Allegato B
Seduta n. 199 dell'8/7/2009

TESTO AGGIORNATO AL 1° MARZO 2011

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:

ZACCHERA e CARLUCCI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la ditta «Lavanderia La Rinnova» di Chiarinotti Carla, con sede a Borgoticino (Novara) chiedeva ed otteneva di accedere a contributi ai sensi della legge n. 53 del 2000, lettera c) (ex articolo 9);
le veniva concesso un contributo complessivo di 17.660 euro e versato un acconto di 4.415,00 euro (Prot. 13-IV-10597 del 16 aprile 2007);
dopo integrazioni, controlli e visite ispettive con ultima nota del 22 agosto 2008 (Prot. 13-IV-178855) veniva determinato un saldo finale dovuto di 6.839,71 euro;
in data 26 gennaio 2009 il ministero restituiva alla ditta la fidejussione bancaria a suo tempo fornita, ma ancora non si è proceduto alla liquidazione del saldo dovuto -:
per quali motivi non si sia ancora versata la somma di 6.839,71 euro dovuta all'azienda;
quando si ritenga che tale somma sarà effettivamente versata;
se si sia considerato che un così lungo ritardo nella liquidazione comporta gravi conseguenze finanziarie a piccole aziende come nel caso de «La Rinnova» che per accedere a questi contributi da ormai tre anni ha sostenuto considerevoli costi anticipati.
(4-03505)

MISIANI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
in data 26 Giugno 2009 è stato pubblicato il bando 2009 per la selezione di giovani per la partecipazione a progetti di Servizio civile nazionale, in attuazione della legge n. 64 del 2001;
dalla lettura dei dati emerge che a fronte di 96.564 posti per progetti Italia richiesti dagli enti accreditati, in diminuzione rispetto ai 100.138 dell'anno precedente, sono stati finanziati solo 25.679 posti pari al 26,6 per cento;
data l'attuale articolazione organizzativa del Servizio civile nazionale, regolato dall'Accordo Governo-Regioni e province autonome del 26 Gennaio 2006 che ha dato una prima attuazione al Decreto Legislativo n. 77 del 2002 nelle parti riguardanti la «leale collaborazione» fra UNSC e regioni e province autonome, rispetto ai posti presentati negli albi regionali, sono stati finanziati 11.401 posti, equivalenti al 27,2 per cento e nell'albo nazionale sono stati finanziati 14.278 posti, equivalenti al 26,1 per cento. Sugli albi regionali, con dotazioni in gran parte in capo ad alcune amministrazioni regionali, sono stati finanziati in modo aggiuntivo 824 posti e sull'albo nazionale sono stati finanziati in modo aggiuntivo, grazie a dotazioni di amministrazioni centrali statali, altri 37 posti;
come negli anni precedenti, acuite dalla carenza di risorse statali investite sul Servizio civile nazionale, nonostante i provvedimenti di razionalizzazione compiuti dall'autunno 2008, sono esplose polemiche sulla presunta concentrazione di progetti finanziati su enti di dimensione

nazionale e di concentrazione in specifiche regioni del Paese del numero di posti messi a bando;
questa situazione è particolarmente delicata, anche in considerazione del preannunciato intervento governativo di riforma della legislazione nazionale vigente -:
quali e quanti siano i soggetti sociali anche attraverso i codici fiscali delle sedi di attuazione dei progetti finanziati suddivisi in enti pubblici e enti no profit, che effettivamente impiegheranno i giovani selezionati, articolati per regione e albo di appartenenza;
quale sia la complessiva offerta di posti su base regionale a prescindere dall'albo di iscrizione dell'ente accreditato;
quali siano i dati dei punti 1 e 2 relativi ai progetti depositati al 31 Ottobre 2008 per comprendere l'impatto della valutazione pubblica dei progetti sulla libera partecipazione degli enti al Servizio civile nazionale;
quale sia l'articolazione per settore e area d'intervento dei progetti depositati al 31 Ottobre 2008 e dei progetti effettivamente messi a bando, articolata per soggetti pubblici e no profit, per classe di appartenenza degli enti e per albo nazionale e regionali;
se e quali iniziative abbia intrapreso il Governo per l'aumento dei fondi per l'anno 2009 e 2010 e quando intenda inviare al Parlamento le proposte di modifica della legislazione nazionale in materia di Servizio Civile Nazionale.
(4-03511)

