Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento trasporti
Titolo: Incontro della Commissione Trasporti con il Vice Ministro dei trasporti degli Stati Uniti d'America - Roma 21 giugno 2011
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 246
Data: 17/06/2011
Descrittori:
COMMISSIONI E GIUNTE PARLAMENTARI   TRASPORTI
USA     
Organi della Camera: IX-Trasporti, poste e telecomunicazioni

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione e ricerche

Incontro della Commissione Trasporti con il Vice Ministro dei trasporti degli Stati Uniti d’America

Roma 21 giugno 2011

 

 

 

 

 

 

n. 246

 

 

 

17 giugno 2011

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Trasporti

( 066760-2861 / 066760-2614 – ( st_trasporti@camera.it

Ha partecipato alla redazione del dossier il seguente Ufficio:

Segreteria Generale – Ufficio Rapporti con l’Unione europea

( 066760-2145 – * cdrue@camera.it

 

 

 

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File: TR0284.doc

 


INDICE

BIOGRAFIA DI JOHN D. PORCARI                                                                                         1

RAPPORTI BILATERALI                                                                                                                3

§      Collaborazione nel settore scientifico e tecnologico                                                    6

§      Rapporti Parlamentari Italia- Stati Uniti                                                                                9

SCHEDA PAESE - STATI UNITI D’AMERICA                                                                 21

QUADRO ISTITUZIONALE                                                                                                         25

QUADRO DI POLITICA INTERNA                                                                                         33

QUADRO DI POLITICA ESTERA                                                                                           37

QUADRO ECONOMICO                                                                                                              41

ATTIVITA’ DELLA COMMISSIONE TRASPORTI                                                         43

§      Sicurezza stradale                                                                                                                      43

§      Mini car                                                                                                                                              44

§      Mobilità sostenibile                                                                                                                       44

§      Autorità di regolazione del settore dei trasporti                                                             47

§      Indagine conoscitiva sul trasporto ferroviario                                                                47

§      Sistema aeroportuale                                                                                                                 48

ORGANI DI regolazione e controllo nel settore dei trasporti   51

§      Trasporto aereo                                                                                                                            51

§      Trasporto ferroviario                                                                                                                   54

§      Trasporto stradale                                                                                                                       56

§      Trasporto marittimo                                                                                                                    57

 

 


BIOGRAFIA DI
JOHN D. PORCARI

Vice Segretario di Stato per i Trasporti

John D. Porcari è nato il 14 dicembre 1958 a Rochester, New York. Ricopre la carica di Vice Ministro dei Trasporti dall’aprile 2009.

Prima di assumere tale incarico, Porcari è stato Vice Ministro dei Trasporti dello Stato del Maryland, nel 1997 e nel 1998. È Stato anche Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2003 nell’amministrazione del governatore Parris Glendening e nuovamente dal 2007 al 2009 nell’amministrazione del Governatore Martin O’Malley.

Prima di dedicarsi alla carriera politica, Porcari è stato vice Presidente di una società di consulenza nel settore dell’ingegneria civile. Dal 2003 al 2007, Porcari ha ricoperto la carica di Vice Presidente amministrativo dell’Università del Maryland, College Park.

Porcari si è laureato in Scienze politiche all’Università di Dayton, Ohio, nel 1981 e ha conseguito un Master dall’Università statale di New York ad Albany nel 1985.

Porcari è sposato e ha cinque figli.


RAPPORTI BILATERALI[1]

Relazioni politiche. Le relazioni tra Italia e Stati Uniti hanno radici profonde che si ricollegano a fattori storici, sociali e culturali. La presenza negli Stati Uniti di una numerosa e ben integrata comunità di origine italiana, l’esistenza di un sistema di valori condivisi cui informare le relazioni internazionali – i principi di libertà, pace, democrazia e giustizia – sono solo alcuni di questi fattori, che hanno plasmato nel tempo un’alleanza solida e che può contare su un reciproco ed elevatissimo capitale di stima e amicizia.

Un vero patrimonio che, ieri come oggi, ha permesso di affrontare con convinzione sfide sempre nuove a cominciare dalla lunga strada della ricostruzione economica e sociale dopo i due conflitti mondiali, dall’affermazione di sistemi democratici in Europa fino all’impegno comune per la difesa e il consolidamento della sicurezza globale. Si tratta di un’alleanza solida, costruita nel tempo intorno agli assi portanti delle Nazioni Unite, della NATO e dell’euro-atlantismo. Negli ultimi 60 anni Italia e Stati Uniti hanno raccolto e reagito insieme alle nuove sfide e oggi condividono un’azione convergente per affermare, attraverso il multilateralismo e il dialogo, i principi di pace, sicurezza, stabilità, solidarietà e prosperità a livello mondiale e in ambito regionale.

Più di recente, la cooperazione tra i due Paesi su scala globale è stata ulteriormente rafforzata dal convincimento della centralità dell’Onu e dai risultati ottenuti in seno ai principali fori internazionali, come il G8 sotto la presidenza italiana e il G20 sotto quella americana. In questo quadro di riferimento, la cooperazione politica bilaterale si sviluppa oggi intorno ai grandi temi del mantenimento della pace, della non proliferazione nucleare, della lotta al terrorismo, del cambiamento climatico, della sicurezza alimentare e del rilancio dell’economia mondiale. E’ cosi che, nei diversi ambiti regionali, Italia e USA sono fianco a fianco in operazioni volte al mantenimento della pace e della stabilità internazionale negli specifici teatri di crisi come l’Afghanistan, l’Iraq, il Libano, e i Balcani.

E’ tuttavia necessario un continuo sforzo per valorizzare l’impegno italiano a tutti i livelli della società americana. Per questo la nostra Ambasciata a Washington è estremamente attiva anche nei principali e più influenti centri di ricerca e di elaborazione delle linee di politica estera nonché nell’organizzazione di seminari tematici su argomenti prioritari nell’agenda politica bilaterale.

I contatti e le visite sono particolarmente intensi. Dopo la visita del Presidente del Consiglio a Washington nel giugno 2009 e gli incontri a margine del G8 in Italia da parte del Presidente Obama con il Signor Presidente della Repubblica e lo stesso Capo del Governo, il Presidente del Consiglio ha partecipato il 12 e 13 aprile 2010 al Vertice sulla Sicurezza Nucleare ed il Capo dello Stato è stato ricevuto alla Casa Bianca il 24 maggio 2010. Frequenti ed improntati a grande sintonia sono anche gli incontri del Ministro degli Esteri Frattini con il Segretario di Stato Clinton.

Il 2 giugno 2001, in occasione delle celebrazioni per il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, il Vice Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha incontrato il Presidente della Repubblica, Napolitano, e il Presidente del Consiglio, Berlusconi, oltre al Presidente del Senato, Schifani e al Presidente della Camera, Fini.

La disponibilità mostrata dall’Italia sulla prospettata chiusura del Centro di detenzione di Guantanamoha segnato un importante momento nelle relazioni con la nuova Amministrazione. Gli USA hanno apprezzato l’impegno profuso dall’Italia sia per definire una posizione comune UE, che sotto il profilo bilaterale. Altri esempi che testimoniano la sintonia nei rapporti bilaterali sono la solidarietà americana dimostrata in occasione del terremoto in Abruzzo, l’apprezzamento USA per la nostra linea politica sui diritti umani, sull’antisemitismo e la libertà religiosa e la collaborazione sull’antiterrorismo.

Relazioni economiche. Le esportazioni italiane negli USA, nonostante la flessione subita nel 2009 per effetto della crisi economica globale, restano importanti e di assoluto rilievo. Nel primo semestre 2010 le esportazioni italiane hanno infatti registrato un incremento del 7,31% rispetto allo stesso periodo del 2009, raggiungendo un valore di 13,5 miliardi di dollari. La nostra quota di mercato si attesta intorno all’1,5%. Il saldo commerciale si presenta attivo per 6,6 miliardi di dollari.

Secondo i dati ICE, per categorie, la meccanica si conferma come l’asse portante del nostro export, mentre i comparti moda e casa/arredo sono quelli che risentono maggiormente della crisi economica. L’andamento in valore delle esportazioni dei prodotti petrolchimici appare invece influenzato dalla fluttuazione del prezzo del petrolio. L’import americano di merci italiane nel primo quadrimestre 2010 si è articolato nei seguenti settori: meccanica: 18.6%, moda: 13.9%, petrolchimica: 13.6%, agroalimentare e vini: 11%, farmaceutica 6.7%, casa/arredo: 5.1%, altro: 31.7%. 

Sul piano degli investimenti, la crisi ha offerto in alcuni settori una opportunità di inserimento per le nostre imprese in un mercato comunque caratterizzato da crescente competitività. Gli Stati Uniti - con un reddito nazionale superiore ai 14.000 miliardi di dollari ed un mercato interno di oltre 300 milioni di persone, con reddito medio annuo di 47 mila dollari – sono un mercato di fondamentale importanza strategica per dimensioni, centralità nel sistema economico globalizzato e capacità di traino nei modelli di consumo rispetto al resto del mondo. Negli ultimi due anni numerose imprese italiane hanno quindi colto l’opportunità di investire in America. Tra esse spiccano: Finmeccanica che ha acquisito la DRS Technologies, società leader nel settore dei servizi e dei prodotti elettronici integrati per la difesa e Fincantieri che ha acquisito la Manitowoc Marine Group (Mmg), divisione costruzioni navali dal gruppo Manitowoc sul lago Michigan, puntando a consolidare la sua presenza nel settore della difesa marittima. Operazioni di investimento sono state effettuate anche da: Bracco, Brembo, Colavit, Enel, Eni, Ferretti, Italcementi, Mediaset, Pirelli, Prysmian Cavi, Sogefi. Le aziende italiane, con una presenza diretta negli USA, risultano essere 1206.

Delle 1206 aziende rilevate, la maggior parte (circa 1.010, l’84% del totale) è presente con filiali commerciali.

Tra queste, circa il 10% dispone anche punti di vendita al dettaglio.

Inoltre 48 aziende, pari al 4% del totale, dispongono di stabilimenti produttivi e/o di assemblaggio/servizi post-vendita, 19 aziende (1,6%) hanno uffici di rappresentanza e le restanti svolgono funzioni di concessionari, centri di distribuzione ed uffici di servizi e/o consulenza.

Per quanto concerne alcuni dei principali settori, sull’energia, l’ENI ha confermato come gli USA stiano diventando centrali per le strategie del gruppo, anche in relazione al crescente interesse per la tecnologia estrattiva dello shale gas ed alla luce dei contatti con Westinghouse per possibili cooperazioni nel settore nucleare. Sul clima, gli Stati Uniti hanno espresso l’auspicio di una rafforzata consultazione anche per favorire il riavvicinamento delle posizioni con l’Unione Europea in vista dei prossimi appuntamenti negoziali. Nel campo della collaborazione industriale in materia di difesa la ratifica in tempi brevi del “Memorandum d’Intesa concernente il reciproco procurement per la difesa” firmato il 20 ottobre 2008, ha confermato la volontà di realizzare con gli USA una special relationship nel campo degli armamenti e della cooperazione industriale in materia di difesa che si articola nel crescente attivismo delle nostre società.

Le celebrazioni nel 2011 del 150mo Anniversario dell'Unità d'Italia costituiscono una straordinaria opportunità per la promozione del legame bilaterale culturale: le manifestazioni dell’Ambasciata, dei Consolati e degli Istituti di Cultura valorizzano i punti di contatto fra i percorsi nazionali dei due Paesi, mettendo in luce gli aspetti di reciproca influenza e il contributo della comunità italo-americana.


Collaborazione nel settore scientifico e tecnologico

L'Amministrazione Obama considera la solidità della base scientifica e tecnologica quale fattore determinante della leadership degli Stati Uniti e, pertanto, vede nel sostegno alla ricerca e all'innovazione il cuore della strategia per “vincere la sfida del futuro” e assicurare al Paese una crescita economica a lungo termine.

In questa ottica, per l’anno fiscale 2012 l’Amministrazione ha proposto al Congresso di stanziare 147,9 miliardi di dollari per la ricerca, in controtendenza con i tagli apportati ad altre voci di spesa. In particolare, l’Office of Science del Department of Energy registrerebbe un incremento del 9,1%, la National Science Foundation del 13% e la NASA dell’11,5%. La proposta dovrà tuttavia essere approvata dal Congresso dove tali incrementi potranno essere ridotti.

La prospettiva di risorse tendenzialmente costanti fa emergere una crescente propensione alla collaborazione internazionale da parte delle principali Agenzie impegnate nella ricerca (il Department of Energy-Office for Science, NIH, NASA, National Science Foundation). L'accresciuta vocazione all'internazionalizzazione della ricerca offre al nostro Paese l'opportunità di rafforzare ulteriormente i rapporti bilaterali in questo campo. Ricercatori italiani presenti negli Stati Uniti, secondo i dati della National Science Foundation sono oltre 10.000, mentre il numero di docenti italiani nelle Università americane è cresciuto di oltre il 6% l’anno nell’ultimo decennio (fonte OCSE).

