XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di lunedì 23 giugno 2008

TESTO AGGIORNATO AL 24 GIUGNO 2008

ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,
premesso che:
l'osteoporosi si definisce come un disordine delle ossa scheletriche, caratterizzato dalla diminuzione della massa delle ossa e dalla predisposizione alle fratture spontanee, che colpisce in prevalenza il sesso femminile;
in Italia, tale patologia si sta estendendo alle giovani e ai giovani, visti gli stili di vita non corretti e la mancanza di informazione sulla prevenzione e sui rischi ad essi conseguenti;
l'osteoporosi, ritenuta quasi esclusivamente femminile, sta interessando, in questi ultimi anni, anche la popolazione maschile. Si stimano, infatti, oltre 1 milione di uomini con massa ossea a rischio;
in occasione del congresso nazionale di Firenze del 13 novembre 2007, gli specialisti della Siommms, l'associazione scientifica in cui confluiscono esperti di patologie delle ossa, hanno quantificato in circa 5 milioni gli italiani malati di osteoporosi e approssimativamente in 3 milioni quelli latenti o inconsapevoli;
la spesa sanitaria per la patologia cresce in modo esponenziale di anno in anno;
i soli costi ospedalieri delle fratture del femore si attestano attorno ai 700 milioni di euro;
si stimano circa 100.000 persone con fratture di femore ricoverate nei reparti ortopedici e 200.000 fratture vertebrali diagnosticati pari al 20 per cento del totale, con oltre l'80 per cento che ancora oggi non vengono riconosciute come osteoporosi;
chi ha avuto una frattura da osteoporosi ha una probabilità 5 volte superiore di avere un'altra frattura;
le previsioni dell'Organizzazione mondiale della sanità sono preoccupanti poiché prevedono che da qui a 50 anni, in Italia, potranno esserci 24 milioni di osteoporotici;
oggi, attraverso tecniche miniinvasive di vertebroplastica e cifoplastica, è possibile restituire alle vertebre fratturate una maggiore consistenza, permettendo di recuperare parte dell'altezza vertebrale persa, oltre a eliminare il dolore lancinante che accompagna la frattura vertebrale per mesi dopo l'evento, restituendo il soggetto alle quotidiane attività, nel breve periodo, senza dover ricorrere all'uso continuato di busto ortopedico;
la ricerca scientifica ha fatto passi importanti, e ha individuato una nuova generazione di farmaci per trattare l'osteoporosi, recentemente approvata in Europa e in Italia, che riduce il rischio di fratture vertebrali e del femore, in pazienti con osteoporosi post-menopausale;
con una semplice indagine anamnestica si può diagnosticare la frattura da fragilità e dimettere il paziente con questa diagnosi, senza costi aggiuntivi per il sistema sanitario, ma con un miglioramento dell'indagine anamnestica e con la possibilità per questa tipologia di pazienti (i più fragili in quanto già soggetti a precedenti fratture) di essere appropriatamente curati con i farmaci riconosciuti dal nostro Servizio Sanitario Nazionale;
già nella XIV Legislatura, la XII Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, in data 7 maggio 2003, ha approvato il documento relativo all'indagine conoscitiva «Sui problemi socio-sanitari connessi alla patologia osteoporotica», nel quale esortava il Ministero della salute a impegnarsi nel riconoscere l'inclusione dell'osteoporosi tra le malattie croniche invalidanti, ex articolo 5 del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124, e riferiva la necessità, tra le altre, di istituire dei registri nazionali delle «prime fratture»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 marzo 2007, pubblicato

in Gazzetta Ufficiale del 7 maggio 2007, n. 104, ha apportato alcune variazioni in tema di prestazioni erogate nell'ambito dei livelli essenzialidi assistenza (LEA), riguardo in particolar modo le patologie che possono favorire l'insorgenza dell'osteoporosi,

impegna il Governo:

a porre in essere tutti gli strumenti più idonei alla sensibilizzazione e alla conoscenza dell'osteoporosi, attraverso la promozione di campagne informative sui corretti stili di vita, sulle cure oggi disponibili e sull'importanza di controlli specifici, presso le scuole e le strutture sanitarie, quali farmacie e ambulatori dei medici di famiglia;
ad introdurre le misure opportune al fine di offrire un servizio pubblico adeguato alla prevenzione e alla cura dell'osteoporosi, attraverso l'istituzione del Registro delle fratture di fragilità;
a individuare e predisporre una specifica Scheda di Dimissioni Ospedaliera (SDO) che permetta di vedere riconosciuti i propri diritti ad una terapia.
(1-00016)
«Livia Turco, Binetti, Ferranti, Samperi, Grassi, Lanzillotta, Merloni, Concia, Amici, Picierno, Coscia, Sereni, Bernardini, Farina Coscioni, Beltrandi, Maurizio Turco, Zamparutti, Mecacci, Capano, Melandri, Pes, Murer, Rossa, Ghizzoni, Cardinale, Motta, Mosella, Bobba, Strizzolo, Siragusa, Schirru, Tempestini, Bossa, Gozi, Bergamini, Madia, Sbrollini, Zampa, Ria, Rubinato, Mastromauro, Marchioni, Marchignoli, Marchi, Gasbarra, Garofani, Gatti, Boccia, Ginefra, Corsini, D'Antoni, Cuomo, Graziano, Luongo, D'Incecco, De Torre, Narducci, Garavini, Enzo Carra, Verini».

Risoluzioni in Commissione:

La VI Commissione,
premesso che:
in sede di ripartizione della quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche previsto dall'articolo 1, comma 1234, lettera a), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, l'Agenzia delle entrate ha contestato ad alcuni enti beneficiari il mancato invio, entro la data del 30 giugno 2007, a pena di decadenza, ai sensi dell'articolo 1, comma 5, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 marzo 2007, della dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà per attestare il perdurare dei requisiti previsti dalla legge ai fini dell'iscrizione;
alcuni enti beneficiari hanno omesso di inviare entro il termine suddetto la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà per un mero errore di interpretazione della norma, fermo restando l'invio tempestivo della relativa domanda;
l'Agenzia delle entrate non ha ritenuto valida la motivazione del «mero errore interpretativo» eccepita nelle controdeduzioni prodotte dai soggetti interessati nei termini previsti;
il mancato accoglimento delle argomentazioni prodotte, in permanenza dei requisiti sostanziali, farebbe prevalere ragioni di carattere formale sulla effettiva realtà dei soggetti beneficiari;
le suddette omissioni formali sono da ascrivere a dubbi interpretativi del tutto fisiologici, in sede di applicazione di una normativa di recente emanazione, qual è quella del 5 per mille,

impegna il Governo

ad emanare disposizioni interpretative o integrative del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 marzo 2007, nel senso di ritenere valide le istanze dei beneficiari del 5 per mille, nella fattispecie in cui gli stessi beneficiari abbiano conservato i requisiti previsti dall'articolo 1, comma 337, della legge n. 266 del 2005 e abbiano altresì dato conferma, anche mediante

autocertificazione, della sussistenza dei requisiti per l'accesso alla ripartizione delle quote entro i termini previsti dall'Agenzia delle entrate ai fini della produzione delle relative controdeduzioni.
(7-00016)«Strizzolo, Duilio».

La XIII Commissione,
premesso che:
in data 23 febbraio 2008 in occasione dell'inaugurazione del 45o Salone Internazionale dell'Agricoltura» di Parigi il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha dichiarato: «L'unicità gastronomica del nostro Paese è eccezionale. Ho preso l'iniziativa che la Francia sia il primo Paese a depositare dal 2009 una candidatura presso l'UNESCO, perché si permetta il riconoscimento del nostro patrimonio gastronomico come patrimonio mondiale. Abbiamo la migliore gastronomia del mondo. Certo, lo è dal nostro punto di vista, ma sfido tutti a compararci con noi e noi vogliamo che questa sia riconosciuta patrimonio mondiale»;
secondo il giudizio dei massimi esperti del settore il nostro patrimonio gastronomico in fatto di formaggi, salumi, vini, oli, non ha nulla da invidiare ad altri Paesi del mondo, e, così come la nostra cucina regionale e quella offerta da piccoli e grandi ristoranti, i nostri migliori cuochi sono ai vertici dell'arte;
a differenza del nostro massimo concorrente, principale nel settore, dove ai migliori chef è stata conferita la «Legione d'Onore», la massima onorificenza in Italia non esiste un analogo riguardo dato ai più importanti cultori di questa «arte»;

impegna il Governo:

ad attivarsi presso l'UNESCO per proporre analogo riconoscimento di «patrimonio mondiale» per la gastronomia italiana;
ad istituire, anche al fine di promuovere l'immagine dell'Italia, un riconoscimento speciale sia per i produttori di eccellenze gastronomiche (formaggi, vini, oli, salumi, ortaggi, eccetera) che per i cuochi che abbiano illustrato al meglio la cucina italiana, quasi un «Oscar» della cucina italiana.
(7-00017) «Renato Farina, Paolo Russo».

