Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Rapporti Internazionali
Titolo: MACEDONIA - Iniziative conclusive del Progetto "Azione Balcani Occidentali" e Tavola Rotonda con il Presidente della Camera ed i Presidenti dei cinque Parlamenti dei Paesi dell'Europa sud-orientale - Roma, 23-25 luglio 2008
Serie: Schede Paese    Numero: 39
Data: 21/07/2008
Descrittori:
MACEDONIA   POLITICA ESTERA

 

MACEDONIA

 

 

DOSSIER SCHEDE - PAESE

 

 

 

 

 

 

XVI legislatura

 

 

 

 

 

 

 

n. 39

 

23 luglio 2008

 

 

 

 

CAMERA DEI DEPUTATI

 

Servizio Rapporti internazionali


 

 

 

 

EX REPUBBLICA JUGOSLAVA DI MACEDONIA (FYROM)*

 

 

 

 

 

 

Map of Macedonia, The Former Yugoslav Republic of

 

 

 

CENNI STORICI

 

            La Macedonia ha dichiarato la propria indipendenza dalla Federazione Jugoslava nel settembre 1991 – a seguito di un referendum popolare (74% di voti favorevoli). In conseguenza delle pressioni del Governo greco, timoroso di possibili rivendicazioni territoriali sulla Grecia settentrionale (che comprende una vasta porzione dell’antica Macedonia), al Paese è stato provvisoriamente imposto nelle sedi internazionali il nome di ex Repubblica Jugoslava di Macedonia (Former Yugoslav Republic of Macedonia - FYROM). Nell’aprile 1993 la FYROM è ufficialmente entrata a far parte delle Nazioni Unite.

 

 

*[1]Sulla denominazione ufficiale del Paese è ancora presente un contenzioso con la Grecia per l’uso del termine “Macedonia”, dal momento che il Paese ellenico teme possibili rivendicazioni di tipo territoriale, storico, culturale e linguistico sulla Grecia settentrionale (che comprende una vasta porzione dell’antica Macedonia). Allo stato attuale, la controversia non ha ancora trovato una soluzione definitiva, anche se gli USA hanno riconosciuto nel novembre 2004 la Macedonia con il nome di “Repubblica di Macedonia”. La posizione italiana al riguardo resta legata all’orientamento dell’UE, che si basa a sua volta sulle risoluzioni ONU, e riconosce il Paese come “Ex Repubblica jugoslava di Macedonia”, in attesa che le parti interessate giungano ad una soluzione consensuale sotto gli auspici delle Nazioni Unite.

 

 

            La Macedonia è l’unico Stato nato pacificamente dalla dissoluzione dell’ex – Jugoslavia. Fin dalla proclamazione della Repubblica, la comunità albanese (circa un quarto della popolazione, secondo i dati ufficiali) ha rivendicato maggiori diritti (l’uso della lingua albanese, pari opportunità nella pubblica amministrazione, adeguata presenza nelle forze di polizia), provocando forti attriti con la componente slavo-macedone. Le tensioni si sono intensificate a partire dall’intervento NATO in Kossovo del 1999, che ha avuto implicazioni economiche negative per Skopje (le sanzioni contro la Jugoslavia l'hanno tagliata fuori dalle rotte commerciali internazionali). Nell’aprile 1999 più di 200 mila kossovari si rifugiarono in Macedonia: grazie anche ad un forte appoggio finanziario della Comunità Internazionale, Skopje riuscì ad evitare che la crisi degenerasse.

 

            Nel marzo 2001 una profonda crisi ha minacciato l’integrità territoriale del Paese, la più difficile a partire dall’indipendenza. Componenti albanesi (confluite nell’UCK, Esercito di Liberazione Nazionale), hanno optato per la lotta armata, compiendo una serie di atti terroristici ai danni delle forze armate e di polizia macedoni. Il 13 agosto 2001, dopo sei mesi di scontri, i leader dei quattro principali partiti – sotto l’egida dell’allora Presidente della Repubblica Trajkovski, e grazie all’opera dei due inviati dell’UE e degli Stati Uniti - hanno firmato l’Accordo Quadro di Ohrid, che garantisce maggiori diritti civili e politici alla minoranza albanese (l’uso della lingua albanese, l’inserimento nelle forze di polizia, pari opportunità nelle cariche della Pubblica Amministrazione), consentendo l’avvio di una fase di riconciliazione nazionale. Nel frattempo, l’UCK è stato smantellato e disarmato dalla Missione NATO “ Essential Harvest ”(Raccolto Essenziale). Nel novembre 2001, gli Accordi di Ohrid sono stati inseriti nella nuova Costituzione.

 

 

 

 

 

 

DATI GENERALI

Superficie

25.333 kmq  (meno di un decimo del territorio italiano)

Capitale

SKOPJE (470.000 abitanti)

Abitanti

2.055.915

Tasso crescita popolazione

0,26%

Aspettativa di vita

74, 21 anni

Composizione etnica

Macedoni (64,2%); Albanesi[1] (25,2%) Turchi (3,9%) Rom (2,7%); Serbi (1,8%)

Religioni praticate

Cristiano-Ortodossa (64,7%); Musulmana (33,3%)

Lingue

Macedone (66,6%); albanese (25,1%); turco (3,5%); serbo-croato (1,2%); altre (2%)

* Fonte: The CIA World Factbook 2008

 

 

 

CARICHE DELLO STATO

Presidente della Repubblica

Branko CVRENKOVSKI,
Unione Socialdemocratica della Macedonia (SDSM)
dal 12 maggio 2004