Dal punto di vista geografico, i poli di eccellenza ruotano in primo luogo attorno all'area di Washington, dove numerosi Dicasteri operano direttamente nel campo della ricerca scientifica (dal Department of Energy al Department of Defense) e dove hanno sede alcune delle maggiori agenzie governative (National Science Foundation, NASA, National Institutes of Health, National Oceanic and Atmospheric Administration, Environmental Protection Agency, ecc.) strettamente collegate alla rete delle grandi Università; vi è quindi la California nel suo insieme e in particolare San Francisco (per la prossimità alla Silicon Valley); l'area di Boston (che ospita la più alta densità di istituti accademici); il Texas, soprattutto a Houston, dove sorge uno dei centri più avanzati di medicina.

L'Ingegner Giuliano Berretta, Presidente della Eutelsat Communications, una delle tre maggiori società di telecomunicazioni via satellite, è stato insignito del "Lifetime Achievement Award" dalla Arthur C. Clarke Foundation di Washington.

L'Italia è l'unico Paese dell'Unione Europea, insieme al Regno Unito ed oltre alla Commissione, ad avere rapporti di cooperazione con tutti principali soggetti istituzionali statunitensi nel campo della ricerca.

Ampio ed articolato è il quadro degli accordi bilaterali di collaborazione. In occasione della decima riunione biennale di revisione dell'Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Stati Uniti del 1988 (13 dicembre 2010), e' stata siglata una Dichiarazione Congiunta, nella quale sono indicati i settori di cooperazione per il biennio 2011-2012: energia e ambiente, spazio e fisica, scienze della vita, tecnologie dell'informazione e comunicazione, nanoscienze e materiali avanzati. Nel settore dell’energia nucleare, si ricorda il MoU nel campo della ricerca sull'energia nucleare firmato durante la visita del Ministro pro tempore dello Sviluppo Economico, On. Scajola, il 29 settembre 2009, e la Dichiarazione congiunta sulla cooperazione industriale e commerciale nel campo dell’energia nucleare. E’ in corso il negoziato per la conclusione di un MoU di collaborazione industriale nel settore nucleare.

Gli eccellenti scambi in campo medico hanno ricevuto nuovo impulso dall'Accordo di collaborazione nel campo della salute e delle scienze mediche (12 ottobre 2010) firmato il 12 ottobre scorso a Washington dal Ministro della Salute, Prof. Ferruccio Fazio, che ha altresì inaugurato il Simposio “Global Health” dedicato alla scienza della longevità.

Nel settore delle biotecnologie, l'Ambasciata, in collaborazione con l'ICE, cura la partecipazione italiana all'edizione 2011 della BIO International Convention', la principale manifestazione mondiale dedicata all'industria delle biotecnologie, che avrà luogo a Washington dal 27 al 30 giugno. In tale occasione, l'ASI svolgerà un seminario dal titolo "Research in space: a new frontier for biology and medicine: the biomedical activities of Italian Space Agency (ASI)". Saranno presentate in tale contesto le attività svolte dal Programma Medicina e Biotecnologie (MED) ed in particolare la realizzazione di progetti di micro gravità all'interno della International Space Station (ISS).

E’ inoltre da ricordare l’intesa collaborazione nel campo delle attività spaziali, tra cui il partenariato strategico tra ASI e NASA per la realizzazione dei 3 moduli logistici pressurizzati della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), i c.d. ascensori spaziali, gioiello dell'industria nazionale, di cui uno dei tre, il Modulo Leonardo, è stato collegato in via permanente, esempio visibile della collaborazione tra i due Paesi.

Nel campo della fisica, l’INFN intrattiene da tempo stretti rapporti con la National Science Foundation e con il Department of Energy nella ricerca sulle onde gravitazionali e sulle particelle elementari. Si registrano infine 657 collaborazioni inter-universitarie, di cui 307 nell’ambito di accordi-quadro in gran parte multisettoriali.


Rapporti Parlamentari Italia- Stati Uniti

Presidente della Camera dei Rappresentanti

John Boehner (Repubblicano),
dal 5 gennaio 2011

Presidente del Senato

Joe Biden, dal 20 gennaio 2009

Presidente del Senato pro tempore

Daniel K. Inouye, dal 28 giugno 2010

 

Rappresentanze Diplomatiche

Ambasciatore italiano negli Stati Uniti:

Giulio TERZI DI SANT’AGATA,
dal 1° ottobre 2009

Ambasciatore americano in Italia:

David THORNE
dal 4 settembre 2009

 

 

XVI LEGISLATURA

 

Deputati eletti all’estero

Nell’ambito della Ripartizione America settentrionale e centrale, è stato eletto l’on. Amato BERARDI (PdL), residente negli Stati Uniti.

 

Incontri bilaterali

Giova segnalare che i rapporti parlamentari nel corso della XVI legislatura hanno ricevuto un notevole impulso sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo soprattutto in ragione dei frequenti incontri che si sono avuti a livello presidenziale.

Infatti, il Presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, ha incontrato l’onorevole Nancy Pelosi ben sei volte dall’inizio della legislatura: cinque quando questa era della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ed una come capogruppo di minoranza.

Il Presidente Fini ha infatti incontrato la Presidente Pelosi nelle seguenti occasioni:

1.      la prima volta il 2 settembre 2008 a Hiroshima, a margine della annuale Riunione dei Presidenti delle Camere dei Paesi del G8;

2.      la seconda volta il 16 febbraio 2009, in occasione della visita ufficiale della Presidente Pelosi in Italia dal 15 al 18 febbraio. La Speaker era accompagnata da una delegazione della sua Assemblea, composta dagli onorevoli John Larson, George Miller, Rosa DeLauro, William Pascrell, Anna Eshoo, Edward Markey e Michael Capuano. Si trattò del primo incontro bilaterale di alto livello successivo all’insediamento della nuova Amministrazione. Dopo l’incontro, la Presidente Pelosi ha tenuto, presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, una conferenza sul tema “Alleati forti per un futuro sicuro".

3.      la Presidente Pelosi[2] ha partecipato alla VIII riunione del G8, che si è svolta a Roma, presso la Camera dei deputati, il 12 e 13 settembre 2009, nel corso della quale ha svolto la relazione nella sessione dedicata al tema: “Il ruolo dei Parlamenti nella promozione del dialogo interculturale e dell’integrazione sociale”.

4.      nel corso del viaggio del Presidente Fini negli Stati Uniti dal 3 al 4 febbraio 2010 (vedi infra).

5.      successivamente, l’ha nuovamente incontrata il 10 settembre 2010, in Canada, a margine della IX Riunione dei Presidenti delle Camere dei Paesi del G8.

6.      Infine, il 21 marzo 2011, il Presidente Fini ha ricevuto Nancy Pelosi, in qualità di Leader della minoranza nella Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America, invitata a Roma per partecipare al concerto tenuto nell’Aula della Camera dei deputati per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.

 

 

Visita negli Stati Uniti del Presidente Fini (3-4 febbraio 2010)

Il Presidente Fini si è recato in visita negli Stati Uniti dal 3 al 4 febbraio 2010. La visita era volta a ricambiare quella effettuata dalla Speaker Nancy Pelosi il 16 febbraio 2009. Nella giornata del 3 febbraio il Presidente Fini ha incontrato il Vice Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. È quindi stato ricevuto al Congresso dove, si è svolta la cerimonia di consegna alla Biblioteca del Congresso di un volume donato dal Presidente della Camera alla Speaker Nancy Pelosi; in serata si è tenuto un pranzo a Villa Firenze in onore del Presidente della Camera cui hanno partecipato esponenti del Congresso, dell’Amministrazione ed altre personalità. Il 4 febbraio il Presidente Fini ha incontrato dapprima il Presidente della Commissione Esteri del Senato, John Kerry, quindi la Presidente Pelosi e successivamente ha avuto un incontro allargato con altri parlamentari di maggioranza ed opposizione e di origine italiana. Quindi, il Presidente Fini si è recato a New York, dove ha incontrato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon e ha pranzato con la comunità italo-americana. Inoltre, ha visitato una manifestazione di promozione di vini italiani promossa dall’ICE.

 

Nel corso della legislatura il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, ha avuto i seguenti ulteriori incontri.

Il 2 giugno 2011, in occasione delle celebrazioni per il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha avuto un incontro informale con  il Vice Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Il 12 maggio 2011, il Presidente della Camera dei deputati, on. Gianfranco Fini, ha incontrato una delegazione del B'nai B'rith - organizzazione ebraica di volontari che opera nel campo delle attività sociali - guidata dal presidente del Comitato esecutivo, Allan Jacobs.

Il 3 novembre 2010, il Presidente Fini ha incontrato una delegazione dell’Anti Defamation League (ADL), organizzazione statunitense che opera nel campo della difesa dei diritti civili, battendosi contro l’antisemitismo e ogni forma di pregiudizio e intolleranza, guidata dal suo Direttore Abraham Foxman. Un precedente incontro aveva avuto luogo l'11 novembre 2009.

Il 1° luglio 2010, il Presidente Fini ha incontrato una delegazione dell’American Jewish Committee, organizzazione ebraica in difesa dei diritti umani operante negli Stati Uniti, guidata dal Direttore esecutivo, David Harris, e dal Presidente, Robert Elman.

Il 24 settembre 2009, il Presidente Fini ha incontrato una delegazione dell’American Society of the Italian Legions of Merit (ASILM - associazione che ha lo scopo di rafforzare i legami di amicizia tra l’Italia e gli Stati Uniti), guidata dal presidente Dominic Massaro.

L’11 febbraio 2009, ha incontrato una delegazione della Conferenza dei Presidenti delle principali Organizzazioni Ebraiche americane, guidata da Alan Solow, Presidente, e da Malcolm Hoenlein, Vice Presidente Esecutivo, nell’ambito di una vista in Italia per incontri ad alto livello con esponenti del Governo e delle Istituzioni, funzionari civili e militari, personalità del mondo economico e dell’impresa nonché con i rappresentanti della Comunità ebraica locale.

Il 19 giugno 2008, ha incontrato una delegazione del Consiglio direttivo della Fondazione nazionale italo americana (NIAF), composta da Kenneth Ciongoli, Chairman, Sal Zizza, Presidente, Francesco Nicotra, Vice Presidente e Rappresentante in Italia.

Il Presidente Fini ha inoltre ricevutoil nuovo Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, S.E. David Thorne, l'11 settembre 2009; il Presidente aveva ricevuto il precedente Ambasciatore degli Stati Uniti, Ronald Spogli, in due occasioni: il 5 gennaio 2009 e il 19 maggio 2008. Inoltre, il Presidente ha ricevuto il precedente Ambasciatore d'Italia a Washington, Giovanni Castellaneta, il 2 febbraio 2009.

 

Protocollo parlamentare

Tra la Camera dei Deputati italiana e la Camera dei Rappresentanti statunitense vige un Protocollo di cooperazione parlamentare, siglato a Roma il 9 dicembre 2002, dal Presidente Pier Ferdinando Casini e dal Presidente Dennis Hastert in occasione della visita ufficiale di quest’ultimo presso la Camera dei deputati.

Il Protocollo prevede la creazione di uno specifico Gruppo parlamentare di collaborazione, che si riunisca alternativamente in Italia e negli Stati Uniti per approfondire ed incentivare l'analisi e il confronto su temi di comune interesse come il ruolo dei Parlamenti nella lotta contro il terrorismo e il narcotraffico, lo sviluppo delle relazioni tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione europea, il ruolo della NATO, la qualità della legislazione, il commercio internazionale e la ricerca scientifica e tecnologica. Il Protocollo, inoltre, prevede lo studio di iniziative congiunte che valorizzino la comunità italiana residente negli Stati Uniti d'America.

Nella XVI legislatura il Gruppo è presieduto dall’on. Alessandro Ruben (Futuro e Libertà. Per l’Italia) e ne fanno parte gli onn. Annagrazia Calabria (PdL), Massimo Donadi (IdV), Anna Teresa Formisano, (UdC), Giovanna Melandri (PD), Giacomo Stucchi (LNP) e Valentino Valentini (PdL).

 

Il Gruppo di collaborazione italo-americano era stato costituito sia nella XIV che nella XV legislatura, ma non si è mai riunito[3].

 

Commissioni

Il 15 dicembre 2009, il Presidente della Commissione Affari Esteri, on. Stefano Stefani, ha incontrato il Ministro dell'Ambasciata degli Stati Uniti d'America, Barbara Leaf che aveva già incontrato il 16 settembre 2009.

L'11 novembre 2009, la Commissione Cultura della Camera ha effettuato l'audizione del Presidente della Commissione Scienza e tecnologia della Camera dei rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti, Bart Gordon.

Il 17 giugno 2009, il Presidente della Commissione Finanze, on. Gianfranco Conte, ha incontrato Lyndon LaRouche, economista ed esponente politico statunitense.

