Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Missione in Colombia (Bogotà, 22-24 novembre 2010) | ||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 174 | ||
Data: | 19/11/2010 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari | ||
Nota: | Questo dossier contiene materiale protetto dalla legge sul diritto d'autore, pertanto la versione html è parziale. La versione integrale in formato pdf può essere consultata solo dalle postazioni della rete Intranet della Camera dei deputati (ad es. presso la Biblioteca) |
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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Documentazione e ricerche |
Missione in Colombia
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(Bogotà, 22-24 novembre 2010) |
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n. 174 |
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19 novembre 2010 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri ( 066760-4939 – * st_affari_esteri@camera.it
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Hanno partecipato alla redazione del dossier i seguenti Servizi e Uffici: |
Servizio Rapporti internazionali ( 066760-3948 / 066760-9515 – * cdrin1i@camera.it Segreteria Generale - Ufficio Rapporti con l’Unione europea ( 066760-2145 / 066760-2146 – * cdrue@camera.it
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I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. |
File: es0575.doc |
INDICE
Dati generali ed assetto istituzionale (a cura del Servizio Rapporti internazionali)
Il quadro politico interno (a cura del Ministero degli Affari esteri)
La politica estera colombiana (a cura del Ministero degli Affari esteri)
La collettivitá italiana in colombia (a cura del Ministero degli Affari esteri)
Rapporti tra l’Unione europea e la Colombia (a cura dell’Ufficio Rapporti con l’Unione europea)
Rapporti parlamentari Italia-Colombia (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
Profili biografici (a cura del Ministero degli Affari esteri)
Angelino Garzón, Vicepresidente della Repubblica di Colombia
Armando Benedetti, Presidente del Senato
Carlos Alberto Zuluaga, Presidente della Camera dei Deputati
Albeiro Vanegas Osorio, Presidente della Commissione Affari esteri della Camera dei deputati
Maria Angela Holguín Cuellar, Ministro degli Affari esteri
Documentazione
Rapporto Congiunto ICE/MAE sulla Colombia (II semestre 2009)
Composizione del Parlamento colombiano
Elenco degli accordi bilaterali in vigore tra Italia e Colombia
Pubblicistica (a cura del Servizio Studi)
§ Colombie: changement dans la continuité, in: Politique internationale n. 128 – estate 2010
§ Colombia: Juan Manuel Santos è il nuovo Presidente della Colombia, in: www.equilibri.net, 13 luglio 2010
§ Colombia: Suspension of a U.S. Basing Agreement, in: www.stratfor.com, 18 agosto 2010
§ Colombie: Les sept bases de la discorde, in: Courrier International n. 1034, 2010
§ V. Risuglia, La Colombia nella partita tra Obama e Chavez, in: www.affariinternazionali.it, 7 settembre 2010
§ Colombie: Le gouvernement pret à se lancer dans une impossibile réforme agraire, in: Courrier International n. 1036, 2010
§ Colombia: Defeating FARC’s Narcoterrorism, in: www.brookings.edu, September 27, 2010
§ Colombia: le nuove FARC e la linea dura di Santos, in: www.equilibri.net, 12 ottobre 2010
§ Colombia: president Santos’s conflict resolution opportunity, in: Latin America Report n. 34, 13 October 2010 (stralci)
§ Colombian Coca Cultivation, in: www.brookings.edu, November 16, 2010
§ After the Presidential Elections: The Challenges Ahead in Colombia, in: www.brookings.edu, November 16, 2010
(a cura dell’Ambasciata d’Italia a Bogotà)
Delegazione: On. Stefano Stefani,
On. Franco Narducci
On. Osvaldo Napoli
Dott. Mario Di Napoli
Lunedí 22 novembre
- ore 16.00: Arrivo delegazione all’aeroporto di Bogotá “El Dorado”con volo
Air France 422
- ore 17.30: Arrivo Hotel Casa Medina
- ore 20.00: pranzo presso il Ristorante “La Fragata”
Martedì 23 novembre
- ore 10.00-10.30: Incontro con la Ministra degli Esteri Maria Angela Holguín
- ore 10.40-12.00: Visita al Museo dell’Oro
- ore 13.00:Colazione al Centro Italiano con rappresentanti collettività italiana
- ore 15.00-15.30: Incontro con il Presidente del Congresso colombiano Sen. Armando Benedetti
- ore 16.00: Incontro alla Camera di Commercio italiana per la Colombia con imprenditori italiani
- ore 20.00: Pranzo presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia con i Presidenti delle due Camere
Mercoledí 24 novembre
- ore 10.30-11.15: Incontro con il Presidente della Camera dei Rappresentanti colombiana Carlos Alberto Zuluaga e con il Presidente Vanegas e altri membri della Commissione Seconda della Camera
- ore 11.30-12.40: Breve passeggiata per il centro storico / in alternativa visita alla gioielleria “Minas de Colombia”
- ore 13.00: Colazione al ristorante Mirador Bóveda- Hotel de La Opera
- ore 14.30-15.00: Incontro con il Vice Presidente della Repubblica Angelino Garzón
- ore 18.40: partenza per Parigi con volo Air France 423
Schede di sintesi
DATI GENERALI |
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Superficie |
1.138.910 kmq (quasi quattro volte l’Italia) |
Capitale |
Bogotà (6.005.000 abitanti) |
Abitanti |
43.677.372 |
Tasso di crescita della popolazione |
1,2% (età media 27 anni) |
Speranza di vita |
74 anni |
Lingue |
spagnolo |
Indice di alfabetizzazione |
90% |
Composizione etnica |
meticci (58%), bianchi (20%), mulatti (14%), neri (4%), neri-amerindi (3%), amerindi (1%) |
La Colombia è una Repubblica Presidenziale. La Costituzione in vigore è stata approvata il 5 maggio 1991.
Il Presidente della Repubblica è eletto per un mandato di quattro anni con votazione a suffragio universale a doppio turno. Il mandato è rinnovabile per una seconda volta.
Il Presidente è anche Capo del Governo, nomina e revoca i ministri e i direttori amministrativi dei vari dicasteri, è responsabile dell’indirizzo politico e, nel quadro delle leggi, assegna, coordina e ripartisce le diverse funzioni tra i vari ministri. Dirige la politica estera e rappresenta la Colombia nelle relazioni internazionali; è il Comandante delle Forze Armate e coordinatore delle Forze di pubblica sicurezza. Può inoltre decretare lo stato di emergenza. Lo stato di emergenza dura 90 giorni e può essere prorogato due volte.
Il Parlamento è a struttura bicamerale ed è composto dalla Camera dei Rappresentanti (il cui numero di seggi è stabilito su base di circoscrizione territoriale e densità di popolazione, attualmente sono 166) e dal Senato della Repubblica (102 seggi, di cui 100 su base nazionale e 2 per le comunità indigene). Le elezioni si svolgono ogni quattro anni (le ultime si sono svolte il 10 marzo 2010).
Gli Uffici di Presidenza delle due Camere, composto da un Presidente e da due Vice Presidenti, vengono eletti annualmente il 20 luglio.
I progetti di legge possono essere presentati da qualsiasi membro del Congresso e dai membri del Governo; possono inoltre scaturire dall’iniziativa popolare o, per materie inerenti alle loro specifiche funzioni, da altri organi costituzionali come la Corte Costituzionale o il Consiglio Superiore della Magistratura.
Le due Camere partecipano al processo legislativo secondo i criteri del bicameralismo perfetto.
Le leggi che implicano conseguenze finanziarie iniziano il loro iter presso la Camera dei Rappresentanti, quelle di ratifica di trattati internazionali presso il Senato. In caso di controversie tra Camera e Senato in merito ad un progetto di legge, viene istituita un’apposita commissione bicamerale allo scopo di ricomporre le divergenze e redigere un testo comune sottoposto al voto finale delle Assemblee di ciascuna Camera.
Se non si giunge alla redazione di un testo congiunto, il progetto di legge si intende respinto. Una volta approvato dal Congresso, il progetto di legge viene trasmesso al Governo. In caso di obiezioni, questo ritorna alle Camere; se approvato nuovamente a maggioranza assoluta dei membri di ciascuna Camera, il Presidente della Repubblica deve procedere necessariamente alla promulgazione.
Lo scorso 20 giugno 2010 Juan Manuel Santos, appoggiato dal Presidente uscente Alvaro Uribe, e’ stato eletto nuovo Presidente della Repubblica colombiana. Se da un canto J. M. Santos deve indiscutibilmente il successo ottenuto alle elezioni presidenziali (69% dei consensi al ballottaggio del passato 20 giugno, con oltre 9 milioni di voti a suo favore) alla continuità con la politica dell’ex-Presidente conservatore Alvaro Uribe, che ha guidato il Paese negli ultimi otto anni, è d’altra parte chiara, dopo i suoi primi mesi di governo, la volontà di distinguersi dal predecessore.