Presidente del Parlamento

Trajko VELJANOSKI 

Primo Ministro

Nikola GRUEVSKI (VMRO-DPMNE)
dal 27 agosto 2006

Ministro degli Affari esteri

Antonio MILOSOSKI (VMRO-DPMNE)

 

 

 

Scadenze elettorali

 

Presidente della Repubblica: aprile 2009

 

Parlamento: luglio 2010

 

 

 

QUADRO POLITICO

 

 

            Nel mese di giugno si sono tenute elezioni politiche anticipate, a causa delle difficoltà incontrate dal Governo nella gestione dei principali temi di politica interna ed estera (diritti della comunità albanese, mancato riconoscimento dell’indipendenza del Kossovo, veto imposto dalla Grecia all’adesione del Paese nella NATO a causa dell’irrisolta questione del nome). Le procedure elettorali, che non sono state dichiarate pienamente soddisfacenti dalle organizzazioni internazionali, si sono tenute il 1° ed il 15 giugno a causa della irregolarità registratesi nel primo turno in 186 seggi. Le elezioni sono state vinte dal Primo Ministro uscente, Nikola Gruevski, il quale ha ricevuto l’incarico di formare un nuovo Governo. Il partito di Gruevski (VMRO-DPMNE) ha ottenuto la maggioranza assoluta (63 seggi su 120).

 

 

 

QUADRO ISTITUZIONALE

 

 

 

Forma di governo

 

            Repubblica parlamentare. La Costituzione attualmente in vigore è stata approvata il 17 novembre 1991 (emendata il 15 novembre 2001 a seguito degli accordi di Orhid).

 

 

Presidente della Repubblica

 

Il Presidente della Repubblica è direttamente eletto dai cittadini per un mandato di cinque anni e può essere rieletto una sola volta. Per passare al primo turno il candidato deve ottenere la maggioranza dei voti degli aventi diritto, in caso contrario entro 14 giorni è previsto il ballottaggio.

Il Presidente può inviare messaggi alle Camere; promulga le leggi; può concedere la grazia; nomina i rappresentanti diplomatici; accredita e riceve i rappresentanti diplomatici dei paesi esteri, presiede il Consiglio per la sicurezza della Repubblica. Spetta al Presidente della Repubblica affidare al candidato del partito che ha la maggioranza nel Parlamento l’incarico di formare il Governo.

Il Presidente può rinviare una legge all’Assemblea, prima della sua promulgazione. Qualora venisse approvata a maggioranza il Presidente è tenuto a promulgarla.

Il Presidente della Repubblica può essere messo in stato di accusa per gravi violazioni alla Costituzione dal Parlamento, a maggioranza di due terzi.

 

 

Parlamento

 

Il Parlamento (Sobranie) è monocamerale e viene rinnovato ogni quattro anni. E’ formato da 120 deputati, di cui 85 eletti con sistema maggioritario e 35 con sistema proporzionale. Secondo l’art. 69 Cost. le deliberazioni dell’Assemblea sono adottate a maggioranza dei voti, in presenza della maggioranza dei suoi componenti

L’iniziativa legislativa spetta a ciascun deputato, al Governo e ad almeno 10.000 elettori.

All’interno del Parlamento opera un Consiglio per le relazioni interetniche composto dal Presidente del Parlamento e da 2 membri per ciascuna delle componenti etniche del paese. Il Consiglio valuta le questioni di carattere interetnico ed esprime pareri e proposte che l’Assemblea è tenuta a considerare.

Le modifiche alla Costituzione possono essere proposte dal Presidente della Repubblica, dal Governo, da almeno 30 deputati o da 150.000 elettori. Tali modifiche devono essere approvate dai due terzi dei componenti dell’Assemblea.

La Corte costituzionale giudica sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato.

 

Distribuzione dei seggi

 

Partiti

seggi

Coalizione VMRO-DPMNE (CENTRISTA, FILO-OCCIDENTALE)

63

“SOLE-Coalizione per l’Europa”

27

UNIONE DEMOCRATICA  PER L’INTEGRAZIONE (DUI-PDP, ALBANESE)

18

PARTITO DEMOCRATICO ALBANESE (PDA)

11

PARTITO PER IL FUTURO EUROPEO (PEI)

1

TOTALE

120

 

 

 

 

 

Governo

 

Il Governo è composto dal Primo Ministro, dal Vice Primo Ministro e dai Ministri. Questi non possono essere parlamentari. Entro 20 giorni dall’incarico il Premier in pectore sottopone il programma e la composizione del suo governo all’Assemblea che gli concede la fiducia a maggioranza dei voti.

Il Parlamento può sfiduciare il Governo su proposta di almeno 20 deputati e la mozione si ritiene approvata se ottiene il voto della maggioranza dei componenti dell’Assemblea. In caso di sfiducia il Governo deve rassegnare le dimissioni. 

 

 



[1]L’etnia albanese contesta il Governo di Skopje sui dati del censimento nazionale, sostenendo che la popolazione albanese risulta ampiamente sottostimata. Da parte albanese si sottolinea che oltre un terzo della popolazione totale apparteneva alla propria componente già prima che l’afflusso di profughi kossovari e bosniaci riguardasse la Macedonia. Secondo alcune stime, se l’attuale trend demografico rimanesse invariato (matrimoni etnici di coppie molto giovani ed alto tasso di natalità), nel 2015 la componente albanese costituirebbe la maggioranza della popolazione.