Allegato B
Seduta n. 205 del 21/7/2009

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LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta immediata:

LIVIA TURCO, BRESSA, SERENI, GIACHETTI, QUARTIANI, ARGENTIN, BINETTI, BOSSA, BUCCHINO, BURTONE,

CALGARO, D'INCECCO, GRASSI, LENZI, MIOTTO, MOSELLA, MURER, PEDOTO e SBROLLINI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
nel mese di aprile 2009 si sono registrati in Messico i primi casi di infezione nell'uomo del nuovo virus influenzale di tipo A(H1N1), precedentemente identificato come influenza suina;
il 24 aprile 2009, l'Organizzazione mondiale della sanità ha allertato i Governi sui possibili rischi connessi alla diffusione di questa nuova influenza nell'uomo e al suo potenziale pandemico, alzando rapidamente il livello di attenzione per la preparazione e la risposta a una pandemia influenzale;
l'11 giugno 2009 l'Organizzazione mondiale della sanità ha portato il livello a 6 su 6, dichiarando il periodo pandemico della nuova influenza, cioè l'aumentata e prolungata trasmissione del virus nella popolazione in numerosi Paesi del mondo;
anche in questa fase pandemica, non sono raccomandate restrizioni ai viaggi da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità, che invita, però, le persone già affette da malattie, come diabete, tumore o altre malattie croniche, o donne in gravidanza alla prudenza e a rinviare i viaggi internazionali e invita chi presenta sintomi influenzali collegabili a una infezione da virus A(H1N1), dopo viaggi internazionali, a rivolgersi a un medico;
in Italia restano inalterate le misure di contenimento e sorveglianza già disposte con la fase 5;
in questi giorni il Vice Ministro della salute Ferruccio Fazio ha dichiarato la possibilità dell'eventuale «rinvio della riapertura delle scuole il prossimo mese di settembre», indicando al tempo stesso che «ad oggi non è stata presa alcuna decisione, né ci sono indicazioni che una misura del genere sarà necessaria», precisando, però, che il mese di settembre 2009, con la prevista riapertura delle scuole, «sarà sicuramente un momento cruciale», tenendo conto che si stima una capacità di diffusione dell'influenza pari al raddoppio dei casi ogni 10 giorni;
lo stesso Fazio prevede 4 milioni di ammalati entro il mese di marzo 2010 e la vaccinazione di 9 milioni di italiani entro la fine del 2009;
il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Gelmini e il Ministro interrogato hanno prontamente smentito il collega di Governo;
in una nota il ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha precisato che «in merito alla notizia diffusa da organi di informazione relativa ad un eventuale rinvio dell'apertura delle scuole a causa dell'influenza AH1N1 si precisa che nessuna misura di questo tipo è attualmente presa in considerazione» e pertanto ogni allarmismo sulla nuova influenza sembrerebbe ingiustificato;
i messaggi contrastanti inviati dal Governo in meno di tre giorni non aiutano a capire la reale situazione in cui si trova il Paese e procurano allarme tra la popolazione -:
quale sia la reale diffusione dell'influenza A(H1N1) in Italia e quale sia la linea di politica sanitaria che il Governo intende adottare per tenere sotto controllo tale diffusione, a tal fine indicando i tempi per la disponibilità del relativo vaccino.
(3-00612)

Interrogazione a risposta orale:

GALLETTI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
l'Associazione commercianti di Bologna è stata fra quelle che per prime in Italia hanno accolto l'invito a raggiungere accordi sindacali che dedicassero le risorse economiche, degli enti bilaterali per integrare

