Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Le elezioni in Irlanda - i risultati
Serie: Note elezioni nel mondo    Numero: 87
Data: 07/03/2011
Descrittori:
ELEZIONI POLITICHE   IRLANDA
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

Casella di testo: Elezioni parlamentari e presidenziali nel mondon. 87  7 marzo 2011

SIWEB

 

Le elezioni in Irlanda– i risultati                                           

 


Venerdì 25 febbraio 2010 si sono svolte in Irlanda le elezioni parlamentari anticipate per la Camera bassa del Parlamento (il Dail Eireann), che hanno visto l’affermazione come partito di maggioranza relativa, con il 36,1 per cento dei voti, del partito Fine-Gael, guidato da Enda Kenny, di centro-destra[1], precedentemente all’opposizione, mentre l’altro partito di centro-destra, fino alle elezioni invece al governo, Fianna Fail[2], cui apparteneva il primo ministro uscente Brian Cowen e guidato alle elezioni da Michael Martin, ha ottenuto il peggior risultato della sua storia elettorale (17,4 per cento; il Fianna Fail ha dominato la vita politica irlandese dall’indipendenza del 1922, governando, tra l’altro, per 55 degli ultimi 74 anni)[3]. Si prospetta ora la possibilità di una coalizione di governo tra il Fine Gael e il partito laburista, che ha ottenuto anch’esso un buon risultato (19,4 per cento): il 6 marzo 2011 le due forze politiche hanno siglato un accordo di coalizione per la costituzione di un governo che sarà guidato da Enda Kenny (per cenni biografici cfr. box sotto)

 

Per approfondimenti sul sistema politico-istituzionale irlandese si rinvia a Elezioni programmate nel periodo febbraio-aprile 2011. Con riferimento agli indicatori internazionali del paese si ricorda comunque che Freedom House classifica l’Irlanda come uno “Stato libero” e una “democrazia elettorale”, mentre il Democracy Index 2010 dell’Economist Intelligence Unit lo definisce come “democrazia compiuta”.

 

Si ricorda che la Repubblica d’Irlanda è una repubblica parlamentare con un Parlamento formato da due Camere. La camera bassa, Dáil Éireann, è composta da 166 membri che vengono eletti con un sistema proporzionale, con voto singolo trasferibile (che consente all’elettore di indicare in circoscrizioni plurinominali un ordine di preferenza dei candidati; i voti in eccesso, rispetto al quorum necessario per essere eletti, dei candidati eletti vengono ridistribuiti secondo l’ordine di preferenza tra gli altri candidati; questo sistema consente anche la presentazione di candidature indipendenti), per un mandato di 5 anni. Il Senato (Seanad Éireann) prevede 60 seggi, di cui 43 eletti con il medesimo sistema della camera bassa, 11 nominati dal Presidente e i restanti 6 nominati dalla National University of Ireland e dalla University of Dublin. Anche il Presidente della Repubblica, pur privo di rilevanti poteri di governo, è eletto dai cittadini, con voto alternativo (anche in questo caso i cittadini esprimono un ordine di preferenza tra i candidati, per essere eletti è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validi; se nessun candidato la ottiene con le prime preferenze, si conteggiano le seconde e così via), con un mandato di sette anni rinnovabile. Attuale presidente della Repubblica è Mary McAleese.

 

Nella sottostante tabella 1 sono riportati i risultati elettorali, in termini percentuali e di seggi ottenuti dalle diverse forze politiche (riportando anche la differenza di seggi rispetto alla precedente Camera bassa):

 

