Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Rapporti Internazionali | ||
Titolo: | REPUBBLICA POPOLARE DEMOCRATICA DI COREA - INCONTRO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AFFARI ESTERI, ON. STEFANO STEFANI, CON L'AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA POPOLARE DEMOCRATICA DI COREA IN ITALIA, S.E. HAN TAE SONG - ROMA, 1 LUGLIO 2008 | ||
Serie: | Schede Paese Numero: 31 | ||
Data: | 30/06/2008 | ||
Descrittori: |
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REPUBBLICA POPOLARE DEMOCRATICA DI COREA
REPUBBLICA POPOLARE DEMOCRATICA DI COREA
![]() |
DATI GEO-POLITICI
DATI GENERALI 2008[1] |
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Superficie
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120.540 KMQ (più di un terzo del territorio italiano) |
Capitale |
PYONGYANG (4.000.000 di abitanti) |
Abitanti |
23.479.089 |
Tasso di crescita della popolazione |
0,73 |
Mortalità infantile |
21,86 su mille nati. |
Aspettativa di vita |
72 anni |
Composizione etnica |
etnia coreana praticamente omogenea; ristrette minoranze di cinesi e giapponesi. |
Religioni praticate |
buddismo e confucianesimo |
Lingue ufficiali |
coreano |
Tasso alfabetizzazione |
99% |
CARICHE DELLO STATO
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Capo dello Stato |
KIM Jong-il Presidente della Commissione di Difesa Nazionale (dal settembre 1998) e Segretario Generale del Partito dei Lavoratori coreani. detiene il potere effettivo. Chiamato dal popolo “il caro leader (KIM Jong-il è figlio di KIM Il Sung, quest’ultimo deceduto nel 1994, fondatore nel 1948 della Repubblica Democratica Popolare di Corea, è designato dalla Costituzione “Presidente Eterno” e definito ufficialmente il “grande leader”) KIM Yong-nam Presidente del Presidiumdella Suprema Assemblea del Popolo svolge formalmente il compito di Capo di Stato |
Primo Ministro |
KIM Yong-il
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Presidente dell’Assemblea del Popolo |
CHOE Tae Bok
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Ministro degli Esteri |
PAK Hui-Chun
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SCADENZE ELETTORALI
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Assemblea del Popolo |
2008
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QUADRO POLITICO
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Governo in carica
Anche se la Costituzione ammette l’esistenza di partiti politici (formalmente ve ne sono tre, il Partito dei Lavoratori, il Partito Socialdemocratico e il Partito Chongu) le elezioni nulla hanno di democratico e la Corea del Nord è di fatto uno Stato a partito unico, basato sulla supremazia legale del Partito dei Lavoratori, del quale il leader Kim Jong-il è il Segretario Generale. Le dinamiche della politica interna si sviluppano in maniera poco trasparente. In questa fase due sono le tematiche di fondo: la solidità del regime e le prospettive di una sua possibile evoluzione, in parallelo al progredire del dialogo intercoreano. In tale contesto si pongono la questione del peso dell’establishment militare e quella della successione all’attuale Leader. Kim Jong- Il appare ancora saldo al potere e non sembra sia stato ancora identificato nessun possibile successore, neppure in seno alla stessa “dinastia”.
QUADRO ISTITUZIONALE
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Sistema politico
La Repubblica Popolare Democratica di Corea (DPRK) è una Repubblica socialista edificata sull’ideologia della Juche (“autarchia”)[2]. Dopo la scomparsa di KIM Il Sung (8 luglio 1994) il potere – non la Presidenza, che rimane “eternamente” assegnata al padre defunto – è stato trasferito al figlio KIM Jong Il, che ufficialmente ricopre le cariche di Comandante Supremo dell’Esercito del Popolo (sin dal 1991), di Presidente della Commissione per la Difesa Nazionale (1997) e di Segretario Generale del Partito dei Lavoratori Coreani (1998).
La funzione legislativa è demandata alla Suprema Assemblea del Popolo (687 parlamentari eletti a suffragio universale ogni 5 anni), che de facto avalla provvedimenti già decisi dal Vertice del potere. Quando l’Assemblea non è riunita, spetta al suo Praesidium (composto da 15 parlamentari scelti dalla Assemblea stessa) esercitare le funzioni legislative nonché il potere di nomina e revoca dei Ministri e di alti funzionari dello Stato.
