Allegato B
Seduta n. 94 del 27/11/2008
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
CAPARINI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il comma 78 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006)» pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2005 - Supplemento ordinario n. 211 ha autorizzato un contributo annuale di 200 milioni di euro per quindici anni a decorrere dall'anno 2007 per interventi infrastrutturali;
all'interno di tale stanziamento, sono autorizzati i seguenti finanziamenti:
a) interventi di realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443;
b) interventi di realizzazione del programma nazionale degli interventi nel settore idrico relativamente alla prosecuzione degli interventi infrastrutturali di cui all'articolo 141, commi 1 e 3, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, nella misura del 25 per cento delle risorse disponibili;
c) potenziamento del passante di Mestre e dei collegamenti dello stesso con i capoluoghi di provincia interessati in una misura non inferiore all'1 per cento delle risorse disponibili;
d) circonvallazione orbitale (GRAP) prevista nell'intesa generale quadro sottoscritta il 24 ottobre 2003 tra Governo e regione Veneto e correlata alle opere del passante autostradale di Mestre di cui alla tabella 1 del Programma di infrastrutture strategiche allegato al Documento di programmazione economico-finanziaria 2006-2009, in una misura non inferiore allo 0,5 per cento delle risorse disponibili;
e) realizzazione delle opere di cui al «sistema pedemontano lombardo, tangenziali di Como e di Varese», in una misura non inferiore al 2 per cento delle risorse disponibili;
f) completamento del «sistema accessibilità Valcamonica, strada statale 42 - del Tonale e della Mendola», in una misura non inferiore allo 0,5 per cento delle risorse disponibili;
g) realizzazione delle opere di cui al «sistema accessibilità della Valtellina», per un importo pari a 13 milioni di euro annui per quindici anni;
h) consolidamento, manutenzione straordinaria e potenziamento delle opere e delle infrastrutture portuali di competenza di Autorità portuali di recente istituzione e comunque successiva al 30 giugno 2003, per un importo pari a 10 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008;
i) interazione del passante di Mestre, variante di Martellago e Mirano, di cui alla tabella 1 del Programma di infrastrutture strategiche allegato al Documento di programmazione economico-finanziaria 2006-2009, in una misura non inferiore al 2 per cento delle risorse disponibili;
l) realizzazione del tratto Lazio-Campania del corridoio tirrenico, viabilità accessoria della pedemontana di Formia, in una misura non inferiore all'1 per cento delle risorse disponibili;
m) realizzazione delle opere di ammodernamento della strada statale 12, con collegamento alla strada provinciale 450, per un importo di 1 milione di euro annui per quindici anni, a favore dell'ANAS;
n) opere complementari all'autostrada Asti-Cuneo e al miglioramento della
viabilità di adduzione e circonvallazione di Alba, in una misura pari all'1,5 per cento delle risorse disponibili a favore delle province di Asti e di Cuneo rispettivamente nella misura di un terzo e di due terzi del contributo medesimo;
o) interventi per il restauro e la sicurezza di musei, archivi e biblioteche di interesse storico, artistico e culturale per un importo di 4 milioni di euro per quindici anni, nonché gli interventi di restauro della Domus Aurea;
in particolare l'ANAS per la lettera f) ha provveduto ad impegnare la cifra per il 2006 mentre per la lettera g) ha impegnato l'intero importo stanziato -:
se il Ministro intenda esplicitare la procedura e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie disposte dal comma 78 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
(5-00691)
BELLOTTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per le politiche europee. - Per sapere - premesso che:
l'Italia, come la gran parte dei paesi del mondo, si sta avviando verso una fase di difficoltà che, secondo gli organismi internazionali, dovrebbe tradursi in una recessione con effetti pesantissimi sull'economia reale;
in queste circostanze, in cui la crisi porterebbe ad una sorta di avvitamento in cui la ritrazione dei consumi potrebbe fare il paio con un fenomeno deflazionistico, è indispensabile che le imprese, soprattutto le più piccole, possano continuare a fare ricorso al credito;
data l'attuale difficoltà delle banche, sarebbe necessario far fronte con delle misure ad hoc, in modo da garantire una maggiore flessibilità procedurale che consenta da una parte di rafforzare un clima di fiducia e dall'altra di non bloccare il sistema di concessione del credito;
The New Basel Capital Accord, meglio noto come Basilea 2, è un accordo frutto del lavoro del Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali dei dieci paesi più industrializzati;
gli incontri di Basilea, nell'ambito della Banca dei Regolamenti Internazionali, sono sfociati nel definitivo documento «Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali. Nuovo schema di regolamentazione» del giugno del 2004;
nonostante, per la natura stessa del Comitato, che non possiede alcuna autorità sovranazionale, l'accordo non fosse di natura cogente, esso è stato recepito dalla legislazione europea e da quella nazionale;
per quest'ultima vale la pena segnalare la legge n. 15 del 15 febbraio 2007, conversione del decreto-legge n. 297 del 22 dicembre 2006;
il Basilea 2 si regge su tre pilastri: requisiti minimi patrimoniali delle banche, controllo delle banche centrali e disciplina del mercato e trasparenza;
il primo dei tre settori d'intervento il Basilea 2 impone maggiori accantonamenti di liquidità alle banche ove, secondo sistemi di rating perfezionati, esse siano esposte verso creditori con un alto tasso di rischio;
se questa misura appare ragionevole in tempi normali, in tempi di crisi sembra del tutto incomprensibile;
le criticità già emerse al momento della formulazione del Basilea 2 riguardavano infatti la penalizzazione del finanziamento alle piccole e medie imprese indotto dal sistema di rating interno e la discriminazione tra grandi e piccoli istituti di credito;
tali elementi sono certamente ostativi al superamento di una dura crisi che, colpendo il sistema creditizio, rischiano di abbattersi precisamente sulla disponibilità a concedere fondi alle aziende, soprattutto quelle di ridotte dimensioni;
sebbene non dipenda esclusivamente dal Governo Italiano, il superamento del
Basilea 2, o comunque la sua temporanea sospensione, possono essere agevolati e promossi, anche con l'alleggerimento degli obblighi nazionali in questa materia;
in più occasioni il ministro Tremonti ha manifestato forti perplessità con riferimento agli effetti dell'accordi Basilea 2;
in particolare, il Ministro ha segnalato come le regole di Basilea 2 non hanno in alcun modo evitato che banche perfettamente in regola con i parametri ivi previsti fallissero -:
se il Governo non ritenga di assumere iniziative per giungere ad una temporanea sospensione o un adeguamento di quanto previsto dal Basilea 2.
