Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Rapporti Internazionali | ||
Titolo: | BOSNIA-ERZEGOVINA - Iniziative conclusive del Progetto "Azione Balcani Occidentali" e Tavola Rotonda con il Presidente della Camera ed i Presidenti dei cinque Parlamenti dei Paesi dell'Europa sud-orientale - Roma, 23-25 luglio 2008 | ||
Serie: | Schede Paese Numero: 40 | ||
Data: | 21/07/2008 | ||
Descrittori: |
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BOSNIA ERZEGOVINA
DOSSIER SCHEDE - PAESE
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XVI legislatura |
BOSNIA ERZEGOVINA |
![]() |
DATI GENERALI 2007 |
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Superficie |
51.129 kmq |
Capitale |
Sarajevo |
Abitanti |
4.025.476 milioni |
Composizione etnica |
Bosniaci (48%), serbi (37,1%), croati (14,3%) altri (0,6%) |
Religioni praticate |
Musulmani (40%), ortodossi (31%), cattolici (15%), altri (14%) |
Tasso di crescita della popolazione |
0,44% |
Speranza di vita |
72,8 anni |
PIL |
14,78 miliardi di dollari
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Crescita PIL |
5,8% |
Fonte: CIA World Factobook,
CARICHE DELLO STATO
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Governo nazionale (BiH) |
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Presidenti (a rotazione ogni otto mesi) |
Haris SILAJDZIC (Bosniaco), Zeliko KOMSIC (Croato), Nebojsa RADMANOVIC (Serbo)
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Presidente della Camera dei Rappresentanti |
Niko Lozancic (anche la presidenza della Camera ruota ogni otto mesi. Gli altri presidenti sono Milorad Zivkovic e Beriz Belkic |
Presidente della Camera dei Popoli |
Ilia Filipovic (anche la presidenza della Camera dei popoli ruota ogni otto mesi. Gli altri presidenti sono Suleiman Tihic e Mladen Ivanic |
Primo Ministro |
Nedzad BRANKOVIC |
Ministro degli Esteri |
Sven ALKALAJ |
SCADENZE ELETTORALI
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Presidenziali |
2010 |
Politiche |
2010 |
QUADRO POLITICO GENERALE
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Governo in carica
Il Governo è guidato dal serbo-bosniaco Nikola Spiric, il quale è appoggiato dai partiti che hanno ottenuto i migliori risultati. Spiric ha presentato le dimissioni nel novembre 2007 per protestare contro l’azione di Miroslav Lajcak, Rappresentante speciale dell’Ue che sosteneva la necessità di introdurre riforme. Nel discorso con cui ha dato le dimissioni, Spiric ha protestato contro il fatto che la Bosnia è stata retta per troppo tempo dagli stranieri. Ritornato alla carica di Primo Ministro nel dicembre 2007, ha affermato di voler perseguire le riforme necessarie per far aderire la Bosnia alla Nato ed all’Ue.
Composizione della Camera dei Rappresentanti (Predstavnicki Dom)
PARTITO |
SEGGI |
Partito di Azione democratica (SDA, bosniaco nazionalista) |
9 |
Partito per la Bosnia-Erzegovina (SBiH, bosniaco nazionalista moderato) |
8 |
Partito dei Socialdemocratici indipendenti (SNSD) |
7 |
Partito Socialdemocratico della Bosnia-Erzegovina (SDP) |
5 |
Partito Democratico serbo (SDS, serbo nazionalista) |
3 |
Alleanza della Comunità democratica croata (HDZ, croata nazionalista) e dei Cristiano-democratici croati |
3 |
Cristaini uniti (HDZ 1990) |
2 |
Altri |
5 |
TOTALE |
42 |
IL QUADRO ISTITUZIONALE
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Sistema politico
La Bosnia-Erzegovina ha dichiarato la propria indipendenza nel 1992. Il conflitto (1992-1995) scoppiato tra le diverse etnie che compongono la Bosnia (croata, bosniaco-musulmana, serba) è terminato in seguito all’intervento dell’ONU e delle forze della NATO. Gli Accori di Dayton del 21 novembre 1995hanno sancito l’integrità e la sovranità della Bosnia, dividendola in due “Entità”, la Federazione di Bosnia-Erzegovina, croato–musulmana (51% del territorio), e la Repubblica Srpska, serba (49% del territorio).