Dal 1988 Presidente del Praesidium è KIM Jong Nam. Secondo la Costituzione, quest’ultimo ricopre formalmente il più elevato incarico della DPRK, assimilabile a quello di Capo dello Stato. Alla sua carica sono demandate anche funzioni internazionali, come ricevere le visite di Stato nella DPRK di statisti stranieri e le credenziali degli Ambasciatori e firmare dei trattati internazionali.
Il potere esecutivo è invece esercitato dal Premier, ora KIM Yong-il, nominato nell’aprile 2007 durante la quinta sessione della 11a Suprema Assemblea del Popolo. Il Governo è nominato dall’Assemblea Nazionale del Popolo, ad eccezione del Ministro delle Forze Armate del Popolo.
In sostanza, KIM Jong-il, KIM Jong Nam e KIM Yong-il compongono una sorta di Esecutivo tripartito. Il potere effettivo è però nelle mani del “Caro Leader”, a cui si aggiunge il ruolo sempre condizionante dell’apparato militare.
QUADRO ECONOMICO
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La Corea del Nord, una delle economie più pianificate ed isolate al mondo, si trova ad affrontare problemi economici cronici.
L’apparato industriale è completamente obsoleto a causa di anni di mancati investimenti e carenza di parti di ricambio, con il conseguente declino della produzione industriale. Inoltre, a causa delle alluvioni della fine del 2006, il Paese si trova, per il 13° anno di fila, a dover affrontare la mancanza di generi alimentari. Questo è dovuto anche alla scarsa presenza di terre arabili, alla cronica mancanza di trattori e di carburante ed agli esiti negativi che ha avuto la collettivizzazione delle aziende agricole. Interventi massicci lanciati a livello internazionale hanno permesso al Paese di superare la fase più critica della fame (1995), ma la popolazione continua a soffrire a causa della malnutrizione e delle pessime condizioni di vita.
Oramai, da un decennio il Paese si trova in una situazione di crisi economica che ha spesso assunto caratteri di emergenza umanitaria (alimentare e sanitaria). Il regime ha reagito da un lato con una serie di limitate riforme che, modificando in parte l’ideologia della Juche, hanno introdotto larvate forme di economia di mercato. Dall’altro si è però fatto leva sulla “emergenza internazionale” per dare priorità alle spese militari (la nuova dottrina politica denominata Songun “Esercito prima di tutto”; secondo stime USA, la Corea del Nord conta il quarto esercito al mondo, 1,21 milioni di uomini armati, ovvero il 20% degli uomini in età compresa tra 17 e 54 anni) sottraendo ulteriori risorse all’impoverito sistema economico ed aggravando le già misere condizioni per la popolazione. In questi anni si sono rivelate essenziali le varie forme di aiuto (alimentare, energetico) provenienti essenzialmente dalla Cina e dalla Corea del Sud. Il raffreddamento delle relazioni intercoreane nel corso di quest’anno ha fino ad ora bloccato le forniture di fertilizzanti. Anche le iniziative di cooperazione economica intercoreana (ad esempio nella Zona speciale di Gaesong) iniziano a subire adesso un sensibile rallentamento.
PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI[3]
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PIL (a parità di potere di acquisto) 2007 |
40 miliardi dollari USA |
Crescita PIL (2006) |
-1,1% |
PIL pro capite (2007) a parità di potere di acquisto |
1.900 dollari (Italia: 30.200) |
Composizione per settore (2002) |
agricoltura 23,3%; industria 43,1%; servizi 33,6% |
Debito estero (2001) |
12,5 miliardi dollari USA |
Spesa annuale per la difesa[4] |
il 25% del PIL circa. Il paese è al quarto posto al mondo per numero di militari (circa 1,21 milioni di persone; il 20% degli uomini tra i 17 e i 54 anni fa parte dell’esercito). |
Si segnala che secondo dati 2006 i maggiori partner economici sono: 1) Cina, 2) Corea del Sud, 3) Tailandia, 4) Russia, 5) Giappone.
ATTUALITA’ DI POLITICA INTERNA ED ESTERA (in collaborazione con il MAE) |
La Corea del Nord presenta il dossier sulle attività nucleari
Il 26 giugno 2008 la Corea del Nord ha consegnato alla Cina il dossier sulle proprie attività nucleari, rispettando l'ultima scadenza che si era auto-imposta, dopo aver tergiversato per sei mesi. Pechino, nel confermare che Pyongyang avrebbe presentato entro il 26 giugno la dichiarazione in materia nucleare cui si era impegnata in cambio d'incentivi economici, aveva reso noto che gli Stati Uniti hanno accettato di avviare l'iter per depennare il regime nord-coreano dalla “lista nera” dei sostenitori del terrorismo internazionale: una mossa che la stessa Casa Bianca ieri aveva garantito, in caso di effettivo adempimento del Nord.