 

Cooperazione multilaterale

Gli Stati Uniti sono membri delle Assemblee parlamentari della NATO e dell'OSCE, nel cui ambito hanno ricoperto posizioni di vertice. Si ricorda, infatti, che l'Assemblea parlamentare della NATO è stata presieduta, dal novembre 2008 al novembre 2010, dal democratico John Tanner e, dal novembre 2002 al novembre 2004, dal repubblicano Douglas Bereuter. Parimenti l'Assemblea parlamentare dell'OSCE è stata presieduta, dal luglio 2004 al luglio 2006, dal democratico afroamericano Alcee Hastings.

Gli Stati Uniti hanno ospitato a Washington la XIV Sessione annuale dell’Assemblea OSCE dal 1° al 5 luglio 2005.

In vista della missione di osservazione delle elezioni presidenziali e parlamentari americane del 4 novembre 2008, organizzata dall’Assemblea parlamentare dell’OSCE, il 22 e 23 settembre 2008 si è svolto a Washington DC, presso il Congresso degli Stati Uniti, un Seminario, organizzato dall'Assemblea OSCE e dalla Commissione Helsinki del Congresso, cui hanno partecipato politici democratici e repubblicani, esperti e studiosi del settore, giornalisti, nonché i responsabili della campagna elettorale del sen. Obama e del sen. McCain. Obiettivo dell’incontro era fornire ai parlamentari presenti il quadro politico americano, con riferimenti anche di carattere istituzionale, nonché informazioni sul ruolo dei mezzi di informazione nella campagna l’elettorale, sulle principali problematiche poste dalle procedure elettorali, sulle strategie dei due principali candidati alla presidenza. Erano presenti per la delegazione italiana, il Presidente della stessa, on. Riccardo Migliori (PdL), gli onorevoli Emerenzio Barbieri (PdL), Claudio D’Amico (LNP), Pierluigi Mantini (PD), Matteo Mecacci (PD), Guglielmo Picchi (PdL), e i senatori, Laura Allegrini (PdL), Andrea Marcucci (PD), Nino Randazzo (PD). A margine dei lavori, la delegazione italiana ha incontrato l’Ambasciatore d’Italia a Washington ed alti funzionari dell’Ambasciata per un briefing sulla situazione politica ed economica americana e sull’andamento della campagna elettorale (per la partecipazione alla missione di osservazione vedi infra).

La delegazione italiana presso l’Assemblea OSCE, in vista della missione di osservazione delle elezioni americane, aveva incontrato il 16 ottobre 2008, l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia dell’epoca, Ronald Spogli.

Nell’ambito delle attività dell’Assemblea NATO, a partire dal 2000, gli Stati Uniti ospitano, sempre a Washington, presso la sede della National Defence University, il Forum parlamentare transatlantico. Si tratta di uno dei maggiori impegni dell’Assemblea e rappresenta la principale occasione di dialogo transatlantico su tematiche di interesse comune in materia di difesa e sicurezza nonché occasione di incontro con i parlamentari americani. L'ultimo Forum si è svolto il 6 e 7 dicembre 2010 e vi ha partecipato l’on. Gianni Vernetti (Misto). Le due precedenti riunioni del Forum si sono svolte rispettivamente il 7 e 8 dicembre 2009 e vi hanno partecipato gli onorevoli Giorgio La Malfa (Misto) e Arturo Parisi (PD); e il 15 e 16 dicembre 2008 e vi avevano partecipato gli onorevoli Italo Bocchino (PdL), Giancarlo Giorgetti (LNP), Paolo Guzzanti (PdL); in tale occasione i deputati hanno incontrato il Presidente della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi.[4]

Sempre nell’ambito dell’attività dell’Assemblea parlamentare della NATO, ogni anno viene organizzata una visita negli Stati Uniti della Commissione Difesa e sicurezza. La missione si articola in incontri istituzionali a Washington, presso il Congresso con le competenti Commissioni del Senato e della Camera dei Rappresentati, con gli alti funzionari del Dipartimento di Stato, della Difesa e del Consiglio di sicurezza nazionale, nonché in una visita ad una base militare. Nel 2011la visita ha avuto luogo dal 31 gennaio al 4 febbraio, con incontri istituzionali al Dipartimento della Difesa, all’Agenzia per la difesa missilistica, al Dipartimento di Stato, al Council for Foreign Relations e al Congresso. La visita è proseguita a San Diego, al Quartier generale del Comando della Terza Flotta americana, quindi alla Base Navale San Diego con visite alle navi da guerra USS Freedom e USS DDG-53 per la difesa missilistica e infine al Comando per i sistemi da guerra navale e spaziale. Alla missione ha partecipato l’on. Giorgio La Malfa (Misto-Liberal democratici repubblicani). Nel 2010 la visita si è svolta dal 25 al 29 gennaio, con incontri al Congresso e al Dipartimento di Stato dove i parlamentari hanno incontrato Richard Holbrooke, Rappresentante speciale per l’Afghanistan e il Pakistan. I delegati hanno quindi proseguito la missione recandosi in Florida dove hanno effettuato una visita alla Base aerea di Hurlburt, quartier generale delle Operazioni speciali delle Forze aeree; quindi hanno proseguito per Tampa con incontri al Comando Operazioni speciali degli Stati Uniti (SOCOM) e al Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) dove hanno incontrato il gen. David Petreus. Alla missione ha partecipato l’on. Giorgio La Malfa (Misto-Liberal democratici repubblicani). Nel 2009 la visita si è svolta dal 26 al 30 gennaio ed ha avuto come tema la difesa missilistica. Sono stati svolti pertanto incontri anche all’Agenzia per difesa missilistica. Alla missione hanno preso parte l’on Francesco Bosi (UDC) e l’on. Giorgio La Malfa (Misto-Liberal democratici repubblicani), che hanno visitato la base aerea di Peterson a Colorado Springs e la Base aerea Vandenberg in California[5].

 

Dimensione parlamentare del G8

Gli Stati Uniti fanno parte della dimensione parlamentare del G8.

La Presidente Pelosi ha partecipato alla IX riunione parlamentare del G8 svoltasi ad Ottawa dal 9 al 12 settembre 2010. Si segnala che la Presidente Pelosi ha partecipato anche all’VIII Riunione dei Presidenti delle Camere Basse dei Paesi del G8, che si è svolta a Roma, presso la Camera dei deputati, il 12 e il 13 settembre 2009, ed ha svolto la relazione introduttiva nella seconda sessione sul “Ruolo dei Parlamenti nella promozione del dialogo interculturale e dell’integrazione sociale”.

Il Dialogo dei Legislatori sui Cambiamenti climatici dei Paesi G8+5

Nell’ambito della dimensione parlamentare del G8, gli Stati Uniti fanno altresì parte del Dialogo dei Legislatori sui Cambiamenti climatici dei Paesi G8+5, che vede coinvolti i rappresentati legislativi dei paesi del G8 insieme a 5 paesi in fase di avanzato sviluppo (Cina, India, Messico, Brasile e Sud Africa) e che si pone l’obiettivo di discutere un accordo sui cambiamenti climatici “post-2012”, ovvero successivo alla prima scadenza del Protocollo di Kyoto, sulla riduzione delle emissioni dei gas serra, al fine di stabilire la più ampia convergenza sugli obiettivi ambientali a livello mondiale. In occasione del Vertice G8 di Gleaneagles venne affidato all’organizzazione Globe[6] il compito di curare l’organizzazione del dialogo a livello parlamentare sui cambiamenti climatici tra i Paesi del G8+5 e di tenere a tal fine i rapporti anche con i relativi Governi e con la Banca Mondiale.

Gli Stati Uniti hanno ospitato a Washington, dal 14 al 15 febbraio 2007,iI II Forum del Dialogo dei Legislatori sui Cambiamenti climatici dei Paesi G8+5.

La Camera dei deputati italiana ha ospitato il VI Forum, il 12 e 13 giugno 2009, in connessione con il turno di Presidenza italiano del G8. Al Forum non ha partecipato alcun parlamentare americano.

 

Il Presidente della Commissione per l’Energia e i riscaldamento globale statunitense, on. Ed Markey, ha invece condotto i lavori del Forum di Copenaghen, tenutosi il 24 e il 25 ottobre 2009, presso il Parlamento della Danimarca, nel corso del quale è stato predisposto un documento che è stato  sottoposto alla Conferenza delle Parti sul Clima di Copenaghen (Cop15). Per il Parlamento italiano hanno preso parte al Forum, in rappresentanza della Camera dei Deputati, gli onorevoli Anna Teresa Formisano, del Gruppo dell'UDC, componente della Commissione Attività produttive, e Renato Walter Togni, del Gruppo della Lega Nord Padania, della Commissione Ambiente. Il Senato non era rappresentato.

La Speaker della House of Representatives statunitense, on. Nancy Pelosi, ha inviato un saluto via video e ha ricordato i cambiamenti intervenuti con il cambio di Amministrazione avvenuto negli Stati Uniti, che vuole marcare la differenza rispetto al passato.

 

III World e-Parliament Conference

Una delegazione della Camera dei deputati, guidata dal Vice Presidente, on. Maurizio Lupi, ha partecipato ai lavori della III World e-Parliament Conference, ospitata nelle giornate del 3-5 novembre 2009 dalla House of Representatives e aperta dalla Speaker, Nancy Pelosi.

Il Vice Presidente Lupi ha preso la parola nella prima sessione Connecting Parliaments and citizens: new technologies to foster openness, transparency and accountability, riportando l’esperienza e le più recenti iniziative della Camera dei deputati nella promozione della comunicazione istituzionale e del dialogo fra cittadini ed istituzione parlamentare attraverso le tecnologie WEB.

La Conferenza internazionale di Washington rientra fra le numerose iniziative del Centro Globale per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei parlamenti, nato nel 2005 su iniziativa delle Nazioni Unite, dell'Unione interparlamentare e di alcuni Parlamenti tra cui la Camera dei deputati italiana, che nel novembre 2006 ha stabilito la sua sede a Roma con il sostegno del Ministero degli esteri italiano, divenendo rapidamente la principale sede di iniziativa e confronto interparlamentare nel campo delle applicazioni delle tecnologie informatiche e di coordinamento delle iniziative di assistenza tecnica a parlamenti di nuove ed emergenti democrazie e di paesi in via di sviluppo.

Quella di Washington è stata la terza Conferenza organizzata dal Global Centre: La prima edizione (novembre 2007) si era tenuta nella sede delle Nazioni Unite a Ginevra, la seconda si è tenuta nel 2008 ed è stata ospitata a Bruxelles dal Parlamento Europeo.

I lavori della Conferenza di Washington sono stati aperti dalla Presidente della House of Representatives, Nancy Pelosi, dal Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, Sha Zukang, dal Segretario Generale dell'Unione Interparlamentare, Anders B. Johnsson, dal Presidenti dell’Assemblea del popolo egiziana, Ahmed Fathy Sorour e dalla Vice Presidente dell'Assemblea nazionale ungherese Ildiko Gall Pelcz,questi ultimi in quanto Co-chair in carica del Centro Globale.

 

 

Osservazione delle elezioni

Una componente della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare OSCE ha partecipato alle missioni di osservazione delle elezioni presidenziali e parlamentari americane, rispettivamente del 4 novembre 2008 e del 2 novembre 2010.

Nel 2008, i parlamentari italiani presenti, dopo una giornata di lavori a Washington, sono stati dislocati in alcuni degli stati federali per seguire l'ultimo fine settimana di campagna elettorale e quindi il giorno delle elezioni. La sen. Laura Allegrini (PdL) è stata nominata capo del Team di osservatori in Florida, l'on. Emerenzio Barbieri (PdL) e il sen. Nino Randazzo (PD) sono stati dislocati in Missouri, gli onorevoli Claudio D'Amico (LNP), Pierluigi Mantini (PD) e il sen. Andrea Marcucci (PD) sono andati nel New Hampshire.

Nel 2010, i parlamentari italiani hanno partecipato ad un Seminario a Washington, in seguito hanno preso parte ai briefing con esponenti delle forze politiche, dei mezzi di informazioni e della società civile, quindi sono stati dislocati in alcuni stati federali. Il Presidente della delegazione, on. Riccadro Migliori (PdL) e il sen. Andrea Marcucci (PD) hanno partecipato al monitoraggio elettorale a Philadelphia; la sen. Laura Allegrini e l'on. Matteo Mecacci a Washington; gli onorevoli Claudio D'Amico (LNP) e Guglielmo Picchi (PdL) e il sen. Nino Randazzo (PD) sono invece andati nel Colorado, a Denver.

 

Cooperazione amministrativa

Dal 21 giugno al 16 luglio 2010 un consigliere parlamentare della Camera dei Deputati si è recato presso la Sotto Commissione per l’Europa della Commissione esteri della Camera dei Rappresentanti, su invito del Congresso statunitense, ed è stato associato all’attività dell’organo.

