Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Mauritius
Serie: Schede Paese politico-parlamentare    Numero: 50
Data: 21/02/2012
Descrittori:
ISOLE MAURITIUS     

SIWEB

Casella di testo: SCHEDA PAESE
politico-parlamentare

n. 50 –  21 febbraio  2012

Mauritius                              Mauritius – Bandiera

 


Il quadro istituzionale

Mauritius, indipendente dal 1968, ha assunto la forma di Repubblica parlamentare il 12 marzo 1992, nell’ambito del Commonwealth.

Capo dello Stato è il Presidente della Repubblica, eletto a maggioranza semplice dall’Assemblea Nazionale, con mandato quinquennale,rinnovabile.

Il Parlamento delle Repubblica di Mauritius è costituito dalla sola Assemblea Nazionale, che conta 70 seggi, cui sono designati, con un mandato di quattro anni, 62 membri eletti nelle 21 circoscrizioni elettorali con sistema maggioritario plurinominale e 8 membri aggiuntivi, noti come "migliori perdenti", nominati dalla Corte suprema tra i primi non eletti per garantire la equa rappresentanza delle minoranze etniche e religiose.

 

Per quanto concerne il rispetto in concreto delle libertà politiche e civili, Freedom House considera le Mauritius “Stato libero” mentre per il Democracy Index 2011 dell’Economist Intelligence Unit Mauritius è l’unico Paese africano ad essere considerato una “democrazia piena”. (cfr. infra “Indicatori internazionali sul Paese”).

 

 

La situazione politica interna

L’attuale presidente della Repubblica è Anerood Jugnauth, rieletto il 15 febbraio 2008 per un secondo mandato che terminerà nel 2013.

Anerood Jugnauth (n. 1930), membro, fin dagli anni Sessanta, del Movimento Militante Mauriziano (MMM), ha fondato, nel 1983, il Movimento Socialista Mauriziano (MSM). Più volte Ministro, ha ricoperto l’incarico di Primo ministro dal 16 giugno 1982 al 22 dicembre 1995 e poi successivamente, con la nuova Costituzione, dal 17 settembre 2000 al 30 settembre 2003. Eletto Presidente della Repubblica il 7 ottobre 2003 e rieletto nuovamente il 19 settembre 2008.

Primo ministro è, dal 5 luglio 2005, Navinchandra Ramgoolam (n. 1947, leader del Partito laburista).

Alle ultime elezioni, svoltesi il 5 maggio 2010, l’Alleanza dell’Avvenire (costituita dal Partito Laburista, dal Partito Socialdemocratico e dal Movimento Socialista Militante) ha ottenuto il 49,7% dei voti e 45 seggi, sconfiggendo l’Alleanza del Cuore (composta dal Movimento Militante Mauriziano, dall’Unione Nazionale e dal Movimento Socialista Democratico), che ha ottenuto il 42% dei voti e 20 seggi, mentre il Movimento Rodrigues ha ottenuto 2 seggi e l’Organizzazione del Popolo di Rodrigues 1 seggio. L’Affluenza alle urne è stata pari al 77,8%

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indicatori internazionali sul paese[1]:

Libertà politiche e civili: “Stato libero” (Freedom House);  “democrazia piena” (2011: 24 su 167; 2010: 24 su 167 Economist)

libertà di stampa: 54 su 179

libertà di Internet: -

Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS); situazione di rispetto in concreto (USA)

Corruzione percepita: 46 su 183

Libertà economica: “Stato prevalentemente libero” (8 su 179)

Variazione PIL: 2010: + 4,1 per cento; 2011: + 4,2 per cento (stima)

 

 


Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri

( 06 6760-4939 – *st_affari_esteri@camera.it

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File: es1045paese.doc

 



[1]   Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); la condizione della libertà economica come riportata dalla fondazione Heritage la condizione della libertà di Internet come riportata da OpenNet Initiative; il tasso di crescita del PIL come riportato dal Fondo monetario internazionale; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alle note esplicative presenti nel dossier  dossier Analisi dei rischi globali. Indicatori internazionali e quadri previsionali (documentazione e ricerche 29 luglio 2011) e nella nota Le elezioni programmate nel periodo settembre-dicembre 2011 (9 settembre 2011).