Allegato B
Seduta n. 199 dell'8/7/2009

TESTO AGGIORNATO AL 9 LUGLIO 2009

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:

NASTRI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la tragedia avvenuta recentemente nei pressi della stazione di Viareggio, induce a rafforzare i controlli e la prevenzione dei rischi che lo stoccaggio e il trasporto di sostanze pericolose inevitabilmente comporta;
per conoscere con esattezza le responsabilità, ed accertare la veridicità dei tragici fatti, sarà necessario attendere i risultati delle indagini, sebbene sia evidente come l'opinione pubblica sia interessata nel comprendere quali garanzie in termini di sicurezza esistano attualmente per la salvaguardia della salute e la tutela ambientale degli individui e delle strutture sia pubbliche, che private;
appare evidente conseguentemente la necessità di rafforzare le verifiche dei controlli e l'intero sistema di sorveglianza dei convogli ferroviari che trasportano materiale pericoloso e infiammabile, attraverso il coinvolgimento delle province, mediante l'istituzione di osservatori sullo stoccaggio dei prodotti pericolosi;
in particolare risulta importante evidenziare che una realtà come quella della provincia di Novara, ad alta densità di realtà produttive che trattano sostanze pericolose, rappresenta un esempio lampante di come determinate zone abitative e industriali in cui sono situate stazioni ferroviarie limitrofe, andrebbero messe in sicurezza attraverso interventi sistematici e accurati -:
se non ritengano opportuno i intervenire, nell'ambito delle proprie responsabilità, al fine di promuovere l'istituzione degli osservatori esposti in premessa, responsabilizzando conseguentemente gli enti locali con il compito di controllo e di coordinamento sulla verifica e la sorveglianza del rischio che i convogli ferroviari esposti in premessa, comportano.
(5-01608)

Interrogazioni a risposta scritta:

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la regione Lombardia - principale locomotiva economica del Paese - soffre da anni di una situazione difficile dal punto di vista delle infrastrutture stradali;
dopo decenni di stallo occorre proseguire con determinazione l'opera di potenziamento delle infrastrutture lombarde, costruendo nuove strade e migliorando quelle esistenti;
il nuovo svincolo della A4 in Milano - zona Cascina Merlata - rappresenta un'opera importante per il sistema viabilistico milanese e lombardo in generale;
detta opera, nonostante i precisi impegni di Governo, enti locali, società Autostrade per l'Italia e Anas assunti più volte in tal senso, non è tuttora completata;

