Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Rapporti Internazionali | ||
Titolo: | REPUBBLICA ELLENICA - Incontro del Presidente della Camera con il Presidente del Parlamento ellenico, Philippos Petsalnikos ' Roma, 2 aprile 2012 | ||
Serie: | Schede Paese Numero: 448 | ||
Data: | 29/03/2012 | ||
Descrittori: |
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DOSSIER SCHEDE - PAESE
|
XVI legislatura |
REPUBBLICA ELLENICA[1]
Marzo 2012
Dati generali |
|
Superficie |
132.020 Kmq |
Capitale |
Atene |
Abitanti |
11.040.000 |
Tasso di crescita della popolazione |
0,13% |
Aspettativa di vita |
80 anni |
Gruppi etnici |
Greci 98%; altri 2% |
Lingue |
Greco moderno |
Tasso di alfabetizzazione |
96% |
Confessioni religiose |
Greco ortodossa 98%, musulmana 1,3%: cattolica 0,5; ebraica 0,2% |
CENNI STORICI
Verso la metà del secondo millennio a.C.
fiorì la civiltà micenea con la fondazione delle città di Atene, Sparta, Argo,
Micene, ma, forse a causa dell’invasione dei Dori (XIII secolo a.C.), questa
civiltà decadde, gettando
Nel 1821 iniziò
Al governo conservatore di Karamanlis succedette nel 1963 quello di G. Papandreu, avversato dal nuovo re Costantino II. La crisi che si produsse sfociò nel 1967 nella “dittatura dei colonnelli” la cui caduta, nel 1974, fu favorita dalla crisi di Cipro e dall’intervento turco sull’Isola. Restaurata la democrazia con il governo Karamanlis, nel 1975 un referendum confermò l’istituzione repubblicana, già instaurata nel 1973 dai colonnelli.
Nel 1981
Il quadro politico greco degli ultimi anni si caratterizza per la forte instabilità. Le elezioni anticipate del settembre 2007 vedevano la conferma, seppur di misura, di Néa Dimokratía (41,9%, 152 seggi), l’arretramento dei socialisti del PASOK (38,1%, 102 seggi), l’avanzata dei comunisti del KKE (8,1%, 22 seggi), della destra ortodossa del LAOS (3,8%, 10 seggi) e della Coalizione delle Sinistre “Synaspismos” (5%, 14 seggi). Sul piano politico-parlamentare il Governo Karamanlis ha vissuto una lunga e forte crisi della maggioranza di governo. Dopo diversi mesi trascorsi con una maggioranza parlamentare di un solo deputato, nelle elezioni europee di giugno 2009 i socialisti del PASOK, con il 36,6%, hanno nettamente superato Néa Dimokratía, che ha ottenuto il 32,29%, con una marcata flessione rispetto alle Europee del 2004 (43%) e alle politiche del 2007 (41,8%).
Alle
elezioni parlamentari del 2009 il Pasok
ottiene il 43% dei voti e 160 seggi su 300, confermando così il sorpasso su Néa Dimokratía,
già manifestatosi nelle Elezioni europee del 2009. Il nuovo governo di George Papandreou
si insedia il
PRINCIPALI CARICHE DELLO STATO
|
|
Capo dello Stato |
Karolos PAPOULIAS,
dal |
Presidente del Parlamento |
Philippos PETSALNIKOS
(PASOK), dal |
Primo ministro |
Loukas PAPADIMOS,
dall’ |
Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze |
Philippos SACHINIDIS (PASOK), dal 21 marzo 2012 |
Ministro degli Affari esteri |
Stavros DIMAS (Néa Dimokratía), dall’ |
SCADENZE ELETTORALI
|
|
Capo dello Stato |
2015 |
Parlamento |
2012 (anticipate)[2] |
QUADRO ISTITUZIONALE
|
Forma di Stato |
Capo dello Stato |
Il Presidente è senza poteri esecutivi, designato con mandato quinquennale dal Parlamento a maggioranza di 2/3, che al terzo ballottaggio si riduce ai 3/5. Qualora alla terza votazione la maggioranza prescritta non sia raggiunta, sono indette nuove elezioni ed il Presidente della Repubblica puo’ essere eletto a maggioranza semplice dal nuovo Parlamento.
Il Primo Ministro è designato dal Presidente della Repubblica, che tuttavia non dispone di margini di discrezionalità, dato che l’incarico deve essere affidato al leader del partito di maggioranza.
