Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Incontro informale con il Vice Premier nonchè Ministro degli Affari esteri della Repubblica Ceca, onorevole Karel Schwarzenberg (14 febbraio 2012) | ||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 320 | ||
Data: | 14/02/2012 | ||
Descrittori: |
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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Documentazione e ricerche |
Incontro informale con il Vice Premier nonché Ministro degli affari esteri della Repubblica Ceca, onorevole Karel Schwarzenberg
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(14 febbraio 2012) |
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n. 320 |
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14 febbraio 2012 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Affari Esteri ( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it |
Ha partecipato alla redazione del dossier il seguente Servizio: |
Servizio Rapporti Internazionali ( 066760-3948 – * cdrin1@camera.it
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File: es1037.doc |
INDICE
Scheda paese politico - parlamentare
§ La repubblica Ceca e il nuovo Trattato europeo
§ Accordi in vigore tra Italia e Repubblica Ceca
§ Rapporti economici Italia – Repubblica Ceca
Rapporti parlamentari con la Repubblica Ceca (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
Biografia (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
Scheda paese
politico - parlamentare
Il quadro istituzionale
La Repubblica Ceca, nata il 1° gennaio 1993 dalla divisione della Cecoslovacchia, è una Repubblica parlamentare.
Capo dello Stato è il Presidente della Repubblica, eletto dal
Parlamento a Camere riunite con mandato
quinquennale, rinnovabile una volta. Il Presidente della Repubblica non ha diretti poteri di governo; nomina
però il primo ministro e i ministri; può rinviare le leggi alle Camere e può,
in specifici casi (impossibilità di formare il Governo; fiducia negata al
Governo; assenza di numero legale per più di tre mesi) sciogliere la sola Camera dei Deputati. Con una riforma costituzionale
approvata in via definitiva dal Senato il 9 febbraio 2012, è stata introdotta,
a poteri invariati, l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.
Il Parlamento delle Repubblica Cecaè composto da Camera e Senato. Il Senato (Senat) conta 81 seggi i titolari dei quali, eletti con sistema maggioritario uninominale a doppio turno e con mandato di sei anni, vengono rinnovati nella misura di un terzo (27 seggi) ogni due anni. La Camera dei Deputati (Poslanecka Snemovna) è composta da 200 seggi e la durata del mandato è quadriennale; i deputati sono eletti sulla base di un sistema proporzionale (metodo D’Hondt). Per accedere alla rappresentanza alla Camera i partiti devono raggiungere almeno il 5% dei voti espressi (10% in caso di lista tra due partiti, 20% per liste tra quattro o più partiti). Hanno diritto al voto per entrambe le Camere i cittadini della Repubblica Ceca che abbiano compiuto il 18° anno di età, per essere eletti deputati è necessario aver compiuto 21 anni; per essere eletti senatori 40. Le funzioni delle due Camere sono differenziate; solo alcuni disegni di legge (in materia costituzionale, in materia elettorale; attinenti alle funzioni delle Camere o determinate tipologie di trattati internazionali) necessitano dell’approvazione di entrambe le Camere; gli altri disegni di legge (anche quelli proposti al Senato) iniziano l’iter alla Camera e, se approvati, vengono trasmessi al Senato che può approvarli, respingerli o emendarli entro trenta giorni. In caso di mancata pronuncia entro tale termine la legge si ritiene approvata; in caso di modifiche la Camera può o approvare il testo modificato ovvero confermare il testo precedente che in tal caso è definitivamente approvato; se il Senato respinge il disegno di legge trasmesso dalla Camera, la Camera lo può riapprovare definitivamente con la maggioranza assoluta.
