Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||
---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Camerun | ||
Serie: | Schede Paese politico-parlamentare Numero: 61 | ||
Data: | 26/11/2012 | ||
Descrittori: |
| ||
Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari |
n. 61 – 26 novembre 2012
Camerun
Il quadro istituzionale
Il
Camerun è una repubblica fondata su un
regime presidenziale multipartitico.
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato, ed è eletto tramite voto popolare
per un mandato settennale, eventualmente rieleggibile (l limite di due mandati,
originariamente previsto, è stato eliminato con una riforma costituzionale del
2008). Detiene un amplissimo potere di controllo sul sistema istituzionale:
nomina e revoca i membri dell’Esecutivo, i governatori provinciali, e i membri
dei consigli cittadini; designa i giudici; sceglie i vertici delle oltre cento
aziende parastatali; approva le spese e i regolamenti; dichiara lo stato di
emergenza.
Il Primo ministro è il Capo del Governo. Egli viene nominato dal Presidente ma è formalmente responsabile, insieme ai suoi ministri, di fronte al Parlamento, e dura in carica cinque anni.
Il Parlamento è unicamerale ed è composto da 180 deputati eletti direttamente dal corpo elettorale con un sistema maggioritario semplice a circoscrizioni uninominali. I deputati durano in carica cinque anni.
Una riforma costituzionale approvata nel 1996 ha previsto la creazione di una seconda Camera, il Senato, composta da 100 membri, di cui un terzo sono scelti dal Presidente e altri due terzi tramite elezioni indirette. Il governo camerunense non ha però mai dato attuazione a questa riforma, e quindi il Parlamento resta di fatto unicamerale a dispetto di quanto scritto nella costituzione.
Secondo Freedom House il Camerun è uno Stato “non libero”. Il Democracy Index 2011 dell’ Economist Intelligence Unit lo classifica invece come “regime autoritario”.
Nonostante il Camerun sia ufficialmente una repubblica multipartitica dal 1992, i cittadini non hanno mai potuto scegliere i loro leader in maniera pienamente democratica poichè le elezioni, soprattutto quelle presidenziali, sono sempre state caratterizzate, a parere di alcune organizzazioni internazionali, da episodi di intimidazione, manipolazione e brogli. I tribunali sono soggetti al controllo del Governo e gli episodi di corruzione sono assai numerosi così come il ricorso alla tortura. Nel nord del Paese potenti capi tribali conosciuti come “lamibee” gestiscono i loro personali tribunali, milizie e prigioni, usati prevalentemente contro gli oppositori politici del governo centrale.
Il 69% della popolazione è di religione cristiana, il 21% musulmana, il 6% animista, il resto appartiene a gruppi minoritari. La Costituzione garantisce la libertà di culto e di conversione, e anche il diritto di ogni cittadino di intraprendere un’azione giudiziaria contro il Governo nel caso in cui questo violi la suddetta libertà. Il Dipartimento di Stato americano non ha riscontrato, ad oggi, alcuna violazione della libertà di religione da parte delle strutture governative.
Forme di schiavitù permangono nel nord del Paese, e alcuni gruppi etnici come i “Pygmies”, i “Beti” ed i “Bula” sono esclusi dalla vita civile e lavorativa. La violenza sulle donne è un’altra piaga del Camerun, e sono numerosi i casi in cui i diritti di eredità e proprietà sono negati agli individui di sesso femminile nonostante i codici li garantiscano.
La situazione politica
Presidente della Repubblica dal 1982 è Paul Biya (n.1933). Biya dopo essere stato Primo ministro è succeduto al vertice dello Stato a Ahmadou Ahidjo, protagonista di un ventennio di regime dai tratti autoritari. I primi dieci anni della Presidenza Biya sono stati caratterizzati da un sistema monopartitico. La competizione elettorale multipartitica è stata introdotta per la prima volta in occasione delle elezioni presidenziali del 1992. Nonostante l’apertura ai nuovi contendenti Biya è uscito vincitore da tutte le elezioni aperte agli altri partiti, nel 1992, nel 1997, nel 2004 e nel 2011.
Il partito di Biya è il Movimento del popolo democratico del Camerun (CPDM), così rinominato nel 1985 e erede della precedente Unione nazionale del Camerun. Dall’indipendenza ottenuta nel 1960 la scena politica è sempre stata dominata dallo stesso partito, l’Unione nazionale del Camerun poi diventata CPDM.
Alle scorse elezioni presidenziali del 9 ottobre 2011 il Partito di Biya si è imposto con il 77,99% dei voti. Lo sfidante principale, John Fru Ndi, leader del Fronte socialdemocratico (SDF), si è invece fermato al 10,71% dei suffragi.
Le
ultime elezioni parlamentari hanno avuto luogo il 22 luglio del 2007 e sono state caratterizzate da una netta
vittoria del CPDM, che ha ottenuto 150 dei 180 seggi disponibili. Il Fronte socialdemocratico
ha ottenuto soltanto 16 seggi. I restanti sono andati all’Unione Nazionale per
Il Primo ministro è, dal 30 giugno 2009, Philémon Yunji Yang (n. 1947), membro del CPDM ed ex ambasciatore in Canada dal 1984 al 2004. 'Assemblea nazionale del Camerun ha prolungato di almeno sei mesi il mandato dei deputati, rinviando a una data ancora non definita, le prossime elezioni legislative che erano previste nell'anno in corso.
Nonostante alcuni sforzi fatti per liberalizzare il confronto politico, il regime di Biya conserva ancora profondi connotati autoritari. In particolare, il Parlamento è da sempre controllato, quasi nella sua interezza, dal CPDM, che si limita ad approvare tutte le politiche decise dal Presidente. Il concetto di partecipazione popolare alla vita civile e politica del Paese, per quanto formalmente garantito dall’assetto istituzionale, nella pratica risulta essere vuoto.
Il 6 novembre
Il Camerun è un paese povero. Nel 2012 il Pil pro capite ammonta a 1.142 dollari. L’aspettativa media di vita è 52 anni. Secondo gli ultimi rilevamenti del 2007 il 9,6% della popolazione vive in povertà estrema (meno di 1,25$ al giorno) e il 30% in povertà moderata (meno di 2$ al giorno). Soltanto il 71% della popolazione è alfabetizzata.
Secondo
Indicatori internazionali sul paese1:
Libertà politiche e civili: Stato “non libero” (Freedom House 2012); “regime autoritario” (131 su 167 ; Economist 2011)
Indice della libertà di stampa: 97 su 179 (Reporters sans Frontières 2011 - 2012)
Libertà religiosa: la pratica della stregoneria è un reato penale (ACS 2012); obbligo di registrazione per le comunità religiose (USA 2011)
Corruzione percepita: 134 su 182 (Transparency International 2011)
Libertà economica: Stato “prevalentemente non libero” (135 su 179 ; Heritage Foundation 2012 )
Gap nelle differenze di genere: 112 su 135 (World Economic Forum 2012)
PIL: 2013: + 5 per cento (IMF 2012)
1Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); la condizione della libertà economica come riportata dalla fondazione Heritage ; la misura delle differenze di genere secondo il “Global Gender Gap Index” pubblicato dal World Economic Forum (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore uguaglianza); le stime sulla crescita del PIL secondo il World Economic Outlook Database pubblicato nell’ottobre 2012 dal Fondo Monetario Internazionale.
Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri |
( 06 6760-4172 – *st_affari_esteri@camera.it |
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera
sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli
organi parlamentari e dei parlamentari. |
File: es1279paese.doc