Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Rapporti Internazionali | ||
Titolo: | REPUBBLICA DEL CILE - Incontro del Presidente della Camera con il Presidente del Senato Cileno, Sen. Adolfo Zaldivar Larrain - ROMA, 19 giugno 2008 | ||
Serie: | Schede Paese Numero: 28 | ||
Data: | 17/06/2008 | ||
Descrittori: |
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REPUBBLICA DEL CILE
Repubblica del Cile
Breve profilo storico-politico*
A metà del XVI secolo si realizzò la conquista spagnola del territorio cileno, occupato, sin dal I sec., dai Mapuche, tribù del popolo degli Auracani. Gli spagnoli erano guidati da Pedro de Valdavia, fondatore di Santiago.
Nel 1817, dopo 7 anni di guerra, gli spagnoli vennero sconfitti e nel 1818 venne proclamata l’indipendenza del Cile.
Nell’Ottocento si alternarono al potere i conservatori, espressione degli interessi dei grandi proprietari terrieri e i liberali, che condussero una politica mirante a una maggiore liberalizzazione del commercio.
Il Cile fu la prima nazione in America Latina a raggiungere una stabilità di governo, favorita dalle condizioni fisiche del territorio, dall’omogeneità della popolazione, dalla coesione della classe dominante e soprattutto da un lungo periodo di espansione economica, fondata sulle esportazioni di materie prime e semilavorati.
Il Cile dovette fronteggiare la Bolivia alleata al Perù nella “Guerra del Pacifico”, per lo sfruttamento della regione costiera di Atacama, ricca di minerali. Dopo la mancata esecuzione di un accordo del 1865 per la delimitazione della frontiera con la Bolivia a 24° di latitudine sud, in cambio di una moratoria di 25 anni sui dazi boliviani sulle importazioni di nitrati cileni, il Cile inviò proprie truppe nella regione contesa (14 febbraio 1879). La Bolivia rispose con la dichiarazione di guerra (1° marzo). La vittoria militare garantì al Cile il possesso della regione di Atacama (ufficialmente sancita nel 1904).
A partire dal 1925, i militari si inserirono nella politica cilena, sfruttando a loro vantaggio la crisi economica nel tentativo di cambiare radicalmente il sistema istituzionale. Il Colonnello Ibáñez fu presidente dal 1927 al 1931 e dal 1952 al 1958.
Dopo la grande depressione degli anni trenta, un piccolo gruppo di cattolici ruppe i legami con il partito conservatore, dando vita ad una nuova forza politica, la Falange Nacional, caratterizzata da una visione non marxista della politica sociale. Ne scaturì negli anni cinquanta il partito dei Cristiano Democratici che, rappresentato da Eduardo Frei, vinse le elezioni del 1965, presentando un vasto programma di riforme.
Le elezioni presidenziali del 1970 furono vinte dal socialista Allende. Il nuovo governo prese provvedimenti per l’attuazione della riforma agraria, aumentò i salari, conquistando così l’appoggio della classe operaia ed attuò un vasto programma di nazionalizzazione: dalle miniere di rame alle banche, fino alle imprese estere.
In politica estera, il Cile instaurò relazioni con Cuba, la Repubblica Popolare Cinese, la Corea del Nord e la Repubblica Democratica Tedesca, creando tensioni non solo con l’opposizione borghese, ma anche con gli Stati Uniti.
Dopo un primo tentativo di colpo di Stato militare nel giugno 1973, i rappresentanti della destra e del centro della Camera dei deputati accusarono il Presidente di aver sistematicamente violato la Costituzione. Proprio mentre Allende si preparava ad indire un plebiscito, l’11 settembre i comandanti militari, guidati dal Generale Augusto Pinochet Ugarte, presero il potere e il Presidente Allende si suicidò durante l’assalto al palazzo presidenziale. Il regime fu caratterizzato da gravi violazioni dei diritti umani ed una nuova Costituzione di stampo autoritario fu approvata con un referendum nel 1980.
Nel 1983 le forze dell'opposizione moderata fondavano il raggruppamento “Alleanza Democratica”. Nel 1988 un referendum indetto da Pinochet a poco più di un anno dalla scadenza del suo mandato ebbe esito sfavorevole. Le proteste contro il regime si rafforzarono con la gravissima crisi economica e portarono al progressivo isolamento di Pinochet, anche a livello internazionale, con la caduta degli altri regimi autoritari in America Meridionale.
Liquidato il regime di Pinochet, nel 1989 venne eletto presidente della repubblica Patricio Aylwin Azócar, al quale nel 1994 succedette Eduardo Frei-Ruiz Tagle, figlio dell'omonimo ex-presidente. Il suo successore, il socialista Ricardo Lagos, ha esercitato il proprio mandato dal marzo del 2000 fino all’assunzione dell’attuale Presidente, la socialista Michelle Bachelet, nel marzo 2006.
