XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di lunedì 4 maggio 2009

TESTO AGGIORNATO AL 19 MAGGIO 2009

ATTI DI CONTROLLO

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:

CECCUZZI, TRAPPOLINO e MATTESINI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 16 della Costituzione sancendo che «Ogni cittadino può circolare ...liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale», salvo deroga imputabile a motivi di sanità e sicurezza, configura il diritto alla mobilità ponendo conseguentemente in capo allo Stato l'onere di costituire le condizioni di diritto e di fatto ad esso conseguenti;
un sistema di mobilità pubblica moderna ed efficiente rappresenta un obiettivo strategico per la costruzione di politiche tese a promuovere sviluppo sostenibile, strategie di crescita economica e di progresso sociale, migliori condizioni di tutela della salute dei cittadini nell'ottica e nel rispetto degli accordi del protocollo di Kyoto e del programma di riduzione di gas dannosi dell'Unione europea. Il trasporto su rotaia produce infatti il 92 per cento in meno di anidride carbonica rispetto alle automobili e 88 per cento in meno rispetto all'aereo;
secondo i dati resi noti dal CENSIS nel mese di marzo 2008, sono più di 13 milioni i pendolari in Italia (pari al 22,2 per cento della popolazione residente). Un dato cresciuto fra il 2001 e il 2007 del 35,8 per cento pari ad un incremento di 3,5 milioni di persone. Secondo l'indagine ISTAT il treno viene utilizzato dal 14,8 per cento dei pendolari, cioè più di 1,9 milioni di persone, per spostarsi in ambito locale e metropolitano, come unico mezzo di trasporto o in combinazione con altri mezzi;
l'offerta di servizi per i pendolari è basata essenzialmente sul trasporto pubblico regionale su ferro, finanziato dalle Regioni, e dall'interazione con i treni intercity che, sulle lunghe percorrenze di carattere interregionale, rappresentano, per altro, l'unico mezzo disponibile presso molte stazioni capoluogo di provincia o con un bacino di area vasta anch'esso interregionale;
nei mesi scorsi Trenitalia ha provveduto al taglio di numerosi treni intercity ed eurocity su tutto il territorio nazionale. I tagli hanno causato di fatto gravi disagi e disservizi nei confronti soprattutto degli utenti pendolari;
nel 2009 si sono prodotti ulteriori disagi per i viaggiatori dal momento che il servizio utilizzato dai pendolari, con l'effettiva introduzione delle linee e dei treni ad alta capacità in particolar modo sulla direttrice nord-sud Milano-Napoli di Trenitalia, è stato spostato dalle linee «veloci» a quelle «lente». È entrato a regime infatti un modello duale di trasporto ferroviario: l'alta velocità per i treni Eurostar e quella bassa, che riguarderà essenzialmente i pendolari con il trasporto regionale e non potrà conseguentemente ricomprendere tutti i bisogni di trasporto universale;
secondo quanto reso noto dalle associazioni sindacali del settore, con l'avvio dell'alta velocità sono stati infatti penalizzati moltissimi servizi per i viaggiatori dei treni regionali, che rappresentano l'80 per cento del totale, e svantaggiati i pendolari che rappresentano il 90 per cento dell'utenza di chi utilizza frequentemente il treno come mezzo di trasporto;
secondo l'ultimo rapporto redatto, nelle scorse settimane, dal Coordinamento dei Pendolari e di Federconsumatori raggiunge una media di 100 ore all'anno il ritardo accumulato da ogni viaggiatore;
il 24 febbraio scorso è stata approvata dalla Commissione IX (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) della Camera dei