Il Governo è composto dal primo ministro e dai ministri nominati dal Presidente della Repubblica (i ministri su proposta del primo ministro). Entro un mese dalla nomina il nuovo governo deve ricevere la fiducia della sola Camera dei Deputati; se la fiducia è negata al governo nominato dal Presidente della Repubblica per due volte consecutive, Il Presidente della Repubblica nominerà primo ministro il candidato proposto dal Presidente della Camera, il cui governo dovrà poi ricevere la fiducia della Camera. Il Governo può essere sfiduciato; la mozione di sfiducia deve essere sottoscritta da almeno cinquanta deputati. Il Governo può inoltre chiedere alla Camera un voto di fiducia. La Camera ha approvato in prima lettura una riforma costituzionale che ha introdotto l’obbligo di indicare un candidato alla carica di primo ministro in caso di mozione di sfiducia (la c.d. “sfiducia costruttiva”).
Per quanto concerne il rispetto in concreto delle libertà politiche e civili, per Freedom House la repubblica Ceca è uno “Stato libero” in possesso dello status di “democrazia elettorale”, mentre per il Democracy Index 2010 dell’Economist Intelligence Unit è una “democrazia piena” (cfr. infra “Indicatori internazionali sul Paese”).
La situazione politica interna
Attuale presidente della Repubblica è Vaclav Klaus, rieletto il 15 febbraio 2008 per un secondo mandato che terminerà nel 2013.
Vaclav Klaus (n. 1941), principale protagonista, insieme (e spesso in contrapposizione) a Vaclav Havel (1936-2011), della scena politica ceca postcomunista e noto all’opinione pubblica internazionale per le sue posizioni liberiste ed euroscettiche (è stato l’ultimo Capo di Stato a ratificare il Trattato di Lisbona), iniziò la sua carriera governativa come ministro delle finanze nel primo governo multipartitico cecoslovacco nato dalla “Rivoluzione di velluto” del novembre 1989 e guidò la transizione all’economia di mercato. Fondatore e Leader del partito di centrodestra ODS, nato dalla dissoluzione del Forum civico di Havel che aveva guidato la “Rivoluzione di velluto”, e primo ministro ceco dal giugno 1992, negoziò con il leader slovacco Vladimir Meciar la dissoluzione della federazione; primo ministro della Repubblica Ceca indipendente fino al 1997, si dovette dimettere in quell’anno a causa della crisi economica e valutaria, seguita ad anni di rapido sviluppo dell’economia ceca, a cui si accompagnarono anche scandali finanziari che coinvolsero il governo (al governo di Klaus succedette un governo tecnico guidato da Josef Tosovsky fino alle elezioni anticipate del 1998, e quindi, nelle legislature 1998-2002 e 2002-2006, governi guidati dai socialdemocratici Milos Zeman, Vladimir Spidla, Stanislav Gross, Jiri Paroubek; solo nel 2006, come si vedrà meglio più avanti, la guida del governo è tornata al centrodestra). Klaus è stato eletto Presidente della Repubblica per la prima volta nel 2003, al termine dei due mandati di Vaclav Havel.
Primo ministro è, dal luglio 2010 Petr Necas (n. 1964, leader del partito di centrodestra ODS, già viceministro della difesa e ministro del lavoro), alla guida di una coalizione di centro-destra composta oltre che dall’ODS da due partiti di più recente formazione: TOP 09, partito fondato nel giugno del 2009 e guidato dall’ex ministro degli esteri, Karel Schwarzenberg e dal Partito degli Affari pubblici (VV), di orientamento liberal-conservatore fondato nel 2001 e guidato dallo scrittore e giornalista investigativo Radek John, che ha fatto della lotta alla corruzione politica uno dei punti qualificanti del suo programma (il governo, in carica dal 13 luglio, ha ottenuto la fiducia della Camera con 118 voti il 10 agosto).