Il 4 giugno 2008 si è svolta presso la Camera la visita di studio di un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze politiche della Virginia Tech University, accompagnati dal prof. Charles L. Taylor, in missione in Europa per approfondire la conoscenza dei sistemi politici di Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Gli studenti hanno incontrato un funzionario del Servizio Prerogative ed immunità, che ha tenuto un seminario sui principi dell’ordinamento costituzionale italiano, ed il Capo del Servizio Rapporti internazionali, che ha illustrato loro le principali linee dell’attività internazionale della Camera dei deputati.

 

UIP

Nella XVI legislatura la sezione di amicizia Italia-Stati Uniti è presieduta dall’on. Marina SERENI (PD), che già nella XV legislatura aveva ricoperto la carica, ed è composta dagli onorevoli Elena Centemero (PdL) e Marco Giovanni Reguzzoni (LNP).

Si rammenta che gli Stati Uniti hanno sospeso la loro partecipazione all’Unione Interparlamentare, in seguito alle critiche spesso subite dai propri rappresentanti presso tale organizzazione.

 

Attività legislativa

A.C. 826, diiniziativa dell’on. Angela Napoli (Futuro e Libertà. Per l’Italia). Riconoscimento del valore legale delle lauree ad honorem conferite a cittadini italiani dalle università degli Stati Uniti d'America. Presentato alla Camera il 7 maggio 2008. Il 4 agosto 2008 assegnato alla  VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione)in sede referente.Non ancora iniziato l'esame.

Legge n. 164/09 del 23 ottobre 2009, GU n. 267 del 16 novembre 2009: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui trasporti aerei tra l’Unione europea e gli Stati membri, da una parte, e gli Stati Uniti d'America, dall'altra, con allegati, fatto a Bruxelles il 25 aprile 2007 e a Washington il 30 aprile 2007.

Legge n. 216/08 del 30 dicembre 2008, GU n. 21 del 27 gennaio 2009: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America in merito alla conduzione di "ispezioni su sfida" da parte dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, ai sensi della Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione, immagazzinamento ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione, fatto a Roma il 27 ottobre 2004.

Legge n. 20/09 del 3 marzo 2009, GU n. 64 del 18 marzo 2009: Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati Uniti d'America per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi o le evasioni fiscali, con Protocollo e Verbale d'intesa, fatta a Washington il 25 agosto 1999, con Scambio di Note effettuato a Roma il 10 aprile 2006 e il 27 febbraio 2007.

Legge n. 25/09 del 16 marzo 2009, GU n. 72 del 27 marzo 2009: Ratifica ed esecuzione dei seguenti atti internazionali: a) Strumento così come contemplato dall'articolo 3 dell'Accordo di estradizione tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione europea firmato il 25 giugno 2003, in relazione all'applicazione del Trattato di estradizione tra il Governo degli Stati Uniti d'America e il Governo della Repubblica italiana firmato il 13 ottobre 1983, fatto a Roma il 3 maggio 2006; b) Strumento così come contemplato dall'articolo 3 dell'Accordo sulla mutua assistenza giudiziaria tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione europea firmato il 25 giugno 2003, in relazione all'applicazione del Trattato tra gli Stati Uniti d'America e la Repubblica italiana sulla mutua assistenza in materia penale firmato il 9 novembre 1982, fatto a Roma il 3 maggio 2006.


SCHEDA PAESE - STATI UNITI D’AMERICA[7]

 

 

 

 

DATI GENERALI

Superficie

9.629.091 km2

Capitale

WASHINGTON DC (606.900 abitanti)

Abitanti

308.745.538 (US census dic 2010)

Tasso di crescita della popolazione

0.963% (stima 2011)

Aspettativa di vita

78,37 anni

Lingue ufficiali

Inglese (82.1%), spagnolo (10.7%), indo europee (3.8%)

Confessioni religiose

Protestanti (51.3%), cattolici (23.9%), mormoni (1.7%), ebrei (1.7%), musulmani (0.6%), buddisti (0.7%), stima 2007

Gruppi etnici

Bianchi (79.96%), neri (12.85%), asiatici (4.43%), amerindi e nativi dell’Alaska (0.971%), nativi delle Hawaii e altri abitanti delle isole del Pacifico (0.18%), stima luglio 2009

 

 

PRINCIPALI CARICHE DELLO STATO

Presidente

Barack Hussein OBAMA (democratico) in carica dal 20 gennaio 2009.

Vice Presidente
e Presidente del Senato

Joe BIDEN (democratico),
dal 20 gennaio 2009

Presidente della Camera dei Rappresentanti

Joe BOEHNER (repubblicano),
dal 5 gennaio 2011

Segretario di Stato

Hillary CLINTON(democratica),
dal 20 gennaio 2009

Segretario alla Difesa

Robert M. GATES,dal 18 dicembre 2006, Confermato dalla nuova amministrazione Obama.

SCADENZE ELETTORALI

Elezioni presidenziali:

6 Novembre 2012

Elezioni legislative:

6 Novembre 2012: tutti i membri della Camera dei Rappresentanti, un terzo dei Senatori

 

 



QUADRO ISTITUZIONALE

Repubblica federale di tipo presidenziale - indipendente dal 4 luglio 1776 - formata da 50 Stati più il Distretto Federale. Anche le Costituzioni dei singoli Stati federali prevedono una forma di governo presidenziale e un sistema bicamerale (solo nel Nebraska il sistema è monocamerale).

In base alla Costituzione del 17 settembre 1787 - integrata dai 27 emendamenti approvati fra il 1791 e il 1992 - il Presidente degli Stati Uniti è eletto ogni 4 anni, congiuntamente al Vicepresidente che lo sostituisce in caso di morte o di impedimento o di incriminazione. Il Presidente è eletto da un'assemblea di “Grandi Elettori” (composta da 538 membri) che è a sua volta eletta dal corpo elettorale col sistema maggioritario di lista: il candidato che ha la maggioranza dei voti “conquista” tutti i delegati di ogni Stato.

 

Potere esecutivo

Il Presidente esercita il potere esecutivo. È a capo del Gabinetto presidenziale, formato dai capi dei Dipartimenti (ministeri) - a cui si è aggiunto quello per la Sicurezza nazionale - che sono da lui nominati e verso di lui responsabili (benché la loro nomina debba essere ratificata dal Senato), e da un insieme di Uffici e Consigli.

Il Presidente non dispone dell’iniziativa legislativa ma si avvale di un “potere di raccomandazione”: invia infatti periodici messaggi al Congresso, raccomandando l’esame dei provvedimenti che ritiene necessari. Può esercitare il diritto di veto sulle leggi, è responsabile della loro esecuzione e deve riferire annualmente al Congresso sullo "stato dell'Unione".

Può, dopo aver consultato il Senato, stipulare trattati internazionali che devono successivamente essere ratificati dal Senato con la maggioranza dei due terzi dei votanti.

Può convocare le Camere (o una sola di esse) e, in caso di disaccordo insorto fra di esse, fissarne un temporaneo aggiornamento dei lavori.

Nomina inoltre i giudici della Corte Suprema (9 membri a vita, la cui nomina deve essere confermata dal Senato) che decidono sui conflitti fra gli Stati, e fra Stati e Unione, nonché sulla costituzionalità delle leggi votate dal Congresso.

Il Presidente degli Stati Uniti può essere sottoposto a procedura di impeachment (incriminazione) e condannato per tradimento, corruzione, nonché per aver commesso crimini od atti illeciti. La Camera promuove l'accusa mentre al Senato spetta la funzione di emettere la sentenza. Per essere condannato, il Presidente deve ricevere il voto sfavorevole dei due terzi dei senatori presenti.


SQUADRA DI GOVERNO DEL PRESIDENTE OBAMA

Nominativo

Incarico conferito

Joe BIDEN

Vice President

Hillary R. CLINTON

Secretary of State

Stephen CHU

Secretary of Energy

Kathleen SEBELIUS

Secretary of Health and Human Service

Robert GATES

Secretary of Defense (riconfermato)

Timothy GEITHNER

Secretary of Treasury

Eric H. HOLDER jr

Secretary of Justice – Attorney General

Janet NAPOLITANO

Secretary of Homeland Security

Tom VILSAK

Secretary of Agricolture

Gary LOCKE (è stato designato Ambasciatore a Pechino)

Secretary of Commerce

Arne DUNCAN

Secretary of Education

Ken SALAZAR

Secretary of the Interior

Eric Ken SHINSEKI

Secretary of Veteran Affairs

Ray LaHOOD

Secretary of Transportation

Shaun DONOVAN

Secretary of Housing and Urban Development

Hilda SOLIS

Secretary of Labor

Lisa P. JACKSON

Environmental Protection Agency

Lacob J.LEW

Director, Office of Management & Budget

Ronald KIRK

US Trade Representative

Susan RICE

U.S. Ambassador to the United Nations

Austan GOOLSBEE

Chairman, Council of Economic Advisers

Bill DALEY

White House Chief of Staff

 

 

Parlamento

Il potere legislativo spetta al Congresso, composto di due Camere, entrambe elette a suffragio universale diretto: Senato e Camera dei Rappresentanti.

La Camera dei Rappresentanti è formata da 435 membri[8] eletti per 2 anni in numero proporzionale alla popolazione dei singoli Stati; ogni Stato deve avere almeno un rappresentante. I seggi che si rendono vacanti vengono assegnati con elezioni suppletive. Per poter essere eletti alla Camera dei Rappresentanti bisogna aver compiuto 25 anni, essere cittadini americani da 7 anni ed essere residenti nello Stato per il quale si viene eletti.

Oltre ai Rappresentanti per ciascuno Stato, ai sensi delle rispettive leggi federali, vengono eletti un Commissario residente per Puerto Rico e i delegati del distretto della Colombia, per Samoa, Guam e Isole Vergini. Costoro hanno le stesse prerogative dei Rappresentanti, incluso il diritto di voto in Commissione, ma non il diritto di voto in plenaria.

Lo Speaker della Camera dei Rappresentanti viene eletto, il primo giorno della nuova sessione del Congresso, a maggioranza assoluta dei votanti e resta in carica due anni. È la seconda carica dello Stato dopo il Vice Presidente e prima del Presidente pro tempore del Senato. L’elezione è presieduta dal Segretario generale della Camera dei Rappresentanti. Ciascun partito nomina un candidato; di fatto, lo Speaker è scelto dal partito che detiene la maggioranza nella Camera dei Rappresentanti, in genere tre settimane prima della votazione. La carica è ricoperta dal 5 gennaio 2011 dal repubblicano Joe Boehner.

Il Senato è composto da 100 membri, eletti per sei anni con sistema maggioritario; il Senato viene rinnovato per un terzo dei suoi componenti ogni due anni. In caso di seggio vacante, si procede ad elezioni suppletive a meno che la specifica normativa statale non preveda - come nella maggior parte dei casi - la possibilità della nomina da parte del Governatore. Il Vice Presidente degli Stati Uniti è ex officio Presidente del Senato, senza diritto di voto; in caso di sua assenza, le sue funzioni sono svolte dal Presidente pro tempore.

Per poter essere eletti al Senato bisogna aver compiuto 30 anni, essere cittadini americani da 9 anni ed essere residenti nello Stato per il quale si è eletti senatori.

La Costituzione attribuisce a ciascuna Camera il potere di approvare il proprio regolamento. La Camera dei Rappresentanti adotta il proprio regolamento il primo giorno di ogni nuovo congresso; il Senato, considerandosi organo di continuità, utilizza sempre lo stesso regolamento che di tanto in tanto viene modificato.

Camera dei Rappresentanti e Senato hanno gli stessi poteri, salvo alcune eccezioni. Il Senato, difatti, svolge un ruolo primario nella proiezione di politica estera del paese, ha competenza esclusiva per ratifica dei Trattati internazionali, nomina dei pubblici funzionari e nelle hearings di conferma dei membri dell'Esecutivo. Alla Camera, invece, spetta l'azione principale sul Bilancio, le leggi finanziarie e tutti gli altri provvedimenti di carattere fiscale. Ciascun provvedimento riconducibile alle predette casistiche è peraltro votato da entrambi i rami del Congresso, quale che sia quello dei due che per primo assume l'iniziativa.

Una proposta di legge deve essere approvata da entrambe le Camere, che in materia legislativa dispongono di eguali poteri. Se la Camera che esamina in seconda lettura il testo provvede ad apportare emendamenti, il disegno di legge ritorna alla Camera di origine per l'approvazione delle modifiche. Può essere costituita un'apposita Commissione bicamerale incaricata di concordare un testo unitario, da sottoporre all'approvazione di Camera e Senato.

Di competenza esclusiva del Senato è il "power of impeachment" del Presidente. Una peculiarità del Senato è poi il cosiddetto "filibuster" ovvero la prolungata azione intrapresa da uno o più Senatori per impedire o ritardare l'adozione di provvedimenti legislativi. Tuttavia, una mozione ad hoc può essere adottata per interrompere il filibuster purché venga sostenuta da 60 Senatori (quindi, normalmente, con il consenso di entrambi i partiti).

