Allegato B
Seduta n. 594 del 28/2/2012
...
AFFARI EUROPEI
Interrogazione a risposta in Commissione:
ALESSANDRI. - Al Ministro per gli affari europei, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
con comunicazione 2011/4003 C(2011) 8486 final, del 24 novembre 2011, la Commissione europea ha richiamato l'attenzione del Ministro per gli affari europei sulla costituzione in mora complementare - infrazione n. 2011/4003 cui è sottoposta l'Italia dal marzo 2011 in ragione di determinati affidamenti presunti irregolari, adottati in favore della società IREN s.p.a. da parte dei comuni di Parma, Piacenza e Reggio Emilia e da quelli appartenenti alle loro province;
il richiamo, in vero, non si limita ai già segnalati casi risalenti alla costituzione in mora del 15 marzo 2011, ma pone in risalto un ulteriore motivo di censura onerosa generato dal comune di Parma il quale avrebbe affidato direttamente alla società IREN Emilia s.p.a., controllata dalla predetta IREN s.p.a., i lavori di realizzazione dell'inceneritore di Ugozzolo (Parma), del valore di 315 milioni di euro e ciò in violazione dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e mutuo riconoscimento previsti per le concessioni di lavori di importo superiore a 4.845.000 euro per cui è richiesta la procedura di messa in concorrenza, nonché in difformità alle disposizioni di cui agli articoli 28,
35 e 36 della direttiva 2004/18/CE, per gli appalti e alle disposizioni di cui all'articolo 56 e seguenti, per le concessioni di lavori;
con la precedente lettera del 15 marzo 2011, la Commissione contestava all'Italia oltre all'inosservanza delle predette disposizioni sugli appalti/concessioni, anche l'omessa osservanza degli obblighi consacrati negli articoli 49 e 56 del trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE), ciò in quanto i comuni di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, insieme ai comuni delle relative province, hanno affidato numerose attività economiche relative alla gestione dei rifiuti senza alcuna evidenza pubblica ed evitando lo svolgimento di gare competitive;
nel caso dell'inceneritore di Ugozzolo la Commissione obietta all'Italia che il comune di Parma abbia affidato i lavori di costruzione dell'impianto alla IREN Emilia s.p.a. senza aver dato seguito ad alcuna procedura di messa in concorrenza e in tal senso sottolineando come il fatto che i comuni in questione siano soci di IREN s.p.a. e che questa controlli la IREN Emilia s.p.a., non è condizione sufficiente per procedere ad un affidamento diretto di un contratto di lavori;
i comuni infatti non esercitano alcun controllo analogo su IRENs.p.a. che dal canto suo è una società quotata in borsa e risponde agli interessi del mercato e non a quelli degli enti pubblici, né tantomeno sulla IREN Emilia s.p.a. dalla stessa IREN s.p.a. controllata, la quale ha come soci numerosi soggetti economici del territorio, tra cui Delmi s.p.a., Plurigas s.p.a.; ciò ne rende ancora più precario il controllo dei comuni, mentre è palese che il potere dei soci privati riesce ad esercitare un'influenza determinante sia sugli obiettivi sia sulle decisioni importanti;
da quanto si può desumere dai rilievi formulati dalla Commissione all'interrogante sembra potersi affermare che nei territori delle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza si stia favorendo surrettiziamente una miriade di soggetti economici privati tramite il conferimento diretto di contratti di lavori e di servizi pubblici a società solo apparentemente controllate dagli enti locali ma in vero gestite e indirizzate da tali soggetti secondo fini e logiche privatistiche -:
quali informazioni possano riferire in merito alla vicenda esposta in premessa;
quali iniziative di competenza intendano assumere per verificare se i comuni di Parma, Reggio Emilia e Piacenza e quelli delle relative province, insieme alle società IREN s.p.a. e alle altre società da essa controllate o partecipate, abbiano svolto operazioni che possano esporre l'Italia a ipotesi di responsabilità comunitaria con conseguente danno per lo Stato e la collettività.
(5-06282)