Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Rapporti Internazionali | ||
Titolo: | COSTA D'AVORIO - Incontro del Presidente della Camera con la Consorte del Presidente della Repubblica della Costa d'Avorio, on. Simone Ehivet Gbagbo, Presidente del Gruppo Parlamentare FPI (FRONTE POPOLARE IVORIANO) - Roma 4 giugno 2008 | ||
Serie: | Schede Paese Numero: 10 | ||
Data: | 03/06/2008 | ||
Descrittori: |
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COSTA D’AVORIO
Incontro tra il Presidente della Camera, on. Gianfranco FINI e la sig.ra Simone EHIVET GBAGBO
Roma, 4 giugno 2008
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Nel dicembre ’99, in un clima di tensione alimentato, in vista delle elezioni presidenziali del 2000, dalla dichiarazione d’ineleggibilità del leader del partito RDR (Rassemblement des Républicains), Ouattara, per asseriti dubbi sulla sua cittadinanza, e dall’arresto di alcuni leaders politici dell’opposizione, per le manifestazioni violente di militanti dei loro partiti, ebbe luogo un colpo di Stato da parte di un gruppo di sottufficiali essenzialmente per motivi economici per i ritardi nel pagamento delle indennità legate alla missione di pace nella Repubblica Centroafricana, effettuata sotto l’egida delle Nazioni Unite. Di fronte alla mancanza di reazione del Presidente Bédié, il Generale Guéi, nominato Capo della Giunta militare, colse l’occasione per concentrare nelle proprie mani i poteri legislativo ed esecutivo, attraverso un “atto costituzionale” con il quale si proclamò “Garante dell’indipendenza della magistratura”. Il colpo di Stato fu oggetto di una generale condanna, pur con il riconoscimento degli errori compiuti dall’ex Presidente Bedié.
Stati Uniti e Canada sospesero ogni forma di cooperazione (continuando tuttavia ad assicurare una consistente assistenza umanitaria) e l’Unione Europea decise la sospensione temporanea della cooperazione prevista dall’ex art. 366/bis della Convenzione di Lomé (ora art. 96 della Convenzione di Cotonou).
Nel luglio del 2000, nel corso di un periodo di transizione teso alla formazione di un Governo civile e democraticamente eletto, una riforma della Costituzione fu sottoposta a referendum popolare ed approvata con una maggioranza dell’86% dei votanti.
Alle elezioni presidenziali del 22 ottobre 2000, tuttavia, il Gen. Guei, nel tentativo di ottenere un’investitura democratica, impedì la candidatura di quasi tutti gli oppositori, tranne il leader dell’FPI (partito di ispirazione socialista e oppositore storico di H. Boigny) Laurent Gbagbo il quale, contro tutte le aspettative, emerse quale vincitore delle consultazioni .
A
fronte del permanere dei conflitti tra i principali protagonisti della scena
politica ivoriana, il 19 settembre
2002, mentre il Presidente si trovava in visita ufficiale in Italia, un gruppo
di militari tentò un nuovo colpo di Stato. La pronta reazione del Presidente
Gbagbo e dei suoi fedeli costrinse i ribelli a ritirarsi dal Sud del Paese,
mantenendo tuttavia il controllo del Centro-Nord (il 60% del territorio, ma con
minori risorse). Ebbe così inizio una grave
crisi politico-militare. Molti considerano tuttora tale svolta come una reazione
della Francia ai tentativi di apertura del Paese ad altre influenze promossa
dal Presidente Gbagbo. Grazie alla mediazione della Presidenza senegalese della
CEDEAO, si giunse alla firma del cessate il fuoco il 17 ottobre 2002. Tale situazione spinse
Nel tentativo di porre fine allo stallo del processo di pace, nel corso di un successivo vertice ad Accra, copresieduto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e dal Presidente di turno dell’ECOWAS, si giunse alla firma del cosiddetto accordo “Accra III”, che costituiva una sorta di calendarizzazione degli impegni già presi a Marcoussis, cui seguì invece un inasprimento degli scontri armati.
Il 15 novembre 2004, fu adottata all’unanimità la risoluzione 1572/2004, con la quale il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condannò gli attacchi compiuti dalle forze governative ivoriane in violazione del cessate il fuoco in vigore dal maggio 2003. Nella stessa risoluzione si chiedeva a tutte le parti in conflitto di rispettare il cessate il fuoco e si esprimeva sostegno all’azione intrapresa dalla forza di pace onusiana UNOCI[1] ed alle forze francesi, sottolineando che l’unica via d’uscita dalla crisi sarebbe stato il pieno adempimento degli accordi di Linas Marcoussis e di Accra III. Tale risoluzione, appoggiata dall’Unione Africana, prevedeva anche alcune misure sanzionatorie. Dopo il drammatico deterioramento della situazione a causa degli scontri del novembre 2004 tra le forze francesi e ivoriane, la fuga di molti occidentali e lo stallo nell’attuazione degli accordi di pace, numerose sono state le ulteriori iniziative diplomatiche poste in essere dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, dall’Unione Africana e dall’ECOWAS.
L’Accordo di Pretoria del 4 aprile 2005 sembrò aver aperto nuove prospettive di soluzione della crisi, soprattutto grazie alla mediazione condotta dal Presidente sudafricano Mbeki che aveva avuto il merito di riportare la questione sotto l’egida dell’Unione Africana.
L’impossibilità di tenere le consultazioni alla data prevista del 30 ottobre 2005 (giorno di scadenza del mandato quinquennale presidenziale) ed il forte contrasto derivatone fra il Presidente Gbagbo e l’opposizione politica e militare, aggravarono tuttavia la situazione.
Nel dicembre 2005, dopo un’intensa trattativa, Charles Konan Banny presidente della Banca Centrale degli Stati dell'Africa Occidentale (BCEAO) fu scelto quale nuovo Primo Ministro della Costa d'Avorio”, scelta gradita anche all’opposizione.
Il 28 febbraio 2006, i quattro principali protagonisti politici della crisi ivoriana (Gbagbo, Bediè, leader del PDCI, ex-partito unico al potere dal 1960, Ouattara, leader dell’RDR, espressione etnica del nord in gran parte musulmano, e Soro, Segretario Generale dei ribelli armati delle Forze Nuove) si incontrarono a Yamoussoukro per discutere, in un clima relativamente disteso, le principali questioni sul tappeto. Nell’occasione, furono adottate importanti decisioni tra cui quella di incontrarsi regolarmente per valutare i progressi nel processo elettorale, di riprendere il dialogo tra forze armate regolari e ribelli sul tema del disarmo e quella di proseguire gli sforzi per permettere lo svolgimento delle elezioni alla scadenza inizialmente prevista dell’ottobre 2006.