Fra i poteri del Presidente si segnalano: il rinvio di un provvedimento legislativo al Parlamento per il riesame, lo scioglimento del Parlamento nel caso di due successive dimissioni del Governo o di due successivi voti di sfiducia.
L'attuale Presidente della Repubblica è Karolos Papoulias, eletto nel febbraio 2005, al
primo scrutinio, con il più alto numero di voti a favore mai registrato in
un’elezione presidenziale greca (279 su 298 presenti) e rieletto il
Parlamento |
Il Parlamento monocamerale (Vouli Ton Ellinon) è composto da 300
membri, eletti per quattro anni. Dal 1993 è in vigore un sistema proporzionale integrato da un consistente premio di
maggioranza, con una soglia di sbarramento del 3%. Sono cinque i partiti
rappresentati: Néa Dimokratía,
Movimento Socialista Panellenico-PASOK, Partito
Comunista Ellenico-KKE, Coalizione
delle Sinistre-SYNASPISMOS, Destra di LAOS. L’attuale
Presidente è Philippos Petsalnikos,
eletto il
L’esito delle elezioni del
Partiti |
Seggi |
Movimento Socialista Panellenico – PASOK |
160 |
Neo Democratia – ND (centrodestra) |
91 |
Partito Comunista - KKE |
21 |
Riunione Ortodossa Popolare – LAOS (destra ortodossa) |
15 |
Coalizione delle sinistre - SY.RIZ.A. (SYNASPIMOS) |
13 |
TOTALE |
300 |
Governo |
Il Primo Ministro è designato formalmente dal Presidente della Repubblica, che tuttavia non dispone di margini di discrezionalità, dal momento che l’incarico deve essere affidato al leader del partito di maggioranza assoluta. Eccezionalmente il Governo può chiedere l’indizione di nuove elezioni per il rinnovo del Parlamento, motivando la richiesta con la necessità di conseguire unità di indirizzo su questioni nazionali di importanza prioritaria e di urgentissima trattazione. In tal caso, il Presidente della Repubblica, accertata la sussistenza delle condizioni, è tenuto a procedere allo scioglimento del Parlamento.
ATTUALITA’ DI POLITICA INTERNA
|
Il
Nel culmine della crisi economica finanziaria, sociale e politica della
Grecia, il
Il Governo nominatol’
A dicembre 2011, il Governo di transizione registra alcune frizioni tra i partiti che lo sostengono (Pasok, Néa Dimokratía e LAOS), in particolare riguardo alla convocazione delle elezioni anticipate. I sondaggi di opinione confermano il crollo del Pasok e la contemporanea ascesa dei partiti di sinistra, la quale tuttavia non sembra ancora in grado di presentarsi complessivamente con posizione di forza a causa della sua marcata frammentarietà.
Il 12 febbraio 2012 il Parlamento greco approva, con 199 voti a favore e 74 contrari, il piano di misure di austerità indicato dalla Troika (UE-BCE-FMI), teso a sbloccare la seconda tranche di aiuti del valore complessivo di 130 miliardi di euro (nel maggio 2011 erano stati già erogati 110 miliardi di euro). Il Governo viene inoltre autorizzato a procedere allo scambio dei titoli del debito pubblico previsto dall’iniziativa PSI (Private Sector Involvement), che ridurrà il debito ellenico di 100 miliardi di euro.
L'approvazione del pacchetto di austerità ha importanti ripercussioni sul versante politico interno, con l’uscita dal Governo dei rappresentanti del Laos e l’espulsione dal Pasok e dalla Néa Demokratía, rispettivamente, di 22 e 21 deputati che avevano espresso un voto contrario alle misure, distaccandosi dalla linea ufficiale dei due gruppi parlamentari. Il premier Papadímos ha inoltre annunciato di avere accettato le dimissioni di Mariliza Xenoyiannakopoulou, Vice Ministro degli Affari Esteri (ex Pasok, ora indipendente), George Georgiou, Vice Ministro della Difesa (Laos), Yiannis Koutsoukos, Sottosegretario al Lavoro e alla Sicurezza Sociale (ex Pasok, ora indipendente), Adonis Georgiadis, Sottosegretario allo Sviluppo, Competitività e Marina Mercantile (Laos) e Asterios Rondoulis, Sottosegretario allo Sviluppo Agricolo e Alimentare (Laos). E’ invece riuscito il tentativo del Primo Ministro di trattenere nell’esecutivo il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Makis Voridis (Laos), il quale aveva comunque votato a favore delle misure di austerità nonostante l'ordine del leader del suo partito, Giorgos Karatzaferis, di votare “no”.
