Allegato B
Seduta n. 405 del 1/12/2010

TESTO AGGIORNATO AL 2 DICEMBRE 2010

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta orale:

COMPAGNON. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
con decreto 11 settembre 2007, il Ministero dell'interno indiceva, per il personale precario della propria amministrazione, una procedura concorsuale per titoli ed esami, al fine di assorbirne 650 unità con contratto a tempo determinato della durata totale di trentasei mesi, contratto che costituiva requisito necessario per la loro stabilizzazione definitiva;
al predetto concorso erano ammessi i profili professionali di coadiutori amministrativi contabili, area funzionale B, posizione economica B1, da assegnare agli uffici delle questure e allo sportello unico per l'immigrazione presso le prefetture;
il 2 gennaio 2008, con propri successivi decreti ministeriali, l'amministrazione dell'interno procedeva all'assunzione a tempo determinato delle suddette 650 unità;
non sussistendo inizialmente la piena copertura finanziaria relativamente ai previsti trentasei mesi, i 650 coadiutori amministrativi contabili sottoscrivevano un primo contratto individuale di ventiquattro mesi (2008-2009), poi prorogato fino al 31 dicembre 2010 con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3828 del 27 novembre 2009;
i 650 coadiutori amministrativi vincitori del concorso rappresentano un indispensabile contributo per l'ordinaria e fluida attività degli uffici territoriali del Governo e degli uffici delle questure e la loro mancata stabilizzazione provocherebbe la dispersione di risorse umane altamente professionalizzate e titolari di specifiche esperienze maturate sul campo, risorse non sostituibili da supporti, presidi e/o nuove postazioni tecnologiche in grado semmai di velocizzarne il lavoro e lo smaltimento dell'arretrato;
a dispetto dei 650 vincitori del concorso, il Ministro immetteva sorprendentemente nella propria amministrazione ulteriori 650 lavoratori interinali, per un periodo massimo di sei mesi, nella posizione economica ex B1 reclutati attraverso un'agenzia di lavoro interinale individuata mediante appalto pubblico;
il 29 luglio 2010, nell'ambito dell'approvazione del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 78 del 2010 recante Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica (Atto Camera 3638) il Governo accoglieva l'ordine del giorno n. 9/03638/336 a prima firma dello scrivente, con il quale si impegnava a: «(...) in attesa della definitiva stabilizzazione, a prorogare di ulteriori dodici mesi i contratti di lavoro individuali a tempo determinato in scadenza il prossimo 31 dicembre 2010, di cui alla procedura concorsuale indetta con decreto del Ministero dell'interno dell'11 settembre 2007 stipulati dall'Amministrazione dell'interno il 31 dicembre 2008»;
tale preciso impegno assunto dal Governo, ad oggi, non è stato rispettato, con evidente dimostrazione di scarso rispetto istituzionale verso il Parlamento e verso i cittadini che quest'ultimo rappresenta;
è ormai imminente la scadenza dei contratti in parola -:
se il Governo intenda o meno mantenere fede agli impegni assunti in Parlamento quattro mesi fa, prorogando di ulteriori dodici mesi i contratti in scadenza il prossimo 31 dicembre 2010, di cui alla procedura concorsuale indetta con decreto del Ministero dell'interno dell'11 settembre 2007 stipulati dall'amministrazione dell'interno.
(3-01360)

