Allegato B
Seduta n. 624 del 19/4/2012

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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

CALLEGARI e MAGGIONI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
a seguito dell'eccezionale ondata di maltempo che ha interessato il territorio dell'Oltrepò pavese nel periodo compreso tra il 31 maggio e il 10 giugno 2011, causando ingenti danni all'agricoltura e in particolare alle viticoltura, la giunta regionale della Lombardia ha attivato la procedura necessaria all'attuazione degli interventi compensativi a carico del fondo di solidarietà nazionale a sostegno delle imprese agricole danneggiate da calamità naturali e da eventi climatici avversi, di cui all'articolo 5 del decreto legislativo n. 102 del 2004;
come disposto dalla procedura, con delibera di giunta del 20 luglio 2011, la regione Lombardia ha provveduto alla delimitazione dei territori danneggiati, all'accertamento dei danni conseguenti, alla specificazione delle provvidenze concedibili e alla relativa richiesta di spesa;

con nota della direzione generale agricoltura n. M1.2011.10451 del 26 luglio 2011 la regione Lombardia ha poi trasmesso al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali la suddetta delibera al fine del riconoscimento dell'eccezionalità dell'evento e dell'emanazione del decreto di declaratoria gestione delle crisi in agricoltura;
con nota n. 0018729 del 1o settembre 2011 il Ministero ha richiesto informazioni aggiuntive in merito agli eventi segnalati, informazioni e chiarimenti trasmessi con nota della direzione generale agricoltura M1.2012.00614 del 19 settembre 2012 -:
di quali ulteriori elementi disponga il Ministro in relazione ai fatti espressi in premessa e se non ritenga opportuno, in considerazione della eccezionalità degli eventi calamitosi avvenuti, provvedere con urgenza all'adozione del decreto ministeriale recante la relativa declaratoria, al fine di attivare la procedura di trasferimento alle regioni delle disponibilità del fondo di solidarietà nazionale e consentire la ripresa dell'attività produttiva.
(5-06644)

Interrogazione a risposta scritta:

MANCUSO, CICCIOLI, BARANI, CROLLA e DE LUCA. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali fanno capo undici enti (più un dedalo di società controllate);
molti di questi enti si occupano delle medesime tematiche;
il CRA (Consiglio per la ricerca in agricoltura), con 1.800 dipendenti, 47 centri sparsi per l'Italia e 5.300 ettari a colture sperimentali, si occupa di ricerca;
anche l'INEA, con 300 dipendenti e 20 filiali regionali, si occupa di ricerca;
pure l'INRAN con 160 dipendenti, si occupa di ricerca;
ISMEA, con 153 dipendenti, finanzia l'acquisto dei terreni da parte degli agricoltori;
anche ISA (Istituto di sviluppo agroalimentare), con 40 dipendenti, si occupa di finanziamenti alle imprese, oltre a detenere partecipazioni in aziende agricole;
l'AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) distribuisce fondi comunitari, circa 7 miliardi l'anno;
l'AGEA agisce, però, anche come esattore e questo causa notevoli paradossi e conflitti gestionali;
i contributi vengono pagati all'AGEA sulla base dei dati elaborati dalla SIN, società informatica posseduta al 51 per cento ma sulla cui funzionalità esistono serie riserve da parte degli attuali vertici dell'AGEA;
le verifiche sono invece affidate all'AGECONTROL, con 25 sedi periferiche sul territorio nazionale, controllata dalla stessa AGEA, cioè dal soggetto che eroga i contributi;
l'UNIRE, che recentemente ha cambiato nome in ASSI (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico), con 195 dipendenti, è divenuta ad avviso degli interroganti un'ingombrante presenza dello Stato nel settore, peraltro in crisi, delle scommesse ippiche;
l'UNIRE, secondo dati recenti, ha «bruciato» 110 milioni di soldi pubblici ed è attualmente commissariata;
nella pubblica opinione aleggia il lecito dubbio che le cariche negli organi amministrativi di questi enti vengano assegnate con criteri non improntati a principi di trasparenza ed efficienza;
se il Governo non ritenga opportuno assumere iniziative per accorpare gli enti che fanno capo al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che si occupano delle medesime tematiche.
(4-15793)