Tra le misure adottate per far fronte all’emergenza economica, sono stati imposti enormi tagli di bilancio, sono state aumentate le tasse fino al limite della sopportazione economica. Sono state realizzate alcune fondamentali riforme (abolizione delle province, accorpamento di un migliaio di comuni). Tuttavia, altre riforme strutturali approvate dal Parlamento attendono la pratica attuazione, che il governo Papandreou, soffrendo di declinante popolarità politica, non ha potuto realizzare, e dalle quali dipende la credibilità internazionale del Paese. La gran massa della popolazione ed in particolare il ceto medio e le classi meno abbienti è ormai giunta al livello massimo di sopportazione e d'esasperazione. Gli "indignati" pacifici del maggio 2011 che tenevano a distinguersi dai sindacati e soprattutto dalle frange estremiste della protesta sono ora sempre più "arrabbiati" ed indisponibili ad ulteriori sacrifici. La crisi economica è divenuta anche sociale, con elevati rischi per la tenuta della coesione del Paese e dell'ordine pubblico.
Il 29 febbraio 2012 il Parlamento greco ha approvato con 202 voti a favore e 80 contrari la legge che prevede la riduzione di tutte le pensioni. A favore della legge hanno votato i parlamentari del Pasok (socialista) e quelli di Nea Dimocratia (centro destra). Secondo vari analisti, la riforma contribuira' ad aggravare la gia' pesante recessione. Il 1° marzo il Parlamento ha approvato a larga maggioranza un progetto di legge che prevede ulteriori tagli nel comparto sanitario (riduzione delle spese farmaceutiche, limite ai bilanci della sanità pubblica attraverso l'accorpamento di diverse strutture ospedaliere).
Con un inusuale gesto
di intromissione nelle questioni di politica interna, l'Arcivescovo di Atene e
di tutta
Il 7 marzo 2012 il Primo Ministro Papadimos ha operato un mini rimpasto di governo, nominando al ministero per lo Sviluppo economico Anna Diamantopoulou, prima all'Istruzione. Michalis Chryssohoidis, prima allo Sviluppo, riprende il portafoglio vacante della Sicurezza, al posto di Christos Papoutsis, che che si era dimesso a febbraio per concentrarsi sulla corsa alla direzione del partito socialista Pasok. All'istruzione è andato il noto docente universitario George Babiniotis, gia' preside dell'Universita' di Atene e famoso filologo.
Il 9 marzo 2012 l’Istituto Statistico
Ellenico ha reso noto che la disoccupazione in
Grecia ha raggiunto un altro record, toccando il 21% nel dicembre
Il 15 marzo 2012 due ex ministri del governo socialista di George Papandreou, Luca Katseli, Ministro dell' Economia, e Haris Kastanidis, Ministro della Giustizia, hanno annunciato la formazione di un nuovo partito, nell'area di centro sinistra, che si chiamera' "Patto Sociale". Presidente del nuovo partito sara' Katseli mentre Kastanidis sara' il presidente del gruppo parlamentare (sempre se riusciranno a raggiungere il numero di dieci parlamentari necessari, secondo il regolamento del Parlamento ellenico, per formare un gruppo autonomo in Parlamento).
Il 18 marzo 2012 si sono svolte le primarie del PASOK. Il ministro delle Finanze Venizelos è stato eletto nuovo leader del partito, essendo unico candidato al posto lasciato lo scorso gennaio dall'ex premier George Papandreou. Venizelos era stato sconfitto da Papandreou alle ultime primarie del partito socialista greco nel 2008. Il giorno successivo Venizelos ha rassegnato le dimissioni da ministro delle Finanze ed è stato sostituito da Philippos Sachinidis.
Con 213 voti a favore e 79 contrari, su 292 votanti, il Parlamento greco ha approvato nella notte tra il 21 e il 22 marzo u.s. il nuovo prestito da 130 miliardi di euro concesso alla Grecia dai suoi partner dell'Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale. A favore hanno votato i parlamentari del Pasok (socialista), di Nea Dimocratia (centro-destra) e di Alleanza Democratica (centro-destra). Contro hanno votato tutti gli altri partiti dell'opposizione, del Partito Comunista (Kke), del Laos (estrema destra) e di Syriza (sinistra).