RUGGHIA, VILLECCO CALIPARI, GAROFANI, LA FORGIA, MOGHERINI REBESANI, LULLI, VICO e LAGANÀ FORTUGNO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
inchieste giudiziarie condotte dalla magistratura romana sulle attività della «Digint», società milanese di informatica per la sicurezza delle aziende, su attività e appalti di altre società del gruppo Finmeccanica e dell'ENAV, danno conto di presunte attività illecite con finalità di riciclaggio e la costituzione di fondi neri che chiamano in causa dirigenti di rilievo del gruppo e dell'ENAV e persone ad esse collegate, indagate per lo stesso tipo di reati e mettono indirettamente in discussione anche i comportamenti dello stesso presidente e amministratore di Finmeccanica;
notizie relative all'inchiesta giudiziaria hanno avuto ampia diffusione, sia attraverso la carta stampata sia attraverso servizi televisivi, realizzati da giornalisti professionalmente esperti, che ne hanno messo in luce anche altri aspetti che sollevano dubbi sulla correttezza di diverse attività del gruppo;
da parte sua Finmeccanica afferma che le società del gruppo: «hanno adottato procedure e codici etici in linea con le normative e le migliori prassi »vigenti« tesi a prevenire e impedire condotte non conformi ad una corretta gestione.»;
Finmeccanica è fra i primi cinque gruppi al mondo, nella produzione di armi e tecnologie militari, con un fatturato di 18 miliardi di euro e 77 mila dipendenti;
con le imprese principali. Augusta Westland, Telespazio, Oto Melara, Selex sistema integrati e Ansaldo, è il principale fornitore di armamenti e sistemi d'arma delle nostre Forze armate, divenendo con ciò, un soggetto imprescindibile per la difesa e la sicurezza nazionale;
le vicende giudiziarie e quelle ad esse collegate, diventate di pubblico dominio che hanno coinvolto il gruppo, non possono non preoccupare chi ha responsabilità istituzionali, non fosse altro che per il contraccolpo che sta pesantemente penalizzando il titolo sui mercati finanziari;
un'indagine conoscitiva, sull'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, a venti anni dall'entrata in vigore dalla legge 4 ottobre 1988, n. 436 condotta dalla Commissione difesa della Camera, si è conclusa di recente con l'approvazione unanime di un documento che solleva dubbi sul «...ricorso alle deroghe previste dall'articolo 346 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea sugli appalti militari» e sulla opportunità di «...prevedere il divieto per i responsabili del procurement militare di assumere incarichi dirigenziali nelle industrie degli armamenti per un congruo periodo di tempo decorrente dalla data di cessazione dal servizio,»;
le situazioni che sono alla base della vicenda giudiziaria e le sue immediate conseguenze, non riguardano, a giudizio degli interroganti, solo il gruppo Finmeccanica e i suoi dirigenti, ma il sistema di difesa del Paese e una parte molto rilevante di questa parte del nostro apparato industriale -:
quali siano gli orientamenti del Governo con riferimento alla situazione sopradescritta e quali iniziative intenda eventualmente assumere considerato che il gruppo è controllato per il 30,2 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze.
(3-01361)

Interrogazioni a risposta scritta:

DI STANISLAO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la Milford Haven, «superpetroliera» cipriota di proprietà della multinazionale Amoco, nel 1991, a seguito di una forte esplosione, è affondata davanti alle coste di Arenzano;