DATI GENERALI |
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Superficie |
756.950 kmq (più di due volte e mezzo la superficie dell’Italia) |
Capitale |
Santiago del Cile (5.540.000 abitanti, capitale amministrativa), Valparaíso (810.000 abitanti, capitale legislativa) |
Abitanti |
16.134.000[1] |
Tasso di crescita della popolazione |
0,94% |
Aspettativa di vita |
76 anni |
Composizione etnica |
bianchi e bianco-amerindi 95%, amerindi 3%, altri 2% |
Religioni praticate |
cattolica 89%; protestante 11% |
CARICHE DELLO STATO
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Presidente della Repubblica e Primo Ministro |
Michelle BACHELET JERIA (Partito Socialista, dal 15 gennaio 2006) |
Presidente della Camera dei deputati |
Juan BUSTOS RAMÍREZ (Partito Socialista, da marzo 2008)
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Presidente del Senato |
Adolfo ZALDÍVAR LARRAÍN (Indipendente, dal 12 marzo 2008) |
Ministro degli Interni |
Edmundo PÉREZ YOMA (DC dall’8 gennaio 2008)
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Ministro degli esteri |
Alejandro FOXLEY RIOSECO (Democrazia Cristiana, dall’11 marzo 2006) |
Ministro delle finanze |
Andrés VELASCO BRAÑES (tecnico, dall’11 marzo 2006) |
Ministro dell’economia |
Hugo LAVADOS MONTES(Democrazia Cristiana, dall’8 gennaio 2008)
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SCADENZE ELETTORALI
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Politiche |
Dicembre 2009
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Presidenziali
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Dicembre 2009
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QUADRO POLITICO
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Governo in carica
L’8 gennaio 2008 la Presidente Bachelet ha effettuato un rimpasto di Governo (il quarto da quando è salita al potere), sostituendo sei ministri a seguito alla perdita della sua maggioranza alla Camera dei deputati (alla fine del 2007 aveva già perso la maggioranza al Senato) dovuta alle dimissioni di cinque deputati democristiani legati al senatore Adolfo Zaldívar, (espulso due settimane prima dal partito e che aveva sempre avversato l’accordo con il Partito socialista). In particolare, la Bachelet ha sostituito il dimissionario ministro dell’interno, Belisario Velasco, con Edmundo Pérez Yoma, ex ministro della Difesa nel Governo di Eduardo Frei ed ex ambasciatore del Cile in Argentina. Inoltre sono stati nominati nuovi ministri dell'Economia (Hugo Lavados), delle Miniere (Santiago González), delle Opere Pubbliche (Sergio Bitar), dell'Agricoltura (Marigen Hornkohl) e della Cultura (Paula Quintana).
Il nuovo
Gabinetto, pur non modificando sostanzialmente gli equilibri politici - ad
eccezione della presenza di un nuovo membro del Partito Radicale (Santiago González) al posto di un indipendente – ha segnato
sicuramente un'importante inversione di tendenza rispetto agli inizi del
governo della Presidente Bachelet. I partiti politici
della Concertación hanno nuovamente acquistato peso
al momento della definizione di nomine ministeriali. Lo stile che
La popolarità della Presidente è ora al 40% ed è scesa di circa 20 punti rispetto all’inizio del suo mandato.
Attualmente la coalizione di governo può contare su 57 voti alla Camera su un totale di 120 seggi, più i voti di 3 deputati indipendenti che generalmente sostengono l'esecutivo. La destra all'opposizione può contare su 54 voti, in aggiunta ai sei deputati che hanno ritirato la loro fiducia al governo Bachelet. Alla fine del 2007, la Presidente aveva perduto la maggioranza al Senato, con l'abbandono della coalizione da parte di un senatore del Partito per la Democrazia Cristiana.
Composizione della Camera[2]:
Partiti |
seggi |
Partido Demócrata Cristiano (DC) |
16 |
Partido por la Democrácia (PPD) |
19 |
Partido Radical Socialdemócrata (PR/SD) |
7 |
Partido Renovación Nacional (RN) |
20 |
Partido Socialista de Chile (PS) |
15 |
Partido Unión Demócrata Independiente (UDI) |
33 |
Indipendenti (I) |
10 |
TOTALE |
120 |
Composizione del Senato[3]:
Partiti |
seggi |
Partido Demócrata Cristiano (PDC) |
5 |
Partido por la Democrácia (PPD) |
2 |
Partido Radical Socialdemócrata (PR/SD) |
3 |
Partido Renovación Nacional (RN) |
7 |
Partido Socialista de Chile (PS) |
8 |
Partido Unión Demócrata Independiente (UDI) |
9 |
Indipendenti |
4 |
TOTALE |
38 |
QUADRO ISTITUZIONALE
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Sistema politico
Il Cile è una Repubblica Presidenziale, indipendente dal 1818. Il Congresso cileno, il 26 agosto 2005, ha approvato in via definitiva le 58 modifiche alla Costituzione, che sono state poi adottate dal Presidente della Repubblica dell’epoca Lagos, il 17 settembre 2005.
Gli emendamenti recentemente approvati smantellano il predominio dell’oligarchia militare e reintroducono numerosi ed importanti istituti propri di un ordinamento democratico-pluralista.
Con la riforma vengono anzitutto abolite le figure dei senatori designati e dei deputati cosiddetti “vitalizi”, selezionati dal Presidente in carica in prevalenza tra gli alti ufficiali delle Forze armante. I 9 senatori non eletti attualmente in carica non sono stati infatti sostituiti allo scadere del loro mandato, in marzo.
Inoltre, i vecchi Presidenti della Repubblica perdono il diritto a divenire senatori a vita: tale nomina aveva garantito a Pinochet il diritto a sedere nel consesso parlamentare, garantendogli al contempo l’immunità.
Il Presidente riacquista il diritto a destituire i comandanti in carica dell’Esercito, dell’Aviazione e della Marina, prerogativa trasferita con la costituzione da Pinochet al Consiglio nazionale di sicurezza che, sempre ad opera della revisione, diviene organismo puramente consultivo senza poteri di tipo decisionale.
In aggiunta, la riforma contiene molte novità anche non collegate alla realtà militare. Il punto più discusso e che ha già sollevato vespai di critiche è quello secondo il quale il mandato del Presidente viene ridotto da sei a quattro anni pur venendo mantenuto il divieto di un secondo periodo consecutivo di esercizio delle funzioni. I critici sostengono si tratti di un lasso temporale eccessivamente limitato. Il vantaggio, come sottolineato dai sostenitori della riforma, è il maggior ricambio alla guida del Paese e si associa ad una maggior praticità ed economicità delle tornate elettorali: le elezioni presidenziali e quelle del Congresso andrebbero difatti a coincidere.
Le riforme accrescono poi il ruolo del Parlamento in un sistema, come quello cileno, con una forte accentuazione presidenziale. In tal senso si è deciso, ad esempio, che, per avviare un’inchiesta parlamentare sull’operato del Governo, basti il 40% dei voti della Camera bassa anziché la maggioranza assoluta.
Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica è eletto direttamente con suffragio universale per un mandato di quattro anni. Non può essere immediatamente rieletto. Se un candidato non riceve più del 50% dei voti al primo turno, si tiene un ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto più voti. Il Presidente nomina i Ministri. L’età per essere eletto Presidente è stata ridotta da quaranta a trentacinque anni.
Parlamento
Il Parlamento (Congreso)[4] è a struttura bicamerale, composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato.