Permane incertezza sulla prospettiva delle prossime elezioni
anticipate. Mentre,
infatti,
Una fonte del ministero degli Interni il 27 marzo u.s. ha riferito che le elezioni si terranno probabilmente il 6 maggio. Ma il portavoce dell'esecutivo, Pantelis Kapsis, rispondendo alle indiscrezioni, ha dichiarato che, prima che il Paese possa tornare alle urne per le elezioni anticipate, il Parlamento deve approvare le tre riforme chiave richieste dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale per dare il via libera agli aiuti. "C'è una legge sullo sviluppo, una legge sul mercato del lavoro e una legge che riguarda i trasporti e le telecomunicazioni" ha dichiarato Kapsis alla stampa. Queste tre riforme sono inserite nel memorandum chiesto alla Grecia dall'Unione europea, dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazionale, in cambio di due piani di aiuto al Paese che sono stati appena sbloccati. "Tutto deve essere approvato entro" il 10 aprile, ha sottolineato Kapsis. Queste esigenze rendono difficile l'organizzazione delle elezioni legislative il 29 aprile, una delle tre date proposte ufficialmente fino ad ora, dal momento che il Parlamento deve essere sciolto entro 25 e 30 giorni prima delle elezioni.
L’ultimo rapporto di Transparency
International, pubblicato all’inizio di marzo 2012, sostiene che,
nonostante le recenti misure adottate dal governo di Atene, in Grecia la
corruzione sia ancora molto diffusa e rappresenti una ''seria minaccia per le
speranze di risanamento finanziario'' del Paese. ''La
corruzione è endemica: non è ristretta ad alcun partito o classe sociale, né al
settore pubblico''. Il documento afferma inoltre che
in Grecia sono in vigore molte leggi per combattere la corruzione, ma non vengono applicate. Secondo il rapporto, i
Greci vivono in uno stato di “legalità corrotta, che significa che spesso la
legge tollera o addirittura favorisce le pratiche di corruzione''. Il
rapporto infine pone
Anche secondo il rapporto della Corte dei Conti ellenica, pubblicato il 22 marzo u.s., nel 2009 gli introiti nelle casse dello Stato hanno registrato un "buco nero" di 12,8 miliardi di euro, la spesa pubblica ha superato le previsioni per 47 miliardi di euro e lo Stato si e' autoconcesso prestiti per la somma astronomica di 105 miliardi di euro contro i 42 miliardi della previsione iniziale. Il rapporto dell'alta Corte comprende una lunga serie di violazioni della legge e di sperperi del denaro pubblico, con transazioni illegali con i privati, assunzioni illegali, retribuzioni per consulenze non dovute a liberi professionisti, versamenti di sussidi sociali non dovuti ed altro ancora. "L'estensione della corruzione – ha detto l'ispettore della Pubblica Amministrazione Leandros Rakintzis - e' enorme".
Il ministro greco per
Nell’incontro del 26 marzo, il Governo ha presentato ai Presidenti delle Regioni un progetto secondo il quale saranno creati in tutto il Paese, salvo le isole, 30 centri di prima accoglienza, tre per ogni regione. Ogni centro comprenderà tutti i servizi necessari: dormitori, sale da pranzo, servizi igienici, spazio per i servizi religiosi, spazio per l'attività sportiva e per le ore libere e per ogni centro è prevista la presenza di una stazione di polizia. Si prevede che saranno creati circa 1.000 nuovi posti di lavoro. Ogni centro avrà una tripla barriera di protezione, come quelli della Nato, mentre per la loro costruzione sono già stati stanziati 250 milioni di euro da fondi europei sino al 2013.
Il ministro ha invitato i presidenti delle Regioni ad indicare, entro 15 giorni, le località adatte per la
costruzione dei centri. In caso contrario un Decreto di legge congiunto del
ministero per
Il 29 marzo, nonostante i nuovi centri non siano ancora pronti, è cominciata, su ordine del ministro stesso, l'operazione di "risanamento" del centro di Atene dalle bande criminali di varie nazionalità, dai tossicodipendenti e dalle prostitute di ogni colore: sono iniziati i controlli nell'intera regione dell'Attica per il commercio illegale e l'individuazione di immigrati clandestini e sono stati eseguiti anche i primi arresti di individui che affittavano appartamenti o interi immobili di loro proprietà agli immigrati senza permesso di soggiorno nel Paese.
ATTUALITA’ DI POLITICA ESTERA
|
Unione Europea, NATO, Turchia e Balcani
L’Unione
Europea rimane per
Si ricorda che nel 2014 Grecia e Italia deterranno
Gli Stati Uniti a loro volta sostengono la difficile azione di risanamento intrapresa dal nuovo Esecutivo (come espresso dal Vice Presidente Biden in visita ad Atene a gennaio 2012). In occasione del 60° anniversario della partecipazione della Grecia nell'Alleanza Atlantica, il 16 febbraio u.s. si e' svolta ad Atene la visita del Segretario Generale della NATO, Rasmussen, che ha avuto incontri con il Presidente della Repubblica Papoulias, con il Primo Ministro Papadimos, il Ministro degli Esteri Dimas ed il Ministro della Difesa Avramopoulos. Da parte greca e' stato evocato con particolare enfasi il problema delle violazioni, da parte turca, dello spazio aereo e delle acque territoriali elleniche.
