SEDE CONSULTIVA
Martedì 20 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE.
La seduta comincia alle 12.
DL 209/08: Proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali.
C. 2047 Governo.
(Parere alle Commissioni III e IV).
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 15 gennaio scorso.
Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che nel corso della precedente seduta dedicata all'esame del provvedimento il relatore aveva già illustrato il contenuto dell'intervento legislativo.
Marco PUGLIESE (PdL), relatore, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 12.05.
ATTI COMUNITARI
Martedì 20 gennaio 2009 - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE.
La seduta comincia alle 12.05.
Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese.
COM(2008)712 definitivo - 11249/08.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame degli atti in titolo.
Pag. 58Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare, ai fini della predisposizione di una relazione alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea, il Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 ed il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese.
Il Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea la Commissione si propone, in via generale, di completare i programmi già intrapresi nei settori dell'energia, del mutamento climatico, dell'immigrazione e delle politiche sociali.
Nel 2009, anno europeo della creatività e dell'innovazione, la Commissione intende inoltre celebrare il successo dell'allargamento e dimostrare, al contempo, che l'Unione svolge un ruolo centrale nel costruire un'Europa di pace, prosperità e solidarietà.
Gli obiettivi strategici del Programma si basano su quattro grandi priorità:
a) il potenziamento della crescita e dell'occupazione, nel cui ambito la Commissione intende rafforzare la sua funzione di coordinamento e di mediazione imparziale, favorendo un approccio europeo comune in sede di elaborazione di una risposta internazionale alla crisi economica.
A tale proposito ci si propone in particolare di completare le azioni già intraprese nel settore della regolamentazione dei servizi finanziari, in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della normativa e la trasparenza degli operatori e degli investitori sui mercati dei capitali.
La Commissione europea, nel sottolineare che le conseguenze della crisi del mercato del credito investono l'economia reale, considera inoltre necessario realizzare al più presto i principali obiettivi della Strategia di Lisbona, favorendo soprattutto lo sviluppo delle piccole e medie imprese (PMI), incentivare la formazione e la riconversione dei lavoratori, investire nella ricerca e nello sviluppo, anche collaborando con gli Stati membri per promuovere i programmi di sostegno agli investimenti pubblici previsti dalla politica di coesione 2007-2013.
Il programma legislativo prevede inoltre l'adozione di azioni a difesa dei consumatori, iniziative per favorire l'imprenditorialità nel mercato unico, nonché progetti specifici di monitoraggio del mercato, con particolare riguardo per il commercio al dettaglio, gli apparecchi elettrici ed i prodotti farmaceutici.
In campo sociale viene sottolineata l'esigenza di creare migliori opportunità e di accrescere la solidarietà, anche con l'adozione di misure in favore dei giovani che promuovano il loro inserimento nel mercato del lavoro.
b) le misure per contrastare il mutamento climatico, rispetto al quale l'Unione ha indicato tre obiettivi fondamentali da raggiungere entro il 2020:
la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 20 per cento;
la copertura del 20 per cento del fabbisogno energetico mediante le energie rinnovabili;
il miglioramento del 20 per cento dell'efficienza energetica.
La Commissione europea considera a tale proposito prioritaria l'approvazione, prima delle elezioni del Parlamento europeo, di un pacchetto di misure volte a raggiungere tali obiettivi; inoltre intende presentare alcune proposte per garantire la conclusione di un accordo mondiale, anche in vista della Convenzione delle Nazioni unite sul mutamento climatico che si terrà a Copenaghen nel dicembre 2009.
c) l'avvicinamento delle istituzioni europee ai cittadini, soprattutto mediante l'adozione di misure concrete per favorire il rispetto delle norme a tutela dei consumatori, nonché monitorare la sicurezza alimentare e la salute.
In tale quadro la Commissione si propone inoltre di affrontare la questione demografica, nonché di presentare proposte di intervento finalizzate a garantire la realizzazione di un autentico spazio di libertà, sicurezza e giustizia, per promuovere l'attuazione di una politica comune in materia di immigrazione e un regime di asilo europeo entro il 2010.
Si prevede, tra l'altro, un potenziamento della gestione integrata delle frontiere, anche mediante l'introduzione del nuovo meccanismo di valutazione di Schengen, e un maggiore impulso alla cooperazione tra gli Stati membri in materia di politica di rimpatrio.