Il nuovo testo costituzionale stabilisce che il Presidente della Camera segua il Presidente del Senato nella “linea di successione” relativa all’esercizio delle funzioni di Presidente della Repubblica, in caso di incapacità di quest’ultimo.
Inoltre, il Presidente della Camera integra il Consiglio per la Sicurezza nazionale.
La Camera dei Deputati è composta di 120 membri eletti a suffragio universale diretto per quattro anni. Sono aumentate le facoltà fiscali della Camera dei deputati che potranno creare commissioni d’inchiesta, con una maggioranza dei 3/5 dei deputati in esercizio. La Camera potrà inoltre convocare i ministri fino a tre volte l’anno; tale convocazione potrà essere richiesta da un terzo dei deputati in esercizio.
A partire dall’11 marzo del 2006, il Senato è composto solo da 38 membri eletti a suffragio popolare. Sono stati eliminati i membri istituzionali[5] e quelli vitalizi. La durata in carica dei senatori è 8 anni. Ogni 4 anni viene rinnovato metà del Senato.
Struttura amministrativa
Si articola in 13 Regioni, a loro volta suddivise in province e comuni (341). Mentre le Regioni e le Province sono governate da rappresentanti designati dal Presidente della Repubblica, i comuni sono guidati da sindaci direttamente eletti dal corpo elettorale.
ATTUALITA’ DI POLITICA INTERNA ED INTERNAZIONALE(in collaborazione con il MAE)
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Situazione politica interna
A
due anni e mezzo dal suo insediamento al Palacio de
I risultati di una indagine sul mercato del lavoro, presentati a settembre del 2007 dal Ministro della Pianificazione e dal Sottosegretario al Lavoro, mostrano che il 15% della forza lavoro cilena (pari a circa un milione di persone) percepisce meno dello stipendio minimo (pari a circa 150 euro). Lo stesso studio evidenzia come il 10% delle persone a reddito più elevato guadagna in media una cifra pari a 14 volte quella del 10% più povero. Alla delusione in vasti settori dell’opinione pubblica per la debolezza delle riforme, va aggiunta la prova di scarsa capacità amministrativa fornita dall’Esecutivo in episodi eclatanti coma la fallita riforma del sistema di trasporti pubblici di Santiago (il cosiddetto progetto “Transantiago”) che ha inflitto notevoli disagi agli utenti del trasporto pubblico, notoriamente appartenenti ai ceti meno abbienti.
La fragilità del Governo si è manifestata in modo clamoroso con la duplice votazione parlamentare che ha approvato il procedimento di impeachment presentato dall’opposizione dei confronti del Ministro dell’Istruzione, Signora Yasna Provoste.
L’accusa riguarda un ammanco di
fondi pari a circa 260 miliardi di pesos cileni (circa 520 milioni di US $),
rilevato dalla Corte dei Conti e destinato alle scuole a sovvenzione
statale.
Si tratta della prima destituzione di un Ministro per decisione parlamentare dal ritorno alla democrazia. L'ultimo precedente risale infatti all'ultimo periodo del governo di Allende, quando furono destituiti quattro Ministri, tra aprile e luglio del 1973. Il nuovo ministro dell’ Istruzione è stato nominato nella persona di Monica Jiménez, Rettore dell'Università' Cattolica di Temuco, politicamente vicina alla DC, personalità con una lunga esperienza in campo accademico.
La “Presidenta” non è rieleggibile al prossimo mandato. Proprio per questo, e per la breve durata del mandato presidenziale, sono già cominciate le campagne dei futuri candidati alla Presidenza. Al momento i candidati piú credibili della Concertación potrebbero essere quattro: l’ex Presidente Lagos (PPD), il Segretario Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Josè Miguel Insulza (PS), ed i democristiani Signora Soledad Alvear, attuale Presidente del Partito e già Ministro degli Esteri di Lagos, e l’ex Presidente del Senato ed ex Presidente della Repubblica, Eduardo Frei. Secondo i sondaggi pubblicati dai principali quotidiani cileni, il principale - per il momento - candidato del centro-destra, Piñera (RN), risulta essere il favorito dell’opposizione e forte abbastanza da impensierire i candidati della Concertación. Un altro possibile candidato dell'Alianza è Joaquín Lavín (UDI), che ha fatto registrare negli ultimi sondaggi un netto aumento dei consensi.
Prima delle elezioni presidenziali e politiche del dicembre 2009 avranno luogo, a fine 2008, quelle comunali. Le candidature non sono state ancora formalizzate, anche se le grandi manovre per aggregare consensi all’interno dei rispettivi partiti e schieramenti sono già state avviate.
Il vero elemento di differenza tra Piñera e i candidati della Concertación sembrerebbe il livello di attenzione rivolto alla cosiddetta “clase media” chiaro obiettivo politico del candidato in pectore della Alianza, mentre per la Concertación ed i suoi rappresentanti è il tema della “coesione sociale” a rappresentare al punto centrale nell’azione di governo e nella elaborazione delle politiche pubbliche.
Secondo gli osservatori politici, due sono in questo momento le principali questioni che avranno influenza nel prossimo futuro nella politica interna cilena: da un lato, la decisione che prenderà Lagos circa la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2009; dall’altro, l’atteggiamento della Democrazia Cristiana, che negli ultimi tempi ha assunto posizioni polemiche con gli alleati, nel timore di perdere consensi a favore dei moderati del centro-destra. La strada per le elezioni è comunque ancora lunga: le candidature saranno formalizzate solo l’anno prossimo, ma le grandi manovre per aggregare consensi all’interno dei rispettivi partiti e schieramenti sono state avviate.
Principali linee di politica estera
In politica estera, il Cile continua a godere di un solido
prestigio in America Latina e nel mondo. Nel
Adottando un modello neo-liberale aperto al commercio internazionale, il Cile ha intessuto una rete di Trattati di libero scambio (USA, Canada, Messico, Cina, Giappone, ecc.) e Accordi di complementazione economica parziale (India) frutto di una politica di crescente apertura commerciale del Paese. Tale politica rientra in una strategia economica di più ampio respiro, rilanciata dal Governo con la promozione di una nuova immagine-Paese volta a trasformare il Cile nel centro finanziario del Cono Sud.