Le elezioni irlandesi sono state pesantemente condizionate dalla recente crisi economica. Dopo anni di crescita a tassi elevati, infatti, il sistema bancario irlandese è stato travolto dallo scoppio, alla fine del 2008, della bolla immobiliare. La politica di salvataggio del sistema bancario intrapresa dal governo irlandese ha provocato un drastico peggioramento delle condizioni della finanza pubblica: il 30 settembre scorso il rapporto deficit/PIL irlandese, già stimato all’11,6 per cento del PIL (e già lontano, dunque, dal 3 per cento richiesto dal Patto europeo di stabilità e crescita) è stato riclassificato al 32 per cento del PIL. Il 21 novembre 2010 l’Unione europea ha concesso l’accesso dell’Irlanda all’aiuto del “Fondo europeo salva-Stati”: insieme ai prestiti bilaterali concessi da Stati dell’Unione non appartenenti all’area euro (Regno Unito, Svezia e Danimarca), la somma messa a disposizione dall’Unione europea ammonta a 22,5 miliardi di euro (11,7 miliardi disponibili nel primo trimestre 2011), mentre il Fondo monetario internazionale ha stanziato ulteriori 22,5 miliardi di euro (5,8 miliardi disponibili da fine dicembre 2010). Il 23 novembre il primo ministro Brian Cowen, contestato all’interno del suo partito e della coalizione di governo, ha annunciato la convocazione di elezioni anticipate non appena il Parlamento avesse approvato il piano di austerità necessario per l’erogazione degli aiuti promessi. Tale piano, successivamente approvato, prevede la riduzione del deficit dal 32 per cento del PIL al 3 per cento entro il 2014 e al 9,4 per cento  entro la fine del 2011. Tra le misure adottate la soppressione di 24.750 posti nel pubblico impiego, la riduzione di salari e pensioni dei pubblici dipendenti, la riduzione degli assegni familiari, il taglio delle spese correnti e di investimento di tutti i ministeri, l’aumento dell’IVA di un punto nel 2013 e di un ulteriore punto nel 2014; l’introduzione di una nuova imposta locale per finanziare i servizi pubblici locali. Il piano di austerità non ha invece previsto l’innalzamento dell’imposta sulle società, che è stata mantenuta al 12,5 per cento. Il livello basso di tale imposta, in passato volano della crescita irlandese, era stato contestato, in sede di trattative per la concessione degli aiuti, da alcuni Stati dell’Unione europea, come la Francia e la Germania.

Le due forze politiche che hanno sottoscritto l’accordo di coalizione per la formazione del governo, il Fine Gael e il partito laburista hanno contestato, nel corso della campagna elettorale, l’atteggiamento del governo uscente, a loro giudizio eccessivamente succube nei confronti dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale, impegnandosi ad una rinegoziazione del piano di aiuti internazionale e del livello dei tassi di interesse per la restituzione da parte dell’Irlanda dei prestiti ricevuti.

 

 

 

 

Enda Kenny: Cenni biografici.

Il probabile prossimo Primo Ministro irlandese, 60 anni, insegnante, è stato eletto deputato, nelle file del Fine Gael, per la prima volta nel 1975,  in seguito alla morte del padre anch’egli deputato del medesimo partito. Ministro dell’educazione e del lavoro nel 1986 e del turismo e del commercio dal 1994 al 1997, Kenny, che è anche il decano della Camera irlandese, è alla guida del partito Fine Gael dal 2002.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Partito

 

Percentuale voti (prime preferenze)

Seggi

Differenza seggi

Fine Gael

 

36,1

70

+19

Partito laburista

 

19,4

36

+16

Fianna Fail

 

17,4

18

-49

Sinn Fein (Leader Gerry Adams; Partito indipendentista Nord-irlandese presente anche in Irlanda)

9,9

13

+5[4]

Partito socialista

 

1,2

2

+2

Il Popolo prima dei profitti – Sinistra Unita (Leader: Richard Boyd Barrett e Joan Collins; cartello di movimenti di sinistra)

 

1

2

 

Indipendenti[5]

 

12,6

13

+10

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonti: Freedom House, Economist Intelligence Unit, Fondazione Robert Schuman, www.britannica.com, Ansa.

 

 


 



[1]    Nel Parlamento europeo il Fine Gael aderisce, in questa legislatura come nella precedente, al gruppo del partito popolare europeo.

[2]    Nel Parlamento europeo il Fianna Fail aderisce, in questa legislatura, al gruppo dell’Alleanza dei liberali e democratici europei, mentre nelle precedenti legislature aveva aderito al gruppo dell’Europa delle nazioni.

[3]    Il Fianna Fail nasce da una scissione nell’Irish Republican Army, come partito repubblicano guidato da Eamon de Valera in opposizione al trattato di pace anglo-irlandese del 1921, trattato appoggiato invece da un altro leader dell’Irish Republican Army, MIchael Collins, fondatore del Fine Gael. Il Fine Gael governò il nuovo Stato dal 1922 al 1932, anno nel quale il Fianna Fail accettò di partecipare alle elezioni, vincendole e portando de Valera a ricoprire la carica di primo ministro. Nel secondo dopoguerra la vita politica irlandese ha oscillato tra governi guidati dal Fianna Fail (prevalenti, come si è detto) e coalizioni (più rare) tra il Fine Gael e il partito laburista.

[4]    Nelle precedenti elezioni lo Sinn Fein si era presentato insieme ai Verdi.

[5]    Il sistema elettorale irlandese presenta la peculiarità di consentire candidature indipendenti. Nelle ultime elezioni tali candidature hanno ottenuto il maggior numero di voti mai registrati.