Allegato B
Seduta n. 209 del 27/7/2009
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LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MARCO CARRA. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la ditta Tasselli di Suzzara (Mantova), di proprietà della Società Isa Spa con sede a Bastia Umbra (Perugia), produce impianti di refrigerazione per la grande distribuzione organizzata e occupa circa 90 dipendenti, sviluppando un indotto di circa 50 addetti;
è intenzione della proprietà il trasferimento dell'unità produttiva a Bastia Umbra, lasciando nello stabilimento di Suzzara un, non ben precisato, presidio tecnico/produttivo che dovrebbe occupare circa 15 dipendenti -:
se si intenda convocare un tavolo tra le parti per definire gli ammortizzatori sociali nei confronti di quei dipendenti che resteranno esclusi dal presidio tecnico/produttivo, considerando che sarebbe auspicabile un periodo non breve di cassa integrazione ordinaria.
(5-01679)
ALESSANDRI, POLLEDRI e LAURA MOLTENI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
nel comune di Sarmato, in Emilia Romagna, esiste un'elevata concentrazione di aziende che producono un'elevata pressione antropica sul territorio, dal punto di vista dei consumi energetici e dei consumi delle risorse idriche e soprattutto dal punto di vista dell'inquinamento atmosferico;
gli studi dell'Agenzia regionale prevenzione a ambiente (ARPA) del 2001 suggeriscono di evitare nuovi insediamenti o ampliamenti per garantire la sostenibilità ambientale del territorio, ma gli impianti hanno continuato, invece, a proliferare con autorizzazioni da parte delle autorità locali;
in passato sono state effettuate analisi dall'ARPA, ma non c'è traccia effettiva di analisi condotte dall'ASL, anche se, nel 2008, in Consiglio comunale si è parlato di dati epidemiologici, effettuati ma mai resi noti;
nelle aziende scottine sembra che tutti i dipendenti sono morti per tumore, ma non sono state effettuate apposite indagini;
la discarica di Agazzino (a cielo aperto) risulta chiusa ma non dismessa o bonificata;
nel marzo 2009 è stata avviata l'attività dell'impianto di compostaggio di rifiuti urbani biodegradabili, in località Berlasco (ai confini con il comune di Borgonovo), per un'attività sperimentale di 12 mesi per la calibratura delle macchine;
l'impianto è conforme al piano provinciale della gestione dei rifiuti ed è autorizzato a trattare 50.000 tonnellate all'anno di compost (temporaneamente tratta 25.000 tonnellate all'anno); l'autorizzazione prevede la delocalizzazione del vecchio impianto, la regolamentazione delle operazioni, tutte svolte al chiuso, adeguamenti stradali e opere di salvaguardia ambientale;
al fine di migliorare la qualità del territorio le analisi ARPA e gli studi effettuati tra 1999 e 2001 consigliavano:
il collettamento e la depurazione delle acque reflue urbane, con reti duali che separano le acque reflue domestiche da quelle meteoriche e permettono il riuso delle acque reflue;
la razionalizzazione degli apporti di nutrienti in agricoltura;
la razionalizzazione dei consumi energetici;
l'adeguamento delle attività generanti emissioni odorigene con riduzione della produzione di composti maleodoranti (impianto produttivo Eridania) e riduzione delle emissioni odorigene attraverso la riduzione delle dimensioni dei cumuli dei materiali in stoccaggio, l'allontanamento dei percolati e altro;
la valutazione con estrema cautela del possibile impiego di frazioni organiche di rifiuti solidi urbani (FORSU) ed altre matrici contenenti rifiuti di origine animale, in quanto potenziali fonti di precursori delle ammine e non indicati dal piano provinciale dei rifiuti;
non risulta mai effettuato un esame sull'intero comprensorio attraverso una valutazione ambientale strategica (VAS) da parte della Regione o dalla Provincia, ai fini della programmazione degli impianti;
non risulta mai effettuata un'indagine igienico e chimico ambientale con particolare riguardo alle sostanze cancerogene, alle ammine alifatiche, alle nitrosoammine e agli ossidi di azoto, eventualmente emesse dalle seguenti sorgenti presenti nel territorio:
compostaggio dei rifiuti; pratica di utilizzo agronomico dei rifiuti; stoccaggio in vasche aperte;
centrale termoelettrica - Consorzio di Sarmato-Società consortile S.C.p.A.;
centrale termica e forno per la produzione di ossido di calcio e anidride carbonica (Eridania Z.N.);
ad avviso degli interroganti, sarebbe opportuna l'istituzione di un registro dei tumori nel territorio di Sarmato, che rappresenta uno strumento indispensabile per sorvegliare l'andamento della patologia oncologica nel territorio e per meglio attuare le strategie di prevenzione, studio e ricerca;
risulta peraltro che in ambito nazionale vi siano scelte molto diverse non solo
tra regione e regione, ma anche tra ASL e ASL, in ordine all'istituzione di tali registri ed al relativo funzionamento, cosa che suscita non poche perplessità, considerato che si tratta di uno strumento fondamentale per monitorare malattie oncologiche e per adottare efficaci strategie di prevenzione -:
se non intenda adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte a garantire, d'intesa con le regioni, la predisposizione di ogni strumento idoneo, tra i quali certamente il registro tumori, a svolgere attività di prevenzione e monitoraggio sulle malattie oncologiche che risultino più frequenti e, conseguentemente, a indagarne le cause, con particolare riferimento alle aree che presentano elevati profili di rischio come quella di Sarmato.
(5-01683)
Interrogazione a risposta scritta:
REGUZZONI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
il laboratorio previsionale della Regione Lombardia ha diffuso in questi giorni dati preoccupanti circa la diffusione delle droghe e la diminuzione del loro costo;
il basso costo è un fatto che può incentivare il consumo di droghe, soprattutto presso i giovani e i giovanissimi;
è opportuno sostenere e coadiuvare la pregievole attività del laboratorio previsionale della Regione Lombardia che rende un'importante servizio alla collettività -:
a quali fattori il Ministro attribuisca la diminuzione dei «prezzi al consumo» degli stupefacenti;
quali siano le iniziative - anche normativi - che il Ministro intende assumere o di cui auspica l'attivazione per attenuare la diffusione delle droghe, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi.
(4-03752)