Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Le elezioni parlamentari in Slovenia - i risultati (4 dicembre 2011)
Serie: Note elezioni nel mondo    Numero: 126
Data: 06/12/2011
Descrittori:
ELEZIONI POLITICHE   SLOVENIA
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

Casella di testo: Elezioni parlamentari e presidenziali nel mondon. 126– 6  dicembre 2011

 


Le elezioni parlamentari in Slovenia – i risultati
(4 dicembre 2011)

Il 4 dicembre si sono svolte le elezioni anticipate dell’Assemblea nazionale in Slovenia. Vittoria a sorpresa di Zoran Jankovic, leader del nuovo partito Slovenia Positiva (PS), di orientamento progressista, che ha ottenuto, con  il 28,54 per cento di voti e 28 seggi, la maggioranza relativa dei 90 componenti della camera bassa slovena. Seguono il partito democratico sloveno (SDS) di centro-destra (al Parlamento europeo nel gruppo del partito popolare europeo) dell’ex-primo ministro (dal 2004 al 2008) Janez Jansa con il 26,2 per cento di voti, il partito socialdemocratico (SD) (al Parlamento europeo nel gruppo dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici) del premier uscente Borut Pahor, con il 10,5 per cento dei suffragi, ed un altro nuovo movimento, la lista dei cittadini, guidata da Gregor Virant, con l’8,42 per cento dei voti che hanno ottenuto rispettivamente 26, 10 ed 8 seggi alla camera bassa (per i risultati cfr. tabella sotto).

Gli osservatori ritengono possibile la formazione di una nuova coalizione di governo di centro-sinistra, composta da Slovenia positiva, dal partito socialdemocratico e dalla lista dei cittadini, anche se la frammentazione del Parlamento renderà i negoziati per la formazione del governo complessi.

La Slovenia è una repubblica parlamentare, il potere legislativo è affidato a un Parlamento bicamerale formato dall’Assemblea Nazionale (Drzavni Zbor) e dal Consiglio Nazionale (Drzavni Svet). L’Assemblea nazionale è composta da 90 membri, 88 eletti per quattro anni con un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 4 per cento e 2 in rappresentanza delle minoranze ungherese ed italiana, mentre il Consiglio Nazionale è formato da 40 membri: 18 sono rappresentanti dei settori professionali e socio-economici e 22 sono rappresentanti degli interessi locali, eletti a suffragio indiretto per una durata di 5 anni. Il presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale diretto ogni 5 anni, spetta a quest’ultimo proporre, sentiti i gruppi parlamentari, il candidato Primo Ministro, la cui nomina deve essere approvata dall’Assemblea Nazionale.

L’attuale Presidente della Repubblica slovena è Danilo TURK.

Secondo i dati dell’IFES i votanti registrati sono 1,707,299 (dati aggiornati a luglio 2011). Per quanto riguarda la partecipazione elettorale, l’affluenza alle urne è stata pari al 64,5 per cento degli aventi diritto.

Il primo scioglimento anticipato nella storia della Slovenia indipendente si è reso necessario a seguito del respingimento della mozione di fiducia richiesta il 20 settembre scorso dal governo Pahor. Nei mesi precedenti, la coalizione di centro-sinistra guidata da Pahor aveva perso il sostegno di tutti i partiti minori della coalizione: avevano infatti abbandonato la maggioranza prima il partito democratico dei pensionati, contrario all’innalzamento dell’età pensionabile, quindi il partito Zares (al Parlamento europeo nel gruppo dell’Alleanza dei liberali e democratici europei) a seguito della sconfitta nel referendum del 5 giugno sul medesimo allungamento dell’età pensionabile, ed infine il partito liberaldemocratico (al Parlamento europeo nel gruppo dell’Alleanza dei liberali e democratici europei) a seguito del coinvolgimento del suo leader, Kartarina Kresal in un caso di corruzione.

Il movimento Slovenia positiva è stato fondato dal sindaco di Lubiana Zoran Jankovic (n. 1952), imprenditore nel settore della grande distribuzione ed in passato esponente del partito democratico, dal quale decise di uscire per contrasti con Jansa, candidandosi come indipendente alle elezioni comunali di Lubiana nel 2006 e vincendole a sorpresa. Il movimento è sostenuto anche dal primo presidente della Repubblica slovena indipendente Milan Kucan. Anche l’altro nuovo movimento emerso dalle elezioni, la lista dei cittadini è stato creato da un ex-esponente del partito democratico di centro-destra, Gregor Virant, già ministro del governo Jansa.

La situazione economica è al centro dell’agenda politica slovena. Il paese, in ragione della sua significativa dipendenza dai capitali esteri e dalle esportazioni è stato significativamente colpito dalla crisi economica internazionale, passando da un tasso di crescita del 7 per cento nel 2007 ad un calo del 7,8 per cento nel 2009 (nel 2010 si è tornati ad una crescita dell’1,4 per cento); il debito pubblico è passato dal 22,5 per cento del PIL nel 2008 al 43,3 per cento nel 2010 e la disoccupazione nello stesso periodo è raddoppiata arrivando al 12 per cento; lo scorso mese di settembre le agenzie di rating Moody’s e Fitch hanno abbassato il rating del paese, segnalando anche rischi di stabilità del sistema bancario. In questo quadro, sia la Commissione europea sia il Fondo monetario internazionale hanno segnalato l’esigenza di una riforma pensionistica, elevando l’età per il pensionamento attualmente tra le più basse di Europa (57 anni per le donne e 58 anni per gli uomini).

Il governo uscente di Pahor ha posto in essere un piano di risanamento finanziario, prevedendo tra le altre cose il congelamento dei salari pubblici e delle pensioni, la riforma pensionistica, invece, come già si è accennato, è stata respinta da un referendum popolare. Il movimento Slovenia positiva ha annunciato l’intenzione di elevare di un punto (dal 20 al 21 per cento) l’IVA, posizione contrastata però da altri movimenti che potrebbero entrare a far parte della coalizione di governo.

Nella tabella sottostante sono riportati nel dettaglio i risultati elettorali, confrontati con quelli delle precedenti elezioni del settembre 2008.

Partiti

Percentuale di voto 2011

Seggi 2011

Percentuale di voto 2008

Seggi 2008

Slovenia positiva

28,54

28

-

-

Partito democratico sloveno         

26,25

26

29,26

28

Partito socialista democratico

10,50

10

30,45

29

Lista dei cittadini

8,42

8

-

-

Partito democratico dei pensionati

6,97

6

7,45

7

Partito popolare

6,90

6

5,21

5

Partito nazionale sloveno

1,8

0

5,40

5

Partito liberal-democratico

1,46

0

5,21

5

 

Indicatori internazionali sul paese[1]:

Libertà politiche e civili: Stato “ libero” (Freedom House); “democrazia difettosa” (32su 167 Economist)

Libertà di stampa: 46 su 178

Libertà di Internet -

Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS);generale rispetto nella pratica (USA)

Libertà economica: Stato “prevalentemente libero” (66 su 179)

Corruzione percepita: 35 su 178

Variazione PIL 2009: -7,8 per cento; 2010: + 1,4 per cento (stima)

 

Fonti: IFES,  Fondation Robert Schuman


Servizio Studi – Analisi dei temi di politica estera nell’ambito dell’Osservatorio di Politica Internazionale

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File: es0978ele.doc



[1]Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); il tasso di crescita del PIL come riportato dall’Economist Intelligence Unit; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alla nota esplicativa presente in Le elezioni programmate nel periodo febbraio-aprile 2011 (documentazione e ricerche n. 85, 9 febbraio 2011).