Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Rapporti Internazionali
Titolo: ALBANIA - Visita alla Camera del Segretario generale del Parlamento albanese, Albert Kushti, e del Direttore del progetto dell'OSCE per l'Albania, Johan Hommes Roma, 19 maggio 2008
Serie: Schede Paese    Numero: 4
Data: 20/05/2008
Descrittori:
ALBANIA   POLITICA ESTERA

 

 

 

Repubblica di Albania

 

 

 

 

 

 

 

 

DATI GENERALI[1]

Superficie

28,784 Kmq

 

Capitale

TIRANA

 

Abitanti

3,600,523

(il 66,6% della popolazione è compresa tra i 15 e i 64 anni)

 

Tasso crescita pop.

0,529%

 

Aspettative di vita

77.6 anni

 

Confessioni religiose

 

musulmani: 70%; albanesi ortodossi: 20%; cattolici: 10%

 

Gruppi etnici

95% albanesi; 3% greci; altro (2%)

 

Tasso alfabetizzazione

98,7% della popolazione

 

 

CARICHE DELLO STATO

 

Presidente della Repubblica

Bamir Topi (Partito Democratico, eletto il 24 luglio 2007)

Presidente del Consiglio dei Ministri

Sali Berisha (Partito Democratico, in carica dal 3 settembre 2005)

Presidente del Parlamento

Josefina Topalli (Partito democratico)

Ministro degli Esteri

Lulezim Basha (Partito Democratico, in carica dal 25 aprile 2007)

Interni

Bujar Nishani

Difesa

Fatmir Mediu

Economia

Genc Ruli

Finanze

Ridvan Bode

 

 

 

SCADENZE ELETTORALI

 

Presidenziali

2012 (le ultime si sono svolte nel 2007)

Politiche

giugno 2009

 

 

QuADRO POLITICO*

 

 

 

Governo in carica

 

L’attuale maggioranza di governo albanese, guidata dal leader del Partito democratico Sali Berisha, sembra aver individuato un insieme di chiari obiettivi da perseguire nel breve e nel lungo periodo. L’Esecutivo – una coalizione nella quale spiccano il Partito democratico in veste riformata, il Partito democratico-cristiano ed il Partito repubblicano del Ministro della Difesa, Fatmir Mediu – intravede, infatti, nello sviluppo economico, il trampolino di lancio per avviare non solo la crescita economica del Paese, ma anche e soprattutto un rinnovamento sociale ed istituzionale dell’Albania.

 

 

 

*In collaborazione con il MAE.

 

 

Come lo stesso Berisha affermò all’indomani della sua vittoria alle ultime elezioni politiche del luglio 2005, la questione prioritaria è rappresentata dalla corruzione, che blocca (o nei migliori dei casi condiziona) le linee d’indirizzo politico ed amministrativo ed ovviamente subordina i comportamenti e il vivere quotidiano dei cittadini a regole al di fuori della legalità statale.

 

Per quanto lo stesso Berisha non sia del tutto estraneo ad accuse di corruzione – nel 1997 si manifestò l’insofferenza popolare contro il suo partito a seguito del crack finanziario di alcune società che avevano carpito i risparmi di decine di migliaia di albanesi - l’obiettivo fondamentale del suo nuovo mandato sembra essere l’eliminazione di questo flagello. Berisha ed il suo entourage hanno sicuramente realizzato che la creazione di un’immagine di un’Albania stabile e sicura può apportare molti benefici al paese, distribuendoli un po’ tra tutte le classi sociali: un Paese in cui la legalità è assicurata attrae investimenti, soprattutto dall’Italia e dagli altri Paesi dell’Unione europea.

 

Il dibattito di politica interna è caratterizzato dalla netta contrapposizione fra il Partito Democratico di Berisha e l’opposizione socialista di Rama. Esso risente ancora del travagliato percorso che ha condotto lo scorso luglio all’elezione a Presidente della Repubblica del democratico Bamir Topi. L’appoggio dato in extremis al candidato di Berisha dall’ex Presidente del Partito Socialista ed ex Primo Ministro, Fatos Nano, nel vanificare le strategie di Rama, ha aperto la strada a un dibattito all’interno del Partito Socialista, risoltosi nell’espulsione dello stesso Nano. L’elezione del candidato democratico ha marcato un successo politico per Berisha che raccoglie i frutti delle fratture interne al campo dei suoi avversari, analogamente a quanto avvenne nelle elezioni politiche del 2005. Un ulteriore sviluppo favorevole a Berisha, dopo l’elezione di Topi, si è avuto con l’avvicendamento del Procuratore Generale Theodori Sollaku. Vicino ai socialisti ed al centro di una polemica virulenta tra maggioranza e opposizione sin dall’indomani delle elezioni del 2005, Sollaku è accusato di collusione con ambienti della criminalità organizzata. Seppur non direttamente collegata alla vicenda Sollaku, rilevano le dimissioni, lo scorso 14 novembre, del Ministro della Giustizia Rusmali accusato di clientelismo.