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:

LO PRESTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la riforma del sistema previdenziale avviata con la legge 30 dicembre 1992, n. 305, e proseguita con legge 8 agosto 1995 n. 355 ha previsto, tra le altre cose, un nuovo sistema di calcolo della pensione da corrispondere agli aventi diritto, secondo l'anzianità maturata alla data del 31 dicembre 1995;
in particolare si è stabilito di mantenere il sistema:
1) retributivo per i dipendenti che potevano contare su almeno 18 anni di contributi alla data del 31 dicembre 1995;
2) contributivo per i neoassunti, a far data dal 1o gennaio 1996;
3) misto per quei dipendenti che potevano mantenere alla stessa data meno di 18 anni di contributi;
per il sistema previdenziale privato, la cosiddetta riforma Maroni ha introdotto la previdenza complementare entrata in vigore nel 2007, allo scopo di rimediare alla sperequazione che nel tempo si sarebbe venuta a creare ai danni di coloro i quali fossero entrati a far parte del

cosiddetto sistema contributivo, in base al quale il calcolo della pensione viene effettuato non più tenendo conto della media delle retribuzioni percepite, ma è vincolato alla contribuzione accreditata nell'arco dell'intera vita lavorativa;
di contro, per il settore pubblico, il cosiddetto secondo pilastro da attuarsi attraverso i fondi pensione, non è mai entrato in vigore, sebbene ritenuto intervento prioritario da tutti Governi che si sono succeduti dal 1995 ad oggi;
in particolare, per il personale delle Forze armate e delle Forze di polizia, ad ordinamento militare e civile, le procedure di negoziazione e concertazione del trattamento di fine rapporto e previdenza complementare, non sono state concretamente avviate;
tale situazione di stallo ha provocato forti malumori tra gli appartenenti alle Forze dell'ordine;
risulta all'interrogante che migliaia di carabinieri stanno avviando procedimenti giudiziari finalizzati ad ottenere una dichiarazione di incostituzionalità della legge di riforma e quindi un ritorno al sistema di calcolo retributivo, almeno fino a quando il sistema di previdenza complementare non sia concretamente attuato -:
quali iniziative intenda assumere per estendere anche al settore pubblico e nel più breve tempo possibile, il sistema di previdenza complementare già introdotto per il settore privato e come intenda il Governo eventualmente affrontare il vasto contenzioso costituzionale che si prefigura sull'argomento.
(3-00054)

Interrogazioni a risposta scritta:

CASTIELLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
presso il tribunale ed il giudice di pace di Afragola sono pendenti ogni anno circa 5.000 procedimenti;
nell'organico del tribunale attualmente manca un magistrato e tra qualche mese ne mancherà un altro;
per colmare i vuoti in organico del personale togato e del personale di cancelleria e amministrativo, ovviando alle conseguenti inevitabili disfunzioni, occorrerebbe assegnare al tribunale ed agli uffici del giudice di pace di Afragola, almeno due magistrati ed un adeguato contingente di personale di cancelleria e amministrativo -:
se non ritenga necessario attuare tutti gli sforzi possibili per assegnare al tribunale ed agli uffici del giudice di pace di Afragola quelle risorse umane indispensabili per il corretto funzionamento delle funzioni preposte.
(4-00432)

OSVALDO NAPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
nel 2001 fu approvata la legge Quadro sul Turismo (135/01) dove l'UNPLI (Unione pro loco italiane) viene citata nell'articolo 1, quello degli scopi e dei principi della normativa. All'articolo 3, che istituisce la Conferenza Nazionale del Turismo, vengono elencati quanti debbono essere convocati per la Conferenza in rappresentanza di Enti pubblici e privati, imprese, sindacati, associazioni eccetera. E anche in quell'elenco vengono espressamente citate le associazioni pro loco;
le associazioni pro loco in Italia sono 6.000, da sempre costituiscono la base del turismo italiano con la loro capillare presenza su tutto il territorio nazionale e contano circa 600.000 iscritti. Sono nate 127 anni fa proprio in Trentino dove quest'anno si svolge la Conferenza Nazionale per il Turismo e organizzano ogni anno circa 20.000 manifestazioni, iniziative, convegni, eccetera. Da sempre raccolgono, tutelano e promuovono il patrimonio culturale immateriale del nostro paese,

questo Tesoro storico è stato riconosciuto dall'UNESCO nell'anno 2006 Patrimonio dell'Umanità;
l'UNPLI è l'unico Ente nazionale che rappresenta le pro loco, a questa associazione sono iscritte oltre il 95 per cento (5.600) delle associazioni operanti;
nonostante tutto ciò, la UNPLI non figura nel programma della Conferenza Nazionale 2008. Non solo non è previsto il suo intervento nel testo ufficiale ma non è stata neanche interpellata per la sua eventuale disponibilità ad intervenire;
questa dimenticanza si era già verificata nella precedente Conferenza Nazionale di Montesilvano del 2006 -:
quali misure intendano adottare per risolvere la situazione rappresentata.
(4-00441)

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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

CARLUCCI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il Piano rifiuti adottato dall'allora Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Puglia, Raffaele Fitto, prevedeva la realizzazione nel territorio della regione di tre termovalorizzatori, uno dei quali a Trani;
nel 2004, la gara per l'aggiudicazione della costruzione del termovalorizzatore di Trani, fu vinta dalla società Rea di Trani, associazione temporanea di imprese a maggioranza pubblica (con una partecipazione al 51 per cento di Amet Trani) con la previsione di un investimento complessivo di circa 97 milioni di euro, di cui solo 5 sotto forma di cofinanziamento regionale, tramite il Por Puglia, e il resto a carico dell'azienda aggiudicataria;
tuttavia, nel dicembre 2005, il nuovo Commissario delegato per l'emergenza rifiuti, Nichi Vendola, con l'adozione dell'atto di aggiornamento, completamento e modifica del Piano regionale di gestione dei rifiuti ha espresso la contrarietà della nuova gestione commissariale alla realizzazione di termovalorizzatori sul territorio pugliese, e, nel giugno 2006, ha revocato l'aggiudicazione della gara per la costruzione del termovalorizzatore di Trani;
di conseguenza, la società aggiudicataria dell'appalto ha chiesto un risarcimento danni quantificato tra 180 e 190 milioni di euro che, se riconosciuto, comporterebbe per la regione Puglia un aggravio di spesa maggiore di ben 38 volte rispetto alla spesa di cinque milioni di euro prevista per la realizzazione dell'impianto;
la contrarietà del nuovo Commissario alla realizzazione dei termovalorizzatori, inoltre, troverebbe la propria giustificazione nell'ipotesi che la Puglia possa raggiungere entro il 2010 la quota del 55 per cento di raccolta differenziata, un dato del tutto irrealistico se si considera che attualmente questa percentuale è ferma all'11 per cento e che negli ultimi tre anni è aumentata di appena l'1 per cento;
appare, quindi, del tutto evidente ed improrogabile la necessità di avviare la costruzione del termovalorizzatore di Trani e degli altri due previsti a Bari e Brindisi, al fine di garantire alla regione un adeguato sistema di smaltimento di rifiuti che la metta al riparo da un eventuale «rischio Campania» -:
quali iniziative intenda assumere, nell'ambito dei propri poteri, affinché sul territorio della regione Puglia possano essere portate a completamento quanto prima le opere necessarie a garantire un adeguato ed efficiente sistema di smaltimento dei rifiuti.
(4-00434)