la realizzazione completa del «nuovo svincolo della A4 in zona Cascina Merlata» rientra tra le opere prioritarie per la realizzazione dell'Expo 2015 a Milano;
il completamento di tale infrastruttura era inizialmente previsto per il 2010 -:
quali siano gli intendimenti del Governo riguardo la realizzazione del nuovo svincolo della autostrada A4 in Milano - zona Cascina Merlata;
quali siano i motivi dei ritardi accumulati;
quale sia lo stato dell'opera in termini di progetto, appalto e finanziamento;
se l'opera risulti completamente finanziata ovvero sia necessario un ulteriore finanziamento a carico del bilancio pubblico, e se sì di che importo e a quale bilancio dovrà essere posta in carico (bilancio dello Stato, della Regione Lombardia, dell'Anas o di altri soggetti pubblici).
(4-03485)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante ha più volte ed in varie forme denunciato i disservizi e i danni arrecati dal comportamento della società Alitalia, soprattutto in riferimento ai voli da e per Malpensa;
come accade ormai abitualmente, anche il volo operato da Alitalia e previsto in partenza da Malpensa per Fiumicino alle ore 11.25 in data 7 luglio 2009, ha cumulato oltre 1 ora e 30 minuti di ritardo;
con la motivazione di «possibili turbolenze», non verificatesi, non è neppure stato servito ai passeggeri il consueto bicchiere d'acqua -:
quali siano le azioni che intende assumere e/o ha assunto per porre fine a questa situazione incresciosa che crea grave danno al Paese.
(4-03494)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il Governo sta ben operando circa la realizzazione di opere infrastrutturali necessarie per lo sviluppo del Paese;
tra le opere prioritarie vi è il completamento dell'Alta velocità ferroviaria Torino-Milano, attualmente in fase di realizzazione;
detta infrastruttura è fondamentale per lo sviluppo di Malpensa, la realizzazione dell'EXPO, il rilancio economico della Lombardia -:
quale sia il reale stato di avanzamento del progetto e quale la tempistica precisa sia per la realizzazione dei lavori, sia per la effettiva apertura dei vari lotti funzionali.
(4-03495)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il Governo sta ben operando circa la realizzazione di opere infrastrutturali necessarie per lo sviluppo del Paese;
tra le opere prioritarie vi è la realizzazione della cosiddetta «Pedemontana» lombarda, comprensiva delle tangenziali di Varese e Como;
detta infrastruttura è fondamentale per lo sviluppo di Malpensa, la realizzazione dell'EXPO, il rilancio economico della Lombardia -:
quale sia il reale stato di avanzamento del progetto e quale la tempistica precisa sia per la realizzazione dei lavori, sia per la effettiva apertura dei vari lotti funzionali.
(4-03496)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il Governo sta ben operando circa la realizzazione di opere infrastrutturali necessarie per lo sviluppo del Paese;
tra le opere prioritarie vi è la realizzazione della autostrada Brescia-Bergamo-Milano, comunemente indicata come «BreBeMi»;
detta infrastruttura è fondamentale per lo sviluppo di Malpensa, la realizzazione dell'EXPO, il rilancio economico della Lombardia -:
quale sia il reale stato di avanzamento del progetto e quale la tempistica precisa sia per la realizzazione dei lavori, sia per la effettiva apertura dei vari lotti funzionali.
(4-03497)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il Governo sta ben operando circa la realizzazione di opere infrastrutturali necessarie per lo sviluppo del Paese;
tra le opere prioritarie vi è la realizzazione della «Alta Capacità» ferroviaria lungo l'asse Milano-Novara-Nord Europa;
detta infrastruttura è fondamentale per lo sviluppo di Malpensa, la realizzazione dell'EXPO, il rilancio economico della Lombardia -:
quale sia il reale stato di avanzamento del progetto e quale la tempistica precisa sia per la realizzazione dei lavori, sia per l'effettiva apertura dei vari lotti funzionali.
(4-03498)

RUBINATO, VIOLA, CALEARO CIMAN, SBROLLINI, TEMPESTINI, NACCARATO, MOGHERINI REBESANI, FOGLIARDI, FEDERICO TESTA, MURER, MIOTTO, DAL MORO, BARETTA e MARTELLA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la legge finanziaria per il 2008 del Governo Prodi - legge n. 244 del 2007 - all'articolo 2, comma 292, ha disposto che «al fine di assicurare la realizzazione del secondo stralcio del sistema ferroviario metropolitano regionale veneto è autorizzato un contributo decennale di 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2008»;
si tratta di un sistema infrastrutturale che, attraverso reti ferroviarie esistenti e da realizzare, dovrebbe connettere le aree urbane centrali della Regione - ovvero Venezia, Padova, Treviso -, con treni regionali ad alta frequenza, che si dovrebbe poi estendere da ovest a est, da Rovigo a Portogruaro e, a nord, da Verona al Cadore interessando le principali città della Pedemontana;
per la realizzazione del secondo stralcio del predetto SFMR del Veneto, comprendente le tratte Quarto d'Altino-Portogruaro, Treviso-Conegliano, Castelfranco Veneto-Vicenza e Padova-Monselice, il contributo di 100 milioni di euro stanziati dalla predetta finanziaria 2008 era parte essenziale dei 140 milioni di euro complessivamente necessari;
il predetto contributo è stato dapprima oggetto di un taglio lineare in forza del decreto-legge n. 112 del 2008 e poi azzerato con la legge di bilancio per il 2009-2011 n. 204/2008;
in data 13 novembre 2008 era stato presentato dal Partito Democratico, in sede di approvazione del Bilancio, l'ordine del giorno n. 9/1714/10 affinché fossero ripristinate le risorse per il sistema ferroviario metropolitano veneto, ordine del giorno che è stato accolto dal Governo come raccomandazione
l'assessore regionale ai trasporti, Renato Chisso, sulla stampa locale di recente ha dapprima assicurato: «i finanziamenti ci sono... nessun atto ha mai tolto risorse al nuovo sistema regionale» (Corriere del