MISIANI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la credibilità e l'efficacia del Servizio Civile Nazionale trova nella attuazione dei progetti il punto più alto;
è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 Febbraio 2009 «Prontuario contenente le disposizioni per lo svolgimento delle funzioni di controllo e verifica sulla attuazione dei progetti di servizio civile nazionale. Doveri degli enti di servizio civile e infrazioni punibili con le sanzioni amministrative previste dall'articolo 3-bis della legge 6 marzo 2001, n. 64»;
l'attuale articolazione organizzativa del Servizio Civile Nazionale è regolata dall'Accordo Governo-Regioni e Province Autonome del 26 Gennaio 2006 che ha dato una prima attuazione al Decreto Legislativo 77/2002 nelle parti riguardanti la «leale collaborazione» fra UNSC e Regioni e Province Autonome, che prevede sia in capo all'UNSC per gli enti accreditati all'albo nazionale che per le Regioni e PA per gli enti accreditati ai rispettivi albi regionali e provinciali lo svolgimento di tali funzioni -:
quali siano le dimensioni e i risultati delle funzioni di controllo e verifica sulla attuazione dei progetti di servizio civile nazionale svolta nel periodo 1o gennaio 2008 - 30 maggio 2009 articolata per: albo nazionale (numero ispezioni, regioni interessate, enti interessati per classe di appartenenza, tipologia dei provvedimenti eventualmente presi) ed albi regionali suddivisi per singola Regione (numero ispezioni, regioni interessate, enti interessati per classe di appartenenza, tipologia dei provvedimenti eventualmente presi).
(4-03512)

CASTAGNETTI e MARCHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il «decreto anti-crisi» ha sancito nuove modalità, per tutte le imprese, di accesso al credito garantito dalla legge (ove ce ne fossero stati i presupposti);
la nuova normativa ha stabilito che fosse istituita una vera e propria «gara» per aggiudicarsi le risorse, peraltro molto scarse rispetto alle necessità, ponendo oltretutto sullo stesso piano sia grandi che piccole e medie imprese, nonostante fosse

stato richiesto da alcune associazioni di categoria (come l'API di Reggio Emilia) un doppio binario creditizio per venire incontro alle diverse esigenze delle varie aziende. Quel sistema avrebbe garantito, perlomeno, che una parte delle piccole e medie imprese riuscisse ad ottenere il credito maturato (o ancora da maturare). Il Governo ha però respinto tale richiesta;
ciò ha fortemente penalizzato le piccole e medie imprese che, già in sofferenza per la situazione internazionale, non potranno godere di quel po' di ossigeno generato dal credito d'imposta -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per permettere ad aziende che sono la spina dorsale del nostro sistema produttivo di usufruire delle agevolazioni previste dalla legge, senza discriminazione di sorta, e se, a tale scopo, stia pensando di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese un fondo speciale per favorire la ricerca e lo sviluppo delle stesse.
(4-03513)

SCILIPOTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
a Viterbo si intende realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico stimato in diversi milioni di passeggeri all'anno;
detta opera si presenta assolutamente non consona alle esigenze di ordinato sviluppo del territorio di riferimento, se si considera la situazione reale dell'area su cui dovrebbe insistere, insieme ai pressanti vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti;
la realizzazione è invisa alla popolazione residente e tale opposizione è, non a caso, sostenuta dalle migliori espressioni della società civile quali illustri scienziati, cattedratici, personalità delle istituzioni; i motivi alla base del diniego possono essere sintetizzati:
a) mancato superamento di un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge;
b) conflitto con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee;
c) contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area, ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica sia regionale che comunale;
d) rischio della devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area;
e) grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualità della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area;
f) conflitto con esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale;
g) possibile collasso della rete infrastrutturale riguardante la mobilità locale;
h) risultati concreti in termini economici e strutturali insoddisfacenti, con conseguente notevole sperpero di pubblico denaro;
i) rilievi e criticità sulla procedura seguita per l'individuazione dell'area, che si presenta sic stantibus rebus viziata da flagranti errori di merito e di metodo, tant'è che veniva presentato apposito ricorso al T.A.R. Lazio e qualificati studi di settore ripetutamente denunciavano l'inammissibilità dell'opera;
il comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha manifestato tutte le perplessità del caso agli amministratori locali, non mancando di elencare gli sconcertanti effetti che la realizzazione di tale mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo comporterebbe;