Con gli stessi Accordi è entrata in vigore la Costituzione della Bosnia Erzegovina (Annesso 4 degli Accordi di Dayton). Le due Entità godono di larghissima autonomia, ma hanno istituzioni comuni competenti in limitate materie, tra cui politica estera, doganale e monetaria. Nel settore della difesa è prevista invece una competenza propria delle due Entità, che dovranno tuttavia essere dotate di forze militari bilanciate.
La Bosnia-Erzegovina è dotata di istituzioni “statali” centrali: una Presidenza tripartita; un Parlamento composto da una Camera dei Rappresentanti e da una Camera dei Popoli; un Consiglio dei Ministri; una Corte Costituzionale ed una Banca Centrale. La Presidenza tripartita è composta da tre membri, esponenti dei tre gruppi etnici maggioritari musulmano-bosniaco, serbo-bosniaco, croato-bosniaco.
L’assetto istituzionale delle due singole Entità è stabilito dalle rispettive Costituzioni, che prevedono per entrambe un Presidente e due Vice Presidenti, un Parlamento (bicamerale per la Federazione e monocamerale per la Repubblica Sprska) ed un Governo.
Presidenza della Repubblica
La Presidenza della Repubblica è esercitata a rotazione con turni di otto mesi dai tre Presidenti, uno per ogni etnia, eletti direttamente dal corpo elettorale ogni quattro anni. Qualora venga meno uno dei membri della Presidenza, la Camera dei Rappresentanti provvede ad eleggere il sostituto. Alla Presidenza fa capo la politica estera; essa nomina inoltre gli Ambasciatori e il Presidente del Consiglio dei Ministri centrale.
Parlamento
La Bosnia-Erzegovina ha un parlamento bicamerale: la Camera dei Rappresentanti (Predstavnicki Dom), composta da 42 seggi, e la Camera dei Popoli (Dom Naroda), composta da 15 seggi.
I deputati della Camera dei Rappresentanti provengono in misura di due terzi (28 membri) dalla Federazione croato-bosniaca, mentre i restanti 14 dalla Repubblica Sprska. I deputati della Camera dei Rappresentanti sono eletti a suffragio diretto ogni quattro anni con sistema proporzionale.
I 15 membri della Camera dei Popoli sono nominati ogni quattro anni. L'Assemblea Nazionale della Repubblica Sprska nomina i 5 membri in rappresentanza della comunità serba, mentre l'Assemblea dei Popoli della Federazione croato-bosniaca ne designa 5 per ciascuna delle due etnìe.
I disegni di legge devono essere approvati da entrambi i rami del Parlamento. Le deliberazioni delle due Camere sono prese a maggioranza dei votanti; la Costituzione specifica che dovranno essere profusi sforzi per includere nella maggioranza almeno 1/3 dei rappresentanti di ciascuna entità.
La Federazione croato-bosniaca è divisa in dieci cantoni, ognunoprovvisto di proprie Istituzioni: otto cantoni hanno una precisa maggioranza etnica, negli altri due le comunità sono rappresentate in maniera più omogenea. Il suo Parlamento è a struttura bicamerale, composto da una Camera dei Rappresentanti di 140 membri e da una Camera dei Popoli di 80 componenti - eletti dai consiglieri dei dieci cantoni -, paritetica tra rappresentanti bosniaco-musulmani croati.
La Republika Srpska ha invece un'Assemblea nazionale monocamerale di 83 membri: in seno ad essa, a seguito di una riforma costituzionale del 2002, è stato insediato un Consiglio dei popoli di 28 membri.
Governo
La guida del Governo centrale è affidata al Presidente del Consiglio dei Ministri, la cui nomina spetta alla Presidenza e deve essere approvata dalla Camera dei Rappresentanti. Il Governo centrale deve avere lo stesso numero di ministri croati, serbi e bosniaci, e il premier deve appartenere a un'etnia diversa da quella del Presidente di turno della troika presidenziale.