Con riferimento poi al rapporto tra i diversi processi di integrazione in corso in America Latina (MERCOSUR e CAN) e le iniziative in programma nel quadro della Comunità Sudamericana delle Nazioni, la visione cilena appare ispirata a criteri di cautela. Secondo il Cile, i temi sui quali tale convergenza potrebbe realizzarsi sono quelli relativi alle infrastrutture, all'energia, alla politica sociale ed alla finanza, ma, al di fuori delle dichiarazioni di rito, non sembrano qui maturi i tempi per integrazioni più coraggiose, in particolare sul piano politico.
Resta invece tuttora aperta, a seguito di un ulteriore rinvio del voto al Senato, una importante questione dalle delicate conseguenze sul piano internazionale ed, in particolare, per quanto concerne i rapporti con gli USA: l'adesione al Tribunale Penale Internazionale (TPI). Il Cile, pur avendo firmato lo Statuto l'11 settembre del 1998, non lo ha infatti ancora ratificato, unico tra i Paesi dell'America meridionale. Nonostante la volontà dell'attuale Governo di procedere alla ratifica, l'opposizione di centro-destra - e settori della maggioranza - vi si oppongono praticando una tattica dilatoria, preoccupati dalle ripercussioni delle possibili sanzioni applicate, in caso di ratifica, da parte degli Stati Uniti sulla base della nota Legge ASPA (American Service Protection Act).
In particolare, nell’aprile 2002, un gruppo di parlamentari di centro destra appartenenti all’Alianza, si è rivolto alla Corte Costituzionale sollevando a mezzo di una petizione la questione della incostituzionalità di un’eventuale ratifica dello Statuto di Roma, ottenendone una sentenza a loro favorevole. Tale pronuncia ha di fatto legato in maniera inscindibile detta ratifica ad una revisione costituzionale, processo che in questo Paese necessita della maggioranza dei tre quinti sia alla Camera che al Senato. Nell’accogliere la petizione di incostituzionalità, la massima giurisdizione costituzionale cilena ha infatti stabilito che la ratifica dello Statuto comporterebbe una cessione di sovranità da parte dello Stato cileno.
Nelle relazioni con i Paesi
vicini, il Governo appare seriamente intenzionato a continuare una politica
di "attenzione speciale".
Ha avviato infatti un dialogo "senza esclusioni" con
L'importanza attribuita dalla Presidente agli equilibri
regionali è evidenziata dal nutrito programma di viaggi effettuati lo scorso
anno. Nei primi mesi dell'anno
Un ruolo di importanza crescente nella politica estera cilena e' oggi giocato dalle strategie nel campo dell'approvvigionamento energetico. La complicata dipendenza energetica dall'Argentina sta infatti spingendo il Cile sulla strada della diversificazione: due impianti di rigassificazione di gas liquefatto (GNL) stanno per essere realizzati, mentre un'importanza crescente assumono le forme di energia rinnovabili (l'idroelettrico ed il geotermico in particolare sono anche di nostro interesse, con una significativa presenza dell'ENEL) e si e' riavviato, pur tra numerosi distinguo ed una palese freddezza da parte della Moneda, il dibattito sul nucleare.
Molto buone possono essere definite le relazioni UE-Cile. Se si escludono alcune leggere frizioni in merito alla richiesta apertura del mercato europeo ai prodotti agricoli cileni e, da parte UE, di una più rigorosa tutela della proprietà intellettuale e delle denominazioni geografiche, l'Accordo di Associazione attualmente in vigore viene portato ad esempio nell'area latinoamericana. Da parte europea inoltre va rilevato come le risorse stanziate per il periodo 2007-2013 ammontino a ben 41 milioni di euro per il finanziamento di programmi nei settori della coesione sociale, innovazione e competitività ed istruzione.
Sul piano multilaterale il governo cileno, nel corso dell'ultimo anno, ha sostenuto tutte le nostre posizioni e candidature. In particolare, ci e' stato assicurato il voto al Consiglio Esecutivo dell'UNESCO ed al Consiglio dei Paesi di Prima Categoria dell'ICAO, e' stato assicurato il sostegno alla nostra richiesta di conferire all'Istituto Italo Latinoamericano (IILA) lo status di Osservatore Permanente presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il co-patrocinio al progetto italiano di Risoluzione sulla moratoria per la pena di morte, nonché alla nostra richiesta di appoggio per la rielezione del nostro Paese al Consiglio Esecutivo dell'IMO.
Il Cile ha infine appoggiato la candidatura della città di Milano ad ospitare l'Expo 2015 ed ha assicurato il proprio sostegno alla candidatura del Presidente della Croce Rossa italiana, Dr. Massimo Barra, alla Commissione Permanente della Croce Rossa Internazionale ed ha inoltre accettato la nostra proposta di appoggio reciproco relativa alla candidatura del Prof. Pisillo Mazzeschi al Comitato per i Diritti Umani delle NU, per il periodo 2009-2012.
Partecipazione cilena alle missioni di mantenimento della Pace delle Nazioni Unite
Il Cile partecipa con un totale di 520 uomini alle missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, occupando la terza posizione tra i maggiori contributori di truppe dell’America Latina dopo Brasile (1281 uomini) e Argentina (903 uomini). L’impegno cileno si concentra nella missione MINUSTAH ad Haiti dove sono presenti 501 militari e 13 agenti di polizia ed è presente con alcuni osservatori militari anche in Kossovo (UNIMIK), al confine tra India e Pakistan (UNMOGIP) e in Medio Oriente (UNTSO).
Diritti Umani
Dopo 17 anni di regime militare (1973-1990), nel 1990 il Cile è ritornato ad essere un Paese democratico.
I diritti civili e politici sono generalmente rispettati. Dal 2005 la nuova procedura penale garantisce un sistema di giustizia indipendente più trasparente, con la separazione fra giudizio, accusa e difesa.
Le forze di polizia e l’amministrazione pubblica sono relativamente efficienti e libere dalla corruzione.
