Allegato B
Seduta n. 615 del 2/4/2012
TESTO AGGIORNATO AL 3 APRILE 2012
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ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
l'individuazione e l'assegnazione di risorse per gli interventi di rilievo nazionale ed interregionale di rilevanza strategica regionale, per l'attuazione del piano nazionale per il Sud, deliberate dal Cipe il 3 agosto 2011, il cui obiettivo prioritario è la realizzazione ed il completamento di numerose opere infrastrutturali dotate di rilevanza strategica regionale, ai sensi del punto 3 della delibera dell'11 gennaio del 2011, n. 1, ha previsto a favore della regione Sardegna, lo stanziamento di oltre 100 milioni di euro, per il compimento dell'intera opera della strada statale n. 125 Cagliari-Tortoli, come individuato nell'allegato dell'elenco infrastrutture strategiche interregionali e regionali pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 31 dicembre 2011;
in particolare la citata delibera CIPE ha assegnato:
a) 19 milioni di euro al tronco Tertenia-Tortoli (4o lotto 2o stralcio) della strada statale 125 Cagliari-Tortoli;
b) 40 milioni di euro al 1o stralcio del 1o lotto della Tertenia-San Priamo;
c) 50 milioni di euro al 2o stralcio del 1o lotto della Tertenia-San Priamo;
gli interventi stradali precedentemente esposti, rientrano in un generale e più articolato Piano nazionale per il Sud, fortemente sostenuto dal precedente Governo Berlusconi ed in particolare dall'ex Ministro per gli affari regionali e la coesione territoriale Fitto, che rispondono all'esigenza di colmare rilevanti fabbisogni trasportistici attualmente non adeguatamente soddisfatti;
l'insieme degli interventi consente di attivare un volume complessivo di investimenti di 192,8 milioni di euro con ingenti ripercussioni sul sistema economico della regione Sardegna sia in termini di adeguamento infrastrutturale sia soprattutto in chiave anticiclica;
la realizzazione definitiva del collegamento stradale Cagliari-Tortoli, la cui arteria è ad alto scorrimento, a giudizio dell'interpellante, risulta determinante e prioritaria, in considerazione che il completamento garantirà un traffico più fluido e veloce consentendo l'aggiramento di alcuni centri abitati;
lo stato di attuazione per la realizzazione definitiva della suesposta opera infrastrutturale affidata al gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale, risulta attualmente incompleta e in grave ritardo rispetto ai tempi previsti e indicati dall'ANAS, in considerazione sia dell'avvio di cantierizzazione dei lavori risalenti ad alcuni decenni trascorsi, sia alla mancata assegnazioni dei lotti, la cui aggiudicazione sarebbe dovuta avvenire di recente;
a giudizio dell'interpellante, il grave ritardo e le criticità derivanti dallo stato di attuazione della suesposta strada statale n. 125, con riferimento alla definitiva realizzazione dell'opera, appaiono ancora più evidenti, se si valuta che l'intervento infrastrutturale rientra, come precedentemente riportato, all'interno di una serie di interventi di rilevanza strategica previsti dal Piano nazionale per il Sud che costituiscono uno strumento prioritario per lo sviluppo del Mezzogiorno ed in coerenza con quanto previsto dal decreto legislativo n. 88 del 2011;
la citata delibera CIPE n. 62 prevedeva la sottoscrizione dei contratti Istituzionali di sviluppo, quale strumento attutivo per la definizione delle responsabilità, dei tempi e delle regole di realizzazione degli interventi programmati, le sanzioni per eventuali inadempienze e le condizioni per l'attivazione di poteri sostitutivi;
i finanziamenti assegnati inoltre, secondo quanto risulta all'interpellante, risultano tuttora non disponibili e contribuiscono in maniera sostanziale a determinare il mancato completamento dell'opera stradale del tratto regionale interessato -:
quali iniziative urgenti si intendano intraprendere al fine di avviare concretamente il completamento della strada statale n. 125 Cagliari-Tortoli esposto in premessa, anche attraverso la sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo con l'obiettivo di individuare tempi e responsabilità certe per la realizzazione delle opere anche al fine di favorire politiche infrastrutturali di riequilibrio nei confronti del Mezzogiorno.
(2-01433) «Cicu».