Veneto - 26 giugno 2009) e successivamente ha affermato che: «per quest'anno i soldi del governo sono andati alla ricostruzione dell'Abruzzo... i 100 milioni in ogni caso ci sono, magari spalmati a tranche più modeste su un periodo un po' più lungo, e di questo abbiamo la parola del Ministro» (Corriere del Veneto - 5 luglio 2009);
nella relazione sullo stato di attuazione del Programma Infrastrutture Strategiche del CIPE del 6 marzo 2009 è confermato il finanziamento per un importo complessivo di 1.500 milioni di euro per i sistemi metropolitani di Palermo, Catania, della regione Campania, di Bari, di Cagliari, di Roma e di Milano, ma non si fa alcun cenno al sistema ferroviario metropolitano regionale del Veneto;
il completamento del sistema ferroviario metropolitano regionale del Veneto costituisce un'opera infrastrutturale strategica per la mobilità della Regione che viene gravemente compromessa dalla cancellazione operata dal Governo Berlusconi del contributo già stanziato dal Governo Prodi -:
quali urgenti iniziative il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti intenda intraprendere allo scopo di ripristinare con urgenza le risorse necessarie per il completamento del sistema metropolitano ferroviario regionale veneto.
(4-03500)

GARAVINI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in seguito alla recente violenta esplosione, provocata dal deragliamento di un treno merci carico di gas, che ha seminato morte e distruzione intorno alla stazione ferroviaria della città di Viareggio, si è riproposta con drammaticità la pericolosità di convogli viaggianti contenenti sostanze pericolose e infiammabili, anche in conseguenza di situazioni di insicurezza per le cattive condizioni dei mezzi di trasporto di merci pericolose su ferrovia, per l'annosa carenza del personale FS e per la grave scarsità dei controlli;
l'allarme era scattato già da molti mesi, lanciato dalla Rete ferroviaria italiana RFI e contenuto in un rapporto del Cesifer, la struttura operativa che fino al 2008 si occupava delle certificazioni sulla sicurezza delle imprese ferroviarie, laddove si legge testualmente: «un'attenzione particolare va posta in merito alle non conformità rilevate sul materiale rotabile merci per il trasporto di merci pericolose»;
già nel 2006 era stata sfiorata la strage, ad Avio, sul confine tra Trentino e Veneto, nel tamponamento fra due convogli sulla linea del Brennero, dove uno dei due treni trasportava 4 cisterne di metilene-bisfenil-isofenato che viaggiavano senza precauzioni; in quell'occasione anche il capo della protezione civile Bertolaso, aveva lanciato un allarme, purtroppo inascoltato, richiedendo nuove regole e nuove procedure;
secondo una recente stima, considerata peraltro ottimistica, solo il 5 per cento dei container che sbarcano in Italia da altri paesi europei viene sottoposto a stringenti e controllabili verifiche. Tutto il resto sembrerebbe circolare indisturbato;
nell'attuale zona grigia di controlli la criminalità organizzata sembra aver colto l'ennesima occasione di lauti guadagni, grazie alla possibilità di traffici e commerci clandestini che viaggerebbero indisturbati anche su vagoni ferroviari;
secondo recenti notizie stampa - contenute nel servizio dell'Espresso del 9 luglio 2009 dal titolo «Binari fuori controllo» - materiali pericolosi e scomodi sono stati trasferiti su un carro ferroviario nel centro intermodale di una società delle Ferrovie dello Stato (provenienza Brescia e destinazione Germania), contrassegnati

