Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri |
Titolo: | Qatar |
Serie: | Schede Paese politico-parlamentare Numero: 20 |
Data: | 05/04/2011 |
Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari |
n. 20 – 5 aprile
2011
Qatar
In occasione dell’esame del disegno di legge C. 4142 di autorizzazione alla ratifica dell’Accordo Italia-Qatar nel settore della Difesa, si forniscono elementi di informazione sulla realtà politico-istituzionale del Qatar.
Il quadro istituzionale
Dal punto
di vista della forma di governo, il Qatar è una monarchia costituzionale. Capo
dello Stato è l’Emiro, che nomina il consiglio dei ministri, il quale detiene
il potere esecutivo. La prima costituzione del Qatar, approvata con referendum
popolare nel 2003 ed entrata in vigore nel
Per Freedom House il Qatar è uno “Stato non libero”, privo dello status
di “democrazia elettorale”, mentre il Democracy
Index 2010 dell’Economist Intelligence Unit lo definisce “regime
autoritario”. Lo Stato ha comunque avviato un processo di transizione politica
che ha visto prima l’introduzione del consiglio municipale centrale, nel 1999 (nelle
ultime elezioni nel 2007 l’affluenza ha raggiunto la cifra considerevole del 51
per cento) e poi l’approvazione della Costituzione con referendum popolare.
Anche se non si sono ancora svolte le elezioni per il consiglio consultivo, il
Qatar è stato il primo paese, tra i componenti del Consiglio di cooperazione
del golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Oman)
a concedere il suffragio universale maschile e femminile. Dal punto di vista
del concreto esercizio delle libertà politiche e civili, fonti indipendenti
evidenziano comunque consistenti limitazioni: in particolare, la Costituzione
non permette la creazione di partiti politici. La libertà di riunione e quella
di associazione sono invece riconosciute dalla Costituzione, anche se appaiono soggette
a restrizioni nella pratica: in particolare il governo restringerebbe la
possibilità di manifestazioni pubbliche, che risultano rare nella pratica,
mentre le associazioni necessitano di un’autorizzazione governativa e
risulterebbero soggette a significativi controlli. Tuttavia, dopo aver ospitato
Fonti indipendenti individuano un’analoga ambivalenza per quel che
concerne la libertà di stampa e i mezzi di comunicazione di massa. Nel 1996
l’Emiro ha consentito la creazione di Al-Jazeera oggi il più popolare canale
satellitare in lingua araba e noto per la sua indipendenza dai diversi governi
della regione. Tuttavia Al-Jazeera, non si occupa della politica del Qatar. Inoltre,
nel 2008, sotto il patrocinio della moglie dell’Emiro, è stato costituito il
Doha Center per la libertà dei media per tutelare i giornalisti perseguitati
nel mondo. Tuttavia il direttore del Centro Robert Menard è stato costretto
alle dimissioni nel giugno
La situazione politica e sociale
Emiro del Qatar è Hamad bin Khalifa Al Thani (n. 1952), che ha assunto il potere nel 1995, dopo avere deposto suo padre, inaugurando il processo di riforme politiche in corso.
Con riferimento ai dati socio-economici assunti come possibile parametro di interpretazione degli eventi in corso in Nord-Africa e Medio Oriente, si segnala che il tasso di crescita del PIL nel 2009 è stato dell’8,6 per cento circa; il PIL pro-capite è pari a 75956 dollari circa; la popolazione di età compresa tra i 15 e 24 anni risulta pari al 18 per cento della popolazione complessiva e quella tra i 15 e i 29 anni al 34 per cento. Il tasso di scolarizzazione secondaria è fissato al 79 per cento mentre quello di disoccupazione giovanile (su un campione d’età compresa tra i 15 e i 24 anni) è del 17 per cento (11 maschile, 50 femminile).
Il Qatar è stato fin qui solo marginalmente interessato, sul piano interno, dall’ondata di proteste verificatesi nell’area nordafricana e mediorientale. Di seguito si fornisce una sintetica cronologia degli ultimi eventi:
1° marzo: sessantasei personalità dell’opposizione, tra cui dignitari tribali e membri dissidenti della stessa famiglia regnante, dichiarano di non voler più riconoscere l’autorità dell’attuale emiro Al Thani, accusato di essere eccessivamente filoisraeliano.
14 marzo: in attuazione di una decisione del Consiglio di cooperazione del Golfo, sono inviate truppe del Qatar in Bahrain su richiesta della famiglia reale locale.
21 marzo: il Qatar, primo paese arabo, partecipa all’operazione “Alba dell’Odissea”, attraverso l’invio di quattro aerei da caccia.
Indicatori internazionali sul paese[1]:
- Libertà politiche e civili: “Stato non libero” (Freedom House); “regime autoritario” (Economist)
- Indice della libertà di stampa: 94 su 178
- Libertà religiosa: limitazione alla libertà religiosa (ACS); Islam religione di stato, discriminazioni di carattere religioso (USA)
- Corruzione percepita: 19 su 178
- Variazione PIL 2009: 8,6 per cento
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File: es0745paese.doc
[1] Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); il tasso di crescita del PIL come riportato dall’Economist Intelligence Unit; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alla nota esplicativa presente in Le elezioni programmate nel periodo febbraio-aprile 2011 (documentazione e ricerche n. 85, 9 febbraio 2011).