XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di lunedì 21 luglio 2008

ATTI DI CONTROLLO

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

CIRIELLI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
da quanto si evince da un articolo di stampa, sembrerebbe che in Via Filippo Corridoni siano in corso, da tempo, alcuni lavori per la costruzione di un parcheggio ad opera di una ditta esterna al Comune di Roma;
da quanto si evince dalle foto allegate a detto articolo, sembra che, a causa dei predetti lavori, il Museo del Genio militare abbia subito gravi cedimenti tali da costringere gli addetti ai lavori a puntellare la struttura per evitare probabili crolli -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, se corrispondenti a vero, quali iniziative di propria competenza intenda adottare per evitare che il Museo del Genio Militare possa subire, a causa dei lavori in corso, ulteriori probabili danni strutturali.
(4-00750)

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ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
il 1o febbraio 2008 la ditta De Bona spa, con sede in 32100 Belluno, via Tiziano Vecellio 85/91, ha ricevuto la notifica della cartella di pagamento n. 01620080000411077 dell'importo complessivo di euro 583.994,98; tale cartella richiama a proprio fondamento le sentenze n. 44/18/07 e n. 43/18/07 della Commissione Tributaria Regionale di Venezia, nonché alcune altre contravvenzioni stradali ed il mancato versamento di diritti alla Camera di Commercio;
inizialmente è stato preso contatto telefonico e personale col dottor Giordano dell'Agenzia delle Entrate di Belluno allo scopo di valutare l'opportunità di dilazionare il pagamento ed in data 29 febbraio 2008 - ossia ben prima del termine di 60 gg. - è stata prospettata la possibilità di presentare istanza di rateizzazione, versando un acconto di euro 50.000, i compensi di riscossione per l'importo di euro 25.948,86, nonché la somma di euro 1.034,61 a saldo degli altri importo iscritti a ruolo;
modificato nel frattempo il quadro normativo a seguito della entrata in vigore del cosiddetto «decreto mille proroghe», l'istanza di rateizzazione, accompagnata con la prova documentale degli avvenuti ricordati pagamenti, è stata presentata il 26 marzo 2008 al prot. n. BL/111/115 di Equitalia Nomos spa di Belluno. A supporto della richiesta di concedere la massima rateizzazione in 72 mensilità (esattamente come previsto dall'appena approvato decreto cosiddetto mille proroghe, che, fra l'altro, ha spostato la competenza a decidere in merito dalla Agenzia delle Entrate all'Agente di riscossione), la ditta De Bona spa ha compilato un formulario fornitole da Equitalia Nomos spa, facendo presente, fra l'altro, «che l'elevato importo residuo della cartella notificata e di altra in corso di pagamento, nonché la grave crisi di mercato determinano contingenti problemi di liquidità»; nel contempo, ha riservato di presentare idonea garanzia fideiussoria secondo lo schema che Equitalia Nomos spa avrebbe fornito in sede di accoglimento dell'istanza;
all'atto della presentazione dell'istanza, l'impiegato allo sportello di Equitalia Nomos spa ha spiegato che la risposta non sarebbe stata immediata, bensì comunicata per iscritto nel domicilio eletto (c/o lo studio legale dell'avv. Maurizio Paniz di Belluno, via Garibaldi 78), perché l'istruttoria su tale istanza costituiva una nuova competenza attribuitale dalla modifica normativa appena intervenuta,