Al fine di garantire la sicurezza dei cittadini, il programma legislativo sottolinea l'esigenza di varare una serie di proposte atte a prevenire nuove e specifiche forme di criminalità, in particolare contro i maltrattamenti ai minori e la tratta dei bambini, i delitti informatici, il rischio di attentati terroristici con armi chimiche, biologiche, nucleari e radiologiche.
d) la valorizzazione del ruolo dell'Europa come partner mondiale, nel cui ambito, sulla scorta del ruolo chiave svolto dall'Unione europea durante la recente crisi finanziaria, la Commissione intende svolgere un ruolo fondamentale in tutti i vertici internazionali, anche al fine di ripristinare la fiducia nel sistema finanziario e di stimolare una riflessione sulla riforma della governance economica a livello mondiale.
Inoltre si ritiene di continuare il processo di allargamento; elaborare un fattivo partenariato con il nuovo governo degli Stati Uniti; completare il programma di Doha per lo sviluppo; consolidare le relazioni con i Paesi strategici e con i Paesi in via di sviluppo.
Oltre a tali quattro priorità di intervento, il Programma legislativo prevede di porre al centro dell'attività legislativa la semplificazione e il miglioramento del quadro normativo, anche al fine di eliminare inutili oneri amministrativi, che dovrebbero essere ridotti del 25 per cento entro il 2012, in particolare riesaminando ed aggiornando sia la strategia di semplificazione del quadro normativo sia il programma di codificazione.
Per quanto riguarda invece il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea (luglio 2008-dicembre 2009), relativo alle Presidenze francese, ceca e svedese, esso sostituisce sia il programma strategico triennale sia il programma operativo annuale originariamente predisposto dalle Presidenze di turno.
La prima parte del Programma reca il quadro strategico, considerato in un contesto temporale più ampio e con la prospettiva di obiettivi a più lungo termine che saranno perseguiti dalle successive tre presidenze spagnola, belga e ungherese.
La seconda parte del Programma costituisce il programma operativo, nel cui ambito le tre Presidenze indicano le principali questioni che saranno trattate nell'arco temporale considerato:
lo sviluppo dell'Unione, che dovrà essere rafforzato mediante l'attuazione del trattato di Lisbona, la prosecuzione del processo di allargamento con i negoziati di adesione della Turchia e della Croazia, la revisione generale delle spese e delle risorse finanziarie, la trasparenza e l'accesso del pubblico ai documenti;
la politica climatica ed energetica integrata, rispetto alla quale si intendono realizzare gli obiettivi fissati dal Consiglio europeo del marzo 2007, ovvero la riduzione entro il 2020 di almeno il 20 per cento delle emissioni di gas a effetto serra, la produzione di una quota del 20 per cento del consumo energetico finale da energie rinnovabili e la prosecuzione dei negoziati multilaterali, in modo di arrivare, nel dicembre 2009 a Copenaghen, ad un accordo climatico internazionale per il periodo successivo al 2012;
il rafforzamento della crescita e dell'occupazione, per il quale si considera essenziale la completa attuazione della strategia di Lisbona al fine di rafforzare la
competitività globale, incrementare l'occupazione e la coesione sociale, migliorare il mercato interno, assicurare una crescita sostenibile, garantire finanze pubbliche solide, accrescere la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e contrastare i cambiamenti climatici;
il coordinamento delle politiche in campo economico, considerato essenziale per promuovere una crescita economica sostenibile, che dovrebbe in primo luogo realizzarsi attraverso lo snellimento del processo di valutazione dei programmi di stabilità e convergenza;
il miglioramento della competitività ed il completamento del mercato interno, per il quale è necessario sviluppare il sistema di monitoraggio del mercato, migliorare la cooperazione tra autorità nazionali ed istituzioni dell'Unione e snellire i meccanismi per la soluzione dei problemi. I temi sui quali verteranno le politiche di settore concernono in particolare: la dimensione esterna della competitività, lo sviluppo delle piccole e medie imprese, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, la politica industriale e quella della concorrenza, il miglioramento della regolamentazione nel processo legislativo dell'Unione, l'efficienza delle dogane e dei servizi finanziari, lo sviluppo dei servizi di interesse economico generale, il riesame della normativa in materia di appalti pubblici e di fisco, la crescita del turismo;
