Allegato B
Seduta n. 205 del 21/7/2009
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INTERNO
Interrogazioni a risposta immediata:
COMPAGNON, VIETTI, TASSONE, MANNINO, MANTINI, CICCANTI, VOLONTÈ, NARO, GALLETTI, OCCHIUTO e LIBÈ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nonostante svolga fondamentali funzioni attinenti alla sicurezza pubblica, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco versa attualmente in uno stato di profondo disagio operativo, tale da pregiudicarne l'efficacia e l'efficienza nello svolgimento dei compiti assegnati;
in più di un'occasione le rappresentanze sindacali della categoria hanno sollecitato il Governo ad intervenire per rimuovere le principali cause di questo disagio, che possono essere di seguito brevemente riassunte:
a) innanzitutto, ad essi non viene corrisposto un trattamento economico pari a quello degli altri Corpi dello Stato preposti alla sicurezza pubblica, nonostante siano esposti ai medesimi pericoli;
b) oltre a non veder riconosciuto come usurante il proprio lavoro, i vigili del fuoco sono costretti a lavorare cinque anni in più per poter arrivare al medesimo trattamento pensionistico dei propri colleghi (in pratica, per gli altri corpi di pubblica sicurezza ogni 5 anni di servizio viene abbonato un anno contributivo ai fini pensionistici);
c) da tempo è stata richiesta l'equiparazione delle indennità accessorie percepite dalle altre forze di polizia;
d) non si comprende, poi, perché non venga maggiorata la quota del pasto giornaliero, attualmente di circa 3 euro, per il personale inviato presso le sedi distaccate;
e) cronica è la carenza degli organici operativi, attualmente stimata in circa 4.000 unità rispetto alla pianta organica nazionale;
viene, altresì, sollecitato un aggiornamento della procedura di accreditamento delle somme per la campagna incendi boschivi svolta dai vigili del fuoco, in quanto l'attuale meccanismo accredita le somme dovute ai vigili del fuoco un anno dopo rispetto al periodo delle prestazioni lavorative rese;
infine, viene richiesto il ripristino per intero delle somme spettanti all'Opera nazionale dei vigili del fuoco, derivanti dagli introiti dei servizi a pagamento resi dal Corpo, recentemente decurtati dal Governo, e che venga disposto uno stanziamento di fondi al dipartimento vigili del fuoco, per poter far fronte al pagamento di tutti i fornitori (attualmente il dipartimento ha un debito di circa 80 milioni di euro verso i fornitori dei comandi) -:
se non ritenga di attivarsi per far fronte alle criticità menzionate in premessa che penalizzano una categoria, che anche nelle recenti e drammatiche emergenze dell'Abruzzo e di Viareggio ha messo al servizio della comunità il proprio impegno con abnegazione e sacrificio.
(3-00608)
COTA, LUCIANO DUSSIN, DAL LAGO, REGUZZONI, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BRIGANDÌ, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, D'AMICO, DESIDERATI, DOZZO, GUIDO DUSSIN, FAVA,
FEDRIGA, FOGLIATO, FOLLEGOT, FORCOLIN, FUGATTI, GIBELLI, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LANZARIN, LUSSANA, MACCANTI, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MONTAGNOLI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, PIROVANO, POLLEDRI, RAINIERI, RIVOLTA, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel territorio del comune di Pioltello è in corso da alcuni anni l'occupazione abusiva della Cascina Bareggiate da parte di un gruppo di stranieri di etnia rom;
ad oggi è problematico quantificare il numero degli occupanti, che varierebbe in continuazione; tuttavia, si stima che questi possano raggiungere anche le 500 unità;
le condizioni igienico-sanitarie di detto insediamento abusivo sono precarie, come dimostrato dal fatto che si siano registrati a partire dal mese di marzo 2009 casi di tubercolosi tra gli occupanti;
ciò che desta maggior allarme sono le ricadute sulla sicurezza dell'area in conseguenza di tale insediamento: le denunce di furto e di borseggi nella zona sono, infatti, numerose e hanno subito un deciso incremento, soprattutto a danno di persone anziane -:
quali misure abbia intrapreso ad oggi il prefetto di Milano, anche in virtù dei poteri assegnatigli in qualità di commissario straordinario per la gestione dell'emergenza rom in Lombardia, per risolvere la situazione descritta in premessa e se il Governo intenda intervenire per porre fine all'occupazione della Cascina Bareggiate.