La
questione dei rapporti con
L’ultimo
atto ufficiale risale al Consiglio Europeo del 26-
La
controversia nel novembre 2008 è stata portata anche davanti alla Corte
Internazionale di Giustizia dell’Aja, che si è pronunciata il
Nel
dicembre del 1993, l’Italia, insieme ad altri cinque
Paesi europei (Danimarca, Francia, Germania, Olanda e Regno Unito) ha
riconosciuto il Paese utilizzando la dizione adottata alle Nazioni Unite. Il
riconoscimento è avvenuto tramite scambio di note, nel quale le autorità di
Skopje utilizzano la formula “Repubblica di Macedonia”. Da allora, tuttavia, il
nostro Paese ha impiegato il nome di “Repubblica di Macedonia” in svariate
occasioni nei rapporti bilaterali e tale dizione è stata utilizzata anche in
seno ad importanti accordi, anche se nella maggior parte dei trattati firmati
dal momento dell’indipendenza macedone si è preferito
utilizzare la formula dell’“accordo fra il governo italiano e il governo
macedone” o equivalenti. Benché a livello di Unione Europea si continui ad utilizzare la formula di compromesso individuata alle
Nazioni Unite, in più occasioni (anche in relazione al negoziato di adesione) è
stato sollevato il problema e molti Paesi membri, fra cui Francia e Gran
Bretagna, utilizzano il nome costituzionale di Repubblica di Macedonia negli
accordi bilaterali da loro firmati. La posizione greca è stata in origine di
assoluta e ferma opposizione ad ogni riferimento alla
parola “Macedonia” nel nome ufficiale del nuovo Paese, ma, anche grazie al
progressivo miglioramento delle relazioni bilaterali, questa possibilità non
viene esclusa; piuttosto, si insiste sull’adozione di un nome composito da
utilizzare sia nei rapporti bilaterali che in quelli con altri Paesi. La
posizione macedone, invece, è quella di una doppia formula: utilizzare il nome
Repubblica di Macedonia nei rapporti col resto del mondo e individuare un nome
diverso per i rapporti bilaterali con
Nel corso
degli anni
Anche per l'area balcanica, l'orientamento prevalente è favorevole ad un percorso di progressiva integrazione nell'UE, nella convinzione che la stabilità e la sicurezza dei Paesi della regione rappresentino un obiettivo strategico; la diplomazia greca ha inoltre espresso il proprio sostegno allo sviluppo di nuovi progetti nell’ambito dell’Iniziativa Adriatico-Ionica. In seguito ha poi avanzato l’idea di una “strategia per i Balcani”, che appare tuttavia meno matura di quella Adriatico-Ionica e potenzialmente competitiva, quindi dannosa, in quanto insiste in parte sulla medesima area geografica.
Guardando
alle relazioni bilaterali con i Paesi balcanici, i rapporti con l’Albania sono sostanzialmente buoni,
avendo conosciuto un importante progresso dal
Questione cipriota
L’adesione di Cipro all’UE è stata
costantemente interpretata da Atene come strumentale alla riunificazione
dell’Isola, che continua a costituire un obiettivo prioritario. La prospettiva
rimane quella di giungere ad una federazione
“funzionale”, bi-zonale e bi-comunitaria, dotata di unica rappresentanza
internazionale, unica sovranità ed unica cittadinanza. Atene sostiene le istanze di Nicosia nei confronti della Turchia, ad esempio
quanto alla necessità di attuazione del Protocollo di Ankara, cercando tuttavia
di evitare che le sue relazioni bilaterali con
Il Presidente del Parlamento greco, Philippos Petsalnikos il 14 marzo u.s. ha incontrato ad Atene il suo omologo cipriota, Yiannakis Omirou.