Si ricorda che il 6 giugno 2008 il portavoce del Dipartimento di Stato USA, Sean McCormack, aveva annunciato la futura missione di un funzionario USA in Corea del Nord per colloqui con il regime di Pyongyang. La Corea del Nord aveva infatti promesso di presentare un rapporto completo sui suoi programmi nucleari in cambio aiuti e concessioni politiche, ma non aveva ancora rispettato il suo impegno. Washington esige che Pyongyang presenti una dichiarazione esaustiva delle sue attività nucleari che chiariscano, tra l’altro, dubbi su un potenziale programma segreto di arricchimento di uranio e una presunta implicazione del regime comunista in un progetto di costruzione di reattore nucleare in Siria a fini militari. Si ricorda che il 13 febbraio 2007 la Corea del Nord si era impegnata a rinunciare alle sue attività nucleari in cambio di un aiuto energetico.
Il 27 giugno 2008 la Corea del Nord, che si e' impegnata a disattivare, e successivamente a smantellare, le sue installazioni nucleari in cambio di aiuti economici, ha distrutto la torre di raffreddamento del suo reattore nucleare situato a Yongbyon, circa novanta chilometri a nord della capitale Pyongyang. La demolizione della torre alta 25 metri rappresenta "un evento politicamente simbolico indicativo della determinazione (della Corea del Nord) a smantellare il suo programma militare nucleare", ha commentato il Presidente sudcoreano Lee Myung Bak, che, tuttavia, si e' affrettato a sottolineare - riaffermando la cautela espressa da molti in queste ore - come si tratti solo di un primo passo. "La Corea del Nord - ha avvertito - ha ancora molti passi da compiere prima della sua completa denuclearizzazione". Dal punto di vista tecnico, spiegano gli esperti, la torre di raffreddamento, simbolo della produzione di plutonio, e' una struttura poco significativa, relativamente facile da ricostruire. Nel corso di questi mesi, osservano, il "regno eremita" ha già smantellato, se non distrutto, strutture ben piu' importanti del reattore di Yongbyon, situato un centinaio di chilometri a nord di Pyongyang. Secondo quanto riferito da un giornalista dell'agenzia di stampa cinese Xinhua, all'esplosione della torre - avvenuta alle 17,05 ora locale, le 10,05 ora italiana - hanno assistito almeno un funzionario del dipartimento di Stato americani ed alcuni tecnici statunitensi. In totale, sono stati 16 i giornalisti di Cina, Stati Uniti, Russia, Giappone e Corea del Sud - i cinque Paesi coinvolti neinegoziati con la Corea del Nord - ammessi sul sito dell'esplosione.
Inoltre, i negoziati a sei a livello di ministri degli esteri sulla denuclearizzazione della Corea del nord potrebbero riprendere entro la fine dell'estate
Il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice, che si è recata in Corea del Sud il 28 giugno, di ritorno dall’incontro G8 di Kyoto, per una visita in gran parte incentrata sulla Corea del Nord, ha tuttavia dichiarato di attendersi che la Corea del nord rispetti i suoi impegni in base all'accordo; secondo il Segretario di Stato americano, alla fine ''si deve giungere all'abbandono completo di tutti i programmi, armamenti e installazioni”.
Invio di generi alimentari in Corea
Il programma alimentare mondiale dell’ONU (PAM) ha dato notizia che il 30 giugno, quattro giorni dopo la consegna da parte di Pyongyang della dichiarazione su tutte le sue attività nucleari, una nave statunitense carica di generi alimentari e' arrivata in Corea del Nord. Il PAM ha inoltre annunciato che quadruplicherà il suo intervento per portare soccorso ai cinque milioni di nordcoreani vittime di ricorrenti crisi alimentari. Si ricorda inoltre che l'agezia dell'Onu, che dal 2006 aveva ridotto i suoi interventi su richiesta di Pyongyang, attualmente assiste circa 1,2 milioni di nordcoreani.