il sostegno alla ricerca, alla conoscenza e all'innovazione, che sarà perseguito in particolare mediante la creazione di un mercato interno in un contesto propizio all'innovazione e alla libera circolazione della conoscenza;
la politica sociale e dell'occupazione, rispetto alla quale l'obiettivo prioritario è la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro: al riguardo, il Consiglio prevede di promuovere la mobilità geografica e professionale, garantendo nel contempo la portabilità dei diritti sociali;
gli interventi per la parità di genere e la non discriminazione, considerati elementi importanti della strategia di Lisbona per garantire la crescita e l'occupazione;
la tutela della salute e dei consumatori, da perseguire per garantire a tutti i cittadini il raggiungimento di un livello sanitario elevato. Si procederà inoltre alla revisione della legislazione in materia di sicurezza alimentare e di tutela dei consumatori;
il sostegno alla cultura, ai prodotti audiovisivi ed al multilinguismo, da realizzarsi anche attraverso la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale e lo sviluppo dei contenuti creativi europei on line;
le strategie per lo sviluppo sostenibile, che riguardano sia le sfide globali, quali la povertà, sia altre questioni trasversali come istruzione e formazione, ricerca e sviluppo, strumenti finanziari ed economici e comunicazione;
la tutela dell'ambiente, da perseguire sia mediante il sostegno allo sviluppo di un mercato dinamico delle tecnologie ambientali, sia mediante la revisione della normativa riguardante le sostanze chimiche;
lo sviluppo dei trasporti, che dovrà essere realizzato in particolare rafforzando la sostenibilità e competitività dei trasporti, la sicurezza del trasporto e l'implementazione di sistemi di trasporti «intelligenti»;
il sostegno all'agricoltura e alla pesca, mediante il riesame della riforma della PAC e la semplificazione della legislazione in materia. Particolare attenzione sarà riservata allo sviluppo rurale e alle cosiddette zone svantaggiate «intermedie», oltre che al «pacchetto forestale»;
la politica di coesione, per la quale proseguiranno i lavori per la piena attuazione degli interventi in favore delle regioni ultraperiferiche e sarà affrontato il tema delle relazioni con i paesi ed i territori d'oltremare;
la realizzazione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, per il quale si prevede la predisposizione di un nuovo programma di lavoro strategico pluriennale in materia di giustizia ed affari interni e la prosecuzione dei lavori relativi al piano d'azione sull'immigrazione legale. Ulteriori azioni saranno adottate per favorire l'integrazione e il dialogo interculturale e per contrastare il terrorismo, la tratta degli esseri umani e la droga. In tale contesto saranno altresì promosse la cooperazione di polizia e doganale, lo scambio di informazioni, la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale e la cooperazione pratica nel settore giudiziario;
le relazioni esterne, che continueranno a fondarsi sulla strategia europea in materia di sicurezza, attraverso il rafforzamento della PESD e la conferma dell'impegno nelle operazioni militari e civili già avviate, nonché l'ulteriore sviluppo della politica commerciale, in modo da affrontare le sfide della globalizzazione e promuovere la crescita economica, l'occupazione e la prosperità.
Con riferimento agli aspetti dei due documenti rilevanti per gli ambiti di competenza della Commissione Finanze, particolare attenzione è rivolta al settore dei mercati e dei servizi finanziari.
In particolare, nel Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2009 si segnala come le perturbazioni sui mercati finanziari abbiano sollevato un certo numero di questioni che impongono la necessità di intervenire per fronteggiare le ripercussioni dell'attuale crisi finanziaria.
A tale proposito esso ricorda l'importante ruolo di coordinamento svolto dalla Commissione europea al fine di fronteggiare la crisi finanziaria e di istituire un quadro europeo per aiutare gli Stati membri ad elaborare misure di sostegno all'economia compatibili con il mercato unico e con le norme in materia di aiuti di Stato. La Commissione conferma il proprio impegno a vigilare sul ritorno della fiducia nei mercati finanziari e ad adoperarsi al fine di favorire la promozione di un approccio europeo comune in sede di elaborazione di una risposta internazionale alla crisi economica.
La Commissione ritiene che gli interventi necessari a tal fine si debbano articolare in due fasi.