Mediterraneo
Negli
ultimi anni, la diplomazia greca si è mossa con dinamismo, estendendo ai Paesi
del Maghreb l’attenzione che fino al recente passato
aveva tradizionalmente riservato all’Egitto ed al
Medio Oriente. Con questo spirito
Con
l’avvio della “primavera araba”, l’attenzione del Governo Papandreu si era
rivolta anzitutto verso il vicino Egitto:
Atene ha promesso aiuto e sostegno -forse al di là delle
proprie effettive possibilità- per la transizione. Atene valuta positivamente
l'evolversi della situazione in Tunisia e l'avvio della Task Force UE-Tunisia del settembre
scorso, mentre ritiene difficile il raggiungimento di un analogo esercizio con
l'Egitto a causa della rigida posizione del Cairo in materia di
monitoraggio internazionale delle elezioni. Successivamente,
dopo l’inizio delle ostilità in Libia,
Medio Oriente
Sempre più
incisivo è il rafforzamento dei rapporti con Israele, che sono venuti ad integrare i tradizionali legami di amicizia con
l’Autorità Palestinese (per Atene l’unica soluzione possibile rimane quella di
uno Stato palestinese indipendente, confinante con uno Stato israeliano
"sicuro”). La visita di Papandreou a Tel Aviv
(luglio 2010) e quella di Netanyahu ad Atene (16 agosto 2010, la prima di un
Primo Ministro israeliano, dopo quella compiuta nel
1950 da Ben Gourion) aprono la strada ad una
accresciuta collaborazione dei due Paesi in diversi settori (militare, turismo,
energia). Chiavi di lettura di questo riavvicinamento sembrano essere il
momento difficile delle relazioni tra Tel Aviv ed
Ankara, ma soprattutto il desiderio di valorizzare sulla scena internazionale
un’immagine dinamica della Grecia – indebolita per la crisi finanziaria – e
riattivare il ruolo della Repubblica ellenica in Medio Oriente. Pur avendo a
suo tempo condannato il noto episodio della “Flotilla”,
Atene sta cercando un riavvicinamento con Tel Aviv, sia attraverso una
collaborazione (turismo, energia, settore militare), sia attraverso un maggiore
appoggio alle posizioni israeliane (nel 2011 le Autorità greche hanno bloccato
nei porti di Atene la seconda edizione della “Flotilla”
diretta a Gaza). A pochi mesi dalla visita compiuta in Israele a settembre da
parte dell'allora Ministro della Difesa greco Beglitis,
è seguita la visita ad Atene del Vice Primo Ministro e Ministro della Difesa
israeliano Ehud Barak il 10 e 11 gennaio e la
contemporanea visita del Ministro dell'Educazione greco Anna Diamatopoulou a Tel Aviv. Per quanto riguarda la
collaborazione in materia di difesa, i due Ministri hanno formalizzato una
serie di programmi di esercitazioni congiunte tra le rispettive forze armate,
previste per il 2012, nonche' firmato un accordo per
l'acquisizione, da parte della Grecia, di materiale militare.
Relativamente al Processo
di Pace in Medio Oriente,
Russia
I rapporti
con Mosca sono tradizionalmente intensi, anche per ragioni storiche e
religiose. Da ultimo si registra un particolare dinamismo russo nel settore
energetico, con l’intenzione di entrare nel mercato greco del trasporto di energia. Tra i progetti che legano
In
un’ottica di diversificazione degli approvvigionamenti, tuttavia,
Secondo
Cina
Le
relazioni bilaterali attraversano una delle fasi più felici, con un interscambio commerciale in costante crescita, arrivando a
far crescere gli scambi commerciali bilaterali fino a 8 miliardi di dollari. Il
legame greco-cinese si fonda su forti interessi
reciproci, anzitutto nel settore mercantile: più della metà dei prodotti cinesi
trasportati via mare è ospitata sulla flotta greca,
pari al 17% del totale mondiale. Con la crisi economica che ha colpito lo Stato
ellenico, l’intento del Governo Papandreou era di
attirare l’attenzione di investitori stranieri, tra
cui spiccano gli imprenditori cinesi, nel settore delle infrastrutture e dello shipping. I cinesi puntano anzitutto a sfruttare la
posizione strategica della Grecia nel Mediterraneo, realizzando un centro
logistico a Thriasio Pedio,
nell’ovest dell’Attica.