La situazione dei diritti umani
Le violazioni ai diritti umani in DPRK sono pesanti e molteplici e continuano ad essere oggetto di “preoccupazione” da parte della Comunità internazionale (Risoluzioni in ambito ONU, III Commissione e Consiglio Diritti Umani). In tale contesto l’Unione Europea ha sempre mantenuto una posizione di primo piano, sponsorizzando anche le più recenti Risoluzioni onusiane. Ciò è oggetto di vivo risentimento da parte delle Autorità nord coreane che hanno per questo interrotto il “dialogo critico” che l’Unione Europea aveva avviato con la DPRK. Nel marzo 2008, anche la Corea del Sud ha – per la prima volta – votato la Risoluzione adottata dal Consiglio dei Diritti Umani. Pyongyang continua a negare l’accesso al Relatore Speciale ONU sulla situazione dei diritti umani nella DPRK, Prof. Muntarbhorn.
Ampia e diversificata la serie delle violazioni. Torture ed esecuzioni sommarie di oppositori politici (si ritiene vi siano 150-200.000 nord-coreani detenuti in campi di prigionia ubicati in remote aree del Paese). Sparizioni di cittadini nord-coreani che avevano avuto semplici contatti con stranieri, oltre alla ben nota questione dei casi (accertati) di 485 cittadini del Sud e di 13 giapponesi rapiti dalle loro case tra il 1977 e il 1983. Sistematica la violazione delle libertà di espressione, associazione, stampa, movimento e religione, la DPRK non rispetta le principali Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Non è previsto il diritto di sciopero. A queste violazioni si aggiungono le condizioni estremamente degradate in cui versa gran parte della popolazione nord coreana, in particolare per quanto attiene all’alimentazione e all’assistenza sanitaria. Un recente studio WFP-UNICEF (marzo 2006) sostiene che il 7% dei bambini soffre di malnutrizione grave, il 37% di malnutrizione cronica, il 23,4% è sottopeso e una madre su tre è malnutrita e anemica.
Colloqui Giappone Corea del Nord
Il 7 giugno 2008 il Giappone e la Corea del Nord hanno avviato a Pechino una serie di colloqui nell'ottica di una normalizzazione dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. Secondo l'emissario giapponese, la Corea del Nord ha riconosciuto, reciprocamente con il Giappone, la necessità di compiere "un passo avanti". L'ultima riunione tra rappresentanti giapponesi e nordcoreani risaliva al settembre 2007 in Mongolia.
Numerose controversie oppongono da tempo i due Paesi. Pyongyang chiede risarcimenti a Tokyo per le sofferenze patite dai coreani sotto la dominazione dei giapponesi che hanno occupato l'insieme della penisola coreana dal 1910 al 1945 e hanno riconosciuto soltanto la Corea del Sud. Il Giappone attende da parte sua risposte dal regime comunista sul dossier dei giapponesi sequestrati dal regime nordcoreano negli anni Settanta e Ottanta per formare spie alla lingua e alla cultura giapponesi. Nel 2002, la Corea del Nord ha riconosciuto di aver sequestrato tredici giapponesi e ne ha rilasciati cinque. Il regime comunista sostiene che gli altri otto siano morti durante la loro prigionia e ritiene dunque il contenzioso risolto. Ma il Giappone resta convinto che molti connazionali siano ancora detenuti in Corea del Nord.
Il 13 giugno 2008 la Corea del Nord ha annunciato che aprirà una nuova indagine sui sequestri di cittadini giapponesi e collaborerà sulla questione. La dichiarazione arriva dopo che il Giappone ha annunciato una revoca parziale delle sanzioni nei confronti del regime comunista, che prevede in particolare la ripresa dei voli charter e l'ingresso di cittadini nordcoreani sul suo territorio.
Viaggio di Xi Jinping in Corea del Nord
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Qin Gang, in una conferenza stampa a Pechino (5 giugno 2008) ha affermato che Xi Jinping, vicepresidente della Cina ed erede designato del presidente Hu Jintao, farà in Corea del Nord la sua prima visita all'estero, da programmarsi nei prossimi mesi. Il portavoce ha parlato tra l'altro dei “positivi progressi” che si sono registrati nelle ultime settimane sulla questione del disarmo nucleare di Pyongyang.
Zhang Liangui, un esperto di Corea del Nord della Scuola Centrale del Partito Comunista, sostiene che la scelta di Xi Jinping dimostra “l'importanza” che la Cina attribuisce alle relazioni col vicino.