Deputati, una risoluzione, presentata a prima firma Meta - Ceccuzzi (8-00033) che impegna, tra l'altro, il Governo:
a rendere disponibili quanto più tempestivamente possibile le risorse previste dal decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, per gli investimenti dei gruppo Ferrovie dello Stato e per la stipula dei nuovi contratti di servizio dello Stato e delle regioni con Trenitalia, relativi ai servizi ferroviari di trasporto pubblico;
ad intraprendere tutte le iniziative che assicurino, per gli anni 2010 e 2011, l'attuale frequenza e gli stessi tempi di percorrenza del servizio intercity tra Firenze e Roma, garantendone il passaggio sulla tratta strategica direttissima Firenze-Roma, fino a quando non verrà effettuato l'ammodernamento ed il quadruplicamento della linea ferroviaria; tale garanzia dovrà esplicarsi anche mediante accordi con Trenitalia che assicurino che la stessa Trenitalia non possa retrocedere tali treni sulla linea lenta, e prevedendo, quando ciò accada, cospicue penali da rifondere allo Stato ed ai passeggeri;
ad intraprendere tutte le iniziative atte a confermare le attuali fermate del servizio Eurostar ed Intercity presso le stazioni di Arezzo, di Chiusi e di Orvieto;
a non operare ulteriori tagli di risorse per scongiurare il rischio di marginalità di alcuni territori e a tutelare il diritto alla mobilità dei milioni di pendolari nel nostro paese;
ad assicurare maggiori finanziamenti alle regioni, affinché queste ultime, attraverso lo strumento dei «contratto dei servizi» con FS o con gestori privati, possano adeguare il materiale rotabile attualmente dedicato al trasporto regionale che non ha le caratteristiche tecniche per raggiungere velocità di crociera pari o superiori ai 200 km/ora necessarie per transitare nelle linee ad alta velocità senza arrecare disturbo al resto del traffico;
in sede di esame della risoluzione Meta - Ceccuzzi sono stati uditi i Comitati pendolari di «Terni» e «Roma - Firenze» che hanno illustrato le numerose criticità del servizio trovando piena comprensione, condivisione e sostegno in tutti i deputati della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati;
nonostante la risoluzione di cui sopra che contiene precisi impegni per il Governo, secondo quanto emerge da indiscrezioni, Trenitalia in difformità da quanto votato al Parlamento starebbe lavorando su ulteriori tagli ai treni intercity utilizzati dai pendolari dal mese di giugno 2009, con particolare riferimento alla tratta Firenze - Roma che raccoglie ogni giorno un vastissimo bacino d'utenza interregionale, coinvolgendo migliaia di persone che utilizzano il mezzo di trasporto prevalentemente per motivi di lavoro e di studio;
tali soppressioni verrebbero ad annullare di fatto la totale offerta di mobilità presente su tali territori che risulterebbero sprovvisti, in fasce orarie strategiche e di punta, dell'unico mezzo di trasporto pubblico funzionale alle necessità dei pendolari e della popolazione locale;
stando alle dichiarazioni rese il 21 aprile 2009 dall'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, nel 2008 il gruppo ha ottenuto «un utile netto tra i 15 ed i 20 milioni di euro», un risultato del quale gli interroganti non possono che rallegrarsi, e desumere che i tagli ipotizzati per i treni intercity non derivino dalla mancanza di risorse;
in data 21 aprile 2009 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha ammesso che «il trasporto universale (ferroviario) va migliorato, perché non è all'altezza di altri tipi di servizi, come ad esempio quello fornito da Freccia Rossa» annunciando interventi da parte del suo dicastero e del Governo per «cambiare il rapporto fra Stato, Regioni e Ferrovie» -:
quali provvedimenti ed iniziative urgenti intenda assumere affinché venga

data piena attuazione alla risoluzione Meta - Ceccuzzi giungendo quanto prima alla stipula di precisi impegni contrattuali tra lo Stato e Trenitalia per il servizio intercity, che riguarda tutto il territorio nazionale e con particolare riferimento alla tratta Firenze - Roma;
se non ritenga scorretta la condotta di Trenitalia, qualora il gestore avesse effettivamente operato per tagliare alcuni treni sulla tratta Firenze - Roma, in palese contrasto con gli indirizzi assunti dal Parlamento con la risoluzione Meta - Ceccuzzi.
(3-00511)

Interrogazione a risposta in Commissione:

TULLO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nelle giornate di mercoledì 29 e giovedì 30 aprile 2009 la nave mercantile Jolly Smeraldo della compagnia armatoriale Messina di Genova, con a bordo trenta uomini di equipaggio, è stata obiettivo di un'azione di pirateria a trecentocinquanta miglia sud-ovest di Mogadiscio; mentre sabato 25 aprile stessa sorte era toccata alla nave passeggeri Melody della compagnia MSC, in navigazione verso Genova con a bordo novecentonovanta passeggeri e cinquecentotrentasei marittimi;
questi sono gli ultimi atti di pirateria compiuti nella zona del Golfo di Aden, che vedono attualmente oltre venti navi e almeno trecentocinquanta marittimi, tra cui dieci italiani a bordo del rimorchiatore Buccaner, ostaggio di questi banditi;
attraversare il Golfo di Aden è diventato sempre più pericoloso per l'incolumità del personale di bordo e per quanto riguarda le navi da crociera anche per i turisti;
obiettivo dei pirati sono anche le navi che trasportano aiuti umanitari della Comunità Internazionale verso la Somalia, minando programmi di cooperazione e sviluppo per il tormentato Paese;
l'intensificazione degli attacchi costringe le Compagnie di Navigazione a quattrocento-quattrocentocinquanta miglia dalle coste, aumentando i tempi e i costi del trasporto;
vi sono Gruppi Armatoriali che decidono di evitare il Canale di Suez e navigare sulla rotta di Capo di Buona Speranza, mettendo in discussione l'utilizzo dei porti italiani con conseguenze gravi per la nostra economia marittima, già gravemente colpita dalla crisi economica globale -:
quali iniziative siano state adottate dal Governo per affrontare l'emergenza;
se non ritenga di prendere in considerazione che il nostro Paese, promuova un vertice di carattere internazionale, a partire dall'occasione che vedrà ospitare il G8 del prossimo luglio, per affrontare e trovare risposte al fenomeno della pirateria.
(5-01377)

...

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:

SPOSETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 16 ottobre 2008, con deliberazione n. 26, il dott. Francesco Tarricone, Commissario Straordinario del Comune di Tuscania, in provincia di Viterbo, ha indetto un avviso d'asta per la vendita delle seguenti unità immobiliari, di proprietà comunale: fabbricato denominato palazzo «Maccabeo»; porzione di fabbricato denominato «Palazzetto Baronale»;
alla procedura per il suddetto avviso d'asta è stato dato corso, con l'aggiudicazione, in data 26 novembre 2008;

i due edifici alienati facevano parte del patrimonio storico, artistico e culturale della Città di Tuscania;
il Comune di Tuscania ha, tra le sue proprietà immobiliari, altri immobili di minore valore storico e artistico, ma con una vocazione commerciale in grado di soddisfare eventuali richieste di mercato, tra le quali l'edificio che ospita gli uffici ceduti in affitto alla Asl di Viterbo;
l'edificio di proprietà comunale adibito ai servizi Asl necessita di importanti interventi di ristrutturazione e di messa a norma, dei quali dovrà farsi carico il Comune di Tuscania -:
se i criteri di attuazione e vendita risultino essere corretti anche con riguardo alle finalità economiche perseguite;
se il Ministro interrogato non intenda promuovere un'accurata indagine sulla procedura adottata dal Commissario straordinario al fine di individuare eventuali anomalie gestionali.
(4-02913)

...

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta scritta:

RUVOLO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro per le politiche europee. - Per sapere - premesso che:
in data 14 gennaio 2008 il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali indirizzava all'Associazione medici veterinari italiani (ANMVI) una nota sul possibile contributo da parte dei veterinari nel sensibilizzare i nuovi proprietari di animali d'affezione sui possibili rischi legati all'acquisto di cuccioli;
nella nota si evidenzia che dai controlli ufficiali effettuati dagli Uffici veterinari per gli adempimenti degli obblighi comunitari (UVAC), dai Servizi territoriali e dai Nas sulle partite di cuccioli introdotte da Paesi comunitari sono emerse alcune non conformità quali: l'assenza di certificazione «Traces» prevista dal Regolamento (CE) n. 599/2004 e dalla Direttiva 92/65/CE; l'assenza di vaccinazioni nei confronti della rabbia e assenza di attestazioni riguardo al vaccino utilizzato; la non corrispondenza tra l'età degli animali indicata nella documentazione di scorta e quella riscontrata all'esame clinico; l'effettuazione della vaccinazione nei confronti della rabbia prima dell'applicazione del microchip per la corretta identificazione; l'esistenza di animali dichiarati vaccinati ma aventi titolo anticorporale inferiore a 0,5UI/ml;
sarebbero, inoltre emersi alcuni fatti in contrasto sia con le direttive ed i regolamenti della Comunità europea;
risulterebbe, tra l'altro, infatti, che il Ministero del lavoro, attraverso gli Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari, avrebbe disposto controlli sulle partite di cuccioli importate che non risulterebbero sempre omogenei e non sempre sull'intera partita -:
se intenda verificare quanti casi di rabbia su cani oggetto di scambi commerciali tra Paesi membri, si siano registrati in Italia ed in Europa, negli ultimi anni;
se sia possibile che ad animali oggetto di scambio intracomunitario siano applicate norme nazionali e non quelle europee;
quali siano gli elementi in base ai quali viene delineato il reato di «importazione clandestina».
(4-02911)

