CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 giugno 2008
18.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 18 giugno 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA.

La seduta comincia alle 13.50.

Indagine conoscitiva sull'assetto delle relazioni industriali e sulle prospettive di riforma della contrattazione collettiva.
(Deliberazione)

Stefano SAGLIA, presidente, avverte che, sulla base di quanto convenuto in seno all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione dell'11 giugno scorso, ed essendo stata acquisita l'intesa del Presidente della Camera dei deputati, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, la Commissione è chiamata a deliberare lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sull'assetto delle relazioni industriali e sulle

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prospettive di riforma della contrattazione collettiva, secondo il programma che illustra (allegato 1).
Avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di svolgere l'indagine conoscitiva sulla base del programma illustrato dal presidente.

La seduta termina alle 14.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 18 giugno 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, e il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.

5-00092 Delfino: Richiesta di attivazione delle procedure di mobilità intercompartimentale nella pubblica amministrazione.

Il ministro Renato BRUNETTA, illustrando il quadro normativo di riferimento per l'interrogazione in questione, precisa che sono previste due diverse forme di mobilità, l'una «obbligatoria» (articoli 33 e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001) e l'altra «volontaria»,oggetto della interrogazione, entrambe tese a dare risposta a fenomeni di inadeguata, se non irrazionale, allocazione dei dipendenti negli uffici pubblici.
Fa presente che la legislazione vigente si fonda sul principio del previo esperimento delle procedure di mobilità (articolo 39, comma 3-ter, della legge n. 449 del 1997), in base al quale le richieste di autorizzazione ad assumere i pubblici dipendenti debbono essere corredate da una relazione illustrativa dalla quale sia possibile verificare le effettive esigenze di reperimento di nuovo personale e l'impraticabilità del ricorso a procedure di mobilità. In sostanza, con riferimento all'acquisizione di risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, la legge intende privilegiare la mobilità rispetto alle ordinarie forme di reclutamento. Ne consegue, quindi, che le amministrazioni, prima di procedere a nuove assunzioni, sono tenute ad esperire le procedure di mobilità. Aggiunge che la circolare n. 4 del 2008 del Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, in corso di registrazione, ha chiarito che la disciplina specifica in tema di mobilità volontaria è contenuta nell'articolo 30 decreto legislativo n. 165 del 2001. In base a quest'ultima disposizione, le pubbliche amministrazioni possono ricoprire i posti vacanti in organico mediante la cessione del contratto di lavoro di dipendenti che presentino domanda di trasferimento e le amministrazioni hanno l'obbligo di esaminare le predette domande, ma non anche l'obbligo di dare ad esse accoglimento. In tal senso, si è espressa, peraltro, la Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato nell'adunanza del 29 agosto 2005, che ha affermato, in sostanza, il principio secondo cui le richieste di mobilità ex articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001 non rivestono carattere di obbligatorietà per il datore di lavoro. Aggiunge che la legge finanziaria per il 2008 ha, infine, ribadito il principio del previo esperimento delle procedure di mobilità ed ha previsto che il Dipartimento della funzione pubblica ed il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato possano autorizzare, per il biennio 2008-2009, la stipulazione di accordi di mobilità, anche intercompartimentale, intesi alla ricollocazione del personale presso uffici caratterizzati da consistenti vacanze di organico.
Premesso che l'istituto della mobilità può favorire virtuosi meccanismi di flessibilità, atti ad inserirsi utilmente nel processo di revisione dei moduli organizzativi delle pubbliche amministrazioni, oggetto del piano industriale recentemente presentato,

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rileva come la riallocazione delle funzioni, da realizzarsi principalmente attraverso la loro mobilità, possa consentire l'adattamento dei modelli organizzativi, assicurare maggiore innovatività ed autonomia al lavoro pubblico, nonché riservare la giusta attenzione alla soddisfazione dei lavoratori.
Con riferimento alle iniziative del Governo, preannuncia un disegno di legge delega, volto a modificare la disciplina del rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, che preveda, in particolare, la valorizzazione dell'istituto della mobilità individuale di cui al citato articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001, l'affermazione della piena autonomia e responsabilità del dirigente, in qualità di datore di lavoro pubblico, nella gestione delle risorse umane, il conseguente riconoscimento in capo al dirigente della competenza esclusiva con riferimento all'utilizzo dell'istituto della mobilità, secondo criteri oggettivi finalizzati ad assicurare la trasparenza delle scelte operate.
Auspica la conclusione in tempi brevi dell'iter di approvazione della legge delega, nonché l'adozione dei decreti legislativi attuativi al più tardi entro i primi mesi del prossimo anno.

