Allegato B
Seduta n. 612 del 27/3/2012

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SALUTE

Interrogazioni a risposta immediata:

DI PIETRO, DI GIUSEPPE e PALAGIANO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il 1o febbraio 2012, nell'ambito dello svolgimento di un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea (la n. 3-02063), presentata dagli interroganti sullo stesso argomento, il Ministro della salute Renato Balduzzi ebbe a dichiarare: «Si dà un'altra possibilità alla regione Molise, attraverso la nomina di un altro sub-commissario, con caratteristiche idonee ad attuare il piano sanitario e, dunque, riuscire a realizzare finalmente gli obiettivi che tutti auspichiamo, dando un'ulteriore - starei per dire un'ultima - possibilità, prima di attivare una procedura diversa, che è prevista pure dall'ordinamento - comma 84 dell'articolo 2 della legge n. 191 del 2009 (il famoso comma 84) - e che prevede la sostituzione del presidente della regione,

con poteri ulteriori del Governo, che non soltanto dicano al presidente della regione: «fai il commissario», ma impongano: «stabiliamo noi quali siano i provvedimenti da adottare per assicurare l'efficacia del piano di riqualificazione e di rientro»;
Michele Iorio, presidente della regione Molise al terzo mandato - nonché commissario per il risanamento dei debiti della sanità molisana, commissario per la ricostruzione post sisma e commissario per l'emergenza alluvione - è stato condannato il 22 febbraio 2012 in primo grado - con pena sospesa - dal tribunale di Campobasso ad un anno e sei mesi di reclusione per abuso d'ufficio e all'interdizione dai pubblici uffici per il medesimo periodo, nell'ambito dell'inchiesta «Bain and co», società dove lavora Davide Iorio, figlio di Michele, cui sono state illegittimamente affidate due consulenze, una in materia di sanità e l'altra in materia di autostrade-definite «fantasma», in quanto nessuno dell'amministrazione molisana ha saputo indicarne motivi, contenuti o risultati;
la gestione commissariale ad opera del presidente Iorio - in particolare quella per il risanamento della sanità molisana - risulta, ad avviso degli interroganti, oltremodo critica nel metodo e fallimentare nei risultati - e ciò è confermato dal trend negativo dei dati dei disavanzi e, anche, dalla nomina di sub-commissari affiancati allo Iorio succedutisi nel tempo;
la procura di Campobasso ha chiuso l'inchiesta sulla ricostruzione dopo il terremoto del 2002 e ha inviato un avviso di garanzia al presidente della regione Molise Michele Iorio. Il presidente, nella sua qualità di commissario per la gestione dell'emergenza sisma, è indagato per abuso d'ufficio e indebita percezione di soldi ai danni dello Stato, in merito ai fatti avvenuti tra il 2003 e il 2011. Secondo il sostituto Fabio Papa, titolare dell'indagine, Iorio avrebbe «abusivamente ampliato» il numero dei comuni colpiti dal terremoto;
risulta, inoltre, agli interroganti che il presidente della regione Iorio sia: indagato per abuso d'ufficio e falso ideologico per la costruzione della centrale turbogas di Termoli; indagato per abuso d'ufficio in ordine all'assunzione di un medico chirurgo - già condannato in Corte di cassazione per omicidio colposo di un malato - in assenza del prescritto bando pubblico, al solo fine, secondo l'accusa, di nominarlo primario dell'ospedale Veneziale di Isernia; indagato per abuso d'ufficio, truffa, falso materiale e ricettazione in merito ai passaggi di proprietà dello Zuccherificio del Molise s.p.a.; indagato, insieme ai componenti della giunta regionale in carica nel 2005 per truffa, abuso d'ufficio e falso ideologico per il finanziamento d'acquisto del mezzo navale Termoli Jet; indagato per fatti connessi alla ricostruzione post sisma del Molise, alla gestione della malasanità basso molisana, alle infrastrutture per la rete radio del Servizio civile, all'Imam Molise e per violazioni ambientali e irregolarità nelle analisi dei rifiuti smaltiti dal depuratore del COSIB (Consorzio per lo sviluppo industriale della Valle del Biferno);
fermo il principio della presunzione di non colpevolezza di cui al secondo comma dell'articolo 27 della Costituzione, i fatti indicati minano la salvaguardia dell'onore delle istituzioni e ne compromettono il prestigio, ponendo un grave pregiudizio sul libero e sereno esercizio delle funzioni commissariali assegnate a Michele Iorio - funzioni strettamente connesse alle capacità di buon governo dei soggetti che vi sono chiamati - le quali senza dubbio sono da ascriversi a quelle funzioni pubbliche da adempiersi con disciplina e onore, ai sensi dell'articolo 54, comma secondo, della Costituzione -:
se non ritenga, al fine di preservare l'alto senso delle istituzioni, nel rigoroso rispetto delle procedure giuridiche ed amministrative in tema di revoca e conferimento di incarichi pubblici, di revocare gli incarichi commissariali conferiti al presidente della regione Molise.
(3-02173)