La formazione di una maggioranza parlamentare di centro-destra ha fatto seguito alle elezioni della Camera svoltesi il 28-29 maggio 2010 (affluenza 62,6%), dalle quali in realtà è stato il partito socialdemocratico ceco (CSSD) ad emergere con il gruppo parlamentare più forte (56 seggi, anche se in diminuzione rispetto ai 74 precedenti). I due partner di governo dell’ODS, TOP09 e Partito degli Affari pubblici hanno rappresentato, insieme alla crisi dei partiti maggiori, la principale novità delle elezioni: TOP09 ha ottenuto 41 seggi, mentre il Partito degli affari pubblici ha ottenuto 24 seggi. Dai risultati elettorali si può dedurre come i due partiti abbiano raccolto voti principalmente nel bacino elettorale delle altre forze di centro-destra: si è avuta infatti una riduzione del peso dell’ODS, passato da 81 a 53 seggi e la scomparsa dalla Camera dei precedenti alleati dell’ODS, KDU-CSL (Unione democratico cristiana-partito popolare), che ha perso tutti i suoi precedenti 13 seggi, e i Verdi (SZ) che non hanno confermato nessuno dei loro 6 seggi precedenti.
Le elezioni del maggio 2010 hanno posto termine ad una legislatura, inaugurata nel 2006 e caratterizzata da una forte instabilità, che aveva visto succedere, nel maggio 2009, ad un governo di minoranza di centrodestra, sostenuto anche dall’astensione dei socialdemocratici e guidato dal precedente leader dell’ODS Mirek Topolanek, un governo tecnico sostenuto sia dall’ODS sia dai socialdemocratici e guidato dal direttore dell’Ufficio nazionale di statistica Jan Fisher.
Una situazione di instabilità politica ha peraltro continuato a manifestarsi
Al centro dell’agenda politica ceca vi sono le questioni europee: la Repubblica Ceca al momento non ha firmato il nuovo Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell’Unione economica e monetaria (cfr. infra nel dossier per approfondimenti), chiedendo una pausa di riflessione di qualche settimana. Inoltre il Parlamento ceco ha approvato solo dopo alcune esitazioni la concessione di un aumento della contribuzione al FMI per far fronte ad eventuali interventi di salvataggio di Stati colpiti dalla crisi dei debiti sovrani.
Anche le riforme costituzionali sopra richiamate sono al centro delle attenzioni: probabili candidati alle prime elezioni presidenziali a suffragio universale diretto del 2013 sono il ministro degli affari esteri Karel Schwazenberg, e gli ex-primi ministri Jan Fischer e Milos Zeman
Indicatori internazionali sul paese[1]:
Libertà politiche e civili: “Stato libero” (Freedom House); “democrazia piena” (2011: 16 su 167 Economist)
Indice della libertà di stampa: 14 su 179
Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS); situazione di rispetto in concreto (USA)
Corruzione percepita: 57 su 183
Variazione PIL: 2010: + 2,31 per cento; 2011: + 1,9 per cento (stima)
Libertà economica: “Stato moderatamente libero” (30 su 179)
La Repubblica ceca ha annunciato la sua intenzione di non aderire al Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell’Unione economica e monetaria, sul cui contenuto è stato raggiunto un accordo nel corso del Consiglio europeo straordinario del 30 gennaio 2012. Oltre alla Repubblica ceca ha annunciato la sua intenzione di non aderire, tra gli Stati membri dell’Unione, il solo Regno Unito. A differenza di quest’ultimo, però, la mancata adesione della Repubblica ceca non appare definitiva: lo Stato si è infatti riservato di prendere una decisione definitiva entro le prossime settimane. Si ricorda che il Trattato verrà firmato in occasione del prossimo Consiglio europeo dell’1-2 marzo 2012.