Santos è esponente di una delle famiglie più influenti del Paese, fra l’altro comproprietaria del maggiore quotidiano nazionale El Tiempo. Egli ha consolidato le sue fortune politiche attraverso una gestione brillante, sebbene a volte poco prudente, del Dicastero della Difesa (2006-2009), culminata con il noto attacco all’accampamento FARC in territorio ecuadoriano (1 marzo 2008), che costò la vita al capo guerrigliero Raul Reyes, e con la liberazione di Ingrid Betancourt, nel corso dell’operazione “Jaque” (luglio dello stesso anno).
Il suo programma politico, a pochi mesi dall’insediamento, il passato 7 di agosto, appare tuttora in via di definizione. Pur senza rinunciare all’eredità di Uribe (sintetizzabile nella cosiddetta politica di “sicurezza democratica”), Santos ha annunciato una nuova strategia, denominata “prosperità democratica” e incentrata sullo sviluppo economico e la lotta alla povertà. Appare al riguardo probabile che, incassato il netto miglioramento delle condizioni di sicurezza frutto degli otto anni di duro contrasto alla guerriglia del Presidente Uribe, egli voglia ora impegnarsi con piú determinazione sul fronte dello sviluppo socio-economico, di cui il Paese ha ancora estremo bisogno (circa il 46% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà). Per realizzare tale ambizioso obiettivo egli non ha esitato a dar vita ad un’ampia coalizione di governo, cooptando anche quelle forze (Partito Liberale e “Cambio Radical”) all’opposizione o in dissenso con il precedente Governo Uribe.
In questo primo periodo il Presidente Santos ha inoltre dovuto affrontare il problema del conflitto fra il precedente Governo e la Corte Suprema, riconducibile ai processi avviati da quest’ultima a partire dal 2007 nei confronti di parlamentari ed esponenti politici uribisti per connessioni con il paramilitarismo (“parapolitica”).
Inoltre, la stessa Corte Suprema rifiuta da oltre un anno di scegliere uno dei candidati indicati da Uribe per ricoprire il ruolo di Fiscal General (massimo organo inquirente del sistema giudiziario colombiano), mentre la magistratura ordinaria aveva avviato indagini contro i figli dell’ex Presidente per fatti di corruzione.
J. M. Santos nel discorso pronunciato poche ore dopo la vittoria delle presidenziali ha immediatamente dichiarato di volersi incontrare con i vertici della magistratura (Corte Costituzionale e Corte Suprema), avviando così un processo di normalizzazione, che certo gli consentirà, all’inizio del suo governo, di dispiegare la sua azione politica con piu’ efficacia e minori condizionamenti.
Da segnalare al riguardo la decisione, assunta questo mese, di nominare una nuova terna di candidati per la nomina del Fiscal General, nell’intento di superare l’impasse che non consente, come si è detto, da oltre un anno il regolare funzionamento di uno dei massimi organi del sistema giudiziario colombiano.
Il Presidente J. M. Santos, nel suo discorso di insediamento (7 agosto 2010) ha manifestato nei confronti della guerriglia colombiana (FARC- ELN) un atteggiamento duro – come prevedibile e scontato – ma anche alcune aperture, condizionate all’abbandono da parte della guerriglia della violenza come strumento di lotta politica. Egli ha ricordato come oggi la principale esigenza del Paese sia la pace e la riconciliazione. Molti commentatori hanno letto in queste parole una qualche apertura al dialogo, sempre sostanzialmente escluso invece dall’ex-Presidente Uribe.
Pochi giorni dopo, il 12 agosto 2010, è esplosa nel centro di Bogotà un’autobomba che, dato il suo potenziale, solo per circostanze fortuite e per l’ora dell’attentato (5.30 am) non ha provocato vittime. Sebbene l’azione non sia stata rivendicata, la pista delle FARC (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia) e’ subito apparsa come la piú probabile. Le immediate dichiarazioni di condanna e la successiva operazione militare su ampia scala che ha portato all’uccisione del capo militare delle FARC “Mono Jojoy” (22 settembre u.s.), indicano con ogni probabilità un irrigidimento del Governo rispetto alle iniziali dichiarazioni di prudente apertura.
La guerriglia, d’altra parte, continua a versare in uno stato di relativa disorganizzazione e debolezza, a seguito dei duri colpi ricevuti nel 2008 e 2009, fra cui l’uccisione di Raul Reyes (1 marzo 2008), le spettacolari liberazioni di Ingrid Betancourt (luglio 2009) e di alcuni ufficiali e soldati tenuti da anni prigionieri nella selva (operazione Camaleonte- giugno 2010) e, da ultimo, la già menzionata uccisione del “Mono Jojoy” .
L’attuale leader dell’organizzazione, “Alfonso Cano”, ha recentemente dichiarato, con un messaggio ai Presidenti degli Stati membri dell’UNASUR, di voler stabilire una linea di dialogo con il Governo. Va altresi’ ricordato che nell’ultimo periodo alcuni ostaggi sono stati liberati unilateralmente dalla guerriglia, fra cui il militare Pablo Emilio Moncayo, prigioniero da oltre 12 anni.
D’altra parte, questi gesti non si sono accompagnati finora all’abbandono della lotta armata, che continua a mietere vittime, soprattutto fra i rappresentanti delle forze dell’ordine, senza escludere tuttavia azioni contro obiettivi civili, come dimostra l’attentato del 12 agosto.
Meno incisiva, ma ancora presente nel Paese la formazione terrorista ELN (Ejército de Liberación Nacional).
I gruppi paramilitari, nati per contrastare il fenomeno della guerriglia e riunitisi in un'unica organizzazione nell'aprile del 1997 (Autodefensas Unidas de Colombia), si sono gradualmentesmobilitati a partire dal 2002 grazie ad accordi con il Governo (dal 2005 attraverso la “Legge di Giustizia e Pace”).
Da ultimo vanno affermandosi sul territorio nuove bande criminali (“BACRIM”), riconducibili al fenomeno del paramilitarismo che operano tuttavia con modalità e schemi di tipo mafioso, privi di reali riferimenti ideologici.
Tanto la guerriglia (FARC/ELN) che le neo-formazioni paramilitari si autofinanziano sostanzialmente con il narcotraffico, che resta fra i maggiori problemi del Paese.
Il rapporto di quest’anno di UNODC, recentemente pubblicato, e relativo al 2009, indica peraltro che la Colombia non e’ piu’ il maggior produttore di cocaina al mondo (con 410 tonnellate, 9% in meno rispetto all’anno precedente), amaro primato rilevato ora dal Perù. Tale risultato può imputarsi anche alle politiche di contrasto (fumigazione, eradicazione) attuate dal Governo, con il notevole contributo degli Stati Uniti attraverso il Plan Colombia.
La Colombia è ancora segnata da profondissimi squilibri sociali e da perduranti violazioni dei diritti umani. I casi più gravi si sono manifestati nel 2008 e sono consistiti nell’assassinio di civili (c.d. esecuzioni extragiudiziali) fatti poi passare per guerriglieri caduti in combattimento da parte delle Forze Armate (falsos positivos). Nel 2009 e quest’anno si sono inoltre manifestati preoccupanti casi di minori abusati ed uccisi, secondo le indagini in corso, da membri della polizia e dell’esercito.
Nel Paese sono infine presenti oltre 3 milioni di desplazados, ovvero cittadini costretti ad abbandonare le loro terre per violenze riconducibili ai già citati fenomeni della guerriglia, del paramilitarismo e del narcotraffico.
Gli Stati dell’UE, e fra questi l’Italia, hanno promosso dal 2009 un meccanismo di controllo e verifica con il Governo colombiano denominati “Dialogo UE-Colombia sui Diritti Umani”.
Altro tavolo di dialogo sui Diritti Umani è incluso nei lavori del G24 (gruppo di coordinamento della Comunità Internazionale) ed ha come interlocutori di alto livello esponenti di Governo, delle istituzioni e della società civile.
Principali progetti di legge annunciati dal Governo
Le due leggi, presentate in un primo momento separatamente, sono state successivamente unificate. Di fatto, uno dei temi che tratta la “Ley de Victimas” è la restituzione delle terre a carico dello Stato. Il progetto di legge nel suo complesso ha l’obiettivo di dare giustizia alle migliaia di vittime del conflitto armato. La legge introduce meccanismi straordinari rispetto alla giustizia ordinaria al fine di garantire la compensazione economica e morale alle vittime. Si auspica la sua approvazione in tempi brevi (entro gennaio 2011), mentre il processo di riparazione nel suo insieme potrebbe avere una durata di quindici anni. Il testo contempla la restituzione di almeno due milioni di ettari di terra sottratti a oltre 3 milioni di colombiani, che sono attualmente rifugiati interni, e indennizzi nei confronti delle vittime di violenza riferibile al conflitto armato. Ulteriori garanzie e misure di protezione sono previste per gruppi particolarmente esposti alla violazione dei diritti umani (donne, bambini, gruppi etnici, leader sociali, difensori di diritti umani, rifugiati interni, ecc.). Verrebbero inoltre incluse misure di aiuto umanitario per i casi di maggiore urgenza, nonché politiche di appoggio e copertura per educazione, salute e diritto alla casa, in linea con quanto previsto dal diritto internazionale umanitario. Secondo le attuali previsioni il massimo della compensazione economica per ogni vittima sarebbe 20,6 milioni di pesos (circa € 8.000). Rimangono tuttavia dubbi e polemiche rispetto alla sostenibilità fiscale nonché sulla retroattività della legge.