Nel secondo vertice di Yamoussoukro (8 aprile 2006) tra i principali leader politici del paese ed alla presenza del Presidente di turno dell’UA, il congolese Sassou Nguesso, si convenne di effettuare le operazioni di disarmo e di identificazione contemporaneamente, attraverso l’avvio delle cosiddette audiences foraines, le udienze mobili per le "sentenze suppletive" sulla cittadinanza, propedeutiche al rilascio dei documenti di identità e dei certificati elettorali alle centinaia di migliaia di ivoriani sans papiers, cioè senza documenti (operazioni inizialmente avviate su larga scala il 17 luglio). L'iniziativa, fortemente voluta dalla Comunità internazionale, incontrò invece forti resistenze interne.
All’aspro dibattito politico si sovrapposero manifestazioni di piazza indette dalla parte filo-presidenziale dei "giovani patrioti", poi degenerate in disordini e scontri in diversi centri del territorio sotto il controllo governativo.Giunti a ridosso della data programmata per le elezioni, si prese quindi atto del fallimento dell’organizzazione di libere elezioni, essenzialmente a causa degli insanabili contrasti tra le fazioni in lotta circa le modalità con cui tale delicata operazione si sarebbe dovuta svolgere.
A fronte della persistente crisi, e prendendo atto dell’impossibilità di rispettare il calendario elettorale inizialmente previsto, il CdS delle Nazioni Unite adottò, all’unanimità, la risoluzione 1721, con cui si cercò di evitare di scontentare le due fazioni in lotta per timore di far naufragare il processo di pace. La risoluzione, che riprendeva le proposte d’uscita dalla crisi emerse dai vertici ECOWAS (06.10.2006) ed UA (17.10.2006), autorizzava un'ulteriore proroga del periodo di transizione, rafforzava i poteri del Primo Ministro e fissava la data delle elezioni al 31 ottobre 2007.
CRONOLOGIA RECENTE |
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Marzo 2007 |
Il Presidente Gbagbo e l’ex capo dei ribelli delle “Forze Nuove”, Guillaume Soro firmano l’Accordo Politico di Ouagadougou. In seguito all’accordo, Soro diviene Primo Ministro e viene deciso di riunificare il Paese smantellando la zona cuscinetto che separa il nord dal sud, integrare le forze ribelli nell’esercito nazionale e tenere nuove elezioni. Le truppe ONU e francesi restano nel Paese per aiutare le parti a mettere in atto l’accordo politico. |
Giugno 2007 |
Il Primo Ministro Soro sopravvive ad un attentato. |
Gennaio 2008 |
Le Nazioni Unite autorizzano un nuovo mandato semestrale per gli 8.000 peacekeepers presenti nel Paese, con l’obiettivo dichiarato di far tenere le elezioni entro il primo semestre dell’anno. Dieci persone vengono arrestate con l’accusa di aver predisposto, nel dicembre 2007, un colpo di stato. Il presunto capo del complotto, il sergente Ibrahim Coulibaly, nega ogni addebito. |
Aprile 2008 |
Il Presidente Gbagbo, a seguito delle violente proteste per l’aumento del costo del cibo, sospende i dazi doganali. La data delle elezioni presidenziali, prevista inizialmente per il mese di giugno, viene spostata al 30 novembre 2008. |
Alla base della crisi ivoriana rimangono alcune questioni fondamentali: quella del criterio della identità nazionale e della cittadinanza ivoriana (i criteri che definiscono “l’ivoirité” sono restrittivi), e quindi dei criteri per l’eleggibilità alle cariche pubbliche e dell’identificazione degli elettori, della riforma della proprietà terriera, della ristrutturazione delle forze armate e del disarmo delle forze ribelli.
Si segnala che il programma di identificazione dei cittadini e dei residenti immigrati senza certificati di nascita e di cittadinanza, al fine della registrazione dei votanti, è stato avviato nel settembre 2007 ma il processo di identificazione rimane difficile.
Allo stesso modo, anche il processo di disarmo, smobilitazione e reinserimento (Rdt) previsto già dagli accordi di Marcoussis del 2003, è stato rilanciato varie volte dagli accordi di pace successivi ma senza successo. Gli ex-ribelli, che controllano la metà settentrionale del Paese, hanno attribuito questi fallimenti alla mancanza di "mezzi finanziari".
DATI GENERALI (2008)[2] |
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Superficie |
322.460 Kmq (poco più estesa dell’Italia)
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Capitale |
YAMOUSSOKRO (244.750 abitanti)
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Abitanti |
18.373.000[3] (circa il 26% della popolazione è costituita da emigranti)[4] |
Tasso crescita popolazione |
1,96% |
Mortalità infantile |
14,65per mille |
Speranza di vita |
49 anni |
Tasso alfabetizzazione |
50,9% |
Lingue |
francese (ufficiale) |
Composizione etnica |
Akan 42,1%, Gur 17,6%, Northern Mandes 16,5%, Southern Mandes 10%, Krous 11%, altri 2,8% |
Religioni praticate |
Cristiani 20-30%, Mussulmani 35-40%, credenze indigene 25-40% (2001) |
CARICHE DELLO STATO
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Presidente della Repubblica e Capo dello Stato
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Laurent GBAGBO (Fronte Popolare Ivoriano, FPI, socialista) dal 26ottobre 2000 |
Presidente dell’Assemblea Nazionale |
Mamadou KOULIBALY (FPI) dal gennaio 2001
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Primo Ministro |
Guillaume SORO (Forze Nuove, dal 4 aprile 2007)
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Ministro degli Esteri
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Youssouf BAKAYOKO (dal 16 settembre 2006) |
SCADENZE ELETTORALI
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Presidenziali |
30 novembre 2008 (primo turno)
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Secondo gli accordi, l’attuale Premier non potrà presentare la propria candidatura alle presidenziali.
QUADRO POLITICO
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GuillaumeSoro, capo delle Forces Nouvelles (FN), nel marzo 2007 è stato nominato Primo Ministro sulla base della road map elaborata nell’accordo di Ouagadougou. L'ex leader ribelle ha così costituito un nuovo governo di unità nazionale entrato in carica il 7 aprile 2007.