Si ritiene che Pechino abbia svolto un ruolo di primo piano nel convincere Pyongyang a firmare l'accordo col quale, all'inizio del 2007, ha accettato in via di principio di rinunciare alle proprie armi nucleari in cambio di aiuti economici.
La questione dell’UNDP in Corea del Nord
Il rapporto della Commissione di indagine indipendente reso pubblico il 2 giugno 2008 all’ONU, scagiona il personale dell'Undp in Corea del Nord, accusato di non aver controllato in maniera adeguata come Pyongyang avesse speso i fondi ottenuti attraverso i programmi. Dal 2007, infatti, sono state sospese le attività del UNDP in Corea del Nord. Tale decisione derivava da alcune pressioni giapponesi ed americane circa la gestione non trasparente delle attività dell’ UNDP nel paese, ed in particolare circa il mancato controllo dei passaggi di denaro in valuta pregiata con cui veniva pagato il personale locale dell’ UNDP (sembra che esso potesse in ultima analisi arricchire esponenti del regime).
Il rapporto suggerisce però che se l'UNDP dovesse riprendere le sue attività nel Paese, dovrebbe rivedere le procedure per assegnare i fondi per i programmi di sviluppo. Il rapporto verrà discusso formalmente dai vertici dell'Undp a Ginevra, a fine giugno 2008.
POLITICA ESTERAa cura del MAE
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La difesa dal pericolo esterno rappresentato essenzialmente dagli USA è stata la base della politica estera della DPRK fino alla più recente crisi nucleare. Attraverso fasi alterne di contrapposizione e di dialogo, il “negoziato a Sei” ha conseguito significativi progressi, anche se adesso esso sembra trovarsi in una nuova fase di stallo. Nel negoziato confluiscono le varie componenti della politica estera nord coreana: dalla ricerca di quel riconoscimento “ad esistere” che da sempre essa ha posto (seppur inespresso) in cima ai propri obiettivi di politica estera e che dovrebbe venire prima di tutto da Washington, al consolidato rapporto con la Cina (con la quale sembra essersi riannodato un legame che le intemperanze nucleari di Pyongyang avevano alquanto sfilacciato), che ha tra l’altro svolto un ruolo essenziale per innescare il dialogo DPRK-USA. Mosca vuole svolgere un ruolo importante, seppur spesso defilato, nella tematica della stabilità della penisola coreana e mantiene con la DPRK un dialogo critico ma costante, assortito da un insieme di rapporti commerciali ed economici rilevanti. Il pesante debito della DPRK verso la Russia è stato cancellato. Il Giappone rimane il nemico storico. Se gli USA mostrano voglia di normalizzazione, il Giappone segue recalcitrante il progredire dei colloqui. L’atteggiamento negoziale nipponico continua infatti ad essere pesantemente condizionato dalla problematica dei cittadini giapponesi rapiti nei decenni scorsi e mai restituiti dai nord coreani.
Le relazioni con l’UE
Politicamente l’Unione Europea mantiene nei riguardi della
penisola coreana una posizione defilata.Non è parte dei colloqui a 6, né chiede di esservi associata, mantenendo
nei confronti della DPRK le posizioni concordate in ambito internazionale
(sanzioni del CdS) e ferme posizioni in materia di diritti umani (risoluzione in
ambito Consiglio Diritti Umani). Negli ultimi anni ha assicurato alla DPRK
un sostegno in materia umanitaria (tramite ECHO). Vari Paesi Membri
intrattengono relazioni diplomatiche e alcuni hanno una Ambasciata in loco (oltre agli ex Paesi dell’Est, anche
UK, Germania, Svezia). Solo
RAPPORTI BILATERALI(a cura del MAE)
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DATI STATISTICI BILATERALI
INTERSCAMBIO COMMERCIALE |
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2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
Esportazioni italiane Variazione % |
24.551
53% |
8.697
- 64,6% |
9.567
-10% |
9.459
-1,2% |
Importazioni italiane Variazione % |
3.138
-8,8% |
3.135
-0,1% |
556
-8,23% |
1.223
120% |
Totale |
27.689 |
11.832 |
10.123 |
10.683 |
Saldo |
21.413 |
5.562 |
9.011 |
8.235 |
Fonte ISTAT, migliaia di Euro, dati 2005 e 2006 provvisori
ESPORTAZIONI |
IMPORTAZIONI |
1. Macchine ed apparecchi meccanici |