Negli ultimi anni il procedimento giudiziario a carico di membri delle forze armate per le violazioni dei diritti umani compiute sotto il regime militare ha conosciuto progressi significativi. Secondo il cosiddetto “Rapporto Valech” del 2004, circa 30.000 vittime di violazioni di diritti umani durante la dittatura militare hanno ricevuto una compensazione finanziaria ed è stato loro assicurato l’accesso ai servizi di sanità ed educazione.
Sono state prese alcune importanti decisioni intese a
limitare gli effetti della legge di amnistia risalente al 1978, che aveva
impedito di perseguire i crimini commessi durante il colpo di Stato e durante
gli anni successivi. Nel settembre
Il Cile ha ratificato le principali Convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti umani, tra cui il “Patto sui diritti civili e politici” ed il “Patto sui diritti economici, sociali e culturali”, e significativi strumenti giuridici regionali in materia, tra cui la “Convenzione americana sui diritti umani”.
I diritti umani sono garantiti per legge ed il loro rispetto assicurato dai tribunali interni. C’è inoltre interesse da parte della stampa e del governo riguardo alla situazione dei diritti umani, in particolare alle libertà di espressione, informazione e religione, che sono di regola garantite nella pratica. La libertà di associazione è in linea di massima rispettata, e sono molte le organizzazioni non governative attive sul territorio, interessate non soltanto al rispetto dei diritti umani, ma anche ad altre questioni che interessano la società civile in senso lato, il dialogo fra queste e i vertici governativi è ancora debole.
Il Cile ha istituito un Consiglio per la questione
femminile, il “Servicio National
de
Per quanto riguarda i diritti dei fanciulli, in Cile è stato istituito un servizio nazionale per i minori, “Servicio Nacional de Meneros” (SENAME), che ha il compito di preparare proposte di legge a favore dei diritti dei minori, di proteggere quelli che vivono in situazioni di difficoltà e di gestire le procedure di adozione. Sebbene la situazione generale dei minori cileni sia buona, persistono gravi problemi specie rispetto al lavoro minorile.
In Cile sono presenti minoranze etniche per un totale del 4,5% della popolazione e si segnala una certa discriminazione nei loro confronti. Gli esponenti di queste minoranze lamentano di non essere adeguatamente rappresentati nel mondo politico, commerciale e militare. Non mancano inoltre casi di manifestazioni di sentimenti razzisti nei confronti delle minoranze, anche se occasionali.
QUADRO ECONOMICO (in collaborazione con il MAE)
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PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
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PIL (a parità di potere di acquisto) |
234,4 miliardi di dollari |
PIL al cambio ufficiale |
103,3 miliardi di dollari |
Composizione per settore |
agricoltura 4,9%, industria 49,7%, servizi 45,4% |
Crescita PIL |
5,2% |
PIL pro capite (a parità di potere d’acquisto) |
14.400 dollari (Italia: 29.700 dollari) |
Inflazione |
6,5% |
Disoccupazione |
7% |
Rapporto debito pubblico /PIL |
3,6% del PIL |
Popolazione al di sotto della soglia di povertà |
18,2% (2005) |
Debito estero |
49,18 miliardi di dollari |
Fonte: CIA, The World Factbook (2008).
L’Esecutivo Bachelet ha promosso in campo economico un’azione di sostegno allo sviluppo del libero mercato, proseguendo, pur con una maggiore attenzione al rafforzamento di politiche sociali, nel solco già tracciato dalla precedente amministrazione Lagos. Il Cile attraversa una favorevole congiuntura economica, determinata dalla stabilità economica del Paese, dalla costante crescita delle principali economie asiatiche (Cina, India, Corea del Sud), la cui domanda di materie prime cilene (in primis rame e molibdeno) è aumentata in misura esponenziale, dal buon andamento dell’economia dei Paesi limitrofi (Argentina, Brasile, Perù, Colombia). Tale situazione offre una buona opportunità per ampliare le riforme strutturali ed, in particolare, quelle intese a favorire lo sviluppo di PMI, a promuovere una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro, il miglioramento della qualità dell’istruzione, nonché una partecipazione più equilibrata di tutti i gruppi sociali ai benefici derivanti dalla crescita economica.
Il contenimento del deficit di bilancio, del debito pubblico e dell’indebitamento con l’estero continuano a sommarsi ad una politica fiscale estremamente prudente. Una maggiore attività interna in termini di consumo ed investimenti ed un incremento della domanda internazionale di prodotti cileni hanno contribuito inoltre a tale consolidamento e all’espansione delle esportazioni.
Secondo stime Economist Intelligence Unit (EIU), nel 2007 la crescita del PIL ha raggiunto il 5,8% contro il 4 % del 2006. La forte spinta inflazionistica innestatasi nella seconda parte dell’anno, a causa principalmente dell’incremento dei prezzi di alcuni prodotti alimentari e dei combustibili, ha proiettato il tasso d’inflazione annuale al 7,8% (oltre il livello di tolleranza indicato dall’autoritá monetaria ad inizio anno). Ciò ha indotto il Banco Centrale ad incrementare il tasso d’interesse, fissandolo a gennaio 2008 al 6, 5%.
Nel 2007 il tasso di disoccupazione è stato pari a circa il 7.1%, con una flessione rispetto al 2006. Sull’indice di disoccupazione ha inciso positivamente l’efficacia dei programmi di “impiego statale”, realizzati dal Governo, ed un aumento dei posti di lavoro nel settore dell’edilizia e nell’industria manifatturiera.
RAPPORTI BILATERALI
(a cura del MAE)
Ambasciatore italiano a Santiago:
S.E. Paolo Casardi
Ambasciatore cileno in Italia:
Ministro Consigliere Konrad Paulsen Rivas
Relazioni politiche
Le relazioni bilaterali con il Cile si presentano eccellenti. L’Italia ha da sempre intrattenuto delle relazioni di amicizia con Santiago, relazioni che affondano le proprie radici nel contributo dato dalla nostra emigrazione allo sviluppo del Paese. Interrotti sul piano diplomatico durante la dittatura del generale Pinochet, i vincoli tra Italia e Cile si sono, in realtà, approfonditi in quegli anni, grazie alla presenza nel nostro Paese di numerosi rifugiati politici che sarebbero divenuti la classe dirigente del Cile democratico. Assai intensi anche i rapporti sorti in quei decenni a livello di partiti.