Nella prima fase si dovrebbe procedere alla rapida approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio delle proposte legislative presentate dalla Commissione europea nell'ottobre 2008, al fine di fare fronte alla crisi finanziaria, e riguardanti i requisiti patrimoniali delle banche (COM(2008)602), la solvibilità delle compagnie d'assicurazione (COM(2007)361), gli organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (COM(2008)458), la protezione dei depositi dei risparmiatori (COM(2008)661), le agenzie di valutazione del credito (rating) (COM(2008)704), la vigilanza finanziaria e le norme contabili (COM(2008)602).
La seconda fase consisterà nell'elaborazione di un pacchetto di misure comprese tra le iniziative strategiche del programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2009, basato sui risultati di un riesame globale dell'adeguatezza della normativa, dei controlli e della trasparenza di tutti gli operatori finanziari e dei principali investitori sui mercati dei capitali, compresi i fondi speculativi e i fondi di private equity. Il pacchetto, inoltre, comprenderà norme in materia di remunerazione dei dirigenti e di mercati degli strumenti derivati.
Fra le iniziative strategiche del Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2009 figura altresì l'attuazione delle misure contenute nel piano europeo di ripresa economica (COM(2008)800), presentato dalla Commissione europea il 26 novembre 2008 e approvato dal Consiglio europeo dell'11 e 12 dicembre 2008, che ha espresso indicazioni specifiche in merito alle iniziative adottate o da adottare a livello globale ed europeo per fronteggiare gli effetti della crisi finanziaria internazionale.
Con riguardo al primo profilo, il Consiglio europeo ha ribadito l'impegno ad
attuare il programma di lavoro convenuto nel vertice del G20 di Washington del 15 novembre 2008, che comprende proposte per una più efficace regolamentazione dei mercati finanziari e una migliore governance mondiale.
Con riferimento al secondo profilo, il Consiglio europeo, ribadendo l'impegno ad agire in modo concertato per massimizzare gli effetti delle azioni antirecessive adottate dall'UE e dagli Stati membri, ha, per un verso, invitato gli Stati membri e le Istituzioni dell'UE ad attuare pienamente e rapidamente le misure di emergenza già adottate o proposte per assicurare la stabilità delle istituzioni finanziarie e l'accesso delle imprese al credito; per altro verso, prendendo atto delle misure già adottate a livello nazionale per far fronte alla crisi economica ed auspicando uno sforzo maggiore e coordinato, ha invitato la Commissione ad applicare le regole di concorrenza in modo rapido e flessibile. In questo contesto il Consiglio europeo ha accolto con favore i nuovi orientamenti sulla ricapitalizzazione degli istituti finanziari nell'attuale crisi finanziaria adottati dalla Commissione il 5 dicembre 2008.
Nel Programma di lavoro della Presidenza ceca figura l'impegno a tradurre il piano di ripresa economica proposto dalla Commissione in processi di controllo regolari e a sostenere l'elaborazione di un mix ottimale di politiche macroeconomiche e strutturali a breve e medio termine al fine di fare fronte alle attuali difficoltà e di rafforzare il futuro potenziale di crescita. La Presidenza ceca, inoltre, riconosce la necessità di un'azione concertata a livello internazionale in materia di stabilizzazione dei mercati, sorveglianza, regolamentazione e politica monetaria per fronteggiare la crisi finanziaria e la minaccia di una recessione economica globale, evitando al contempo atteggiamenti protezionistici e interventi sproporzionati da parte dello Stato.
In seguito alle gravi turbolenze che hanno colpito i mercati finanziari internazionali, le Istituzioni dell'UE hanno definito una strategia di intervento volta a fornire una risposta coordinata e tempestiva a livello europeo; in coerenza con tale strategia sono state adottate o proposte alcune misure specifiche relative a diversi aspetti dei mercati finanziari.
In primo luogo il Programma del Consiglio evidenzia il tema relativo alle misure a sostegno del mercato del credito, in armonia con le conclusioni del Consiglio dei Ministri dell'economia e delle finanze dell'Unione europea del 7 ottobre 2008, nonché con l'accordo raggiunto il 12 ottobre 2008 dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi dell'area Euro su un piano d'azione concertato per fare fronte alla crisi finanziaria, al fine di garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori.
