Allegato B
Seduta n. 209 del 27/7/2009

TESTO AGGIORNATO AL 28 FEBBRAIO 2011

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:

VICO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con contratto del 25 novembre 2005 per rogito notarile Prospero Mobilio in Ginosa, n. 30624, rep. n. 12937 raccolta, la San Giorgio spa (oggi Tributi Italia spa) si è impegnata ex articoli 1 e seguenti ad espletare il servizio di gestione, liquidazione, accertamento e riscossione delle entrate tributarie, extratributarie e patrimoniali e relative fasi dal Comune di Ferrandina;
nel corso del rapporto contrattuale, e già a partire dal mese di novembre 2005, si constatavano gravissime irregolarità ed inadempienze nell'adempimento delle obbligazioni assunte da parte delle Tributi Italia spa, sfociate nella determinazione n. 53 del 31 ottobre 2008 con la quale si pronunciava risoluzione e decadenza del contratto;
le gravissime inadempienze consistono essenzialmente:
a) nel mancato riversamento nelle casse comunali da parte della Tributi Italia spa della somma, alla data del 20 febbraio 2009, pari ad euro 935.829,70;
b) nel mancato rilascio da parte dalla Tributi Italia spa, ai sensi dell'articolo 6 del contratto, della fideiussione o polizza fideiussoria a favore del Comune da primario istituto di credito e/o primaria compagnia di assicurazione di gradimento dell'ente con massimale pari alle riscossioni di competenza dall'anno precedente ed a garanzia dei riversamenti da effettuare nell'anno in corso;
c) della mancata sostituzione della fideiussione di cui all'articolo 10 del contratto, emessa dalla Fidecomm il 24 luglio 2007 per un massimale di euro 172.960,92, con analoga garanzia bancaria o assicurativa, in considerazione che detta società non opera ai sensi dell'articolo 107 del T.U.B. di cui al decreto legislativo n. 385 del 1993;
senza dimenticare che nel corso del rapporto contrattuale la società concessionaria ha posto in essere ulteriori e denunciati ritardi, abusi ed inadempimenti tanto da comportare e determinare negli

ultimi anni disfunzioni e difficoltà di cassa dell'ente civico (costringendolo anche ad anticipazioni di cassa) e, quindi, nella gestione e programmazione delle spese con conseguente negativa influenza sull'attività economico-finanziaria, di gestione dei servizi pubblici e programmazione comunale, soggetta purtroppo a rallentamenti e rinvii;
sia ben chiaro: i danni che ha subito, e subisce, il Comune di Ferrandina non si limitano solamente ad un mancato introito di somme rivenienti dal pagamento del tributi da parte dei contribuenti ferrandinesi (la Tributi Italia Spa detiene illegittimamente somme non sue), ma si estendono all'intera gestione della cosa pubblica;
il Comune di Ferrandina, proprio perché non può godere di una gestione corretta e normale delle entrate tributarie ed extratributarie e non dispone di dette somme, non riesce ad assicurare i servizi pubblici essenziali e minimi per l'intera comunità (si pensi alle attività di assistenza, alle attività sociali, al pagamento dei mutui, al pagamento degli stipendi, alla programmazione delle opere pubbliche, eccetera);
senza contare che in tal modo «salta» il patto di stabilità con la conseguenza che, tra le altre innumerevoli cose, il Comune non potrà neanche stabilizzare gli L.S.U. e ricorrere alle ordinarie operazioni di cassa;
peraltro, dalle notizie pervenute a mezzo stampa risulta che la Tributi Italia spa deve al Comune di Brindisi euro 15.000.000,00, al Comune di Foggia euro 800.000,00, al Comune di Bologna euro 4.700.000,00, senza contare il Comune di Caserta. Questo per i grandi centri. E cosa ancor più grave, nel corso dell'anno, a seguito di denunce presentate da diversi comuni della provincia romana, per i numerosi ammanchi gli amministratori ed autorevoli esponenti della Tributi Italia spa risultano indagati anche per peculato cui hanno fatto seguito gli arresti domiciliari del signor Giuseppe Maggese;
ad oggi si attendono gli eventuali sviluppi a seguito delle diverse denunce e sollecitazioni inoltrate dal Comune di Ferrandina alla Procura della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica del Tribunale di Matera e al Ministero dell'economia (deputato alla tenuta dell'albo dei concessionari della pubblica riscossione e al loro controllo);
è necessario garantire al Comune di Ferrandina, così come agli altri comuni interessati, il corretto funzionamento della riscossione dei tributi e assicurare l'erogazione dei servizi -:
quali iniziative di competenza intenda assumere il ministro e in relazione ai fatti rappresentati in premessa qualora riscontrati, se non intenda assumere le iniziative necessarie affinché la società Tributi Italia spa sia cancellata dall'albo dei concessionari della pubblica riscossione.
(5-01685)

Interrogazione a risposta scritta:

BOCCIARDO e CARLUCCI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 3 del decreto-legge n. 325 del 1994 prevede l'erogazione ai medici che frequentano i corsi di formazione specifica in medicina generale (di cui al decreto legislativo n. 256 del 1991) di borse di studio il cui importo è determinato con rinvio all'articolo 6 del decreto legislativo n. 257 del 1991, disciplinante i corsi di specialità;
l'articolo 6 del decreto legislativo n. 257 del 1991 fissa l'ammontare delle borse di studio per i medici iscritti alle scuole di specialità in Lire 21.500.000/anno (Euro 11.103,82), da incrementare annualmente con riferimento al tasso programmato d'inflazione e da rideterminare ogni tre anni con Decreto del Ministero della sanità di concerto con i Ministri dell'Università e del Tesoro;

l'ultimo comma del suddetto articolo prevede l'assoggettamento delle borse in esso previste al regime fiscale di cui alla legge n. 476 del 1986, cioè esenzione IRPEF;
il decreto legislativo n. 368 del 1999 nel dare nuova disciplina alla formazione post-laurea dei medici ha abrogato sia il decreto legislativo n. 256 del 1991 sia il decreto legislativo 257 del 1991;
la risoluzione del Ministero delle finanze n. 151/E del 29 settembre 1999 ha confermato che le borse di studio delle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia continuano ad essere soggette allo stesso trattamento tributario agevolato già previsto dalla legge n. 476 del 1986;
la risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 338/E del 30 ottobre 2002 ha invece stabilito che le borse di studio erogate dalle regioni ai medici iscritti ai corsi di formazione specifica in medicina generale sono soggette a tassazione IRPEF -:
se non ritenga di dover dirimere questo contrasto interpretativo stabilendo con una specifica iniziativa normativa, nella nuova Finanziaria, che le borse di studio per i Medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale sono escluse da tassazione IRPEF.
(4-03742)