Composizione del Parlamento
A seguito delle ultime elezioni tenutesi nel dicembre 2000, i seggi sono così ripartiti[5]:
PARTITI |
SEGGI |
Fronte Popolare Ivoriano (FPI) |
96 |
Partito Democratico della Costa d’Avorio (PDCI) opposizione |
98 |
Unione per la Democrazia e per la Pace in Costa d’Avorio (UDPCI) |
14 |
Altri |
17 |
TOTALE |
225 |
QUADRO ISTITUZIONALE
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L’attuale Costituzione che sostituisce quella del 1960 è stata approvata con un referendum nel luglio 2000 dando vita alla cosiddetta “seconda Repubblica”.
Sistema politico
Già colonia francese, la Costa d’Avorio è indipendente dal 1960. La Costa d’Avorio è una Repubblica Presidenziale.
Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica è eletto per un mandato di 5 anni con votazione a suffragio universale. Il mandato è rinnovabile una sola volta. Il Presidente della Repubblica, che è il Capo dello Stato, è il detentore esclusivo del potere esecutivo: nomina, e revoca, il Primo Ministro che è a capo del Governo e che è responsabile unicamente di fronte al Presidente. E’ Comandante Supremo delle forze armate e presiede il Consiglio Superiore di difesa. Promulga le leggi.
Ai fini della eleggibilità, la costituzione prevede la nazionalità ivoriana (nato da genitori entrambi ivoriani; aver risieduto per almeno 5 anni consecutivi nel Paese e per un periodo non inferiore nel totale a 10 anni). In base a tali criteri la Corte Suprema aveva escluso nel 2000 la candidatura del leader del Raggruppamento dei Repubblicani, Alassane Ouattara perché non "ivoriano puro".
Parlamento
Il Parlamento monocamerale è eletto a suffragio universale ogni 5 anni con sistema maggioritario. Il numero dei parlamentari è stato portato da 175 a 225 membri.
L’iniziativa legislativa appartiene al Presidente della Repubblica e in maniera concorrente ai membri dell’Assemblea Nazionale. Il Parlamento approva essenzialmente i progetti di legge di origine presidenziale. Si ricorda inoltre che il Palmento non può sfiduciare il Governo né influire sulla scelta del Primo Ministro. La funzione di controllo sul Governo viene esercitata prevalentemente con la presentazione di interrogazioni e la costituzione di commissioni di inchiesta.
La Costituzione prevede anche un Consiglio economico e sociale con funzioni consultive su temi di carattere economico e sociale. E’ stato altresì istituito un Consiglio Costituzionale composto da 6 membri (di cui 3 designati dal Presidente dell’Assemblea Nazionale) a cui è affidato il controllo di costituzionalità delle leggi. La Costituzione garantisce l’indipendenza della magistratura.
Governo
Il Governo ha natura prettamente esecutoria. Il Primo Ministro coordina l’azione del Governo i cui membri sono nominati dal Presidente della Repubblica, sentito il parere del Primo Ministro. Il Presidente può delegare alcuni dei suoi poteri al Governo e ad alcuni dei suoi membri.
ATTUALITÀ POLITICA(a cura del MAE)
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Il Segretario Generale delle Forces Nouvelles (i ribelli armati),
Soro, ha accettato nel gennaio 2007 la proposta avanzata dal Presidente Gbagbo
di una “via d’uscita ivoriana” alla crisi, ovvero di un dialogo diretto, da
svolgersi peraltro nel quadro della risoluzione 1721 delle Nazioni Unite. In
tale iniziativa è stato coinvolto anche il cosiddetto “Gruppo dei sette” , cioè
la coalizione che riunisce i rappresentanti delle diverse forze politiche che
si opponevano a Gbagbo. Si è così giunti, anche grazie alla mediazione del
Presidente del Burkina Faso, Blaise Compaoré (e al via libera della Francia,
che non aveva mai prima accettato di giungere ad un compromesso con il
Presidente Gbagbo), alle trattative di Ouagadougou, (18 gennaio 2007) ed
infine, il 4 marzo 2007, all’intesa
fra i due principali antagonisti armati dello scenario politico ivoriano. L’Accordo Politico di Ouagadougou (APO),
che ha sbloccato lo stallo politico, consta di 8 punti e di un cronogramma sui
tempi per la loro applicazione per cui le elezioni presidenziali avrebbero
dovuto aver luogo entro dieci mesi (cioè a fine 2007). Le parti in particolare
hanno trovato un’intesa su: censimento elettorale in vista delle
prossime elezioni presidenziali e sugli altri aspetti collegati al voto (punti
I e II); formazione di forze di sicurezza integrate e disarmo delle formazioni
armate (punto III); “restaurazione dell’autorità dello Stato ed il
ridispiegamento dell’amministrazione sull’intero territorio nazionale” (punto
IV); misure necessarie a “consolidare la riconciliazione nazionale della pace,
la sicurezza e la libera circolazione di persone e beni” (punto VI). Nel VII e
penultimo punto, dedicato ai “meccanismi di accompagnamento e di
concertazione”, si stabilisce la creazione di un “Quadro permanente di
concertazione”, per vigilare sull’applicazione dell’accordo, di cui saranno
parte – oltre al Presidente Gbagbo ed a Soro –, anche i rappresentanti
dell’opposizione politica, considerati vicini alla ribellione (Alassane Dramane
Ouattara e Henri Konan Bedié) ed il Presidente burkinabé Blaise Compaoré, in
qualità di mediatore ufficiale. Il CdS dell'ONU, riunitosi il 14 marzo
Alla fine di marzo 2007 Guillaume Soro è stato quindi nominato, anche in base a quanto previsto dal primo allegato all’Accordo, nuovo Primo Ministro della Costa d'Avorio, in sostituzione di Charles Konan Banny. Gli effettivi della forza francese "Licorne" in Costa d'Avorio sono stati ridotti prima a 3.500 elementi e successivamente a 1.800 mentre le forze ONU contano tuttora circa 9.000 effettivi.