1. Articoli in gomma e materie plastiche |
2. Macchine ed apparecchiature elettriche |
2. Prodotti tessili e di abbigliamento |
3. Alimentari, bevande e tabacco |
3. Macchine ed apparecchiature elettriche |
4. Prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali |
4. Metalli e prodotti di metallo |
5. Prodotti industrie manifatturiere |
5. Macchine ed apparecchi meccanici |
Fonte: ISTAT |
INCIDENZA INTERSCAMBIO SUL COMMERCIO ESTERO ITALIANO (2005) |
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Esportazioni verso la Corea del Nord sul totale delle esportazioni italiane |
0,0032% |
Importazioni dalla Corea del Nord sul totale delle importazioni italiane |
0,0018% |
Rappresentanze diplomatiche
Ambasciatore d’Italia a Seoul, accreditato anche per la Repubblica popolare democratica di Corea
Andrea Massimo Leggeri
Ambasciatore della Repubblica popolare democratica di Corea in Italia
Han Tae Song (dal maggio 2007)
L’Italia ha sempre favorito politiche volte a fare uscire la DPRK dall’isolamento, anche nell’ottica di promuovere un evoluzione della situazione economica e sociale. Dalla riapertura delle relazioni diplomatiche (nel 2000, primo tra i G7), all’organizzazione dei Seminari internazionali di Como sulla situazione della penisola e la denuclearizzazione nordcoreana (il più recente il 26 marzo 2007)[5], all’invito rivolto per la seconda volta questo anno a 3 giovani diplomatici nord coreani per frequentare dei corsi all’Istituto di Diritto Umanitario di Sanremo, fino al ruolo che attualmente l’Italia svolge presiedendo (fino al 31 dicembre 2008) in seno al CdS dell’ONU il Comitato per l’applicazione delle sanzioni alla DPRK decise con la Risoluzione 1718, l’Italia ha mantenuto tale linea che le è valsa il crescente riconoscimento dei principali attori regionali. All’indomani dell’accordo del 13 febbraio, l’Italia ha continuato ad esprimere il proprio sostegno all’intesa, sia bilateralmente che in ambito U.E. Il rilancio della Cooperazione con nuovi interventi nei settori umanitario, medico e culturale, oltre che la sempre più regolare presenza a Pyongyang di funzionari diplomatici dell’Ambasciata a Seoul costituiscono ulteriori rilevanti tasselli della nostra politica nei confronti della DPRK.
Iniziative di cooperazione allo sviluppo: da circa dieci anni (dal 1998) l’Italia fornisce alla Corea del Nord assistenza umanitaria tramite interventi di emergenza gestiti dalla nostra Cooperazione (in una prima fase anche con l’azione di due ONG italiane che hanno poi dovuto lasciare il Paese). Ulteriori interventi sono finanziati sul canale multilaterale (UNDP, UNICEF, PAM, OMS, ecc.), sempre nei settori alimentare, sanitario (lotta al morbillo), sociale, ecc. Dal 2001 (anno in cui è stato aperto l’ufficio della cooperazione italiana a Pyongyang) al 2007, l’Italia ha effettuato interventi e programmi nel settore dell’emergenza umanitaria per un valore totale di circa 15 milioni di euro. Nel 2007 si è positivamente conclusa l’iniziativa di emergenza avviata nel 2006 per un importo di 850.000 dollari a favore della popolazione della Provincia di Kangwon. L’iniziativa si è articolata in tre settori: sanitario (fornitura di attrezzature per ospedali), agrario (forniture di trattori) ed idrico (costruzione di un acquedotto per acqua potabile). Nel 2008 è stata realizzata una nuova iniziativa di emergenza del valore di un milione di euro sempre nel settore sanitario in collaborazione con l’OMS. Inoltre sono stati stanziati di 300.000 euro a favore dell’UNICEF per delle iniziative nel settore della maternità e dell’infanzia. Parte del finanziamento è stato allocato al sostegno di un progetto nel settore dell’educazione seguito a Pyongyang da una esperta italiana dell’UNICEF. Anche per il 2008, la Cooperazione italiana ha previsto la concessione borse di studio a giovani funzionari nord-coreani per seguire dei corsi di gestione e contabilità aziendale (soprattutto delle piccole e medie imprese) a Roma. Anche nel campo dell’aiuto alimentare l’Italia stanziato 2.000.000 di euro per forniture bilaterali (seppur avviate tramite il Programma Alimentare Mondiale) e contributi alla FAO.