La tradizione politica americana, in ossequio allo spirito dei legislatori che diedero vita alla Costituzione, ha creato delle differenze di "clima politico" tra Senato e House. Il primo, difatti, eletto ogni 6 anni, è stato pensato come un "club di riflessione", nel quale il dibattito politico fosse più posato e meno risentisse di transitori umori della nazione. La House, eletta ogni due anni, è stata voluta maggiormente "combattiva" e rappresentativa dei cambiamenti politici in atto nel paese.

 

Rapporti tra Congresso ed Esecutivo

La Costituzione prevede che il Presidente possa avvalersi del proprio diritto di veto per impedire il passaggio di una legge approvata dal Congresso. In tal caso, le Camere sono tenute a riesaminare il disegno di legge relativamente alle obiezioni avanzate dal Presidente, ma, se la legge viene nuovamente approvata a maggioranza dei due terzi da parte di ciascuna Camera, essa viene definitivamente varata. Discussa è la legittimità del cosiddetto line item veto, che consentirebbe al Presidente di porre il veto solo su alcuni articoli di legge (specialmente nel settore finanziario) senza far perdere validità all'insieme della legge medesima.

 

Le elezioni del 2 novembre 2010

Alle elezioni del novembre 2010 si è votato per tutti i seggi della Camera dei Rappresentanti (435) e 37 seggi del Senato: un terzo dei 100 seggi (34) per il normale rinnovo e tre seggi vacanti (a seguito del decesso e delle dimissioni dei rispettivi titolari).

Le elezioni hanno visto alla Camera dei Rappresentanti una schiacciante vittoria dei Repubblicani che hanno conquistato ben 242 seggi rispetto ai 178 delle elezioni del 2008, mentre i democratici sono passati da 257 seggi nel 2008 a 193. Al Senato, i Democratici sono riusciti a mantenere una risicata maggioranza, ottenendo 13 seggi per un totale 51 seggi (cui si aggiunge il sostegno di 2 indipendenti), mentre i Repubblicani hanno ottenuto 24 seggi per un totale di 47.

L’attuale composizione della Camera dei Rappresentanti, in base alle elezioni del 2 novembre 2010, è la seguente:

 

PARTITI

SEGGI

Partito Repubblicano

242

Partito Democratico

193

Totale

435

 

Le donne presenti nella Camera dei Rappresentanti sono 73, pari al 16,78% (in Italia, alla Camera dei deputati la percentuale di donne è del 21,27%, con 134 elette).

 

L’attuale composizione del Senato, in base alle elezioni del 2 novembre 2010, è la seguente:

PARTITI

SEGGI

Partito Democratico

51

Partito Repubblicano

47

Indipendenti

2

Totale

100

 

Le donne presenti nel Senato sono 5, pari al 13,51% (in Italia, al Senato, la percentuale delle donne è del 18,01% con 58 senatrici).

Si segnala che le elezioni 2010 sono state oggetto di una missione di osservazione da parte dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE. Per l’Italia hanno partecipato il Presidente della delegazione, on. Riccardo Migliori (PdL) e il sen. Andrea Marcucci (PD) dislocati a Philadelphia; la sen. Laura Allegrini e l'on. Matteo Mecacci a Washington; gli onorevoli Claudio D'Amico (LNP) e Guglielmo Picchi (PdL) e il sen. Nino Randazzo (PD) sono invece andati nel Colorado, a Denver.

Si segnala la presenza di una Delegazione italo americana del Congresso degli Stati Uniti (IACD), un organismo bicamerale e bi-partisan composto di circa 200 membri degli Congresso americano, dei quali alcuni, una trentina, hanno origini italiane mentre altri sono membri associati che, pur non essendo italo americani, hanno interessi nella Comunità italo americana[9].

 


QUADRO DI POLITICA INTERNA

Le elezioni di medio termine, tenutesi nel novembre 2010, hanno visto l’affermazione dei repubblicani che, dopo quattro anni, riconquistano la House of Representatives. Al Senato, pur vincendo un numero cospicuo di seggi, non riescono a togliere il controllo della maggioranza ai democratici.

Se è vero che le elezioni di medio termine rappresentano un referendum sui primi due anni tradizionalmente perso dall'Amministrazione in carica, tuttavia il risultato costituisce un segnale politico negativo per il Presidente. Tra le  criticità attribuite alla Presidenza, vi è quella di non esser riuscita a risollevare l'economia (la disoccupazione è al 9,6% ed il debito pubblico a fine 2011 dovrebbe raggiungere il 62% del PIL) e di avere nel contempo espanso eccessivamente l'azione del Governo federale dando vita a riforme controverse come quella sanitaria.

Obama e il partito democratico hanno pagato il prezzo di  una difficile situazione economica e non sono riusciti a convincere l'elettorato degli aspetti positivi delle loro scelte di politica economica. Hanno mancato di sottolineare che i “bailouts” si riveleranno probabilmente a costo zero per il contribuente, che gli stimoli all'economia hanno contribuito a salvare almeno tre milioni di posti di lavoro e che sono stati contenuti alcuni eccessi di Wall Street. Da parte loro i repubblicani hanno saputo cavalcare l'onda anti-politica e populistica del movimento del 'Tea Party', che ha contribuito all'ampia mobilitazione elettorale della galassia conservatrice. Hanno approfittato dello scontento del blocco decisivo degli indipendenti che, al contrario di quanto era accaduto nel 2006 e 2008, hanno votato in maggioranza repubblicano. 

La nuova composizione del Congresso non facilita l'azione legislativa. Sulla plausibilità di uno scenario di collaborazione bipartisan influiranno numerose variabili, fra le quali la disponibilità alla collaborazione da parte dei parlamentari dei Tea Parties, la ripresa economica, la competizione tra i repubblicani per la corsa alla Presidenza ed il ruolo e l'atteggiamento della Casa Bianca.

Proprio all’azione di quest’ultima si deve il ribaltamento avvenuto nel mese di gennaio del trend negativo nei sondaggi sul gradimento del Presidente che avevano avuto un picco negativo in occasione delle consultazioni elettorali del novembre 2010. L'accordo raggiunto con i repubblicani sul pacchetto di sgravi fiscali e di stimoli all'economia ha consentito ad Obama di riaccreditarsi presso gli indipendenti come pragmatico e centrista, dando allo stesso tempo prova della sua disponibilità a promuovere un approccio maggiormente  bipartisan per la seconda parte del suo mandato. L'attentato di metà gennaio a Tucson, in cui è rimasta gravemente ferita la Congresswoman democratica Gabrielle Giffords e sono rimaste uccise sei persone, ha fornito un'altra occasione ad Obama per lanciare un messaggio in favore di una maggiore coesione politica ad una popolazione fortemente scossa dall'evento.

Anche l'attentato in Arizona può concorrere a spiegare parzialmente le difficoltà repubblicane. Dato che l'obiettivo dell'omicida era un politico democratico tra i più strenui sostenitori della controversa riforma sanitaria approvata lo scorso marzo, che tante polemiche e divisioni feroci aveva prodotto, la vicenda ha indirettamente messo sul banco degli imputati soprattutto i repubblicani e gli esponenti di maggior spicco dei "Tea Parties" - in particolare Sarah Palin - che quelle polemiche avevano in gran parte contribuito a creare.

In questo quadro in rapido divenire, il Presidente Obama il 25 gennaio 2011 ha pronunciato il discorso programmatico sullo stato dell’Unione dove l’economia è stata posta al centro dell’agenda politica presidenziale per l’anno 2011. Obama ha effettuato un appello alla collaborazione bipartisan come presupposto per far ripartire il Paese, delineato una strategia aggressiva per recuperare competitività ed auspicato maggiori investimenti pubblici e privati nei settori a maggior valore aggiunto. Con una serie di riferimenti ai fattori cruciali di medio e lungo periodo per la ripresa economica (incentivi alla ricerca, investimenti nelle nuove tecnologie e nei settori "capital intensive" come le biotecnologie e le energie rinnovabili, incremento delle risorse destinate alle infrastrutture, centralità dell'istruzione scientifica, ecc.), Obama ha insistito su come occorra ritrovare quello "Sputnik moment" degli anni '60 che consentì agli Stati Uniti di vincere la sfida dell'Unione Sovietica e di affermarsi come principale potenza tecnologica mondiale. Pur rivendicando con orgoglio il primato economico americano, il Presidente ha ammonito sul rischio di perdere progressivamente terreno nei confronti delle nuove realtà mondiali come Cina ed India.

Il Presidente Obama sta già guardando, e sempre con maggiore attenzione, alla campagna per la sua rielezione alla Casa Bianca. Con le elezioni che si avvicinano assume sempre maggiore importanza l'economia e la discussione in Congresso sul bilancio. L'accordo del 14 aprile scorso, in cui i leader di Camera e Senato hanno trovato un'intesa sull'ammontare dei tagli da operare al bilancio per l'anno corrente, con una cifra complessiva pari a circa 38 miliardi di dollari, è stato raggiunto piuttosto agevolmente ed ha permesso al partito repubblicano di guadagnare un credito nei confronti del proprio elettorato. Ma i prossimi due passaggi sono più delicati: il primo concerne l'innalzamento del tetto del debito; il secondo riguarda il bilancio 2012 che nelle intenzioni dell'Amministrazione dovrebbe prevedere sostanziali tagli alla spesa, interessando anche il Pentagono. Sembra inevitabile che su questi due passaggi aumenterà la tensione tra democratici e repubblicani. I primi vorrebbero salvaguardare la spesa sociale, senza intervenire sulla riforma sanitaria, e alzare le tasse per i contribuenti abbienti. I repubblicani invece vorrebbero operare un taglio netto della spesa pubblica senza intervenire in materia tributaria.

 


QUADRO DI POLITICA ESTERA

La Presidenza Obama ha innovato profondamente la politica estera americana, insistendo sul dialogo e sulla collaborazione internazionale. Il Premio Nobel per la Pace è stato in questo senso soprattutto un riconoscimento alla “visione”, cioè al modo nuovo e diverso di considerare le crisi internazionali. Obama ha cambiato profondamente il paradigma centrale dell’approccio americano alle relazioni internazionali, articolandolo attorno ai due concetti di multilateralismo e di dialogo. Tale scelta si è tradotta nel rinnovato ricorso alla diplomazia rispetto allo strumento militare, nella ricerca della restaurazione di un'immagine positiva degli Stati Uniti nel mondo e nel perseguimento dell'adeguamento del sistema di governance mondiale che, pur centrato sull'asse transatlantico, favorisca l'inserimento dei Paesi emergenti.

Quest’approccio generale si è tradotto, sul piano dei singoli dossier, prima in un’approfondita policy review e poi in un imponente sforzo di outreach che, nonostante la quantità e complessità dei temi trattati, è riuscito ad ottenere risultati certamente significativi nelle relazioni con la Russia (reset, START II, Difesa Missilistica, collaborazione sull’Afghanistan..), sullo scacchiere asiatico e sulla sicurezza nucleare (Vertice di Washington dell’aprile 2010).

La rinnovata insistenza americana sul rispetto dei diritti umani ha trovato una sua concreta applicazione nella crisi in Medio Oriente. Sin dall’inizio della crisi gli USA hanno espresso una ferma condanna per l’uso della forza nella repressione delle proteste ed hanno manifestato solidarietà alle aspirazioni dei popoli denunciando nettamente, come nel caso libico, le responsabilità per le massicce violazioni dei diritti umani. Washington è interessata ad uno stretto coordinamento con l’Italia di cui riconosce la posizione di rilievo nel contesto regionale.

Per quanto riguarda l’Afghanistan, l’obiettivo prioritario dell’Amministrazione Obama è portare a termine con successo, tra il 2011 e il 2014, la “transizione” avviata con il discorso del Presidente Karzai del 22 marzo scorso. Non si tratta di attuare una “exit strategy”, ma di porre su nuove basi la battaglia contro Al-Qaeda e il terrorismo internazionale in Asia centro-meridionale, spostando l’enfasi dall’impegno militare alla ricerca di una soluzione politica al conflitto.

L'Asia sta divenendo l'area di prioritario interesse per gli Stati Uniti. La crisi economica internazionale, così come l'entrata in carica dell'Amministrazione Obama, hanno certamente contribuito a rendere più evidente questo dato di fatto. L'obiettivo di fondo di Washington è che la crescita della Cina non riduca oltre modo l'influenza degli Stati Uniti nell'Emisfero orientale.

I nuovi scenari aperti dalla “Primavera Araba” nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Golfo hanno indotto l’Amministrazione a focalizzare la propria attenzione anche su aree, come il Nord Africa, tradizionalmente non considerate di “rilievo vitale” per gli interessi di Washington, che ha pertanto accentuato la già profonda considerazione del ruolo dell’Italia nella regione.

