XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di martedì 3 giugno 2008

ATTI DI CONTROLLO

AFFARI ESTERI

Interrogazioni a risposta scritta:

PORTA, BUCCHINO, FEDI e GARAVINI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nei Paesi nei quali è più consistente la presenza di comunità di origine italiana, soprattutto in quelli dell'America Latina, l'accumulo delle richieste di cittadinanza ha raggiunto livelli preoccupanti, con la conseguenza di negare di fatto un diritto fondamentale a centinaia di migliaia di persone e di aprire la strada a preoccupanti pratiche affaristiche;
dopo un lungo confronto in sede locale, parlamentare e di governo si è consolidato un orientamento teso a costituire specifiche task-force nelle realtà caratterizzate da condizioni di crisi più acute;
l'efficienza di questi strumenti straordinari di intervento è legata alla contestuale presenza e all'integrazione di diverse figure professionali e operative (personale di ruolo, contrattisti, digitatori);
nella Finanziaria 2008 sono state previste risorse destinate all'assunzione di contrattisti e di digitatori, vale a dire delle figure indispensabili per rendere operativi gli strumenti di intervento previsti;
nel recente passato, l'assunzione di contrattisti e digitatori, in diverse realtà, ha dato luogo a contrasti e polemiche per la mancanza di chiarezza dei criteri seguiti e, in certi casi, per le difformità intervenute nella loro applicazione -:
se sia riuscito a salvaguardare la dotazione prevista nel bilancio del Ministro degli affari esteri per l'assunzione dei digitatori dai tagli richiesti dal Ministero dell'economia e delle finanze;
quali criteri siano stati trasmessi alle sedi decentrate per lo svolgimento dei concorsi relativi alla selezione dei candidati e all'assunzione dei digitatori;
se intenda dare indicazioni per fare in modo che i digitatori non siano distolti dai compiti finalizzati al progressivo riassorbimento delle pratiche di richiesta della cittadinanza;
se abbia avuto precise garanzie sul fatto che le figure professionali previste siano contestualmente destinate alle sedi indicate in modo da realizzare le indispensabili sinergie.
(4-00233)

GARAVINI, BUCCHINO, FEDI e PORTA. - Al Ministro degli affari esteri. Per sapere - premesso che:
la legge 30 marzo 2001, n. 152 recante «Nuova disciplina per gli istituti di patronato e di assistenza sociale», agli articoli 7 e 8 riconosce ai patronati l'attività di informazione e di assistenza a favore di cittadini italiani e stranieri, anche se residenti all'estero, per le materie riguardanti l'emigrazione e l'immigrazione;
la stessa legge 152/2001, all'articolo 11, prevede che «gli istituti di patronato e di assistenza sociale possono svolgere, sulla base di apposite convenzioni con il Ministero degli affari esteri, attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari italiane all'estero» e che tali attività debbono svilupparsi secondo le indicazioni vincolanti degli uffici consolari ed essere erogate agli utenti a titolo assolutamente gratuito;
gli uffici consolari, a causa delle note carenze di risorse e personale, si trovano in comprovate difficoltà nell'erogazione dei servizi e, quindi, nella necessità di ricorrere a soluzioni alternative;
nel corso dell'ultima legislatura si è svolto tra i rappresentanti dei patronati e quelli del Ministero degli affari esteri un lungo e proficuo lavoro di messa a punto di uno schema di convenzione-quadro che,

una volta sottoscritta dalle parti, dovrà servire da riferimento per le convenzioni da stipulare tra gli uffici consolari e i patronati operanti in loco;
in detto schema di convenzione sono previste tutte le condizioni operative, di indirizzo e di controllo da parte dei consolati, nonché le garanzie di autonomia e gratuità per gli utenti -:
se nel quadro della predisposizione di un migliore servizio da offrire sia ai cittadini emigrati che agli stranieri interessati a venire nel nostro paese e con l'intento di sostenere l'attività degli uffici consolari, oberati da incombenze non sempre compatibili con gli attuali livelli di personale, non ritenga di favorire la conclusione dell'accordo con i patronati disponendo di perfezionare la stipula della convenzione-quadro, ferma inspiegabilmente ormai da diversi mesi.
(4-00234)

...

ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA

Interrogazione a risposta immediata:

MISITI - Al Ministro per l'attuazione del programma. - Per sapere - premesso che:
la competitività del Paese si misura ed è direttamente collegata alla coerenza delle sue strutture e infrastrutture ed alla capacità della sua rete di trasporto;
tale aspetto non è soltanto collegato ad una dimensione nazionale, bensì ad una realtà continentale ed anche intercontinentale, che non si può ignorare e che ha inevitabilmente innalzato il tasso di competitività necessario affinché un sistema Paese resti al passo con gli altri;
da anni nel nostro Paese è all'ordine del giorno la «questione Alitalia», questione di importanza elevata, in quanto riguarda una compagnia che ha avuto un ruolo eccezionale nell'affermare il sistema Italia nel mondo, mentre oggi, grazie a diversi fattori, tra cui l'intromissione nella gestione industriale dei partiti politici, è divenuta un problema gravissimo da risolvere;
su un tema come questo, indice essenziale della competitività generale del nostro sistema Paese, infatti, sarebbe stato opportuno evitare speculazioni elettorali, anche per rispetto agli utenti e, soprattutto, ai lavoratori coinvolti;
il Governo del Paese su scelte legate allo sviluppo ed alla salvaguardia di nodi strategici fondamentali è tenuto ad un comportamento sobrio, concreto, lineare e attento, onde evitare sovrapposizioni normative che rendono meno trasparenti le decisioni che si vogliono adottare -:
quali siano allo stato, anche per evitare possibili rilievi in sede comunitaria, le reali linee politiche ed industriali del Governo rispetto al problema Alitalia, quali gli strumenti che intenda adottare per far uscire dalla crisi la compagnia e che soluzione concreta, al di là degli annunci, abbia intenzione di presentare al Parlamento ed al Paese.
(3-00023)

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta immediata:

ROMANO, NARO, MANNINO, DRAGO, RUVOLO, TASSONE, OCCHIUTO e VIETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con la legge finanziaria per il 2007 ed il decreto-legge collegato n. 262 del 2006, erano stati creati due distinti capitoli di spesa del ministero delle infrastrutture e del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, denominati rispettivamente «Interventi per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia ed

in Calabria» e «Interventi di tutela dell'ambiente e difesa del suolo in Sicilia e Calabria»;
si prevedeva, altresì, che le risorse fossero «assegnate per il 90 per cento alla realizzazione di opere infrastrutturali e per il 10 per cento ad interventi a tutela dell'ambiente e della difesa del suolo» e che le stesse venissero destinate «per il 70 per cento, ad interventi nella regione Sicilia e, per la restante parte, ad interventi nella regione Calabria»;
in particolare, per la Sicilia, le «priorità» individuate erano: la linea della metropolitana leggera di Palermo - lo stralcio funzionale; la ferrovia Circumetnea a Catania - tratta urbana con funzione di metropolitana, 2o lotto funzionale Stesicoro-aeroporto; il completamento della piattaforma logistica intermodale, con annesso scalo portuale e relativi assi viari, ivi compreso l'approdo esistente presso il villaggio Tremestieri e nodo di interscambio per l'accesso delle reti viarie; autostrada Agrigento-Caltanissetta - A19, tratto dal chilometro 74;
le risorse per i due capitoli sarebbero state ottenute attraverso il trasferimento di quelle originariamente stanziate da Fintecna s.p.a. per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina;
tra le sette missioni contenute nel programma della coalizione che sostiene l'attuale Governo si prevede un piano decennale straordinario per le infrastrutture per il Meridione;
il comma 4 dell'articolo 1 del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, dispone la copertura delle spese conseguenti alla decisione del Governo di esentare i contribuenti dal pagamento dell'imposta comunale sugli immobili adibiti ad abitazione principale attraverso l'utilizzo delle risorse destinate alla realizzazione di infrastrutture in Sicilia e Calabria;
tale decisione ha scatenato le proteste degli amministratori locali siciliani e calabresi, che hanno minacciato anche di ricorrere alla Corte costituzionale per i tagli delle risorse destinate al loro territorio -:
se non ritenga oltremodo penalizzante per le regioni Sicilia e Calabria, anche alla luce degli impegni presi in campagna elettorale e contenuti nel programma, che l'attuazione dell'impegno di abolire l'ici avvenga sottraendo fondamentali risorse per la realizzazione di importanti infrastrutture per lo sviluppo ed il miglioramento della qualità della vita dei cittadini siciliani e calabresi.
(3-00024)

