MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE A TUTELA DEI LAVORATORI ESPOSTI ALL'AMIANTO NELLO STABILIMENTO GOODYEAR DI CISTERNA DI LATINA E DEI FAMILIARI DELLE VITTIME

   La Camera,
   premesso che:
    la società multinazionale Goodyear ha attuato, durante il periodo della propria presenza in Italia, una politica industriale sostanzialmente impostata su un'attività concentrata in stabilimenti collocati in aree del Paese a basso tasso di sviluppo, anche in modo da usufruire delle agevolazioni fiscali della «Cassa per il Mezzogiorno»;
    quando le condizioni economiche e imprenditoriali non hanno più consentito alla società di sviluppare in tal modo la propria produzione, la Goodyear ha scelto la strada di abbandonare l'Italia (e, in particolare, lo stabilimento di Cisterna di Latina), smantellando repentinamente i macchinari utilizzati negli stabilimenti italiani, coibentati in amianto, che sono stati trasferiti in Paesi in via di sviluppo che possiedono normative più deboli in materia di sicurezza sul lavoro;
    purtroppo, numerosi lavoratori impiegati dalla società presso i propri stabilimenti, negli anni di permanenza in Italia, hanno accusato gravissime patologie derivanti dall'esposizione agli agenti dell'amianto, che sono state riscontrate in modo oggettivo - e non contestabile - dai competenti organismi sanitari;
    in questo contesto, nell'estate del 2008 il tribunale di Latina ha condannato a complessivi 21 anni di reclusione nove ex dirigenti della Goodyear italiana nel processo per le morti, causate dall'esposizione all'amianto, nello stabilimento di Cisterna di Latina, che produceva pneumatici e ha definitivamente chiuso nel 2000;
    dopo la sentenza, gli eredi delle vittime restano ancora in attesa dell'erogazione del risarcimento e l'azienda si rifiuta di corrispondere il dovuto, nonostante i reiterati ordini dei giudici di versare immediatamente le somme indicate;
    secondo l'autorità giudiziaria, l'assoluta carenza dei dispositivi di protezione individuali e collettivi, nonché la violazione delle norme poste a tutela degli operai, hanno determinato la morte di decine di operai, esposti all'amianto, alle ammine aromatiche e ad altre sostanze altamente tossiche;
    il 6 giugno 2012 è prevista presso il tribunale di Latina una nuova udienza, nell'ambito del processo penale di appello, mentre sta per iniziare presso il medesimo tribunale il dibattimento penale cosiddetto «Goodyear-bis» con dodici ex dirigenti della multinazionale in questione imputati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose aggravate nei confronti di altri 20 operai, di cui 19 morti per tumore;
    in data 15 settembre 2010 è stata approvata all'unanimità, da parte della XI Commissione (Trasporti) della Camera, la risoluzione n. 8-00089, con la quale, proprio per far fronte a tale grave situazione e ad altre analoghe, il Governo si era impegnato a mettere in campo le iniziative più opportune, nell'interesse primario dei lavoratori drammaticamente coinvolti e delle loro famiglie, anche nell'ambito di un confronto generale con tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti, nella prospettiva di portare all'attenzione e monitorare tutte le questioni ancora aperte;
    allo stato, non risulta che il Governo abbia dato seguito ai richiamati impegni assunti a livello parlamentare, mentre un'iniziativa di mediazione, avviata a livello privato – anche a seguito delle reiterate richieste di versamento dei risarcimenti – con il coinvolgimento della società multinazionale, ha prodotto risultati assolutamente inaccettabili e deludenti;
    occorre, dunque, intraprendere tutte quelle azioni tese a salvaguardare i diritti legittimamente rivendicati dai lavoratori danneggiati e dai familiari delle vittime e a garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro nel territorio,

impegna il Governo

ad attivare immediatamente un tavolo di confronto istituzionale con tutti i soggetti coinvolti, intraprendendo qualsiasi iniziativa idonea a salvaguardare i diritti dei lavoratori danneggiati e dei familiari delle vittime, con particolare riferimento al caso di cui in premessa, in ottemperanza agli impegni già assunti nelle competenti sedi parlamentari.
(1-01034)
«Moffa, Antonino Foti, Damiano, Fedriga, Poli, Paladini, Pelino, Razzi, Siliquini, Lehner, Gianni, D'Anna, Scilipoti, Taddei».
(17 maggio 2012)