Teresio DELFINO (UdC), nel replicare, esprime apprezzamento per gli interventi governativi mirati ad un rafforzamento dei meccanismi di mobilità nell'ambito di una più generale riforma della pubblica amministrazione annunciata come imminente dal Ministro Brunetta. Precisa comunque che, con la interrogazione a sua firma, intendeva chiedere chiarimenti al Governo circa la possibilità di promuovere un'iniziativa volta a sollecitare tutte le amministrazioni pubbliche ad accogliere le numerose richieste di mobilità giacenti presso le numerose sedi, in attesa dell'approvazione del cosiddetto piano industriale. Auspica pertanto l'adozione di una direttiva ministeriale che possa sollecitare un intervento in tale direzione, nel rispetto di scelte condivise dal datore di lavoro e dai dipendenti, che rispondano all'esigenza di determinare una più razionale organizzazione delle pubbliche amministrazioni e un miglioramento della qualità delle prestazioni professionali dei lavoratori.

5-00044 Damiano: Funzionalità del Fondo di sostegno per le vittime di infortuni sul lavoro.

Il sottosegretario di Stato Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Cesare DAMIANO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto, pur riservandosi di valutare nelle prossime settimane l'effettiva erogazione delle somme previste a favore delle famiglie duramente colpite da eventi legati alla insicurezza dei luoghi di lavoro. Ritiene infatti che il Governo sia chiamato ad intraprendere sollecite iniziative per garantire la funzionalità del Fondo di sostegno per le vittime di infortuni sul lavoro, istituito proprio in considerazione degli alti costi umani e sociali derivanti da tali drammatici eventi. Ricorda che il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, più conosciuto come «testo unico» in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dispone che le prestazioni a favore di tali soggetti siano fornite dall'INAIL e dell'IPSEMA con riferimento agli infortuni verificatisi a far data dal 1o gennaio 2007. Auspica che il trasferimento delle risorse a tali enti da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali venga disposto entro l'estate.

5-00084 Bianconi: Livelli occupazionali nello stabilimento Buitoni di San Sepolcro.

Il sottosegretario di Stato Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Maurizio BIANCONI (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del sottosegretario. Esprime apprezzamento

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per la disponibilità del Governo ad affrontare tempestivamente il problema occupazionale dello stabilimento Buitoni di San Sepolcro, che considera di assoluta importanza strategica per lo sviluppo economico e occupazionale di quel territorio. Manifesta la propria preoccupazione in ordine alla possibilità che, dietro alla vendita con cessione in uso del marchio dello stabilimento in questione, si nasconda il rischio di una vera e propria dismissione dell'attività industriale, posta in essere con la finalità di favorirne l'acquisizione da parte di una società straniera.

5-00054 Caparini: Modifica della classificazione della sede INAIL di Breno.

Il sottosegretario di Stato Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Davide CAPARINI (LNP), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo.

Stefano SAGLIA (PdL), presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 18 giugno 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta.

La seduta comincia alle 14.30.

Stefano SAGLIA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione. Ricorda, inoltre, che ciascuna interrogazione può essere illustrata dal presentatore per non più di un minuto. All'illustrazione segue la riposta del Governo, per non più di tre minuti, e la replica dell'interrogante, per non più di due minuti.

5-00118 Delfino: Distacchi sindacali per i pubblici dipendenti.

Teresio DELFINO (UdC) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione, di cui è primo firmatario.