SAMPERI, ANTONINO RUSSO, BERRETTA, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, MADIA, CAUSI, GIANNI FARINA, SIRAGUSA, BOSSA, PICIERNO, GRAZIANO, DE BIASI, LO MORO, CONCIA, BINDI, MIOTTO, SERVODIO, MELANDRI, DUILIO, PISICCHIO, SCHIRRU, RAMPI, BELLANOVA, GIORGIO MERLO, D'ANTONI, MARIANI, REALACCI, DE MICHELI, CAPODICASA, BURTONE e BERNARDINI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Governo Prodi aveva destinato un miliardo e 294 milioni di euro, originariamente in dotazione dell'ex Fintecna, ex articolo 1, comma 1155, della legge n. 296 del 2006, alla realizzazione di una serie di opere infrastrutturali da realizzare in Sicilia e in Calabria;
in data 4 ottobre 2007, erano state firmate dal Governo le intese con le regioni interessate per stabilire priorità e scelte sulle nuove destinazioni delle risorse finalizzate precedentemente al progetto per il ponte sullo Stretto di Messina;
in particolare, erano stati conclusi gli accordi preliminari con cui erano state selezionate le seguenti opere infrastrutturali: 906 milioni di euro per la Sicilia (metropolitana di Palermo), 240 milioni di euro (Circumetnea di Catania), 240 milioni di euro (piattaforme logistiche di Messina), 247 milioni di euro (superstrada Agrigento-Caltanissetta), 180 milioni e 388 milioni

di euro per la Calabria (strada statale jonica, sistema viario e attracchi di Villa San Giovanni);
la copertura economica dei mancati introiti relativi al taglio dell'ici sulla prima casa è stata effettuata sottraendo alla Sicilia e alla Calabria queste importanti risorse destinate alla crescita e alla modernizzazione del Sud -:
quali iniziative intenda adottare il Governo per evitare che la Sicilia e la Calabria siano ulteriormente penalizzate e per restituire le somme stornate destinate alla realizzazione delle opere infrastrutturali individuate come indispensabili per lo sviluppo delle due regioni.
(3-00025)

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VI Commissione:

FLUVI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 12, commi 1 e 2, del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, prevede ai fini del potenziamento dell'amministrazione finanziaria e dell'attività di contrasto dell'evasione fiscale, la destinazione annuale, mediante decreto, al personale della stessa amministrazione finanziaria, di una serie di risorse economiche aggiuntive (maggiori entrate e minori spese) conseguite annualmente grazie all'attività di detto personale -:
se il Governo intenda, relativamente all'assegnazione delle risorse economiche riferite all'anno 2007, includere gli appartenenti al Corpo della Guardia di finanza fra i destinatari delle maggiori risorse economiche di cui in premessa.
(5-00071)

LEO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, presupposto oggettivo dell'Irap «è l'esercizio abituale di una attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi ...»;
con specifico riferimento alle società ed agli enti, l'attività esercitata costituisce sempre, per espressa previsione normativa, presupposto d'imposta;
siffatta presunzione non opera con riguardo ai lavoratori autonomi;
con la sentenza n. 156 del 10 maggio 2001, la Corte costituzionale ha affermato che «mentre l'elemento organizzativo è connaturato alla nozione stessa d'impresa, altrettanto non può dirsi per quanto riguarda l'attività di lavoro autonomo, ancorché svolta con carattere di abitualità, nel senso che è possibile ipotizzare un'attività professionale svolta in assenza di organizzazione di capitali o di lavoro altrui»;
il 5 novembre 2004, con la sentenza n. 21203, la suprema Corte di cassazione si è pronunciata - per la prima volta - sulla questione dell'assoggettamento ad Irap dei professionisti, confermando la pronuncia di secondo grado con la quale un ingegnere privo di autonoma organizzazione era stato escluso dall'ambito applicativo del tributo;
con una serie di sentenze, pronunciate a partire dall'8 febbraio 2007 (cosiddetto «Irap day»), la Corte di cassazione si è nuovamente espressa sul tema, e ha fornito alcuni decisivi chiarimenti in ordine ai criteri di applicabilità dell'Irap ai lavoratori autonomi;
il quadro tracciato nelle udienze del giorno 8 febbraio 2007 è stato poi integrato con le sentenze n. 21421 dell'11 ottobre 2007 e n. 1414 del 23 gennaio 2008, che però non hanno risolto completamente i problemi interpretativi/applicativi;

le sentenze citate, però, non hanno fornito indicazioni del tutto univoche in ordine a quel quid pluris che - se affianca l'attività personale del libero professionista o del lavoratore autonomo - determina la sussistenza di un'«autonoma organizzazione» e, quindi, la sottoposizione ad Irap di tutto il reddito professionale dei predetti soggetti;
ad avviso dell'amministrazione finanziaria (confronta risoluzione dell'Agenzia delle entrate n. 326 del 2007) la verifica della sussistenza, o meno, di un'autonoma organizzazione in capo ai professionisti non può formare oggetto di istanza di interpello;
come evidenziato anche dalla stampa specializzata, nella stragrande maggioranza dei casi (quasi l'80 per cento), la Corte di cassazione - sul tema de quo - ha dato ragione ai contribuenti, stabilendo conseguentemente la non debenza del tributo;
non è facile quantificare le spese che l'erario sta sostenendo per i contenziosi aperti nella subiecta materia;
come rilevato in una lettera inviata dal dimissionario Direttore dell'Agenzia delle entrate Massimo Romano all'ex Viceministro dell'economia e delle finanze Vincenzo Visco, il rischio di una vera e propria esplosione del contenzioso è particolarmente elevato -:
quale sia l'orientamento che il Ministero dell'economia e delle finanze intende assumere in merito all'applicabilità dell'Irap ai professionisti: la rilevanza di una siffatta pronuncia è evidente, in quanto, entro il prossimo 16 giugno, i contribuenti dovranno procedere ai versamenti delle imposte, e quindi, i professionisti devono conoscere se procedere a detti versamenti e, successivamente, alla presentazione della dichiarazione Irap.
(5-00072)

Interrogazione a risposta scritta:

CATANOSO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella Gazzetta Ufficiale del 28 maggio 2008 è stato pubblicato il decreto-legge n. 93 del 27 maggio 2008 recante «Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie»;
l'articolo 1, comma 7, dice testualmente «Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno, in funzione della attuazione del federalismo fiscale, è sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato. Sono fatte salve, per il settore sanitario, le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 174, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, e all'articolo 1, comma 796, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché, per gli enti locali, gli aumenti e le maggiorazioni già previsti dallo schema di bilancio di previsione presentato dall'organo esecutivo all'organo consiliare per l'approvazione nei termini fissati ai sensi dell'articolo 174 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.»;
a giudizio dell'interrogante il primo periodo e l'ultimo periodo del comma citato sembrerebbero in contraddizione -:
se - secondo l'interrogazione di codesto ministero - le deliberazioni del Consiglio comunale o regionale di aumento dei tributi e delle addizionali approvate prima della entrata in vigore del decreto legge n. 93 del 27 maggio 2008 abbiano l'attitudine a produrre l'effetto modificatore del tributo anche se lo schema di bilancio non sia depositato dall'organo esecutivo entro il 31 maggio.
(4-00243)

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:

ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il giorno 21 aprile 2008 è apparso a pagina 12 del quotidiano Gazzetta de Lunedì Edizione di Genova, quotidiano regionale ligure, un articolo dal titolo «Falso perito inguaia poliziotto» nel quale viene detto di certa dottoressa Marisa A. grafologa di Prato, che, benché laureata in pedagogia, avrebbe svolto ben tre perizie in un medesimo procedimento per incarico dell'Autorità Giudiziaria di Savona: perizia grafologica, perizia psicodiagnostica grafica e perizia come esperta in macchina da scrivere;
dette perizie sembrano essere state clamorosamente smentite da ulteriori accertamenti peritali disposti dalla stessa autorità giudiziaria di Savona nelle fasi successive del processo a carico del poliziotto;
a parte la palese inadeguatezza della dottoressa Marisa A. a svolgere incarichi peritali del tutto estranei alle sue competenze professionali di laureata in pedagogia, la stessa avrebbe taciuto al pubblico ministero che ebbe a conferirle il triplice incarico, di avere riportato condanna penale definitiva per plagio di un'opera peritale e che per questa ragione era stata costretta a dimettersi dall'Albo dei consulenti e dei periti del Tribunale di Prato;
la vicenda della dottoressa Marisa A. ripropone ancora una volta il drammatico problema delle consulenze e delle perizie di ufficio che larga parte assumono nell'esito delle cause civili e penali e che di conseguenza si riflettono pesantemente sulle vicende economico-patrimoniali delle persone coinvolte in vicende giudiziarie (civili e/o penali), sulla loro persona (in termini di stima, prestigio, onorabilità) e sulla loro stessa vita (lavorativa, familiare);
sul medesimo argomento, e con riferimento ad altra aberrante vicenda, l'interrogante con gli atti n. 4-05415 del 25 ottobre 2007 e n. 4-06203 del 28 gennaio 2008, ha chiesto di conoscere se corrisponda al vero che nel 1999 il Tribunale di Pistoia avesse iscritto, nel settore grafico e grafotecnico dell'albo dei periti e consulenti CTU, una professionista certa Liliana Vettori residente ad Agliana (Pistoia), che aveva presentato la sola licenza elementare quale titolo di studio legalmente riconosciuto giuridicamente;
in quest'ultimo caso il GUP del Tribunale di Pistoia, pur disponendo l'archiviazione per intervenuta prescrizione del procedimento nei confronti della Vettori, accusata dell'esercizio abusivo della professione di grafologa e di falso, ha statuito tuttavia che: «Le indagini hanno consentito di accertare la falsità del diploma e del suo uso, ma si tratta di un reato ormai estinto per decorso del termine di prescrizione»;
l'archiviazione per prescrizione non fa venir meno il dato oggettivo della falsità dei titoli a suo tempo vantati dalla Vettori e della conseguente mancanza dei titoli da parte della stessa per continuare ad essere iscritta nell'albo dei consulenti tecnici e dei periti d'ufficio del Tribunale di Pistoia, tenuto conto della sentenza che non prescrive il profilo anche morale cui un consulente e perito del giudice deve disporre a tutela della giustizia;
già allora, ed a maggior ragione adesso, appare all'interrogante davvero preoccupante non adottare con urgenza i provvedimenti del caso (all'occorrenza anche di natura processuale penale) sia nei confronti della dottoressa Marisa A, che nei confronti della Liliana Vettori e continuare a consentire a quest'ultima di operare in un settore così delicato non solo dal punto di vista giudiziario, quale grafologa che, prima dei necessari, adeguati titoli, non ne ha la benché minima competenza -:
se non ritenga necessario e urgente assumere le opportune informazioni

