Allegato B
Seduta n. 209 del 27/7/2009

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

GHIZZONI, SARUBBI e DE BIASI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
da alcune affermazioni del Presidente del Consiglio, pubblicate lo scorso 23 luglio nel sito de L'Espresso, si apprende la notizia del rinvenimento, presso la sua residenza privata Villa Certosa, di 30 tombe «fenicie» riconducibili al 300 a.C.;
l'articolo 826 del Codice civile recita che «Fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato le cose d'interesse storico, archeologico, paletnologico, paleontologico e artistico, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo»;
altresì, ai sensi dell'articolo 90 del Codice dei beni culturali e del paesaggio «Chi scopre fortuitamente cose immobili o mobili ne fa denuncia entro ventiquattro ore al soprintendente o al sindaco ovvero all'autorità di pubblica sicurezza e provvede alla conservazione temporanea di esse, lasciandole nelle condizioni e nel luogo in cui sono state rinvenute. Della scoperta fortuita sono informati, a cura del soprintendente, anche i carabinieri preposti alla tutela del patrimonio culturale»;
il responsabile dell'ufficio di Olbia della Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Sassari e Nuoro, dichiara di non essere informato di tale rinvenimento e che presso gli uffici della sovrintendenza non è depositata alcuna segnalazione;
la stessa comunità scientifica non è al corrente di tale ritrovamento;
lo studio delle suddette 30 tombe fenicie rappresenta un'opportunità di inedito valore per l'analisi dell'espansione fenicia nell'isola, ed in particolare per la ricostruzione delle antiche dinamiche insediative nel territorio di Olbia -:
se il ministro interrogato non intenda rendere nota, se confermata, l'entità di tali rinvenimenti e altresì se non ritenga opportuno dimostrare che siano state rispettate tutte le procedure previste dal capo VI del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio anche esibendo l'apposita concessione di ricerca ai sensi dell'articolo 89 del succitato codice;
se, e solo dopo aver confermato il ritrovamento, non ritenga altresì opportuno adoperarsi per dare un'immediata pubblicazione dei risultati affinché possano essere a disposizione della comunità scientifica nazionale e internazionale.
(5-01682)

Interrogazione a risposta scritta:

ZAZZERA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
la Commissione cultura della Camera, l'11 giugno 2009, ha dato parere favorevole al nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali;
nell'ambito della riforma, la direzione generale destinata alla tutela del paesaggio, viene accorpata ai beni architettonici e a quelli storico-artistici; in sostanza il Ministero per i beni e le attività culturali sopprime la Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, dell'architettura e dell'arte contemporanea (PARC) e riunisce tutte le competenze nella nuova Direzione generale delle belle arti;
lo smantellamento della direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio dell'architettura e dell'arte contemporanea e la creazione di quella per le

belle arti non sono azioni di cui certamente necessita il nostro patrimonio culturale; servirebbero infatti risorse umane e finanziarie, decisioni non burocratizzate, chiarezza di competenze, collegamento fra direzioni centrali e periferiche;
la PARC, nata quasi dieci anni fa e poi confermata e potenziata da tutti i Governi che si sono succeduti, ha svolto un'insostituibile azione di stimolo della cultura contemporanea in Italia: dalla presenza alle ultime quattro edizioni della Biennale di Venezia, in cui ha curato le mostre del Padiglione italiano, alle innumerevoli iniziative di sostegno dell'arte e dell'architettura, come tra gli altri il programma per i soggiorni all'estero dei giovani artisti e la promozione dei concorsi di architettura nel mezzogiorno, fino alla realizzazione a Roma del museo MAXXI, opera di uno dei maggiori architetti contemporanei e ormai di prossima apertura;
il nuovo assetto accentuerà lo svilimento del ruolo delle Soprintendenze, sottoposte ad un centralismo e una burocratizzazione amministrativa che, insieme ai tagli alla cultura, producono una progressiva paralisi della qualità;
il decreto-legge del 25 giugno 2008, n. 112 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008) ha difatti determinato un taglio ai fondi del Ministero per i beni e le attività culturali di 1 miliardo di euro in 3 anni (236 milioni nel 2009, 251 nel 2010 e addirittura 434 nel 2011); con lo stesso decreto-legge si è deciso un taglio al personale di ruolo delle Soprintendenze, il che significa la riduzione sia del loro numero sia del loro personale già da anni assolutamente insufficiente;
forti perplessità ha inoltre suscitato l'affidamento della Direzione per la valorizzazione a Mario Resca, ex amministratore delegato della McDonald's, come se, per una politica moderna per il paesaggio e per il patrimonio, ci fosse bisogno di un'incisiva operazione di marketing;
all'articolo 9 della Costituzione, i costituenti scelsero due verbi per esprimere ciò che bisognava fare in relazione a ciò che già c'era e a ciò che si doveva costruire di nuovo: «tutelare» e «promuovere», cioè considerare la storia, l'arte ed il paesaggio italiano come una ricchezza preziosa da proteggere e valorizzare -:
quali iniziative concrete intenda adottare, a fronte del ridimensionamento degli strumenti per la difesa del paesaggio italiano e dei criteri di nomina dei responsabili della nuova Direzione, per scongiurare il pericolo concreto che sia applicato un modello gestionale delle risorse culturali e paesaggistiche informato a criteri di marketing.
(4-03763)