Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: India
Serie: Schede Paese politico-parlamentare    Numero: 40
Data: 27/10/2011
Descrittori:
INDIA     
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

Casella di testo: SCHEDA PAESE
politico-parlamentare

n. 40 –  27 ottobre 2011

India                                   India


Il quadro istituzionale

Superficie: 3.287.263 km2 (57 % superficie agricola, 16 % foreste)

Capitale: Delhi (12,8 milioni di abitanti)

Abitanti: 1.130.000.000 (metà 2007)

Lingua: Hindi e inglese

Religione: Induista 80,5 %; musulmana 13,4 %, cristiana 2,3 %

L’India è una repubblica federale che ricomprende 28 Stati e 7 Territori dell’Unione. Capo dello Stato è il Presidente, eletto da un collegio elettorale formato da tutti i membri eletti del Parlamento e delle assemblee legislative statali per un mandato di cinque anni (è rieleggibile). Il Presidente nomina il Primo ministro sulla base dei risultati elettorali e, su proposta di questi, i ministri; primo ministro e ministri sono responsabili nei confronti del Parlamento. Il Parlamento bicamerale è composto dal Consiglio degli Stati (Rajya Sabha) e dalla Camera del Popolo (Lok Sabha). Il Consiglio degli Stati, camera alta del Parlamento, consta di 245 membri, 233 eletti per sei anni in modo indiretto dalle assemblee legislative statali (un terzo della Camera si rinnova ogni due anni); 12 nominati dal Presidente. La Camera del Popolo è invece composta da 545 membri, 543 eletti per cinque anni con sistema maggioritario uninominale a turno unico, due nominati dal Presidente.  

Per “Freedom House”, l’India è uno Stato “libero” in possesso dello status di democrazia elettorale, mentre il Democracy Index 2010 dell’Economist Intelligence Unit lo classifica come “democrazia difettosa” (cfr. infra “Indicatori internazionali sul Paese”).

Per quanto concerne la condizione in concreto delle libertà politiche e civili, fonti indipendenti evidenziano come la libertà di associazione, di riunione e di manifestazione risultino generalmente rispettate, così come la libertà di stampa. A tale ultimo riguardo, la Legge sul Diritto all’informazione del 2005 è stata ampiamente utilizzata con successo per migliorare la trasparenza, anche se il governo mantiene ancora delle restrizioni sulle richieste di accesso alle informazioni. Inoltre, si registrano, specie nelle aree rurali, episodi di intimidazione nei confronti dei giornalisti ed ostacoli al loro libero operato. Human Rights Watch rileva come la presenza di fenomeni di insorgenza armata e di conflitto come nel Kashmir o nell’India centrale per la presenza delle forze maoiste susciti preoccupazione anche in relazione ad episodi di impunità per gli abusi compiuti dalle forze di sicurezza nel contesto di tali conflitti. Altro aspetto rilevato da Human Rights Watch è la carenza di tutele per le popolazioni rurali soggette ad espropriazione di terre per la realizzazione di infrastrutture o progetti di sfruttamento minerario.

La libertà religiosa è costituzionalmente garantita e generalmente rispettata, pur in presenza di legislazioni statali che in alcuni casi puniscono presunte conversioni forzate e lasciano impunite violenze contro alcuni gruppi religiosi. Non è inoltre infrequente l’impunità di violenze nei confronti di minoranze religiose. Le varie etnie indù compongono più dell’80% della popolazione, ma lo stato è laico.

Fonti internazionali indipendenti rilevano come la corruzione risulti pervasiva, anche con riferimento al finanziamento delle campagne elettorali.

 

 

 

La situazione politica

Attuale Presidente è dal 2007 Pratibha Patil (n. 1934), prima donna Capo dello Stato in India. Primo ministro è Manmohan Singh (n. 1932), alla guida della coalizione “Alleanza progressista unita” egemonizzata dall’Indian National Congress.

L’indipendenza, conquistata il 15 agosto 1947, condusse allo smembramento dell’Impero britannico delle Indie, con la costituzione dello Stato indiano a maggioranza indù guidata da Jawaharlal Nehru del Partito del Congresso nazionale indiano e del Pakistan a predominanza musulmana guidato da Mohammad Ali Jinnah della Lega musulmana. Le questioni lasciate insolute al momento della separazione alimentarono i successivi conflitti tra i due Paesi (1948, 1965,1971).

 

Nelle ultime elezioni parlamentari del 2009, è emersa la vittoria di uno dei due grandi storici partiti nazionali, l’INC (Indian National Congress) guidato da Sonia Maino Gandhi, di origine italiana e vedova di Rajiv Gandhi, assassinato nel 1991 quando era primo ministro. Il Partito del Congresso ha vinto sia nei confronti della destra nazionalista del BJP (Bharatiya Janata Party) che del “Terzo Fronte” composto da forze socialiste e comuniste. Le elezioni hanno confermato la coalizione già al governo dal 2004, nonché il primo ministro uscente, l’economista Manmohan Singh.