(5-00700)
Interrogazione a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 3-quinquies del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 17 del 26 febbraio 2007 (riapertura dei termini) metteva a disposizione delle aziende dell'area del bacino idrografico del Po, 143.926.133,90 euro per la rilocalizzazione delle imprese situate in aree a rischio di esondazione, il rimborso danni agli ex titolari di imprese cessate o fallite a causa dell'alluvione che ha colpito il Piemonte nel novembre del 1994, nonché il finanziamento di spese aggiuntive impreviste per le imprese che già si erano rilocalizzate;
occorre evidenziare che a distanza di 20 mesi dall'entrata in vigore della suddetta legge n. 17/07, risulta che il Ministero dell'economia e delle finanze non abbia ancora messo a disposizione del Mediocredito Centrale S.p.a., che è il soggetto gestore concessionario delle agevolazioni, i 143.926.133,90 di euro previsti della citata legge;
il Mediocredito Centrale S.p.a il 19 settembre 2008 incredibilmente emetteva la circolare n. 529 con la quale comunicava l'avvenuto esaurimento dei fondi per la rilocalizzazione delle imprese dalle aree a rischio di esondazione e altri interventi previsti dalla legge n. 448/01, articolo 52, comma 28 (annullamento delle revoche), dalla legge n. 51/06, articolo 23-quinquies (proroga di termini e integrazioni dei finanziamenti) e la legge n. 17/07, articolo 3-quinquies (riapertura di termini), leggi che fanno riferimento alle seguenti norme: legge 16 febbraio 1995, n. 35, articolo 2 (finanziamenti agevolati), legge n. 228/97 (rilocalizzazione delle imprese dalle aree a rischio di esondazione), legge 27 ottobre 1995, n. 438, articolo 4-quinquies (finanziamenti agevolati lex 35/95), legge 13 luglio 1999, n. 226, articolo 3-quinquies (rinegoziazione dei finanziamenti agevolati lex 35/95), legge 19 ottobre 2004, n. 257, articolo 1-bis (aumento del contributo a fondo perduto lex 35/95), legge 23 dicembre 1966, n. 1142 (fondo contributi e fondo centrale di garanzia per calamità naturali);
l'emissione della suddetta circolare da parte del Mediocredito Centrale S.p.a., risulterebbe palesemente arbitraria ed irrituale, in quanto l'esaurimento delle risorse deve essere accertato dal Comitato regionale agevolazioni mediante deliberazione che approva la rendicontazione e la situazione contabile delle disponibilità e degli impegni a carico del Fondo;
occorre ricordare che l'attuazione della legge per la rilocalizzazione in 10 anni ha permesso la messa in sicurezza di oltre 600 imprese piemontesi, con investimenti valutabili in 1.500 milioni di euro, risanando e mettendo in sicurezza siti produttivi, rilanciando l'edilizia piemontese e l'occupazione. Almeno altre 30.000 imprese piemontesi sono collocate in aree a rischio, molte delle quali interessate a rilocalizzarsi;
alla data odierna oltre cento domande di rilocalizzazione sono giacenti ed attendono la loro approvazione: alcune di queste domande sono state presentate da quasi due anni;
se per qualsiasi motivo queste domande fossero ora rigettate, molte aziende chiuderebbero, provocando disoccupazione e aggravando ulteriormente la già grave crisi economica che colpisce tutti i paesi -:
quale sia il motivo per il quale il Ministero dell'economia e delle finanze non ha provveduto al trasferimento dei succitati fondi;
quando si ritiene che i suddetti fondi verranno messi a disposizione del Mediocredito Centrale affinché possa provvedere a valutare le pratiche già pervenute, ribadendo che alcune sono state presentate da quasi due anni.
(4-01747)