nelle fiamme prodotte dall'esplosione morirono cinque membri dell'equipaggio compreso il comandante, mentre le restanti 31 persone riuscirono a mettersi in salvo. Il petrolio fuoriuscito, dalle cisterne della nave si riversò in mare e, restando in superficie, continuò a bruciare per giorni, creando un inferno di fuoco, fumo, fiamme che distrussero la nave;
la nave aveva una capacità di carico pari a 283.626 metri cubi e, al momento del naufragio, trasportava 144.000 tonnellate di greggio. Si calcola che ne bruciarono circa 90.000 tonnellate, mentre una cinquantina si sparsero su una superficie di oltre 200 chilometri quadrati;
per settimane il relitto, a 80 metri di profondità, rimane solo, immobile, nessuno organizza sopralluoghi per operare future bonifiche;
cinque mesi dopo l'affondamento un ex campione d'apnea, organizza, insieme a suoi conoscenti, una visita di esplorazione al relitto della Haven;
dopo la visita affermarono di essere giunti sul luogo del «delitto», seguendo dalla costa una scia oleosa che il petrolio alimentava, arrivando a osservare che la fauna marina era distrutta;
poterono affermare che ben poco era stato fatto per migliorare la situazione e che, se si fosse intervenuto con tempismo, gran parte del greggio avrebbe potuto essere trasferito in una nave cisterna in superficie. Altresì, notarono che dalla stiva fuoriusciva ancora greggio. Nulla era stato fatto per evitare di inquinare il mare;
il danno, inizialmente stimato in 2.000 miliardi di lire, fu ridotto da un accordo tra Governo e armatori a 117 miliardi. Nel 1999 finalmente il Ministero dell'ambiente destinava i fondi del risarcimento alla regione Liguria: 32 miliardi di lire per gli interventi della bonifica in mare, 62 ai comuni colpiti per opere di riqualificazione. Nel 2005 la programmazione della bonifica venne affidata alla protezione civile di Guido Bertolaso;
una recente inchiesta di Report ricostruisce la storia nei dettagli ed emerge che senza piani per la bonifica avanzano 16 milioni di euro. Nel 2009 un decreto trasferisce definitivamente i fondi della Protezione civile, che li usa per mettere in sicurezza il sito della Stoppani e Cogoleto, ex stabilimento chimico che ha impregnato il terreno e contaminato l'acqua di cromo esavalente. Una parte, 800 mila euro, considerata in quota risarcimento e non bonifica, viene utilizzata per gli ammortizzatori sociali degli operi dello stabilimento;
inizia nel 1995 l'esplorazione dei fondali da parte dei ricercatori dell'Icram, che si erano trovati di fronte un paesaggio devastato, con accumuli di catrame. I residui erano stati colonizzati da invertebrati e fungevano da tana per diversi pesci: una fauna esposta agli effetti cancerogeni, teratogeni e mutageni del catrame, in particolare degli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa);
nel tempo, è stato verificato che una specie di pesce mostrava segni di tumore al fegato in percentuale significativamente superiore a quella dei pesci simili pescati in altre zone;
i fondali non sono stati bonificati e il processo di degradazione naturale è risultato insignificante. La bonifica, piuttosto complessa, ha riguardato solo i residui di idrocarburi presenti nella carcassa della nave: 102 tonnellate allo stato gelatinoso nel cassero. L'ultima operazione è stata perfezionata nel 2008 per recuperare il carburante e gli oli di macchina;
il problema è attuale e concreto e ulteriormente più profondo. Si è di fronte ad un fondale ancora devastato del petrolio, che, raggrumandosi, è diventato sfortunatamente parte integrante dell'ambiente marino della zona. I pescatori oggi, a distanza di vent'anni, pescano catrame invece che pesci;
i pescatori denunciano che le reti sono ogni giorno piene di catrame, che va

accuratamente diviso dai pesci per poter vendere qualcosa, affermando che 2/3 del pescato è petrolio;
è evidente pertanto che i fondali intorno alla Haven non si sono mai ripresi e le attività di bonifiche sono state blande e inefficaci -:
se il Governo intenda dettagliare tutte le iniziative messe in campo dopo l'affondamento nel mar Ligure della petroliera Haven nel 1991, con relative risorse impegnate, al fine di valutare eventuali responsabilità di un disastro ambientale le cui conseguenze sono riscontrabili a tutt'oggi.
(4-09835)

GIOVANELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
da settimane l'azienda Finmeccanica è oggetto di diverse indagini della procura di Roma per appalti truccati Enav controllata dallo stesso gruppo, danni all'erario e presunti fondi neri che coinvolgono alcuni manager dell'impresa;
il 15 novembre 2010 l'agenzia di stampa AgenParl ha lanciato la notizia «Cultura: Museo gratis a Milano grazie a Finmeccanica e Bank of America»; secondo la quale grazie a un loro contributo di 1 milione di euro ciascuno, il Museo del novecento a Milano avrà l'ingresso gratuito per tre mesi;
allo stesso tempo a Varese la direzione aziendale del Gruppo ha convocato in data 16 novembre il coordinamento RSU per comunicare l'apertura della procedura di mobilità per 98 unità, come da articolo 4 e 24 legge n. 223 del 1991 e successive modificazioni e integrazioni;
risulta all'interrogante che alcuni manager di Finmeccanica si siano avvalsi della procedura di pensionamento, ciononostante stanno continuando a lavorare nella società con incarichi dirigenziali o di consulenza con alte retribuzioni -:
se risultino al Governo possibili tagli al personale delle società del gruppo Finmeccanica in Italia e nelle società controllate estere e se tale possibile scenario sia la conseguenza anche delle varie sponsorizzazioni erogate e dei contratti a manager in età già pensionabile;
se il Governo intenda far rispettare i limiti di legge per l'età pensionabile - come approvato dal Consiglio dei ministri del 10 giugno 2010 - all'interno delle società a partecipazione pubblica, iniziando a disdire i contratti in essere con quei manager che dovrebbero essere già in pensione;
se il Governo non intenda intervenire in merito alla situazione sopra descritta per far cessare una prassi oramai tristemente nota che grava pesantemente sia sui bilanci delle partecipate statali, sia sull'Inps e che contribuisce a bloccare l'auspicabile ingresso al lavoro dei giovani.
(4-09842)

MADIA e TOCCI. - Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
i Canadair CL-415 della protezione civile che si sono distinti in Italia e all'estero (Grecia, Portogallo e Spagna), nella lotta contro gli incendi, che sono entrati in azione durante lo tsunami del 2004 distribuendo aiuti e viveri alle popolazioni bisognose dello Sri Lanka, che hanno riportato a casa onorificenze durante l'ultima infuocata estate russa, da venerdì, 12 novembre, sono a terra. Un'intera flotta di 19 velivoli, la più grande al mondo, di proprietà dello Stato, rischia di non alzarsi in volo nella prossima campagna estiva, mettendo a rischio un servizio pubblico di primaria importanza per l'intero paese;
le società SAN e SoREM, che hanno in appalto dal 1998 l'esercenza e la manutenzione dei velivoli di proprietà della protezione civile, versano da mesi in uno stato di insolvenza verso tutti i creditori (banche, erario dello Stato e fornitori) con