 

Al centro della vita politica indiana degli ultimi mesi sono stati i provvedimenti contro la corruzione, a seguito dello sviluppo di un movimento anticorruzione guidato dall’attivista Anna Hazare. L’attivista arrestato per qualche giorno nell’agosto 2011 ha intrapreso uno sciopero della fame per sollecitare il Parlamento indiano ad esaminare provvedimenti contro la corruzione. Lo sciopero della fame è stato sospeso a seguito dell’impegno del governo a costituire una commissione parlamentare con rappresentanti di tutti i partiti per affrontare il tema (lo stesso Hazare ha avanzato una proposta di lotta alla corruzione basata sulla costituzione di un difensore civico anti-corruzione dotato di ampi poteri di indagine anche nei confronti dei componenti delle assemblee legislative). Da ultimo però, Hazare ha invitato in occasione di elezioni suppletive che si svolgeranno nel mese di ottobre nella regione di Hisar a votare contro i candidati del Partito del Congresso, come pressione nei confronti del Parlamento. La percezione di relativa onestà della coalizione del governo, dovuta principalmente alla reputazione di integrità morale, personale, del primo ministro Singh, nel contesto di una corruzione comunque diffusa, ha subìto un netto deterioramento a seguito dell’organizzazione in India dei Giochi del Commonwealth del 2010, i cui lavori hanno conosciuto ritardi ed aumento dei costi dovuti a pratiche corruttive diffuse. Più recentemente è emerso un caso di significativa corruzione nell’assegnazione delle licenze televisive nel 2008, che avrebbe causato un danno per l’erario di circa 40 miliardi di dollari USA.

Dal punto di vista economico, l’India continua a registrare significativi tassi di crescita; il processo di espansione del PIL conosce tuttavia alcuni fattori di rischio nelle carenze infrastrutturali, nella mancanza di manodopera specializzata e nel difficile processo conversione di parte dell’economia da un’agricoltura a basso contenuto tecnologico ad una manifattura ad alto livello tecnologico. Principale elemento di instabilità economica nel Paese è stata negli ultimi anni l’inflazione, che, dopo aver raggiunto un picco del 16 per cento nel gennaio 2010, ha cominciato a scendere fino a raggiungere nel luglio 2011 l’8,4 per cento. Contro l’inflazione è stata posta in essere una severa politica monetaria (nel mese di settembre la banca centrale ha elevato per la dodicesima volta dal 2010 i tassi di interesse). Tuttavia, l’andamento dei prezzi continua ad essere in larga misura dipendente dall’andamento dei prezzi agricoli e del cibo ed anche la relativa diminuzione da ultimo registrata deve essere principalmente addebitata a tale fattore.

Sono ancora in corso le trattative per un accordo di libero scambio tra Unione europea e India. Il progetto di accordo ha in particolare suscitato preoccupazioni sia nell’industria automobilistica indiana (con l’eccezione del gruppo Tata, già presente nel mercato europeo grazia all’acquisizione della Jaguar) sia in quella europea per la rinuncia alle reciproche protezioni che comporterebbe.

Nelle relazioni internazionali, il principale tema di interesse per l’India è rappresentato dalle relazioni con il Pakistan e dal contenzioso con questo paese sul Kashmir. A questo proposito, merita registrare da ultimo la ripresa, nel 2011, del dialogo bilaterale tra India e Pakistan interrotto nel 2008 a seguito degli attacchi terroristici di Mumbai, realizzati dal gruppo islamista pakistano di Lashkar-y-Tayiba (i due ministri degli esteri si sono incontrati lo scorso luglio).   

 

Un’influenza sulla situazione indiana potrebbe inoltre essere esercitata dalle condizioni di salute della leader dell’Indian National Congress. Sonia Gandhi. La Gandhi è stata sottoposta la scorsa estate ad un trattamento di cure presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Centre di New York; sulle sue effettive condizioni di salute vi è però il più stretto riserbo.

 


 

Indicatori internazionali sul paese1:

Libertà politiche e civili: Stato “libero” (Freedom House); democrazia difettosa (40 su 167 Economist)

Indice della libertà di stampa: 122 su 178

Libertà di Internet: - Nessun “filtraggio” di siti in materia politica e sociale, “filtraggio selettivo” di siti in materia di sicurezza

Libertà religiosa: Limitazioni alla libertà religiosa, presenza di violenze e intolleranze sociali (ACS); generale rispetto della libertà religiosa, anche se alcune leggi a livello statale restringono tale libertà (USA)

Corruzione percepita: 87  su 178

Libertà economica: Stato “prevalentemente non libero” (124 su 179)

Variazione PIL: 2011: + 7,8 per cento

Situazione di cessate il fuoco in conflitto armato internazionale (Kashmir)

 

Fonti: IFES, Freedom House, Human Rights Watch, Statesman’s Yearbook 2011, Economist Intelligence Unit ViewsWire

 

 

 

 

 

1    Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); la condizione della libertà economica come riportata dalla fondazione Heritage la condizione della libertà di Internet come riportata da OpenNet Initiative; il tasso di crescita del PIL come riportato dal Fondo monetario internazionale; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alle note esplicative presenti nel dossier  dossier Analisi dei rischi globali. Indicatori internazionali e quadri previsionali (documentazione e ricerche 29 luglio 2011) e nella nota Le elezioni programmate nel periodo settembre-dicembre 2011 (9 settembre 2011).

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Servizio Studi – Analisi dei temi di politica estera nell’ambito dell’Osservatorio di Politica internazionale

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