Il piano d'azione è stato approvato dal Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre 2008, che ha peraltro ribadito l'impegno ad adottare tutte le misure necessarie per preservare la stabilità del sistema finanziario, sostenere le istituzioni finanziarie, evitare i fallimenti ed assicurare la protezione dei depositi dei risparmiatori. Esso ha sottolineato, altresì, la necessità di rafforzare la vigilanza del settore finanziario europeo e di procedere ad una esauriente riforma del sistema finanziario internazionale, fondata sui principi di trasparenza, solidità bancaria e responsabilità.
Nel Programma dei 18 mesi delle Presidenze francese, ceca e svedese, figura l'impegno ad adoperarsi al fine di realizzare progressi nell'attuazione della strategia dell'UE per il completamento del mercato interno nel settore dei servizi finanziari per il 2005-2010, promuovendo un aggiornamento del quadro normativo necessario per affrontare le nuove sfide emerse nel settore. In tale contesto, fatte salve eventuali iniziative della Commissione, le tre presidenze intendono avviare una discussione sui possibili prossimi passi concernenti la politica europea in materia di servizi finanziari dopo il 2010. Infine, sulla base delle conclusioni del Consiglio dell'ottobre 2007, le presidenze proseguiranno i lavori volti a migliorare ulteriormente
il quadro di stabilità finanziaria dell'UE, compresi dispositivi efficienti di gestione delle crisi.
La Presidenza ceca, dal canto suo, considera prioritario procedere secondo il calendario fissato alla corretta applicazione delle misure adottate dal Consiglio Ecofin per fare fronte alla crisi finanziaria e si impegna, in particolare, a proseguire gli sforzi già avviati dalla Presidenza francese in tre settori: il risanamento dei mercati finanziari e una migliore regolazione dei medesimi sotto il profilo della trasparenza e della stabilità, la gestione del rallentamento della crescita economica e la preparazione dell'UE alle discussioni internazionali su una nuova architettura finanziaria mondiale anche in vista del prossimo vertice del G20 che si svolgerà ad aprile a Londra. A tale proposito la Presidenza ceca sottolinea la necessità di continuare a promuovere il dibattito in vista del rafforzamento della stabilità del mercato finanziario unico europeo mediante un'armonizzazione della regolamentazione e della vigilanza del mercato. Ritiene a tale riguardo che l'esistenza di un'istituzione nazionale potente ed indipendente per la sorveglianza del mercato finanziario in tutti i settori sia una condizione indispensabile per favorire la trasmissione delle informazioni sulle misure adottate in seno all'UE, nonché un migliore coordinamento delle stesse.
Per quanto riguarda gli aiuti di Stato alle istituzioni finanziarie la Commissione ha adottato una comunicazione intesa a chiarire i criteri ai quali la Commissione intende attenersi per valutare la compatibilità con le norme relative agli aiuti di Stato dei provvedimenti che gli Stati membri hanno adottato o adotteranno nei confronti di istituzioni finanziarie nel contesto dell'attuale crisi finanziaria globale.
La comunicazione definisce i principi e i criteri di valutazione in relazione alle diverse tipologie di aiuto alle istituzioni finanziarie: garanzie a copertura delle passività delle istituzioni finanziarie, ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie, altre forme di sostegno alla liquidità.
Gli aiuti di Stato in questione saranno valutati dalla Commissione sulla base dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera b), del TCE, in forza del quale possono considerarsi compatibili con il mercato comune gli aiuti destinati a porre rimedio ad un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro. In considerazione della particolare gravità della crisi finanziaria, la Commissione europea si impegna ad assumere le decisioni relative all'esame degli aiuti a favore di istituzioni finanziarie in tempi rapidissimi, se necessario in 24 ore o nel corso del fine settimana.
A completamento della comunicazione precedentemente richiamata, il 5 dicembre 2008 la Commissione ha adottato gli orientamenti in materia di ricapitalizzazione pubblica degli istituiti finanziari nell'attuale contesto di crisi (C(2008)8259) che, al fine di garantire la stabilità finanziaria, assicurare crediti all'economia reale ed affrontare il rischio sistemico di insolvenza a breve termine da parte delle banche, stabiliscono una serie di princìpi ai quali è necessario attenersi all'atto dell'adozione dei regimi di ricapitalizzazione. Tale disciplina è articolata intorno alla distinzione tra banche fondamentalmente solide e banche in difficoltà strutturale, e mira ad evitare eccessive distorsioni della concorrenza.