debiti accertati di alcune decine di milioni di euro. Da tre mesi ormai, si sono aggiunti anche i dipendenti che hanno smesso di percepire le proprie retribuzioni dopo reiterati ritardi e rateizzazioni. Lo scorso 21 ottobre 2010, Giuseppe Spadaccini proprietario delle società, è finito in custodia cautelare a seguito di un blitz della Guardia di finanza; tra le accuse un'evasione fiscale da 90 milioni di euro e la creazione di società offshore. Le società sono state messe subito sotto custodia e amministrazione giudiziaria dalla procura di Pescara;
i dipendenti, a causa del blocco operativo dovuto alla drammatica situazione finanziaria hanno avviato un dialogo con Protezione civile, per cercare di trovare una soluzione rapida ed efficace;
sin dall'inizio la Protezione civile ha cercato una soluzione che tutelasse un patrimonio dello Stato di oltre 400 milioni di euro e il know-how specialistico e non sostituibile dei dipendenti, ed evitasse al Paese il rischio di mancato intervento in caso di incendi boschivi. È importante sottolineare infatti che questi velivoli, durante la stagione invernale, oltre alla normale attività antincendio e di addestramento piloti, necessitano di pesanti attività manutentive senza le quali non potrebbero essere operativi durante la stagione estiva;
la soluzione che è stata proposta da subito, condivisa dalle organizzazioni sindacali, prevedeva il subentro diretto di Protezione civile nella gestione della flotta, con il pagamento delle spettanze pregresse e la contestuale assunzione di tutti i circa 300 dipendenti ai quali Protezione civile ha pubblicamente riconosciuto altissimi livelli di professionalità e competenze;
la Protezione civile aveva dato ampie garanzie di successo sul raggiungimento dell'obiettivo, da perseguire attraverso la stesura e approvazione di un apposito decreto-legge, poiché si sarebbe garantita la continuità del servizio, non ci sarebbero stati aggravi di spesa rispetto a quanto già approvato in bilancio (il contratto con SoREM da 50 milioni di euro l'anno sarebbe scaduto nel 2015) e anzi vi sarebbe stato un risparmio immediato rappresentato certamente dal margine d'impresa, quantificato nel 13 per cento (circa 7 milioni l'anno) e verosimilmente, stando alle accuse contestate all'imprenditore, dal mancato sperpero di denaro utilizzato per alimentare fondi neri e guadagni illeciti;
il decreto-legge sottoposto al Consiglio dei ministri per approvazione, è stato bocciato il 5 novembre e, dopo essere stato modificato secondo le indicazioni del Ministero dell'economia e delle finanze, è stato stralciato nel Consiglio dei ministri del 18 novembre;
da notizie di stampa (ansa 23 novembre 2010) sembra che il subentro diretto non sia più una via praticabile e che la gestione e la manutenzione dei 19 Canadair della flotta antincendio dello Stato saranno affidate tramite trattativa diretta ad un soggetto in possesso dei requisiti e delle autorizzazioni aeronautiche;
da notizie di stampa (Dire 26 novembre) si apprende che la regione avrebbe incontrato le organizzazioni sindacali per l'esame della procedura di richiesta della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti delle società Sorem e SAN -:
per quali motivazioni il Governo abbia cambiato orientamento sul subentro diretto anche alla luce del fatto che determinerebbe un maggior risparmio di risorse pubbliche;
quali siano le azioni che il Governo intenda porre in essere e di cui sia a conoscenza ai fini della salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti della Sorem e della SAN per il pagamento delle spettanze non retribuite, inclusi i trattamenti di fine rapporto.
(4-09843)

DI PIETRO e DI GIUSEPPE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dei rapporti con le regioni e coesione territoriale, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che:
da un inchiesta del Sole 24 Ore del marzo 2009 era emerso come la regione Molise avesse un rapporto di un dipendente ogni 226 abitanti, più del doppio della media nazionale; ora un articolo de La Stampa pubblicato in data 1o novembre 2010 entra nel dettaglio evidenziando che per ogni 1000 abitanti ci sono 2,79 dipendenti regionali e 27 dirigenti regionali, che il costo pro capite per i molisani per il funzionamento della regione è di 171 euro e che per la diaria e gli stipendi dei consiglieri regionali è di 10,27 euro per abitante;
in data 16 giugno 2010 in un editoriale del Corriere della Sera veniva descritto come i cittadini molisani pagano 4 milioni l'anno di pigioni per gli uffici della loro regione a Campobasso, per le due sedi di Roma, e per le spese d'acquisto di altri stabili da parte della regione Molise;
nel 2002 quattordici paesi della provincia di Campobasso furono colpiti da un sisma, fatto tristemente noto per quanto avvenne alla scuola di San Giuliano di Puglia in cui morirono ventisette bambini ed una maestra, nello stesso anno un alluvione colpì il basso molisano danneggiando sia le abitazioni che l'economia della zona;
il presidente della regione Molise fu nominato commissario straordinario sia per il sisma che per l'alluvione verificatesi nella regione, avendo pertanto delega nella gestione dei fondi destinati alla stessa per la ricostruzione dopo entrambi gli eventi;
in data 1o novembre 2010 è stato pubblicato un articolo su La Stampa, secondo cui il presidente della regione Molise avrebbe spalmato questi fondi su tutta la regione e non solo sui paesi coinvolti nei due eventi disastrosi;
infatti, sempre secondo l'articolo, il presidente della regione, con una delibera del giugno 2004, ha dato il via ad un programma pluriennale per rilanciare il sistema socioeconomico della regione, un programma omnicomprensivo su cui ha fatto convergere un miliardo di euro; ed è proprio sull'uso di questa somma che la magistratura contabile chiede da tempo spiegazioni alla regione Molise; sembrerebbe infatti che questi fondi inviati dallo Stato centrale alla regione per la ricostruzione post calamità, siano stati gestiti in modo improprio;
sembrerebbe emergere, da quanto scritto nell'articolo, una gestione amministrativa da parte del presidente della regione a dir poco particolare; infatti viene proposto un elenco nel quale si fa riferimento, tra l'altro, ad assunzioni attraverso le controllate regionali, le università, la camera di commercio, i centri per l'educazione ambientale e Sviluppo Italia Molise;
emblematico il caso della Molise Dati spa, in cui la regione Molise parteciperebbe al capitale sociale della società per il 51 per cento e il restante capitale sarebbe di proprietà di un socio privato individuato al di fuori di una procedura di evidenza pubblica;
da quanto emerge dall'articolo de La Stampa, il presidente della regione Molise controllerebbe anche i canali d'informazione regionali, come Telemolise (diretta dalla moglie del coordinatore regionale del PdL in Molise), infatti grazie al meccanismo di pubblicità istituzionale per la promozione di progetti come «albergo diffuso» la regione avrebbe pagato alla televisione 496.000 euro circa;
sempre secondo l'articolo la gestione dei fondi destinati alla ricostruzione delle aree colpite dagli eventi del 2002 e la tipologia dell'uso dell'amministrazione regionale rientrerebbero in un piano o un metodo clientelare per garantire al presidente della regione la sua rielezione;
sono molteplici le interrogazioni, alle quali tra l'altro non è ancora pervenuta