Progetto di legge, annunciato dal Presidente Santos all’inizio del mese di Ottobre 2010 nel corso della cerimonia ufficiale convocata per la presentazione della “Ley de Restitución de Tierras”. La “Ley General de Tierras” prevede una riforma agraria e si differenzia dal progetto di restituzione delle terre che fino ad allora era un provvedimento separato dalla “Ley de Víctimas”. La riforma si prefigge di potenziare la produzione agricola colombiana al fine di renderla competitiva sui mercati internazionali. In Colombia, infatti, grandi estensioni terriere non sono state finora utilizzate in maniera ottimale sia a causa del conflitto armato sia perché concentrate in grandi proprietà scarsamente produttive. L’agricoltura, assieme ad innovazione, infrastruttura, estrazione ed edilizia civile, costituisce una delle cosiddette “locomotive dello sviluppo”, attraverso le quali il Governo confida in una sensibile crescita economica nazionale ad un tasso annuale intorno al 6% del PIL nei prossimi anni.
Il progetto di legge è in discussione al Congresso dal mese di settembre e prevede la redistribuzione delle “royalties” derivate dall’estrazione e produzione di idrocarburi e minerali che sono attualmente destinate alle sole regioni produttrici. É prevista pertanto la centralizzazione di queste risorse da parte dello Stato che a sua volta ne utilizzerebbe una parte per la redistribuzione equa alla regioni (Fondo di Competitività Regionale), un’altra per un Fondo di Stabilizzazione e Risparmio volto a garantire stabilità all’economia anche nei momenti di crisi ed un’ultima parte per lo sviluppo del Paese in settori quali scienza, tecnologia ed innovazione. Le ragioni della riforma sono da ricondurre ad un rilevante aumento della produzione di idrocarburi e minerali, soprattutto per quanto riguarda il petrolio, con una produzione che nelle previsioni del Governo potrebbe superare 1 milione b/g entro il 2013 rispetto agli attuali 750 mila b/g. Il testo di legge contempla il sostegno finanziario alle regioni più povere ed aspira al corretto utilizzo delle risorse derivate dall’estrazione ai fini del reale sviluppo del Paese. L’iter legislativo avanza ma con difficoltà per via dell’opposizione di alcuni deputati regionali (l’elezione della Camera dei deputati è su base regionale).
Il testo di legge mira a combattere la disoccupazione, che attualmente supera l’11%, e il lavoro informale ampiamente diffuso nel Paese. Specificamente, il Ministro dell’Economia, Juan Carlos Echeverry, prevede la creazione di 2,5 milioni di posti di lavoro e la formalizzazione di altri 500 mila entro il 2014, anno in cui si concluderà il mandato dell’attuale Governo. In tal modo si spera anche di poter contribuire alla riduzione della povertà, obiettivo che rientra fra le priorità dell’Esecutivo in ragione del fatto che quasi il 50% della popolazione è considerata povera. Il progetto è inoltre parte integrante della campagna di “prosperità democratica” lanciata dal Governo Santos e che rinnova la politica di “sicurezza democratica” del precedente Governo.
Il progetto di legge, promosso dal Ministro dell’Interno e della Giustizia Germán Vargas Lleras, prevede la formulazione di uno Statuto contro la corruzione che rappresenta uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del Paese. Il testo introdurrebbe un forte inasprimento delle pene per i casi di corruzione. Tuttavia, nonostante i recenti scandali venuti alla luce nella capitale per gli appalti di opere pubbliche nonché la pressione del Ministro affinché il testo venga discusso in sede parlamentare, il Congresso non ha ancora avviato l’iter legislativo.
Il progetto di legge, presentato dal Ministro dell’ Interno, dovrebbe essere approvato a breve, nonostante le difficoltà per raggiungere il quorum necessario. Fondamentalmente la legge istituisce meccanismi affinché vi sia maggiore trasparenza sia per l’organizzazione e il finanziamento dei partiti, sia per le campagne elettorali e le elezioni stesse. Se approvata entro i termini previsti, la legge sarebbe applicata a partire dalle elezioni regionali del prossimo anno. Già bocciato invece il provvedimento, incluso nel progetto, che prevedeva la possibilità della rielezione consecutiva di sindaci e governatori.
Il progetto di legge, presentato al Parlamento lo scorso 29 ottobre, si fissa l’obiettivo di migliorare la gestione economica nel settore della salute e, soprattutto, di rendere più chiaro ed efficiente l’intero sistema.
Progetto di riforma della giustizia annunciato dal Governo in concertazione con la Corte Suprema. Ad oggi è stato creato un comitato interistituzionale per valutare la riforma ma è stato ritenuto che essa non rientra tra la priorità governative per quest’anno al punto che non si prevede la sua presentazione al Congresso prima del mese di marzo 2011. La Corte Suprema, pur concordando sulla non priorità della riforma, ha però richiesto fin da subito un aumento delle risorse al fine di decongestionare i processi in atto e si è mostrata perplessa rispetto alla possibile chiusura del “Consejo Superior de la Judicatura” che il Governo vorrebbe inlcudere nel testo di legge.
Presentato al Congresso il 5 ottobre, il progetto di legge di “sicurezza cittadina”, promosso dal Ministro dell’Interno e della Giustizia e dal Ministro della Difesa, ha l’obiettivo di rafforzare le misure di sicurezza nei centri urbani del Paese, con l’obiettivo di diminuire i diffusi fenomeni di criminalità e violenza.
Nel Continente sudamericano la Colombia si presenta relativamente isolata, con un Governo di stampo liberal-conservatore in un’area fortemente segnata da processi di radicalizzazione di ispirazione socialista (Venezuela, Bolivia, Ecuador).
In tale quadro il Paese rappresenta un alleato strategico per gli Stati Uniti, cercando al tempo stesso di mantenere buone relazioni con gli altri Paesi del sub-continente, sopratutto in ambito UNASUR.
La Colombia e’ membro dell’UNASUR, i cui Stati parte hanno istituito il Consiglio Sudamericano di Difesa, embrionale struttura orientata all’armonizzazione delle politiche di difesa regionali. La prima riunione del Consiglio di Difesa si e’ svolta a Santiago del Cile, nel marzo del 2009.
I vertici tenuti lo scorso anno sotto presidenza ecuadoriana (10 agosto a Quito, 28 agosto a Bariloche e 15 settembre, nuovamente a Quito) sono stati caratterizzati dalle tensioni nate a seguito dell’allora imminente firma di un accordo militare tra Colombia e Stati Uniti, per l’utilizzo di almeno 7 basi militari in territorio colombiano da parte delle forze armate statunitensi.
La Colombia è altresì parte sin dal 1969 della CAN (Comunità andina delle Nazioni), assieme a Bolivia, Ecuador e Perù. In quest’ambito Colombia e Peru’ hanno recentemente parafato (maggio 2010) l’Accordo commerciale con l’Unione Europea, da cui Bolivia ed Ecuador si sono per il momento auto-escluse. Esso è attualmente sottoposto all’iter burocratico per l’approvazione del Parlamento Europeo.
Membro associato del MERCOSUR dal 2004, la Colombia aderisce altresì all’ALADI (Asociación Latino-americana de Integración) sin dal 1980, e da ultimo alla neonata Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (CELC).
La Colombia ha inoltre fatto domanda di adesione all’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation) edall’OCSE, appoggiata quest’ultima da Francia e Germania.
Dopo un lungo periodo di tensione, i rapporti bilaterali fra Colombia e Venezuela sono migliorati a seguito dell’iniziativa del Presidente Santos di riprendere il dialogo incontrando, il passato 10 agosto a Santa Marta (costa atlantica della Colombia), il Presidente Chavez. Nel corso di un lungo colloquio i due Capi di Stato hanno deciso di ristabilire le relazioni diplomatiche interrotte dal Venezuela il passato 22 luglio, a seguito delle accuse presentate in ambito OSA dal Governo Uribe - allora nei suoi ultimissimi giorni di mandato - sull’asserita presenza di accampamenti FARC in territorio venezuelano.
Con senso pragmatico, nella riunione del 10 agosto si è di fatto deciso di “voltare pagina”, anteponendo cosí la risoluzione dell’embargo commerciale imposto dal Venezuela e causa di forti danni per entrambe le economie (diminuzione dell’interscambio di circa il 70% nell’ultimo anno), alla distanza ideologica, che pure continua a distinguere i due Governi. Nello stesso incontro si è deciso di creare cinque commissioni ad hoc per trattare e risolvere tematiche prevalentemente di carattere commerciale e di sicurezza.
In questo percorso di avvicinamento, il 20 agosto u.s. la Ministro degli Esteri Maria Angela Holguín si è recata a Caracas, accompagnata dai Ministro della Difesa, del Commercio e del Trasporto colombiani.