Dopo il ritorno della democrazia, le relazioni bilaterali si sono mantenute su di un livello di grande cordialità, che non si è però riflesso in una regolarità di contatti sul piano politico, nonostante la crescente importanza che il Paese andino veniva assumendo in ambito regionale ed ultraregionale, in particolare come modello di successo di sviluppo economico.
Lo scambio di visite a livello bilaterale è aumentato di rilevanza e intensità nell’ultimo biennio, a testimonianza della forte azione di rilancio delle nostre relazioni con l’America Latina.
In tale prospettiva, si registra uno scambio di visite di Stato. Dopo la visita di Stato della Presidente Bachelet[6] in Italia il 15-17 ottobre 2007, in occasione della III Conferenza nazionale Italia-America latina svoltasi il 16 e il 17 ottobre 2007 presso il Ministero degli Esteri, particolarmente significativa è stata la visita di Stato in Cile del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il 17-18 marzo 2008. La doppia visita di Stato segue la visita dell’allora Ministro D’Alema in Cile[7] a dicembre del 2006, accompagnato dall’ex Sottosegretario Di Santo e quella dell’allora Presidente Prodi a marzo del 2007.
A settembre 2006, è stato a Roma l’ex Presidente della Camera cilena, Viera Gallo. Ad ottobre 2006 il Min. D’Alema ha incontrato il Presidente della Camera dei Deputati di Santiago, Leal, ricevuto anche dal Presidente Napolitano e dal Presidente della Camera, Bertinotti.
Il Sottosegretario Di Santo è stato in visita in Cile all’inizio di novembre 2006, incontrando il Ministro degli Esteri, Foxley, oltre al Ministro dell’Economia, Ferreiro Yazigi. Nello stesso mese, ha partecipato all’Internazione Socialista di Santiago, unitamente, fra gli altri, agli On.li Fassino, Boselli, Locatelli e Bafile.
Nel corso dell’ultima settimana di gennaio 2007, si è svolta la visita in Cile del Presidente della Camera, Bertinotti, che ha incontrato, fra gli altri, il Presidente Bachelet, il Presidente del Senato, Frei, ed il Presidente della Camera, Leal.
Il Sottosegretario Di Santo inoltre ha partecipato al XVII Vertice Iberoamericano dei Capi di Stato e di Governo che si è tenuto a Santiago dall’8 al 10 novembre 2007.
E’ da rilevare che è in corso una positiva collaborazione fra l’Arma dei Carabinieri e i Carabineroscileni sulla base dell’accordo firmato a Roma, nell’aprile del 2004, in occasione della visita in Italia dell’allora Ministro della Difesa Bachelet. Tale collaborazione che – al di là delle possibili ricadute positive in termini di fornitura di mezzi per il corpo di polizia del Paese andino (Agusta-Westland ha recentemente vinto la gara per la fornitura di quattro elicotteri ai Carabineros cileni) – potrebbe svilupparsi anche nell’ambito delle operazioni di pace.
La posizione del Cile in tema di riforma del Consiglio di Sicurezza ONU è distante dalla nostra: Santiago è infatti favorevole all’aumento dei seggi sia permanenti che non permanenti, e da tempo ha assunto l’impegno a sostenere le aspirazioni del Brasile. Il Cile ha poi esteso il suo appoggio anche alle candidature di Germania, Giappone e India. La stessa Presidente cilena, Michelle Bachelet, nel corso di una visita a Berlino nell’ottobre del 2006, ha ribadito il sostegno cileno alle aspirazioni della Germania.
Il Cile è un Paese abolizionista ed ha votato a favore della risoluzione dell’Assemblea Generale ONU sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali (18/12/2007).
Per quanto riguarda le relazioni economiche, in un contesto caratterizzato da interessanti prospettive di investimento per gli operatori italiani, si avverte la necessità di riequilibrare il saldo negativo della bilancia bilaterale. Il rapporto tra esportazioni cilene verso l’Italia e esportazioni italiane verso il Cile è pari a 5/1 (dati del 2007). L’Italia deve puntare soprattutto su un rafforzamento della vendita di macchinari (settore agricolo, ospedaliero, minerario, della difesa) per ridurre il deficit. Peraltro, il valore delle esportazioni cilene verso l’Italia è fortemente collegato alla vendita di rame e suoi derivati, il cui prezzo è aumentato del 300% negli ultimi 4 anni. Considerata la crescente richiesta di rame da parte del sistema produttivo italiano, il Cile è di fatto un partner strategico del nostro Paese: infatti oltre il 50% del totale delle importazioni cuprifere italiane essenziali per il funzionamento di tutti i nostri impianti industriali proviene dal Paese Andino.
