Allegato B
Seduta n. 199 dell'8/7/2009

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:

La XIII Commissione,
premesso che:
la fase di profonda difficoltà che, da tempo, interessa il settore lattiero caseario trova la sua più evidente rappresentazione nel divergente andamento dei prezzi all'origine e dei costi di produzione che, evidenziando, rispettivamente, una progressiva flessione ed un crescente aumento, non consentono più, da tempo, l'adeguata remunerazione della fase produttiva agricola;
nell'ultimo anno, il prezzo alla produzione del latte all'origine si è ridotto di oltre il 30 per cento, passando da 40 centesimi al litro a 30-31 centesimi, con picchi negativi tra i 25 ed i 28 centesimi. Attualmente il prezzo del latte è, in termini nominali, addirittura inferiore rispetto al 1995, quando segnava 36 centesimi al litro. Nello stesso periodo, ossia negli ultimi 14 anni, i costi di produzione del settore sono aumentati, in media, del 70 per cento, determinando un insostenibile peggioramento delle ragioni di scambio del settore e, di conseguenza, della sua capacità di produrre reddito;
una tale situazione, oltre che da innegabili problemi di natura strutturale - che influiscono sul peso contrattuale delle singole componenti all'interno delle filiere - è stata, sicuramente, determinata dalla crescente importazione di materie prime destinate alla trasformazione che, tra le altre cose, non sempre garantiscono riguardo alla loro qualità, salubrità e rintracciabilità;
in Italia sono importati, in media, ogni anno circa 1,3 miliardi di chili di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 13 milioni di chili di polvere di latte. Anche grazie alla potenziata azione di controllo e di contrasto alle frodi ed alle sofisticazioni alimentari, messa in campo, nell'ultimo anno, dal Ministro, sono accresciuti i sequestri di prodotti lattieri non rispondenti ai requisiti di legge e, quindi, responsabili di fenomeni di vera e propria concorrenza sleale a danno dei nostri produttori;
l'Italia ha il primato dei prodotti DOP e IGP, con 177 certificazioni riconosciute dalla UE, 35 delle quali sono costituite da formaggi che, a loro volta, rappresentano circa il 45 per cento della produzione casearia nazionale (più di 450.000 tonnellate su una produzione totale di oltre un milione di tonnellate di formaggi);
alla luce di quanto sopra, discende che, essendo il 45 per cento della nostra produzione casearia certificato in ragione di una denominazione di origine, la garanzia della provenienza del latte è da considerare una condizione indispensabile per assicurare il mantenimento e lo sviluppo di un settore, la cui crisi, non può essere considerata solo in riferimento alle sue implicazioni agricole, ma deve essere attentamente valutata, in relazione al complesso dei rapporti che lega lo stesso settore lattiero caseario, alle altre componenti il sistema sociale ed economico;

impegna il Governo:

ad intensificare il proprio impegno nelle sedi comunitarie, affinché l'attuale crisi che interessa il settore lattiero caseario, sia fatta oggetto di un piano comune di intervento europeo, finalizzato a fare fronte ai problemi legati, sia alla progressiva flessione dei prezzi, sia alla necessità di agevolare il superamento del regime delle quote, la cui scadenza è già stata fissata per il 2015;
ad attivare tutte le iniziative necessarie a favorire la convergenza di allevatori e trasformatori, su di un accordo per il prezzo del latte su livelli tali da consentire l'adeguata remunerazione delle diverse fasi produttive;

ad intensificare le attività di controllo della qualità e di contrasto alle contraffazioni, a tutela dei consumatori e dei produttori onesti.
(7-00190)
«Fogliato, Rainieri, Callegari, Negro».