Da ultimo la Cancelliera colombiana ha incontrato il suo omologo venezuelano Nicolás Maduro a Cúcuta (7 ottobre u.s.), occasione in cui si e’ dato inizio alla negoziazione per attualizzare un accordo bilaterale 1994, approfondendo l’aspetto della collaborazione nel settore della difesa e della lotta al narcotraffico. E’ stata inoltre avviata una più stretta collaborazione in materia energetica e il Cancelliere venezuelano ha anche confermato il completamento di un primo pagamento dei 200 mln $ US, dovuti agli esportatori colombiani.
I Presidenti Santos e Chavez sono tornati ad incontrarsi il passato 5 novembre a Caracas, confermando cosí il migliorato stato delle relazioni bilaterali. In tale occasione è stato deciso il ripristino delle forniture di petrolio da parte venezuelana alle zone di frontiera colombiane, come anche le modalità di pagamento dei debiti ancora esistenti da parte venezuelana nei confronti di esportatori colombiani
I rapporti con l’Ecuador, dopo un prolungato periodo di difficoltà a seguito dell’attacco delle Forze Armate colombiane (1°marzo 2008) alla base FARC di Angostura, in territorio ecuadoriano, e la contestuale rottura delle relazioni diplomatiche, sembrano avviarsi lentamente alla normalizzazione.
Tale processo di riavvicinamento ha avuto inizio con la decisione di rivedere alcune misure commerciali discriminatorie adottate nei confronti della Colombia (imposizione di tariffe doganali da parte dell’Ecuador su gran parte dei prodotti importati).
Nel novembre del 2009 si sono presi accordi per riattivare le relazioni diplomatiche a livello di Incaricati d’Affari e per ripristinare la Commissione Binazionale di Frontiera (Combifron), chiamata ad occuparsi delle questioni di sicurezza e difesa comuni. Uno scandalo su presunte intercettazioni ai danni del Presidente Correa da parte dell’intelligence colombiana, scoppiato il passato aprile, non è riuscito ad incrinare realmente la tendenza al riavvicinamento fra i due Paesi, confermata anche dalla visita della Ministra degli Esteri designata M.A. Holguin a Quito (19 luglio 2010).
In tale quadro di progressivo avvicinamento, il Presidente ecuadoriano Rafael Correa ha deciso di recarsi a Bogotá per partecipare alla cerimonia di insediamento del Presidente Santos (7 agosto u.s.). Durante un incontro bilaterale a margine il Presidente colombiano ha significativamente consegnato a Correa gli hard disk del computer del guerrigliero Raul Reyes, rinvenuti dopo l’attacco alla base FARC di Angostura e sempre richiesti con insistenza dalle autorità ecuadoriane. Altro importante risultato della visita, il Presidente Correa ha garantito piena immunità a Santos, quale Capo di Stato, nell’eventualità di una sua visita in Ecuador, in relazione al procedimento avviato nei suoi confronti da un magistrato ecuadoriano a seguito dell’attacco alla base di Angostura.
In tale migliorato contesto appare verosimile un pieno ristabilimento delle relazioni diplomatiche fra i due Stati.
Eccellente la relazione con gli Stati Uniti, anche grazie al tradizionale sostegno tecnico-finanziario alle politiche di contrasto al narcotraffico garantito in passato attraverso il “Plan Colombia”, il cui finanziamento è stato tuttavia ridimensionato nell’ultimo anno.
In due visite svoltesi quest’anno, tanto il Segretario alla Difesa Robert Gates (aprile) che il Segretario di Stato Hillary Clinton (giugno) sono tornati a manifestare apprezzamento e pieno sostegno al Governo colombiano.
Infine, il 25 ottobre del 2010 il Presidente Santos ha incontrato a Bogotá il Deputy Secretary of State statunitense James Steinberg, quest’ultimo accompagnato da una nutrita delegazione di funzionari. In tale occasione si sono istituiti diversi “tavoli tecnici” con l’intento di ampliare la collaborazione al di là delle note tematiche di difesa e contrasto al narcoterrorismo, con accento sui settori dei Diritti Umani, Energia, Scienza e Tecnologia.
L’Amministrazione Obama, oltre a confermare la collaborazione nell’ambito del Plan Colombia (sebbene con finanziamenti decrescenti) ha firmato (ottobre 2009) un Accordo di cooperazione militare tra i due Paesi, che pur non prevedendo un aumento del personale (civile e militare) statunitense, concedeva l’utilizzo di 7 basi colombiane per operazioni congiunte di contrasto al narcoterrorismo, garantendo al tempo stesso una preziosa “testa di ponte” agli USA in un’area di interesse strategico. L’accordo è stato accolto con forti proteste dal Venezuela e dalla Bolivia e con generale freddezza dalla maggior parte degli Stati UNASUR. Anche una parte dell’opinione pubblica colombiana ha considerato l’accordo come un’eccessiva concessione, seppure nei confronti di un alleato storico. Nell’agosto 2010 la Corte costituzionale colombiana ha dichiarato “nullo” l’accordo perché sottoscritto senza previo parere ed autorizzazione del Congresso. A seguito della sentenza della Corte il trattato dovrà essere sottoposto nuovamente al Parlamento, nella sua versione attuale o modificato. E’ verosimile che il Presidente Santos, considerando il miglioramento delle relazioni con il Venezuela e con l’Ecuador, non voglia affrontare nell’immediato la questione del Trattato con gli USA, suscettibile di riaccendere tensioni latenti con i Paesi vicini. E’ d’altra parte probabile che la salda relazione con gli Stati Uniti resterà, anche durante la presidenza Santos, uno degli assi portanti della politica estera colombiana.
Resta ancora aperto il tema della ratifica del Trattato di Libero Commercio, firmato nel 2006 e non ancora ratificato dal Congresso americano.
Buoni i rapporti con il Brasile, che appare principalmente interessato a controllare le tensioni regionali e, per ciò stesso, poco incline ad assecondare le iniziative volte ad isolare la Colombia.
L’interscambio economico fra i due Paesi registra una tendenza crescente.
Ottime le relazioni con gli Stati dell’Unione Europea (v., più avanti, la scheda specifica sul tema), anche a seguito della parafatura nel maggio del 2010, a Madrid, dell’Accordo commerciale.
Il vincolo di vicinanza nei confronti di alcuni Paesi europei, fra cui l’Italia, è rafforzato anche dalla presenza delle numerose comunità colombiane residenti oltreoceano.
Incontri istituzionali
L’ex Presidente Uribe è stato a Roma nell’aprile 2009, incontrando in quell’occasione il Signor Presidente del Consiglio. Il Presidente Berlusconi ha nuovamente e da ultimo incontrato Uribe a Panama nel giugno del 2010.
L’on. Ministro ha avuto un colloquio bilaterale con il suo omologo colombiano Jaime Bermudez a margine del Vertice UE-LAC di Madrid, il passato maggio.
Il Sottosegretario Scotti ha avuto occasione di incontrare il Vice Ministro degli Esteri colombiano, Adriana Mejia, con delega per le questioni multilaterali, a New York, il 22 settembre 2009, in un colloquio a margine del Vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In tale occasione e’ stata confermata l’eccellente collaborazione fra i due Paesi per la riforma del CdS, in seno al movimento UfC. Il Sottosegretario Scotti si e’ recato in Colombia l’ 8 settembre 2010 per realizzare il terzo incontro del Meccanismo di Consultazioni Bilaterali Italia-Colombia.
La missione in Colombia del Sindaco di Milano, Letizia Moratti, nel marzo del 2009, quella del Sottosegretario alla Difesa On. Guido Crosetto, nel settembre 2009, e la partecipazione alla Seconda Conferenza di Riesame della Convenzione di Ottawa, tenutasi a Cartagena nel dicembre 2009, del Sottosegretario agli Esteri, Sen. Alfredo Mantica, hanno naturalmente contribuito a consolidare i rapporti politici bilaterali.
Intensi anche i contatti fra rispettive Forze Armate, con la visita a Roma dell’allora Capo delle Forze Armate colombiane, Gen. Padilla, e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. Ardila Silva (settembre 2009), ricambiate dalla visita in Colombia del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano, Gen. Valotto (novembre 2009). In programma per il prossimo 26 novembre la visita in Colombia del Gen. Camporini, Capo di Stato Maggiore della Difesa.
L’interscambio bilaterale Italia-Colombia é ammontato a 757,8 Meuro nel 2009 (- 19,9% rispetto al 2008) ed a 428,9 Meuro nel primo semestre del 2010 (+ 14,5% rispetto allo stesso periodo del 2009).
Il saldo per il nostro Paese é stato, a fine giugno 2010, pari a - 62,9 Meuro (- 49,6 Meuro nel 1° semestre 2009).
Nel 1° semestre 2010 le nostre esportazioni verso la Colombia sono state pari a 183,0 MEuro, (+ 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2009) e le importazioni da tale Paese a 245,9 MEuro (+ 16% circa rispetto al periodo gennaio-giugno 2009).