Sul contenuto del Trattato cfr. infra l’estratto del Dossier dell’Ufficio Rapporti con l’Unione europea
Il primo ministro ceco Necas ha indicato tre principali obiezioni al nuovo Trattato:
il Trattato non prevede meccanismi sufficientemente severi per garantire il rispetto dei livelli di debito previsti (in proposito si ricorda che la Repubblica ceca ha un rapporto debito/PIL intorno al 40 per cento e negli scorsi anni ha posto in essere significative misure di austerità per centrare l’obiettivo di un rapporto deficit/PIL del 3 per cento, in vista di una possibile adesione all’euro);
la Repubblica ceca, non essendo al momento Stato-membro dell’Euro non può partecipare alle riunioni dell’Eurogruppo, organismo che riunisce i ministri dell’economia (e, in più rare occasioni i Capi di Stato e di governo) degli Stati che aderiscono all’Euro, nonostante i vincoli che deriverebbero per la Repubblica ceca da un’adesione al Trattato (in proposito si ricorda che comunque è previsto che gli Stati non membri dell’Euro ma firmatari del Trattato partecipino all’Eurogruppo almeno una volta all’anno e comunque tutte le volte che l’organismo si occupi di misure per la competitività ovvero di “architettura istituzionale” dell’Unione monetaria);
il quadro politico interno ceco rende difficile la ratifica del Trattato: il Presidente della Repubblica Vaclav Klaus ha annunciato la sua intenzione di non sottoscrivere il nuovo Trattato, mentre la coalizione di governo appare divisa sull’eventualità di sottoporre a referendum l’eventuale adesione; in ogni caso risulta allo stato difficile raggiungere i due terzi dei voti in Parlamento necessari per l’approvazione.
Rapporti parlamentari
con la Repubblica Ceca
(a cura del Servizio Rapporti
Internazionali)
Presidenti delle Camere |
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Presidente della Camera dei Deputati (Poslanecka Snemovna) |
Miroslava NĚMCOVÁ (ODS, Partito civico democratico), dal 24 giugno 2010 |
Presidente del Senato (Senat) |
Milan ŠTĚCH (ČSSD, Partito socialdemocratico), dal 24 novembre 2010 |
Rappresentanze diplomatiche |
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Ambasciatore ceco a Roma |
S.E. Petr BURIANEK, da settembre 2011 |
Ambasciatore d’Italia a Praga |
S.E. Pasquale D’AVINO, da giugno 2011 |
XVI LEGISLATURA
Corrispondenza
Il Presidente della Camera Ceca, signora Miroslava Němcová, ha scritto al Presidente Fini una lettera, pervenuta alla Presidenza il 1° marzo 2011, in cui si dice preoccupata per la riduzione della presenza dell’insegnamento della lingua, della letteratura e della cultura ceca nei programmi didattici delle università italiane. Il Presidente Fini ha risposto alla Presidente Němcová il 28 marzo 2011, riferendole di essere consapevole dell’importanza della questione da lei sollevata e informandola di aver trasmesso copia della sua lettera alla Presidente della VII Commissione (Cultura), on. Valentina Aprea.
Il 13 luglio 2010 il Presidente Fini ha scritto al nuovo Presidente della Camera Ceca, signora Miroslava Němcová, felicitandosi per la sua elezione e invitandola in visita a Roma. La Presidente Němcová ha risposto con lettera pervenuta il 31 agosto 2010, con la quale ha ringraziato e accettato l’invito e ha indicato il mese di novembre 2010 come periodo di sua preferenza.
Il 21 maggio 2010 è pervenuta al Presidente Fini una lettera del Presidente della Camera della Repubblica Ceca, Miloslav Vlček, con la quale il medesimo annuncia le sue dimissioni da Presidente e da deputato (a decorrere dal 30 aprile 2010), esprimendo al contempo stima per il Presidente Fini[3]. Il Presidente Fini ha risposto l’8 giugno 2010, ringraziandolo e ricordando la collaborazione fra le due Assemblee parlamentari.
Il 4 dicembre 2009 è pervenuta al Presidente della Camera Fini una lettera del Presidente del Senato della Repubblica Ceca Přemysl Sobotka, con la quale egli invia copia della sua Proclamazione, pronunciata nel corso della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dei paesi europei post–comunisti, denominata “Fuori dalle catene”, tenutasi a Praga il 17 novembre 2009.