DOZZO, BOSSI, LUSSANA, FOGLIATO, MONTAGNOLI, FEDRIGA, FUGATTI, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CAVALLOTTO, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, D'AMICO, DAL LAGO, DESIDERATI, DI VIZIA, DUSSIN, FABI, FAVA, FOLLEGOT, FORCOLIN, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, ISIDORI, LANZARIN, MAGGIONI, MARONI, MARTINI, MERONI, MOLGORA, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, POLLEDRI, RAINIERI, REGUZZONI, RIVOLTA, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
i piani di rientro, come noto, sono stati introdotti dalla legge finanziaria per il 2005, al fine di procedere, per le regioni in disavanzo, ad una ricognizione delle cause dello squilibrio economico ed all'elaborazione di un vero e proprio programma di ristrutturazione del servizio sanitario regionale;
gli accordi sottoscritti dalle regioni sottoposte a piani di rientro sono sottoposti a verifica periodica da parte del Governo centrale attraverso il sistema di verifica sull'assistenza sanitaria (siveas), che attua un monitoraggio di sistema al fine di verificare l'attuazione delle manovre previste nei piani, dal punto di vista degli aspetti economico-finanziari e riorganizzativi, e, pertanto, il Ministero della salute,di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, è garante del percorso che deve essere attuato nei tempi dovuti e nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza;
le regioni che fino ad oggi hanno siglato un piano di rientro sono dieci, situate prevalentemente nel Centro-Sud del Paese;
le relazioni periodiche sui piani di rientro dal deficit sanitario delle regioni recentemente pubblicate sul sito del Ministero della salute rilevano come in molte di queste regioni, a fronte di modesti miglioramenti dei disavanzi, permangono sprechi e cattiva organizzazione;
in Calabria, dove la disastrosa situazione contabile, in ragione dell'assenza di documentazione scritta, ha causato la mancanza di un'attendibile proiezione sull'ammontare del deficit, le aziende sanitarie continuano ad assumere personale nonostante il divieto assoluto, mentre in Puglia e nel Lazio sono state effettuate molte deroghe al sistema del turn over, ovvero in Molise è stata approvata una norma per l'assunzione di nuove unità di personale sanitario, peraltro recentemente dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale;
nelle regioni sottoposte a piani di rientro si applica un livello di tassazione oltre i livelli massimi previsti e misure rigorose quali il blocco del turn over, ticket, tagli alle strutture ed ai servizi, misure che alla lunga risultano essere insopportabili per i cittadini, oltre che lesive del principio sancito nell'articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo;
le periodiche relazioni sui piani di rientro dal deficit evidenziano come solo alcune regioni abbiano adottato efficaci strategie di contenimento delle spese e che lo sblocco dei fondi trattenuti dal Governo, pari al 10 per cento del budget complessivo, non è stato riconosciuto, come riportato anche da organi di stampa nazionale (Il Corriere della Sera del 27 febbraio 2012), alla regione Lazio, dove nel 2011 il deficit è stimato ammontare ad oltre un miliardo di euro, al Molise, all'Abruzzo e alla Campania, dove il deficit, a fine 2010, è nell'ordine dei 500 milioni di euro;
se i dati attuali dovessero essere confermati nei prossimi mesi, il bilancio complessivo della sanità nel 2011 potrebbe chiudere con un disavanzo superiore ai 2 miliardi di euro, perfino superiore a quello del 2010, chiuso con un ammanco complessivo di 2 miliardi di euro;