A tale riguardo segnala come il 13 novembre 2008 la Commissione europea abbia autorizzato anche la normativa italiana in materia di capitalizzazione delle banche, garanzia delle passività delle banche e le operazioni temporanee di scambio per gli istituti di credito, introdotta dai decreti-legge n. 155 e 157 del 2008.
La Commissione ha considerato tali misure conformi alle disposizioni del citato articolo 87, paragrafo 3, lettera b), del TCE, considerato che i decreti prevedono un accesso non discriminatorio alle misure da essi previste, sono limitati nel tempo e nel campo di applicazione, prevede tassi di remunerazione orientati al mercato, contengono incentivi sufficienti per il riscatto della partecipazione dello Stato, nonché misure di salvaguardia sufficienti per evitare
abusi, ed introducono misure di salvaguardia adeguate per limitare le distorsioni della concorrenza.
In materia di vigilanza sui mercati finanziari il Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2009 indica tra le priorità la presentazione di misure legislative intese a dare seguito alle raccomandazioni del gruppo ad alto livello sulla vigilanza dei mercati finanziari nell'UE.
Nel Programma di lavoro dei 18 mesi delle Presidenze francese, ceca e svedese, viene considerato prioritario il miglioramento dell'efficienza e della convergenza degli attuali sistemi di vigilanza finanziaria, attraverso sia il monitoraggio dell'attuazione delle conclusioni del Consiglio sulla revisione della procedura Lamfalussy, sia il rafforzamento della vigilanza dei gruppi transfrontalieri, al fine di potenziare la competitività globale dell'industria europea e rafforzare la stabilità e la fiducia in periodi di turbolenza finanziaria.
Con riferimento al settore delle agenzie di valutazione del credito la Commissione ha presentato una proposta di regolamento (COM(2008)704) volta ad introdurre una procedura per la registrazione delle agenzie di valutazione del credito, al fine di consentire alle autorità di vigilanza europee di controllarne le attività. Tra le misure prospettate figura l'obbligo per tali agenzie di non prestare servizi di consulenza e di non valutare strumenti finanziari se non dispongono di informazioni di qualità sufficiente sulle quali basare i rating. L'esame di questa proposta figura tra le priorità del programma della Presidenza ceca.
Con riguardo al tema della garanzia dei depositi la Commissione ha presentato una proposta di direttiva relativa al sistema di garanzia dei depositi (COM(2008)661), con la quale prospetta una serie di modifiche alla direttiva 94/19/CE, fra cui: la riduzione dei termini per il rimborso dei depositi dagli attuali tre mesi, prorogabili a nove mesi, a tre giorni senza possibilità di proroga; l'innalzamento del livello minimo di garanzia dagli attuali 20.000 euro a 50.000 e, dopo un anno, ad almeno 100.000 euro; la soppressione della coassicurazione in base alla quale una determinata percentuale delle perdite è sostenuta dal depositante.
In materia di requisiti patrimoniali delle banche la Commissione ha presentato una proposta di direttiva che modifica le norme comunitarie sui requisiti patrimoniali delle banche, di cui alle direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE, al fine di rafforzare la stabilità del sistema finanziario e di ridurre l'esposizione al rischio (COM(2008)602). Fra le modifiche prospettate figurano: una migliore gestione dei grandi fidi, una maggiore vigilanza dei gruppi bancari transfrontalieri, una migliore gestione del rischio di liquidità e di quello connesso ai prodotti cartolarizzati ed infine un miglioramento della qualità del capitale delle banche.
Nel Programma dei 18 mesi delle Presidenze francese, ceca e svedese, figura l'impegno a fare avanzare i lavori sulla proposta di direttiva relativa ai requisiti patrimoniali delle banche. Tale impegno è stato riconfermato nel programma di lavoro della Presidenza ceca.
La Commissione ha inoltre preannunciato la presentazione nel 2009 delle seguenti ulteriori proposte in materia finanziaria:
una proposta di direttiva in materia di cartolarizzazioni (ottobre 2009);
una proposta di direttiva su alcuni aspetti giuridici della vendita di titoli (dicembre 2009);
una proposta di regolamento sul trasporto transfrontaliero di monete e banconote in euro (quarto trimestre 2009).