Cooperazione culturale: a fronte di un certo interesse nord coreano, la nostra azione di promozione culturale, sino ad ora limitata alla partecipazione ad alcune rassegne di cinema e musica, potrà nei prossimi mesi aumentare, grazie ad uno stanziamento deciso dalla DGPC a favore dell’Ambasciata a Seoul. Al momento la nostra azione nel settore della cultura si sta sviluppando su tre direttrici: un programma di borse di studio che quest’anno è stato sensibilmente rafforzato (30 mensilità per il 2008 – 2009); l’istituzione di un Lettorato di italiano presso l’Università di Pyongyang (che inizierà a giungo 2008); il finanziamento del restauro delle pitture murali di una delle tombe di Koguryeo. Tale restauro, in particolare, comprende oltre la restaurazione concreta delle pitture, anche la formazione di restauratori nord-coreani. L’iniziativa rappresenta la prosecuzione di un precedente progetto finanziato dall’UNESCO che già si avvaleva di esperti italiani (Univ. Bologna - Prof. Mazzeo - ICR, ENEA, CNR-ICVBC) e che dovrebbero intervenire nuovamente in questa nuova iniziativa. Il finanziamento arriva dalla DGCS del MAE (950.000 euro in due anni e si basa su un progetto del Ministero dei Beni Culturali). Tra i due Paesi esiste un Accordo di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica, firmato a Roma il 27 settembre 2000, ma che subì un lungo stallo a causa degli esperimenti nucleari nordcoreani fino al 2006. Oggi la procedura di approvazione è stata riattivata.
Relazioni economiche e contenzioso
SACE: per
quanto riguarda le relazioni economiche, gli scambi commerciali sono ridotti
(10 milioni di euro circa all’anno che vedono un consistente avanzo commerciale
a vantaggio dell’Italia), specie se paragonati a quelli di altri Paesi europei,
come Germania, Regno Unito e Spagna. Alcune nostre ditte sono comunque attive
nel Paese: la Misano SpA
con un investimento nel settore dei forni siderurgici, lo studio legale Berardelli e la Selex sistemi
integrati SpA, che ha installato il radar di
controllo dell’aeroporto di Pyongyang. A seguito
delle prescrizioni contenute nella Risoluzione 1718 del CdS
ONU (l’Italia è dal 2007 presidente del Comitato Sanzioni stabilito dalla
stessa risoluzione), occorre effettuare una attenta valutazione su eventuali
divieti di esportazione che ricadano sui beni da noi precedentemente esportati
(macchinari, beni di lusso). Infine, esiste un contenzioso con
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
(a cura del MAE)
SIX PARTY TALKS (6PTS)[6]
Si tratta di un
esercizio avviato, a iniziativa cinese, nel 2003 e che coinvolge Corea del Nord, Corea del Sud, Russia, Cina,
USA e Giappone. Esso mira a dare una soluzione pacifica alle preoccupazioni
sollevate dal programma nucleare nord-coreano. In una prospettiva di più lungo
periodo esso potrebbe essere premessa di un negoziato che metta fine alla
Guerra di Corea e delinei un regime di pace e sicurezza nella penisola coreana.
Determinante per il progredire
dell’intero esercizio è il dialogo bilaterale tra gli USA e
Il Negoziato si è
sviluppato con fasi alterne, inclusi momenti di stallo o di grave crisi, alla soluzione
delle quali molto si è adoperata
In questi ultimi mesi si è tuttavia delineata una nuova fase di stallo. Il testo messo a punto dalla DPRK in relazione ai propri programmi nucleari non viene ritenuto sufficiente da parte americana (anche se in aprile è stato consegnato agli americani un nuovo voluminoso dossier nucleare dai nordcoreani), mentre Pyongyang lamenta una totale inadempienza americana quanto agli impegni da essi assunti nei riguardi della DPRK. Il termine del 31 dicembre è così trascorso invano, mentre il ritorno al potere del Centro Destra a Seoul ha portato ad un raffreddamento delle relazioni intercoreane, aggiungendo nuove difficoltà nel negoziato esapartito.
Una riunione plenaria
del negoziato a Sei (a livello dei Capi negoziatori o a livello ministeriale)
sarà convocata per approvare definitivamente la dichiarazione sui siti nucleari
esistenti consegnati agli USA in aprile). In quell’occasione
Washington potrebbe annunciare la propria intenzione di togliere
Inoltre, gli Stati Uniti e
- 400.000 tonnellate di aiuto alimentare distribuito tramite il PAM e 100.000 tonnellate attraverso delle ONG americane.