tutto ciò si sta verificando in un momento particolarmente critico della situazione economica del Paese, impegnato a raggiungere obiettivi importanti, come il pareggio di bilancio nel 2013;
la spesa sanitaria, che assorbe oltre il 70 per cento dei bilanci regionali, ha un'incidenza determinante sul raggiungimento di questi obiettivi e, se non si raggiungerà entro breve tempo il rientro dal deficit sanitario, tutti i sacrifici richiesti saranno inutili;
le politiche di rigore poste in essere dal Governo, da un lato, non sembrano agevolare il percorso di risanamento delle regioni sottoposte a piani di rientro e, dall'altro, paralizzano le regioni in equilibrio di bilancio, che si trovano prevalentemente al Nord;
il precedente Governo aveva individuato nel federalismo fiscale e nell'introduzione del principio dei fabbisogni standard la modalità per superare il sistema dei piani di rientro, caratterizzati da un forte centralismo poco efficace, e per restituire responsabilità, efficienza ed efficacia nell'impiego delle risorse pubbliche riferite al fondo sanitario nazionale, con l'abbandono del principio della spesa storica, sicché desta particolare preoccupazione il fatto che l'attuazione del federalismo subisca dei ritardi e, in particolare, che l'entrata in vigore dei fabbisogni standard abbia avuto un ulteriore rinvio, come previsto nell'ultimo «decreto milleproroghe» recentemente approvato -:
se non ritenga di procedere celermente alla revisione della programmazione strategica dei piani di rientro, fissando obiettivi chiari, in tempi certi, nonché di assumere iniziative volte ad evitare ulteriori rallentamenti nella determinazione dei fabbisogni standard, al fine di portare a compimento la riforma federalista necessaria, soprattutto nel settore della sanità, per una corretta valutazione dei costi delle prestazioni sanitarie e per l'acquisto dei beni e servizi, restituendo in tal modo ai cittadini un servizio sanitario di qualità nel rispetto dell'obiettivo prefissato dell'equilibrio di bilancio nell'anno 2013.
(3-02174)

Interrogazione a risposta scritta:

MARINELLO, VINCENZO ANTONIO FONTANA, PAGANO, GAROFALO, GIBIINO e GERMANÀ. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con l'accordo sottoscritto il 31 luglio 2007 tra il Ministero della salute ed il Ministero dell'economia e delle finanze per l'approvazione del piano di contenimento e riqualificazione del servizio sanitario regionale 2007/2009 cosiddetto «Piano di rientro», la regione siciliana ha intrapreso un percorso per il risanamento dal deficit, con l'introduzione di un sistema di misure prevalentemente orientate alla riduzione dei costi ed alla razionalizzazione delle risorse, che ha consentito di contenere la spesa entro livelli definiti;
con il piano di rientro si è inteso, quindi, sviluppare una programmazione più efficace e vincolata delle risorse disponibili, prevedendo non solo un forte controllo dell'andamento della spesa sanitaria, ma anche la rimozione delle cause strutturali di inadeguatezza ed inappropriatezza costituenti pesanti vincoli per il sistema sanitario regionale (SSR), attraverso opportuni interventi organizzativi e gestionali;
la regione siciliana si è formalmente impegnata nel percorso di realizzazione degli obiettivi del piano di rientro, con l'emanazione della legge 14 aprile 2009, n. 5, di riordino del servizio sanitario regionale, che ha posto le basi per la riforma dell'assetto organizzativo e di governo del sistema: essa costituisce, infatti, il fondamento normativo per rinnovare in modo incisivo le modalità con cui la sanità è articolata, gestita ed erogata nella regione in quanto incide sull'assetto organizzativo del sistema, sulla sua modalità di programmazione, sul riequilibrio dell'offerta tra la rete ospedaliera ed il territorio

ed introduce chiari meccanismi operativi di governo e controllo delle attività sanitarie e delle relative risorse;
purtroppo gli sforzi indirizzati ad una gestione virtuosa delle risorse dedicate alla sanità sono in questo momento minacciati da pratiche poco trasparenti che sarebbero state adottate per la formazione - in vista delle prossime elezioni amministrative nell'Isola - delle liste dei partiti che sostengono il Governo regionale ed - in particolare - per la formazione della lista del presidente della giunta regionale in carica;
l'attuale assessore alla Sanità sarebbe stato incaricato di formare, sulla base di criteri che suscitano più di una perplessità, una lista a Palermo che coinvolgerebbe una pluralità di dirigenti della sanità regionale o aspiranti tali;
tutto ciò appare ancora più grave se si pensa che la normativa vigente affida l'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario regionale e la vigilanza sulle modalità con le quali esso è effettuato al presidente della giunta regionale, Lombardo, in qualità di commissario ad acta, affiancato da funzionari del Ministero della salute;
c'è il rischio concreto che tali pratiche mettano a repentaglio il raggiungimento dell'obiettivo di risanamento del debito sanitario regionale, in quanto comportano lo storno di risorse finanziarie pubbliche ad esso dedicate;
in questi anni i cittadini siciliani hanno dato il loro apporto all'opera di risanamento della sanità regionale, sopportando pesanti sacrifici in vista della realizzazione di una sanità più efficiente ed appropriata nella loro regione -:
quali iniziative ritengano opportuno intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto delle prerogative attribuite alle regioni in materia sanitaria dalla normativa vigente, affinché il piano di rientro dal deficit sanitario regionale - che la regione siciliana è impegnata formalmente a realizzare - sia portato a termine con successo, evitando - altresì - che i cittadini siciliani siano privati del diritto costituzionalmente sancito alla salute.
(4-15504)