Le importazioni italiane dalla Colombia sono rappresentate principalmente da antracite (da 95,2 Meuro a 68,2 Meuro), prodotti dell’industria siderurgica (da 21,6 Meuro a 67,0 Meuro), prodotti di colture permanenti ( da 52,3 Meuro a 43,3Meuro), pesce, crostacei e molluschi (da circa 19 Meuro a 18,0 Meuro), metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi (da 3,6 Meuro a 18,9 Meuro), cuoio conciato e lavorato e pelletterie in cuoio (da 5,7Meuro a 11,7 Meuro), gioielleria, bigiotteria e articoli connessi (da 3,7Meuro a 4,6Meuro).
Le esportazioni italiane verso la Colombia sono state composte per il 40,4% da macchinari ed apparecchiature per un valore di 73,9 Meuro (in particolare altre macchine per impieghi speciali), in aumento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2009; prodotti chimici (14,3 Meuro; + 3,3%) con una quota del 7,8% sull’export italiano; prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici con una quota del 6% (11,1 Meuro; + 5,3%), prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature con una quota del 5,8% (10,6Meuro; + 107,6%).
Gli investimenti italiani in Colombia sono ancora di scarsa rilevanza, posizionando il nostro Paese al 25° posto nella graduatoria, per un ammontare pari a US$ 10,2 mln. nel 2009 (US$ 11,2 mln. nel 2008) e US$ 4,4 mln. nel primo semestre del 2010.
Tuttavia si registra un crescente interesse da parte delle imprese italiane in diversi ambiti, dimostrato dalle recenti missioni qui effettuate, fra gli altri, da Finmeccanica, Benetton, Diesel ed ENEL.
Il gruppo Assicurazioni Generali é il principale investitore italiano in Colombia, con una buona quota di mercato.
Nel settore automobilistico sono presenti concessionarie di FIAT e Alfa Romeo oltre a Maserati e Ferrari. Per quanto riguarda le 2 e 3 ruote sono presenti la Piaggio e la Ducati.
Nel settore dell’energia, la Società italiana Enel a seguito dell’acquisto nel 2009 del 92% del pacchetto azionario della spagnola Endesa, é subentrata con un’importante partecipazione nella maggiore Societá di energia elettrica colombiana “Codensa”.
Nel settore petrolifero SAIPEM, del gruppo ENI, é presente attraverso la societá PETREX con lavori d’esplorazione petrolifera nel Magdalena Medio (Municipio di Cantagallo nella regione di Barrancabermeja).
Nel settore delle grandi opere il Gruppo “ICT II Sas”, guidato da Impregilo, si é aggiudicato, in dicembre 2009, il contratto per la realizzazione delle opere civili del progetto idroelettrico “Hidrosogamoso” (800 Mw), nel dipartimento di Santander (al centro della Colombia). Il contratto ammonta a circa 350 milioni di euro. I lavori sono iniziati lo scorso gennaio e la loro conclusione é prevista fra circa 4 anni. La commessa si aggiunge ai lavori giá in corso, da parte dell’Impregilo, per l’esecuzione delle opere preliminari (tunnel di deviazione), il cui valore ammonta a circa 55 milioni di euro. Il valore per la costruzione dell’intera centrale é stimato in 1,4 miliardi di dollari che, oltre al contratto con “ICT II Sas”, comprende anche l’acquisto e l’installazione di turbine, trasformatori ed altre apparecchiature.
Lo scorso mese di luglio il consorzio colombo-italiano “Yuma Concesionaria S.A. PSF”, guidato da Impregilo si é aggiudicato inoltre l’appalto per la costruzione di un tratto di 464 Km della “Ruta del Sol” (autostrada di oltre 1.000 Km, del valore complessivo di USD 1,1 mld., che collegherá Bogotá con Santa Marta sulla costa atlantica). Il valore del contratto concluso da Impregilo ammonta a circa 900 milioni di euro. Si tratta del 3° tratto della “Ruta del Sol” che comprende la tratta San Roque, Yé de Ciénaga, Carmen de Bolivar, Valledupar.
Altre imprese italiane stabilmente presenti in Colombia sono: Italtel, Acea/Aguazul, Petreven (prospezioni petrolifere), Parmalat, Metecno (prodotti plastici per edilizia), Technip/Tipiel (ingegneria petrolifera), Zambon (prodotti farmaceutici), Gtech Lottomatica (gestisce il sistema statale di lotterie), Benetton, Lavazza, Illy e Riva Calzoni.
A fine 2008 il Governo colombiano ha annunciato un ambizioso piano di investimenti di circa US$ 27 miliardi da destinare ad opere infrastrutturali (nei settori dei trasporti, sia urbani che extraurbani, ferroviario, minerario, energetico, edilizio, educativo e idrico). Sono stati finora approvati i seguenti piani di sviluppo:
- Piano di sviluppo del settore portuale colombiano per il biennio 2009-2011. L’investimento previsto, pari a circa 276 milioni di USD é destinato ad opere di dragaggio ed ampliamento dei canali di accesso ai porti colombiani ed alla realizzazione di opere infrastrutturali.
- Realizzazione della prima fase del Piano strategico di sviluppo della rete autostradale colombiana. Il Piano prevede un investimento superiore ai 5,2 miliardi di USD per la costruzione di nuove autostrade e l’ammodernamento di alcune già esistenti. In particolare si segnalano i progetti di costruzione e miglioramento della autostrada “Transversal de las Américas”, Autostrada Bogotà-Villavicencio e Autostrada delle Montagne.
- Il progetto della “Transversal de las Américas” (autostrada lunga quasi 2.000 km, che collegherebbe i principali porti della costa atlantica -Santa Marta, Barranquilla e Cartagena-, unendo le frontiere con Panama e Venezuela) prevede un investimento complessivo pari a circa 3,5 miliardi di USD da finanziare in gran parte con capitale privato. I lavori consisterebbero nel miglioramento di 930 km di strutture viarie esistenti, l’espansione a corsie doppie di circa 700 km di rete, la costruzione di nuove reti viarie per circa 160 km.
- Il progetto di miglioramento strutturale dell’autostrada Bogotà-Villavicencio prevede la costruzione di 19 gallerie, 23 ponti e la realizzazione di corsie doppie. L’investimento previsto è di circa 980 milioni di USD.
- Il progetto dell’autostrada delle Montagne (900 Km di tratti stradali nei Dipartimenti di Antioquia, Caldas e Risaralda nella parte occidentale del Paese), che conta su investimenti di circa 1 miliardo di USD, prevede lo sviluppo della rete attuale ed il miglioramento delle arterie già esistenti.
Anche per la rete ferroviaria sono previsti piani di ammodernamento e ampliamento per valorizzare tale mezzo di trasporto (su 3.319 Km di cui solo il 20% é attualmente utilizzato).
A livello di trasporto urbano é in atto l’ampliamento del trasporto pubblico non solo nella capitale Bogotà ma anche in altre città (Bucaramanga, Cali, Cartagena, Pereira). Nella capitale sono giá state assegnate le prime gare pubbliche per la prima linea della Metropolitana che riguardano la progettazione (aggiudicata ad un consorzio spagnolo-colombiano), il controllo e la revisione della struttura basica tecnica, finanziaria e legale (aggiudicata a Metropolitane Milanesi). Ancora incerta la data dell’aggiudicazione e conseguente inizio dei lavori di costruzione della 1° linea della Metro di Bogotá.
Il settore edilizio è caratterizzato da un notevole dinamismo, non soltanto per quanto riguarda la costruzione di grandi reti stradali, ma anche per l’edilizia residenziale, turistica e commerciale nelle principali città della Colombia.
Si segnala che ENEL /CODENSA é in gara, con una compagnia spagnola, per la costruzione di una diga e di una centrale elettrica (396 Mw) nella zona del Quimbo (Dipartimento del Huila). I lavori, che dovrebbero essere appaltati prossimamente, hanno un valore di USD 840 milioni.
ENEL é anche interessata al settore dell’energia rinnovabile, in particolare per quanto riguarda il geotermico ed il fotovoltaico. Si tratta di settori dalle buone prospettive in Colombia.
SAIPEM-PETREX, in consorzio con altre cinque compagnie locali, é stata qualificata da ECOPETROL per partecipare alle prossime gare che saranno bandite nel quadro del “Programma di Sviluppo degli Oleodotti per crudi pesanti” che prevede investimenti per 4 miliardi di dollari. Il progetto principale di tale programma é rappresentato dall’ “Oleodotto Bicentenario” che andrá dagli “Llanos Orientales” (dove si trova la maggior parte delle risorse petrolifere) fino a Coveñas, sulla costa caraibica.
Il Governo ha in programma due gare d’appalto per la costruzione delle seguenti centrali idroelettriche:
1° - Pescadero Ituango nel Dip.to di Antioquia - Il valore ammonta a circa USD 2,3 miliardi e la capacitá sará di 2.400 Mw.
2° - Porce IV lungo il fiume Porce (Dip.to di Antioquia) – L’investimento previsto ammonta a USD 800 milioni; la capacitá installata sará di 400 Mw con due turbine.
