Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||
---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Le elezioni presidenziali e parlamentari in Uganda - i risultati | ||
Serie: | Note elezioni nel mondo Numero: 86 | ||
Data: | 04/03/2011 | ||
Descrittori: |
| ||
Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari |
n. 86 – 4
marzo 2011
SIWEB
Le
elezioni presidenziali e parlamentari in Uganda – i risultati
Il 18 febbraio si sono tenute le elezioni presidenziali e parlamentari in Uganda, che hanno visto la rielezione del presidente Yoweri Musuveni, al potere ininterrottamente dal 1986, e la conquista di un’ampia maggioranza parlamentare da parte del suo Movimento di resistenza nazionale, forza egemone nel paese.
Per approfondimenti sul sistema politico-istituzionale ugandese si rinvia a Elezioni programmate nel periodo febbraio-aprile 2011 (9 febbraio 2011). Con riferimento agli indicatori internazionali sul paese lì riportati, si ricorda che per Freedom House l’Uganda è uno “Stato parzialmente libero” non in possesso del requisito di “democrazia elettorale”, mentre il Democracy Index 2010 dell’Economist Intelligence Unit definisce l’Uganda “regime ibrido autoritario-democratico”.
In particolare, il divieto di costituzione di partiti è stato rimosso nel 2005; nello stesso anno, peraltro, sono stati anche soppressi i limiti alla rieleggibilità del presidente: anche se appaiono permanere limitazioni collegate agli obblighi di registrazione e osservatori indipendenti hanno registrato, in occasione delle ultime elezioni locali, azioni intimidatorie da parte di gruppi paramilitari sostenitori del presidente, il pluripartitismo appare effettivo e anche il parlamento appare aver guadagnato margini di critica e di controllo del governo. Secondo Freedom House, la libertà di stampa è effettiva e si registra la presenza di mezzi di stampa e di comunicazione di massa critici del governo; tuttavia tale libertà così come la libertà di manifestazione appare, secondo Human Rights Watch, sottoposta a consistenti limitazioni da parte del governo
Dal punto di vista della forma di governo, l’Uganda può essere definita come un sistema presidenziale, dove il Capo dello Stato è anche capo dell’esecutivo.
Il sistema elettorale adottato per l’elezione diretta del Presidente ugandese prevede un sistema a doppio turno nel quale risulta eletto già al primo turno il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Il mandato presidenziale è di durata quinquennale, e non vi sono limiti alla rieleggibilità.
Con riferimento all’affluenza al voto, risultano disponibili solo i dati riferiti alle elezioni presidenziali che avrebbero visto un’affluenza al voto del 59,3%. Ulteriori elementi di dettaglio al riguardo sono riportati nella tabella sottostante.
Elettori registrati: |
13.954.129 |
|
Affluenza: |
8.272.760 |
59,3% |
Voti validi: |
6.934.931 |
|
Voti nulli: |
334.548 |
|
Le elezioni presidenziali hanno visto la vittoria del Presidente uscente Museveni, che guida il Paese ininterrottamente dal gennaio 1986. Nella tabella sottostante sono riportati i risultati delle elezioni presidenziali:
Candidati |
Voti |
% |
Yoweri Kaguta MUSEVENI |
5.428.369 |
63,38% |
Kizza Kifeefe BESIGYE |
2.064.963 |
26,01% |
Norbert MAO |
147.917 |
1.86% |
Per quanto concerne le elezioni parlamentari, l’Uganda ha un Parlamento monocamerale, l’Assemblea nazionale, composto da 326 seggi. Il sistema elettorale prevede che 215 seggi vengano assegnati con sistema maggioritario uninominale; 104 sono eletti indirettamente in collegi speciali (per le donne; per i giovani; per i disabili; per i lavoratori e per le forze armate); i rimanenti sono membri di ufficio, solitamente i componenti del governo, che non hanno diritto di voto. La legislatura ha una durata di cinque anni. Nella tabella sottostante sono riportati i risultati delle elezioni parlamentari:
Partito
|
Seggi |
Movimento di resistenza nazionale (NRM). Leader: Yoweri Kaguta MUSEVENI
|
239 |
Forum per il cambiamento democratico (FDC). Leader: Kifeefe Kizza BESIGYE (di orientamento democratico)
|
37 |
Congresso del popolo ugandese (UPC). Leader: Olara OTUNNU (socialista)
|
9 |
Partito democratico (DP). Leader: Norbert MAO
|
8 |
Partito conservatore (CP). Leader: Ken LUKYAMUZI
|
1 |
Le elezioni dello scorso 18 febbraio sono state le seconde a svolgersi in Uganda dopo l’introduzione del multipartitsmo nel 2005. I risultati elettorali sono stati contestati dal principale sfidante di Musuveni, Kifeefe Besigye (che per la terza volta si è presentato alle elezioni presidenziali in contrapposizione a Musuveni): Besigye il 24 febbraio ha richiesto ai cittadini ugandesi di protestare pacificamente contro la presunta frode elettorale.
Human Rights Watch ha registrato gravi violenze ed intimidazioni da parte della polizia ugandese nei confronti degli attivisti che, nel corso della campagna elettorale, hanno denunciato l’utilizzo di fondi pubblici a supporto del Movimento di resistenza nazionale.
Gli Osservatori dell’Unione Europea, invece, hanno dichiarato che nelle elezioni del 18 febbraio si sono registrati dei miglioramenti nel processo elettorale, rispetto alla precedente tornata del 2006, pur registrando ancora delle mancanze.
Sulla condizione delle libertà
civili e politiche in Uganda pesa peraltro in maniera significativa
l’atteggiamento persecutorio nei confronti dei soggetti omosessuali. Infatti, risultano
già perseguibili penalmente i rapporti sessuali tra soggetti omosessuali,
mentre un disegno di legge in discussione all’Assemblea nazionale ugandese
dalla fine del 2009 prevede la perseguibilità penale della omosessualità tout-court (il presidente Musuveni ad
inizio
Fonti: BBC News,
Amnesty International, Human Rights Watch, IFES, IPU,