Interrogazioni a risposta scritta:
LAURA MOLTENI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
organi di stampa (Corriere della Sera del 16 marzo 2012) riportano la notizia secondo la quale la procura di Milano avrebbe aperto un fascicolo, al momento, a carico d'ignoti, contestando il reato di turbativa d'asta relativamente alla vendita delle quote di Sea, società che gestisce gli aeroporti milanesi, da parte del comune di Milano al fondo F2i;
contemporaneamente all'inchiesta della procura di Milano, i medesimi organi di stampa affermano che la Guardia di finanza avrebbe eseguito una serie di perquisizioni e acquisizioni di atti presso il domicilio di Vito Gamberale, azionista e amministratore delegato del fondo per le infrastrutture F2i e acquirente dal comune di Milano di quasi il 30 per cento delle quote di Sea;
l'indagine vedrebbe coinvolti, nel suo complesso, oltre all'ex presidente di Autostrade e attuale amministratore delegato del fondo F2i, l'ex assessore della regione Toscana, Riccardo Conti e altri soggetti in merito ad una serie di appalti pubblici per la costruzione di una bretella autostradale in Toscana;
come riportato anche dal settimanale l'Espresso, Gamberale sarebbe stato intercettato nel corso di una telefonata con una persona «in ottimi rapporti con il vertice nazionale del Pd», partito di appartenenza dell'ex assessore Conti, a riguardo del bando di gara dell'amministrazione milanese relativo alla vendita di Sea e ancora in fase di «gestazione», manifestando tuttavia una elevata sicurezza nell'affermare che la gara in questione si sarebbe rivelata, per se stesso, vincente;
lo stesso settimanale L'espresso riporta la notizia secondo cui, come poi effettivamente realizzatosi, la gara si è conclusa con la vittoria di Gamberale, unico concorrente ammesso alla gara stessa, aggiudicatosi il 16 dicembre 2011 la quota Sea attraverso una offerta di un solo euro maggiore rispetto alla base d'asta, e il cui successo consentirà di avere, allo stesso fondo pubblico-privato delle infrastrutture, un ruolo di primo ordine per prendere, in una fase successiva, il controllo dell'intera società -:
quali iniziative, anche normative, intenda assumere, nell'ambito delle proprie competenze, alla luce del verificarsi frequente di vicende simili a quella descritta, affinché sia assicurato il rispetto dei principi di trasparenza e correttezza nelle procedure ad evidenzia pubblica e nelle procedure di dismissione di partecipazioni da parte di soggetti pubblici.
(4-15568)
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
sul quotidiano Italia Oggi del 30 marzo 2012, è pubblicato un articolo a firma di Stefano Sansonetti dal titolo «Fiamme Gialle a tutto encomio» in cui si legge «Encomi per tutti i gusti, si potrebbe dire. Per esempio per come si è svolto l'incarico di speaker in una parata militare. Oppure per come si è coordinata una regia televisiva che ha garantito risalto all'insediamento del nuovo Comandante generale. O ancora per come si è condotto l'automezzo deputato al trasporto delle cariche istituzionali. Il Comandante generale della Guardia di finanza, Nino Di Paolo, non ha certo lesinato in fantasia nell'attribuire, qualche mese fa, una ventina di encomi solenni a altrettanti ufficiali e uomini del corpo. Riconoscimenti tutti più o meno collegati al 237o compleanno delle Fiamme Gialle, tenutosi l'anno scorso e inserito a sua volta nel contesto dei 150 anni dell'Unità d'Italia. L'encomio non è soltanto un atto formale. Contribuisce, infatti, alla progressione di carriera di chi lo riceve, incidendo sul suo «punteggio». Insomma, si tratta di un riconoscimento che ci si aspetterebbe di veder assegnato a ufficiali che si sono distinti in operazioni di peso, per esempio quelle contro la criminalità o l'evasione fiscale. E invece, nel documento di cui ItaliaOggi è in possesso. Di Paolo, come dire, ha allargato un po' il perimetro. Un encomio solenne, per esempio, è stato assegnato al generale di brigata Carmine Lopez per come ha saputo riscuotere «l'incondizionata ammirazione delle autorità e della gente in occasione della cerimonia militare del 237o annuale di fondazione del corpo, inserita nel contesto delle celebrazioni ufficiali del 150o anniversario dell'Unità d'Italia, nella quale, alla testa della brigata di formazione, evidenziava perizia e impeccabile marzialità». Laddove per marzialità, a quanto pare, deve intendersi la solennità (del passo, dell'aspetto). Il linguaggio, del resto, è sempre magniloquente e ampolloso. Si prenda il caso del capitano Daniele Tino, encomiato perché, «interpretando con intelligenza le direttive ricevute, svolgeva con elevatissima perizia e professionalità l'incarico di speaker ufficiale della parata militare in occasione della cerimonia celebrativa del 237o annuale di fondazione del corpo». O si consideri la fattispecie del maggiore Piergiuseppe Cananzi, il quale, «sostenuto da eccezionale senso di responsabilità e straordinarie qualità relazionali, ha personalmente se- guito