Incontri bilaterali
Il 23 dicembre 2011 il Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, si è recato a Praga, in rappresentanza della Repubblica italiana, per partecipare ai funerali di Stato del primo Presidente della Cecoslovacchia postcomunista, Václav Havel.
Il 15 novembre 2010, il Presidente Fini ha incontrato la Presidente della Camera della Repubblica Ceca, signora Miroslava Němcová. La Presidente Němcová era accompagnata dal Vicepresidente della Commissione per la Sanità, on. Jaroslav Krakora, dall’on. Gabriela Peckova, membro della Commissione Affari sociali e della Commissione Affari esteri, dall’on. Pavel Kovacik, Vicepresidente della Commissione Agricoltura e membro della Commissione per il Regolamento, e dall’on. Kristyna Koci, membro della Commissione per il Regolamento, della Commissione Sviluppo Regionale ed Amministrazione Pubblica e della Commissione Affari esteri, nonché dall’Ambasciatore della Repubblica ceca in Italia, S.E. Vladimir Zavázal. Tra i temi trattati la nuova governance europea, il ruolo dei Parlamenti nazionali nel Trattato di Lisbona, le energie alternative, la politica estera europea, l’immigrazione.
Il 18 febbraio 2010 il Presidente Fini ha incontrato a Roma il Presidente della Camera della Repubblica Ceca, Miloslav Vlček.Tra i temi dell’incontro, le ripercussioni parlamentari della applicazione del Trattato di Lisbona: il Presidente Vlček ha ipotizzato anche collaborazioni bilaterali e di gruppi ristretti nella fase parlamentare ascendente, per le quali, ha però ricordato il Presidente Fini, bisogna evitare che esse appaiano come propense alla esclusione e non invece all’inclusione. La Conferenza dei Presidenti di Parlamenti UE e la COSAC possono svolgere un ruolo significativo. La Camera italiana sta sperimentando una procedura parlamentare per la verifica del principio di sussidiarietà nel diritto comunitario. La priorità è comunque definire le principali politiche europee, ed il ruolo dei Parlamenti rispetto ad esse. Il Presidente Fin ha poi ricordato l’APEM tra le tematiche prioritarie per l’Italia. Sono stati altresì affrontati il tema della integrazione europea dei Balcani occidentali e quello della crisi economica mondiale e, infine, gli aspetti della dipendenza energetica.
Il 3 dicembre 2008 il Presidente Fini ha incontrato a Praga il Presidente della Camera dei deputati della Repubblica Ceca, Miloslav Vlček.Tra i temi dell’incontro, le prospettive della Unione europea, anche alla luce del processo di ratifica del Trattato di Lisbona, nonché il ruolo e il contesto della Alleanza NATO.
Il 16 settembre 2008 il Presidente Fini ha incontrato il Presidente del Consiglio Legislativo del Governo della Repubblica Ceca, il Ministro senza portafoglio Cyril Svoboda.Temi dell’incontro sono stati principalmente la questione della ratifica del Trattato di Lisbona - da parte della Repubblica Ceca e degli altri paesi che ancora devono portare a termine il processo di ratifica - e la situazione di Israele, con particolare riferimento alle possibili iniziative dell’Unione Europea nei confronti della questione palestinese.
Commissioni
Il 31 gennaio 2012 il Presidente della Commissione Affari esteri, on. Stefano Stefani, ha incontrato l'Ambasciatore della Repubblica Ceca, S.E. Petr Burianek.Il colloquio si è incentrato sulla visita in Italia, il 14 febbraio p.v., del Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari esteri della Repubblica Ceca, Karel Schwarzenberg, il quale incontrerà la Commissione esteri della Camera, per affrontare i principali temi europei ed internazionali. L’ambasciatore Burianiek si è soffermato poi sulla mancata firma, da parte della Repubblica Ceca, del nuovo patto di bilancio dell’Unione Europea, il cosiddetto Fiscal compact.