 

 

Composizione del Parlamento (monocamerale):

 

GRUPPI PARLAMENTARI*

SEGGI

Partito Democratico

49

Partito Socialista

38

Partito Repubblicano

11

Movimento socialista per l’integrazione e Partito socialdemocratico

7

Partito ambientalista ed agrario

7

Partito socialdemocratico

7

Partito democratico riformatore e cristiano-democratico

7

altri

14

TOTALE

140

 

*Fonte: sito istituzionale del Parlamento albanese, febbraio 2007.

 

 

 

Il confronto tra governo e opposizione è stato caratterizzato da toni particolarmente duri, con diversi episodi in Parlamento di violenti diverbi, abbandono dell’aula da parte dell’opposizione.

Tale scenario di contrapposizione è stato solo brevemente intervallato dal raggiungimento, il 13 gennaio del 2007, di un accordo tra maggioranza ed opposizione sulle riforme elettorali e sulle modalità di svolgimento delle elezioni amministrative, che si sono tenute il 18 febbraio 2007.A tale risultato ha contribuito anche l’ex Premier nonché già leader del Partito Socialista, Nano, che, il giorno prima, in un comunicato rilasciato assieme al Premier Berisha aveva auspicato un esito positivo del Tavolo convocato ad hoc dall’allora Presidente della Repubblica Moisiu.

 

Circa l’esito delle recenti elezioni amministrative, l'affluenza alle urne e' stata bassa, pari al 46%. La coalizione di maggioranza, guidata dal Partito Democratico, si è attestata al 48,01% dei sindaci eletti; la coalizione a guida PS ha realizzato un risultato lievemente inferiore, affermandosi però soprattutto nei principali centri urbani  (fra le prime dodici città del Paese, inclusa la capitale, la coalizione guidata dal PS ha vinto in nove, compresa Durazzo).

Anche a seguito del risultato elettorale, il Primo Ministro Berisha ha provveduto ad un parziale rimpasto della compagine governativa (sono stati sostituiti cinque Ministri, tra cui quelli dell’Interno e della Giustizia).

Dopo un lungo e travagliato percorso, il 20 luglio 2007, il Parlamento albanese ha eletto Presidente della Repubblica Bamir Topi, candidato della maggioranza. L’elezione è avvenuta con il concorso di una parte dei Deputati socialisti, facenti capo a Fatos Nano, ed ha avuto come primo effetto l’espulsione di quest’ultimo dal Partito Socialista.

 

 

 

 

 

 

QUADRO ISTITUZIONALE

 

 

 

Forma di governo

 

            Repubblica parlamentare. La Costituzione in vigore è stata approvata con referendum popolare nel novembre 1998.

 

 

Presidente della Repubblica

 

Il Presidente della Repubblicaè eletto dal Parlamento a scrutinio segreto e a maggioranza qualificata pari ai tre quinti degli aventi diritto (84 voti su 140) e resta in carica cinque anni; può essere rieletto una sola volta. Il Presidente garantisce il rispetto della Costituzione ed è a capo delle Forze armate. Può inviare messaggi alle Camere; indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione; promulga le leggi ed emana decreti; può concedere la grazia; su proposta del Primo Ministro nomina i rappresentanti diplomatici; accredita e riceve i rappresentanti diplomatici dei Paesi esteri; firma, nei casi indicati dalla legge, i trattati internazionali; su proposta del Primo Ministro, nomina il direttore dell’Agenzia di intelligence.

Il Presidente può rinviare una legge all’Assemblea, prima della sua promulgazione. Tale potere può essere esercitato una sola volta.

Nel caso di gravi violazioni alla Costituzione o di gravi reati, il Presidente della Repubblica può essere posto in stato d’accusa dal Parlamento, a maggioranza dei due terzi. Competente a giudicare di questi reati è la Corte Costituzionale.

Le ultime elezioni presidenziali hanno avuto luogo il 20 luglio 2007.

 

 

Parlamento

 

Il potere legislativo spetta al Parlamento unicamerale (Kuvendi), composto di 140 deputati eletti per quattro anni. La Costituzione prevede un sistema elettorale misto, con una componente maggioritaria e una proporzionale fra loro interconnesse: 100 deputati sono eletti con il sistema maggioritario in circoscrizioni uninominali; se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta, è richiesto un secondo turno. I restanti 40 deputati sono eletti in una circoscrizione unica per l’intero Paese, sulla base di liste di partito o di coalizione. Per poter partecipare alla distribuzione di questi 40 seggi, i partiti debbono superare uno sbarramento pari al 2,5% dei voti validi a livello nazionale; per le coalizioni, tale sbarramento sale al 4%.