ZAMPARUTTI, FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, MECACCI e BERNARDINI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
quella ternana rappresenta l'unica realtà europea in cui operano ben tre inceneritori, precisamente l'impianto dell'Azienda Servizi Municipalizzati, della Printer e di Terni Ena, nel raggio di pochi metri, nella zona denominata Maratta, cuore industriale dell'area industriale;
più di due anni di indagini sul funzionamento dell'inceneritore dell'ASM hanno portato il magistrato inquirente ad acquisire oltre duemila documenti e diversi campioni di polveri, acqua, emissioni varie nonché a sequestrare un carico di rifiuti ospedalieri provenienti da fuori regione;
nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione del citato impianto di incenerimento ben ventiquattro persone, tra cui il sindaco di Terni, il vertice e il consiglio di amministrazione dell'ASM nonché dirigenti e funzionari di enti locali, sono state accusate di concorso, a vari livelli, in disastro ambientale;
l'attenzione della Procura della Repubblica di Terni avrebbe riguardato anche i residui che dalla zona Maratta sarebbero stati destinati in viale Benedetto Brin, sede delle Acciaierie della Thyssen Krupp, dove è allocato un impianto di smaltimento autorizzato dalla Regione per particolari tipologie di rifiuti;
in seguito alla scomparsa di Giorgio Moretti, 49 anni, ex capoturno all'impianto dell'ASM, per cancro ai polmoni contratto con molta probabilità nell'espletamento del proprio lavoro, il sostituto procuratore di Terni ha emesso altri undici avvisi di garanzia;
gli impianti operanti nel territorio sono ampiamente sovradimensionati rispetto all'effettivo fabbisogno anche tenuto conto dell'auspicabile riduzione dei rifiuti prodotti e dell'ulteriore potenziamento della raccolta differenziata;
l'ASM di Terni non ha ancora dotato l'impianto di controllo rifiuti di un presidio fisso per la verifica della radioattività;
nella sola zona ternana di Pisciano è stata registrata una concentrazione di polveri sottili ben al di sopra del valore limite di 50 mcg/mc;
una nuova indagine disposta dalla Procura di Terni conferma che nella conca ternana si muore di cancro a causa dell'elevatissimo tasso di inquinamento;
dall'esame scientifico di un centinaio di cartelle cliniche sequestrate dal sostituto procuratore Elisabetta Massini è emersa la presenza nelle biopsie di «polveri compatibili con l'attività di incenerimento»;
gli accertamenti, affidati al laboratorio emiliano Narcodiagnostics, hanno riscontrato tracce di metalli pesanti, zolfo e fosforo, riconducili alle attività industriali e di incenerimento;
altri quattro lavoratori all'inceneritore dell'Asm sono risultati affetti da cancro e linfomi nel sangue;
non è un mistero per nessuno il sensibile aumento, in un territorio come quello ternano già compromesso dalle emissioni e dagli scarichi industriali, di affezioni cardiovascolari, all'apparato respiratorio e di tumori;
il rapporto 2008 della Legambiente sull'ecomafia ha denunciato l'esistenza in Umbria di loschi traffici incentrati sul ciclo del cemento e sullo smaltimento dei rifiuti;
nell'interrogazione a risposta scritta presentata dall'on. Menano al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministro della salute nella seduta del 26 ottobre 2007, che non ha

ricevuto risposta, si dava conto della medesima grave vicenda -:
quali iniziative si intendano adottare per evitare l'affluenza da altre regioni nel ternano di rifiuti di natura tossica e pericolosa e impedire che la già critica situazione ambientale possa ulteriormente aggravarsi con pericolosissime conseguenze epidemiologiche.
(4-00440)

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DIFESA

Interrogazioni a risposta orale:

ASCIERTO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il combinato normativo disposto dall'articolo 53 del decreto del Presidente della Repubblica 254/1999, dall'articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 140/2001, dall'articolo 53 del decreto del Presidente della Repubblica 301/2004, dall'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 220/2006 e dall'articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 170/2007 riguarda la cosiddetta «presenza qualificata» una sorta di «premio produzione in danaro» corrisposto agli appartenenti all'Arma dei carabinieri, per il raggiungimento di qualificati obiettivi e la promozione di contenuti ma significativi miglioramenti dell'efficienza dei servizi svolti dallo stesso personale;
tale «premio produzione» è corrisposto ad ogni appartenente all'Arma dei carabinieri dal grado di carabiniere al grado di tenente colonnello;
l'importo con cui è compensata la «presenza qualificata» varia a seconda del grado e dell'incarico di ogni militare;
fino ad oggi, ai Comandanti delle sezioni di polizia giudiziaria nella corresponsione economica in questione non è stato di fatto riconosciuta la responsabilità di «comandante», come avviene per gli altri reparti;
costoro, quindi, hanno ricevuto tale premio in netta sperequazione con gli altri parigrado che rivestono, come loro, incarichi di comando come, ad esempio, i Comandanti di stazione e i Comandanti dei NORM e dei nuclei informativi;
i comandanti delle sezioni di PG, svolgono indagini su delega dell'autorità giudiziaria, organizzano le attività investigative, intraprendendo quindi le medesime azioni dei loro colleghi dei nuclei investigativi ed operativi, ma non ricevono lo stesso trattamento pur assumendosi tutte le responsabilità e gli oneri del caso -:
se il Ministro interrogato intenda intervenire al fine di sanare tale evidente sperequazione.
(3-00053)

VOLONTÈ. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
dal 1937 lo Stabilimento di Baiano di Spoleto è attivo nel settore dell'allestimento e ripristino di bombe a mano e munizionamento di medio e grosso calibro, nonché nella demilitarizzazione di munizionamento;
lo stabilimento, in considerazione delle particolarità lavorative e dell'esplosione del 2005, ha recentemente beneficiato di importanti investimenti tesi al potenziamento della produttività e a un ulteriore miglioramento della sicurezza;
si riscontrerebbe una carenza organizzativa della Direzione dello stabilimento in merito all'espletamento delle cospicue commesse di lavoro assegnate e un eccessivo temporeggiamento nell'accettare alcune lavorazioni necessarie all'Amministrazione Difesa;
i sindacati rimarcano l'insostenibilità della situazione, così come evidenziata allo stato attuale;
il «Decreto Milleproroghe» collegato alla Legge Finanziaria 2008, al comma 4 dell'articolo 2 stabilisce la chiusura delle Unità produttive gestite dall'Agenzia Industriale Difesa, se entro il 31 dicembre 2009

non abbiano aggiunto la capacità di operare secondo criteri di economicità nella gestione;
è alto, quindi, il rischio di vedere lo stabilimento cessare la sua attività -:
quali iniziative urgenti sono previste a salvaguardia della struttura militare per allontanare il rischio concreto di assistere alla chiusura dello stabilimento con evidenti ripercussioni sul fronte occupazionale.
(3-00055)

Interrogazione a risposta scritta:

GIDONI, CHIAPPORI, FAVA e PIROVANO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
si ha notizia di concorsi banditi dal Ministero della difesa per l'assunzione di personale in possesso di varie professionalità;
di alcuni dei concorsi sarebbero state approvate anche le graduatorie dei vincitori, senza che però alla pubblicazione delle liste seguissero la loro assunzione ed immissione in ruolo;
la mancata immissione dei vincitori nei ruoli dell'amministrazione della difesa sarebbe da imputare a disposizioni che hanno determinato il blocco delle assunzioni e/o del turn over;
il problema della mancata assunzione parrebbe riguardare diverse centinaia di persone -:
per quali ragioni l'amministrazione della difesa abbia bandito concorsi tesi all'assunzione di nuovo personale civile stante un quadro normativo ostativo e cosa il Governo intenda fare per soddisfare le legittime aspirazioni di coloro che hanno superato le selezioni e sono stati riconosciuti vincitori dei bandi.
(4-00435)

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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

CAPARINI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la Commissione giustizia della Camera dei deputati il 18 giugno del 2008 ha audito il presidente del tribunale di Torino, professor Mario Barbuto, e il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bolzano, dottor Cuno Tarfusser, in materia di organizzazione degli uffici giudiziari;
da indiscrezioni di stampa è trapelata l'intenzione da parte del Governo di procedere al riordino delle sedi giudiziarie;
la sede staccata del tribunale di Brescia a Breno alla fine dell'anno 2007 annoverava circa 1.400 cause civili pendenti e 500 cause penali superavano, oltre alla volontaria giurisdizione, alle esecuzioni, alle tutele ed altri;
consta all'interrogante che il giudice titolare per le cause civili è in congedo da oltre un anno, il mercoledì presiede un giudice diverso, che rinvia all'udienza successiva che registra la presenza di un altro giudice;
i decreti ingiuntivi temporaneamente inviati alla cancelleria a Brescia necessitano di un tempo di lavorazione di 2 mesi. Diversa è la situazione del penale e dell'ufficiale giudiziario che funziona in modo impeccabile -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti espostiti e se, nel processo di riorganizzazione degli uffici giudiziari intenda conservare la sezione staccata del tribunale di Brescia a Breno;
se il Ministro intenda - per quanto di sua competenza - ripristinare l'operatività e la tempestività nel celebrare le cause civili.
(5-00142)

Interrogazioni a risposta scritta:

ROSATO e MARAN. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'orientamento prevalente della produzione legislativa d'ambito penale si è da tempo indirizzato verso l'apertura a misure alternative alla detenzione, e in questo stesso senso il Consiglio d'Europa ha espresso nel 2004 la sua raccomandazione agli Stati membri;
le misure alternative alla detenzione, oltre a corrispondere a una concezione non meramente retributiva della pena, rappresentano anche un'opportunità di razionalizzazione delle spese per la pubblica amministrazione, date le ridotte esigenze di sicurezza, in termini di personale e di strutture, richieste per i detenuti semiliberi rispetto a quelli ordinari;
è grave, cronica e notoria la situazione di sovraffollamento delle carceri italiane;
l'esperienza e le analisi dimostrano come la dislocazione sul territorio di strutture e personale delle forze dell'ordine rappresentino di per sé un fattore disincentivante delle attività delinquenziali, costituendo presidi di sicurezza di cui i cittadini mostrano di apprezzare la visibile presenza;
l'amministrazione penitenziaria, quasi dieci anni or sono, ha espresso interesse all'acquisizione di un immobile di proprietà della provincia di Trieste, già caserma dei carabinieri, da destinarsi a struttura ove ospitare i detenuti in regime di semilibertà, al fine di separare questi ultimi dai detenuti ordinari ospitati nell'attiguo carcere;
l'acquisizione dell'immobile avrebbe permesso anche di reperire una sede per l'attuale ufficio di esecuzione penale esterna, oggi ospitato in locazione a prezzo di mercato in altro edificio privato, nonché lo spazio per una caserma per il personale della Polizia penitenziaria;
il contratto per l'acquisizione dell'immobile tra l'amministrazione penitenziaria e la provincia di Trieste era stato stipulato nel 2005;
l'esborso dell'amministrazione penitenziaria per l'acquisizione dell'immobile, ammontante a poco più di un milione di euro, era decisamente modesto se rapportato ai prezzi di mercato;
si apprende che dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria è giunta alla provincia di Trieste una lettera con la quale si interrompono le trattative in corso e l'iter procedurale volto all'acquisizione dell'immobile -:
se il Ministro della giustizia concordi con le argomentazioni addotte nella lettera di recesso del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria alla provincia di Trieste, o non ritenga piuttosto prevalenti le ragioni più generali della sicurezza dei cittadini, dell'accasermamento degli agenti della Polizia penitenziaria, della possibilità di reinserimento dei detenuti semiliberi, nonché del risparmio, in prospettiva di non lungo termine, rappresentato dal cessato esborso per il canone di locazione della sede dell'ufficio di esecuzione penale esterna;
se il Ministro della giustizia intenda promuovere un tavolo cui convocare i rappresentanti istituzionali del Governo, della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, della provincia e del comune di Trieste al fine di verificare la praticabilità di un accordo di programma volto a superare gli ostacoli di carattere finanziario e procedurale.
(4-00431)

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da un dossier realizzato dal centro studi «Ristretti Orizzonti», rivista realizzata dai detenuti del Carcere «Due Palazzi» di Padova, realizzato con il contributo

del Dap, del Comune di Padova, della Provincia di Padova e della Regione Veneto si apprende che:
il 4 gennaio 2008 si è suicidato nell'Opg di Aversa il detenuto Fabrizio P., di anni 26;
il 13 gennaio 2008 si è suicidato nel carcere di Trani il detenuto Andrea Mongelli di anni 32;
il 18 gennaio 2008 si è suicidato nel carcere di Viterbo il detenuto Claudio Tomaino di anni 31;
il 29 gennaio 2008 si è suicidato nell'Opg di Aversa il detenuto Vincenzo Romano di anni 35;
il 10 febbraio 2008 si è suicidato nel carcere di Palermo il detenuto Giovanni Cataldo di anni 36;
il 20 marzo 2008 si è suicidato nel carcere di Siracusa il detenuto Giuseppe Romano di anni 48;
il 25 marzo 2008 si è suicidato nel carcere di Opera (Milano) il detenuto Davide Folli di anni 27;
il 28 marzo 2008 si è suicidato nel carcere di Opg Aversa (Caserta) il detenuto Said Mouaaouia di anni 36;
l'11 aprile 2008 si è suicidato nel carcere di Larino (Campobasso) il detenuto N.D.B., italiano di anni 25;
il 13 aprile 2008 si è suicidato a Catania, detenuto agli arresti domiciliari, Orazio Cannata di anni 60;
il 20 aprile 2008 si è suicidato a Torino, detenuto agli arresti domiciliari, Antonio Marchesani di anni 57;
il 25 aprile 2008 si è suicidato nel carcere di Verona un detenuto di nazionalità italiana di anni 60;
il 27 aprile 2008 si è suicidato nel carcere di Torino il detenuto Giuseppe Clemente di anni 44;
il 30 aprile 2008 si è suicidato nel carcere di Viterbo il detenuto Mihai, di nazionalità rumena di anni 20 -:
se sia a conoscenza dei fatti descritti quali siano le circostanze della morte dei detenuti e quando ciascuno di essi era stato arrestato, per quale reato, quale fosse la posizione giuridica di ciascuno dei citati detenuti nonché se vi siano stati altri casi di suicidio nel corso del 2008.
(4-00445)

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da un dossier realizzato dal centro studi «Ristretti Orizzonti», rivista realizzata dai detenuti del Carcere «Due Palazzi» di Padova, realizzato con il contributo del Dap, del Comune di Padova, della Provincia di Padova e della Regione Veneto si apprende che sono morti per malattia:
il 29 gennaio 2008 Mija D., di nazionalità serba, di anni 40, nel carcere di Regina Coeli (Roma);
il 13 febbraio 2008 Michele Greco, di anni 84, nel carcere di Rebibbia (Roma);
il 24 febbraio 2008 Vincenzo Parlato, di anni 54, nel carcere di Salerno;
il 2 marzo 2008 un detenuto cinese, di anni 35, nel carcere di Venezia;
il 1° maggio 2008 Marco Pes, di anni 42, nel carcere di Oristano;
il 4 maggio 2008 Flor Castillo, di anni 33, nel carcere di Giudecca (Venezia) -:
se sia a conoscenza dei fatti e se vi siano altri detenuti morti per malattia nel corso del 2008;
se e quanti siano i detenuti scarcerati per malattia nel corso del 2008 e quanti di questi siano morti entro i 90 giorni dalla scarcerazione;
con riferimento a tutti i casi in premessa e dagli eventuali altri casi a conoscenza dell'Amministrazione penitenziaria quali siano le cause del decesso;
se la malattia che ha causato il decesso sia stata diagnosticata prima dell'entrata in carcere;

quando ciascuno dei detenuti sopra indicati sia stato arrestato, per quale reato, e quale fosse la posizione giuridica, di ciascuno dei detenuti citati.
(4-00446)

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da un dossier realizzato dal centro studi «Ristretti Orizzonti», rivista realizzata dai detenuti del Carcere «Due Palazzi» di Padova, realizzato con il contributo del Dap, del Comune di Padova, della Provincia di Padova e della Regione Veneto si apprende che sono morti per cause non accertate:
Walid El Manawhlx di anni 39 il 20 gennaio 2008 a Padova, detenuto che godeva di un permesso;
Dimitri Feraresso di anni 37 il 20 gennaio 2008 a Padova detenuto che godeva di un permesso;
Daniele Foti di anni 42 il 2 febbraio 2008 detenuto nel carcere di Siracusa;
Gianfranco Buschini di anni 50 il 3 febbraio 2008 detenuto nel carcere di Venezia;
Andrea Brigida di anni 29 il 4 febbraio 2008 detenuto nel carcere di Imperia;
Giovanni Rondinelli di anni 71 il 4 febbraio 2008 a Catanzaro detenuto agli arresti domiciliari;
Sandro Di Nisio di anni 35 il 5 febbraio 2008 detenuto nel carcere di Vasto;
Valentino Atzori di anni 32 il 9 aprile 2008 detenuto nel carcere di Torino;
Stefano M. di anni 40 il 23 aprile 2008 detenuto nel carcere di Roma Regina Coeli;
Orazio I. di anni 35 il 30 aprile 2008 detenuto nel carcere di Frosinone -:
se sia a conoscenza dei fatti descritti, quali siano le circostanze della morte e quando ciascuno di essi sia stato arrestato, per quale reato nonché quale fosse la posizione giuridica di ciascuno dei citati detenuti.
(4-00447)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta scritta:

MESSINA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 9 luglio 2003 si teneva una conferenza di servizio presso la Direzione generale delle infrastrutture della navigazione marittima ed interna del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'individuazione della circoscrizione dell'Autorità portuale di Trapani, istituita con decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2003, alla presenza delle autorità competenti;
nella suddetta conferenza si stabiliva un'intesa preliminare affinché venissero trasferite, a titolo gratuito, al comune di Trapani, previa sdemanializzazione, la pertinenza demaniale denominata «la Colombaia» assieme al fabbricato basso ad essa limitrofo e affinché, in contropartita quale permuta a titolo gratuito, venisse trasferito al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e successivamente all'Autorità portuale, l'immobile denominato il «Lazzaretto» di proprietà del comune di Trapani;
successivamente agli accordi del 9 luglio 2003 l'Assessorato alla presidenza della regione Sicilia, chiedeva alla Capitaneria di porto di Trapani, con nota prot. n. 7689 del 23 ottobre 2003, che l'immobile «la Colombaia» fosse consegnato

nelle more delle procedure di trasferimento alla regione siciliana per realizzare attività culturali;
la Direzione generale per la navigazione marittima ed interna del Ministero dei trasporti ha recentemente avviato una procedura per la soppressione e messa in liquidazione dell'Autorità portuale di Trapani;
ad oggi l'immobile la «Colombaia» è lasciato all'incuria e versa in condizioni di degrado tali da costituire pericolo per l'incolumità pubblica e tali da aver richiesto l'emissione di diverse ordinanze da parte della Capitaneria di porto per vietare l'accesso all'immobile e la navigazione nel tratto di mare circostante;
il comune di Trapani, a seguito degli accordi raggiunti nella succitata conferenza del 9 luglio 2003 aveva manifestato l'intendimento di farsi carico degli interventi urgenti per evitare il crollo dell'immobile;
il complesso la «Colombaia», la cui fondazione risale ad oltre duemila anni fa, costituisce non solo un patrimonio d'eccezionale valore storico, architettonico e culturale, ma riveste anche un particolare valore simbolico per i cittadini di Trapani;
è necessario intervenire urgentemente con azioni che portino al recupero del sito -:
se sia ancora in atto la procedura di sdemanializzazione e il trasferimento del bene nel patrimonio del comune di Trapani ed eventualmente con quali tempi si provvederà all'attuazione;
se il Ministro non ritenga opportuno intervenire con un provvedimento che stabilisca innanzitutto misure urgenti di restauro dell'immobile volte alla salvaguardia dell'incolumità pubblica;
se il Ministro non ritenga opportuno intervenire con un provvedimento che renda possibile l'uso dell'immobile restituendo in tal modo uno spazio collettivo ai cittadini di Trapani legati ad un bene che appartiene al loro patrimonio storico, tanto da essere riprodotto nello stemma comunale, e che ha ancora per i trapanesi il valore di simbolo della città.
(4-00433)