Il ministro Renato BRUNETTA, illustrando il quadro normativo di riferimento, fa presente che l'articolo 50 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 prevede espressamente che il Dipartimento della funzione pubblica effettui la rilevazione, a consuntivo, dei dati relativi alla fruizione dei distacchi, dei permessi e delle aspettative sindacali non retribuite, fruiti dai dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Lo stesso articolo 50 prevede poi l'obbligo di pubblicazione, in forma riepilogativa dei predetti dati, in un apposito allegato alla relazione annuale sullo stato della Pubblica Amministrazione, da presentare al Parlamento ai sensi dell'articolo 16 della legge 29 marzo 1983, n. 93.
Precisa che i dati, dei quali è stata preannunciata la pubblicazione sul sito internet del Dipartimento della funzione pubblica, cui fa riferimento l'onorevole. interrogante, sono quelli relativi alla fruizione delle prerogative sindacali già resi pubblici e presentati al Parlamento nel mesi di ottobre 2007. Aggiunge che la preannunciata iniziativa, pertanto, tende unicamente a consentire una più facile consultazione di tali dati da parte dei cittadini-utenti, in un'ottica di maggiore trasparenza e pubblicità e non costituisce in alcun modo limitazione del ruolo istituzionale dei sindacati.

Teresio DELFINO (UdC), replicando, prende atto della circostanza che la decisione di pubblicare i distacchi dei sindacalisti è stata presa nel più rigoroso rispetto della normativa vigente e dichiara

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di condividere gli obiettivi di trasparenza che si intendono conseguire con tale forma di pubblicità. Esprime tuttavia rammarico per le modalità con cui è stata intrapresa tale iniziativa e per le dichiarazioni pubbliche che l'hanno accompagnata, che hanno ingenerato nell'opinione pubblica un'idea distorta del ruolo dei sindacalisti.

5-00119 Pelino: Le funzioni dell'ARAN in materia di contrattazione collettiva.

Paola PELINO (PdL) illustra l'interrogazione di cui è firmataria.

Il ministro Renato BRUNETTA evidenzia come l'interrogazione dell'onorevole Pelino sia stata presentata in concomitanza della presentazione al Consiglio dei Ministri, che si terrà in data odierna, di un disegno di legge delega finalizzato al riordino delle procedure di contrattazione collettiva, anche integrativa, nel settore pubblico ed alla riforma dell'ARAN, con particolare riguardo alle competenze, alla struttura ed agli organi del medesimo ente. Precisa che, a fronte di una diminuzione della forza di negoziazione dell'ARAN, il preannunciato disegno di legge intenderebbe operare una rivisitazione delle funzioni di tale organismo.

Paola PELINO (PdL) replicando, si dichiara soddisfatta della riposta del Ministro.

5-00120 Damiano: Riconoscimento economico e professionale per i pubblici dipendenti con mansioni particolarmente gravose.

Amalia SCHIRRU (PD), dopo aver illustrato le premesse dell'interrogazione di cui è cofirmataria, chiede al Governo quali iniziative intenda adottare al fine di prevedere forme di riconoscimento economico e professionale per i lavoratori del pubblico impiego, con particolare riguardo per quelle categorie sottoposte, da sempre, a maggiori carichi di lavoro, sia in termini di turnazioni che di mansioni particolarmente gravose e rischiose.

Il ministro Renato BRUNETTA, dopo aver premesso che la detassazione degli straordinari e degli incentivi introdotta dal decreto legge n. 93 del 2998 ha natura sperimentale, precisa che il Governo, qualora tale misura superasse positivamente la verifica e venisse introdotta «a regime», intenderebbe estenderla anche al settore del pubblico impiego, in particolare ai lavoratori che svolgono attività front office.