Tra i
settori di forte interesse occorre citare, in primo luogo, l’ambito delle Piccole
e Medie Imprese, che occupa in Cile oltre l’80% della popolazione,
contribuendo, tuttavia, in misura assai limitata (10%) al flusso delle
esportazioni. Da parte cilena si mostra interesse per l’esperienza
italiana nello sviluppo di strumenti legislativi di appoggio alle PMI, consorzi
all’esportazione e distretti industriali. Data l’esigenza vitale per il
Cile di differenziare le esportazioni, si comprende la priorità assegnata al
potenziamento delle PMI e ad una loro maggiore capacità di proiezione
internazionale. Il Parlamento cileno ha approvato a maggio del 2007 una legge
sulla costituzione di “società di garanzia reciproca” ispirato al modello
italiano. EuroFidi – principale consorzio fidi
italiano – e Intesa - San Paolo (unica banca italiana in Cile), insieme a CORFO
(agenzia di sviluppo governativa) e alla Unioncamere
cilena sono all’opera per dare vita alle prime società di garanzia cilene sulla
base della nuova normativa. La cilena CORFO e la nostra ICE hanno peraltro
avviato dal gennaio 2005 una intensa collaborazione che si è tradotta in
numerosi eventi promozionali sia in Cile che in Italia. Si ricorda il Forum
imprenditoriale italo-cileno, nel gennaio
Interessanti prospettive si presentano nel settore energetico, dove sono già attive tre imprese italiane (Enel, Intergas, Idroenergia, Maire Tecnimont, Ansaldo Energia). Il Governo Bachelet ha indicato come prioritario il problema del fabbisogno energetico nazionale e della necessaria diversificazione delle fonti al fine di trovare alternative concrete alla fornitura di gas dall’Argentina (partner dimostratosi poco affidabile per le continue sospensioni delle forniture). Permangono ampi spazi d’inserimento nel mercato, in particolare per ciò che concerne lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili. Tra i vari progetti identificati quali prioritari dal Governo Bachelet, la riconversione/modernizzazione di centrali esistenti, la costruzione di grandi centrali idroelettriche nel Sud del Paese (regione di Aysen), la realizzazione di centrali termoelettriche a ciclo combinato tra carbone, gas e petrolio, la costruzione di impianti per la rigassificazione di gas liquefatto (GNL) e lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, in primis energia eolica, geotermica e biomassa. Al fine di consolidare la presenza italiana in un settore strategico quale quello energetico, le nostre imprese, il cui know how è ampiamente riconosciuto in Cile, sono chiamate a partecipare ai progetti e alle conseguenti licitazioni internazionali che il Governo cileno bandirà nel corso dei prossimi anni. Un notevole passo avanti nella cooperazione energetica deriverà dalla acquisizione, quando operativa, degli attivi di Endesa in America Latina da parte di Enel, già presente nei settori idroelettrico e geotermico, e, in prospettiva, anche in quello eolico. Ciò segnerebbe altresì il ritorno in forze a Santiago di una grande impresa italiana e, quale immediata conseguenza, un deciso incremento della quota italiana di investimenti nel Paese.
Di rilievo le possibilità dicooperazione nel settore dell’industria per la difesa, nel quale esistono opportunità interessanti per Finmeccanica. Agusta-Westland ha recentemente vinto la gara di fornitura di quattro elicotteri ai Carabineros de Chile, con interessanti prospettive per i prossimi due anni. Finmeccanica nutre l’auspicio che anche altre Forze Armate (che hanno in programma a breve altre gare), nonché operatori civili, possano scegliere i prodotti della azienda. AerMacchi (con gli aerei M-311 e M-346) è pronta a partecipare alla gara internazionale che l’Aeronautica militare cilena dovrebbe bandire nel corso dei prossimi due anni per la fornitura di un nuovo aereo addestratore ed è in procinto di sottoscrivere un accordo di cooperazione industriale, rivolto a tutti i Paesi dell’America Latina, con l’impresa aeronautica nazionale, ENAER. Altre aziende, quali Oto Melara, Wass e Fincantieri, da tempo attive in Cile, stanno rafforzando la loro presenza. Alenia è in contatto con le FF.AA. cilene per la possibile vendita di velivoli da trasporto. Alcatel Alenia Space è in competizione con altre imprese europee per la fornitura di un satellite a uso civile e militare. Ci stiamo inoltre adoperando per il definitivo riavvicinamento tra gli Stati Maggiori delle Forze Armate dei due Paesi che avevano interrotto i contatti per i diciassette anni e oltre di regime militare.
Anche il settore delle infrastrutture e autostrade potrebbe diventare interessante qualora prendano corpo i progetti regionali sui corridoi interoceanici stradali e ferroviari tra porti dell’Atlantico e del Pacifico (in particolare con il Brasile). La nostra “Autostrade” potrebbe quindi avere interesse ad inserirsi sia in questo ambito di medio-lungo periodo, sia, più a breve termine, nelle gare per la costruzione delle reti autostradali nelle regioni cilene (a fine 2007). Inoltre si prevedono nuove gare relative alla costruzione di complessi ospedalieri (la toscana INSO è in gara per la costruzione e successiva gestione di due ospedali a Santiago) e reti ferroviarie che potrebbero vedere la partecipazione di grandi imprese, quali Impregilo, Astaldi, Breda, Ansaldo, Tosoni. Complessivamente, il piano 2007-2010 di opere infrastrutturali oggetto di licitazione da parte delle autorità cilene dovrebbe valere circa 5 miliardi di dollari.
Questione di grande importanza è infine la prossima scelta da parte del Cile, entro il 2008, dello standard per la televisione digitale, per il quale sono in competizione lo standard europeo (DVB; recentemente adottato dall’Uruguay), quello statunitense (ATSC) e quello giapponese (ISDB; adottato dal Brasile). La sensazione è che il Governo cileno sia orientato a scegliere il modello europeo, ma che tale scelta sia contrastata da alcune delle principali catene televisive del Paese che propendono per il sistema nordamericano. Il Presidente Prodi, in occasione della visita di marzo 2007 aveva sollevato il tema con il Presidente Bachelet, che aveva preso atto del passo effettuato in favore del sistema europeo, riservandosi di fornire una risposta una volta che fossero state completate le verifiche tecniche in corso.
Tuttavia la Presidente Bachelet, nel suo discorso sullo stato politico e amministrativo della Nazione, pronunciato il 21 maggio 2008, non ha fatto menzione della questione.
La SACE colloca il Cile nella 2° categoria di rischio (su sette): apertura senza restrizioni, tipica dei Paesi emergenti che non presentano aspetti di rischio rilevanti.
Il Cile è eleggibile al Fondo Unico di “Venture Capital”, gestito da SIMEST per conto del Ministero del Commercio Internazionale. Si tratta di un fondo pubblico per il sostegno agli investimenti delle imprese italiane in aree considerate strategiche per il “Sistema Italia”. Attraverso il Fondo Unico è possibile finanziare l'acquisizione di quote di capitale di rischio di società, partecipate da imprese italiane.