GIBELLI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
l'influenza suina, originatasi in Messico, ha generato negli ultimi giorni lo stato di allerta anche in Italia;
secondo le stime ufficiali messicane, 1.300 sarebbero i malati e 152 i decessi registrati in Messico, anche se l'Organizzazione

Mondiale della Sanità ha fornito dati meno eclatanti sul contagio (79 malati e 7 decessi);
la stessa OMS, tuttavia, ha ammesso che l'influenza suina può diffondersi ovunque: non si tratta di un problema limitato al continente americano e nessun Paese al mondo può considerarsi immune. Conseguentemente, l'OMS ha deciso di innalzare al quarto (su una scala fino a sei) il livello d'allerta per il rischio di pandemia, dopo avere verificato che il virus mutante della febbre suina A/HIN1 si trasmette direttamente fra esseri umani;
negli Stati Uniti, secondo il commissario alla salute di New York, Thomas Frieden, molte centinaia di studenti potrebbero avere contratto il virus; in California, in particolare, dove il governatore Arnold Schwarzenegger ha dichiarato lo stato di emergenza, sono state registrate le prime due morti sospette;
dal Messico, l'influenza è arrivata intanto anche in Europa: un caso accertato è stato riscontrato in Spagna, due confermati in Scozia;
in chiave precauzionale, il governo messicano ha rafforzato le misure di prevenzione, imponendo lo stop alle scuole in tutto il paese fino al 6 maggio;
in Italia, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha dichiarato che non c'è nessun pericolo, auspicando tuttavia che si trovi al più presto un antidoto; in questa fase transitoria, il Ministro delle politiche agricole ed alimentari, Luca Zaia, ha consigliato ai consumatori di fare grandi scorte di carne suina italiana, che sarà posta in vendita a prezzi scontati;
secondo quanto riportato dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, nell'informativa al Senato di martedì 28 aprile 2009, in Italia sono stati segnalati 11 casi sospetti, ma le indagini di laboratorio hanno escluso che si trattasse di casi di influenza da ceppo suino; il Ministro ha inoltre fornito rassicurazioni sul consumo di carne di maiale, che non costituisce alcun pericolo, e sulla disponibilità di 40 milioni di dosi di farmaci antivirali;
in questo frangente, destano particolare sospetto i casi dei due giovani di Lodi e Melegnano, ricoverati all'ospedale di Sant'Angelo a seguito di un viaggio negli Stati Uniti di America: il loro virus è stato identificato come l'H1n1, anche se l'identificazione con il virus isolato in Messico potrà avvenire solo nei prossimi giorni;
secondo l'unità di virologia dell'ospedale San Matteo di Pavia, il virus influenzale del primo dei due giovani ricoverati è di tipo A e, secondo i dati parziali attualmente disponibili, potrebbe trattarsi di febbre suina, anche se la sequenza non è esattamente corrispondente a quella americana;
gli esperti sostengono che, per la profilassi, non ci sono norme da seguire, tranne la sorveglianza;
al momento, non sono disponibili vaccini contro il virus H1n1 (il tempo medio per l'elaborazione di un nuovo vaccino è, in media, di 6 mesi); esistono tuttavia farmaci antivirali, utilizzati nel 2005 per l'influenza aviaria, che potrebbero essere validamente utilizzati per il trattamento della febbre suina -:
quale sia la strategia di contrasto intrapresa dal Ministro interrogato al fine di provvedere al costante monitoraggio della diffusione del virus A H1n1 sul territorio nazionale, e quali siano le misure di prevenzione per gli aeromobili e le navi;
quale sia la disponibilità di vaccini antinfluenzali che potrebbero essere validamente utilizzati per fronteggiare l'influenza da nuovi virus di tipo A H1N1.
(4-02912)