risposta, che riguardano la metodologia del presidente della regione Molise nella gestione della regione stessa, interrogazioni presentate anche dall'interrogante -:
se e quali iniziative si intendano assumere al fine di verificare come siano stati gestiti dalle gestioni commissariali i fondi erogati dallo Stato per la ricostruzione nella regione Molise;
se non si intenda promuovere, anche con la collaborazione delle regioni, un piano di monitoraggio dello stato di attuazione delle misure volte alla semplificazione, all'efficienza e alla trasparenza delle pubbliche amministrazioni, incluse quelle messe in atto nella regione Molise.
(4-09850)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti, ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;

si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento», suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte», lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile ... erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3824 del 25 novembre 2009 per l'emergenza Friuli Venezia Giulia avversità atmosferiche del 4 settembre 2009;
se, considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-09851)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;

l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti, ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento», suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte», lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge

24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile ... erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3709 del 17 ottobre 2008 per l'emergenza Friuli Venezia Giulia - Regione Autonoma per eccezionali avversità atmosferiche nei giorni 8 e 9 agosto 2008;
se, considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-09852)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;

l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti, ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento», suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte», lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile ... erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3495 dell'11 febbraio 2006 per l'emergenza eventi alluvionali del 9 settembre 2005 in Friuli Venezia Giulia;
se, considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-09853)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;

dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti, ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento», suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni

della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte», lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile ... erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3405 del 25 febbraio 2005 per l'emergenza eventi alluvionali 31 ottobre 1o novembre 2004 in Friuli Venezia Giulia;
se, considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-09854)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti, ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento», suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte», lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile ... erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3610 del 30 agosto 2007 per l'emergenza Friuli Venezia Giulia eventi alluvionali 26 e 27 maggio 2007;
se, considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il

dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-09855)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti, ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un

contenimento dello strumento del «grande evento», suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte», lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile ... erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3567 del 5 marzo 2007 per l'emergenza alluvionale Ferreggiano Torrente e Sturla Torrente;
se, considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-09856)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e

hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti, ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento», suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte», lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte

le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile ... erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3847 del 5 febbraio 2010 per l'emergenza Friuli Venezia Giulia di dicembre 2009 - Pordenone e Udine dal 22 maggio al 6 giugno - Treviso e Vicenza 6 giugno 2009.
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