sicché si sarebbe reso necessario attendere le direttive centrali per uniformare i comportamenti;
per questa ragione - anzi solo per questa ragione - la ditta De Bona spa ha fiduciosamente atteso la preannunciata risposta scritta sulla istanza di rateizzazione, tanto più che il legale incaricato ha compiuto ben due specifici accessi, ottenendo dall'impiegato le stesse tranquillizzanti assicurazioni;
il 30 giugno 2008, ossia dopo oltre tre mesi dalla presentazione della istanza, Equitalia Nomos spa ha notificato, nel domicilio eletto, una nota con la quale ha richiesto documentazione integrativa «per attestare l'obbiettiva situazione di temporanea difficoltà», assegnando il termini di gg. 10 allo scopo di «presentare per iscritto le Vostre osservazioni al riguardo, eventualmente corredate da documenti...»;
a seguito di specifico accesso compiuto il 3 luglio 2008 dal legale incaricato, cioè con assoluta tempestività, è stato chiarito il contenuto della documentazioni integrativa richiesta e che il termine di 10 gg. assegnato era perentorio, pena la ripresentazione di una nuova istanza di rateizzazione;
il giorno 10 luglio 2008, cioè nel rispetto del termine assegnato, è stata recapitata presso l'ufficio di Belluno di Equitalia Nomos spa la documentazione richiesta, diretta a corroborare la istanza di rateizzazione presentata ancora in data 26 giugno 2008. Questa documentazione è tuttora all'esame dell'Agente di riscossione, in attesa di una definitiva risposta;
il 3 luglio 2008, però, ossia quattro giorni dopo la richiesta di documentazione integrativa, Equitalia Nomos spa ha notificato un atto di pignoramento di crediti verso terzi, per un importo a ruolo di euro 507.011,51 ed un importo complessivo lievitato ad euro 544.193,21; di tale notifica la ditta De Bona spa è di fatto venuta a conoscenza, perché la propria debitrice, Azienda pubblica di servizi alla persona San Giuseppe di Primiero (Trento), ha conseguentemente bloccato il versamento del proprio debito, creando ovvie inevitabili difficoltà finanziarie, ma soprattutto d'immagine. Il fatto è che, letto il testo dell'atto di pignoramento in questione, la ditta De Bona spa ha riscontrato che non solo non è stata fatta menzione alcuna della pendenza della domanda di rateizzazione, ma di essa non si è tenuto alcun conto: essa, quindi, è apparsa semplicemente come debitrice morosa dell'erario, tanto che l'Azienda pubblica di servizi alla persona San Giuseppe di Primiero, eseguito i controlli previsti dall'articolo 48/bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973, ha sospeso i pagamenti, sul presupposto che la ditta De Bona spa fosse «soggetto inadempiente»;
tutto ciò, ovviamente, mentre la ditta De Bona attendeva fiduciosamente la risposta dello Stato, in persona di Equitalia Nomos spa, positiva o negativa che fosse -:
se il Ministro dell'economia e delle finanze, intenda verificare, assunte le necessarie informazioni, se nel comportamento concretamente posto in essere dai funzionari di Equitalia Nomos spa di Belluno è ravvisabile qualche violazione della normativa vigente o, comunque, qualche scorrettezza a danni del contribuente, sanzionabile disciplinarmente, nel momento in cui ha optato per il pignoramento presso terzi in pendenza di domanda di rateizzazione, non essendo ancora decorso il termine perentorio di 10 gg. assegnato per la produzione di documentazione integrativa attestante «l'obbiettiva situazione di temporanea difficoltà»;
se nell'ipotesi in cui il Ministro non ritenga sussistente alcuna illegittimità ed alcuna scorrettezza sanzionabili, quali provvedimenti normativi ed organizzativi intenda assumere per evitare che gli agenti di riscossione promuovano azioni esecutive prima ancora di definire le istanze di rateizzazione presentate secondo la previsione di Legge.
(2-00102)«Costa».

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta scritta:

DI BIAGIO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 28 giugno, presso l'aeroporto di Fiumicino, in occasione dell'imbarco sul volo Roma-Oslo, l'interrogante ha avuto modo di assistere, ad un episodio sgradevole, che mette in luce la condizione di disagio e di mancanza di sostegno che, in molte occasioni, le infrastrutture riservano ai disabili;
una passeggera, con evidente disabilità motoria, è stata costretta ad attraversare la passerella d'imbarco, senza alcun tipo di aiuto da parte dei dipendenti della struttura aeroportuale;
in tale circostanza l'interrogante ha provato disagio e sgomento -:
quali provvedimenti si intendano adottare per accertare i fatti accaduti e le eventuali responsabilità in merito alla vicenda;
quali iniziative si intendano adottare per impedire il ripetersi di siffatti eventi.
(4-00749)

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INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

CATANOSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 6 della legge 8 dicembre 1970, n. 966 dispone la costituzione dei nuclei sommozzatori nell'organizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
gli operatori subacquei Vigili del fuoco sono gli unici organizzati su tutto il territorio nazionale a svolgere un ruolo di protezione e difesa civile nell'ambito del soccorso tecnico urgente in superficie e sott'acqua per la protezione di persone, animali e cose, attività di polizia giudiziaria, emergenze alluvionali, emergenze sociali quali quella degli sbarchi di clandestini nell'Italia meridionale, emergenze nucleari, biologiche, chimiche e radiologiche (N.B.C.R.) nonché di altre attività in collaborazione con altri enti statali quali monitoraggio delle acque interne e marine, collaborazione per scavi archeologici subacquei, eccetera;
il servizio sommozzatori vigili del fuoco presente sul territorio nazionale con 32 sedi ha compiuto negli ultimi anni una media pari ad oltre 5.000 ore d'immersione e 2.000 interventi con un organico pari a circa 360 unità così come rappresentato puntualmente dalla Confsal Vigili del fuoco;
i dati relativi al solo anno 2003, riportati sul loro sito ufficiale: www.vigilfuoco.it evidenziano, il salvataggio di 245 persone, 483 ricerche/recupero di beni materiali, 93 sopralluoghi ed ispezioni, 521 ricerche/recupero di annegati, 336 assistenze e soccorsi, 20 interventi operati durante l'emergenza del vulcano Stromboli, 342 interventi vari per un totale pari a 2.040 interventi;
l'attuale organico degli operatori subacquei Vigili del fuoco è gravemente insufficiente (360 unità reali contro le 590 teoriche) a causa della cronica carenza d'organico e dalla mancata applicazione di incentivazioni economiche e giuridiche corrisposte a tutte le altre organizzazioni civili e militari;
perché agli operatori subacquei Vigili del fuoco non sia applicato il dispositivo previsto all'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 1973 inerente il riconoscimento del servizio di navigazione svolto, atteso che per le attività di soccorso, addestramento e prove collaudi di materiali, il personale sommozzatore Vigili del fuoco è equipaggio di imbarcazione in possesso delle abilitazioni nautiche previste, espletando in maniera

continua il servizio di navigazione e, in alcuni casi, di pattugliamento delle coste;
perché, sebbene la legge n. 573 del 9 luglio 1967 stabilisca una sostanziale equiparazione economica e giuridica con altre analoghe organizzazioni civili e militari subacquee (Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri) agli operatori subacquei non sia riconosciuto un similare trattamento economico e giuridico;
perché il recente riordino del Servizio sommozzatori Vigili del fuoco, a fronte dell'incremento della competenze, abbia determinato una mancata formazione del personale tale da riportare agli standard teorici quelli reali fortemente ridotti -:
quali provvedimenti intenda adottare il Ministro interrogato affinché ai sommozzatori dei vigili del fuoco vengano riconosciute le legittime aspirazioni economiche e di organico.
(4-00751)

CIRIELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
negli spazi antistanti la stazione ferroviaria di Napoli centrale, si aggirano, quotidianamente, un gran numero di extra-comunitari;
sembrerebbe che i predetti non siano in possesso di regolare permesso di soggiorno;
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se gli stessi corrispondano al vero;
se siano previsti, e se siano puntualmente effettuati, i controlli da parte delle Forze dell'ordine negli spazi antistanti la stazione di Napoli centrale affinchè sia possibile scongiurare eventuali crimini da parte dei predetti extracomunitari e affinché sia garantito il rispetto della legge 30 luglio 2002, n. 189, «Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo».
(4-00752)

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LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

PELINO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
sembrerebbe che esista il progetto dell'INPDAP di accorpare il Compartimento Abruzzo e Molise (avente unica sede compartimentale in L'Aquila) a quello di Marche ed Umbria (con sede compartimentale in Perugia), con un'unica sede compartimentale in Perugia, abolendo, quindi, quella de L'Aquila;
il servizio fornito dall'Istituto ha carattere territoriale e le attività fornite agli utenti richiedono un'interazione diretta con il personale, spesso non sostituibile in via telematica;
ove tale fatto rispondesse a vero, verrebbe privato tutto il bacino di utenza delle predette regioni Abruzzo e Molise di un importante servizio per la collettività e verrebbe depauperato l'Istituto stesso di strutture compartimentali -:
se quanto sopra risponda a vero e, ove così fosse, se intenda riconsiderare la decisione dell'INPDAP di accorpare il compartimento di Abruzzo e Molise a quello di Marche e Umbria;
quali siano le motivazioni che eventualmente sottendono detta deliberazione dell'Istituto, visto che le predette due regioni verrebbero private di importanti strutture compartimentali aventi connotati di territorialità, con danni al pubblico servizio.
(5-00237)

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Apposizione di una firma ad una interpellanza.

L'interpellanza urgente Sereni e altri n. 2-00101, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 18 luglio 2008, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Merloni.