(3-00609)
Interrogazione a risposta orale:
PEZZOTTA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo agenzie di stampa, il 1o luglio 2009 82 rifugiati e migranti, per la maggior parte di nazionalità eritrea, sono stati consegnati, in alto mare, dalla nave militare italiana «Orione» a navi militari libiche per essere respinti in Libia;
33 di queste persone erano già state precedentemente riconosciute rifugiate sotto il mandato delle Nazioni Unite. Tutti gli altri, subito ammessi in vari centri di detenzione in Libia, hanno richiesto all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di vedersi riconosciuto lo status di rifugiati;
non appena i migranti si sono resi conto che sarebbero stati consegnati alle forze libiche hanno opposto resistenza e costretti con la forza al trasbordo. Secondo le dichiarazioni di queste persone, almeno 8 eritrei hanno subito violenza fisica da parte dei militari italiani, al punto che 6 di loro sono stati ricoverati in ospedale a Tripoli mentre uno di essi, detenuto nel centro di Zuwarah, ha addirittura riportato ferite alla testa provocate da bastoni elettrici, documentate anche fotograficamente;
queste dichiarazioni sono state rilasciate separatamente in diversi centri di detenzione al personale del Consiglio italiano per i rifugiati e dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati operante in Libia e, sempre secondo tali dichiarazioni, a tutti sono stati arbitrariamente sequestrati cellulari, documenti personali e denaro;
il Consiglio italiano per i rifugiati ricorda che negli ultimi anni migliaia di rifugiati e migranti sono stati salvati nel Mediterraneo da forze militari italiane e che proprio la nave «Orione» si è distinta per particolare impegno e coraggio in operazioni di salvataggio -:
se non ritengano di verificare la veridicità delle notizie di stampa riferite agli eventi della notte tra il 30 giugno e il 1o luglio 2009;
se non ritengano di dare precise disposizioni ai comandanti delle navi di
pattugliamento perché concretamente verifichino se le persone intendono esercitare il loro diritto a richiedere asilo;
se non ritengano, comunque, di rivedere anche alla luce delle dichiarazioni del Vice Presidente alla Commissione europea, Jacques Barrot, pubblicate il 15 luglio 2009, la politica di respingimento che nelle ultime settimane ha colpito principalmente persone bisognose di protezione internazionale.
(3-00607)
Interrogazione a risposta scritta:
DE ANGELIS. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da segnalazioni pervenute da organi di stampa e interventi di consiglieri di minoranza del comune di Cava de' Tirreni, emergono allarmanti notizie in merito alla condotta tenuta, durante le settimane coincidenti con il periodo di campagna elettorale, dal sindaco del comune di Cava de' Tirreni, dottor Luigi Gravagnuolo;
la suddetta condotta si sarebbe estrinsecata in tre differenti episodi che avrebbero fortemente condizionato non solo il corretto svolgimento della propaganda elettorale sul territorio, ma anche la trasparenza stessa dell'attività amministrativa dell'ente comunale;
in un primo momento, cronologicamente ricollegabile alla prima fase della campagna elettorale, infatti, il sindaco avrebbe esercitato pressioni su alcuni componenti del collegio di revisione, considerati politicamente «vicini» all'assessore alla qualità delle opere pubbliche e manutenzione, dottor Napoleone Cioffi, al fine di indurre gli stessi a relazionare in termini positivi su una richiesta di parere tecnico, avanzata dai consiglieri di minoranza, in merito alla costituzione della società di cartolarizzazione immobiliare «Cava de' Tirreni Patrimonio S.r.l.»;
i due componenti del collegio di revisione, i dottori Roberto Bellizia e Domenico Allocca, rivendicando la loro autonomia di organi tecnici, avrebbero invece espresso parere negativo, avanzando perplessità in merito a scelte amministrative aventi un rilevante riflesso economico sull'ente e ponendosi, quindi, in contrasto con la volontà politica della giunta comunale;
il suddetto parere sarebbe risultato particolarmente sgradito al primo cittadino, il quale, sulla base della suddetta presunta vicinanza politica tra i revisori e l'assessore Goffi, avrebbe revocato in modo drastico ed improvviso l'incarico assessorile alla qualità delle opere pubbliche e manutenzione, assumendolo egli stesso ad interim attraverso un provvedimento non motivato;
con tale provvedimento, il sindaco, contestando il merito del parere espresso dal collegio di revisione, avrebbe violato l'indipendenza dell'organo, ridimensionandone la sua autonomia attraverso un comportamento politicamente invasivo e diretto a condizionare il corretto ed imparziale operato di un organo tecnico, inducendo, altresì, il dottor Domenico Allocca a sporgere denuncia per le pressioni subite;
