Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Le elezioni della Grande Assemblea Nazionale in Turchia: 12 giugno 2011
Serie: Note elezioni nel mondo    Numero: 102
Data: 14/06/2011
Descrittori:
ELEZIONI POLITICHE   TURCHIA
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

Casella di testo: Elezioni parlamentari e presidenziali nel mondon. 102  14 giugno 2011

Le elezioni della Grande Assemblea Nazionale in Turchia: 12 Giugno 2011

                                                                                                              


Il 12 Giugno 2011 i cittadini della Turchia hanno votato il rinnovo del Parlamento unicamerale, la Grande Assemblea Nazionale Turca (Turkiye Butuk Millet Meclisi).

Il partito di Giustizia e Sviluppo (Akp) del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha ottenuto il 49,83 per cento di voti, sfiorando per la prima volta la maggioranza assoluta. La principale formazione di opposizione, il Partito repubblicano del popolo, di ispirazione Kemalista (Chp), ha invece ottenuto il 25,94 per cento dei voti. Al terzo posto si è confermato il Partito del Movimento nazionalista (Mhp) di ultradestra che ha raccolto il 12,99 per cento dei voti, mentre gli indipendentisti curdi (Bdp) si sono affermati al 6,58 per cento.

Nelle precedenti elezioni del 2007 l'Akp aveva conquistato il 46,6 per cento delle preferenze, il Chp si era affermato al 20,8% e l’Mhp al 14,2% dei consensi.

Il partito del primo ministro Erdogan ha trionfato nei consensi ma non nei seggi. Infatti, l’Akp nonostante il successo di consensi è riuscito a conquistare appena 326 seggi, quindici in meno rispetto al 2007. Il partito d’opposizione del Chp ha eletto 135 deputati mentre i nazionalisti dell’Mhp hanno ottenuto 53 seggi. Saranno invece 36 i parlamentari indipendenti, in maggioranza esponenti curdi del Bdp, numero sufficiente (il limite è di 30 seggi) a formare un nuovo gruppo parlamentare.

 

Partiti

Percentuale di voto 2011

Seggi 2011

Percentuale voti 2007

Seggi 2007

Partito di giustizia e 
sviluppo (Akp)

49,8 %

326

46,6 %

341

Partito repubblicano del
popolo (Chp)

25,9 %

135

20,85 %

112

Partito dell’azione nazionale (Mhp)

12,99 %

53

14,29 %

71

Indipendenti (in maggioranza esponenti curdi del Bdp)

6,5 %

36

5,20 %

26

 

A tale risultato hanno concorso le caratteristiche del sistema elettorale (scrutinio proporzionale con liste bloccate e soglia di sbarramento al 10 per cento a livello nazionale, che è possibile “aggirare” unicamente attraverso la presentazione di candidature indipendenti), insieme al relativo successo elettorali di alcuni partiti rivali dell’Akp: in particolare, il Chp e, soprattutto, i candidati indipendenti, riconducibili in maggioranza al Bdp curdo.

I cittadini turchi chiamati al voto erano 52,7 milioni; l’affluenza alle urne è risultata dell’86,7 per cento, 2,3 punti percentuali in più delle elezioni del 2007 (si ricorda però che in Turchia il voto risulta obbligatorio).

In base ai risultati delle urne, il primo ministro Erdogan potrà formare per la terza volta un esecutivo monocolore, ma per realizzare il programma di riforme costituzionali in più occasioni ipotizzato da Erdogan, dovrà dialogare con le forze d’opposizione (il numero di voti necessario per cambiare la

 

 

 

 

costituzione senza dover ricorrere al referendum è di 367 voti, due terzi dell’Assemblea). In tale materia, in passato il primo ministro Erdogan ha espresso il suo sostegno ad una riforma in senso presidenziale (nella versione francese, o in quella USA) del sistema istituzionale turco. Peraltro la riforma costituzionale già approvata nel 2007 prevede che dal 2014 il Presidente della Repubblica sia eletto direttamente dai cittadini turchi, senza tuttavia che siano stati modificati i suoi poteri e la sua attuale configurazione nell’assetto istituzionale turco (che vede la preminenza, allo stato, del primo ministro ed esclude il Presidente della Repubblica da diretti poteri di governo).

La XXIV legislatura turca sarà, inoltre, caratterizzata per l’elevato numero di deputate, la presenza femminile in parlamento passa, infatti, dalle 50 donne elette nel 2007 alle 78 elette quest’anno. Infine, per la prima volta in cinquanta anni sarà deputato anche un appartenente alla minoranza cristiana della Chiesa siriano-ortodossa.

Secondo la valutazione della missione di osservazione internazionale delle elezioni svolta dalle Assemblee parlamentari dell’OSCE e del Consiglio d’Europa, le elezioni in Turchia sono state gestite correttamente, con spirito democratico e pluralistico, sebbene siano emerse alcune possibilità di miglioramento, per esempio con riferimento alla soglia di sbarramento del 10 per cento per l’ingresso in Parlamento, ritenuta troppo elevata. Alla missione di osservazione internazionale delle elezioni in Turchia, hanno partecipato, per la Delegazione italiana all’Assemblea parlamentare dell’OSCE, l’on. Riccardo Migliori (PdL) e il sen. Randazzo (PD) ad Ankara; gli onn. Barbieri (PdL) e Mecacci (PD) ad Istanbul; gli onn. D’Amico (LNP) e Picchi (PdL) a Smirne; per la Delegazione italiana all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, hanno partecipato i senn. Santini (PdL) e Saro (PdL) ad Ankara; il sen. Marcenaro (PD) e l’on. Rigoni (PD), ad Istanbul.

 

Si riportano di seguito alcuni indicatori internazionali riferiti alla situazione politica, sociale ed economica del paese:

 

Indicatori internazionali sul paese:

Libertà politiche e civili: Stato “parzialmente libero” (Freedom House); regime ibrido  (Economist)

Indice della libertà di stampa: 138 su 178

Libertà di Internet: parziale filtraggio alla rete

Libertà religiosa: limitazioni alla libertà religiosa (ACS); restrizioni da parte delle istituzioni (USA)

Corruzione percepita: 56 su 178

Libertà economica: Stato moderatamente libero (67 su 178)

Variazione PIL: 2009: -4,6 per cento; 2010:  + 8,2 per cento (stima)

 

Fonti: Fondazione Schuman, Ansa, AdnKronos

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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