e coordinato la regia televisiva della Rai al fine di assicurare, sapendone cogliere e risaltare i momenti fondamentali, massimo risalto e pregio all'evento legato all'insediamento del nuovo Comandante generale». Al maresciallo aiutante Vitaliano Roberto, invece, il riconoscimento è andato perché, «quale conduttore dell'automezzo adibito al trasporto del Capo dello Stato e delle massime cariche istituzionali presenti, dimostrando eccezionale perizia e capacità di autocontrollo, eseguiva con assoluta perfezione i delicati compiti a lui assegnati in occasione della cerimonia militare». E così via, fino a superare i 20 encomi. I quali, come si vede, sono stati assegnati per i motivi più fantasiosi»;
l'encomio solenne è generalmente attribuito per meriti eccezionali. Si pensi, ad esempio, alle azioni di contrasto all'evasione fiscale o alla lotta alla criminalità organizzata che gli uomini e donne del Corpo della guardia di finanza svolgono con successo ogni giorno offrendo in tal modo un importante servizio allo Stato e al prestigio del Corpo;
la concessione di così importanti riconoscimenti per motivi che appaiono agli interroganti discutibili e banali, come quelli narrati nell'articolo citato, sotto il profilo dell'operatività e dei compiti istituzionali svolti, sminuisce il valore e la natura premiale dell'atto e lo rende sicuramente insignificante rispetto alla spesso silenziosa e certamente più importante opera dell'ultimo militare arruolato nel Corpo -:
se i fatti esposti nell'articolo in premessa corrispondano al vero e in tale caso se non ritenga di dover revocare gli encomi in tal modo tributati al fine di non sminuire l'opera e l'impegno di coloro ai quali analoghi atti sono stati tributati per aver svolto con successo, anche con il rischio della vita, importanti azioni di contrasto alla criminalità e all'evasione fiscale.
(4-15576)
STRIZZOLO e FOGLIARDI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella edizione del 28 marzo 2012, del quotidiano economico Italia Oggi, a pagina 9, è stato pubblicato un articolo a firma di Stefano Sansonetti con il titolo «Equitalia e il controllore tuttofare» che fa riferimento, in particolare, alla nomina del dottor Giorgio Palasciano a presidente dell'organismo di vigilanza di Equitalia Centro, società controllata da Equitalia spa che, a sua volta, è partecipata e controllata dall'Agenzia delle entrate e dall'INPS;
si tratta di un incarico delicato, essendo l'organismo di vigilanza quella struttura di cui le società si devono dotare per monitorare comportamenti e procedure interne e per prevenire, attraverso questo controllo, la commissione di reati che potrebbero far scattare la responsabilità amministrativa della società stessa;
il decreto legislativo n. 231 del 2001, che disciplina la materia, stabilisce che il soggetto chiamato a svolgere tale funzione deve avere un profilo dotato di autonomia e di indipendenza che, da quanto emerge dai dati riportati dalle notizie di stampa sopra citate, presenterebbe dei dubbi e delle incertezze derivanti dai numerosi, e potenzialmente in conflitto di interesse, incarichi ricoperti dal professionista nominato da Equitalia Centro;
sempre dall'articolo, si desume altresì come il nominato presidente dell'organismo di vigilanza, sia ancora oggi impegnato in un contenzioso che lo contrappone - per sua stessa ammissione - all'Agenzia delle entrate, vale a dire uno degli azionisti di controllo di Equitalia che, a sua volta gli ha affidato un incarico di estrema delicatezza;
si ravvisa la necessità che, in una fase di grandi difficoltà e di tensioni nel rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria, sia assicurata a tutti i livelli e in tutti gli organismi trattanti i delicati compiti di accertamento, gestione e riscossione
dei tributi la massima trasparenza e la massima efficacia nell'interesse dello Stato e di tutti i contribuenti;
i fatti riportati nell'articolo possono contribuire a ingenerare incertezza e sfiducia nei contribuenti, poiché appaiono agli interroganti in netto contrasto con il dovere di procedere nelle nomine con scelte improntate a trasparenza, imparzialità, efficacia ed efficienza -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti richiamati e se non ritenga opportuno procedere ad una verifica per accertare che le decisioni assunte siano conformi ai principi di buona amministrazione e di imparzialità e siano di garanzia per un corretto ed equilibrato rapporto tra fisco e contribuenti, nel pieno rispetto dell'assenza di conflitti di interesse di qualsivoglia natura;
quali siano i criteri che l'amministrazione finanziaria e le sue partecipate o controllate seguono nella effettuazione delle nomine;
per quali ragioni si sia dato seguito all'opzione di nominare gli organismi di vigilanza, posto che - sulla base delle recenti normative - le società interessate hanno la facoltà di attribuirne i compiti al rispettivo collegio sindacale.
(4-15578)