NACCARATO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
è stato recentemente inaugurato un altro tratto della strada regionale n. 308, nota come «Statale del Santo», che collega le località di San Michele delle Badesse, frazione di Borgoricco (Padova), e Resana in provincia di Treviso;
la strada regionale n. 308 è sottoposta quotidianamente ad un traffico intenso di veicoli e presenta già evidenti problemi dal punto di vista infrastrutturale; infatti in molti tratti è soggetta a cedimenti ed avvallamenti del manto stradale lungo il suo percorso;
questi cedimenti ed avallamenti, oltre a costituire un elemento di pericolo per la sicurezza stradale, dimostrano che i materiali utilizzati e le modalità di esecuzione non corrispondono alle caratteristiche previste per l'opera;
in passato nel sottofondo della strada regionale n. 308 sono stati rinvenuti materiali tossico-nocivi. In particolare, il 14 novembre 2006 è stato effettuato il primo prelievo nel sottofondo della nuova strada regionale n. 308, all'altezza dello svincolo per Camposampiero (Padova): si scoprirono tracce di cromo esavalente pari a 0,75mg/Kg contro un limite massimo consentito dalla legge di 0,50. Si decise di procedere ad altri sei prelievi, cinque dei quali diedero esito negativo e uno positivo;
anche nel novembre del 2007, nel sottofondo della strada regionale n. 308 sono stati trovati per l'ennesima volta materiali di scarto contenenti cromo esavalente in misura superiore al limite consentito;
la strada statale del Santo è stata realizzata dall'Anas;

la strada regionale n. 308 non rappresenta l'unico caso nel territorio della Regione Veneto di infrastruttura stradale caratterizzata da gravi problemi di costruzione, come dimostra la nuova Statale n. 10 di collegamento tra le località di Monselice e Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova, che, pur essendo stata anch'essa appena inaugurata, presenta un piano sconnesso dovuto all'ondulazione della strada, creando una situazione di pericolo per i vettori in transito;
la presenza di rifiuti tossico-nocivi nel sottofondo delle infrastrutture stradali costituisce motivo di grave preoccupazione per le popolazioni locali dal momento che gli scarti utilizzati a contatto con il suolo possono inquinare le falde acquifere determinando conseguenze per l'ambiente, l'agricoltura e la salute dei cittadini -:
se - anche sulla base degli atti depositati presso il Ministero - i Ministri siano al corrente dei fatti sopra esposti, se intendano disporre ulteriori accertamenti sulla natura e sulla pericolosità dei materiali dannosi utilizzati per la realizzazione di tali infrastrutture stradali e sul rispetto delle condizioni contrattuali e se siano all'esame dei Ministri competenti strumenti di controllo idonei a monitorare costantemente la realizzazione di tali opere pubbliche anche dal punto di vista qualitativo per prevenire il ripetersi di simili casi.
(4-00443)

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INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

GRIMOLDI e SALVINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la zona del comune di Seregno attraversata dalla via Comina è teatro di frequenti episodi di criminalità, alcuni dei quali hanno formato l'oggetto di recenti reportage della stampa locale;
in particolare, immigrati extracomunitari forzano autovetture in sosta, allo scopo di farne un rifugio all'interno del quale trascorrere la notte, e sono noti casi di occupazione abusiva di appartamenti siti in palazzi abbandonati o comunque fatiscenti;
problemi di sicurezza, più volte segnalati dalla cittadinanza della zona di via Comina, si riscontrano anche nel sottopasso della locale stazione ferroviaria -:
quali misure il Governo intenda assumere per garantire il ripristino della legalità nella zona di via Comina a Seregno.
(4-00430)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i dati relativi alle varie fasi del procedimento amministrativo ai sensi dell'articolo 75 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309/90 a seguito delle segnalazioni al Prefetto da parte delle forze dell'ordine concernente i soggetti segnalati per consumo personale di sostanze stupefacenti vengono trasmessi, per fini statistici, alla Direzione centrale per la documentazione e la statistica del Ministero dell'interno che gestisce l'archivio storico per l'inserimento nel programma statistico nazionale (Sistan) sul monitoraggio della popolazione tossicodipendente con informazioni anagrafiche, stato civile, titolo di studio, professione, sostanza stupefacente sequestrata, esito colloqui, sanzioni applicate, provvedimenti di sospensione e archiviazione, segnalazioni ai Ser.T.;
l'Europol ha rilevato solo per il 2007 ben 17 nuove sostanze -:
quale sia il tracciato record della base dati relativa alle segnalazioni per articolo 75 con l'indicazione dei dati obbligatori e la codifica delle sostanze;

quanti siano:
i segnalati per articolo 75 dal 1990 ad oggi suddivisi per anno di segnalazione, sesso, provincia di segnalazione, sostanza (con l'indicazione dell'anno in cui per la prima volta è stata rilevata la sostanza per le nuove droghe chimiche);
i segnalati per articolo 75 dal 1990 ad oggi suddivisi per anno di segnalazione, sesso, provincia di residenza, sostanza (con l'indicazione dell'anno in cui per la prima volta è stata rilevata la sostanza per le nuove droghe chimiche);
i segnalati per articolo 75 dal 1990 ad oggi suddivisi per sesso, sostanza, provincia di segnalazione, classi di età e numero di segnalazioni;
i segnalati per articolo 75 dal 1990 suddivisi per anno di segnalazione, sesso, provincia di segnalazione, sostanza, tempo tra segnalazione e colloquio in mesi (meno di 1 mese, tra 1 e 3 mesi, tra 3 e 6 mesi, tra 6 mesi e 1 anno, tra 1 anno e 2 anni, più di 2 anni);
i segnalati per articolo 75 dal 1990 suddivisi per anno di segnalazione, sesso, sostanza, provincia di segnalazione, esito del colloquio.
(4-00442)

BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in Italia è nata una catena di negozi, sotto la denominazione «Alkemico», che commercia e promuove sostanze stupefacenti, kit per sniffare, semi per piantare marijuana e skunk, boccette di etere e popper da inalare, oltre a libri che inducono all'uso di droghe;
il primo negozio Alkemico è stato aperto nel 2003 a Riccione, seguito a breve dall'apertura delle filiali di Milano, Bologna, Urbino, Trieste e Rimini. I titolari hanno poi attivato un sito (www.alkemico.com), estremamente dettagliato, che sponsorizza e invoglia i ragazzi a comperare via internet le sostanze che sono accuratamente catalogate in base agli scopi: ci sono le sex drugs, le droghe da sballo, le droghe da sballo in relax, gli psichedelici e le sostanze per le discoteche;
il sito propone anche la vendita di accessori da sniffo per la cocaina, gli oggetti per fumare la cannabis e la marijuana, gli strumenti per la coltivazione in casa dei semi e delle spore di droga, i bilancini di precisione per preparare le dosi;
ogni articolo è corredato da una descrizione, spesso scritta, che utilizza termini tipici del gergo giovanile e i prezzi dei prodotti sono estremamente competitivi e convenienti;
il negozio di Rimini, l'ultimo nato, è stato aperto di fronte ad un istituto scolastico medio superiore frequentato da giovanissimi ed è a due passi dalle discoteche della riviera romagnola frequentate da migliaia di ragazzi -:
se i Ministri siano a conoscenza dell'esistenza di questi pericolosissimi drugs shop;
se non ritengano necessario assumere iniziative volte alla chiusura di questi negozi che, in palese contrasto con la legge, promuovono la cultura dello sballo, vendono droghe illegali e propongono prodotti per il consumo delle sostanze stupefacenti più pesanti come la cocaina;
se non ritengano che, sussistano i presupposti per richiedere alla magistratura l'immediato oscuramento del sito www.alkemico.com senza pregiudizio di eventuali misure cautelari urgenti a cura della Polizia postale e delle comunicazioni;
se al Governo consti come sia stato possibile aprire questa catena di negozi e come i gestori riescano a vendere sostanze in palese contrasto con le norme vigenti in materia nel nostro Paese.
(4-00449)