Il 7 aprile 2007 è entrato in carica il nuovo governo di transizione, composto
di 33 membri, di cui 27 confermati e 6 di nuova nomina. Tra i confermati
rispetto al precedente esecutivo, il Ministro degli Esteri Bakayoko. Le
trattative che hanno condotto alla formazione del governo si sono concluse con un'ampia
affermazione del campo presidenziale, sia sul piano numerico sia su quello
strettamente politico. In effetti, il Presidente Gbagbo è riuscito a portare da
Il 29 giugno 2007, un attacco portato contro l'aereo del Primo Ministro, Soro, che si recava nella ex capitale della ribellione armata Bouaké per presiedere alla cerimonia d’inizio del ridispiegamento dell'amministrazione giudiziaria, ha causato 4 vittime e diversi feriti gravi tra i membri della delegazione, lasciando peraltro illeso lo stesso Soro (ex capo della ribellione armata). Il grave attentato non ha avuto però ripercussioni sull’Accordo di pace.
Nonostante il miglioramento della situazione politica molti volets dell’Accordo di Ouagadougou hanno registrato preoccupanti ritardi. L’evidente impossibilità di tenere le elezioni ha indotto il Consiglio di Sicurezza, nell’ottobre dello stesso anno, prima a prorogare il regime delle sanzioni, e poi ad esprimere forti critiche in occasione della revisione di metà percorso dell’operato delle Forze Imparziali (la missione ONU UNOCI e il contingente francese Licorne). Al riguardo sono state pressanti le sollecitazioni della Francia, nonostante l’Accordo, sia pur con lentezza, continuasse a progredire e, soprattutto, a garantire agli Ivoriani la pace.
Comunque, l’evidenza dei ritardi ha
costretto il 27 novembre 2007 il Presidente Gbagbo ed il Primo Ministro Soro,
durante un incontro a Ouagadougou con il Facilitatore Compaoré, ad accordarsi
su una nuova data delle elezioni presidenziali e legislative a fine giugno 2008. Successivamente, a
Korhogo - capitale della regione del Nord - sono stati firmati i cosiddetti "Accordi complementari" all'Accordo
di Ouagadougou alla presenza del rappresentante del Facilitatore, il Ministro
degli Esteri burkinabé Bassolé. Tali accordi prevedono un nuovo calendario
per il ridispiegamento dell'Amministrazione fiscale e doganale sul territorio
nazionale, per il disarmo degli ex-ribelli e la loro integrazione nelle Forze
Armate regolari e per le operazioni di certificazione anagrafica (e quindi
elettorale), da condurre con il supporto tecnico di una società francese,
Il 24 gennaio 2008, su invito del Presidente Compaorè, si sono poi riuniti per la seconda volta a Ouagadougou i membri del CPC (Cadre Permanent de Concertation) - il Presidente Gbagbo, il Primo Ministro Soro, il leader dell'RDR Ouattara e il Presidente del PDCI-RDA, Konan Bèdiè - confermando la data delle elezioni per fine giugno 2008.
Tuttavia anche tale scadenza è apparsa presto insostenibile per vari motivi. La svolta “decisiva” sembra ora avvenuta in data 14 aprile 2008 con la firma da parte del Presidente Gbagbo, sulla base di un rapporto della CEI approvato da un Consiglio dei Ministri straordinario, di un decreto che fissa la data delle elezioni presidenziali ivoriane al 30 novembre 2008. In caso di ballottaggio il 2° turno si dovrebbe tenere il 14 dicembre. Nulla è stato invece deciso per quanto riguarda le elezioni legislative che in ogni caso non saranno combinate con le presidenziali. La data del 30 novembre tiene evidentemente conto delle difficoltà tecniche e dei tempi necessari per l’identificazione e la preparazione delle liste elettorali. L’RSSG ONU ed il Rappresentante del Facilitatore hanno parlato di “giornata storica” per il Paese.
Il 23 e 24 aprile si è svolta ad Abidjan la visita ufficiale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon il quale, in una conferenza stampa, si è dichiarato “soddisfatto” dela qualità degli incontri avuti e della ferma volontà riscontrata sia a a livello dei politici che della popolazione di uscire dalla crisi, volontà che ha permesso di registrare gli attuali progressi. Egli ha tenuto a reiterare l’importanza che la data fissata per le elezioni sia effettivamente rispettata anche nel caso insorgessero ostacoli ed ha ricordato infine il ruolo cruciale che dovrà svolgere il suo Rappresentante Speciale per la certificazione dell’intero processo elettorale, conformemente al mandato della Nazioni Unite.
La firma del “Codice di buona condotta” - alla presenza del Presidente della Repubblica, dell’UNSG e del PM - ha rappresentato un ulteriore momento simbolico della comune volontà di andare alle elezioni. In base al codice, i partiti politici si sono impegnati a rispettare il verdetto delle urne, a non utilizzare la violenza, a evitare nel corso della campagna elettorale qualsiasi riferimento a razza, religione o appartenenza etnica, a non diffondere risultati prima della proclamazione ufficiale da parte della CEI.
L’ultimo rapporto ONU (gennaio 2008) fa stato di perduranti atti di violenza contro le donne (abusi sessuali, mutilazioni genitali femminili, matrimoni forzati) e contro i bambini (oggetto di sfruttamento sessuale e pornografia), ma dà anche atto di progressi compiuti dal Governo in materia di adeguamento della legislazione e di rafforzamento della vigilanza.
POLITICA ESTERA(a cura del MAE)
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Priorità di politica estera
La politica estera
della Costa d’Avorio è stata tradizionalmente caratterizzata da un orientamento
filo-occidentale nella consapevolezza che il suo decollo economico e sociale
dipendeva da stretti rapporti con l’Occidente ed in particolare con Parigi. Le
relazioni privilegiate della Costa d’Avorio con
Nella sub-regione,
Principali partners (extra-UE)
Sul fronte
cooperazione, il maggior donatore (con 218,4 milioni di euro nell'ambito del
10° Fondo Europeo di Sviluppo per gli anni 2008-2013) resta
Stati Uniti
La nuova imponente sede dell'Ambasciata che gli Stati Uniti d'America hanno inaugurato ad Abidjan nel luglio del 2005, una delle più grandi nel Continente africano (e comunque la più grande di tutta l'Africa occidentale) testimonia di per sè il crescente interesse americano nei confronti della Costa d'Avorio. Washington non fa quindi mancare il proprio sostegno al processo di pace ivoriano, consapevole della centralità del Paese in una regione di crescente interesse strategico-economico.
L'attività' di cooperazione allo sviluppo è diretta in prevalenza al finanziamento di progetti di ONG o di organizzazioni multilaterali, come è il caso dell'importante recente erogazione di 45 milioni di dollari per la lotta all'AIDS in ambito OMS.