Collettività italiana
Va sottolineato il ruolo fondamentale svolto dalla collettività italiana nel mantenimento e rafforzamento delle relazioni bilaterali. Sebbene numericamente limitata (41.000 cittadini) rispetto ad altri Paesi di questo continente, essa è particolarmente qualificata ed inserita nel mondo politico (il gruppo parlamentare d’amicizia con l’Italia, formato da 33 deputati di origine italiana, è il più numeroso della Camera bassa), ma anche economico e culturale cileno, ove occupa posizioni di particolare prestigio. Italiano è il Governatore della Banca Centrale, Corbo, il Presidente della Camera Nazionale di Commercio, Corona, il Rettore della Pontificia Università Cattolica, Rosso ed altri italiani sono il primo (Angelini) e il quinto (Falabella, guidato da Juan Cuneo Solari) gruppo industriale privato cileno.
In tale contesto va visto lo sforzo profuso sul piano linguistico dall’Ambasciata nel perseguire la parità scolastica con il sistema italiano per le scuole “italiane” del Cile. A partire dalla Scuola Italiana di Santiago, ove la parità è già una realtà, l’obiettivo è che altre centinaia di studenti nelle altre scuole italiane in Cile possano iscriversi ad una Università italiana senza alcun esame integrativo.
DATI STATISTICI BILATERALI
|
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
Esportazioni italiane % variazione |
364,3 +10,3 |
421 +15,5 |
488,2 +15,9 |
597,5 +22,3 |
688,3 +15,1 |
Importazioni italiane % variazione |
933,3 +8,1 |
1.370,2 +46,8 |
1.702,5 +24,2 |
2.812,5 +65,3 |
3.454,7 +22,8 |
Interscambio Saldo |
1.297,6 -569 |
1.791,2 -949,2 |
2.190,7 -1.214,3 |
3.410 -2.215 |
4.143 -2.766,4 |
Fonte: Banco Central
|
Genn.– Giug. 2006 |
Genn.– Giug. 2007 |
Variaz. % periodo |
Export |
209,5 |
254,7 |
+21,6% |
Import |
1.093,8 |
1.399,3 |
+27,9% |
Saldo |
-884,3 |
-1.144,6 |
|
Interscambio |
1.303,3 |
1.654,0 |
+26,9 |
Fonte ISTAT milioni di EURO
PRINCIPALI ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI ITALIANE |
|
ESPORTAZIONI |
IMPORTAZIONI |
1. Macchine per impieghi speciali |
1. Metalli di base non ferrosi |
2. Macchine per impieghi generali |
2. Pasta da carta, carta e cartone |
3. Macchine e apparecchi per la produzione e l’impiego di energia meccanica |
3. Prodotti dell’agricoltura, dell’orticoltura, e della floricoltura |
4. Macchine per l’agricoltura e la silvicoltura |
4 Minerali di metallo non ferrosi, esclusi i minerali di uranio e di torbio |
5. Armi, sistemi d’arma e munizioni |
5 pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce |
Fonte:ICE
INCIDENZA INTERSCAMBIO SUL COMMERCIO ESTERO ITALIANO (2006) |
|
Esportazioni verso Cile sul totale delle esportazioni italiane |
0,77 % |
Importazioni da Cile sul totale delle importazioni italiane |
0,25 % |
Fonte: ICE
QUOTE DI MERCATO (2007) |
|||
PRINCIPALI FORNITORI |
% su import |
PRINCIPALI ACQUIRENTI |
% su export |
1. Stati Uniti d'America |
15,6 |
1. Cina |
14,6 |
2. Cina |
10,2 |
2. Stati Uniti |
12,3 |
3. Brasile |
9,6 |
3. Giappone |
10,4 |
4. Argentina |
9,0 |
4. Corea del Sud |
5,7 |
5. Corea del Sud |
6,6 |
5. Paesi Bassi |
5,7 |
6. Perù |
3,8 |
6. Italia |
5,1 |
7. Germania |
3,4 |
|
|
8. Giappone |
3,3 |
|
|
9. Messico |
3,0 |
|
|
10. Spagna |
1,8 |
|
|
11. Colombia |
1,8 |
|
|
12. Francia |
1,7 |
|
|
13. Italia |
1,6 |
|
|
Fonte: Banco Central
INVESTIMENTI DIRETTI NEI DUE PAESI |
||||
anno |
Italiani |
% tot |
Cileni |
% tot |
2002 |
33.035 |
n.d. |
552 |
n.d. |
2003 |
2.372 |
n.d. |
496 |
n.d. |
2004 |
4.751 |
n.d. |
1.804 |
n.d. |
2005 |
4.956 |
n.d. |
261 |
n.d. |
2006 |
5.320 |
0,0069% |
936 |
0,00051% |
2007(genn/ott) |
12.007 |
0,0129% |
306 |
0,00018% |
Fonte: UIC in migliaia di EURO
ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEBITORIA |
|
Ultima intesa Club di Parigi |
Il Cile ha fatto ricorso 4 volte al Club di Parigi, l'ultima in data 2/4/87 |
Ultimo accordo bilaterale applicativo con l'Italia |
|
Fonte: Ministero Affari Esteri
SACE (milioni di Euro) |
||
Categoria di rischio |
2 |
|
Impegni in essere al 30.06.07 |
4,55 |
n.d. |
Indennizzi erogati da recuperare al 30.06.07 |
- |
n.d. |
Sinistri in essere al 30.06.07 |
- |
n.d. |
Esposizione complessiva al 30.06.07 |
4,55 |
0,02% del totale |
Fonte SACE
*In collaborazione con il Ministero degli Affari esteri
[1]Composizione della popolazione per classi d’età: 0-14 anni: 25,8%; 15-64 anni: 66,3%; 65 anni ed oltre: 7,8%.
[2] Fonte: sito della Camera dei deputati cilena.
[3] Fonte: sito del Senato cileno.
[4]Ha sede a Valparaíso.
[5] I senatori istituzionali erano costituiti da due componenti della Corte Suprema, un ex Controllore Generale della Repubblica (Corte dei Conti), un ex comandante in capo dell'Esercito, uno della Marina, uno della Forza aerea, un generale dei Carabinieri, un ex rettore dell'Università statale ed un ex Ministro di Stato.
[6] Si ricorda che il 17 ottobre la Presidente Bachelet ha inaugurato l’anno accademico dell’Università di Roma Tre.
[7] Il Ministro D’Alema
ha incontrato oltre al Presidente Bachelet, e all’ex
Presidente Lagos, il Presidente della Camera dell’epoca, Leal,
e