Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Le elezioni dell'Eduskunta in Finlandia: il quadro politico istituzionale (17 aprile 2011) | ||
Serie: | Note elezioni nel mondo Numero: 91 | ||
Data: | 12/04/2011 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari |
SIWEB
n. 91 – 12
aprile 2011
Le elezioni dell’Eduskunta in Finlandia: il quadro politico istituzionale (17 Aprile 2011) |
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Il quadro politico-istituzionale
Il 17 Aprile 2011, i cittadini della Finlandia si recheranno alle urne per votare il rinnovo del Parlamento unicamerale, l’Eduskunta/Riksdag.
Per alcune caratteristiche della realtà politica istituzionale finlandese si rimanda agli indicatori internazionali sul paese, alla fine della presente nota.
La Finlandia è una repubblica parlamentare. Il Presidente della Repubblica viene eletto direttamente per un mandato della durata di sei anni. Il Presidente finlandese nomina il Primo Ministro e il Vice Primo Ministro scegliendo dalla coalizione o dal partito di maggioranza nelle elezioni, con successiva conferma del Parlamento. il Parlamento è composto da duecento rappresentanti, eletti per quattro anni con un sistema proporzionale (metodo D’Hondt), in 15 circoscrizioni plurinominali. Nel caso in cui il numero di candidati designati dalle sezioni locali dei partiti sia superiore al numero dei posti in lista, la legge elettorale impone il ricorso alle elezioni primarie.
All’interno della Finlandia le Isole Åland (con 25000 abitanti di lingua svedese) godono dello status di Stato libero associato, dal 1951, ed eleggono dal1922 un proprio governo e un proprio parlamento, che legifera in materie quali l’educazione, gli affari sociali, la sanità, la cultura. La legge elettorale finlandese prevede che, indipendentemente dalla popolazione, le isole Åland abbiano un proprio rappresentante in Parlamento. Anche la minoranza Sami (8000 abitanti, di cui 1000 concentrati nella regione di Helsinki) godano di un’autonomia culturale e linguistica ed eleggano dal 1996 un proprio parlamento di 21 membri. In Finlandia vige infine un regime di bilinguismo volto a tutelare i cittadini di lingua svedese (5,5 per cento della popolazione).
La Finlandia è al terzo posto, tra gli Stati membri dell’Unione europea, per rappresentanza parlamentare femminile (su 200 componenti 80 sono donne) e al primo posto per rappresentanza femminile nel governo. Il Primo Ministro, così come il Presidente della Repubblica, sono donne.
Il contesto politico attuale
Rieletta nel 2006, la socialdemocratica Tarja Halonen ricopre l’incarico di Presidente della Repubblica, mentre Primo Ministro è Mari Kiviniemi, leader del partito di centro.
A seguito delle ultime elezioni del 2007, nelle quali, tra le altre cose, si è registrata la più bassa affluenza alle urne dal secondo dopoguerra (il 65,02% su 4,2 milioni di votanti), la Finlandia è governata da una coalizione tra il partito di centro, il raggruppamento conservatore, i verdi e il partito del popolo svedese, mentre i partiti politici rappresentati in Parlamento sono otto.
Nel giugno 2010 il primo ministro (in carica dal 2003) e leader del partito di centro Matti Vanhanen è stato costretto alle dimissioni a causa delle conseguenze di uno scandalo, scoppiato nel 2009, di finanziamenti illeciti ai partiti governativi da parte di uomini d’affari collegati a gruppi industriali e di costruzioni, in occasione delle elezioni del 2007. In entrambi gli incarichi è stato sostituito da Mari Kiviniemi. La coalizione di governo non è cambiata.
L’attuale campagna elettorale appare dominata dalle posizioni del partito dei veri finlandesi, guidato da Tomi Soini e ritenuto in forte crescita dai sondaggi. Il programma del partito, ritenuto dagli osservatori d’impronta populista, appare caratterizzato per posizioni scettiche sul processo d’integrazione europea e ostili all’immigrazione, con particolare riguardo alla crescente presenza in Finlandia di rifugiati somali.