Le incognite aperte dai sommovimenti in corso nel mondo arabo rendono ancor più urgente per l’Amministrazione il rilancio del Processo di pace, in particolare con i palestinesi.

Quanto alla politica commerciale, alcuni osservatori ipotizzano un rilancio degli accordi di libero scambio, fortemente osteggiati dalla parte del partito democratico più sensibile alle istanze sindacali di protezione del mercato del lavoro interno. Se è vero che i repubblicani sono stati tradizionalmente a favore del libero commercio, permangono dubbi sulla reale attitudine verso il “free trade” di molti dei parlamentari repubblicani provenienti dall'ala più conservatrice, non aliena da suggestioni protezionistiche.


RELAZIONI TRANSATLANTICHE: PROSPETTIVE UE

L’Amministrazione americana sostiene che la relazione con i partners europei costituisce la pietra angolare della politica estera americana poiché nessun altra regione condivide con gli Stati Uniti un così stretto allineamento di valori, interessi, capacità ed obiettivi. Il rapporto elaborato dalla Baronessa Ashton alla vigilia del vertice Usa-Ue del 17 novembre 2010 mette in luce le dimensioni economiche del rapporto transatlantico, in termini di scambi (31% del commercio globale), investimenti (61% degli IDE in entrata e 74,9% degli IDE in uscita) e occupazionali (14 milioni di impieghi presso le filiali di aziende europee negli Usa e viceversa).

Il nuovo contesto globale mette in evidenza che la crescita è concentrata in altre aree del mondo, si rende quindi necessario un approccio coordinato nei riguardi delle realtà emergenti. È necessario trasformare gli obiettivi comuni in un’agenda condivisa, in primo luogo arricchendo il rapporto Usa-UE attraverso la relazione con gli altri partners strategici: Russia (sicurezza ed energia), Cina (commercio, cambiamenti climatici e sicurezza), Brasile (commercio, cambiamenti climatici e sicurezza), Africa (commercio e sviluppo) e Giappone (commercio, cambiamenti climatici, sviluppo). Il tentativo di sviluppare un dialogo transatlantico sulla Cina fa ormai parte della strategia americana verso Pechino. Come risposta alle tensioni bilaterali, Washington non ha soltanto rafforzato i propri rapporti con partner e alleati asiatici, ma ha progressivamente riscoperto anche l'esigenza di un raccordo piu' stretto e regolare con l'Unione Europea per affrontare insieme, dove possibile, le sfide poste dall'ascesa cinese.

Per rispondere efficacemente a queste sfide sia l’Ue che gli Stati Uniti condividono il principio di un rafforzamento del ruolo del TEC (Transatlantic Economic Council), individuando tre principali piani di azione: il coordinamento delle politiche per incentivare l’innovazione produttiva tramite la Transatlantic Innovation Action Partnership, l’accesso alle materie prime necessarie per i prodotti di alta tecnologia (ne è un esempio il caso delle terre rare, su cui Ue e Usa hanno una posizione simile) ed una riflessione sui prodotti “biobased” sicuri ed eco-efficienti.

Pur importante, tale esercizio è caratterizzato da tecnicismi e da complesse tematiche che non sono immediatamente comprensibili per l’opinione pubblica. Occorre pertanto, anche da parte dell’UE, promuovere un maggiore sforzo sul piano comunicativo in direzione dell'opinione pubblica americana e del Congresso, per giungere ad una percezione del dialogo transatlantico in linea con la sua assoluta rilevanza strategica. A livello europeo si ipotizzano operazioni di diplomazia pubblica dirette alle varie articolazioni della società americana (coinvolgendo non solo il livello federale ma anche quello degli Stati, del Congresso e della Società civile).




QUADRO ECONOMICO

 

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI 2011

PIL, a parità di potere di acquisto

14.72 miliardi di dollari USA (stima 2010)

Composizione per settore

agricoltura 1,2%;  industria 22,2%; servizi 76,7%

Crescita PIL

+2,7% (stima 2010)

PIL pro capite, a parità di potere di acquisto

47.400 dollari USA

Inflazione (%)

1,4 %

Tasso di disoccupazione

9,7% (stima 2010)

Debito estero

58.9% del PIL

Fonti: The Cia Worldfactbook 2011

 

L'Amministrazione Obama può rivendicare il merito di aver evitato il propagarsi di una depressione paragonabile a quella del '29 e intende ora concentrarsi sul rilancio dell'occupazione e sulle misure a favore del mondo del lavoro. Le misure adottate nel campo della ristrutturazione industrialee nel sostegno ad un nuovo sistema economico definito dai criteri della "green economy" rivestono nell'approccio dell'Amministrazione un fondamentale rilievo per il rilancio dell'economia, ma i risultati positivi da esse attesi, soprattutto in termini di nuova occupazione, si dispiegheranno verosimilmente nel medio-lungo periodo.

La Casa Bianca ha inviato al Congresso una proposta di bilancio che riflette le difficili sfide sul piano della crisi congiunturale. L'Amministrazione ha proposto al Congresso ulteriori misure per ridurre la disoccupazione (100 miliardi di dollari aggiuntivi di agevolazioni e sgravi fiscali); prevede maggiori investimenti su formazione e ricerca, pur congelando al tempo stesso per tre anni l'ammontare complessivo della spesa pubblica (ad esclusione dei settori strategici di difesa, sanità e sicurezza sociale) con risparmi stimati in 250 miliardi di dollari in dieci anni. Si tratta di un difficile tentativo di conciliare misure per rilanciare l'economia con l'obiettivo di riportare tendenzialmente in equilibrio i conti pubblici. La manovra di rientro dal deficit presuppone inevitabilmente un robusto tasso di crescita economica che non è così certo si verifichi.

La disoccupazione costituisce una delle preoccupazione principale dell’Amministrazione. Secondo le proiezioni del Congressional Budget Office (CBO), Agenzia indipendente che ha il compito di assistere il Congresso nell'approvazione del bilancio e nell'analisi delle proposte dell'Amministrazione, il tasso medio di disoccupazione è destinato a rimanere al di sopra dell'8 per cento almeno fino al 2012 per scendere al di sotto del 6 per cento a partire dal 2014.

La promozione delle esportazioni è l’altro obiettivo immediato del Presidente Obama, con l’ambizioso target di un raddoppio delle esportazioni americane entro cinque anni. Il Presidente ha creato un Export Promotion Cabinet presso la Casa Bianca composto dai Segretari di Stato, del Tesoro, dell'Agricoltura, del Commercio e del Lavoro, dal Capo dell'USTR (Office of the United States Trade Representative) nonché dal Presidente dell'Export-Import Bank. A tale organo è stato affiancato l'Export Council, comitato di consulenza del settore privato in materia di commercio internazionale, formato dagli Amministratori Delegati delle principali imprese americane. Gli obiettivi della politica commerciale sono: il raggiungimento di un accordo sul Doha round; il sostegno in ogni consesso internazionale, in particolare all'OMC, della libera concorrenza; la conclusione dei pendenti Free Trade Agreements; la diretta collaborazione non solo con le grandi società ma soprattutto con le piccole e medie imprese per ridare slancio e dinamismo all'economia americana.


ATTIVITA’ DELLA COMMISSIONE TRASPORTI

Sicurezza stradale

La Commissione trasporti ha approvato in sede legislativa la legge n. 120/2010, di riforma del Codice della strada. Finalità principale del provvedimento è quella di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo, fissato in sede comunitaria, della riduzione del 50% del numero delle vittime di incidenti stradali. La riforma interviene su alcuni importanti aspetti della normativa dettata dal codice della strada, prevedendo, fra l'altro:

§      l’introduzione del principio “chi guida non beve” per i giovani di età compresa fra 18 e 21 anni, per i conducenti nei primi tre anni dal conseguimento della patente e per i conducenti professionali;

§      l’aggravamento delle sanzioni per alcune delle più rilevanti infrazioni al codice della strada;

§      l’introduzione della nuova disciplina in materia di “guida assistita” – già positivamente sperimentata in Francia - per i minori che abbiano compiuto i diciassette anni e siano titolari di patente A, i quali possono esercitarsi alla guida con l’assistenza di un adulto;

§      modifiche ai criteri da applicare alle esercitazioni pratiche di guida presso le autoscuole;

§      modifiche finalizzate a rendere più restrittiva la disciplina relativa al recupero dei punti riferiti alla patente; 

§      introduzione dell'obbligo di uso delle cinture di sicurezza sulle c.d. "minicar";

§      introduzione della targa personale;

§      misure intese a migliorare lo stato e la manutenzione delle strade e della segnaletica, attraverso la destinazione di parte delle risorse derivanti dalle sanzioni pecuniarie per violazioni al codice della strada;

§      disposizioni volte a limitare la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche nelle ore notturne;

§      previsione di visita medica biennale per il rinnovo della patente dopo il compimento degli 80 anni.

Mini car

La Commissione ha concluso il 31 maggio scorso l’esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'omologazione dei veicoli a motore a due o tre ruote e dei quadricicli (minicar).

Nel documento finale approvato dalla Commissione si rileva, tra l’altro, che l'Italia è uno dei Paesi - insieme con Francia e Spagna - nei quali è localizzato il mercato europeo dei quadricicli, tra i quali trovano ampia diffusione quelli leggeri, le cosiddette minicar e che, peraltro, il rapporto tra numero di incidenti e parco circolante per questo tipo di veicoli è in Italia sensibilmente più elevato rispetto a quello delle automobili (0,6 contro 0,4). Si devono quindi valutare positivamente le disposizioni contenute nella proposta di regolamento che tendono a migliorare la sicurezza di questi veicoli quale, ad esempio, l'incremento della potenza massima dei quadricicli leggeri, che consentirà ai conducenti, a parità di limiti di velocità, di disporre di una migliore ripresa del veicolo nelle situazioni più delicate di sicurezza stradale e favorirà l'introduzione di nuove funzioni come i dispositivi di disappannamento e sbrinamento, o sistemi di luce più potenti. Condivisibile anche l'obiettivo di rafforzare, anche attraverso un'azione di coordinamento e monitoraggio da parte delle autorità di omologazione e di vigilanza del mercato degli Stati membri, l'azione delle autorità nazionali responsabili in tale ambito, allo scopo di evitare l'immissione sul mercato di prodotti di qualità inadeguata, prodotti contraffatti e componenti non omologati.

Si esprime invece una valutazione difforme sulla ipotesi di prevedere per i quadricicli leggeri una massa massima in ordine di marcia - cioè comprendente il 90 per cento del pieno carburante e gli accessori - di 350 Kg, contrariamente a quanto previsto dalle disposizioni in vigore che invece fissano in un massimo di 350 Kg la massa a vuoto del veicolo, ossia esclusi gli accessori e il pieno carburante. Tale prescrizione, infatti, determinando una riduzione effettiva della massa del veicolo, appare in contrasto con l'obiettivo perseguito dalla Commissione stessa di rafforzare alcuni componenti strutturali e di equipaggiare i veicoli con nuovi dispositivi atti al miglioramento della sicurezza attiva e passiva. Il documento propone inoltre di introdurre nell'Unione europea «prove di crash» per questo tipo di veicoli, o metodi alternativi di verifica dei componenti preposti alla sicurezza passiva.

Mobilità sostenibile

● Presso le Commissioni trasporti e attività produttive sono all’esame alcune proposte di legge volte a promuovere lo sviluppo della mobilità mediante veicoli elettrici o ibridi, che non producono emissioni di anidride carbonica (C. 2844 Lulli, C. 3553 Ghiglia, C 3773 Scalera). Nella seduta del 25 maggio 2011 è stata decisa la costituzione di un Comitato ristretto, ai fini dell'elaborazione di un testo unificato delle proposte di legge.

Si tratta di iniziative che intendono predisporre concrete misure volte allo sviluppo della mobilità alternativa mediante veicoli elettrici, con particolare riferimento agli spostamenti brevi e medio-brevi nelle aree urbane. In questa direzione si sono del resto già mossi molti paesi europei, con l’introduzione di incentivi e finanziamenti per lo sviluppo di tale forma di mobilità (Gran Bretagna, Francia, Spagna, Portogallo).

● Altre iniziative in materia di trasporto sostenibile all’esame della Commissione trasporti sono le proposte di legge in materia di sostegno dello sviluppo di sistemi di mobilità ad alta sostenibilità, con impiego di idrogeno e carburanti ultrapuliti (C 2184, Boffa e C 2219, Alfano), il cui iter si è concluso il 15 marzo 2011, con il mandato al relatore a riferire favorevolmente sul testo unificato delle due proposte in Assemblea.