Sul piano
commerciale, è di rilievo il forte incremento delle importazioni USA dal Paese,
secondo dati di Washington che sembrano fare degli USA il secondo Paese di
destinazione delle merci ivoriane (dopo
CINA
Secondo le
statistiche della DG delle Dogane ivoriana,
La presenza della Cina si è quindi molto rafforzata in questi ultimi cinque anni, sfruttando la debolezza interna ed esterna del Presidente Gbagbo. Ma le contropartite non sembrano finora così importanti anche perché USA e India si sono mosse nella stessa direzione impedendole di monopolizzare le aperture del Presidente ivoriano. Forse anche per tale motivo, la politica culturale cinese è rimasta alquanto in ombra e così pure non si e' troppo sviluppata la presenza della comunità cinese, che tuttora è inferiore ai mille residenti.
RUSSIA
La presenza russa in Costa d'Avorio è meno visibile rispetto a quella di altri Paesi. La mancanza di progetti di cooperazione o di una significativa comunità russa residente contribuiscono a tale situazione. Tuttavia, sia le statistiche ufficiali che gli elementi raccolti dai colleghi dell'Ambasciata russa fanno stato di scambi commerciali di rilievo in specifici settori merceologici e di un interesse crescente di Mosca verso questo Paese. Le visite recenti di alti funzionari del Ministero degli Esteri, quali il Segretario Generale nel 2005 e il Direttore Generale Africa ad inizio 2006 ne sono testimonianza.
Uomini d'affari
russi sono attivi nel commercio di materie prime ivoriane, tra cui soprattutto
il cacao, di cui volumi significativi sono diretti nella Federazione e in altri
Stati della CSI. Le esportazioni russe in Costa d'Avorio a loro volta si
concentrano nel settore dei fertilizzanti agricoli. Nel luglio 2006, intanto,
la principale società petrolifera russa,
Rapporti con le Organizzazioni Regionali
Nel contesto
africano
RELAZIONI CON L’UNIONE EUROPEA
Il 23 febbraio
2006, il Comitato FES ha approvato il programma di urgenza e riabilitazione
post crisi per
La durata del progetto è di tre anni, e gli obiettivi specifici sono: sostenere il rilancio dell’amministrazione nelle zone coinvolte dalla crisi, facilitare la sicurezza delle popolazioni nonché l’accesso ai servizi sociali e la reintegrazione economica delle popolazioni sfollate, compresi gli ex-combattenti e gli ex-miliziani.
Nel marzo 2006, si
è tenuto a Ouagadougou (Burkina Faso) il Seminario Regionale di programmazione
del 10° Fondo Europeo di Sviluppo (FES) per i paesi dell’Africa
Occidentale. I tre "grandi assi di intervento" identificati nel Country
Strategy Paper per
1) la "governance" e lo Stato di diritto; 2) l'integrazione regionale; 3) la lotta contro la povertà e le strategie di riduzione della stessa.
A favore della
Costa d'Avorio permane ancora un residuo del 9° FES dell'ammontare di 140
milioni di euro, di cui 100 milioni del 4° Programma d'urgenza di
riabilitazione (PUR), relativo a vari settori, e 40 milioni del fondo
STABEX per lo sviluppo del settore rurale, utilizzabili fino al 2010. Esiste
con il Paese un “Accordo di partenariato nel settore della Pesca”, rinnovato il
5 aprile 2007. Ai sensi dell'Accordo,
Al di là degli
aiuti comunitari a dono, future possibilità di finanziamento (quando
Il 7 dicembre
2007, il Delegato della Commissione, Michel Arrion, ed il Ministro per
l'Integrazione Africana, Amadou Kone', hanno parafato ad Abidjan un Accordo
di Partenariato Economico (APE) provvisorio (in attesa di un accordo
regionale con tutti i Paesi dell’Africa Occidentale), destinato ad entrare in
vigore il 1° gennaio 2008. L’Accordo consente all'80% delle esportazioni
europee di beneficiare di tariffe doganali ivoriane che si ridurranno
progressivamente nel corso dei prossimi 15 anni mentre le esportazioni ivoriane
continueranno ad avvalersi dell'attuale sistema di preferenze UE divenuto ora
compatibile con le norme OMC. In tale contesto, l'UE si farà carico di ridurre
l'eventuale impatto fiscale negativo dell'APE sull’economia ivoriana. Il
Delegato UE ha insistito sulle misure di aiuto al commercio di cui
In base al
documento di strategia Paese ed al Programma indicativo nazionale del 10° FES,
nel periodo 2008-
QUADRO ECONOMICO(a cura del MAE)
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Quasi sei anni di grave crisi
politico-militare – dal fallito colpo di Stato che, nel settembre 2002,
interruppe bruscamente il programma di governo, provocò una sanguinosa
divisione del territorio e gettò
Dotato di grandi risorse naturali (energetiche, agricole, forestali e minerarie), il Paese resta primo produttore mondiale di cacao e terzo di caffè (insieme questi prodotti rappresentano il 40% delle entrate all'esportazione ed il 20% del PIL). Nel 2005, gli introiti del settore energetico (petrolio e gas) hanno per la prima volta superato quelli della filiera cacao – caffè. Il PIL della Costa d’Avorio rappresenta a tutt’oggi, da solo, quasi il 40% del prodotto totale degli 8 Paesi dell'Unione Economica e Monetaria dell'Africa Occidentale (UEMOA)[6]. Il 40% circa della popolazione vive ancora al di sotto della soglia di povertà relativa ed il reddito pro-capite è di circa 750 euro.
1. Struttura dell’economia e risorse
Il settore primario occupa circa il 60% della popolazione attiva e contribuisce al 26,5% del PIL. Il secondario occupa circa il 10% della popolazione attiva e partecipa al 22% del PIL. Il terziario concorre con il 37,7% al PIL mentre il settore pubblico contribuisce con il 12,9%.
Di fondamentale importanza per la tenuta dell’economia ivoriana, soprattutto nel protrarsi della crisi politico-militare in atto, si stanno dimostrando i settori petrolifero e del gas, che hanno fatto registrare un sensibile incremento. Il settore petrolifero, in particolare, con una produzione di oltre 20 milioni di barili nel 2006 e nel 2007, è ormai la seconda fonte di ricchezza del Paese, dopo il cacao. Nel settore non mancano gli interessi dell'Italia rappresentata in loco dalla Edison, titolare dei diritti di esplorazione e di sfruttamento di un giacimento off-shore.