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta orale:

VOLONTÈ. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
secondo la circolare del Ministero della pubblica istruzione n. 9242 del 4 giugno 2008, non ancora ufficializzata e contenente il quadro definitivo delle riduzioni sugli organici di diritto dei professori, è previsto un taglio di 77 posti in tutta la regione Umbria;
dall'Ufficio scolastico regionale è già arrivata la conferma che è stato predisposto, in Umbria, un piano di riduzione per 15 cattedre;
l'ufficio regionale dell'Umbria sembrerebbe essere in attesa di un ulteriore altro taglio sempre su base nazionale di 4 mila cattedre;
la legge finanziaria per il 2008 prevede un taglio complessivo degli organici pari a 10 mila cattedre, tagli da distribuire su tutto il territorio del Paese sulla base della popolazione scolastica;
nonostante tutto, sono previste cattedre in più in Emilia Romagna, in Lombardia, in Toscana, in Veneto e in Piemonte, mentre per il resto d'Italia, Umbria inclusa, è pronta ad abbattersi la scure della finanziaria;
gli uffici regionali sono in attesa di prendere visione della nuova circolare ministeriale, ma i tagli sembrerebbero riguardare per lo più cattedre relative agli istituti superiori -:
se non sia il caso di prendere immediati provvedimenti che apportino gli adeguati correttivi che diano garanzie di una più equa ripartizione dei tagli degli organici scolastici in tutto il territorio nazionale, evitando la penalizzazione che si è verificata soprattutto in Umbria.
(3-00052)

VOLONTÈ. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
la norma contenuta nel decreto ministeriale n. 231 del 1997, stabilisce che possono accedere all'insegnamento solo coloro che hanno conseguito la laurea in Scienze Politiche entro l'anno accademico 2000-2001, escludendo dalla professione di insegnanti tutti gli studenti che si sono laureati successivamente;
appare arbitraria la decisione di stabilire che un termine temporale generi un'evidente disparità di trattamento tra laureati ante e post 2001, sebbene si tratti di studenti appartenenti al medesimo ordinamento e aventi lo stesso identico piano di studi;
la guida all'università del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica anno 2000-2001, enuncia tra le altre, la possibilità, per i laureati in scienze politiche, di insegnamento nelle scuole secondarie;
molti studenti hanno continuato ad iscriversi alla facoltà di scienze politiche con la convinzione, confortata da quanto scritto nelle guide ufficiali, che tra gli sbocchi professionali ci fosse anche l'accesso all'insegnamento secondario -:
quali provvedimenti urgenti intenda prendere per sanare una palese penalizzazione e tutelare i diritti dei laureati in Scienze politiche.
(3-00056)

Interrogazione a risposta in Commissione:

GHIZZONI, ANTONINO RUSSO, SIRAGUSA, COSCIA, DE PASQUALE, DE TORRE, PES, ROSSA, PICIERNO, BACHELET, NICOLAIS, MAZZARELLA, DE BIASI, GINEFRA, LEVI e LOLLI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
i docenti di strumento musicale (classe A077) hanno subito una grave discriminazione, in quanto, pur avendo maturato

i 360 giorni di servizio, non hanno avuto l'opportunità di conseguire l'abilitazione e conseguentemente di inserirsi nelle graduatorie permanenti, rese ad esaurimento dalla legge n. 296 del 2006, articolo 1, comma 605, lettera c) (Legge Finanziaria 2007);
nel corso della precedente Legislatura, il Governo Prodi, nel disegno di legge «Scuola, imprese e società» A.C. 2272-ter (cosiddetto «stralcio Bersani») interveniva sulla materia, prevedendo, nelle suddette graduatorie ad esaurimento, l'inclusione dei docenti ammessi a partecipare al corso accademico biennale di II livello per l'abilitazione in strumento musicale, istituito presso le istituzioni di alta formazione musicale nel biennio 2007/2009;
come noto, la prematura conclusione della XV legislatura, ha interrotto l'iter di approvazione del citato disegno di legge, che aveva ricevuto l'approvazione di una sola Camera;
il provvedimento contenuto nel suddetto disegno di legge dava una risposta equa alla situazione dei docenti di strumento musicale che, in mancanza di un percorso abilitante ordinario, non hanno potuto inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento, pur in presenza di una consistente disponibilità di posti -:
se il Ministro interrogato intenda intervenire al fine di risolvere tale annoso problema, la cui mancata soluzione manterrebbe una inaccettabile condizione di precariato.
(5-00141)

Interrogazioni a risposta scritta:

COSCIA, GHIZZONI, DE PASQUALE, DE TORRE, PES, SIRAGUSA, ANTONINO RUSSO, ROSSA, PICIERNO, BACHELET, NICOLAIS, MAZZARELLA, DE BIASI, GINEFRA, LEVI e LOLLI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
la legge finanziaria per il 2007, all'articolo 1, comma 630, ha introdotto nel sistema educativo nazionale un servizio sperimentale per bambini di età compresa tra i due e i tre anni in apposite sezioni aggregate alle scuole dell'infanzia, denominate «sezioni primavera»;
a seguito di accordo sancito il 14 giugno 2007 dalla Conferenza unificata tale servizio è stato attivato dall'anno scolastico 2007-2008 con previsione di apposito contributo statale da erogare alle istituzioni educative autorizzate dalle locali amministrazioni comunali, a seguito di valutazione positiva dei progetti presentati;
dai dati pubblicati dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca risulta che gli oltre 1300 progetti finanziati hanno rappresentato meno della metà delle richieste avanzate dalle scuole e dalle istituzioni educative interessate. Se si considera, inoltre, che la sperimentazione in oggetto è stata varata in tempi ristretti, all'inizio dell'estate 2007, cioè in un periodo oggettivamente poco propizio alla diffusione delle informazioni e alla predisposizione dei necessari progetti educativi, si può certamente ritenere che l'iniziativa abbia avuto, oltre ogni ragionevole previsione, un notevole successo, soprattutto nelle aree non servite da servizi per la prima infanzia;
diversi segnali che provengono dall'intero territorio nazionale fanno ritenere che questo servizio per l'infanzia abbia creato nuove aspettative da parte sia delle famiglie interessate ad una offerta specifica per bambini della prima infanzia sia degli amministratori locali che vedono nel nuovo servizio una soluzione leggera, esportabile, qualificata e a bassi costi gestionali;
per l'anno scolastico prossimo sulla base dell'accordo sancito in Conferenza unificata si prevedono intese regionali tra Uffici scolastici regionali e rispettive Regioni per definire programmazione e gestione dei nuovi interventi, e a fronte di una prospettiva che si presenta molto interessante, si registrano, invece, in questa fase conclusiva del primo anno di

attuazione della sperimentazione, situazioni negative che rischiano di vanificare obiettivi normativi e impegni assunti, con il rischio di compromettere irrimediabilmente l'efficacia del nuovo servizio;
molte istituzioni educative lamentano la mancata corresponsione del saldo del contributo statale assegnato atteso per il 31 marzo scorso e dal quale dipende, in buona misura, il funzionamento della sezione primavera e la retribuzione del personale assunto -:
quali siano le ragioni di tale mancata erogazione della quota di contributo e i tempi previsti per la sua assegnazione;
quale sia lo stato delle intese regionali sottoscritte per il prosieguo della sperimentazione per il prossimo anno;
quali iniziative intenda assumere il Ministro per confermare e consolidare il nuovo servizio, assicurando, anche d'intesa con gli altri ministeri preposti, tutte le misure possibili per ampliarlo e potenziarlo e gli interventi per assicurarne la qualità.
(4-00437)