Il 10 maggio 2011 ha avuto luogo alla Camera un incontro della XIV Commissione (Politiche dell’Unione Europea) con una delegazione della Commissione per gli Affari dell’UE del Senato della Repubblica Ceca.
Il 18 febbraio 2010 il Presidente della Camera della Repubblica Ceca, Miloslav Vlček, si è incontrato a Roma con la Commissione politiche dell’Unione europea della Camera dei Deputati, presieduta dal suo Presidente, on. Mario Pescante.Tra i temi trattati durante l’incontro, la ratifica del Trattato di Lisbona, il ruolo dei Parlamenti rispetto ad esso e le collaborazioni tra Parlamenti. E’ stata inoltre auspicata una sempre maggiore collaborazione parlamentare tra Italia e Repubblica Ceca, pur nell’ambito della collaborazione globale di tutti e 27 i paesi UE. Ricordata anche l’utilità dei semplici scambi informativi.
Il 10 novembre 2009 la XII Commissione (Affari Sociali) ha incontrato una delegazione della Commissione Sanità della Camera dei Deputati della Repubblica Ceca, guidata dal Presidente, on. Jaroslav Krakora. Durante l’incontro sono stati tra l’altro toccati i temi della distribuzione per fasce di età della popolazione nella Repubblica Ceca ed il connesso problema della assistenza agli anziani. Citato anche il tema del tasso di diffusione di droga e alcol e il problema della carenza di medici nella Repubblica Ceca.
Il 25 febbraio 2009 una delegazione della Commissione per le questioni regionali ha incontrato una delegazione di deputati del Comitato Permanente per lo sviluppo regionale ed amministrazione pubblica della Camera dei deputati del Parlamento della Repubblica Ceca.
Convegni e incontri culturali
Il 22 ottobre 2008 si è svolto presso la Camera dei Deputati un Convegno su Eredità e attualità della Primavera cecoslovacca, organizzato dalla Fondazione della Camera dei Deputati in collaborazione con le Ambasciate della Repubblica Ceca e della Repubblica Slovacca in Italia e con le Università di Bologna e di Udine.
Il Convegno è stato introdotto da una relazione del Presidente Fini, seguita da altri interventi. Per la parte ceca, ha svolto una relazione Miroslava Němcová, Primo Vice Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Ceca.
Cooperazione multilaterale
La Repubblica Ceca invia proprie delegazioni alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa, della NATO (di cui è membro dal marzo 1999), dell’OSCE, della UEO e dell’InCE.
Il Parlamento ceco prende inoltre parte alla cooperazione parlamentare euromediterranea e, quindi, alle riunioni dell’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo (AP–UpM). All’ultima sessione plenaria, la 7^, svoltasi a Roma il 3 e 4 marzo 2011, presso la Camera dei deputati - che insieme al Senato della Repubblica ha esercitato la Presidenza di turno dell'Assemblea da marzo 2010 a marzo 2011 – per la Camera dei deputati ceca ha partecipato l’on. Frantisek Novosad, per il Senato ceco la sen. Dagmar Zverinova.
Va ricordato che la Repubblica Ceca fa parte, insieme ad Ungheria, Polonia e Slovacchia, del Gruppo di Visegrad (V4). Costituito a seguito di un vertice dei Capi di Stato e di Governo di Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia, tenutosi nella città ungherese di Visegrád il 15 febbraio 1991, il Gruppo di Visegrad è teso a stabilire e a rafforzare la cooperazione fra questi Stati (divenuti quattro il 1° gennaio del 1993, con la divisione consensuale della Cecoslovacchia), allo scopo di promuovere l'integrazione unitaria del gruppo nell'Unione Europea. Dopo l’ingresso nell’UE, la cooperazione e l'alleanza fra i quattro diversi Stati prosegue comunque nei diversi campi della cultura, dell'educazione, della scienza, nonché in quello dell'economia. La Repubblica ceca detiene la Presidenza del Gruppo dal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2012.