presso gli ordini professionali competenti in relazione alla vicenda sopra descritta e se non reputi urgente assumere altresì iniziative ispettive presso la Procura della Repubblica di Savona e presso il tribunale di Pistoia, ai fini dell'esercizio dei poteri di competenza, verificando in particolare le ragioni per le quali la dottoressa Marisa A. e la signora Liliana Vettori abbiano potuto esercitare rispettivamente le funzioni di perito e di consulente tecnico d'ufficio e non si sia proceduto alla loro cancellazione;
se non ritenga di dover adeguare le normative vigenti in tema di esercizio dell'attività di consulente e perito d'ufficio, in modo che sia previsto il possesso di titoli di studio e di competenze scientifico- professionali certi ed adeguati per l'accesso all'Albo dei periti e consulenti CTU nei singoli Tribunali italiani.
(4-00242)

MURA. - Al Ministro della giustizia, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in data 12 maggio 2008 il Capo dipartimento dell'organizzazione del Ministero della giustizia ha trasmesso al Ministro della giustizia una relazione sullo stato della giustizia italiana;
stralci di tale relazione sono stati pubblicati dal quotidiano La Repubblica in data 1o giugno 2008;
in detta relazione si afferma che le somme destinate all'edilizia giudiziaria sono del tutto insufficienti. Lo stanziamento per il 2008 è di 34 milioni di euro mentre per un'integrale regolarizzazione di edifici che ospitano tribunali e procure occorrerebbero, secondo una prima stima di valutazione, circa 700 milioni di euro;
a fronte di tale emergenza nella relazione si suggeriscono due misure. La prima consiste in un intervento finanziario straordinario che consenta di programmare i lavori in un arco temporale di più anni. La seconda in una proroga del termine fissato dal decreto ministeriale 29 dicembre 2005;
la relazione denuncia inoltre gravi carenze di personale in diversi settori. Il blocco delle assunzioni e la mancata sostituzione del turn over ha ridotto le presenze di personale dalle 44.027 del 2001 alle attuali 40.517;
la scopertura degli organici tocca oggi il 13,9 per cento, ridotto ad un effettivo 8 per cento grazie ai 1.465 lavoratori a tempo determinato e ai comandi da altre amministrazioni;
tali carenze di personale non sono omogenee in tutto il territorio nazionale, ma registrano picchi negativi di oltre il 15 per cento in molti distretti del nord Italia (tra i quali Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Milano, Torino, Trento, Trieste e Verona);
per quanto riguarda le carenze di personale nei vari settori dalla relazione si apprende che i magistrati in servizio al 1o marzo 2008 sono 9.153 con una scopertura di 956 posti pari a circa il 10 per cento. La dotazione di dirigenti di seconda fascia prevede 408 posti, ma al 1o maggio 2008 ne risultano in servizio solo 253, con una scopertura di 155 posizioni pari al 37.99 per cento;
la relazione denuncia per l'anno 2008 preoccupanti tagli alle spese di cancelleria e per il funzionamento degli uffici e il radicale taglio degli investimenti nel settore dell'informatica, oltre ad una situazione debitoria che al 31 dicembre 2007 ammonta a 68 milioni 205 mila euro;
a fronte di tale situazione debitoria la relazione evidenzia che lo stato vanta crediti ingenti a titolo di pene pecuniarie, sanzioni e spese processuali che, per il solo anno 2007, ammontano a 502 milioni 826 mila euro. Di queste cifre nel 2007 sono stati recuperati solamente 43,5 milioni di euro;
il Consiglio dei ministri nella seduta di venerdì 30 maggio 2008 ha approvato

un decreto legge recante «Disposizioni urgenti di monitoraggio e trasparenza dei meccanismi di allocazione della spesa pubblica nonché in materia fiscale e di proroga termini»;
tra le misure adottate in detto decreto c'è il rinvio di 6 mesi, dal 1o luglio 2008 al 1o gennaio 2009, della riduzione pari a due terzi del numero di tribunali militari e del numero di magistrati militari, con conseguente trasferimento dei magistrati in eccesso al ruolo della magistratura ordinaria. Tale disposizione prevista dall'articolo 2, commi 603 e 606, della legge n. 244 del 24 dicembre 2007, avrebbe comportato risparmi pari a 848 milioni di euro per l'anno 2008 e 1 miliardo e 340 milioni di euro per il 2009 -:
quali siano le motivazioni che hanno portato il Governo a decidere il rinvio di 6 mesi della riduzione dei tribunali militari e del trasferimento dei giudici militari eccedenti nella magistratura ordinaria;
se quanto riportato dal quotidiano La Repubblica circa la relazione sullo stato della giustizia italiana corrisponda al vero;
quali provvedimenti intenda adottare il Governo per far fronte ai gravi problemi evidenziati nella relazione, in particolar modo con riferimento alla carenza di personale registrata in tutti i settori della giustizia e al recupero dei crediti vantati dallo Stato a titolo di pene pecuniarie, sanzioni e spese processuali.
(4-00244)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:

OLIVERIO e LARATTA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
le Ferrovie dello Stato si appresterebbero, entro il prossimo 15 giugno, ad adottare una serie di tagli che riguardano le tratte Intercity nonché un numero consistente di biglietterie;
tra le biglietterie soppresse vi sarebbero anche quelle di Crotone, Vibo Valentia e Gioia Tauro in Calabria;
si tratta di stazioni ferroviarie di notevole rilevanza per il territorio tra cui due capoluoghi di provincia e del terminal per container più importante del Mediterraneo;
sarebbe utile comprendere i criteri che sarebbero alla base di questa eventuale decisione;
si tratterebbe di un durissimo colpo inferto al territorio con gravi conseguenze non solo per i lavoratori interessati ma per tutta l'utenza;
nella denominazione stessa di FS sta la ragione sociale dell'azienda e cioè quella di garantire il servizio pubblico ferroviario nel Paese soprattutto nelle regioni in cui maggiori sono le difficoltà per la mobilità;
tale grave decisione andrebbe ad aggiungersi a quella già adottata dal Governo in carica di sopprimere i finanziamenti per le opere infrastrutturali in Calabria per garantire la copertura al taglio dell'Ici -:
quali iniziative il Governo, in qualità di principale azionista dell'azienda FS, intenda attivare per scongiurare la soppressione di tratte ferroviarie in Calabria e delle biglietterie nelle stazioni citate in premessa al fine di continuare a garantire un adeguato servizio all'utenza.
(5-00077)

Interrogazioni a risposta scritta:

CATANOSO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il 27 maggio scorso il personale dell'Enac, l'Ente Nazionale per l'aviazione civile, ha fatto una giornata di sciopero per porre all'attenzione dell'opinione pubblica alcune problematiche dell'Ente;

i lavoratori denunciano la mancata chiusura del contratto integrativo e del contratto collettivo nazionale scaduto da oltre due anni, con la conseguente ed ovvia perdita del potere d'acquisto degli stipendi dei lavoratori;
i lavoratori lamentano, inoltre, la mancata attuazione ed il mancato rispetto dei dettati contrattuali di quello vigente, come la parte riguardante il Fondo dei lavoratori dell'Enac;
i lavoratori dell'Ente chiedono di poter continuare ad assicurare agli italiani quella sicurezza aerea di cui possiamo vantarci ancora oggi anche grazie alle professionalità presenti in Enac, amministrazione importante ed indispensabile alla sicurezza della navigazione aerea civile italiana;
a differenza dei rappresentanti dei lavoratori, l'interrogante non crede che le colpe di questa situazione siano da addebitare all'attuale Presidente e direttore generale bensì ai precedenti vertici politici, come il consiglio di amministrazione ed il ministro dei trasporti uscente;
a giudizio dell'interrogante il Governo deve intervenire con prontezza ed efficacia e trovare i mezzi finanziari e normativi per assicurare al personale ed agli italiani la sicurezza del trasporto aereo -:
se non pensi, il ministro interrogato, di convocare i vertici dell'Enac ed i rappresentanti dei lavoratori per individuare soluzioni condivise alle problematiche esposte in premessa.
(4-00236)