Amalia SCHIRRU (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del Ministro, che ritiene in primo luogo evasiva relativamente alle considerazioni svolte in premessa nella prima parte della sua interrogazione, che fanno riferimento ad un provvedimento che, sulla base di notizie di stampa, il Governo sembrerebbe in procinto di adottare al fine di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e di modulare l'entità delle assenze dei dipendenti pubblici a quelle del settore privato. Dopo aver osservato di ritenere ormai consolidato il processo di parificazione del trattamento dei dipendenti pubblici e di quelli privati, anche alla luce delle disposizioni del decreto legislativo n. 165 del 2001, ritiene che il provvedimento urgente adottato per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie vada nella direzione opposta, operando una discriminazione tra settore pubblico e privato. Proprio facendo riferimento a tale provvedimento, chiede al Governo se abbia già provveduto ad effettuare una stima dei costi derivanti da una futura estensione al settore pubblico delle misure di detassazione del lavoro straordinario previste esclusivamente per quello privato, nell'eventualità di una pronuncia di illegittimità costituzionale della disposizione di cui all'articolo 2 del decreto legge richiamato.

Il ministro Renato BRUNETTA, intervenendo per una precisazione, rileva che è dato riscontrare nella normativa istituti

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applicati in modo diverso nel settore pubblico e nel settore privato.

Stefano SAGLIA, presidente, dopo aver sottolineato che l'ulteriore precisazione del Ministro non costituirà un precedente, attesa la richiamata procedura per le interrogazioni a risposta immediata in Commissione di cui all'articolo 135-ter, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Commissione all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 18 giugno 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA.

La seduta comincia alle 14.45

Conversione in legge del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 giugno.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, nel presentare la proposta di parere favorevole con osservazioni (allegato 5), evidenzia come si sia svolto sul provvedimento in esame un dibattito serio, impegnato, sostenuto da valide argomentazioni. Crede che al di là del voto finale sul parere, l'esame del provvedimento sia stata l'occasione per cominciare a conoscersi in questo esordio di legislatura. Per tali motivi la proposta di parere cerca il più possibile di tener conto - nelle premesse e nelle osservazioni - delle indicazioni formulate dagli esponenti delle forze di opposizione.
Ritiene opportuno, proprio in virtù dell'ampio dibattito svolto, fornire risposte adeguate ai quesiti che sono stati posti. In relazione ai rilievi dell'onorevole Damiano, e in primo luogo al quesito se l'articolo 2 faccia riferimento a voci retributive contrattate o anche ad altro, precisa che il beneficio della detassazione si applica a tutte le voci che siano contrattate o meno, purché erogate in modo decentrato e purché facciano riferimento all'incremento della produttività aziendale. Ritiene che condizionare il beneficio a un negoziato avrebbe significato introdurre, nei fatti, un vincolo quasi obbligatorio a contrattare con il sindacato che non sarebbe stato conforme all'ordinamento vigente.
Quanto poi al rapporto tra la detassazione degli straordinari e le misure introdotte dalla legge n. 247 del 2007, rinviando a quanto precisato dal Ministro Sacconi nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, conferma che i benefici della detassazione si sommano a quelli di natura contributiva disposti dal precedente Governo, al punto che nella proposta di parere è stata inserita una sollecitazione a rendere operativi i decreti interministeriali predisposti dal Governo Prodi. Per quanto riguarda i rilievi sui limiti e sulle regole del lavoro straordinario, precisa che non viene affatto in discussione quanto stabilito dalle leggi e dai contratti e che nella proposta di parere si invitano le Commissioni di merito a introdurre nel testo dell'articolo 2 una specificazione sul punto. Quanto poi alla proposta di direttiva europea sull'orario di lavoro, rinvia la valutazione al momento in cui effettivamente tale direttiva sarà varata e quindi esaminata in Italia.
Con riferimento alle considerazioni svolte dall'onorevole Gatti sulla tassazione delle erogazioni liberali, evidenzia che tale disposizione è diretta a distogliere risorse da una forma di erogazione «neutra e inefficace» per concentrarle sui premi, grazie al più conveniente regime di tassazione.
Precisa che le forze di maggioranza sono assolutamente consapevoli del limite