QUADRO ECONOMICO
|
Principali indicatori economici (in euro o dollari) |
2010 |
2011(*) |
2012(*) |
2013(*) |
2014(*) |
2015(*) |
PIL nominale (USD miliardi) |
306 |
310 |
295 |
278 |
269 |
285 |
PIL pro-capite (USD a PPP) |
27.190 |
26.240 |
26.190 |
26.790 |
27.650 |
28.570 |
Crescita del PIL reale (variazione %) |
-4,4 |
-5,1 |
-2,2 |
0,0 |
0,9 |
1,2 |
Consumi privati |
-4,6 |
-6,7 |
-3,3 |
-0,5 |
0,7 |
0,8 |
Tasso di inflazione (media %) |
4,7 |
2,8 |
1,0 |
0,7 |
0,9 |
1,0 |
Tasso di disoccupazione (%) |
12,5 |
17,0 |
17,8 |
17,4 |
16,3 |
15,6 |
Debito pubblico (EUR miliardi) |
329 |
349 |
361 |
210 |
211 |
210 |
Debito pubblico (% del PIL) |
142,7 |
158,2 |
166,9 |
97,1 |
96,2 |
94,3 |
Investimenti diretti esteri (USD milioni) |
2.250 |
2.205 |
2.183 |
2.248 |
2.361 |
2.479 |
Bilancia commerciale (USD miliardi) |
-38 |
-34 |
-30 |
-25 |
-22 |
-24 |
Rating OECD sul rischio Paese |
0 |
0 |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
Fonti: Elaborazioni Ambasciata d’Italia in Grecia su base EIU (Economist Intelligence Unit).
(*)Stime EIU
La rapida crescita greca durata un decennio si è bruscamente interrotta nel 2009, quando la crisi economica
internazionale (insieme a problemi strutturali, una politica di bilancio “dissennata”
e una struttura produttiva scarsamente competitiva) ha fatto entrare il sistema
ellenico in una gravissima crisi
economico-finanziaria, che si è riflessa nel rialzo del tasso di interesse
dei titoli del debito sovrano e in una crescente difficoltà per Atene a vendere
titoli sulle piazze mondiali i propri titoli. Ad un passo dal default,
Nel 2010 l’economia greca ha subito una diminuzione del PIL del -4,2%
attribuibile a minori investimenti e ad un
significativo declino dei consumi, nonostante un miglioramento della bilancia
commerciale del Paese. Il deficit di bilancio della Grecia nel
E’ stato votato il
Nel secondo trimestre 2011 il PIL si è contratto del -6,9% rispetto al
-8,1% dei primi tre mesi del 2011. Le stime dell’andamento del PIL per il 2011
sono -5,5%. Nei primi sei mesi del
A seguito della costatazione di una mancata ripresa
dell’economia greca ed un ulteriore abbassamento del rating sul debito sovrano
a CCC (ben dodici retrocessioni dall’inizio della crisi), l’Eurogruppo
riunitosi il
Nel 2011 il deficit pubblico raggiungerà infatti l’8,5% del PIL, secondo le previsioni del PIL (-5,5%). La recessione proseguirà anche nel 2012 con una contrazione pari al -2,5%. Questo dato sarebbe però associato ad un avanzo primario - al netto del costo del servizio del debito - di 3,2 miliardi di Euro (1,5% del PIL) che segnerebbe così l'avvio di una nuova fase della politica fiscale greca.
Il vertice dell’Eurogruppo del 26-
Obiettivi fondamentali della Task Force per i fondi strutturali sono: a) sostegno alla crescita, all'impiego ed alla concorrenza migliorando la pianificazione ed accelerando l'utilizzo dei fondi della politica di coesione; b) riforma della pubblica amministrazione, nel senso di una maggiore efficienza e trasparenza; c) supporto per il consolidamento fiscale sia per quanto riguarda la lotta all'evasione fiscale sia per quanto concerne la politica fiscale.
Il Parlamento greco ha approvato nella notte del 6 dicembre il budget per il 2012 che prevede un rapporto deficit/PIL del 5,4%, con l'ampia maggioranza di 258 parlamentari a favore, 41 contrari ed un assente. Si è trattato del primo bilancio dello Stato non accompagnato da nuove misure di correzione dell'andamento tendenziale del deficit. Il budget incorpora infatti gli effetti dei provvedimenti di inasprimento della pressione fiscale (3,6 miliardi di Euro) e di contenimento della spesa pubblica (5 miliardi di Euro) approvati nei mesi scorsi, che si erano concentrati in particolare su una tassa sugli immobili, l'innalzamento dell'età pensionistica e la riduzione dei relativi assegni, nonche' la contrazione della spesa del pubblico impiego attraverso il taglio degli stipendi e la messa in mobilita' di circa 30.000 unita' di personale. Resta 'in sospeso', vittima delle incertezze sul negoziato riguardante la partecipazione del settore privato all''haircut' sui titoli di stato ellenici e sulla reale capacita' delle Autorità greche di raccogliere il gettito fiscale programmato in un contesto di recessione profonda e di evasione fiscale tradizionalmente dilagante.
