Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Venezuela | ||
Serie: | Schede Paese politico-parlamentare Numero: 43 | ||
Data: | 11/01/2012 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari |
SIWEB
n. 43 – 11 gennaio 2012
Venezuela
Il quadro istituzionale
Il Venezuela è una repubblica federale, composta da 34
colonie federali, 23 Stati, e un distretto federale. Lo Stato è fondato sulla costituzione
approvata con referendum il 15 dicembre 1999 (con referendum il 25 aprile 1999
gli elettori approvarono, con il 92 per cento dei sì, la proposta del
presidente Chavez di redigere una nuova costituzione; venne quindi eletta
un’assemblea costituzionale incaricata di redigere il nuovo testo che venne
quindi sottoposto a referendum; nel corso dei suoi lavori l’assemblea dichiarò
lo stato di emergenza, sospendendo i poteri della Corte suprema e limitando
quelli parlamentari).
Il Parlamento è monocamerale (Assemblea Nazionale) e si compone di 167 membri eletti per un periodo di 5 anni. I componenti dell’Assemblea Nazionale sono eletti 65 con sistema proporzionale a liste chiuse, 68 eletti con sistema maggioritario a turno unico, 31 con sistema maggioritario a turno unico in collegi plurinominali ed infine 3 sono riservati agli indigeni.
Per “Freedom House” il Venezuela è uno Stato parzialmente libero, mentre il Democracy Index 2011 dell’Economist Intelligence Unit lo classifica come “regime ibrido” (cfr. infra “Indicatori internazionali sul Paese”).
Per quanto riguarda i
diritti politici e le libertà civili, il Venezuela non è considerato da Freedom
House una “democrazia elettorale”: nonostante l’esercizio del diritto del voto
sia relativamente libero, e privo di irregolarità procedurali, il contesto
generale politico favorisce i candidati appoggiati dal governo, ad esempio
attraverso pressioni su dipendenti pubblici, un forte uso di risorse pubbliche
e un forte vantaggio sui media per i candidati governativi. Sebbene la
costituzione garantisca la libertà di stampa, il clima mediatico è permeato da
una forte intimidazione, anche attraverso episodi di violenza fisica. Una legge
del 2004 consente al governo di controllare i contenuti delle trasmissioni
radio e televisive. Ciononostante si
evidenzia ancora una vivace contrapposizione tra media filogovernativi e media
antigovernativi. Una legge del 2004 appare poi aver diminuito le garanzie di
indipendenza della Corte suprema, consentendo il dimissionamento dei suoi
membri. Da allora la complessiva indipendenza del potere giudiziario appare,
secondo osservatori internazionali, messa in discussione. Le garanzie
costituzionali della libertà religiosa sono generalmente rispettate, anche se si
registrano tensioni tra il governo e
I lavoratori sono autorizzati a formare sindacati, contratti collettivi e scioperi, con qualche restrizione sul diritto di sciopero dei lavoratori del settore pubblico. Dal punto di vista della libertà economica, infine, la presidenza Chavez si è caratterizzata per ampie nazionalizzazioni.
La situazione politica interna
L’attuale Presidente del Venezuela è Hugo Chávez Frías (n. 1954).
Hugo Chavez appartenente alle forze armate ed esponente del movimento bolivarista tentò un colpo di stato nel febbraio 1992. Arrestato e quindi amnistiato nel 1994, dopo aver trasformato il nome del movimento bolivarista in movimento per la quinta Repubblica è stato eletto presidente per la prima volta nel 1998.
Nelle elezioni presidenziali del 2006, Chávez ha sconfitto il governatore dello Zulia, Manuel Rosales, conquistando il 61 per cento di voti rispetto al 38 per cento del suo avversario.
L’agenda politica del Venezuela appare
caratterizzata dalla preparazione delle nuove elezioni presidenziali che si
dovrebbero svolgere nell’ottobre 2012, mentre il presidente Chavez è ancora
sottoposto a trattamenti di cura per combattere il tumore che lo ha colpito nel
2011. Nel febbraio 2012 si svolgeranno le elezioni primarie delle forze dell’opposizione
coalizzatesi nella Mesa de
Grande dibattito ha suscitato poi la legge sulla regolamentazione dei prezzi promulgata nel mese di agosto 2011, che attribuisce al governo ampi poteri di intervento nel controllo dei prezzi di tutti i settori economici.
In politica estera, l’orientamento della presidenza Chavez si conferma ostile alle politiche USA, come testimoniato da ultimo dalla visita in corso in Venezuela del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.
Indicatori internazionali sul paese:[1]
Libertà politiche e civili: “Stato parzialmente libero”; diritti politici:5 libertà civili:5 (Freedom House); “regime ibrido”, 96 su 167 2010, 97 su 167 2011(Economist)
Indice della libertà di stampa: 134 su 178
Libertà di Internet 2009: “nessun “filtraggio” sulle questioni politiche, gli strumenti di internet, per i temi sociali e quelli legati ai conflitti e alla sicurezza (OpenNet Initiative)
Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS); generale rispetto nella pratica (USA)
Libertà economica: “Stato non libero” (175 su 179)
Corruzione percepita: 172 su 178
Variazione PIL 2009: -3,2 per cento -1,4 per cento nel 2010 (stima)
Fonti: The Statesman’s Yearbook 2011,www.freedomhouse.org, www.hrw.org, Heritage Foundation, Economist Intelligence Unit Viewswire
Servizio Studi – Analisi dei temi di politica estera nell’ambito dell’Osservatorio di Politica internazionale |
( 06 6760-4939 – *st_affari_esteri@camera.it |
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera
sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli
organi parlamentari e dei parlamentari. |
file: es1000paese
[1]Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); il tasso di crescita del PIL come riportato dall’Economist Intelligence Unit; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alle note esplicative presenti nel dossier Analisi dei rischi globali. Indicatori internazionali e quadri previsionali (29 luglio 2011)e nella nota Le elezioni programmate nel periodo settembre-dicembre 2011 (9 settembre 2011).