Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Le elezioni parlamentari in Svizzera ' i risultati (23 ottobre 2011)
Serie: Note elezioni nel mondo    Numero: 113
Data: 25/10/2011
Descrittori:
ELEZIONI POLITICHE   SVIZZERA
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

Casella di testo: Elezioni parlamentari e presidenziali nel mondon. 113 – 25 ottobre 2011

 


Le elezioni parlamentari in Svizzera – i risultati
(23 ottobre 2011)

Il 23 ottobre 2011 si sono svolte le elezioni parlamentari in Svizzera: l’Unione democratica di centro (UDC/SVP) di Toni Brunner - movimento di orientamento populista – ha registrato un calo di consensi rispetto alle elezioni parlamentari del 2007, pur confermandosi il primo partito con il 25,9 per cento dei suffragi. Il partito socialista (PSS/SPS) di Christian Levrat mantiene il secondo posto raccogliendo il 18,1 per cento dei voti, seguito dai partiti radical-democratico (PRD/FDP) e il partito democratico-cristiano (PDC/CVP) che registrano rispettivamente il 15,3 per cento  e il 13,1 per cento dei suffragi. Il partito ecologista – i verdi (PES/GPS) si arresta al 7,9 per cento di voti, mentre a guadagnare i seggi sono invece il partito verde-liberale (GLP/VL) e il partito borghese-democratico (PDB/BDP) che ottengono il 5,9 e il 5,2 per cento di voti. La Lega dei Ticinesi, ostile ai frontalieri italiani, ha raccolto lo 0,8 per cento di suffragi ottenendo due seggi in seno al Consiglio Nazionale.

 

L’affluenza alle urne è risultata del 49,76 per cento, un punto percentuale in più rispetto alle elezioni del 2007.

 

La Confederazione svizzera è uno Stato federale in cui il potere legislativo è esercitato dal parlamento bicamerale, composto dal Consiglio degli Stati e dal Consiglio nazionale. Il Consiglio degli Stati è composto da 46 membri, due per cantone; sistema elettorale e durata del mandato sono regolati da ciascun cantone per i propri rappresentanti. Il Consiglio nazionale è composto da 200 deputati eletti a suffragio universale maschile e femminile per quattro anni, 195 con un sistema proporzionale e 5 con un sistema maggioritario uninominale a turno unico. Il potere esecutivo è esercitato dal Consiglio federale composto da sette membri eletti, con decisione nella prassi consensuale, per quattro anni dalle Camere riunite del Parlamento in modo da rappresentare sia le diverse aree della Svizzera sia le diverse comunità linguistiche. Il Consiglio federale elegge al suo interno il Capo dello Stato, che esercita anche funzioni di primo ministro, per un anno. Cape dello Stato per l’anno 2011 è Micheline Calmy-Rey. Le elezioni del Consiglio nazionale dell’ottobre 2007 hanno visto la significativa affermazione di un movimento di orientamento populista, il partito del popolo svizzero-Unione del centro democratico, che ha ottenuto la maggioranza relativa con il 29% dei voti.

 

I risultati delle ultime elezioni evidenziano una battuta di arresto nella polarizzazione del quadro politico elvetico tra UDC/SVP e socialisti, a vantaggio dello spazio politico del centro. Tale spazio non è stato però occupato dalle tradizionali forze centriste, il partito radical-democratico e il partito democratico-cristiano, che hanno anzi avuto risultati deludenti, bensì da due nuove forze politiche. Si tratta in primo luogo del partito verde-liberale, nato nel 2007 da una scissione del partito ecologista verde, scissione guidata da Martin Baumle (il partito ecologista-verde ha invece conosciuto un netto arretramento elettorale). Altra forza centrista emergente è il partito borghese-democratico nato da una scissione nel 2008 dell’ala moderata dell’UDC/SVP, guidata da Eveline Widmer-Schlumpf.

L’UDC sembra aver subito inoltre la concorrenza di due formazioni locali come la Lega dei Ticinesi (LEGA), movimento guidato da Giuliano Bignasca, e il movimento cittadino ginevrino (MCG), formazione ostile alla presenza di lavoratori frontalieri francesi.

 

Il nuovo Parlamento sarà incaricato di eleggere il 14 dicembre prossimo i 7 membri del Consiglio federale, organo del potere esecutivo in Svizzera.

 

Tra i principali temi dell’agenda politica svizzera merita segnalare la situazione economica: la crescita della produzione industriale è rallentata nel secondo trimestre del 2011 (per il secondo trimestre consecutivo), soprattutto come conseguenza del rafforzamento del franco svizzero sui mercati internazionali. In questo contesto vanno anche ricordate le trattative in corso tra la Svizzera e numerosi paesi OCSE sulla tassazione dei depositi stranieri in Svizzera e sulla regolamentazione del segreto bancario (un accordo è stato raggiunto con la Germania).

Nella tabella sottostante sono riportati nel dettaglio i risultati elettorali del Consiglio nazionale, confrontati con quelli delle precedenti elezioni dell’ottobre 2007:

 

Partiti

Percentuale di voto 2011

Seggi 2011

Percentuale di voto 2007

Seggi 2007

Unione democratica di centro (UDC/SVP)

               25,9

55

28.9

62

Partito socialista          (PSS/SPS)

18,1

44

19,5

43

Partito Radical-democratico (PRD/FDP)

15,3

31

15,8

31

Partito democratico-cristiano (PDC/CVP)

13,1

28

14,5

31

Partito ecologista – i verdi (PES/GPS)

7,9

13

9,6

20

Partito Verde-liberale (GLP/VL)

            5,9

         12

       1,4

      3

Partito borghese-democratico (PDB/BDP)

            5,2

          9

         -

      -

Partito evangelico (PEV/EVP)

            3,2

          2

2,4

     2

Unione democratica federale (UDF/EDU)

           1,3

           0

        1,3

     1

Lega dei Ticinesi (LEGA)

           0,6

           2

        0,6

     1

Altri

           3,5

           4

        3

      0

 

Indicatori internazionali sul paese[1]:

Libertà politiche e civili: Stato “libero” (Freedom House); democrazia piena (8 su 178 Economist)

Libertà di stampa: 1 su 178

Libertà di Internet: -

Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS); generale rispetto nella pratica; episodi di discriminazioni sociali principalmente contro le minoranze islamica ed ebraica(USA)

Libertà economica: Stato “libero” (5 su 179)

Corruzione percepita: 8 su 178

Variazione PIL 2009: - 1,9 per cento; 2010: + 2,5 per cento

 

Fonti: IFES, Fondation Robert Schuman, Economist Intelligence Unit ViewsWire

 


 

 

 

 

 

 

Servizio Studi – Analisi dei temi di politica estera nell’ambito dell’Osservatorio di Politica Internazionale

( 066760-4939; 4172 *st_affari_esteri@camera.it

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File: es0944ele.doc



[1]    Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); il tasso di crescita del PIL come riportato dall’Economist Intelligence Unit; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alle note esplicative presenti nel dossier Analisi dei rischi globali. Indicatori internazionali e quadri previsionali (29 luglio 2011)e nella nota Le elezioni programmate nel periodo settembre-dicembre 2011 (9 settembre 2011).