Secondo i responsabili del settore,
l'industria saccarifera ivoriana ha registrato nel 2007 una produzione di
180.000 tonnellate, con un aumento del 20% rispetto al 2006, tornando in tal
modo ai livelli anteriori alla crisi politico-militare.
2. Andamento congiunturale e prospettive
Con il processo di pace definito dall’accordo di Ouagadougou del 4 marzo
2007 sembrano schiudersi per
Il settore primario e le esportazioni mostrano segnali di ripresa, grazie alla tenuta della filiera caffè-cacao ed al deciso incremento dell’estrazione di greggio. Il miglioramento delle performance del settore agricolo (caffè, cacao, olio di palma, zucchero, cotone, caucciù) e di quello minerario ed estrattivo (oro, petrolio) beneficeranno dell’aumento del prezzo di tali beni sui mercati internazionali.
Il settore secondario nel
Agroalimentare (+4,1%) in relazione all’aumento della domanda interna ed esterna di conserve e preparazioni alimentari;
Costruzioni e lavori pubblici (+9,8%), grazie all’attività dei grandi cantieri pubblici ed alla accelerazione dei lavori legati al ridispiegamento della Pubblica Amministrazione su tutto il territorio. In forte crescita è il comparto materiali da costruzione (+35,6%).
Altre industrie (+1,7%), comprendenti tessile (+38,4%), legno (-73,3%), chimica -1,4%) ed industrie diverse (+13,9%).
Il settore terziario (+2,3%), che aveva maggiormente risentito della
crisi negli anni 2002-
Il trasporto ha progredito del 2%, grazie al buon orientamento del trasporto aereo ed alla stabilizzazione di quello marittimo. Accordi sono stati recentemente firmati tra il Porto di Abidjan e le Autorità del Burkina Faso per la ripresa dei trasporti terrestri tra i due Paesi in condizioni di sicurezza.
Le telecomunicazioni continuano a crescere ininterrottamente dal
Il commercio ha avuto una leggera crescita dello 0,4% grazie al dinamismo del commercio al dettaglio.
Il principale cliente della Costa d’Avorio resta
3. Rapporti con le IFI e debito estero
In vista del raggiungimento del decision point, e quindi dell’eleggibilità all’”Iniziativa HIPC rafforzata”, era stato concesso in passato al Paese un trattamento pre-HIPC in base ai c.d. “termini Lione”.
Il 2007 è stato caratterizzato dalla ripresa delle relazioni con le
istituzioni di Bretton Woods dopo la sospensione della cooperazione finanziaria
dal settembre
L’FMI, nella riunione del suo Consiglio di Amministrazione del 3.7.2007
e poi nel marzo
L’FMI nel suo ultimo comunicato stampa (n. 98/39 del 3.3.2008) emesso al termine della sua più recente missione ad Abidjan (21 – 29 febbraio 2008), nel congratularsi per i progressi nel processo di pacifica riunificazione del Paese (condizione essenziale per il rilancio dell’attività economica), ha riscontrato per il 2007 un tasso di crescita del PIL in termini reali del 1,5% ed ha stimato un suo ulteriore incremento del 3% nel 2008, grazie ad una serie incoraggiante di elementi quali il contenimento dell’inflazione, la forte ripresa degli investimenti e del credito, un soddisfacente pagamento degli arretrati verso i creditori interni e multilaterali (Banca Mondiale e BAD in particolare), condizione essenziale per ottenere doni e nuovi finanziamenti. Altri dati positivi riscontrati sono stati quelli di aver raggiunto i grandi obiettivi di bilancio per il 2007 (fino a ottenere un avanzo primario di circa l’1% che in prratica corrispondeva agli arretrati da pagare alla BM) e la ripresa delle normali procedure di gestione delle finanze pubbliche. Il 28 dicembre 2007 il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il budget per il 2008 e la legge di bilancio è entrata in vigore il 4 gennaio 2008.
Basato su una previsione di crescita economica del 2,9% rispetto all'anno precedente, il bilancio è previsto in equilibrio.
Ha quindi auspicato un rapido ritorno dell’amministrazione fiscale nelle zone del Centro – Nord – Ovest, una più incisiva lotta alla frode e alla corruzione, la rimozione dei numerosi e costosi posti di blocco tuttora presenti nel Paese, una riduzione delle spese non prioritarie per meglio rispondere ai bisogni dell’educazione, della sanità e delle infrastrutture di base.
Ha richiesto, infine, per il settore del caffè - cacao una gestione più trasparente ed una riduzione della parafiscalità per accrescere i redditi degli agricoltori e, per il settore dell’energia, maggiori informazioni sui flussi fisici e finanziari (PETROCI) ed un aumento delle tariffe elettriche e dei prodotti petroliferi, in linea con l’andamento dei prezzi mondiali.
Il comunicato stampa si conclude con l’impegno del Fondo di continuare a
sostenere
L’effettiva tenuta delle elezioni (al 30.11.2008) dovrebbe infatti consentire alla Costa d’Avorio di beneficiare dell’iniziativa a favore dei “Paesi poveri più indebitati” (PPTE) che aumenterebbe sensibilmente le sue capacità di investimento nel futuro.
In considerazione della ripresa delle relazioni con il FMI il Club di Parigi ha effettuato una nuova ricognizione sul debito della Costa d'Avorio nei confronti dei Paesi membri del Club. Secondo le prime stime ivoriane il debito totale ivoriano raggiungerebbe la cifra di circa 13 miliardi di dollari (di cui 6,2 nei confronti del Club di Parigi, 2,7 nei confronti del Club di Londra e 2,5 nei confronti della BM), chiaramente insostenibile secondo tutti i parametri (entrate fiscali, esportazioni) utilizzati dalle IFI.
Va comunque detto che, nonostante la crisi,
Il Paese dispone di notevoli risorse naturali (in particolare caffè - cacao e, più recentemente, petrolio) e di un sistema economico e produttivo che continua a funzionare e che presenta interessanti opportunità di sviluppo nella prospettiva di una definitiva soluzione della crisi.
PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI (2007)
|
|
PIL a parità di potere d’acquisto |
32,86 miliardi dollari USA |
PIL al cambio ufficiale |
19,54 miliardi di dollari USA. |
Composizione per settore |
agricoltura 22,7%; industria 26,3%; servizi 51% |
Crescita PIL |
1 % |
PIL pro capite a parità di potere d’acquisto |
1.800 dollari USA (Italia: 32.000) |
tasso povertà |
42% |
Inflazione |
1,8% |
Debito estero |
10,91 miliardi di dollari USA |
Principali esportazioni |
1. Cacao e derivati 2. Prodotti petroliferi; 3. Legname, 4. Caffè e derivati |
Principali importazioni |
1. alimentari 2. petroliferi 3. beni capitale |
Principali Fornitori |
1. Nigeria 2. Francia 3. Cina Popolare
|
Principali Clienti |
1. Francia 2. Paesi Bassi 3. Stati Uniti 4. Nigeria 5. Germania
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RAPPORTI BILATERALIA cura del MAE
|
Ambasciatore italiano in Costa d’Avorio: LUCIANO BARILLARO
Ambasciatore della Costa d’Avorio in Italia: GBAKA RICHARD ZADY (dal 2001)
I rapporti tra
Le relazioni bilaterali hanno conosciuto una positiva accelerazione nel corso del 2007, anche per l’acquisita percezione ivoriana della coerenza con la quale l’Italia valorizza in tutta l’Africa, ed a maggior ragione in Costa d’Avorio, il principio dell’ownership africana. Nell’ottobre 2007 questo nostro orientamento ci ha fatto assumere in Consiglio di Sicurezza, in occasione della discussione sul rinnovo delle sanzioni, una posizione che – senza discostarsi nel merito dalle richieste della Francia – chiedeva di evitare l’adozione di un linguaggio inutilmente punitivo e di valorizzare l’ownership ivoriana della gestione del processo di pacificazione interna.
Per quanto riguarda i rapporti economici bilaterali, essi sono abbastanza intensi. Nel 2007, l’Italia è stata il 6° cliente della Costa d’Avorio (con una quota del 3,9%) - dopo Francia, Paesi Bassi, Stati Uniti, Nigeria e Germania - ed il 10° fornitore del paese africano (con una quota del 2,00%).
Il nostro Paese, in particolare, è il secondo importatore di conserve di tonno (pescato ed inscatolato soprattutto dalla Ditta italiana Castelli C.I.), il terzo di caucciù, ed il primo di legno trasformato (prodotto da numerose imprese italiane che operano da molti anni nel settore).
Il volume complessivodell’interscambio bilaterale nel 2007 si attesta attorno ai 328 milioni di euro. In particolare, le esportazioni italiane nel Paese sono state di 88 milioni di euro (macchine ed apparecchi meccanici; metalli e prodotti in metallo; prodotti alimentari, bevande e tabacco; prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali), mentre le importazioni italiane sono state di 240 milioni di euro (prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura; legno e prodotti in legno; prodotti alimentari, bevande e tabacco; coke, prodotti petroliferi raffinati e combustibili nucleari; cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari).
L’Italia ha partecipato al processo di sviluppo del Paese tramite una qualificata presenza imprenditoriale, operante soprattutto nei settori della lavorazione del legno, dei trasporti marittimi, della costruzione di strade (Vianini) e, in passato, del turismo.
Si segnala altresì che la società Edison International ha
firmato, nel settembre 2006, con
L’11 dicembre 2007, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Costa d’Avorio, è stato firmato
un accordo per lo sfruttamento del blocco petrolifero CI-102 (offshore ad
Il
Consiglio dei Ministri del 21 febbraio
Il PAA è attualmente il secondo più importante porto in Africa (dopo Durban) e rappresenta il 90% delle entrate doganali ed il 65% delle entrate totali del Paese.
L'opera interessa l'Italia in quanto vi è coinvolto il Gruppo Trevi che dovrebbe realizzare le fondazioni terrestri del ponte (circa 40 milioni di euro) ed anche quelle del terminal (altri 40 milioni di euro). Il Gruppo Trevi ha già raggiunto accordi preliminari con il concessionario, che potrebbero tradursi a breve in un contratti definitivi.
Un altro progetto che potrebbe avere uno sbocco positivo a brevissima scadenza riguarda la ristrutturazione e riabilitazione completa delle installazioni della Radio-Televisione Ivoirana (RTI) con un contratto di un importo pari a circa 45 milioni di euro che interessa la società VIDEE di Pordenone.
3. Comunità italiana residente e flussi migratori
Il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza a seguito del tentativo di colpo di stato del 19 settembre 2002 indusse l’Ambasciata a consigliare ai nostri connazionali di lasciare il paese. Ad oggi i connazionali residenti in Costa d’Avorio sono stimati in circa 500, di cui circa 300 ad Abidjan. Gli ivoriani ufficialmente residenti in Italia sono stimati in circa 10-15mila.
E’ in vigore dal 1987 un Accordo sulla Doppia Imposizione Fiscale.
La firma di un accordo sulla Protezione e Promozione degli Investimenti, già parafato, è stata “sospesa” a seguito del tentato colpo di stato del 2002. Il testo è stato ora aggiornato e dovrebbe essere firmato a breve scadenza.
5. Debito con l’Italia - SACE
L’Italia ha partecipato alla ristrutturazione del debito ivoriano con 75,58 milioni di dollari
circa (3% sul totale ristrutturato al Club), tutti derivanti da crediti
commerciali. L’Accordo
bilaterale applicativo dell’Intesa multilaterale è stato firmato il 5 gennaio
· Giugno 2004: incontro del Ministro della Riconciliazione Nazionale della Costa d’Avorio, Sébastien Djedje con il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri Sen. Mantica;
· Febbraio 2004: Incontro del Ministro della Salute, Mabri Toikeusse con il Sottosegretario del Ministero della Salute Curzi;
·
Ottobre
2007: visita del Ministro dell’Energia e Miniere Emmanuel MONNET. Incontro a
Roma il giorno 22 con
· Gennaio 2008: visita in Italia, per colloqui con SACE, di delegazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Direzione Generale del Tesoro, guidata dal Direttore del Debito Pubblico, Sig. Sarapahi Brika, al fine di riconciliare il debito ivoriano verso la SACE.
A ottobre 2006, è stato formalizzato il reciproco sostegno alle rispettive candidature di Italia e Costa d’Avorio al Consiglio dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni.
Il 13 giugno 2007 è stata appoggiata l’iniziativa italiana alle NU per la moratoria sulle esecuzioni capitali e l’abolizione della pena di morte.