L’obiettivo è quello di istituire un Fondo nazionale destinato al sostegno della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione di sistemi di mobilità ad alta sostenibilità con impiego di idrogeno e di combustibili ultrapuliti di nuova generazione di origine biologica. In particolare, fra gli interventi finanziati dal Fondo figurano:

§                attività finalizzate allo studio, progettazione, sperimentazione e realizzazione di sistemi per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di idrogeno prodotto con ausilio di energia solare o altra fonte di energia rinnovabile; di sistemi per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di combustibili ultrapuliti di nuova generazione di origine biologica; di prototipi di veicoli alimentati da idrogeno o da combustibili ultrapuliti di nuova generazione di origine biologica;

§                attività finalizzate alla realizzazione e al funzionamento di reti di monitoraggio intelligente per il controllo dell'efficienza e della sicurezza dei predetti veicoli;

§                installazione di distributori di idrogeno sul territorio nazionale; in modo da assicurare, entro tre anni, la presenza di almeno un distributore ogni 10.000 abitanti.

 

La Commissione trasporti ha esaminato il Piano di azione sulla mobilità urbana (COM(2009)490), presentato dalla Commissione europea il 30 settembre 2009. che rientra fra le iniziative europee destinate a favorire la promozione di un trasporto urbano sostenibile, efficiente dal punto di vista energetico ed ecocompatibile. Il 21 luglio 2010 la Commissione trasporti ha concluso l’esame con l’approvazione di un documento di indirizzo al Governo, nel quale, oltre a esprimere una valutazione positiva sul Piano, vengono avanzate alcune proposte. In particolare, si ritiene opportuno predisporre misure concrete per rafforzare le iniziative adottate a livello nazionale e locale secondo una logica di area vasta, che superi i confini del singolo comune per comprendere l'intero bacino metropolitano della domanda di trasporto, sottolineando la necessità di favorire una pianificazione strategica ed integrata dei trasporti, anche tenendo conto delle criticità connesse ai flussi di entrata e di uscita dai centri urbani rispondenti alle esigenze di lavoro; raccordare le scelte in materia di mobilità urbana alle priorità strategiche sull'intermodalità, in modo da consentire alle aree urbane di maggiori dimensioni di svolgere la loro funzione di punti di interconnessione efficienti e offrire un efficiente sistema di trasporto «ultimo miglio» sia per le merci sia per i passeggeri; assumere le iniziative idonee, anche ispirandosi alle migliori pratiche e alle esperienze più avanzate e immediatamente apprezzabili da parte dei cittadini, per disincentivare l'utilizzo di mezzi di trasporto privati, in particolare di quelli più inquinanti, e ricorrere a forme originali di trasporto meno costose e a basso impatto inquinante, con particolare attenzione la diffusione della mobilità ciclistica, prevedendo adeguati investimenti da parte dell'Unione europea per risorse per la realizzazione di infrastrutture, il sostegno all'intermodalità (estensione del diritto al trasporto bici su treni, metropolitane, autobus attrezzati, ricovero bici nelle stazioni di trasporto pubblico) e per il finanziamento della ricerca e l'elaborazione statistica dei dati comparabili, soprattutto al fine di migliorare la sicurezza degli utenti più vulnerabili della strada.

La Commissione trasporti ha anche esaminato, congiuntamente, il Piano d'azione per la diffusione di sistemi di trasporto intelligenti in Europa (COM(2008)886 def.) e la Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto (COM(2008)887 def.). Nel documento conclusivo, approvato il 26 marzo 2009, si sottolinea i sistemi di trasporto intelligenti offrono il vantaggio di assicurare soluzioni innovative e meno costose per favorire il decongestionamento delle reti di trasporto attraverso la fornitura di informazioni puntuali e aggiornate sulle condizioni del traffico, gli eventuali percorsi meno trafficati e altri mezzi alternativi più celeri. Essi possono inoltre concorrere al riequilibrio tra le diverse modalità di trasporto, in modo da privilegiare quelle maggiormente compatibili sotto il profilo ambientale, elemento decisivo per la riduzione del consumo di energia e delle emissioni inquinanti, considerato che attualmente il trasporto su strada produce il 72 per cento delle emissioni di anidride carbonica di tutto il comparto dei trasporti. Per quanto concerne la sicurezza stradale, il sistematico utilizzo dei sistemi di trasporto intelligenti può ridurre significativamente il numero degli incidenti e delle vittime. Il documento propone quindi di valorizzare le iniziative già avviate a livello europeo concernenti l'applicazione dei sistemi di trasporto intelligenti alle varie tipologie di trasporto, di definire un quadro finanziario adeguato all'obiettivo di assicurare la più rapida e diffusa applicazione dei sistemi di trasporto intelligenti e le economie di scala necessarie per ridurne i costi, e di privilegiare, nella definizione della scansione temporale delle diverse fasi di attuazione dei programmi prospettati dalle istituzioni europee, i sistemi in grado di assicurare più rapidi e consistenti vantaggi, in primo luogo in termini di sicurezza della circolazione e in secondo luogo in termini di decongestionamento delle reti di trasporto e di riduzione delle emissioni inquinanti.

Autorità di regolazione del settore dei trasporti

E’ in corso presso la Commissione trasporti l’esame di proposte di legge volte ad istituire autorità di regolazione dei servizi nel settore dei trasporti (C 1057, Lovelli, Istituzione dell'Autorità per i servizi e l'uso delle infrastrutture di trasporto e C 4337, Garofalo, Istituzione dell'Autorità per la regolazione della gestione di reti, infrastrutture e servizi di pubblico trasporto ferroviari e stradali e il collegamento con le infrastrutture nodali).

La comune finalità delle iniziative è connessa alla esigenza, sempre più avvertita in quadro di liberalizzazione dei servizi di trasporto, di assicurare regole certe idonee a permettere una effettiva concorrenza fra le imprese, e contestualmente garantire gli utenti, con specifico riferimento alla qualità, al prezzo e all’accessibilità dei servizi.

Indagine conoscitiva sul trasporto ferroviario

La Commissione ha avviato nel mese di ottobre 2010 una indagine conoscitiva sul trasporto ferroviario, con particolare riferimento allo stato di avanzamento del processo di liberalizzazione ed alle connesse problematiche. La conclusione dell’indagine è prevista per il mese di giugno, mentre il documento conclusivo dovrebbe essere approvato prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.

Le numerose audizioni svolte hanno consentito di mettere a fuoco i principali aspetti sui quali è opportuno intervenire, con provvedimenti legislativi ovvero con misure di tipo amministrativo. La questione più rilevante emersa nel corso dell’indagine è rappresentata dalla necessità di attribuire le funzioni di regolazione del settore (attualmente svolte all’Ufficio per le regolazione dei servizi ferroviari, operante nell’ambito del Ministero delle infrastrutture e trasporti) ad un soggetto indipendente sia dal proprietario della rete ferroviaria, sia dalle imprese fornitrici di servizi di trasporto in grado di garantire condizioni eque e non discriminatorie per l’accesso alla rete, e consentire quindi un effettivo sviluppo della concorrenza nel settore.

Sistema aeroportuale

La Commissione ha svolto un’indagine conoscitiva sul sistema aeroportuale italiano, con l'obiettivo di individuare, alla luce della evoluzione e della progressiva liberalizzazione del mercato del trasporto aereo, le criticità del sistema e di definire adeguate linee di intervento, anche a livello legislativo. Dall’indagine è emerso che gli aeroporti italiani, già nella situazione attuale, presentano gravi carenze in termini di accessibilità e collegamenti con la rete ferroviaria e stradale e un livello di servizi non di rado insoddisfacente. Motivo di preoccupazione ancora maggiore è costituito dal fatto che il sistema aeroportuale italiano, nello stato in cui si trova oggi, non pare in grado di sostenere le considerevoli potenzialità di sviluppo del traffico aereo, che, secondo le previsioni illustrate nel corso dell'indagine, aumenterà da circa 130 a 230 milioni di passeggeri entro il 2020 o il 2025.

Nel documento conclusivo, approvato il 17 febbraio 2010, si rileva come il nostro Paese non abbia necessità di un maggior numero di aeroporti, ma di aeroporti più grandi, più efficienti e meglio connessi, attraverso collegamenti intermodali con la rete ferroviaria e stradale, al territorio e al bacino di traffico di riferimento. Di qui l'esigenza di pervenire alla definizione di un piano nazionale della rete aeroportuale che disincentivi la parcellizzazione degli aeroporti e permetta di individuare gli aeroporti prioritari, su cui concentrare le risorse disponibili. Si propone inoltre, preso atto della carenza di collegamenti degli aeroporti italiani con la rete ferroviaria e stradale, di concentrare le risorse disponibili per potenziare i collegamenti degli aeroporti di interesse nazionale (Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Linate, Venezia, Catania, Napoli, Palermo). In rapporto al prevedibile incremento del traffico aereo che si registrerà in un arco di tempo relativamente limitato, il documento ritiene necessario un potenziamento delle infrastrutture aeroportuali, in particolare negli aeroporti di maggiore rilevanza. Valuta inoltre opportuno intervenire per rafforzare i poteri di controllo dell'ENAC nei confronti dei gestori aeroportuali, dei vettori, dei prestatori di servizi, al fine di definire standard di sicurezza e qualità dei servizi, il cui mancato rispetto dovrebbe essere sanzionato in misura rilevante. Con riferimento al trasporto merci, si ritiene necessario realizzare azioni di sostegno, che comprendano l'individuazione di aeroporti da specializzare come hub per il trasporto di merci, il potenziamento dei collegamenti intermodali, l'attuazione di interventi normativi e amministrativi volti al sostegno di tale attività in relazione allo svolgimento dei voli notturni, alla concorrenza e al livello qualitativo dei servizi di handling, alla maggiore flessibilità di orario dei servizi doganali, all'armonizzazione della regolazione concernente la sicurezza con quella doganale e all'uniformità delle prassi applicative.


ORGANI DI regolazione e controllo nel settore dei trasporti

Trasporto aereo

ENAC

L’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC), istituito con D.Lgs. 25 luglio 1997, n. 250, è un ente pubblico economico dotato di autonomia regolamentare, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e finanziaria, ed è posto sotto la vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

L’articolo 2 del decreto attribuisce all’ENAC funzioni in materia di:

a) regolamentazione tecnica ed attività ispettiva, sanzionatoria, di certificazione, di autorizzazione, di coordinamento e di controllo, nonché tenuta dei registri e degli albi nelle materie di competenza;

b) razionalizzazione e modifica delle procedure attinenti ai servizi aeroportuali, secondo la normativa vigente ed in relazione ai compiti di garanzia, di indirizzo e programmazione esercitati;

c) attività di coordinamento con l'Ente nazionale di assistenza al volo e con l'Aeronautica militare, nell'ambito delle rispettive competenze per le attività di assistenza al volo;

d) rapporti con enti, società ed organismi nazionali ed internazionali che operano nel settore dell'aviazione civile e rappresentanza presso gli organismi internazionali, anche su delega del Ministro dei trasporti e della navigazione;

e) istruttoria degli atti concernenti tariffe, tasse e diritti aeroportuali per l'adozione dei conseguenti provvedimenti del Ministro dei trasporti e della navigazione;

f) definizione e controllo dei parametri di qualità dei servizi aeroportuali e di trasporto aereo nei limiti previsti dal regolamento di cui all'articolo 10, comma 13, della legge 24 dicembre 1993, n. 537 ;

g) regolamentazione, esame e valutazione dei piani regolatori aeroportuali, dei programmi di intervento e dei piani di investimento aeroportuale, nonché eventuale partecipazione all'attività di gestione degli aeroporti di preminente interesse turistico e sociale, ovvero strategico-economico.

Ai sensi dell’articolo 4 sono organi dell'ENAC:

·       il presidente, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentite le Commissioni parlamentari competenti per materia. Rimane in carica cinque anni ed è rinnovabile per due mandati consecutivi dopo il primo;

·       il consiglio di amministrazione, composto dal presidente e da quattro membri, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il consiglio rimane in carica cinque anni ed è rinnovabile per una sola volta;

·       il collegio dei revisori dei conti, composto di tre membri, compreso il suo presidente, il quale è designato dal Ministro dell’economia e delle finanze tra i dirigenti della Ragioneria generale dello Stato. Il collegio rimane in carica quattro anni;

·       il direttore generale, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per un periodo di cinque anni. Può essere riconfermato.

L’articolo 11 del medesimo decreto riconosce al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti funzioni di vigilanza, indirizzo e controllo sull'attività dell'ENAC, affidandogli il compito di emanare direttive generali per programmarne l'attività e di approvarne bilanci di esercizio e proposte in materia di pianificazione e sviluppo del sistema aeroportuale nazionale.

 

ENAV S.p.A.

L’Ente nazionale di assistenza al volo (ENAV) S.p.A. origina dalla trasformazione, disposta dalla legge 21 dicembre 1996, n. 665, dell'Azienda autonoma di assistenza al volo per il traffico aereo generale (AAAVTAG) in ente di diritto pubblico e dalla successiva trasformazione di tale ente, prevista dalla stessa legge, in società per azioni, a decorrere dal 1° gennaio 2001.