nei documenti come «piastrelle», in realtà contenenti scarti di amianto sfuso accatastato senza cautele e protezioni;
analogamente vengono trasportati stock di eroina da Trieste su treni, facendo la spola con Salisburgo e Budapest e smistati su rotaia in Germania, Francia, Inghilterra e Europa dell'Est. Su altri vagoni merci sono stati trovati persino arsenali militari (350 fucili e 110 pistole) e container contenenti rifiuti tossici che viaggiano da Milano per essere imbarcati in Cina;
una mancanza di effettivi controlli delle merci viaggianti su vagoni dei treni, in entrata e in uscita dall'Italia verso i mercati comunitari ed extracomunitari, è confermata dalla circostanza che, per quanto attiene al trasporto su rotaia, le verifiche non sono più ad opera esclusiva delle FS (le quali, peraltro, si affidano esclusivamente ai documenti di viaggio compilati dalle aziende di provenienza);
la drammatica situazione descritta non fa che alimentare l'intermodale delle mafie che in modo indisturbato fanno circolare su vagoni ferroviari prodotti pericolosi e «sensibili» come armi, munizioni e rifiuti tossici -:
quali iniziative urgenti intenda assumere il ministro interrogato per potenziare il contrasto delle attività della criminalità organizzata, operante su scala transnazionale anche grazie a traffici su rotaia di merci pericolose;
se non ritenga il ministro interrogato di sollecitare in sede europea la predisposizione di rinnovate misure e di nuovi sistemi integrati di controllo a livello nazionale e a livello comunitario, anche mediante l'istituzione di un'Authority indipendente responsabile trasporti, in grado di superare l'attuale sistema frammentato di verifiche e di tutelare i cittadini dai rischi di esposizione a ulteriori stragi e di contrastare le attività mafiose e criminali.
(4-03503)

FRANZOSO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
dal 1° luglio scorso Trenitalia ha deciso univocamente la soppressione di alcuni treni sulla tratta Roma-Taranto e Taranto-Roma;
tale soppressione è fortemente penalizzante per il territorio jonico, soprattutto in prossimità della stagione estiva che sta registrando un incremento di circa il 2 per cento di presenze turistiche in tutta la provincia;
sembrerebbe, inoltre, che Trenitalia abbia previsto, a parziale integrazione delle soppressioni effettuate, un solo collegamento notturno avente un percorso più lungo, con conseguente aumento del prezzo del biglietto e dei tempi di percorrenza da e per Roma;
sempre dal 1° luglio, inoltre, la divisione Cargo di Trenitalia ha deciso che lo scalo di Taranto, insieme a quelli di Brindisi, Surbo e Foggia, non sarà più operativo per il traffico merci per carri singoli o inferiori ad un treno completo di 15/18 vagoni;
tale ulteriore decisione desta forte preoccupazione - così come anche denunciato recentemente da Confindustria - alle numerose piccole e medie aziende del Grande Salento che saranno costrette a inviare e/o ricevere materie prime effettuando spedizioni via gomma sino a Bari e, in alcuni casi a Napoli o Ancona;
a causa di questo ridimensionamento appare evidente che l'aumento del costo dei trasporti inciderà significativamente sul costo per unità di prodotto con conseguente maggiore spesa per gli abitanti delle province di Taranto, Brindisi e Lecce, soprattutto in un periodo di particolare e profonda crisi economica e occupazionale che investe non solo tutta l'area interessata,

ma l'intero mezzogiorno con conseguenze alle quali il Governo deve prestare ogni attenzione possibile -:
se e come si intenda intervenire presso Trenitalia affinché vengano ripristinati i necessari servizi di trasporto, indispensabili per evitare che la provincia jonica venga esclusa dagli assi di collegamento più importanti del Paese, con evidenti gravi ripercussioni sul turismo, e sull'intera economia del territorio.
(4-03508)

TOMMASO FOTI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nel Comune di Secugnago e in quello limitrofo di Brembio, entrambi in provincia di Lodi, sono in corso di realizzazione insediamenti di tipo logistico, oltre che di tipo industriale;
nel Comune di Secugnano la parte dell'intervento logistico a cura di Unionlog Spa interessa attualmente 100.000 dei 255.000 metri quadrati complessivi sui cui si sviluppa l'intero comparto urbanizzato, che potrebbe ulteriormente essere ampliato in ragione dell'utilizzo di un'area limitrofa avente una superficie di circa 146.000 metri quadrati;
nel Comune di Brembio all'area industrializzata urbanizzata che si sviluppa su circa 98.000 metri quadrati, se ne potrebbe aggiungere un'altra circa 170.000 metri quadrati, per effetto dell'imminente inserimento della stessa nel piano regolatore generale;
con nota del 19 maggio 2009 il responsabile della direzione movimento di Rete ferroviaria italiana comunicava ad Unionlog Spa (con sede in via Di Vittorio 21/B1 a Castel Maggiore, in provincia di Bologna) il proprio diniego alla richiesta di allaccio di un raccordo nella stazione di Secugnago della linea Milano-Bologna a servizio della piattaforma logistica sopra indicata;
appare evidente che senza l'allaccio ai raccordi ferroviari le piattaforme logistiche finiscono per scaricare tutto il traffico movimentato sulle tradizionali e, nella maggior parte dei casi, obsolete reti stradali presenti sul territorio -:
se non ritenga, anche alla luce della possibile evoluzione dell'attività industriale e di logistica rappresentata in premessa di invitare i competenti uffici di Rete ferroviaria italiana ad una nuova valutazione della richiesta che qui interessa.
(4-03517)