Il settore bancario colombiano presenta un processo di progressiva privatizzazione e concentrazione negli ultimi quindici anni. Rispetto alla privatizzazione va segnalato che, oltre al Banco de la República, attualmente rimangono solamente due enti pubblici degli undici che esistevano nel 1998, il Banco Agrario e Bancóldex (Banco de Comercio Exterior), controllati dallo Stato ma con capitale misto pubblico-privato. Inoltre, la partecipazione degli Istituti di credito privati è passata dal 60% del 1998 al 75% del 2008.
Rispetto alla progressiva concentrazione, ovvero alla diminuzione del numero delle banche come conseguenza di processi di fusione ed acquisizione, va menzionato che negli ultimi dieci anni il numero delle banche è passato da 104 a 48, con una riduzione del 54%, avvenuta in buona parte come conseguenza dei suddetti processi.
Le principali banche del Paese, misurate per patrimonio, sono:
- Bancolombia (fondato nel 1875 – ha filiali ed agenzie a Miami, Porto Rico, Panama, Perù e Isole Cayman).
- Banco de Bogotà (fondato nel 1870 – presente anche a Panama, Nassau, Miami e New York).
- Davivienda (costituita nel 1972) entrata recentemente nella Borsa Valori della Colombia e prossimamente quotata in quella di New York. Ha filiali a Panama e Miami.
- BBVA (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria) ha fatto il suo ingresso nel mercato colombiano nel 1996.
- Banco de Occidente, fondato nel 1965.
Da segnalare anche il Grupo Aval, società finanziaria di cui fanno parte alcune delle maggiori banche colombiane (le citate Banco de Bogotà, Banco de Occidente, Banco Agrario e Banco AV Villas).
Il sistema bancario colombiano è uscito pressoché indenne dalla crisi finanziaria mondiale e le sue prospettive di crescita sono positive.
Del tutto assente il sistema bancario italiano.
GRANDI GRUPPI COLOMBIANI:
- ECOPETROL (petrolio)
- CEMENTOS ARGOS (cemento)
- CODENSA (servizio elettrico)
- CARBONES DEL CERREJOS LTD (carbone)
- GRUPO CARLOS ARDILA LÜLE (settore bevande, tessile e comunicazioni)
- GRUPPO AVAL (Gruppo finanziario facente capo a Luis C. Sarmiento Angúlo)
Benché la presenza italiana in Colombia non sia numerosa come quella in altri Paesi dell’ America latina, l’eredità che i nostri connazionali hanno lasciato è rilevante, a cominciare dallo stesso nome del Paese, le cui attuali coste sarebbero state scoperte nel 1494 dal nostro piú famoso navigatore, nel corso di uno dei suoi viaggi.
Iniziato il periodo della colonizzazione, insieme agli Spagnoli giunsero anche molti Italiani illustri: pittori, musicisti, missionari, architetti, letterati, topografi, i quali hanno lasciato un segno indelebile della loro presenza e della nostra cultura.
Tra essi, spicca senza dubbio la figura di Agostino Codazzi, geografo, cartografo e uomo d’armi, cui é intitolato l’Istituto Geografico Colombiano, nonché la città sita nel Dipartimento del Cesar, dove Codazzi morì nel 1859.
Degni di menzione i suoi rilievi topografici del Paese (a lui si deve la prima mappa della Nueva Granata). Egli inoltre fondo’ e diresse per dieci anni la Comission Geografica, rilevando anche la presenza di falde bituminose lungo le coste settentrionali colombiane ed avanzando la proposta di un canale nella regione di Panama.
Fra i personaggi italiani che si distinsero in Colombia vanno anche ricordati:
Battista Antonelli, il piú noto ingegnere militare dell’epoca, che dopo aver progettato e realizzato numerose fortezze nei Caraibi per la Corona Spagnola, progettò e costruì l’affascinate e solidissimo sistema di fortificazione che circonda la città vecchia di Cartagena; Giovan Battista Mainero Trucco, armatore, che fondò a Cartagena una societá di navigazione ed una banca, realizzó due fari e costruì 49 Km del percorso ferroviario Bogotá-Giradot;; i sacerdoti Giovan Battista Coluccini, evangelizzatore, musicista ed architetto, che costruí la Chiesa di Sant’Ignazio a Bogotá e Serafino Barbetti, che progettó e costruì a Popayan la Cattedrale ed il Ponte dell’Humilladero; il matematico e pedagogo Carlo Federici.
Nel settore delle arti va ricordato il contributo di Angelino Medoro (1565-1631), il pittore più famoso della Nueva Granada, di cui rimangono importanti opere a Tunja, Cali, Bogotá; Oreste Sindici, musicista e compositore, giunto nel 1864 con una compagnia d’opera di Roma, presto divenuto direttore dell’Accademia Nazionale di Musica e autore nel 1887 dell’attuale inno nazionale colombiano; Cesare Sighinolfi, che scolpí le sculture di Cristoforo Colombo e della regina Isabella La Cattolica a Bogotá, Pietro Tenerani, che realizzó il primo bronzo al mondo dedicato al Libertador Simon Bolivar e i fratelli Alideo e Alindo Tazzioli, che eseguirono il Cristo Redentore che ancora oggi domina la cittá di Cali; l’architetto Pietro Cantini (1847-1929), chiamato dai governanti dell’epoca a terminare i lavori del Capitolio Nacional e che nello stesso periodo costruí a Bogotá il Teatro Colon, l’Ospedale San José, il Tempietto di Simon Bolivar, la cupola di San Domenico e progettò anche il primo acquedotto della cittá,
Gli Italiani giunti in Colombia provengono dalla Liguria, dalla Toscana e soprattutto dalle province di Cosenza, Potenza e Salerno: operano maggiormente nel commercio e nei trasporti e danno un apporto decisivo alla formazione di un forte spirito imprenditoriale, impregnando la cultura locale e ponendo le basi dello sviluppo manifatturiero della cittá e della regione.
Ai primi del 1900, gli Italiani censiti a Barranquilla sono circa 400, soprattutto commercianti ed artigiani. Vent’anni dopo se ne contano più di 700, che costituiscono il 40% del totale censito in Colombia. Il numero non é insignificante, considerati i dati demografici generali di quegli anni, ma é soprattutto rilevante il ruolo economico e sociale che gli Italiani svolgono: alcune aziende commerciali divengono assai floride, altri Italiani conducono alberghi e ristoranti, fabbricano “pasta e maccheroni” o producono scarpe, calzature e articoli in cuoio. Intorno al 1930 le fortune economiche della regione del Magdalena giungono al vertice con il massimo sviluppo dell’industria bananiera e folti gruppi di connazionali, soprattutto calabresi di Scalea, Padula, Morano Calabro iniziano a defluire dalla regione verso il resto del Paese.
Lo scoppio della II Guerra Mondiale e lo schierarsi della Colombia contro i Paesi dell’Asse determinerá la fine della comunitá tedesca e non poche difficoltà per la colonia italiana, i cui beni (per 259 famiglie) vengono per qualche anno affidati alla gestione del Banco della Repubblica. Ma giá a partire dal 1944 si procede lentamente alla restituzione, che sará completata nel giro di pochi anni. Le difficoltá e i danni economici subiti sono comunque notevoli. Seguirá poi la ripresa del dopoguerra, anche con nuovi apporti immigratori negli anni ’50, quantitativamente apprezzabili, anche se assai piú contenuti rispetto a quelli di inizio ‘900. Tuttavia, tali apporti arricchiscono le aggregazioni parentali o compaesane preesistenti nel Caribe, ma in un contesto generale del Paese profondamente modificato, ció che spinge molti a dirigersi verso la Capitale e le cittá andine dell’interno. Bogotá diventa, a partire dagli anni ’50, la destinazione privilegiata degli Italiani, che contribuiscono a determinare le nuove gerarchie economiche della Colombia del secondo ‘900.
Attualmente, gli Italiani registrati nell’A.I.R.E. sono circa 14.500, ma gli oriundi potrebbero facilmente essere in numero assai maggiore. La comunitá piú numerosa risiede a Bogotá (5.600), seguita da Barranquilla (2.200), Cali (1.600), Medellin (900) e Cartagena (800). La collettivitá ha raggiunto degli ottimi livelli di integrazione sociale, anche facilitata dalla vicinanza di lingua, cultura e religione. Tale é il livello di integrazione che, pur mantenendo in molti casi le tradizioni e i costumi della Madre Patria, parecchi connazionali, ormai di seconda e terza generazione, parlano con difficoltá la lingua d’origine, per cui iscrivono i figli ai vari corsi di lingua italiana e nelle 4 scuole italiane presenti nel Paese (due parificate a Bogotá, una a Medellin ed una a Barranquilla).
Oggi sono parecchi i cittadini Italiani o di origine italiana che occupano posti di rilievo nella societá colombiana ed é nutrita la loro presenza anche nelle istituzioni ed in seno al Congresso.
Come avviene nell’attualitá per tutti coloro che lasciano l’Italia per lavoro, oggi gli Italiani che giungono in Colombia sono essenzialmente tecnici e professionisti che vengono al seguito di grandi e medie imprese, le quali credono ed investono in questo Paese, apportando tecnologia, esperienza e capacitá professionale e contribuendo allo sviluppo economico di una Colombia ricca di risorse umane e naturali e sempre accogliente nei confronti di noi, “cugini latini”.