L’11 ottobre 2007 è stato formalizzato un accordo di reciproco sostegno tra la candidatura dell’Italia al MAB (International Coordinating Council of the programme on Man and Biosphere) e quella della Costa d’Avorio al Consiglio Esecutivo, in occasione della 34esima Conferenza Generale dell’UNESCO.
L’instabilità politica e gli effetti umanitari della crisi hanno condizionato gli interventi di cooperazione della comunità internazionale che si sono andati orientando in gran parte verso interventi d’emergenza, anche per l'intervenuta interruzione nel 2004 del processo di elaborazione del Poverty Reduction Strategy Paper. Nonostante tali difficoltà, notevole è stato lo sforzo di coordinamento dei donatori in loco e di rilancio della cooperazione internazionale.
Importantissima è comunque la cooperazione svolta nel Paese soprattutto da parte di religiosi ed altre ONG italiane nel settore sanitario.
1. Quadro negoziale e politiche di cooperazione
Non vi è
una particolare tradizione di cooperazione bilaterale in quanto per molto tempo
Bilaterale
- Nel corso del 2002 è stato approvato un rilevante credito (12 miliardi di lire) ex art. 7 della Legge 49 per la partecipazione al capitale di rischio di una joint venture (Soc. Nuova Castelli).
- Nel 2005 è stato approvato ed erogato un contributo di circa 195.000 Euro per un programma di emergenza a sostegno del Centro di Angré per la cura dell’Ulcera di Buruli, una malattia endemica che colpisce soprattutto i minori.
- Un contributo di 1,5 milioni di Euro a valere sui fondi agea per l’acquisto e la distribuzione di aiuti alimentari è stato concesso al pam a metà 2004.
- Nel 2008 sono state messe in cantiere due iniziative a favore dell’imprenditoria femminile a seguito della Conferenza di Bamako.
Multilaterale e multi-bilaterale
-
Progetto
regionale Families First Africa – Contribution to
the Prevention of Mother-to-child Transmission of hiv/aids, con
seguiti operativi anche in Burkina Faso e Camerun, per la ricerca sullo
sviluppo di un vaccino pediatrico contro la trasmissione dell’aids. Il progetto
è stato realizzato dall’unesco in collaborazione con l’Università di Tor Vergata
e
- Il Board del Fondo Globale per la lotta all’HIV ha approvato nel gennaio 2003 un programma per la Costa d’Avorio di “Rafforzamento della risposta nazionale alla diffusione del virus hiv/aids”, per un totale di 91,2 milioni di US$ (prima annualità 26,8 milioni di US$). L’Italia partecipa al programma multibilaterale a dono e, in modo consistente, al finanziamento del Fondo Globale.
-
-
In
risposta alla grave crisi che ha colpito il paese dall’autunno del 2002,
ONG italiane e cooperazione decentrata
Delle nuove e pressanti esigenze di solidarietà umanitaria e di aiuto allo sviluppo in Costa d'Avorio si sono già fatti interpreti attivi e partecipativi soggetti italiani privati quali ONG, Associazioni e soprattutto Opere Missionarie, e numerose sono le iniziative in corso di realizzazione, soprattutto nel settore socio-sanitario, nel vasto ambito della cooperazione non-governativa. Alcune di dette iniziative sono parzialmente finanziate con fondi della cooperazione decentrata e, in particolare, delle Regioni Abruzzo, Lombardia, Marche e Veneto, della Provincia di Torino e dei Comuni della Provincia di Pavia.
PRINCIPALI ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI ITALIANE (2006) |
|
ESPORTAZIONI |
IMPORTAZIONI |
Macchinari, 11.565 |
Legno trasformato, 35.667 |
Ferro, ghisa, acciaio e relative opere, 8.011 |
Petrolio greggio, 31.959 |
Ceramiche, vetri, pietre,5.863 |
Semi di cacao, 25.129 |
Materie plastiche, 5.636 |
Conserve di tonno, 23.475 |
Fonte: DGD/DCPE (Direction
General des Douanes et Direction de la Conjoncture et de |
INCIDENZA INTERSCAMBIO SUL COMMERCIO ESTERO ITALIANO (2005) |
|
Esportazioni verso la Costa d’Avorio sul totale delle esportazioni italiane |
0,03800% |
Importazioni dalla Costa d’Avorio sul totale delle importazioni italiane |
0,07205% |
Investimenti Diretti Esteri * |
||||
Costa D’Avorio |
2000 |
2001 |
2002 |
2003 |
3190,559 |
3463,259 |
3693,68 |
4082,874 |
|
*Il dato comprende lo stock degli investimenti in entrata nel Paese espresso in milioni di dollari |
||||
Fonte: UNCTAD (World Investment Report, 2004) |
Investimenti Diretti Italiani all’Estero* |
|||
Costa D’Avorio |
|
Investimenti |
Disinvestimenti |
2003 |
260 |
97 |
|
2004 ** |
261 |
0 |
|
*Il dato comprende il flusso degli investimenti espresso in migliaia di euro ** Dati provvisori |
|||
Fonte: UIC (Ufficio Italiano Cambi) |
[1] E’ stata la ris. 1528 del 27 febbraio 2004 del CdS dell’Onu a decidere l’invio di una missione di peacekeeping in Costa d’Avorio, composta di 6240 uomini in sostituzione di quella dell’ECOWAS e denominata UNOCI, mantenendo altresì sul campo la forza francese della Licorne (circa 4000 unità) in stretto raccordo con la missione onusiana.
[2] Fonte: The CIA WorldfactBook 2008.
[3] Popolazione tra 15 e 64 anni: 56,4%; popolazione con meno di 14 anni: 40,8%; popolazione con più di 64 anni: 2,8%
[4] La questione etnica è uno dei problemi più gravi del Paese. Secondo l’accezione comune, la popolazione della Costa d’Avorio si divide in tre grandi segmenti: autoctoni, allogeni ed immigrati. I primi sono quelli che sono nati nel Paese genitori ivoriani. I secondi sono anch’essi ivoriani ma si sono spostati dal nord al sud, gli ultimi sono gli immigrati, provenienti soprattutto dal Mali, dal Burkina Faso o dalla Guinea. Gli immigranti restano tali anche se hanno vissuto per decenni nel Paese, così come i loro discendenti, anche fino alla terza generazione.
[5] Fonte: UIP.
[6] Che comprende: Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal, Togo