Nel programma di lavoro dei 18 mesi le Presidenze francese, ceca e svedese si sono impegnate a raggiungere un accordo sulla proposta di direttiva relativa all'accesso alle attività di assicurazione e di riassicurazione e al loro esercizio, cosiddetta «Solvibilità II» (COM(2007)361), al fine di migliorare la protezione di assicurati e beneficiari e di rafforzare la competitività
Pag. 65globale del settore assicurativo europeo. Tale impegno è stato riconfermato nel programma di lavoro della Presidenza ceca.
Le tre presidenze, inoltre, si impegnano a fare avanzare i lavori sulla proposta di direttiva relativa agli organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) (COM(2008)458), al fine di adeguare le disposizioni stabilite dalla direttiva 85/611/CEE per consentire agli investitori di ricevere adeguate informazioni in materia di costi e rendimenti al momento della selezione dei fondi e ottenere benefici in termini di specializzazione nel quadro di un regime complessivo di attività transfrontaliera nel mercato unico.
Fra le priorità delle tre Presidenze figura altresì l'esame della proposta di direttiva che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli e la direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di garanzia finanziaria per quanto riguarda i sistemi connessi e i crediti (COM(2008)213). In tale contesto esse intendono adoperarsi per sviluppare un efficiente quadro europeo per la compensazione ed il regolamento, valutando la possibilità di un'ulteriore integrazione europea dei mercati dei fondi di investimento non armonizzati.
Inoltre le tre Presidenze si prefiggono l'obiettivo di portare avanti i lavori in vista di un'ulteriore armonizzazione della disciplina in materia di crediti ipotecari, al fine di migliorare la protezione dei consumatori e di rafforzare il funzionamento e la stabilità del mercato del credito immobiliare nell'UE.
Al fine di raggiungere tale scopo le tre Presidenze intendono altresì proseguire i lavori sulle iniziative adottate in attuazione degli orientamenti contenuti nel Libro verde sui servizi finanziari al dettaglio (COM(2007)226), comprese le questioni concernenti la mobilità dei conti bancari, la distribuzione dei prodotti di sostituzione e l'alfabetizzazione finanziaria. Si adopereranno, inoltre, al fine di garantire che servizi di pagamento rapidi, sicuri ed efficienti in termini di costi siano messi rapidamente a disposizione dei consumatori europei, in particolare attraverso l'iniziativa SEPA (Single Euro Payments Area - Area Unica per i Pagamenti in Euro).
Nel programma di lavoro della Presidenza ceca viene considerato prioritario l'esame della proposta di direttiva riguardante l'attività degli istituti di moneta elettronica (COM(2008)627).
Particolare attenzione è inoltre riservata dai documenti in esame alle iniziative di semplificazione nel settore dei mercati finanziari. A tale proposito il Programma legislativo e di lavoro per il 2009 prevede una proposta di rifusione della direttiva 2003/71/CE, relativa al prospetto da pubblicare per l'offerta pubblica o l'ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, al fine di ridurre gli oneri amministrativi a carico degli emittenti, senza diminuire il livello di protezione degli investitori. Tra le modifiche che la Commissione intende apportare figurano: la soppressione degli obblighi di informazione che si sovrappongono alla direttiva 2005/81/CE sulla trasparenza finanziaria, l'ampliamento del campo di applicazione dell'esenzione per i regimi azionari del personale, nonché il chiarimento delle responsabilità nel caso di collocamento di valori mobiliari da parte di intermediari.
Passando alle questioni attinenti al diritto societario, il Programma di legislativo e di lavoro della Commissione per il 2009 preannuncia la presentazione di una proposta di semplificazione delle direttive sul diritto societario, al fine di tenere conto degli interessi delle piccole imprese, autorizzando gli Stati membri ad esentarle dagli obblighi in materia di contabilità, e favorendo una riduzione degli oneri amministrativi di oltre 5 miliardi di euro.
Nel Programma dei 18 mesi delle Presidenze francese, ceca e svedese, figura altresì l'impegno ad avviare l'esame della proposta legislativa relativa ad uno statuto di società privata europea, non appena essa sarà presentata dalla Commissione. Le tre Presidenze considerano il diritto societario e la contabilità settori prioritari al fine di ridurre gli oneri amministrativi
gravanti sulle imprese dell'UE. A tal fine esse intendono porre l'accento sulla semplificazione e la modernizzazione del contesto in cui operano le imprese, tenendo conto dei princìpi del miglioramento della regolamentazione.