SCILIPOTI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
i servizi pubblici di collegamento, sia ferroviari che su strada, di alcune Province del Paese ed in particolare della Sicilia, sono estremamente carenti;
dalle ore 20,20 fino alle ore 5,00 del giorno successivo non esiste alcun treno o pullman di linea tra Messina e Palermo e ritorno e tra Messina e Catania e ritorno;
ancora più insufficienti risultano i collegamenti tra Catania-Siracusa-Agrigento e ritorno e tra Agrigento-Trapani e Palermo e ritorno;
province popolose e con un grande traffico di turisti si trovano per 12 ore consecutive isolate anche nei periodi estivi quando si verifica il più massiccio afflusso di turisti e vacanzieri;
le FFSS e le Aziende Pubbliche di trasporto continuano a praticare una indiscriminata politica del risparmio facendola gravare sulla qualità e la quantità dei servizi;
i treni in Sicilia, ma anche in gran parte dell'Italia viaggiano spesso con ritardo, il tracciato ferroviaria è a volte quello di cinquant'anni fa con un solo binario, gli scompartimenti sono usurati ed i servizi igienici trascurati e spesso non funzionanti;
anche le stazioni di media-alta importanza restano di notte incustodite e i malcapitati passeggeri si trovano nell'impossibilità di chiedere informazioni o fare un biglietto in caso di una partenza improvvisa per non parlare di piccole stazioni di paese costruite da poco e subito declassate a luoghi di incontri di rom o drogati;
anche i servizi di traghettamento di auto e passeggeri da Messina per Villa san Giovanni e Reggio Calabria sono stati ridotti negli ultimi anni e viaggiano spesso con molto ritardo causando seri problemi per coloro che giornalmente devono raggiungere il posto di lavoro -:
se il Ministro non ritenga che la rete dei collegamenti pubblici nel nostro Paese, e in particolare in Sicilia, meriti più attenzione e risorse di quante ne abbia avute fino ad oggi e quali iniziative intenda assumere a questo scopo;
quali misure intenda adottare per migliorare la situazione e favorire, di conseguenza,

l'economia ed il livello di produttività dell'isola.
(4-00238)

TESTO AGGIORNATO AL 4 GIUGNO 2008

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INTERNO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministrodell'interno, per sapere - premesso che:
il 7 giugno 2008, a Roma e il 14 giugno 2008 a Biella, si terranno due manifestazioni organizzate dalle comunità omosessuali delle due città; le due manifestazioni, chiamate abitualmente «Gay pride», rappresentano - da sempre - momenti di pacifica convivenza tra le comunità omo e transessuali e la cittadinanza;
a Roma, gli organizzatori - in data 11 aprile 2008 - hanno dato preavviso all'Autorità di pubblica sicurezza, secondo il disposto del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, del fatto che l'ormai tradizionale corteo per le vie cittadine avrebbe seguito il percorso: Piazza della Repubblica (ritrovo dei partecipanti e partenza), Viale Luigi Einaudi, Piazza dei Cinquecento, Via Cavour, Largo Corrado Ricci, Via dei Fori Imperiali, Piazza del Colosseo, Via Labicana, Via Manzoni, Via Emanuele Filiberto, per terminare in Piazza di Porta San Giovanni alle ore 21;
solo in data 28 maggio 2008, alle ore 12 circa, al termine della riunione della conferenza dei servizi presso il Comune di Roma, avente ad oggetto la definizione di dettagli tecnici, quali la presenza delle ambulanze, la fornitura dell'acqua potabile, transenne, eccetera, il responsabile del procedimento del Comune di Roma ha comunicato agli organizzatori, in modo del tutto informale che «forse la Questura ha un piccolo problema in ordine alla conclusione della manifestazione in Piazza di Porta San Giovanni»;
gli organizzatori si sono recati immediatamente presso la Questura di Roma, dove il Vice capo di gabinetto, dott. Roberti, li ha informati che la manifestazione non poteva concludersi in Piazza di Porta San Giovanni, perché alle ore 20,30 è previsto un concerto di musica corale all'interno della Basilica di San Giovanni in Laterano;
a Biella, gli organizzatori, hanno comunicato all'Autorità di pubblica sicurezza il proprio intendimento di tenere il gay pride cittadino in piazza «1° Maggio», ove abitualmente si svolgono feste e raduni pubblici ed hanno ricevuto verbalmente «diniego della concessione» della centrale Piazza 1° Maggio e la «concessione» della periferica Piazza Unità d'Italia;
in particolare il Prefetto di Biella, dott.ssa Narcisa Livia Brassesco, giovedì 30 maggio 2008 - alla presenza di un funzionario della Prefettura e della delegazione del Comitato Biella Pride (Enzo Francone, Arianna Gelardi e Adriano Guala) - avrebbe dichiarato: «Ognuno deve esprimere le proprie libertà senza imporle agli altri, e fare un Gay Pride dentro la città vuol dire costringere il cittadino biellese ad entrare in una manifestazione in cui non intende trovarsi»; ed ancora: «la manifestazione è per le persone direttamente interessate», «non si può limitare la libertà dei negozianti di Piazza 1° Maggio e del cittadino biellese di andare in giro per la città, come di andare dal macellaio per acquistare carne di cavallo». Il Prefetto avrebbe così concluso: «La manifestazione non deve disturbare e infastidire la cittadinanza e quindi la piazza da me suggerita alla commissione - piazza Unità d'Italia - è la migliore;
la comunicazione di cui al disposto regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, non è da intendersi come autorizzazione, ma solo come preavviso; e ciò anche alla luce della

sentenza n. 70 del 10 giugno 1970 della Corte costituzionale, che ha precisato che l'autorità di pubblica sicurezza possa comprimere il diritto costituzionalmente garantito solo in caso di «comprovata necessità», che non risulta nei casi testé segnalati -:
se non ritenga di dover esercitare il proprio ruolo gerarchicamente sovraordinato verso il Questore di Roma ed il Prefetto di Biella, affinché questi non eccedano dai propri poteri compiendo atti contrari al disposto dell'articolo 17 della Costituzione, in quanto l'autorità ha facoltà di vietare od impedire manifestazioni pubbliche ed in luogo pubblico solo per comprovati motivi di sicurezza o incolumità pubblica.
(2-00034) «Concia, Quartiani».

Interrogazione a risposta immediata:

CICCHITTO, BOCCHINO, RAMPELLI e MARSILIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel pomeriggio di sabato 24 maggio 2008 un gruppo di persone a volto coperto ha fatto irruzione in alcuni negozi del quartiere Pigneto a Roma gestiti da extracomunitari bengalesi e senegalesi, distruggendo le vetrine e danneggiando gli interni di tre esercizi commerciali: un bar, un call center e un negozio di generi alimentari;
nonostante l'immediata e ferma condanna dell'aggressione pronunciata dal sindaco Alemanno, i fatti del Pigneto hanno dato luogo ad una vera e propria campagna diffamatoria nei confronti dello stesso sindaco Alemanno e dell'intero Governo, sulla base della presunzione di colpevolezza di ipotetiche bande di estrema destra o, addirittura, di episodi «di squadrismo di destra», protetti, in ambito cittadino, dalla nuova giunta di centrodestra e alimentati, a livello nazionale, dal «clima xenofobo indotto dalle politiche del Governo»;
in particolare, un consigliere comunale del Partito democratico ha espresso la convinzione che l'estrema destra, responsabile, a suo dire, dell'aggressione, «con l'insediamento della nuova giunta in Campidoglio pensi di godere di una impunità per le proprie scorribande violente e razziste nella capitale»; analoghe considerazioni sono state svolte da un parlamentare dello stesso partito;
tali gravissime accuse sono state ripetute per giorni, nonostante la questura di Roma avesse dichiarato già all'indomani dell'accaduto che l'aggressione «non ha un connotato politico con una matrice, ma è piuttosto un gesto sintomo di una forte intolleranza e insofferenza» e che probabilmente è stata solamente la «ritorsione di un gruppo di cittadini italiani, probabilmente dello stesso quartiere, fatta dopo il furto di un portamonete contenente anche documenti e denaro»;
le ipotesi investigative della questura hanno trovato conferma nella confessione dell'uomo che ha ammesso di essere l'autore della spedizione punitiva contro il negozio di un bengalese e che ha dichiarato che la politica e la xenofobia sono totalmente estranee alle motivazioni del suo gesto, avvenuto, invece, per ritorsione dopo un furto ai danni di una sua amica -:
quali iniziative intenda assumere al fine di tutelare e garantire la sicurezza nelle città, con particolare riferimento ai grandi centri urbani.
(3-00022)