- 65 ispettori americani dovrebbero essere autorizzati a controllare la distribuzione dell’aiuto alimentare alla DPRK, che avrebbe addirittura accettato la presenza, fra i 65 agenti USA, anche di numerosi agenti di origine coreana (e che dunque parlano coreano).
- La discussione ora verte sulla natura del lavoro degli agenti americani e sulle condizioni nelle quali potrà essere condotto un “assessment” dei bisogni alimentari.
LE RELAZIONI INTERCOREANE
Il Vertice tenutosi a Pyongyang dal 2 al 4 ottobre 2007 tra il Leader nord coreano KIM Jong-il e l’allora Presidente della Repubblica di Corea ROH Moo-hyun aveva segnato il punto di arrivo della politica di dialogo e cooperazione che i Governi progressisti sud coreani hanno attuato a partire dal 1997. KIM Dae-jung prima e ROH Moo-hyun poi hanno posto in essere la cosiddetta “sunshine policy” (di apertura verso Pyongyang), in parallelo – ma a volte disgiunta – dall’esercizio esapartito (Six Party Talks).
La “sunshine policy” è stata definita dai suoi sostenitori una
strategia lungimirante che si prefiggeva di favorire una apertura della società
nord coreana attraverso forme di collaborazione economica (primo tra tutti il
progetto dell’area industriale speciale di Gaesong) e
di contatto tra le persone (primo tra tutti il progetto turistico di un’area
montagnosa del Nord resa accessibile per la prima volta a gruppi di visitatori
sud coreani). A questo si è aggiunto un costante flusso di aiuti alimentari che
hanno sistematicamente apportato sollievo alla cronica e grave situazione
deficitaria della sicurezza alimentare nord coreana. Questa politica non è
stata immune da critiche sia in Corea che all’estero. In Corea la “sunshine policy” e’ stata sempre attaccata dalle forze politiche
di centro destra che hanno sottolineato quanto poco tale politica avesse
ottenuto in termini di garanzia di sicurezza per il Paese (
La vittoria del centro
destra alle elezioni presidenziali a Seoul del
dicembre del 2007 e alle legislative dell’aprile
[1] Fonte: CIA Worldfactbook 2008
[2] Kim Il-Sung avviò l'idea di “Juche” il 28 dicembre 1955 nel discorso Sull'eliminazione del dogmatismo e del formalismo e della instaurazione di Juche nel lavoro ideologico. L'idea Juche è un amalgama di neo-confucianesimo e di stalinismo; essa si basa sulla necessità di agire in maniera indipendente senza dover dipendere da altri, ed esalta lo spirito di autosufficienza. Negli anni, l'idea ha preso sempre più forma, divenendo, allo stato attuale, una vera e propria ideologia. Juche ha ufficialmente rimpiazzato tanto le religioni tradizionali quanto l'ideologia marxista, portando ad un culto della personalità e ad un autoritarismo che non hanno pari in nessuna parte del mondo. Oggetto di questo culto sono stati prima il "presidente eterno" Kim Il-Sung e poi suo figlio, il "caro leader" Kim Jong-Il. Kim Il-Sung e suo figlio Kim Jong-Il sono visti entrambi come guide assolute ed infallibili.
[3] Fonte: The CIAWorldFactBook 2008.
[4] Fonte: dipartimento di Stato USA.
[5] Specifica iniziativa da noi promosse a sostegno del dialogo intercoreano. Seminari annuali sulla Penisola coreana fin dal 2002, giunti nel 2007 alla loro 5° edizione. Infatti a Como, il 26 marzo scorso, è stato organizzato dal Ministero degli Esteri in collaborazione con il Landau Network Centro Volta un seminario internazionale dal titolo: “Cooperative Stability in North East Asia in the Aftermath of the latest Round of the 6-Party Talks”. Il seminario del 2008 è ancora da organizzare.
[6] Le sei sessioni negoziali del Six Party Talks
I tornata ( 27-29 agosto 2003); II tornata (25-28 febbraio 2004); III tornata (23-25 giugno 2004); IV tornata, fase 1 (26 luglio–7 agosto 2005); IV tornata, fase 2 (13-19 settembre 2005); V tornata, fase 1 (9-11 novembre 2006); V tornata, fase 2 (18-22 dicembre 2006); VI tornata, fase 1 (19-22 marzo 2007); VI tornata, fase 2 (18-20 luglio e 27-30 settembre 2007).