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della disposizione di cui all'articolo 2, che ha natura parziale (in quanto si applica ad una parte del mondo del lavoro ) e sperimentale (in quanto è fissato un limite temporale preciso). Ritiene pertanto singolare che il provvedimento venga criticato per quello che non è e non vuole essere, trattandosi, come recita la stessa rubrica dell'articolo 2, di misure sperimentali per l'incremento della produttività del lavoro.
Circa l'orientamento del Governo di detassare gli straordinari e i premi, in luogo, come auspicato dalle forze di opposizione, della riduzione fiscale sulle retribuzioni tout court, fa presente che si sono volute concentrare le risorse su alcune fattispecie qualificative della retribuzione, che a suo avviso, possono agevolare la ripresa e indirizzare le scelte delle parti sociali impegnate nella riforma della contrattazione. A tale proposito sottolinea che le organizzazioni imprenditoriali, a cui va comunque riconosciuta una certa competenza su ciò che è utile al mondo delle imprese, hanno salutato con grande favore le disposizioni di cui all'articolo 2. Aggiunge poi che anche tra le organizzazioni sindacali si registrano sigle (CISL e UIL) che non hanno espresso opinione contraria alla disposizione.
Passando al tema della discriminazione prodotta dalla disposizione di cui all'articolo 2, rinviando a quanto illustrato in sede di relazione sui casi in cui in passato sono state investite risorse solo per una parte del mondo del lavoro, evidenzia come tale tema sia comune anche al decreto sulla decontribuzione di una delle voci indicate all'articolo 2, alle misure sulla riduzione del carico contributivo voluta dal Governo Prodi che, per la struttura del mercato del lavoro, favoriva i lavoratori e non le lavoratrici., nonché alle misure a vantaggio dei pensionati che, secondo i dati INPS, tutela maggiormente gli ex lavoratori dell'industria del Nord.
Intervenendo poi sull'esclusione dall'ambito di applicazione dell'articolo 2 dei lavoratori del settore pubblico, ribadisce che l'esclusione è dettata dalla scarsezza delle risorse finanziarie, nonché dall'esigenza di attendere il preannunciato riordino della pubblica amministrazione.
Quanto ai benefici conseguenti alla disposizione di cui all'articolo 2, sottolinea come il beneficio ammonti a 360 euro netti per il solo straordinario in un semestre.
Conclude evidenziando come la proposta di parere inviti le Commissioni di merito ad introdurre specifiche agevolazioni fiscali per il lavoro straordinario svolto dalle Forze dell'ordine e dai Vigili del fuoco.

Gaetano PORCINO (IdV) ritiene che la natura sperimentale e transitoria delle disposizioni che prevedono un regime agevolate per le somme derivanti da prestazioni di lavoro straordinario testimoni un intento puramente propagandistico del Governo, teso a dare l'impressione di un Esecutivo votato ad un'azione sollecita, che risulta però, a suo parere, solamente di facciata. Inoltre, dopo avere osservato che le disposizioni contenute nel decreto-legge in discussione non tengono nella debita considerazione le esigenze familiari delle donne, operando una ingiusta discriminazione di genere, fa notare che una eventuale estensione della suddetta disciplina al settore pubblico non produrrebbe quel tanto atteso incremento della produttività, indicato tra gli obiettivi del provvedimento in questione, considerate le ben note difficoltà di far svolgere lavori di carattere straordinario nell'ambito della pubblica amministrazione. In conclusione, nell'esprimere perplessità in ordine alla misura che mira all'azzeramento dell'ICI sulla prima casa, su cui l'ANCI ha manifestato forti preoccupazioni, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Nedo Lorenzo POLI (UdC), dopo aver premesso che non appare chiaro come si intenda riequilibrare le entrate dei comuni a seguito dell'azzeramento dell'ICI per la prima casa, ritiene che la disposizione di cui all'articolo 2 non produrrà gli effetti

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annunciati, trattandosi di una sperimentazione operativa solo per sei mesi e quindi incidente sulla metà del monte ore annuo di straordinario, pari a 250. Aggiunge che non ritiene condivisibile l'esclusione dall'ambito dell'applicazione della richiamata disposizione, non solo delle Forze dell'ordine, ma anche di coloro che svolgono servizi ispettivi quali le ispezioni nei luoghi di lavoro. Nel preannunciare voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, sottolinea che la copertura finanziaria prevista dal provvedimento produce pesanti conseguenze su misure sociali e su quelle relative alle infrastrutture.