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che:
nella seduta della Camera dei deputati del 16 settembre 2004 ai deputati veniva presentata l'interrogazione a risposta scritta (4-10910) a prima firma dell'On. Clemente Mastella: «Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
alla professoressa Simeone Angela docente di lingua e letteratura inglese presso il liceo sperimentale "Aristosseno" di Taranto viene respinta per decorrenza dei termini da parte del Capo d'Istituto la domanda di trattenimento in servizio sino al 67o anno di età;
in sede di ricorso amministrativo prodotto dalla professoressa Simeone per difetto di notifica, è stato esibito dal capo d'istituto un verbale di una riunione di collegio dei docenti del 10 novembre 2003 attestante la lettura del decreto ministeriale riguardante le procedure e scadenze per il trattenimento in servizio -:
se l'amministrazione scolastica ed i suoi organi competenti ritengano che tale verbale consti di tutti i requisiti di legittimità e sia idoneo e sufficiente a risolvere la questione»;
a detta interrogazione il 10 dicembre l'On. Valentina Aprea, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca, rispondeva:
«Con riferimento all'atto parlamentare cui si risponde, si comunica quanto riferito dal direttore generale regionale per la Puglia in merito al mancato accoglimento, da parte del dirigente scolastico, della domanda di permanenza in servizio oltre il 65o anno di età presentata dalla professoressa Angela Simeone, docente di lingua inglese presso il liceo sperimentale "Aristosseno" di Taranto, perché inoltrata oltre il termine ultimo, fissato, dal decreto ministeriale 30 ottobre 2003, al giorno 10 gennaio 2004.
In data 10 novembre 2003, si è riunito il collegio dei docenti e dal relativo verbale risulta che nel corso del medesimo, cui ha partecipato la professoressa in parola, come si rileva dalla sua firma nel foglio delle presenze, è stata data integrale lettura del testo del suddetto decreto ministeriale sottolineando la prescrittività della data di scadenza già indicata.
Per completezza di informazione si comunica, infine, che il tribunale di Taranto, in qualità di giudice del lavoro, in sede di giudizio cautelare ex articolo 700 del codice di procedura civile, ha respinto il ricorso presentato dalla professoressa Simeone»;
la risposta data dal sottosegretario onorevole Aprea è stata sostanzialmente smentita dalla sentenza di non luogo a procedere del Giudice per l'udienza preliminare

del Tribunale di Taranto n. 390/07 del 25 luglio 2007 divenuta irrevocabile il 12 dicembre 2007 procedimento avviato a seguito di denuncia-querela del Dirigente scolastico del Liceo Aristosseno di Taranto nei riguardi della professoressa Angela Simeone, che vede ora confermato quanto da lei già lamentato e documentato sia presso il Ministero dell'istruzione che presso il Ministero della Funzione Pubblica-Ufficio-Ispettorato -:
se alla luce di quanto sopra rappresentato l'azione dell'Amministrazione, che ha persino negato l'accesso agli atti e che è risultato poi soccombente (sentenza n. 6968/05 del Consiglio di Stato), sia stata esercitata secondo le modalità e i principi previsti nelle disposizioni normative in materia e con il necessario rigore;
quali iniziative e provvedimenti si intendano assumere di fronte a comportamenti da parte di pubblici Dirigenti all'erario, secondo gli interroganti lesivi della credibilità della Pubblica Amministrazione e potenzialmente idonei a cagionare danni all'erario.
(4-00448)

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LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

CARLUCCI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nell'ambito della dismissione immobiliare avviata dall'Inpdap, nel giugno del 2002 l'Istituto ha venduto gli appartamenti di una palazzina sita in Via Montecassiano a Roma;
tale palazzina risulterebbe essere stata edificata senza il rispetto di alcune fondamentali norme di sicurezza e senza che fossero effettuate tutte le necessarie prove di collaudo per la concessione dell'abitabilità;
risulterebbe, inoltre, che ancor prima della compravendita, nel marzo 2002, in una riunione del consiglio di amministrazione dell'Istituto, sulla base dei risultati di una perizia commissionata dallo stesso ente a professionisti esterni, era stata paventata l'ipotesi dello sgombero dell'edificio, al fine di permettere gli interventi di consolidamento statico della struttura, posto che dalla perizia era risultato che «la palazzina C1 non garantisce i livelli di sicurezza compatibili con le funzioni da svolgere»;
in seguito a tale riunione del consiglio d'amministrazione la procedura di dismissione dell'immobile avrebbe dovuto essere sospesa e, invece, dopo appena tre mesi e senza che a quanto consta all'interrogante fosse eseguito alcun tipo di intervento di messa in sicurezza, gli appartamenti dello stabile sono stati alienati;
risulta all'interrogante al momento della compravendita l'Istituto non ha informato gli inquilini acquirenti dei risultati della perizia, nonostante questi lamentassero già da quasi un decennio la pericolosità dell'edificio ed i rischi per la propria incolumità -:
quali opportune ed urgenti iniziative i Ministri intendano assumere, nell'ambito del proprio potere di vigilanza, al fine di verificare le condizioni dell'edificio in questione e se vi siano state anomalie nella procedura di dismissione.
(5-00143)

Interrogazioni a risposta scritta:

CATANOSO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 80, comma 3 della legge n. 388 del 2000 (Legge Finanziaria 2001) dispone che «A decorrere dall'anno 2002, ai lavoratori sordomuti di cui all'articolo 1 della legge 26 maggio 1970, n. 381, nonché agli invalidi per qualsiasi causa, ai quali è stata riconosciuta un'invalidità superiore al 74 per cento o ascritta alle prime

quattro categorie della tabella A allegata al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, come sostituita dalla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, e successive modificazioni, è riconosciuto, a loro richiesta, per ogni anno di servizio presso pubbliche amministrazioni o aziende private ovvero cooperative effettivamente svolto, il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa utile ai soli fini del diritto alla pensione e dell'anzianità contributiva, il beneficio è riconosciuto fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa»;
l'Enpam, l'Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri, posto che non applica la norma suddetta, è stato sollecitato da numerosi assistiti ed iscritti invece ad applicarla;
il 25 gennaio scorso il presidente dell'Enpam informava un suo iscritto che la Fondazione in questione «...ha ritenuto opportuno acquisire il parere degli organi vigilanti, ossia del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e del Ministero dell'economia e delle finanze, in merito agli enti previdenziali destinatari della disposizione...»;
ad oggi non si ha alcuna notizia circa l'esito di tale richiesta rivolta dall'Enpam ai ministri interrogati -:
se i ministri interrogati intendono chiarire al presidente dell'Enpam se la Fondazione rientra tra gli enti di previdenza a cui si applica la norma suesposta.
(4-00439)

BERTOLINI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la pillola RU486, a base di mifepristone, è utilizzata come farmaco per l'aborto chimico nei primi due mesi della gravidanza;
la RU486 è meno sicura dell'aborto chirurgico. Secondo i dati del New England Journal of Medicine, riferiti agli USA, se le morti per aborto chirurgico sono di una su un milione, il tasso di mortalità associato all'aborto con mifepristone-misoprostolm sale a uno su 100 mila, a parità di età gestazionale, quindi dieci volte maggiore rispetto al metodo chirurgico;
nel nostro Paese la commercializzazione della pillola RU486 non è ancora stata registrata ufficialmente dall'AIFA, Agenzia italiana del farmaco e manca un protocollo che ne regoli la somministrazione, poiché si ritiene siano ancora necessarie ulteriori sperimentazioni per testarne la sicurezza e i rischi per la salute delle donne che decidono di assumerla;
la registrazione del farmaco in Italia è avvenuta per via indiretta, attraverso l'autorizzazione alle Asl di sette regioni italiane, le quali possono ordinare all'estero la pillola abortiva, su richiesta delle donne interessate;
in una di queste sette regioni, l'Emilia-Romagna, si è registrata una crescita esponenziale dei casi di aborti farmacologici, con ben 99 donne in più rispetto all'anno precedente, che hanno utilizzato la RU486;
in Emilia-Romagna si è registrato addirittura il 52 per cento degli aborti farmacologici effettuati in Italia nel 2007;
il rischio che la pillola abortiva si trasformi in strumento anticoncezionale è quanto mai reale;
tale uso indiscriminato della pillola contrasta con le norme contenute nella legge 194, la quale vieta espressamente che l'interruzione volontaria di gravidanza avvenga al di fuori delle strutture ospedaliere, come invece è stato più volte segnalato in Emilia-Romagna;
la diffusione rapida dell'utilizzo della pillola abortiva è una sconfitta per tutti. È la vittoria di una visione iperlaicista, che promuove la cultura della morte a discapito

di quella della vita e che per questo non può essere vista e propagandata come un successo, né per la scienza, né per le donne -:
se intenda informare la Camera dei deputati di ulteriori dati e informazioni a disposizione del Governo;
se il Governo non ritenga assolutamente necessario ed urgente intervenire, per salvaguardare la salute delle donne, in ordine alla somministrazione incontrollata di un farmaco così pericoloso;
se non ritenga opportuno contrastare un uso incontrollato della pillola abortiva RU486, così come sta avvenendo nella Regione Emilia-Romagna, per impedire la diffusione di un fenomeno che promuove la via dell'aborto facile, in parziale contrasto con la legge 194, nascondendo all'opinione pubblica i rischi e gli effetti devastanti a livello fisico e psicologico che tale farmaco produce.
(4-00444)

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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazione a risposta scritta:

CATANOSO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
con l'articolo 2, comma 135 della legge n. 244 del 2007 (legge Finanziaria 2008) sono stati stanziati 50 milioni di euro per aiutare le aziende viticole siciliane messe in crisi nel 2007 da attacchi particolarmente virulenti della peronospora della vite;
il governo regionale siciliano si è sollecitamente attivato per dare attuazione alla norma, anche sostituendosi ed anticipando il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, e completare il procedimento nei termini prescritti dalla normativa comunitaria;
i Servizi della Commissione europea, però, hanno formalizzato delle osservazioni e dei rilievi sull'impostazione della legge chiedendone delle modifiche;
alla data odierna i 50 milioni di euro stanziati in un primo tempo sono stati stornati a causa del decreto legge sull'abolizione dell'ICI;
il Governo, comunque, sta provvedendo a ripristinare rilevanti stanziamenti destinati alle infrastrutture siciliane ed il limitato contributo ai viticoltori dell'isola, costretti a dover affrontare gli esiti della peronospora della vite oltre ad una pesante crisi del settore, costituirebbe una boccata d'ossigeno di non poco conto;
la norma che ha stanziato questa provvidenza è stata bloccata dalle istituzioni europee e deve essere modificata ed adeguata alla disciplina europea;
l'assessore regionale siciliano all'agricoltura e foreste ha segnalato all'interrogante la possibilità di intervento offerta dal Regolamento CE 1535/2007 relativo agli aiuti «de minimis» nel settore della produzione agricola -:
se il ministro interrogato intenda attivare i propri uffici al fine di superare nei tempi più brevi possibili le osservazioni comunitarie anche in accordo con le istituzioni locali siciliane.
(4-00438)

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:

OSVALDO NAPOLI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
una delle grandi problematiche della montagna, attualmente, è legata al costo del gasolio per riscaldamento;
per quanto sia stato confermato lo sgravio di 250 lire/litro per le zone climatiche montane F, detto sgravio è pressoché

ininfluente, visto che questo importo è rapportato ancora ad oltre 9 anni fa;
quest'anno tale condizione è aggravata da una situazione climatica insostenibile che non si ripeteva da oltre 200 anni. Il nord-ovest (Piemonte, Valle d'Aosta e in particolare la Val Susa, Val Pellice, Val Chisone, Val Sangone), infatti, è soggetto da mesi a forti piogge, alluvioni, freddo e venti che stanno compromettendo anche la stagione turistica estiva. La popolazione locale è costretta, ancora a giugno, ad accendere i riscaldamenti in quanto durante la notte la temperatura arriva anche a 4o. Questo ha comportato spese enormi per chi vive in queste zone, alcuni condomini hanno addirittura speso il 50 per cento in più di gasolio rispetto a quanto preventivato;
questa situazione si riflette anche sulla stagione turistica invernale 2008-2009 poiché gli albergatori o coloro che affittano gli alloggi dovranno necessariamente aumentare i prezzi dei canoni di locazione per rientrare delle spese sostenuto per il riscaldamento. Ci si domanda chi potrà permettersi di affittare un alloggio per andare a sciare se i prezzi lieviteranno in questo modo;
il danno turistico conseguente sarà enorme -:
quali misure intenda adottare il Ministro in indirizzo per ovviare a tale situazione e per aiutare gli abitanti delle zone montane, che rappresentano per il nostro Paese una risorsa sotto il profilo turistico, economico, naturalistico.
(4-00436)

CICCANTI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il mercato della RC auto registra tariffe a carico dei proprietari dei veicoli a motore tra le più alte dell'Unione europea;
dal 1995 al 1999, nei cinque anni in cui il mercato assicurativo è stato liberalizzato, ossia le compagnie assicurative avrebbero dovuto farsi concorrenza abbassando le tariffe e migliorando la qualità delle prestazioni, le tariffe in realtà sono aumentate del 63 per cento rispetto alla media europea;
in cinque anni, il mercato libero assicurativo ha determinato in realtà un premio medio pagato dagli automobilisti pari a oltre il doppio di quello pagato nel 1995;
secondo i dati dell'ANIA, tra il 1990 ed il 1998, le tariffe chieste dalle assicurazioni erano aumentate del 100 per cento, a fronte di un aumento dei veicoli a motore in circolazione del 15 per cento;
la commissione antitrust, nel 2003, ha chiuso una indagine conoscitiva nel settore delle assicurazioni veicoli avendo accertato:
a) «comportamenti collusivi» da parte delle imprese assicurative e «anomalie che sicuramente non hanno incentivato le imprese a competere ma a cui, dal canto loro, le imprese non hanno saputo reagire efficacemente, come invece accaduto in altri Paesi che hanno sperimentato un'analoga liberalizzazione»;
b) premi assicurativi cresciuti ad una velocità nettamente superiore ai costi dei sinistri, senza una variazione significativa della qualità delle polizze offerte;
c) «esistenza di un esteso e pervasivo scambio di informazioni tra numerose imprese relativo a tutti gli aspetti dell'attività assicurativa, ovvero prezzi, sconti, incassi, costi dei sinistri e di distribuzione»;
d) riunioni all'ANIA di diverse compagnie che hanno discusso in anticipo i nuovi tariffari, stabilendo di fatto un regime assicurativo di oligopolio anziché di libera concorrenza;
una nuova istruttoria, chiusa il 30 novembre 2005 da parte della commissione antitrust, sottolineava le «indebite interferenze dell'ANIA nelle politiche liquidative

delle compagnie, che invece dovrebbero costituire il fulcro di autonome strategie commerciali»;
come apparso su una rivista (Diario 2 febbraio 2007) fatta pervenire ai parlamentari, è stata presentata una denuncia alla Procura della Repubblica di Lecce, nella quale si rivela una gigantesca truffa da parte delle compagnie di assicurazione a danno degli assicurati, consistente:
a) nell'alterazione della frequenza dei sinistri, attraverso la denuncia del sinistro reale a carico dell'assicurato responsabile e della sua replicazione a carico della controparte che aveva ragione;
b) nella registrazione della duplicazione dei sinistri nel programma informatico di gestione Pegaso (sviluppato dalla Accenture), che determina la quantità dei sinistri in un anno, su cui l'anno successivo si calcola l'aumento delle tariffe in base alla regola: «più sinistri ci sono in un anno, più alti saranno i premi che gli automobilisti dovranno pagare l'anno dopo»;
c) nella gestione di «danni gonfiati» con «finte vittorie in sede civile» di INPS ed INAIL, per rivalsa sulle assicurazioni per lesioni personali di lavoratori dipendenti, superiori a 5.000 euro;
nonostante il calo di incidenti dovuti all'introduzione della «patente a punti» il 30 giugno 2003, non vi è stato un corrispondente calo di percentuale delle tariffe;
a fronte di falsi sinistri inventati dai clienti, ovvero all'ipertrofia di quelli veri, è di tutta evidenza anche l'interesse delle compagnie di assicurazione a gonfiare falsi sinistri, il tutto a danno di automobilisti che non fanno incidenti;
l'inaffidabilità del sistema assicurativo italiano è dimostrata anche dalle ingenti multe (700 milioni di lire) erogate dalla commissione antitrust il 28 luglio 2000 a 39 compagnie di assicurazione, tra cui le più titolate come Allianz, Fondiaria, Generali, Lloyd Adriatico, Mediolanum, Ras, Sai, Toro, Unipol;
la fine dell'esclusiva per gli agenti assicurativi ed il rimborso di danni a persone o cose, entro certi limiti, dalla propria assicurazione (senza rimborso di costi per assistenza tecnico-legale), introdotti dalle cosiddette «liberalizzazioni», non hanno in realtà intaccato questo inquietante contesto di «falso libero mercato assicurativo»;
nella XV legislatura, la presente interrogazione è stata presentata al Senato (atto n. 4-02074 del 30 maggio 2007), ma essa non ha avuto risposta -:
quali decise e significative iniziative siano state intraprese - ai sensi dell'articolo 136 del codice delle assicurazioni private - per verificare il rapporto causa-effetto tra la registrazione nel programma (Pegaso) dei sinistri virtuali e l'aumento delle tariffe nell'anno successivo.
(4-00450)

CICCANTI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
dal 1° gennaio 2006, con effetto retroattivo, il fatto che retequattro continui a trasmettere sul territorio nazionale sulle frequenze assegnate a Europa 7 costa agli italiani euro 350.000,00 (euro trecentocinquantamila/00) al giorno;
la Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia ad una multa di circa euro 130.000.000,00 (euro centotrentamilioni/00) all'anno, se Rete 4 non cederà ad Europa 7 le frequenze in concessione dallo Stato;
per l'Europa l'assegnazione delle frequenze in Italia non rispetta la libera prestazione dei servizi e non ha criteri di selezione obiettivi;
la sentenza europea è la terza a favore di Europa 7, dopo quelle della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato;
la situazione de quo potrebbe divenire una nuova tassa per le tasche degli italiani, la quale andrebbe a rendere inutile la tanto celebrata, quanto ancora auspicata, abolizione dell'ICI;

se Rete 4 non si sposterà sul satellite, gli italiani, alla fine del prossimo quinquennio, pagheranno circa euro 1.000.000.000,00 (euro unmiliardo/00) di multa considerando gli arretrati -:
per quale motivo Rete 4 non venga dirottata sul satellite;
per quale motivo ad Europa 7 non vengano cedute le frequenze;
per quale motivo non si assumano le opportune iniziative volte ad evitare il pagamento di una onerosa e, per l'interrogante, vergognosa multa per inadempimento.
(4-00451)