in via esemplificativa veniva evidenziato:
a) negativo impatto ambientale a causa della devastazione dell'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile;
b) negativo impatto sulle emergenze sanitarie della popolazione viterbese, con preventivati danni alla salute, alla sicurezza, alla qualità della vita;
c) negativo impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio, con incremento di danni, disagi e patologie cagionato dal cumulo del mega-aeroporto con altre gravosissime servitù già presenti, come il polo energetico Civitavecchia-Montalto;
d) negativo impatto sociale su Viterbo, se si considera che il mega-aeroporto, oltre a tutti i danni summenzionati, potrebbe provocare anche un grave degrado della qualità della vita, con lesione dei fondamentali diritti dei cittadini, apportare un grave danno all'economia e alla società, generare il collasso delle infrastrutture del trasporto locale, la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli, terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici;
e) negativo impatto sociale sull'Alto Lazio, per l'accumulo di servitù ed effetto sinergico dei fattori di rischio, di depauperamento e degrado del territorio e della sua economia;
f) negativo impatto politico locale, con devastazione del territorio, la messa in pericolo di fondamentali beni comuni, la violazione di fondamentali diritti della popolazione, sommati alla palese illegalità dell'opera;
g) negativo impatto globale sull'ambiente, risultando il mega-aeroporto finalizzato all'incremento del trasporto aereo complessivo, con conseguente accrescimento dell'inquinamento e dell'effetto serra responsabile dei mutamenti climatici e degli equilibri della biosfera;
h) spesa irrazionale di fondi pubblici, in considerazione dell'eventuale sperpero di ingenti risorse pubbliche, sottratte ad opere e servizi realmente utili ed essenziali per la popolazione;
sulla base della Planimetria redatta dal Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area interessata, risulterebbe che la realizzazione sorgerebbe su di un'area di interesse archeologico con presenza di importanti beni, tant'è che di questo veniva prontamente avvertita la Soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria Meridionale, tramite apposita segnalazione;
già in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008, il comitato segnalava tutti i motivi di opposizione all'opera attraverso diversi punti:
a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008;
b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, già citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identità di Viterbo;
c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come il tracciato dell'antica via consolare Cassia;
d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Università degli Studi della Tuscia, rilevante bene scientifico, di ricerca e didattico;
e) danni alle colture agricole - di qualità e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita;
f) danno per la città con deprezzamento di attività, esercizi ed immobili;
g) conflitto con attività ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica

Militare, come evidenziato da ultimo dal «Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile» in un documento del 2 agosto 2008;
h) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera inutile e distruttiva che sottrarrebbe risorse ad altre concrete e reali emergenze quali il sostegno, la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualità, delle peculiari risorse locali e del trasporto ferroviario;
i) netto peggioramento per l'intero territorio dell'Alto Lazio, già gravato da pesantissime servitù energetiche, militari e speculative e da fenomeni di inquinamento ed aggressione alla salute, alla sicurezza e alla qualità della vita dei cittadini;
l) concreto pericolo che l'opera possa agevolare affari ed operazioni illecite per mano della criminalità organizzata;
m) l'assenza di una adeguata progettazione, addirittura della stessa precisa determinazione in merito a collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che «devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono né la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, né il suo orientamento»;
n) impossibilità oggettive legate alla realizzazione, così come rilevate dal Centro Studi Tuscia attraverso puntuali studi;
o) mancata conformità al Piano territoriale paesaggistico regionale ed alle relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;
p) assenza di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute;
q) la relazione ministeriale del novembre 2007, che di fatto consentiva una serie di atti amministrativi successivi è destituita di fondamento, insieme a tutti gli atti successivi e conseguenti, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del «Centro studi Demetra» che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che «gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimità sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti»;
r) la stessa relazione non risponde ad un'analisi fattuale della realtà territoriale, ignorando del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame, a ridosso di emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile;
s) la stessa compagnia aerea Ryan Air - che avrebbe dovuto rappresentare il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura - ha pubblicamente dichiarato che non intende affatto trasferire la sua attività nell'eventuale scalo viterbese;
t) la realizzazione di un nuovo mega-aeroporto, in una situazione di contingente crisi, è insensato sia alla luce della situazione aeroportuale italiana che alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale;
alla luce delle argomentazioni suindicate appare indiscutibilmente necessario porre freno alla realizzazione di un'opera inadeguata per le esigenze del territorio su cui dovrebbe insistere, nonché inopportuna per le ripercussioni sull'assetto ambientale dei luoghi -:
se il Governo ed il Ministro interpellato siano a conoscenza dei fatti esposti e delle rilevanti problematiche connesse;
quali siano le notizie in possesso del Governo circa la sussistenza dei requisiti