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta scritta:

BERNARDO e SALVINI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
le piccole emittenti in ambito locale in Lombardia rappresentano, almeno un terzo degli ascolti a livello regionale, oltre a costituire una fucina di talenti e di nuovi modi di intrattenimento; per il loro contributo tali emittenti fidano, oltre che sul modesto sostegno statale, sugli introiti pubblicitari, a loro volta commisurati agli ascolti;
la società RCS - Radio Communication Service srl, titolare della testata Radio Lombardia, ha presentato un esposto all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in relazione alle attuali modalità di rilevazione degli indici di ascolto nel settore radiofonico, affidato alla società Audiradio Srl;
le motivazioni del ricorso possono riassumersi come segue:
a) Audiradio, a partire dall'anno 2009, ha scelto di elevare da 24 a 30 i casi minimi necessari per la pubblicazione del dato di ascolto rilevato, lasciando invariato il campione, costituito da 120mila interviste telefoniche. Una decisione che prefigura gravi ripercussioni sulla raccolta pubblicitaria delle emittenti locali;
b) Gli amministratori della società Audiradio sono i principali network radiofonici nazionali e le più importanti agenzie pubblicitarie, in violazione del principio di indipendenza e neutralità tecnologica previsto dalla legge n. 249/1997, poiché l'indagine è affidata a una società di diritto privato costituita dagli stessi controllati, anzi, dai principali tra di loro;
c) la normativa prevede inoltre la Commissione per i Servizi ed i Prodotti dell'AGCOM curi le rilevazioni degli indici di ascolto, vigili sulla correttezza delle indagini ed effettui verifiche sulla congruità delle metodologie;
pertanto l'emittente citata ha richiesto all'AGCOM di verificare il sistema di rilevazione dei dati di ascolto radiofonici ai sensi della medesima legge n. 249/1997, laddove essa prevede che la Commissione per i Servizi ed i Prodotti dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni curi le rilevazioni degli indici di ascolto, vigili sulla correttezza delle indagini ed effettui verifiche sulla congruità delle metodologie; analoga richiesta, per le questioni di competenza connesse alla correttezza della concorrenza, è stata inoltrata anche all'Antitrust;
la crisi innescata dai mutui subprime si è concretizzata per il settore dei mass media e delle comunicazioni in una drastica contrazione delle risorse che le aziende destinano alla pubblicità, con il rischio di creare tentazioni di accaparramento delle minori risorse disponibili -:
se non ritenga opportuno introdurre modifiche normative che prevedano una gestione diretta delle rilevazioni da parte dell'AGCOM o, in ogni caso, individuare criteri normativi che garantiscano comunque l'attribuzione ad un soggetto terzo ed imparziale della rilevazione degli ascolti in modo da garantire la necessaria trasparenza.
(4-02914)

...

Cambio di presentatore di interrogazione a risposta scritta.

Interrogazione a risposta scritta n. 4-02894, pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della seduta del 29 aprile 2009, è da intendersi presentata dall'On. Bernardo, già cofirmatario della stessa.

Trasformazione di un documento del sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato così trasformato su richiesta del presentatore: interpellanza Ruvolo n. 2-00303 del 9 febbraio 2009 in interrogazione a risposta scritta n. 4-02911.

...

ERRATA CORRIGE

Interrogazione a risposta scritta Angela Napoli n. 4-02910 pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della Seduta n. 169 del 30 aprile 2009. Alla pagina 5650:
alla prima colonna, riga trentanovesima, deve leggersi «avvocato Antonio Baudi, con l'incarico di», e non «avvocato Antonio Bandi, con l'incarico di», come stampato;
alla seconda colonna, prima riga, deve leggersi «lo stesso avvocato Antonio Baudi», e non «lo stesso avvocato Antonio Bandi», come stampato.