L’ENAV S.p.A. è interamente controllato dal Ministero dell’economia e delle finanze ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

L’ENAV organizza ed eroga i servizi:

a)             di traffico aereo, consistenti nel servizio di controllo della circolazione aerea e di informazione di volo e nel servizio consultivo e di allarme;

b)             di meteorologia aeroportuale;

c)             di informazione aeronautica;

d)             di telecomunicazioni aeronautiche;

e)             di radio-navigazione e radio-diffusione.

Svolge inoltre attività di promozione, studio e ricerca, di produzione cartografica, di formazione e addestramento del personale aeronautico specialistico, proprio o di terzi; provvede al controllo delle procedure operative e alla certificazione degli impianti.

L’attività svolta dall’ENAV è indirizzata con contratti di programma e di servizio ed è finanziata mediante le tariffe aeree di rotta e di terminale, corrisposte dai Vettori.

Sono organi dell'Ente:

1)             il presidente, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, e sentite le competenti Commissioni parlamentari;

2)             il consiglio di amministrazione, composto dal presidente e da sei consiglieri, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentite le competenti Commissioni parlamentari. Restano in carica tre anni e possono essere confermati per sola volta;

3)             il collegio dei revisori di conti, composto da tre membri effettivi e tre supplenti, nominati per tre anni con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;

4)             il direttore generale, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.


Trasporto ferroviario

Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie

L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie è stata istituita dall’articolo 4 del D.Lgs. 10 ottobre 2007, n. 162, in attuazione della direttiva 2004/49/CE, con compiti di garanzia della sicurezza del sistema ferroviario nazionale. Essa è dotata di personalità giuridica ed è indipendente, sul piano organizzativo, giuridico e decisionale, da qualsiasi impresa ferroviaria, gestore dell'infrastruttura, soggetto richiedente la certificazione ed ente appaltante. E’ sottoposta alla vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Tra i compiti dell’Agenzia ricordiamo:

§      la definizione del quadro normativo in materia di sicurezza, l’emanazione delle norme tecniche e degli standard di sicurezza e la vigilanza sulla loro applicazione;

§      l’autorizzazione alla messa in servizio del materiale rotabile e dei sottosistemi di natura strutturale costitutivi del sistema ferroviario;

§      l’istituzione e l’aggiornamento del registro di immatricolazione nazionale del materiale rotabile autorizzato ad essere messo in servizio;

§      il compimento di studi, ricerche e approfondimenti in materia di sicurezza del trasporto ferroviario;

§      la formulazione di direttive e raccomandazioni in materia di sicurezza, nei confronti dei gestori delle infrastrutture e delle imprese ferroviarie;

§      la collaborazione con l'Agenzia ferroviaria europea, per lo sviluppo di obiettivi e di metodi comuni di sicurezza per consentire una progressiva armonizzazione delle norme nazionali.

 

Sono organi dell'Agenzia:

§      il direttore, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Dura in carica tre anni;

§      il comitato direttivo, composto dal direttore, che lo presiede, e da quattro dirigenti dei principali settori di attività dell'Agenzia. I membri del comitato, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, durano in carica tre anni; 

§      il collegio dei revisori dei conti, costituito dal presidente, da due componenti effettivi e da due supplenti, che durano in carica tre anni e che sono rinnovabili una sola volta. I componenti del collegio sono nominati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, su designazione, limitatamente al presidente, del Ministro dell'economia e delle finanze.

 

Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari

L’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (URSF), istituito dall’articolo 16 del D.P.R. 2 luglio 2004, n. 184 e disciplinato dall’articolo 37 del D.Lgs. 8 luglio 2003, n. 188, è l’organismo di regolazione nazionale italiano del settore ferroviario, previsto dall’articolo 30 della direttiva 2001/14/CE.

L’Ufficio opera nell’ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed è posto alle dirette dipendenze del Ministro. L’Ufficio è pienamente indipendente sul piano organizzativo, giuridico, decisionale e della strategia finanziaria, dall'organismo preposto alla determinazione dei canoni di accesso all'infrastruttura, dall'organismo preposto all'assegnazione della capacità e dai richiedenti l’accesso alle infrastrutture. È inoltre funzionalmente indipendente da qualsiasi autorità competente preposta all'aggiudicazione di un contratto di servizio pubblico.

L’Ufficio vigila sulla concorrenza nei mercati del trasporto ferroviario, con particolare riferimento all’attività del gestore dell’infrastruttura, e provvede alla risoluzione del relativo contenzioso. Svolge inoltre attività di supporto al Ministro per la definizione delle linee guida per la regolazione del settore e per lo sviluppo della concorrenza.

All’Ufficio è preposto un dirigente di livello dirigenziale generale, nominato on decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. L’Ufficio è articolato in due uffici di livello dirigenziale non generale, denominati divisioni, che si occupano rispettivamente di Vigilanza e monitoraggio, il primo e di Regolazione, il secondo.


Trasporto stradale

ANAS S.p.A.

L'ANAS S.p.A. è il gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale. Ai sensi dell’art. 2 del D.L. 8 luglio 2002, n. 138, l’ANAS è stato trasformato in società per azioni, il cui socio unico è il Ministero dell'economia e delle finanze, sottoposta al controllo ed alla vigilanza tecnica ed operativa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Fra i compiti attribuiti all’ANAS rientrano:

§      la costruzione di nuove strade e autostrade, sia direttamente che in concessione;

§      la vigilanza sull'esecuzione dei lavori di costruzione delle opere date in concessione;

§      il controllo sulla gestione delle autostrade il cui esercizio sia stato dato in concessione;

§      l’approvazione dei progetti dei lavori oggetto di concessione.

 

La Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione; l'attività di controllo è affidata al Collegio Sindacale, mentre l'attività di revisione legale dei conti è affidata ad una società di revisione.

Il Consiglio di amministrazione è composto di cinque membri, compreso il Presidente, eletti dall'assemblea. Gli amministratori durano incarica tre esercizi e sono rieleggibili.

Il Presidente del Consiglio di amministrazione è eletto dall'Assemblea e permane nella carica per tutta la durata del Consiglio di amministrazione.

Il Collegio Sindacale è composto da tre membri effettivi, compreso il Presidente, e due supplenti. I Sindaci sono nominati dall'assemblea, durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili.

Il Consiglio di Amministrazione nomina il Direttore Generale, su proposta del Presidente, determinandone i poteri e il compenso.


Trasporto marittimo

Autorità portuali

Le Autorità portuali sono stati istituite in attuazione della legge 28 gennaio 1994, n. 84, e sono attualmente ventitre, con sede nei maggiori porti italiani.[10]

Le Autorità portuali hanno personalità giuridica di diritto pubblico e sono dotate di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria e sono sottoposte alla vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. I loro rendiconti sono soggetti al controllo della Corte dei conti.

Con specifico riferimento all’autonomia finanziaria, si ricorda che le Autorità portuali hanno entrate proprie costituite dalle tasse portuali e dai canoni dovuti dalle imprese per le autorizzazioni e le concessioni demaniali loro rilasciate. Le Autorità godono peraltro di piena discrezionalità nel graduare e stabilire l'entità di questi canoni.

Sono compiti della Autorità portuali:

a)        l’indirizzo, la programmazione, il coordinamento, la promozione e il controllo delle operazioni portuali e delle altre attività commerciali ed industriali esercitate nei porti. A tal fine le Autorità sono dotate di poteri di regolamentazione e di ordinanza, anche in relazione alla sicurezza;

b)        la manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell'ambito portuale;

c)        l’affidamento e il controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso di servizi di interesse generale agli utenti portuali.

 

Gli organi delle Autorità portuali sono:

a)        il presidente, nominato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa con la regione interessata, nell’ambito di una terna di esperti, designati dalla provincia, dai comuni e dalle camere di commercio competenti per territorio. Le competenti Commissioni parlamentari esprimono il proprio parere sulla proposta di nomina. Il presidente resta in carica quattro anni e può essere riconfermato una sola volta;

b)        il comitato portuale, presieduto dal presidente dell’Autorità, e composto dal comandante del porto, da dirigenti dei servizi doganali e del genio civile, da rappresentanti degli enti locali, della camera di commercio, dei soggetti e dei lavoratori che operano nel porto;

c)        il segretariato generale, composto dal segretario generale e dalla segreteria tecnico-operativa. Il segretario generale è nominato dal comitato portuale, su proposta del presidente, e si avvale della segreteria tecnico-operativa per lo svolgimento della sua attività;

d)        il collegio dei revisori dei conti, composto da tre membri effettivi e tre supplenti, nominati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.



[1]     A cura del Ministero Affari Esteri.

[2]     In tale occasione, il 14 settembre 2009, il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha visitato insieme alla Speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, le zone colpite dal sisma abruzzese dello scorso 6 aprile. La Speaker della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi - italo americana la cui famiglia era originaria di un piccolo centro della provincia di Chieti - si è recata insieme al presidente a visitare il centro storico de L’Aquila e i centri dell’hinterland maggiormente colpiti dal sisma. Nancy Pelosi ha poi partecipato all’inaugurazione di un asilo nido a Villa Sant’Angelo e si è detta convinta ”che saranno i bambini ad insegnarci la strada per la ripresa. Perché la ripresa passa per le infrastrutture ma anche attraverso i cuori”.

[3]     Nella XV legislatura il Gruppo di collaborazione era presieduto dall'on. Giancarlo Giorgetti (LNP), Vice Presidente della Commissione Affari esteri, e composto dagli onorevoli Giulia Bongiorno (AN), Salvatore Cannavò (RC-SE), Lorenzo Cesa (UDC), Aurelio Salvatore Misiti (IdV), Valdo Spini (SocRad-RnP), Valentino Valentini (FI), Roberto Villetti (RnP) e Roberto Zaccaria (PD-U).

      Nella XIV legislatura il Gruppo era ugualmente presieduto dall'on. Giancarlo Giorgetti (LNP), Presidente della Commissione Bilancio. Il Vice Presidente della Commissione Ambiente, on. Francesco Stradella, componente del Gruppo nella XIV legislatura, aveva incontrato, il 9 agosto 2004, l'on. Vito Fossella, deputato al Congresso degli USA e Presidente della parte americana del Gruppo di collaborazione.

[4]     Nella XV Legislatura i deputati avevano preso parte a due edizioni del Forum transatlantico: il 10 e 11 dicembre 2007, con la partecipazione degli onorevoli Giancarlo Giorgetti (LNP), Adriano Paroli (FI) e Valdo Spini (Misto, Sin. per la Costituente); l’11 e 12 dicembre 2006 erano presenti ai lavori gli onorevoli Enrico La Loggia (FI) e Adriano Paroli (FI).

[5]     Nella XV legislatura l’on. Francesco Bosi (UDC) aveva effettuato – dal 23 al 27 gennaio 2007 - una visita a Washington e Tampa in qualità di Vice Presidente della Commissione Difesa e sicurezza di tale Assemblea. Sono stati svolti incontri al Congresso, al Dipartimento di Stato e visitata, a Tampa (Florida), la base aerea MacDill, sede del Comando Operazioni Speciali e del Comando Centrale degli Stati Uniti.

[6]     La Global Legislators Organization for a Balanced Environment (GLOBE) è un gruppo interparlamentare consultivo fondato nel 1989 tra il Congresso americano e il Parlamento europeo per rafforzare la cooperazione internazionale tra parlamentari su questioni ambientali globali

[7]     Fonti: The CIA Worldfactbook, Unione Interparlamentare, Ministero degli Affari esteri, fonti di stampa.

[8]     Ai 435 Rappresentanti si aggiungono il Commissario del Commonwealth di Puerto Rico e i Delegati del Distretto della Columbia, delle isole della Samoa americana, di Guam e delle Isole Vergini. Il Commissario e i Delegati possono votare nelle Commissioni a cui sono assegnati ma non in Assemblea plenaria.

[9]     La Delegazione è presieduta dall’on. Bill Pascarell e dall’on. Pat Tiberi, membri della Camera dei Rappresentanti; ne fanno parte i senatori John Barrasso, John Ensign, Michael Enzi, Mary Landrieu, Patrick Leahy e gli onorevoli Michael A. Arcuri, John Boccieri, Robert A. Brady, Virginia Brown, Michael Capuano, Peter DeFazio, Rosa DeLauro, Mike Doyle, Virginia Foxx, Debbie Halvorson, John Garamendi, Frank LoBiondo, Dan Maffei, Donald Manzullo, John Mica, James Oberstar, Frank Pallone, Nancy Pelosi, Tom Perriello, Tim Ryan, Steve Scalise, Mike Thompson e Travis Childers.

 

[10]    I porti sede di autorità portuali sono quelli di: Ancona; Augusta; Bari; Brindisi; Cagliari; Catania; Civitavecchia; Genova; Gioia Tauro; La Spezia; Livorno; Marina di Carrara; Messina; Napoli; Olbia e Golfo Aranci; Palermo; Piombino; Ravenna; Salerno; Savona; Taranto; Trieste e Venezia.