Interrogazione a risposta scritta:

CATANOSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i giorni che ci hanno immediatamente preceduti sono stati caratterizzati in Sicilia dallo scoppio contemporaneo di centinaia di incendi di natura ed origine dolosa;
i Vigili del fuoco e la Protezione Civile hanno compiuto e tuttora compiono interventi eccezionali anche in condizioni logistiche, strutturali ed organiche carenti sotto ogni punito di vista;

una menzione particolare va alla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco siciliano che ha dato prova, caso mai ce ne fosse bisogno, di un forte senso del dovere e della propria missione nella salvaguardia dagli incendi di qualunque natura;
a giudizio dell'interrogante lo spirito di sacrificio dei Vigili del Fuoco deve essere, se proprio non ricompensato, almeno riconosciuto e reso merito da parte di tutte le Istituzioni;
a giudizio dell'interrogante vi sono una serie di problemi che necessitano una rapida e condivisa soluzione con gli stessi operatori, come il grave problema dei volontari discontinui e, soprattutto, quello dell'inserimento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nel Comparto sicurezza e non in quello puro e semplice della Protezione civile -:
quali provvedimenti intenda adottare il Ministro interrogato per migliorare la qualità del servizio antincendio italiano.
(4-00235)

...

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta scritta:

GARAGNANI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
appare opportuno procedere alla revisione dei testi di storia in vigore presso le scuole primarie e secondarie, testi molto spesso superati dall'evoluzione della realtà storica, in palese contraddizione con la medesima e spesso caratterizzati da una visione ideologica faziosa e settaria dei principali eventi della storia umana;
l'interrogante non nasconde la difficoltà dell'argomento e la necessità di tutelare la libertà di ricerca e d'insegnamento dei docenti, e nel contempo di garantire la laicità dello Stato che non può imporre una verità ufficiale o, come purtroppo è accaduto nei regimi totalitari del XX secolo, servirsi della scuola per legittimare le, peggiori aberrazioni ed indottrinare le giovani generazioni;
d'altra parte lo Stato non può rimanere, indifferente di fronte a forme di indottrinamento ancora presenti nella scuola che attraverso una parte ideologizzata del corpo docente avvalendosi di testi «di parte», presenta eventi significativi per la storia dell'umanità come il cristianesimo, le crociate, la riforma protestante e la controriforma cattolica, la rivoluzione francese, il Risorgimento, il fascismo, il comunismo ed in genere le vicende del XX secolo, secondo un'ottica di parte ancorata pur con modifiche marginali ad una visione vetero-marxista della società che spesso falsifica in modo fuorviante fatti realmente accaduti ed acclarati;
da qui la necessità nel rispetto dell'autonomia scolastica del ruolo di docenti e dirigenti di promuovere la revisione e l'aggiornamento dei libri di storia con la collaborazione di commissioni di esperti di diversa estrazione culturale al fine anche di avviare un dibattito proficuo che tenga conto del mutato quadro storico istituzionale del nostro Paese e del mondo intero nonché del venir meno delle contrapposizioni ideologiche che hanno caratterizzato il XX secolo -:
se - ferma restando l'autonomia scolastica - non intenda assumere iniziative volte a introdurre idonei criteri in sede di definizione delle indicazioni nazionali circa i programmi scolastici allo scopo di tenere adeguatamente conto degli elementi descritti in premessa;
se non intenda intraprendere azioni e iniziative capillari volte a promuovere, da un lato, l'autonoma capacità critica degli studenti e la loro capacità di riflessione anche in merito agli strumenti didattici (e, in caso affermativo, quali) e, dall'altro, una riflessione ampia e partecipata con i docenti in merito ai contenuti dei libri di testo più frequentemente adottati.
(4-00241)

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

XI Commissione:

CAPARINI e BECCALOSSI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la ex Ocean, oggi Brandt-Italia, azienda attiva nella produzione di elettrodomestici, di Verolanuova, in provincia di Brescia, ha attraversato una serie di difficoltà e passaggi di proprietà;
la Ocean spa ha ceduto alla israeliana Elco-Brandt, nel corso del 2003, il ramo d'azienda di Verolanuova per la produzione di elettrodomestici per il freddo con impegno a proseguire l'attività e a mantenere i livelli occupazionali per un biennio, in conformità alla normativa che disciplina le cessioni di complessi aziendali facenti capo ad imprese assoggettate alla procedura di amministrazione straordinaria (articolo 63 del decreto legislativo n. 270 del 1999);
l'obbligo biennale è scaduto nel febbraio del 2005 e le successive iniziative assunte dalla proprietà, dalla vendita dello stabilimento di Verolanuova al gruppo spagnolo Fagor fino alle attuali iniziative industriali, sono avvenute al di fuori del controllo della procedura di amministrazione straordinaria. La procedura non ha alcuno strumento per poter sindacare e contrastare tali iniziative;
i commissari, nell'imminenza dello scadere del predetto biennio di obbligo imprenditoriale, avevano avviato un'azione di risarcimento danni nei confronti della acquirente Elco-Brandt la quale aveva a sua volta promosso un giudizio arbitrale teso a far valere la nullità del contratto di licenza marchi (in particolare quello San Giorgio) collegato al contratto di compravendita del complesso aziendale di Verolanuova. Tale azione è tuttora pendente. Nell'ambito di tale periodo, il ricorso alla riduzione dell'orario di lavoro ha consentito la completa salvaguardia dei livelli occupazionali;
la concessione di sgravi contributivi per 9 milioni di euro sulla quale pende l'impugnazione da parte della Commissione europea, condiziona pesantemente gli interessi della procedura di amministrazione straordinaria sotto il profilo della tutela dei creditori della medesima. Infatti, la Commissione europea ha concluso il procedimento di infrazione in senso sfavorevole al Governo italiano, mentre pende attualmente l'impugnativa di Elco avverso tale decisione. Peraltro, al momento dell'apertura della procedura di infrazione da parte dalla Commissione europea, l'acquirente Elco ha chiesto ed ottenuto il congelamento dell'ultima rata di prezzo della compravendita, per un importo di 5 milioni di euro. Tale accantonamento, a suo tempo disposto dal competente giudice delegato, è tuttora in essere e, pertanto, ove il contenzioso comunitario dovesse concludersi con una conferma della citata decisione sfavorevole, sarebbe certamente elevato il rischio per la procedura di non incassare il saldo del corrispettivo della vendita;
il 13 aprile 2005 tra l'azienda, le RSU e le organizzazioni sindacali è stato sottoscritto un verbale di accordo relativo all'avvio di un progetto industriale al quale fu associato l'utilizzo, con decorrenza 2 maggio 2005, del contratto di solidarietà di tipo «difensivo» (ai sensi del combinato disposto dell'articolo 1 del decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 863 del 1984 e dell'articolo 5 del decreto-legge 24 maggio 1999, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, nonché del decreto ministeriale 20 agosto 2002, n. 31445 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18 novembre 2002). Detto contratto, di durata biennale, riferito ad un massimo di 614 unità lavorative ha previsto una riduzione dell'orario di

lavoro del 27 per cento, pari a circa 11 ore settimanali. Con decreto del Ministero del lavoro dell'11 luglio 2005 è stato autorizzato l'intervento della CIGS a sostegno del differenziale di reddito per il periodo 2 maggio 2005-30 aprile 2006. Dalle informazioni acquisite dal Ministero del lavoro si segnala che il giorno 11 maggio 2006 tra le parti aziendali e sindacali e i rappresentanti del Ministero si è svolta una riunione in cui si è giunti alla determinazione di proseguire l'attività del sito produttivo di Verolanuova sulla base di un piano industriale diretto al raggiungimento dell'equilibrio economico-gestionale che sarà avviato nel corso del 2007. In tale sede l'azienda ha rappresentato la necessità che nelle more della definizione del piano si debba procedere al rinnovo del contratto di solidarietà fino ad aprile 2007;
il Ministro delle attività produttive, oggi dello sviluppo economico, ha istituito appositi tavoli di crisi per seguire le vicende aziendali;
il 13 luglio 2006 l'azienda ha richiesto la concessione di CIGS, ovvero integrazione salariale, a seguito del contratto di solidarietà per il periodo 2 maggio 2005-30 aprile 2007, con allegato il verbale di accordo del 13 giugno 2006 stipulato tra l'azienda e le organizzazioni sindacali nell'ambito del quale l'esubero di 180 unità verrebbe totalmente riassorbito dalla proroga del contratto di solidarietà fino all'aprile 2007 -:
quali iniziative intenda assumere il Ministero per salvaguardare l'occupazione nello stabilimento citato in premessa.
(5-00067)