VICO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
circa 250 operai pugliesi, addetti negli appalti di pulizia delle attività ferroviarie sui treni (contratti Trenitalia) hanno ricevuto, fino ad ora, un acconto di stipendio per il mese di maggio di 600 euro a fronte dello stipendio medio mensile di 1.300 euro;
gli stessi operai, dipendenti del Gruppo aziendale Di Staso che svolge le attività di appalto attraverso una serie di proprie imprese (Ceias, Saes e Servizi Globali), non hanno ricevuto gli aumenti contrattuali e l'«una tantum» rivenienti dal rinnovo del Contratto collettivo di lavoro delle attività ferroviarie;
il gruppo aziendale Di Staso non avrebbe in tempo presentato il DURC (documento unico di regolarità contributiva per l'attestazione dell'assolvimento, da parte dell'impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali di Inps, Inail, eccetera);
il gruppo aziendale Di Staso, in questi anni ha ricorso alle procedure di mobilità, alla cassa integrazione ed ai licenziamenti, affidando nel contempo alcune attività ad imprese del subappalto;
il 30 giugno 2009 presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche

sociali è stata indetta e si è svolta una riunione con i Sindacati nazionali dei ferrovieri e la Fise (Associazione a cui aderisce il Gruppo aziendale Di Staso) per esperire la procedura di conciliazione - articolo 1, comma 4 della legge n. 83 del 2000 - relativa alla mancata erogazione delle retribuzioni e alla mancata applicazione da parte del Fise del protocollo d'Intesa del CCNL, avendo la Fise disdettato l'accordo di confluenza del 19 novembre 2005 che ha portato il settore degli Appalti Ferroviari all'interno del CCNL Attività ferroviarie;
il Ministero del lavoro, ha preso atto dell'impossibilità di addivenire ad un accordo tra le parti dichiarando l'esito negativo della procedura di conciliazione;
sulla vertenza sono stati già interessate le Prefetture di Taranto e Bari che hanno provveduto a convocare delle riunioni al fine di risolvere il problema degli stipendi per gli operai che continuano a lavorare, le stesse convocazioni si sono concluse senza esito positivo a causa della indisponibilità aziendale ad assicurare le retribuzioni;
il gruppo aziendale Di Staso ha attivato e dichiarato la procedura di mobilità per riduzione del personale in provincia di Bari e Lecce;
gli operai di Taranto con i loro sindacati hanno già manifestato nella giornata del 3 luglio, del 6 luglio, contemporaneamente agli operai di Bari, nella giornata del 7 luglio si è svolta una manifestazione regionale a Bari presso la sede di Trenitalia Puglia ed è previsto per il 24 luglio 2009 una manifestazione nazionale indetta dai sindacati confederali nazionali di categoria -:
quali iniziative intenda intraprendere il Ministero del Lavoro per riaffrontare la vertenza e quali urgenti iniziative possano promuovere nei confronti di Trenitalia al fine di prevedere anche il pagamento diretto, delle retribuzioni da parte della stazione appaltante.
(4-03522)