le suddette pressioni sarebbero state pubblicamente denunciate non solo attraverso i locali organi di stampa, ma anche con apposita interrogazione consiliare, presentata nel corso della seduta del consiglio comunale di Cava de' Tirreni del 21 maggio 2009 dal consigliere Antonio Barbuti;
in un secondo momento, anche al fine di esporre pubblicamente le sue ufficiali giustificazioni in merito alla revoca assessorile e alla crisi emergente in seno alla giunta comunale, il sindaco avrebbe impropriamente utilizzato il sito istituzionale del comune di Cava de' Tirreni, per svolgere un'attività di comunicazione politica del tutto personale e non consentita, avvalendosi di un'autonoma rubrica definita «Diario del Sindaco», in onda on line attraverso «You Tube»;
sulla questione, in data 30 maggio 2009, intervenivano i consiglieri di minoranza Napoli e Schillaci, i quali, rinvenendo
nella condotta del sindaco una palese violazione delle disposizioni di legge finalizzate a disciplinare il corretto svolgimento della competizione elettorale, presentavano formale denuncia presso l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sollecitando così tutte le autorità competenti ad intervenire per sospendere la messa in onda delle suddette trasmissioni;
i suddetti consiglieri comunali evidenziavano, in particolare, una violazione delle disposizioni di cui all'articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, che stabilisce, durante tutto il periodo intercorrente dalla data di convocazione dei comizi elettorali fino alla chiusura delle operazioni di voto, un esplicito divieto per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione, limitando le stesse a quelle ... «effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni»;
con la circolare n. 2009/20745 del 17 aprile 2009, la prefettura di Salerno interpretava in modo estensivo il suddetto divieto, prevedendone l'applicazione per tutti gli organi istituzionali che rappresentano pubbliche amministrazioni e si avvalgono di mezzi, risorse, persone e strutture assegnati alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento delle loro competenze;
in tal senso il dottor Gravagnuolo, in qualità di sindaco del comune di Cava de' Tirreni, nel realizzare un'intera rubrica sul sito internet ufficiale del comune, avrebbe utilizzato in modo improprio ed inopportuno il sito istituzionale dell'ente comunale per finalità propagandistiche personali, durante una fase delicata della competizione elettorale;
infine, nell'ultima fase della campagna elettorale, a ridosso delle operazioni di voto, il sindaco avrebbe indebitamente esercitato pressioni sui dipendenti della Metellia Service, società operante in house providing nella gestione dei servizi di pubbliche affissioni sul territorio comunale, al fine di indurre gli stessi alla defissazione di numerosi manifesti elettorali commissionati da alcuni candidati dell'opposizione;
tali notizie sarebbero state pubblicamente denunciate in un intervento del consigliere Napoli nel corso del Consiglio Comunale di Cava de' Tirreni datato 1o luglio 2009;
da organi di stampa locali e da segnalazioni dei consiglieri di opposizione coinvolti emergerebbe, infatti, una condotta partigiana del sindaco il quale, a quel che pare all'interrogante, al fine di agevolare alcuni candidati a lui politicamente «vicini», avrebbe ordinato una tempestiva defissazione di manifesti elettorali, negli spazi debitamente assegnati dall'amministrazione ai candidati del centro-destra, in diverse zone del territorio comunale ed, in particolare, in località Pregiato di Cava de' Tirreni;
dall'intervento del citato consigliere Napoli si rileva anche che il sindaco avrebbe altresì consentito l'affissione di manifesti elettorali di candidati appartenenti alla coalizione che sosteneva, anche al di fuori degli spazi non preventivamente autorizzati, dopo la mezzanotte del 5 giugno, e così, attraverso un improprio utilizzo dei mezzi e delle risorse della suddetta società in house, avrebbe esercitato sulla stessa un potere di controllo e supervisione diretta, che appare estraneo alle finalità istituzionali previste dalla legge;
tutti i suesposti comportamenti, la cui gravità sarebbe stata intensificata dalla delicatezza del periodo di campagna elettorale, avrebbero indotto gran parte dell'opinione pubblica locale a nutrire molte perplessità circa il corretto operato del primo cittadino di Cava de' Tirreni, ritenuto da diversi consiglieri dispotico ed arbitrario, tanto da inficiare sia l'indipendenza degli organi tecnici comunali che la regolarità delle consultazioni elettorali -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti di propria competenza intenda adottare.
(4-03655)