ANTONINO FOTI e CAZZOLA. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
nel giro di qualche settimana vanno a scadenza gli organi amministrativi dei maggiori enti previdenziali;
nella passata legislatura, a questo proposito, sono intervenuti due fatti importanti:
a) una norma di legge (legge n. 247 del 2007) che ha posto a carico della voce «razionalizzazione degli enti» 3,5 miliardi nel prossimo decennio di entrate a copertura delle norme previste in materia di età pensionabili e di lavori usuranti;
b) la proposta caldeggiata dal precedente Governo di modificare gli enti previdenziali in una volta di Superinps (com'è stato chiamato dalla stampa);
si trattava di una proposta che non aveva trovato una posizione uniforme nella stessa maggioranza di ieri. Una proposta che per altro contraddiceva con l'esito dell'indagine condotta dalla Commissione Bicamerale di vigilanza sugli enti -:
se il Governo sia intenzionato a portare avanti l'idea del Super Inps e in caso contrario, se e quando intenda procedere alla nomina dei nuovi organismi amministrativi degli enti esistenti.
(5-00068)

DELFINO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
l'arrivo dell'estate coincide con il periodo di massimo lavoro per la raccolta dei prodotti ortofrutticoli prima e viticoli poi, raccolta che non consente ritardi pena irreparabili danni all'azienda agricola;
anche quest'anno si arriva in ritardo nell'attuazione concreta dei flussi di manodopera straniera (assolutamente necessaria, mancando lavoratori italiani) creando complicazioni e tensioni;
occorre provvedere con assoluta urgenza ad attivare gli uffici periferici (sportelli unici presso le prefetture) affinché provvedano celermente al rilascio delle autorizzazioni;
andrebbero trovate soluzioni che semplificano le procedure che evitino il ripetersi in futuro di tali difficoltà;

andrebbe ampliato il numero dei lavoratori che dopo due anni di fruizione dei flussi con comportamenti lavorativi e sociali incensurati possano essere ammessi a lavoro a tempo determinato o indeterminato (conversione) -:
se il Governo intenda provvedere al riesame e all'accoglimento della domanda per tale riconversione già presentata nel 2007 e tuttora non ammessa.
(5-00069)

DAMIANO, MOSCA, MIGLIOLI, BELLANOVA, RAMPI, MADIA e BOCCUZZI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
un moderno ed efficace sistema della formazione professionale è presupposto fondamentale per rafforzare la condizione dei lavoratori, in linea con l'evoluzione del mercato del lavoro ed il contesto internazionale di specializzazione delle produzioni;
è di questi giorni il conseguimento del sistema nazionale integrato di accreditamento degli organismi operanti nel settore della formazione professionale, grazie al lavoro congiunto delle strutture del Ministero del lavoro e dell'ISFOL;
tra le misure previste per il finanziamento del taglio dell'Ici, è prevista l'abrogazione della norma con la quale la Finanziaria 2008 aveva incrementato la dotazione istituzionale dell'Isfol, l'ente di ricerca in materia di formazione e lavoro, cui il nostro Paese si affida per tutta l'attività di indagine, monitoraggio e valutazione delle politiche per l'occupazione e per la valorizzazione del capitale umano -:
quali urgenti iniziative si intendano assumere al fine di ripristinare le risorse finanziarie necessarie al sostegno della formazione, funzione propedeutica per la valorizzazione del capitale di conoscenze del lavoro italiano.
(5-00070)

Interrogazione a risposta in Commissione:

PICIERNO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
i recenti fatti di cronaca giudiziaria riguardanti l'inchiesta sulla violazione delle leggi che tutelano la salute pubblica per autorizzazione all'immissione in commercio di nuovi farmaci o di quelli già presenti sul mercato ma per i quali sono stati segnalati effetti collaterali spesso pericolosi per il paziente, hanno riguardato anche l'arresto di un dirigente dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) che rappresenta oltretutto l'Italia presso l'Agenzia europea del farmaco;
nel corso dell'anno 2007 è stata avanzata a più riprese all'AIFA - da parte del comitato «Giù le Mani dai Bambini», consorzio che rappresenta centonovantuno enti pubblici e privati che si occupano di farmacovigilanza pediatrica - richiesta di procedere in sede europea alla contestazione dell'autorizzazione, rilasciata nel marzo 2007, per la somministrazione del farmaco Prozac ai bambini;
tale richiesta di revisione dell'autorizzazione era stata ed è tutt'ora motivata sulla base di prese di posizione critiche di una parte significativa della comunità scientifica nazionale, e soprattutto in riferimento a recentissime pubblicazioni che sollevano seri dubbi sull'efficacia di questo psicofarmaco sui bambini, a fronte di preoccupanti effetti avversi e iatrogeni sugli organismi in via di sviluppo;
il codice farmaceutico - che è Legge dello Stato - consente tale presa di posizione, laddove prevede all'articolo 43 che in caso di rischio potenziale grave per la salute pubblica, l'AIFA può non approvare il rapporto di valutazione sul farmaco, il riassunto delle caratteristiche del prodotto, l'etichettatura od il foglio illustrativo predisposti, comunicando la motivazione approfondita della propria posizione a tutti gli altri Stati membri interessati e all'industria richiedente;

l'AIFA non ha ritenuto di dover procedere ad avanzare tali rilievi in sede europea;
il funzionario di collegamento tra l'AIFA e l'autorità di controllo sanitario europeo (EMEA) è proprio il dirigente arrestato con l'accusa di collusione e corruzione con le industrie farmaceutiche;
sussiste il rischio che la commercializzazione e la somministrazione ai bambini di Prozac nel nostro paese possa quindi - alla luce delle più recenti scoperte scientifiche - costituire un rischio concreto per i minori -:
quali provvedimenti urgenti il Governo ritenga di voler assumere per garantire - nell'interesse della cittadinanza - una revisione del processo autorizzativo del Prozac con riguardo alla somministrazione ai minori di tale farmaco;
quali iniziative intenda assumere per evidenziare i nuovi elementi di valutazione, risultanti delle più recenti ricerche scientifiche, all'attenzione dell'Agenzia di controllo sanitario Europea (EMEA) come previsto dal codice farmaceutico;
se - anche nell'interesse dell'immagine della pubblica amministrazione, gravemente compromessa agli occhi della cittadinanza da questi gravi scandali - il Governo non intenda disporre, con apposito decreto, una normativa che obblighi tutti i dirigenti, funzionari e consulenti esterni dell'AIFA a rendere noti, com'è già uso in molti paesi europei, i loro rapporti finanziari e di altro genere, diretto od indiretti, con le aziende del settore farmaceutico.
(5-00073)

Interrogazioni a risposta scritta:

MURA. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
nell'organismo umano si calcola che avvengano circa 100.000 reazioni chimiche al secondo; tali reazioni sono controllate da particolari molecole proteiche biocatalizzatrici chiamate enzimi, le quali per funzionare adeguatamente richiedono la presenza di determinati minerali. Se i minerali sono carenti, o se si registra la presenza di minerali tossici, la funzione enzimatica viene disturbata o si estingue, causando gravi danni all'organismo;
il mineralogramma è un esame che fornisce un accurato identikit biochimico che utilizza la spettrofotometria di massa ad induzione di plasma, una tecnica molto simile a quella usata per studiare e valutare la composizione minerale delle stelle e dei pianeti; si tratta di un test riconosciuto dall'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) che completa le indagini cliniche già in uso, in grado di apportare informazioni sulla funzionalità del metabolismo rivelando quali equilibri siano stati alterati, di quali integratori minerali e vitaminici abbiamo bisogno, quali metalli tossici stiamo accumulando molto prima che si manifestino i sintomi o che le analisi rivelino la loro presenza;
in Italia c'è un solo laboratorio che esegue in sede il mineralogramma con biologi in grado di prescrivere un'integrazione mirata disintossicante;
il tiomersale è un composto che contiene il 49,6 per cento in peso di mercurio, ed era contenuto nei vaccini per adulti e per bambini; solo in data 13 novembre 2001, con decreto ministeriale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 66 del 19 marzo 2002, il Ministero della salute ha obbligato tutte le aziende produttrici di vaccini a modificare la composizione di ogni loro prodotto eliminando il tiomersale o altri conservanti organomercuriali entro il 31 dicembre 2002. Tutte le confezioni di vaccini contenenti tale conservante dovevano essere ritirate dal commercio entro il 30 giugno 2003;
è prassi per i dentisti operare le otturazioni ai denti con amalgami al mercurio e non sempre gli studi sono attrezzati per calcolare i giusti dosaggi, inoltre quando si rimuovono gli amalgami dentali senza usare il protocollo di rimozione protetta, si sottopongono i pazienti a gravi

intossicazioni acute e croniche, poiché i metalli tossici non possono essere eliminati dal corpo -:
se il Ministro non ritenga opportuno intervenire, adottando le necessarie misure, affinché siano introdotti nel sistema diagnostico sanitario italiano laboratori, in numero sufficiente in ogni regione, in grado di effettuare analisi e test tossicologici mirati per la ricerca di sostanze e metalli tossici; di valutare inoltre la possibilità di assumere iniziative, anche normative, per rendere obbligatorio per i dentisti imparare ed attuare la tecnica di rimozione come da protocollo di rimozione protetta.
(4-00239)