ZAZZERA e MISITI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
articoli di stampa riportano la notizia che sulla compagnia aerea low cost Myair si sarebbe abbattuta una vera e propria bufera giudiziaria;
la Procura di Vicenza avrebbe avviato delle indagini nei confronti della compagnia per le seguenti ipotesi di reato: bancarotta, omesso versamento dell'Iva, imposte dirette e contributi previdenziali, ricorso abusivo al credito;
sarebbero state iscritte nel registro degli indagati diverse persone, tra cui l'ex Ministro dei Trasporti Carlo Bernini, l'ex arbitro di calcio Luigi Agnolin e l'ex amministratore delegato di Volare Vincenzo Soddu;
nella sede della compagnia a Torri di Quartesolo e presso le abitazioni degli amministratori, la Guardia di Finanza avrebbe effettuato sequestri di documentazione e perquisizioni;
in proposito il procuratore capo Ivano Nelson Salvarani sulla stampa ha confermato l'esistenza di «gravi sintomi di insolvenza», «quantificabili in 18-20 milioni di euro solo nei confronti dell'erario dello Stato». «Ma ci sono debiti anche nei confronti di Stati esteri come Francia e Spagna, - ha dichiarato il magistrato - dove la compagnia aerea si trova a operare, con i fornitori di carburanti, gli aeroporti dove si appoggia la flotta e le aziende di leasing che hanno la proprietà degli aeromobili»;
il procuratore Salvarani ha inoltre precisato che la grave situazione di insolvenza potrebbe creare un «effetto negativo a cascata» su creditori ed in generale sul sistema economico. La condizione della Myair inoltre potrebbe addirittura aggravarsi, pertanto il magistrato si augura che i responsabili della compagnia «possano

ricapitalizzare la società, trovare nuovi fondi e proseguire l'attività» -:
se il Ministro sia a conoscenza della grave situazione in cui versa la compagnia aerea Myair e quali provvedimenti intenda adottare al fine di evitare eventuali rischi sulla sicurezza dei passeggeri e per tutelare gli interessi dei consumatori e dei cittadini, anche considerando il fatto che la compagnia Myair è beneficiaria di contributi pubblici per l'attivazione di nuove rotte dalla Regione Puglia.
(4-03524)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la realizzazione delle tangenziali di Como e Varese, prevista nell'ambito del progetto «pedemontana lombarda», rappresenta da anni una necessità improcrastinabile per i territori interessati;
sono più volte apparse sulla stampa notizia circa il fatto che dette tangenziali saranno tratti autostradali a pagamento;
la notizia ha generato allarme presso enti locali, operatori economici e singoli professionisti -:
se la notizia riportata nelle premesse sia vera oppure falsa;
quali siano i reali termini della questione.
(4-03527)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
lo svincolo autostradale della Milano-Laghi in località Busto Arsizio (Varese) rappresenta uno snodo importante anche per i collegamenti Milano-Malpensa;
esistono - riguardo il miglioramento complessivo di tutto lo snodo - diversi «proclami» dei responsabili di Anas e società autostrade;
la pericolosità di detto snodo è evidente;
detto snodo costituisce ingorgo quotidiano soprattutto in direzione Milano, con code che spesso raggiungono lunghezze chilometriche -:
quali siano i reali intendimenti ed i precisi impegni di Anas e società autostrade al riguardo.
(4-03528)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la situazione dei pendolari che affrontano quotidianamente il tragitto Varese-Milano appare grave sotto ogni aspetto;
i responsabili di Trenitalia, ogni volta che in passato sono stati interpellati, hanno ribadito l'intenzione di procedere ad una decisa revisione delle carrozze, con introduzione di carrozze più moderne e confortevoli;
i risultati di dette promesse sono a dir poco insoddisfacenti -:
se il Ministro non ritenga di adottare iniziative finalizzate, tra le altre cose, ad un miglioramento del comfort delle carrozze in esercizio quotidiano lungo le varie tratte provincia di Varese-Milano;
quali siano gli atti e gli investimenti effettivamente realizzati e quali quelli in fase di realizzazione riguardo a detto argomento.
(4-03529)

REGUZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
negli anni '80 ha preso avvio il progetto per la realizzazione di un casello autostradale in località Cavaria con Premezzo (Varese) lungo la Milano-Varese, cui corrisponde analoga barriera a Besnate (Varese) verso/da Sesto Calende (Varese);
dalla sua messa in opera, a cavallo fra gli anni '80 e gli anni '90, detto casello

autostradale ha permesso alla società autostrade per l'Italia di riscuotere il pedaggio oggi pari ad euro 1,20;
la giustificazione della realizzazione di detta barriera veniva all'epoca individuata nella realizzazione di «opere di potenziamento» e «migliorie» -:
quanto sia l'incasso - dell'esercizio ad oggi - ascrivibile a detta barriera (possibilmente attualizzato in euro);
se ritenga tuttora giustificabile il permanere di detta barriera e per quali ragioni.
(4-03530)