Per quanto riguarda invece le tematiche relative alla politica fiscale, il Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2009 fa riferimento all'intenzione di migliorare i regimi di imposizione fiscale e modernizzare la disciplina dell'attività economica, nell'ambito di un'ampia gamma di iniziative per difendere i consumatori e creare un clima favorevole all'imprenditorialità nel mercato unico.
In materia di imposta sul valore aggiunto il Programma delle tre Presidenze sottolinea l'importanza della proposta di direttiva che modifica la direttiva 2006/112/CE con riguardo alle aliquote ridotte dell'IVA (COM(2008)428), presentata dalla Commissione il 7 luglio 2008, che mira a introdurre una nuova lista dei beni e servizi assoggettabili ad aliquota IVA ridotta in sostituzione dell'elenco esistente e delle numerose deroghe concesse ai vari Stati membri, al fine di garantire pari opportunità per tutti gli Stati membri nella fissazione di aliquote ridotte, nonché una maggiore trasparenza e un regolare funzionamento del mercato interno per le aliquote IVA ridotte, incluse quelle relative ai servizi ad alta intensità di lavoro, per i quali è consentita l'applicazione di aliquote ridotte fino al 31 dicembre 2010.
Il 19 novembre 2008 la Presidenza francese ha presentato una proposta di compromesso che, tra l'altro, prospetta la possibilità per gli Stati membri di limitare l'applicazione delle aliquote ridotte all'interno di ciascuna categoria compresa nel nuovo elenco alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi da essi stabilite o a talune parti o componenti di tali cessioni o prestazioni, sulla base di criteri oggettivi attinenti segnatamente alla politica sociale o ambientale che perseguono.
Il Consiglio Ecofin del 2 dicembre scorso non ha tuttavia trovato un accordo su tale proposta di compromesso, in quanto circa venti Stati membri sono a favore dell'applicazione di aliquote ridotte dell'IVA se non hanno impatto sul mercato interno, mentre altri Paesi (tra i quali la Germania) avrebbero mantenuto una posizione contraria.
A tale proposito il piano di rilancio economico (COM(2008)800), presentato il 26 novembre 2008 dalla Commissione e approvato dal Consiglio europeo dell'11-12 dicembre 2008, ha, tra l'altro, ipotizzato l'adozione di riduzioni temporanee dell'aliquota IVA standard che possono essere introdotte rapidamente e costituire un incentivo finanziario a favore del consumo ed auspicato che, prima del Consiglio europeo di primavera 2009, il Consiglio adotti la proposta di direttiva per rendere permanenti le aliquote IVA agevolate per servizi ad alta intensità di lavoro.
Con riferimento alla lotta contro l'evasione fiscale il 1o dicembre 2008 la Commissione ha presentato una proposta di direttiva che modifica la direttiva 2006/112/CE (sistema comune IVA) in relazione all'evasione fiscale connessa all'importazione e ad altre operazioni transfrontaliere (COM(2008)805), che intende, da un lato, precisare l'ambito di applicazione delle esenzioni già esistenti, attualmente oggetto di abusi realizzati con sistemi fraudolenti e, dall'altro lato, fornire alle amministrazioni fiscali uno strumento per recuperare l'IVA da operatori non stabiliti, nel caso in cui il mancato rispetto da parte dei suddetti operatori degli obblighi di comunicazione abbia facilitato la frode.
Si riserva quindi di formulare una proposta di relazione sui documenti in esame, rilevando comunque fin d'ora l'opportunità di evidenziare in quella sede talune problematiche particolarmente significative, quali la semplificazione normativa nel settore finanziario, la vigilanza sui mercati finanziari, l'armonizzazione delle aliquote dell'imposta sul valore aggiunto ed il contrasto al fenomeno delle frodi in ambito IVA.
Alberto FLUVI (PD) sottolinea l'opportunità di non perdere l'occasione offerta
Pag. 67dall'esame dei documenti per orientare l'azione degli organismi comunitari, evidenziando alcune tematiche di maggiore rilievo per le competenza delle Commissione Finanze sulle quali appare più urgente intervenire.
Gianfranco CONTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.
La seduta termina alle 12.15.