GALLETTI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la suprema Corte di cassazione con diverse sentenze, (contrarie al parere INPS) tra le ultime, n. 20886 del 05 ottobre 2007, n. 288 del 10 gennaio 2008, n. 4676 del 22 febbraio 2008, n. 8484 del 02 aprile 2008, ha dichiarato incompatibile la coesistenza delle due iscrizioni previdenziali per uno stesso soggetto con riguardo:
a) alla gestione separata in riferimento all'attività di amministratore;
b) alla gestione commercianti/artigiani per quella di socio lavoratore.
nella recente sentenza n. 8484 del 2 aprile 2008, la Suprema Corte afferma che il soggetto il quale esercita contemporaneamente, anche in un'unica impresa, varie attività autonome soggette a diverse forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti, si deve iscrivere solo nell'assicurazione prevista per l'attività alla quale dedica personalmente la propria opera in misura prevalente -:
se il Governo intenda, al fine di superare il contenzioso in essere, emanare un atto ministeriale affinché l'INPS nella fattispecie si uniformi definitivamente alla statuizione delle sentenze emanate dalla Suprema Corte.
(4-00240)

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PARI OPPORTUNITÀ

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per le pari opportunità, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
risulta alla lettura del decreto-legge n. 93 del 27 maggio 2008, l'azzeramento del fondo violenza contro le donne di cui all'articolo 2, comma 463, della legge n. 244 del 2007, che stanziava 20 milioni di euro;
questi fondi erano destinati alla realizzazione di importanti misure di prevenzione e di contrasto alla violenza alle donne quali le campagne informative, ai numeri verdi, all'informazione a quante si sentano minacciate, ai centri antiviolenza, alle case per le donne maltrattate e offese, al monitoraggio delle molestie;
in Italia, secondo i dati Istat e del ministero dell'interno, nel corso dell'ultimo anno, un milione di donne ha subito violenza fisica o sessuale e nei primi 6 mesi del 2007 ne sono state uccise 62, 141 sono state oggetto di tentato omicidio, 1.805 sono state abusate, 10.383 sono state vittime di sevizie o maltrattamenti -:
quale sia l'impegno del ministero per le pari opportunità per favorire una cultura rispettosa delle donne, del loro corpo, della loro dignità, della loro incolumità;
come si intenda contrastare il fenomeno in continuo aumento della violenza sessuale contro le donne in qualsiasi ambiente o contesto sociale questa avvenga, se tutte le risorse a questo scopo destinate sono state cancellate;
se si ritenga che l'unica azione possibile sia quella repressiva a violenza già

avvenuta o si intenda perseguire una azione diretta a intervenire sulla mentalità diffusa che giustifica la violenza, e quali azioni si intendano intraprendere a sostegno e aiuto delle vittime.
(2-00033) «Lenzi, Sereni, De Biasi, Ghizzoni, Motta, Zampa, Marchioni, Bellanova, De Micheli, Codurelli, Braga, Binetti, Pollastrini, Froner, Mariani, Livia Turco, Mosca, Cenni, Amici, Argentin, Concia, Bossa, Cardinale, Garavini, Madia, Rampi, Velo, Miotto, Rossa, Schirru».

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POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

Interrogazione a risposta scritta:

DE POLI. - Al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
il settore ittico è afflitto dall'aumento del prezzo del gasolio, che in questi giorni ha addirittura superato quello della benzina. I pescatori sostengono a più voci di operare ormai in perdita;
Michel Barnier, il ministro francese della pesca ha dichiarato di voler approfittare del semestre della presidenza francese dell'UE per lanciare un dibattito su due temi: gli effetti dell'aumento del prezzo del gasolio sulle attività dei pescatori e la gestione più efficace delle quote di pesca;
sembra quindi che le condizioni istituzionali dei prossimi mesi siano favorevoli ad iniziative volte ad alleviare i problemi di breve termine del settore. Barnier ha sottolineato la sua convinzione secondo la quale la buona direzione da seguire, in materia di politica di pesca, deve essere «europea»;
il cosiddetto «piano Barnier» prevede lo stanziamento di 310 milioni di euro da distribuire al settore ittico francese in due anni;
tale risorsa proviene dai fondi statali, il suo utilizzo è stato concordato con la commissione UE e si colloca al di fuori della linea di budget stanziata per il Fondo europeo per la Pesca -:
se il Ministro delle Politiche Agricole, alimentari, forestali e della Pesca intenda intraprendere iniziative, anche simili a quelle poste in essere dalla Francia, volte a favorire nel breve periodo le condizioni socioeconomiche in favore del settore italiano della pesca;
posto che la commissione europea assume come unico interlocutore ufficiale il Governo italiano, quali iniziative ritenga di intraprendere il Ministro per le politiche Agricole Alimentari e forestali per farsi portavoce delle istanze delle Associazioni di categoria presso la Commissione UE.
(4-00237)

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RAPPORTI CON IL PARLAMENTO

Interrogazione a risposta immediata:

COTA, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BRIGANDÌ, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, D'AMICO, DAL LAGO, DOZZO, GUIDO DUSSIN, LUCIANO DUSSIN, FAVA, FEDRIGA, FOGLIATO, FOLLEGOT, FORCOLIN, FUGATTI, GIDONI, GIBELLI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LANZARIN, LUSSANA, MACCANTI, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MONTAGNOLI, MUNERATO,

NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, PIROVANO, POLLEDRI, RAINIERI, REGUZZONI, RIVOLTA, RONDINI, SALVINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. - Al Ministro per i rapporti con il Parlamento. - Per sapere - premesso che:
l'alluvione che ha colpito il Piemonte negli scorsi giorni e, in particolare, le valli Chisone, Germanasca, Pellice e Susa ha provocato, oltre alla morte di quattro persone, danni ingentissimi;
da una prima stima i danni ammonterebbero a circa 250 milioni di euro solo nel torinese, considerando sia i danni alle infrastrutture che i costi che dovranno essere sostenuti per le opere di messa in sicurezza del territorio, ai quali si aggiungerebbero i danni subiti dal territorio della provincia di Cuneo;
il ripetersi di calamità naturali nel territorio piemontese mostra l'ineludibile necessità di interventi che non si limitino a ripristinare quanto distrutto dagli eventi naturali, ma piuttosto a realizzare opere strutturali che consentano di prevenire le ricorrenti frane ed esondazioni -:
quali siano le misure che il Governo intenda assumere per fronteggiare l'emergenza, anche in considerazione del fatto che le avverse condizioni del tempo che ancora incombono sulla regione potrebbero aggravare la già difficile situazione.
(3-00026)

TESTO AGGIORNATO AL 4 GIUGNO 2008

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SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
nelle scorse settimane, la Sogefi Filter Division (società del Gruppo Cir di Carlo De Benedetti) ha deciso di chiudere l'impianto di Mantova;
tale decisione ha determinato l'avvio della procedura di mobilità per circa 230 dipendenti;
la procedura terminerà a fine luglio e, quindi, da inizio agosto i dipendenti si troveranno senza lavoro;
la Sogefi Filter Division è una azienda multinazionale, partner dei maggiori produttori di automobili al mondo, con produzioni di alto profilo tecnologico;
il 21 maggio scorso si è tenuto, convocato dal Ministero stesso, un incontro tra le parti (sindacati e rappresentanti della Sogefi), gli Enti locali mantovani (comune provincia di Mantova) e la Regione Lombardia;
l'esito dell'incontro è stato negativo a tal punto che i rappresenti della Sogefi non hanno riconosciuto il Ministero quale sede autorevole e adeguata per affrontare la questione in oggetto -:
quali siano gli intendimenti del Ministro interpellato, nel contesto della competizione internazionale, in relazione alla situazione industriale di questa impresa, e più in generale di quelle operanti nei settori a più alto profilo tecnologico, nonché se non ritenga di adoperarsi, in prima persona, per la gestione di tale grave vicenda, riconvocando urgentemente il tavolo tra le parti, con l'obiettivo di definire un percorso di maggiori tutele e garanzie per le lavoratrici ed i lavoratori della Sogefi.
(2-00032) «Lulli, Marco Carra, Soro, Farinone».