Il Ministro del Tesoro, del Commercio estero, dei Rifugiati, della Sicurezza e della Giustizia sono soggetti all'approvazione dell'Alto Rappresentante ONU della Comunità internazionale in Bosnia. Le rimanenti competenze dell'Entità nazionale sono incarnate nei due Ministeri degli Affari esteri e degli Affari civili.
L’Alto Rappresentante
Sempre in base agli Accordi di Dayton è stata istituita la figura dell’Alto Rappresentante per la Bosnia-Erzegovina al quale, in qualità di più alta autorità civile del Paese, sono attribuiti compiti di monitoraggio e supervisione dell’applicazione dell’Annesso X degli Accordi di Dayton (Aspetti civili), nonché poteri di imposizione di provvedimenti legislativi e di rimozione di pubblici funzionari che ostacolino l’attuazione del processo di pace.
La nomina dell’Alto Rappresentante è effettuata dallo Steering Board del Peace Implementation Council (PIC), un organo composto da 55 Stati ed organizzazioni internazionali (di cui l’Italia è membro permanente) ed approvata ufficialmente dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Dal 27 maggio 2002 il britannico Lord Paddy Ashdown ricopre il ruolo di quarto Alto Rappresentante (dopo lo svedese Bildt, lo spagnolo Westendorp e l’austriaco Petritch). Ashdown è al contempo Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per la Bosnia-Erzegovina ed agisce in tale veste su mandato del Consiglio sotto l’autorità dell’Alto Rappresentante per la PESC Javier Solana. Il suo mandato scadrà nel novembre 2005.
Attualmente Ashdown è impegnato nell’attuazione di un vasto programma di riforme istituzionali ed economiche volte all’ammodernamento del Paese ed al suo avvicinamento all’Europa ed alle strutture euro-atlantiche, soprattutto attraverso il superamento dell’attuale dicotomia istituzionale in Entità distinte ed il rafforzamento degli organi centrali del Paese.
L’obiettivo generale di Ashdown è di favorire il progressivo disimpegno del suo Ufficio (entro 2-3 anni al massimo) ed il parallelo passaggio di consegne alle Autorità locali, eventualmente assistite da altri organismi internazionali, soprattutto dall’UE. Il suo programma di riforma è centrato su aspetti istituzionali ed economici.
Per quanto riguarda il Distretto di Brcko, situato nel Nord del Paese al confine con la Croazia, questo beneficia, ai sensi dell’Arbitrato interno del 1999, di un elevato grado di autonomia rispetto al resto del Paese anche sotto il profilo economico e fiscale. Il Distretto è stato ufficialmente stabilito l’8 marzo 2000 con una decisione dell’allora Alto Rappresentante Wolfgang Petritsch.
ATTUALITA’ POLITICA
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L’arresto dell’ex leader serbo-bosniaco, Radovan Karadzic (22 luglio 2008)
Karadzic era ricercato da 13 anni per genocidio ed è stato tratto in arresto un autobus a Belgrado. Sottoposto successivamente ad interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere ed ha descritto la situazione come una “farsa”. Nato nel 1945, è stato condannato dal Tribunale Penale dell’Aja nel 1996. A suo carico è stato emesso un mandato di cattura internazionale ed il Governo USA avevo offerto un premio di 5 milioni di dollari per la sua cattura, così come per quella del generale serbo-bosniaco Ratko Mladic, ancora in fuga. Nella guerra svoltasi dal 1992 al 1995, e costata circa 200.000 morti, Karadzic si sarebbe reso colpevole di operazioni di pulizia etnica contro le popolazione bosniache e croate. Il suo nome in particolare è legato al massacro di Srebenica del 1995, in cui è avvenuta l’uccisione di circa 8.000 civili di età compresa tra i 12 ed i 77 anni. Il massacro di Srebenica è stato giudicato “genocidio”dalla Corte Internazionale di Giustizia. L’arresto di Karadzic segna inoltre un passo in avanti nel processo di avvicinamento di Belgrado all’Ue.