Antonino FOTI (PdL) preannuncia voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore su un provvedimento con cui il Governo ha sollecitamente adempiuto ad alcuni impegni assunti in campagna elettorale.
Facendo riferimento ad alcuni rilievi delle forze di opposizione, precisa che non è mai stato affermato dalla maggioranza che una misura sperimentale, sostenuta da un numero limitato di risorse per reperire le quali si sono dovuti chiedere sacrifici a settori importanti e delicati dell'economia nazionale ai quali il Governo deve garantire il necessario sostegno in altri modi o forme, potesse risolvere problemi, quali quelli dello sviluppo dell'occupazione.
Il provvedimento intende costituire una prima risposta in favore dell'incremento della produttività e, in tale ottica, si spiega, a suo avviso, il consenso che le misure ivi introdotte hanno incontrato da parte di tutte le organizzazioni imprenditoriali e anche da parte di talune organizzazioni dei lavoratori, citate dal relatore, pur nell'ambito dell'autonomia dei ruoli e delle funzioni.

Cesare DAMIANO (PD), nel presentare una proposta di parere alternativo, cofirmata anche dai colleghi Porcino e Paladini (allegato 6), fa presente di aver preso atto che le disposizioni contenute nel decreto-legge all'esame della Commissione si aggiungono alle misure prese dal Governo precedente in materia di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello e di riduzione dell'imposizione fiscale sulla quota di retribuzione corrisposta a titolo di premio di produttività. Auspica che il Governo dia attuazione ai corrispondenti decreti interministeriali adottati alla fine della scorsa legislatura, che risultano attualmente al vaglio della Corte dei Conti. Dopo aver rilevato che sarebbe stato più opportuno rafforzare gli strumenti predisposti dal precedente Governo e contenuti nel protocollo sul Welfare definito in accordo con le parti sociali nel luglio del 2007, nel richiamare quanto precisato dal relatore a proposito dell'applicazione della disposizione di cui all'articolo 2 alle voci della retribuzione soggette a contrattazione, manifesta la sua preoccupazione in ordine alla possibilità che si determini uno svilimento dello strumento della contrattazione decentrata, il quale, a suo parere, a partire dal 1993, ha consentito di ottenere un reale incremento della produttività. Pur riconoscendo che il decreto-legge in esame attribuisce una facoltà di scelta al lavoratore, ritiene che le misure di detassazione del lavoro straordinario possano danneggiare quei lavoratori che, sulla base del regime ordinario, godrebbero di un trattamento più favorevole, soprattutto in ragione di un elevato numero di ore di lavoro straordinario prestato e di salari più bassi.
Non condividendo l'opinione del relatore secondo la quale l'opposizione si limiterebbe a chiedere un indiscriminato aumento dei redditi da lavoro dipendente e delle pensioni, ricorda come la stessa opposizione ha già provveduto a presentare proposte emendative al fine di favorire la devoluzione di risorse ai premi di produttività. Ricollegandosi ancora alle considerazioni svolte in precedenza dal relatore, precisa che l'eliminazione della sovracontribuzione disposta dal precedente Governo non mirava tanto ad incrementare il potere di acquisto delle famiglie, quanto a favorire la competitività delle imprese. Ricorda poi l'impegno del precedente Governo a favore della competitività delle imprese del Nord e del Sud

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e a tutela dell'occupazione stabile, giovanile e femminile. Cita a tale proposito il provvedimento di riduzione del cuneo fiscale e contributivo e quello relativo al credito d'imposta per le imprese, la cui concessione è subordinata all'assunzione di lavoratori con contratti a tempo indeterminato.
Ricorda infine come il precedente Esecutivo abbia disposto un aumento delle pensioni basse, prendendo come riferimento il reddito familiare e non quello personale, a dimostrazione della particolare attenzione prestata alle lavoratrici.
Preannuncia infine il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel dichiararsi sorpreso dall'atteggiamento delle forze di opposizione il cui voto contrario non sembra sorretto da motivazioni di contrasto effettivo al provvedimento in esame, preannuncia voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore, risultando così preclusa la votazione sulla proposta di parere alternativo depositata dai deputati Damiano, Paladini e Porcino.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 16.