Il 15 e 16 settembre 2011 Praga ha ospitato la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi del V4, presieduta dal Presidente del Senato ceco, Milan Štěch.
Unione Interparlamentare
Nella XVI legislatura opera la sezione bilaterale di amicizia Italia – Repubblica Ceca e Ungheria, presieduta dall’on. Giuseppe Moles.
Attività legislativa
Legge n. 71/09 del 29 maggio 2009: Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa all'adesione della Repubblica Ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca alla Convenzione firmata a Bruxelles il 23 luglio 1990, relativa all'eliminazione delle doppie imposizioni in caso di rettifica degli utili di imprese associate, fatta a Bruxelles l'8 dicembre 2004, e norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
Allo stato attuale non risultano, all’esame delle Camere, disegni di legge di ratifica di trattati internazionali riguardanti la Repubblica Ceca.
Biografia
(a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
Karel Schwarzenberg
Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari esteri della Repubblica Ceca[4]
Karel Schwarzenberg è nato a Praga, il 10 dicembre 1937. Nel 1948 la famiglia Schwarzenberg è costretta a lasciare la Cecoslovacchia e si trasferisce in Austria. Tra il 1957 e il 1965 studia Legge e successivamente Silvicoltura alle Università di Vienna, Graz e Monaco, dopodiché si occupa della gestione delle proprietà di famiglia in Austria e in Bavaria.
Nel 1967 sposa Terezia Hardegg, dalla quale ha tre figli.
Dal 1984 al 1991 presiede la Federazione internazionale di Helsinki per i diritti umani. Nel 1989 riceve, insieme a Lech Wałęsa, il premio per i diritti umani del Consiglio d'Europa.
Nel 1989, dopo la "rivoluzione di velluto", ritorna a Praga e diventa consigliere del Presidente Václav Havel. Nel 1992 si ritira a vita privata e torna ad occuparsi dei possedimenti della famiglia nel sud della Boemia. Nel 2002viene decoratoCavaliere di III Classe dell'Ordine di Tomáš Garrigue Masaryk[5].
Da dicembre 2004 a maggio 2008 è senatore alla Camera alta del Parlamento ceco. Dal 2005 è membro della delegazione permanente presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa; dal 2005 al 2007 presiede la Commissione Affari esteri, Difesa e Sicurezza del Senato; dal 2006 al 2007 è membro della delegazione permanente presso l’Assemblea parlamentare della NATO.
Il 9 gennaio 2007 è nominato Ministro degli Esteri nel II governo Topolánek (che l'8 maggio 2009, a seguito della mancata fiducia in Parlamento, si dimette).
Dal 29 maggio 2010 è deputato alla Camera bassa della Repubblica ceca e dal 13 luglio 2010 è Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari esteri.
[1] Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); la condizione della libertà economica come riportata dalla fondazione Heritage la condizione della libertà di Internet come riportata da OpenNet Initiative; il tasso di crescita del PIL come riportato dal Fondo monetario internazionale; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alle note esplicative presenti nel dossier dossier Analisi dei rischi globali. Indicatori internazionali e quadri previsionali (documentazione e ricerche 29 luglio 2011) e nella nota Le elezioni programmate nel periodo settembre-dicembre 2011 (9 settembre 2011).
[2] Fonte: Economist Intelligence Unit – Viewswire.
[3] Poco prima delle elezioni del 2010, il Presidente Vlček, ha rassegnato le dimissioni, costretto dal suo stesso partito - la Cssd, il maggior partito del centro-sinistra ceco -, perché coinvolto in un scandalo finanziario.
[4] Fonte: sito del Ministero degli Affari esteri della Repubblica ceca.
[5] Si tratta di una delle più alte decorazioni della Repubblica Ceca e della ex Cecoslovacchia, dedicata alla memoria di Tomáš Garrigue Masaryk, primo presidente della Repubblica Cecoslovacca alla nascita dello Stato nel 1918.