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

X Commissione:

VICO, LULLI, GINEFRA, LUONGO, MARGIOTTA, GRASSI, BOCCIA, MASTROMAURO, BORDO, SERVODIO, BELLANOVA,

CAPANO e CONCIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in data 19 marzo 2006 è stato sottoscritto un «Protocollo d'Intesa per il consolidamento del comparto industriale del Mobile Imbottito dell'Area Murgiana» - Matera, Bari, Taranto - tra Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero per le attività produttive, il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la Regione Basilicata, la Regione Puglia, il Distretto Industriale del Mobile Imbottito di Matera, le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL confederali e FeNEAL FILCA FILLEA nazionali, regionali e territoriali, la CISAL, la Confindustria della Basilicata e della Puglia, la CONFAPI della Basilicata e della Puglia, API di Bari e Matera, la Confartigianato della Basilicata e della Puglia, la CNA della Basilicata e della Puglia, la CLAAI della Puglia;
obiettivo prioritario del Protocollo d'Intesa è quello di sostenere e rafforzare, attraverso l'attivazione di una procedura di Accordo di Programma e degli strumenti operativi necessari, la competitività del distretto del mobile imbottito e del territorio delle regioni Puglia e Basilicata (sede del distretto e dei Sistemi Produttivi Locali connessi);
il decreto ministeriale 3 dicembre 2007 «Attuazione in regime di esenzione delle agevolazioni previste ai sensi degli articoli 5-8 della legge n. 181 del 1989 e successive estensioni», nell'Allegato n. 1 «Comuni compresi nelle aree di crisi ex leggi 181 del 1989 e 513 del 1993», comprende i comuni, pugliesi e lucani, dell'area interessata dallo stato di crisi;
l'applicazione della legge n. 181 del 1989 ha dimostrato efficacia in situazioni analoghe, soprattutto nella capacità di generare nuovi investimenti e la contestuale ricollocazione del personale in esubero dal settore di crisi;
negli ultimi anni il Distretto Industriale del mobile imbottito - Matera, Bari, Taranto - ha subito un drastico ridimensionamento occupazionale; il solo Gruppo Natuzzi dai 12 mila addetti del 2002 è passato a 7 mila dipendenti nel 2007 e nel medesimo periodo le aziende dell'indotto che hanno chiuso l'attività sono 337 rispetto alle 500 che operavano;
nel mese di giugno 2008 scadono gli ammortizzatori sociali per 1300 lavoratori del Gruppo Natuzzi con la paventata dichiarazione di «esubero strutturale»;
i presidenti delle Regioni Puglia e Basilicata hanno chiesto un incontro urgente per avviare un tavolo per la soluzione della crisi -:
a che punto sia giunto l'iter di valutazione del Protocollo d'Intesa ricordato in premessa per la successiva trasformazione in Accordo di Programma Quadro e quali siano le risorse effettivamente disponibili per dare attuazione ad una politica di rilancio dei settori in questione, tra i più significativi per il made in Italy nel mondo anche attraverso l'applicazione della legge 181 del 1989 per la reindustrializzazione dell'area interessata dalla crisi del settore ove ne ricorrano i presupposti.
(5-00074)

RAISI e GARAGNANI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
compito istituzionale dell'Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente (ENEA) è di fornire a soggetti pubblici e privati servizi ad alto contenuto tecnologico, studi, ricerche, misure, prove e valutazioni nei settori dell'energia, dell'ambiente e dell'innovazione tecnologica e di svolgere funzioni di agenzia per le pubbliche amministrazioni, mediante la prestazione di servizi avanzati nei settori summenzionati;
gli indirizzi programmatici del nuovo Governo si differenziano in modo sostanziale da quelli del Governo precedente in materia di energia e di ambiente, nonché

in altri settori per i quali le competenze e le tecnologie sviluppate dall'ENEA possono essere di estrema utilità:
a) per quanto attiene al settore dell'energia ci si riferisce, in particolare, sia alla recente decisione di riprendere l'utilizzazione dell'energia nucleare, sia anche a quella di ottimizzare l'uso del gas naturale tramite la realizzazione di rigassificatori, campi nel quale l'ENEA e le sue consociate hanno mantenuto notevoli competenze su aspetti progettuali e di sicurezza di grande rilevanza, aggiornandole anche grazie alla partecipazione attiva di loro esperti a progetti internazionali di ricerca, e detengono importanti impianti sperimentali;
b) per quanto attiene al settore dell'ambiente, sono da sottolineare sia la necessità di sviluppare nuove attività di protezione ambientale conseguenti alle scelte energetiche summenzionate, sia, in generale, quella di «ricalibrare» le attività già in corso o previste coerentemente con il ritorno ad una visione antropocentrica delle politiche di salvaguardia dell'ambiente;
c) per quanto riguarda altri settori, le competenze e le attrezzature disponibili all'ENEA potranno essere utilmente impiegate, ad esempio, a supporto della realizzazione delle grandi infrastrutture decisa dal nuovo Governo e per attività d'interesse del Dipartimento della Protezione Civile;
l'attuale Consiglio di Amministrazione (CdA) dell'ENEA è composto da ben otto membri, compreso il Presidente, di cui due sono indicati dal Ministero dello Sviluppo Economico (Vigilante), due dal Ministero dell'Ambiente, due dal Ministero della Ricerca Scientifica ed uno dalla Conferenza Stato-Regioni;
i membri del CdA dell'Ente sono stati nominati dal precedente Governo e, quindi, potrebbero non essere rappresentativi degli indirizzi programmatici del nuovo Governo, in particolare in settori strategici come l'energia, l'ambiente e la realizzazione di grandi infrastrutture;
sebbene l'ultima legge di riforma dell'Ente risalga al settembre 2003, essa è stata finora disattesa, anche per calibrare la nuova gestione alle visioni programmatiche del precedente Governo, cosa che ha prodotto una proposta di ristrutturazione organizzativa considerata largamente inadeguata e pasticciata dalle componenti politiche e sindacali dell'Ente e da buona parte del personale, e che non trova giustificazioni a procedere ulteriormente;
inoltre, la bozza di ristrutturazione proposta non presenta, secondo gli interroganti, elementi di rinnovamento reale ed adeguato per il rilancio dell'Ente nelle prospettive del nuovo Governo, bensì tende a lasciare inalterate posizioni di privilegio e potere, senza dare spazio a nuove e diverse professionalità, e ad un positivo decentramento decisionale e gestionale, anche a livello geografico, nel senso di limitare l'incidenza della burocrazia a beneficio dell'efficienza ed operatività dell'ente, nelle sue varie potenzialità di ricerca e sviluppo tecnologico e di servizio anche verso l'esterno;
questa proposta di ristrutturazione, proprio per le sue caratteristiche, non appare in grado di sanare il malessere molto profondo e diffuso nel personale dell'Ente, che esso vive ormai da tanti anni e che già prima delle recenti elezioni è sfociato in iniziative di protesta e di critica (peraltro costruttiva) e rischia di essere pregiudizievole (in quanto complicherebbe fortemente la necessaria rifocalizzazione degli obiettivi dell'ente e delle sue unità);
a questo riguardo, si cita, a titolo d'esempio (oltre ai numerosissimi ricorsi presentati da personale dell'Ente alla magistratura amministrativa), il documento «Iniziativa programmatica e progettuale per il rilancio dei centri dell'ENEA dell'Emilia-Romagna», firmato da circa 170 dipendenti delle sedi emiliano-romagnole ed inviato al Presidente, ai membri del CdA ed al Direttore Generale dell'ENEA (con copia a rappresentanti delle diverse

forze politiche, delle organizzazioni sindacali e degli organi di stampa) il 7 aprile 2008, assieme ad una richiesta d'incontro urgente (reiterata al Presidente ed al Direttore Generale il 21 aprile 2008), documento e richiesta che, peraltro, non hanno ancora ricevuto alcun riscontro da parte della direzione dell'Ente -:
se rispondano a verità le notizie secondo le quali la ristrutturazione dell'ENEA, che prevede la definizione delle unità nelle quali si dovrebbero articolare gli attuali Dipartimenti, stia proseguendo sostanzialmente in accordo con gli indirizzi programmatici stabiliti dal precedente Governo e sarà discussa dal CdA dell'ENEA nella sua riunione prevista il 12 giugno 2008 e se, in questo caso, non ritenga che tali attività, alla luce di tutte le considerazioni svolte in premessa, debbano essere immediatamente bloccate.
(5-00075)

POLLEDRI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
a quanto consta all'interrogante ad oggi la centrale di Caorso risulta essere priva del responsabile avente le deleghe disciplinate dalla legge n. 230 del 1995 e risultano esplicitate nel «Regolamento di esercizio della centrale»;
allo stato la centrale elettronucleare di Caorso sta procedendo al trasferimento del combustibile nucleare irraggiato in Francia;
risulta all'interrogante incomprensibile per quale motivo allo stato attuale si sia rimosso il responsabile senza che si sia proceduto ai sensi della legge n. 230 del 1995;
la persona ad oggi indicata a quanto consta all'interrogante non risulta avere le deleghe necessarie per svolgere una mansione così delicata -:
se il Ministro interrogato essendo a conoscenza della situazione intenda intervenire sollecitando l'Apat ad imporre a Sogin di intervenire secondo quanto previsto dalla 230/95 per sanare la situazione a tutela del territorio piacentino e di tutta la pianura padana.
(5-00076)

...

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

L'interrogazione a risposta orale De Torre e Sarubbi n. 3-00006, pubblicata nell'allegato B al resoconti della seduta del 20 maggio 2008, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Quartiani.

Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore: interrogazione a risposta orale Lulli n. 3-00021 del 29 maggio 2008.