Le misure richieste da EU/BCE/FMI alla Grecia affinché il Paese ellenico possa beneficiare del programma di assistenza finanziaria sono le seguenti:
- riformare il sistema delle imposte specificando termini e obiettivi di medio periodo; riduzione del personale entro il 2015 (politica fiscale);
- rafforzare l’amministrazione fiscale; eliminare le proroghe dei termini di pagamento del debito fiscale e i ritardi dei contributi; selezionare e verificare i contribuenti –dal livello politico/ministeriale a quello amministrativo; emendare il codice penale per includere ogni forma di corruzione da parte di pubblico ufficiale; stabilire la strategia fiscale e il budget in un calendario di medio termine (riforme fiscali Istituzionali);
- completare le stime del deficit di capitale delle banche e stabilire degli standard che le banche devono raggiungere tramite precise disposizioni; (settore finanziario);
- preparare le attività per privatizzare – cambiamenti nel frame work regolatore, tempestiva liquidazione degli aiuti di stato, inventario delle risorse, riallocazione degli usi del suolo (privatizzazioni);
- approvare una legge che migliori la flessibilità salariale; incrementare la liberalizzazione dei prodotti e servizi; semplificare la giurisprudenza delle esportazioni; analizzare e intervenire sulle barriere all’ingresso in settori come vendita al dettaglio, salute e sicurezza, urbanistica, energia e turismo (politiche strutturali).
Lo scorso 12 febbraio il Parlamento greco ha approvato le misure di austerity indicate dalla Troika. Per il 2012 il pacchetto - che ha suscitato vibranti proteste di piazza - prevede interventi complessivi per circa 3,3 miliardi di euro, attraverso tagli nei settori sanitario e della difesa e riduzione degli investimenti pubblici (altri interventi andranno realizzati entro il 2015). Tra i provvedimenti più sensibili figurano quelli relativi al mercato del lavoro ed in particolare la riduzione del 22% del salario minimo, attualmente pari a 751 euro lordi. Rimane aperta la questione delle pensioni, sulla quale i creditori internazionali richiedono un risparmio di spesa di circa 630 milioni di euro[3].
Lo scorso 21 febbraio l’Eurogruppo
ha approvato il secondo pacchetto di aiuti ad Atene (valore complessivo di 130 mld/€), con l’obiettivo di evitare un default disordinato in vista del ripagamento dei titoli del debito pubblico in scadenza il
Commercio estero
Il commercio internazionale vale oltre un terzo del PIL greco. L’interscambio della Grecia con il resto del mondo nel 2010 si è attestato a 64 mld/€ (-0,8% rispetto al 2009). In particolare, le importazioni, pari a 47,7 mld/€, sono diminuite del -4,2% seguendo il declino dei consumi, mentre le esportazioni (circa 16,25 mld/€) sono aumentate del +10,7%; il saldo della bilancia commerciale, cronicamente negativo, si e’ ridotto di 10,4 punti percentuali toccando quota –31,5mld/€ (-35,1mld/€ nel 2009).
Nel periodo gennaio-ottobre
Sul versante delle importazioni
della Grecia,
Seguono nella graduatoria dei principali fornitori ellenici,
Sul versante delle esportazioni
greche, il principale cliente è risultata l'Italia con
1.758 milioni di euro, il 27,4% in più rispetto allo stesso periodo del
precedente anno, e con una quota di mercato del 9,5%; seguono
Investimenti Diretti Esteri
Il mercato ellenico a partire dagli anni ‘90 si è proposto come tramite verso le economie emergenti delle regioni limitrofe (dai Balcani al Caucaso) ed ha attirato l’attenzione di capitali europei, americani e giapponesi.
Secondo i dati forniti dalla Banca di Grecia, gli investimenti diretti esteri in Grecia hanno conosciuto nell'ultimo
triennio un calo sostanzioso, passando da oltre 3
miliardi di Euro nel
Per quanto concerne l'analisi geografica della provenienza degli investimenti, emerge come la grande maggioranza
dei flussi provenga dai partner europei. Si evidenzia in particolare come il
primo investitore (in termini di flusso) nel 2010 sia stata
[1] Fonti: Ministero degli Affari esteri, The CIA World Factbook 2011, Unione Interparlamentare, Parlamento greco (http://www.parliament.gr/), Istituto per il Commercio Estero, fonti di stampa.
[2] La data delle elezioni non è stata ancora confermata (si veda infra nella politica interna).
[3] Secondo fonti di stampa,