Quanto alla presenza colombiana in Italia, sono registrate presso i Consolati Generali colombiani di Roma e Milano circa 9.000 persone, e’ però probabile che il numero effettivo di colombiani residenti nel nostro Paese sia assai superiore.
I rapporti tra Colombia e Unione europea si svolgono sia a livello regionale sia a livello bilaterale. Secondo i dati forniti dalla Commissione per il 2008, l’UE è il secondo partner commerciale della Colombia dopo gli Stati Uniti, con un valore complessivo di scambi pari a 8 miliardi di euro (l’UE importa prodotti agricoli ed energia ed esporta macchinari apparecchiature per i trasporti e prodotti chimici).
Si segnala che il 27 febbraio 2010 si sono concluse le trattative tra UE e Colombia su un accordo di libero scambio, che è stato negoziato a livello bilaterale dopo il fallimento dei negoziati avviati con la Comunità andina nel 2007 (vedi infra).
Il 16 marzo 2010 - davanti al Parlamento europeo - il commissario europeo per il commercio, Karel De Gucht, è intervenuto sull’accordo di libero scambio con la Colombia, evidenziandone i benefici sia per il paese sia per l’UE. Benché il nucleo principale sia rappresentato da un nuovo regime di importazione per banane e zucchero provenienti dalla Colombia, l’accordo prevede disposizioni relative all’accesso al mercato anche di altri beni, forti impegni in materia di servizi; libertà di stabilimento e appalti pubblici, nonché il miglioramento degli standard di lavoro e ambientali.
Facendo riferimento alle violazioni dei diritti umani perpetrate nel paese e alle richieste avanzate da diversi deputati del PE di sospendere per tale motivo i negoziati[1], il commissario ha riconosciuto che tali violazioni esistono e sono gravi, ricordando nel contempo che la Colombia sta tentando realmente di porre fine alla sua storia di violenze e disparità. In particolare il commissario de Gucht ha segnalato che la recente relazione dell’Alto Commissario delle Nazioni unite per i diritti umani conferma l’apertura del governo colombiano verso i controlli internazionali e la sua volontà di collaborazione.
Il commissario De Gucht ha inoltre ricordato che l’accordo prevede una solida clausola sui diritti umani, che consente all’UE di prendere misure appropriate - fino alla sospensione dell’accordo -, unilaterali e immediate, nel caso in cui un elemento essenziale dell’accordo venga violato.
Sul piano della cooperazione regionale, si ricorda che l’Accordo quadro di cooperazione firmato il 23 aprile 1993 tra l’UE e i paesi membri dell’Accordo di Cartagena, che formano il cosiddetto Patto andino, o Comunità andina (Oltre alla Colombia, Bolivia, Ecuador e Perù. Il Venezuela, che faceva parte della Comunità andina, è uscito dall’organizzazione il 19 aprile 2006).
L’Accordo, basato sul rispetto dei principi democratici e dei diritti umani, afferma l’importanza del consolidamento del processo d’integrazione regionale andino e assegna priorità ai progetti di sviluppo sociale. Prevede inoltre un’intensificazione della cooperazione economica e commerciale tra le Parti, che si riconoscono vicendevolmente il trattamento della nazione più favorita conformemente a quanto disposto dall’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT). Le relazioni commerciali tra le due regioni sono altresì caratterizzate da un regime di preferenze tariffarie (SPG) finalizzate a stimolare produzioni alternative alla droga. Inoltre, è prevista l’intensificazione della cooperazione allo sviluppo, al fine di accrescere l’efficacia nei settori agricolo, forestale e rurale.
Un nuovo accordo di dialogo politico e cooperazione tra l’UE e la Comunitàandina è stato firmato a Roma il 15 dicembre 2003. Il nuovo accordo, non ancora entrato in vigore, istituzionalizza e rafforza il dialogo politico ed estende la cooperazione, includendo aree come diritti umani, migrazione, prevenzione dei conflitti, governance e attività contro il terrorismo. Come ribadito dai Capi di Stato e di Governo, in occasione del IV Vertice UE-America latina e Caraibi di maggio 2006, l’obiettivo di lungo termine è rappresentato dall’istituzione di una vera e propria associazione politica, economica e di sviluppo che preveda anche un’area di libero scambio. A tal fine, i negoziati sono stati avviati nel giugno 2007; dopo sette round negoziali, le trattative sono entrate in fase di stallo. Sono quindi stati avviati negoziati commerciali multilaterali con i paesi della regione disponibili (i paesi partecipanti sono Perù, Colombia e Ecuador).
La Colombia partecipa al dialogo multilaterale con l’Unione europea anche nell’ambito del cosiddetto Gruppo di Rio[2]che prevede una riunione annuale, alternando la sede fra l'Europa e l'America latina.
L’ultima riunione si è tenuta a Praga il 13 e 14 maggio 2009. L’incontro si è concluso con l’adozione di una dichiarazione congiunta sui due temi chiave della riunione: fonti di energia rinnovabile e approccio sostenibile alla sicurezza energetica e al cambiamento climatico; stabilità finanziaria e crescita dell’economia mondiale.
Infine, la Colombia partecipa ai Vertici UE-America latina e Caraibi che si tengono all’incirca ogni due anni a partire dal 1999. L’ultimo si è svolto a Madrid il 18 e 19 maggio 2010 ed è stato dedicato al tema “Verso una nuova fase dell’associazione bi-regionale: innovazione e tecnologia per lo sviluppo sostenibile e l’inclusione sociale”.
Secondo quanto riportato nel comunicato stampa della Presidenza spagnola (all’epoca Presidente di turno dell’UE), il Vertice è stato salutato da tutti i leader come un successo in termini di risultati e accordi raggiunti e perché si è rafforzata l’alleanza reciproca sui temi globali della crisi economica e della protezione ambientale. In particolare, si è deciso di riprendere i negoziati tra UE e Mercosur e di finalizzare, dopo due anni di negoziati, l’accordo di libero scambio con i paesi dell’America centrale due anni di negoziati. Inoltre in occasione del vertice, è stato lanciato ufficialmente il fondo per gli investimenti nell’America latina, istituito dalla Commissione europea per mobilitare finanziamenti aggiuntivi nella regione a sostegno di progetti di investimento in aree prioritarie quali infrastrutture energetiche, trasporti, ambiente, servizi sociali e potenziamento del settore privato. La Commissione europea ha dotato il fondo di 125 milioni di euro di sovvenzioni fino al 2013, che potrebbero generare investimenti per oltre 3 miliardi di euro.
Nella stessa occasione è stata annunciata la creazione di una fondazione UE America latina, cui la Commissione europea contribuirà per 3 milioni di euro fino al 2013, volta a favorire la partecipazione della società civile e degli altri attori sociali al rafforzamento del partenariato bi-regionale. Il Vertice ha inoltre approvato un piano d’azione 2010-2012 n cui ha identificato azioni e iniziative nelle tre aree che sono state al centro dei lavori del Vertice: scienza, tecnologia e innovazione; sviluppo sostenibile: ambiente, biodiversità, cambiamento climatico; integrazione regionale e interconnessione per promuovere inclusione sociale e coesione.
Nell’ambito dei rapporti bilaterali con la Colombia, la priorità dell’Unione europea è rappresentata dal ritorno alla pace nel paese, dopo quasi 40 anni di conflitto interno. Secondo l’analisi dell’UE, le cause del conflitto colombiano sono in larga misura comuni a molti altri paesi latino americani, ma comprendono anche un elemento distintivo rappresentato dalla debolezza dello Stato. Tali condizioni creano una situazione endemica di conflitto armato e incoraggiano le attività illecite e la diffusione della cultura dell’illegalità.
L’UE ha costantemente appoggiato la politica di dialogo portata avanti dall’ex Presidente Pastrana e ha partecipato attivamente alle riunioni del gruppo di sostegno al processo di pace in Colombia, fornendo un significativo contributo anche dal punto di vista finanziario (vedi infra); alcuni membri dell’Unione hanno inoltre svolto il ruolo di ‘facilitatori’ nel dialogo con le FARC[3] (Italia, Spagna, Francia e Svezia) e con l’ELN[4] (Francia e Spagna). Nella fase in cui il processo di pace si è interrotto, l’UE ha rivolto la propria assistenza verso iniziative locali di pace, finanziando tra il 2002 e il 2006 tre laboratori di pace che coprono 128 municipalità in diverse regioni del paese.
Nel contesto dei negoziati del Presidente Uribe con i gruppi paramilitari, l’UE ha condizionato il suo sostegno all’adozione di un quadro legale complessivo compatibile con il diritto internazionale e ha concentrato gli aiuti verso le comunità che hanno accolto i combattenti smilitarizzati, per favorirne l’integrazione.