il reddito dei lavoratori sospesi per effetto della crisi economica;
al fine di supportare le imprese e i lavoratori in questo particolare momento storico, erano stati destinati fondi per far decollare tempestivamente la rete di nuovi ammortizzatori sociali;
inizialmente anche l'Inps aveva dato seguito all'invito di erogare tempestivamente le indennità previste in caso di sospensione del rapporto di lavoro, accantonando riserve di taglio burocratico;
recentemente, invece, sono state emanate dall'Inps istruzioni operative per interrompere i pagamenti delle indennità di disoccupazione ai lavoratori sospesi, in attesa del perfezionamento di atti amministrativi, mentre lavoratori ed imprese, nel frattempo, hanno firmato accordi di sospensione del rapporto di lavoro nella convinzione che il reddito da lavoro sarebbe stato sostituito dall'indennità di disoccupazione con pagamenti tempestivi;
tale situazione oltre a comportare inevitabili difficoltà finanziarie alle famiglie, compromette pesantemente gli sforzi fatti nel territorio bolognese di trovare soluzioni, anche temporanee, alternative ai licenziamenti salvaguardando l'occupazione ed evitando di disperdere il patrimonio di professionalità esistente nelle aziende;
l'unico effetto di tale incredibile situazione sarà, invece, quello di creare ulteriori motivi di disagio e di allarme sociale, con il rischio di incrinare l'equilibrio che era stato raggiunto -:
se non ritenga di sollecitare un intervento da parte dell'INPS che rettifichi le istruzioni operative impartite dalla Direzione Regionale dell'Emilia Romagna, al fine di sbloccare una situazione che rischia di costringere le piccole aziende in crisi alla risoluzione dei rapporti di lavoro e all'impossibilità, per i lavoratori, di avvalersi degli ammortizzatori sociali in deroga.
(3-00605)

Interrogazione a risposta scritta:

PIFFARI e CIMADORO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con il decreto-legge n. 185 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 2009 e con il decreto-legge n. 5 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 33 del 2009, il Governo si è impegnato a stanziare risorse straordinarie per il sostegno dei reddito dei lavoratori, allargando la copertura degli ammortizzatori sociali a settori e tipologie contrattuali fino a oggi escluse;
in seguito ai succitati decreti-legge, il 12 febbraio 2009, l'intesa Stato-Regioni ha definito le risorse straordinarie per il biennio 2009/2010, oltre al quadro generale entro cui realizzare gli interventi;
questo accordo quadro, da 8 miliardi di euro, tra Governo e Regioni ha messo a disposizione della Regione Lombardia una somma pari a 1,5 miliardi di euro da destinare agli ammortizzatori sociali in deroga;
il 16 aprile 2009, con l'accordo tra Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e Regione Lombardia, degli oltre 500 milioni di euro stanziati dal Governo, circa 70 milioni sono stati destinati alla suddetta regione;
queste risorse, oltre a rientrare in un piano generale di sostegno dei redditi dei lavoratori colpiti dalla crisi, fungono da incentivi per la partecipazione degli stessi a percorsi formativi e di qualificazione professionale atti a favorire il loro reinserimento sul mercato dei lavoro;
l'accordo «lombardo» risulta particolarmente significativo poiché, per la prima volta, prevede la concessione della cassa integrazione in deroga, non solo ai lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, ma anche ai lavoratori subordinati

atipici, a tempo determinato, compresi apprendisti e somministrati;
il 4 maggio 2009 regione Lombardia e parti sociali hanno sottoscritto l'accordo applicativo del decreto-legge n. 185 del 2008, stabilendo criteri e procedure di riconoscimento ed erogazione di tali risorse;
il 5 giugno 2009 la Regione Lombardia ha emesso i primi decreti di pagamento per l'utilizzo dei nuovi ammortizzatori sociali;
nella sola provincia di Bergamo, da quanto si apprende dalla stampa locale (quotidiano on-line Bergamonews dell'8 luglio 2009) sono più di 2500 i dipendenti delle aziende (291) per i quali sono già stati emessi dalla Regione Lombardia i decreti di pagamento, anche se non è ancora avvenuta l'erogazione dei fondi;
l'8 luglio 2009 è stato siglato il «Protocollo d'intesa per l'attuazione dell'Accordo Quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2009-2010» tra il Presidente della Regione Lombardia e i 12 Presidenti, o loro delegati, delle province lombarde, a cui è stato affidato il compito di avviare le pratiche ed esaminare gli stati di crisi -:
se e quando il Governo, pur essendosi impegnato nello stanziare le risorse necessarie ed essendo stati espletati tutti i passaggi formali, intenda concretamente mettere tali risorse a disposizione dell'INPS, ponendo fine a quella che, ad avviso degli interroganti, è una situazione di inaccettabile e ingiustificato ritardo, sbloccando i fondi destinati alla cassa integrazione in deroga per il sostegno dei redditi di migliaia di lavoratrici e lavoratori e dando applicazione a quanto stabilito dall'articolo 19 del decreto-legge n. 185 del 2008, come modificato ed integrato dal decreto-legge n. 5 del 2009, articolo 7-ter.
(4-03662)