previsti dalla legge, ed con espresso riferimento alle norme ed ai vincoli di salvaguardia esistenti;
quali iniziative si intendano intraprendere per impedire che i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale del Bulicame vengano letteralmente devastati;
quali misure verranno introdotte a salvaguardia della salute e la sicurezza dei cittadini di Viterbo, messe a repentaglio da un'opera aeroportuale inopportuna sotto ogni profilo.
(4-03519)

LEOLUCA ORLANDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella nottata tra il 1o ed il 2 luglio 2009, alle ore 0:45, ad Ortanova (Foggia), un attentato incendiario ha distrutto l'auto del giornalista pugliese Gianni Lannes, direttore del giornale online Terra nostra e freelance investigativo specializzato in traffico di esseri umani, armi e rifiuti pericolosi, attualmente impegnato in delicate inchieste giornalistiche a carattere nazionale e internazionale;
in un recente passato e in modo particolare nei giorni precedenti al fatto, a Gianni Lannes - e ad un suo collaboratore (Matteo la Torre) erano arrivate varie minacce di morte di stampo mafioso, denunciate anche dal settimanale Left, e da più parti si erano sollevate manifestazioni di vicinanza e solidarietà per il vile episodio di intimidazione subito;
l'episodio accaduto non è altro che uno dei momenti difficilissimi della vita di chi si batte in favore della libera informazione: le voci libere ed incondizionabili come quella di Lannes sono sempre più preziose ed irrinunciabili, per esprimere, pur nella diversità di opinioni e contenuti, il libero pensiero democratico e civile;
il momento storico che stiamo vivendo necessita di uomini che non cedano alla paura e che mettano in primo piano l'interesse comune rispetto a quello del singolo. La società civile, e con essa tutte le forze democratiche che hanno a cuore le sorti della nostra comunità, non possono non ribellarsi a questa logica dell'intimidazione, della prevaricazione, della paura e del silenzio omertoso, che stanno avvelenando un clima già irrespirabile -:
se il Governo non ritenga opportuno intervenire con strumenti e misure adeguate al fine di combattere seriamente questi fenomeni che stanno sempre più spargendo terrore nella provincia foggiana, e non solo, e per garantire immediatamente a tutti i cittadini ed alla stampa, in particolare, sicurezza e massima protezione personale (inclusa quella per le loro famiglie), nella fattispecie al dottor Lannes e ai suoi cari, significativamente esposti alle rappresaglie mafiose.
(4-03531)

REGUZZONI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
in questi giorni a Varese si svolge il «Festival dei giovani», rassegna per giovani canottieri giunta alla ventesima edizione;
detta manifestazione riscuote un successo di pubblico importante ed inusuale per questo sport;
il canottaggio rappresenta uno tra gli sport di maggior diffusione nella regione dei laghi prealpini, oltreché una eccellenza per tutto il Paese -:
quali iniziative il Governo intenda attuare per sostenere la pratica e la diffusione del canottaggio in tutto il Paese, ed, in particolare, nelle provincie di Varese, Novara, Vico, Como e Lecco, anche tramite il sostegno a manifestazioni come quella citata in premessa.
(4-03538)