In più occasioni l’UE ha ribadito il proprio sostegno a qualsiasi soluzione negoziata del conflitto[5], insistendo sulla necessità di una strategia di pace credibile e globale ed esprimendo la propria preoccupazione per le persistenti violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale nel paese. Tra le dichiarazioni rilasciate dalla Presidenza a nome dell’Unione europea si segnala quella del 23 dicembre 2009 in cui, nel condannare l’uccisione del governatore della regione di Caquetá, l’UE condanna le violazioni del diritto internazionale perpetrate da gruppi armati illegali e reitera il suo richiamo a tutte le parti, inclusi i gruppi armati, a porre fine alle violenze contro la società civile e a liberare tutti gli ostaggi immediatamente e incondizionatamente. Nella dichiarazione rilasciata a settembre 2010, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’UE, Catherine Ashton, nel condannare l’attentato terroristico del 1 settembre sempre nella regione di Caquetá - costato la vita a 14 ufficiali di polizia - ha ricordato che è per queste azioni brutali che le FARC sono inserite nella lista delle organizzazioni terroristiche dell’UE.
Si ricorda inoltre che molte dichiarazioni sono state rilasciate dalle istituzioni dell’UE, in più occasioni in favore della liberazione di Ingrid Betancourt. La sua liberazione è stata festeggiata l’8 ottobre 2008 con una seduta solenne del Parlamento europeo che la Betancourt ha ringraziato, con un discorso che ha molto emozionato l’Assemblea, per essersi prodigato a favore della sua liberazione, esortandolo a continuare a combattere per il rilascio degli altri ostaggi.
L’Unione europea fornisce alla Colombia finanziamenti nell’ambito della cooperazione allo sviluppo da trent’anni, principalmente per risolvere il conflitto interno e promuovere una pace duratura.
Tra il 2002 e il 2006 sono stati stanziati oltre 70 milioni di euro destinati ai seguenti settori di intervento prioritari per la Colombia:
· laboratori di pace;
· riforma amministrativa e giudiziaria;
· campagna contro le mine antipersona.
Il Country strategy paper per il periodo 2007-2013 prevede un aiuto di 160 milioni di euro per l’intero periodo (di cui 104 per gli anni 2007-2010 e 56 per il restante periodo) e individua le seguenti aree prioritarie di intervento:
· pace e stabilità, ivi incluso lo sviluppo alternativo, cui va il 70 percento dei fonti. Si tratta del principale settore di cooperazione e si prefigge il consolidamento delle iniziative di pace, il rafforzamento delle capacità istituzionali e la promozione dello sviluppo sostenibile in varie regioni del paese;
· stato di diritto, giustizia e diritti umani, cui va il 20 percento dei fondi, per rafforzare le capacità del sistema giudiziario colombiano e sostenere gli sforzi di governo e società civile in materia di tutela dei diritti umani;
· produttività, competitività e commercio, cui va il 10 percento dei fondi, per promuovere l’integrazione del paese nell’economia globalizzata, attraverso una migliore commercializzazione e una maggiore apertura dei mercati nazionali ed internazionali per i manufatti della Colombia.
Della situazione dei diritti umani in Colombia si è occupata la relazione sull’azione dell’UE in materia di democrazia e diritti umani nel mondo, presentata Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza l’11 maggio 2010. Secondo la relazione, l'UE ha seguito attentamente la situazione dei diritti umani in Colombia, sulla base delle conclusioni adottate dal Consiglio nel 2007, ed ha intrattenuto contatti periodici con le autorità colombiane a diversi livelli. Nel 2009 è stato avviato un dialogo periodico bilaterale a livello locale sui diritti umani. Nelle riunioni svoltesi sinora le due parti hanno discusso questioni e preoccupazioni concernenti il diritto alla vita e all'integrità, i sequestri di persona, la legge sulla giustizia e la pace, le popolazioni indigene, la sicurezza dei difensori dei diritti umani e il ruolo della società civile in materia di diritti umani. Attraverso l'assistenza esterna l'UE ha fornito sostegno allo sviluppo di capacità nella lotta contro l'impunità e sostegno alle vittime del conflitto interno della Colombia nella loro ricerca di accesso alla giustizia, in particolare nel quadro della legge sulla giustizia e la pace. Tale azione rientra nel settore prioritario "giustizia e diritti umani" del documento di strategia nazionale e rappresenta un contributo alla piena attuazione da parte della Colombia dei suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani e delle raccomandazioni contenute nell'esame periodico universale.
Come risulta dalla relazione, la Colombia figura inoltre fra i 19 paesi o territori sui quali l’UE concentra la propria attenzione per quanto riguarda la protezione dei bambini nei conflitti armati.
Presidente della Camera dei Rappresentanti |
Carlos Alberto ZULUAGA, dal 20 luglio 2010 |
Presidente del Senato della Repubblica |
Armando BENEDETTI, dal 20 luglio 2010 |
Rappresentanze diplomatiche:
Ambasciatore della Repubblica di Colombia a Roma:
Sabas Eduardo Pretelt de la Vega, dall’ottobre 2006.
Ambasciatore italiano a Bogotà:
Gerolamo Schiavoni, dal settembre 2008.
Il 12 maggio 2010, il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha incontrato la sig.ra Ingrid Betancourt.
Il 26 novembre 2009, il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha partecipato alla colazione degli ambasciatori dei Paesi GRULAC (Gruppo dei Paesi dell’America Latina e Caraibi in seno alle Nazioni Unite). Una precedente colazione di lavoro con gli ambasciatori del GRULAC aveva avuto luogo il 25 giugno 2009. Per la Colombia, ad entrambi gli eventi ha preso parte S.E. l’Ambasciatore colombiano a Roma, Sabas Pretelt de la Vega.
Il Presidente della Camera Fini ha presenziato, il 15 dicembre 2008, alla consegna da parte del Centro per la Pace di Assisi del premio “Pellegrino di Pace” alla sig.ra Ingrid Betancourt. La cerimonia si è svolta alla Camera dei deputati. Precedentemente, Fini aveva incontrato Ingrid Betancourt a Firenze il 3 settembre 2008, a margine della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Firenze e del Premio “Giglio d’oro”.
Il 30 luglio 2008, Fini aveva ricevuto la visita dei familiari di Ingrid Betancourt (la sorella Astrid e la madre Yolanda Pulecio).
Nella XV legislatura, nell’ambito del viaggio compiuto in Perù, Bolivia, Ecuador e Venezuela, il Presidente della Camera Fausto Bertinotti ha incontrato a Caracas, il 16 gennaio 2008, la signora Yolanda Pulecio de Betancourt. La signora Pulecio è stata successivamente ricevuta dal Presidente Bertinotti il 6 febbraio 2008, insieme alla figlia Astrid Betancourt, sorella di Ingrid.
Sempre nella XV legislatura, il Presidente Bertinotti ha incontrato il Vice Presidente della Colombia, Francisco Santos Calderon, il 14 maggio 2007.
Il 2 ottobre 2008, presso il Comitato permanente sui diritti umani della Commissione Affari esteri, si è tenuta un’audizione di alcuni rappresentanti della Rete italiana di solidarietà con le comunità di pace colombiane “Colombia Vive!”, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo.
Il 24 e il 25 ottobre 2009 si è tenuto a Copenaghen, presso la sede del Folketing danese, il VII Forum dei Legislatori dei Paesi G8+5. Al Forum hanno partecipato anche parlamentari provenienti dalla Colombia.
Il Parlamento colombiano prende parte alla Rete Parlamentare sulla Banca Mondiale (PNoWB), fondata nel maggio 2000 con l'obiettivo di accrescere l'interesse e il coinvolgimento dei parlamentari di tutto il mondo su tematiche riguardanti lo sviluppo internazionale. Il deputato colombiano Santiago Castro è membro e tesoriere del Comitato direttivo della PNoWB.
Nella XV legislatura, alla Conferenza su Il ruolo dei Parlamenti nella promozione di politiche per lo sviluppo della società dell’informazione, ospitata dalla Camera dei deputati il 3 e il 4 marzo 2007, organizzata congiuntamente all’Unione Interparlamentare e all’UNDESA ed inserita nel quadro dell’iniziativa Gobal Centre for ICT in Parliaments, ha partecipato il deputato Alonso Acosta Osio, membro della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Rappresentanti colombiana.
Non vi sono disegni di legge di ratifica di trattati internazionali riguardanti la Colombia attualmente all’esame del Parlamento.
E’ in via di ricostituzione la sezione di amicizia in ambito UIP, Italia-Colombia.
[1] Anche diverse organizzazioni non governative europee e locali hanno espresso la loro contrarietà alla conclusione dell’accordo in considerazione della grave situazione dei diritti umani nel paese e in particolare dei recenti omicidi di sindacalisti.
[2] Il Gruppo di Rio è composto dai dodici membri dell'Associazione latinoamericana di integrazione - Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela - a cui si aggiungono due osservatori per l'America centrale e i Caraibi.
[3] Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia.
[4] Ejercito de Liberacion Nacional.
[5] In favore di una soluzione negoziale del conflitto si è espressa la comunità internazionale con la dichiarazione di Londra del 10 luglio 2003 in cui si conferma il pieno sostegno politico agli sforzi del Governo colombiano contro terrorismo, traffico di droga e in favore dei principi democratici dei diritti umani.