Altro tema al centro dell’attenzione è la questione fiscale: il confronto è tra il partito di centro e i conservatori, favorevoli ad un aumento dell’IVA per finanziare una riduzione dell’imposte sulle imprese (e, per quanto concerne i conservatori, anche dell’imposte sulle persone fisiche), e i socialdemocratici ostili a queste misure ( a riguardo si ricorda che la Finlandia dopo un calo del PIL dell’8,1 % nel 2009 ha conosciuto una crescita del 3,1%, derivata soprattutto dalle esportazioni).
Nella tabella sottostante sono riportati, per ciascuno dei partiti attualmente presente in Parlamento, l’attuale numero dei seggi e le principali posizioni politiche e programmatiche:
PARTITO |
SEGGI Parlamento uscente |
Posizioni politiche e punti programmatici |
Partito del Centro, KESK (Mari Kiviniemi) |
51 |
- Aumento dell’IVA, tranne che sui beni alimentari e sui medicinali - Riduzione delle imposte sulle imprese - Sostituzione dei corsi d’insegnamento della lingua svedese con corsi di lingua russa, per le scuole delle regioni orientali - Potenziamento dell’utilizzo dell’energia nucleare a scopi civili |
Raggruppamento Conservatore, KOK (Jyrki Katainen) |
50 |
- Aumento dell’IVA - Riduzione delle imposte sulle imprese e sulle persone fisiche - Partecipazione Finlandia alla NATO - Potenziamento dell’utilizzo dell’energia Nucleare a scopi civili |
Partito Social-Democratico, SPD (Jutta Urpilainen) |
45 |
- Riduzione delle imposte sulla popolazione - Politiche di welfare - Salvaguardia delle classi economiche più deboli - contrarietà all’ulteriore sviluppo dell’energia nucleare a scopi civili |
Alleanza di Sinistra VAS (Paavo Arhinmaki) |
17 |
contrarietà all’ulteriore sviluppo dell’energia nucleare a scopi civili |
Verdi VIHR (Anni Sinnemaki) |
15 |
sviluppo delle energie rinnovabili |
Partito Cristiano Democratico SKL (Paivi Rasanen) |
7 |
importanza della famiglia al centro della società e della libertà responsabile |
Partito del Popolo Svedese in Finlandia SFP (Stefan Wallin) |
9 |
Abbandono dell’insegnamento obbligatorio della lingua svedese nelle scuole |
Partito Veri Finlandesi PS (Timo Soini) |
5 |
- Critica all’Unione europea: proposta di sopprimere i riferimenti all’Unione europea presenti nella Costituzione finlandese e richiesta della creazione di un’Unione monetaria limitata agli Stati membri con rating internazionale “AAA” (il partito ha votato contro il prestito alla Grecia) - Ostilità all’immigrazione e a una società multietnica - Abbandono dell’insegnamento obbligatorio della lingua svedese nelle scuole e diminuzione di programmi in svedese nel palinsesto televisivo nazionale |
Indicatori internazionali sul paese[1]:
Libertà politiche e civili: Stato “libero” (Freedom House); democrazia compiuta (Economist)
Indice della libertà di stampa: 1 su 175
Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS); situazione di rispetto concreto (USA)
Corruzione percepita: 4 su 178
Variazione PIL 2009: - 8 per cento
Fonti: Osservatorio delle Elezioni in Europa, Elections législatives en Finlande, a cura della Fondazione Robert Schuman, marzo 2011.
Servizio Studi – Analisi dei temi di politica estera nell’ambito dell’Osservatorio di Politica internazionale |
( 066760-4939; 4172 *st_affari_esteri@camera.it, |
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File: es0750ele.doc
[1] Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); il tasso di crescita del PIL come riportato dall’Economist Intelligence Unit; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alla nota esplicativa presente in Le elezioni programmate nel periodo febbraio-aprile 2011 (documentazione e ricerche n. 85, 9 febbraio 2011).