 

Le deliberazioni del Parlamento sono adottate a maggioranza dei voti, alla presenza della maggioranza dei suoi componenti. Le modifiche alla Costituzione devono essere approvate dai due terzi dei componenti dell’Assemblea.

L’iniziativa legislativa spetta a ciascun deputato, al Consiglio dei Ministri e al Corpo elettorale (in misura di almeno 20.000 elettori). Un particolare comparto della legislazione (ordinamento e attività degli organi costituzionali, diritto di cittadinanza, codici, leggi elettorali, amnistia, stato di emergenza) deve essere approvata a maggioranza qualificata, corrispondente ai tre quinti dei membri dell’Assemblea.

I referendum devono essere richiesti da almeno 50.000 elettori.

 

 

Governo

 

Il Consiglio dei ministri è composto dal Primo Ministro, dal Vice Primo Ministro e dai Ministri. Il Consiglio dei ministri, all’atto dell’insediamento, riceve il voto di fiducia dell’Assemblea sulla sua composizione e sul suo programma.

 

Il Presidente della Repubblica nomina il Primo Ministro e, su proposta di questi, nomina e revoca i Ministri. La nomina del Primo Ministro deve essere approvata dall’Assemblea: in caso contrario è possibile che il Presidente nomini un altro Premier. Se anche la seconda nomina non dovesse essere approvata dal Parlamento, la Costituzione affida il potere di elezione del Premier all’Assemblea stessa, con successiva nomina da parte del Presidente. Se anche in questo caso non dovesse essere nominato alcun Primo Ministro, il Presidente della Repubblica provvede allo scioglimento dell’Assemblea del Popolo.

 

 

Potere giudiziario

 

Il sistema giudiziario si compone della Corte Suprema (il Presidente è eletto dall’Assemblea del Popolo e rimane in carica per cinque anni), delle Corti di appello e di Corti distrettuali.

Alla Corte Costituzionale spetta la competenza a decidere in merito alla costituzionalità delle leggi.

 

 

Amministrazione locale

 

L’Amministrazione locale si articola in comuni, municipalità e regioni. Gli organi rappresentativi degli enti locali sono i Consigli che sono eletti direttamente ogni tre anni. Il potere esecutivo del comune e della municipalità è esercitato da un Presidente direttamente eletto.

 

 

 

 

 

 

FOCUS DI POLITICA ESTERA

 

 

 

In politica estera, cruciale per Tirana rimane il processo di avvicinamento alle strutture europee ed euro-atlantiche, cui l’Italia conferisce costante supporto.

Sul fronte UE, va registrata la firma dell’Accordo di Stabilizzazione ed Associazione (ASA), intervenuta nel giugno 2006. Il Parlamento italiano ha approvato, in data 12 dicembre 2007, il disegno di legge recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunita' europee ed i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Albania, dall' altra, con allegati, protocolli, dichiarazioni e atto finale, fatto a Lussemburgo il 12 giugno 2006.”

Con riferimento alla NATO, l’Albania partecipa, assieme alla Croazia ed alla Macedonia, al Membership Action Plan (MAP). Il Vertice di Riga del novembre 2006 ha deciso la possibilità di adesione all’Alleanza per i tre Paesi, Albania, Macedonia, Croazia, già destinatari del Membership Action Plan, a partire dal 2008. Tirana auspica che tale traguardo possa essere raggiunto nel Vertice di Bucarest dell’aprile prossimo. Gli stessi tre Paesi hanno dato vita nel maggio 2003 all’iniziativa “Carta Adriatica-Stati Uniti”, in cui è stato riaffermato ilsostegno americano al loro processo di progressiva integrazione alla Nato. In tale ottica, l’Albania guarda a Washington come ad un interlocutore fondamentale.

Infine, in data 3 aprile 2008, i Capi di Stato e di Governo della Nato, riuniti a Bucarest, hanno invitato formalmente Albania e Croazia ad entrare nell’Alleanza Atlantica.

Sulla questione del Kossovo, la posizione ufficiale del Governo albanese, esternata più volte dal Ministro Basha considera l’indipendenza del Kossovo l’esito naturale dei negoziati per lo status. Pur con alcune eccezioni, gli esponenti politici locali stanno astenendosi dall’interferire nel negoziato in corso.

Negli ultimi anni era stato registrato un graduale miglioramento nei rapporti con Belgrado, marcato, oltre che dall’istituzione di rispettive rappresentanze diplomatiche nei due Paesi (2002), anche dall’atteggiamento equilibrato di Tirana, sia di fronte ai disordini che hanno interessato il Kossovo nel marzo 2004, sia in occasione delle elezioni politiche nella Provincia del 23 ottobre successivo. Tali rapporti rimangono tuttavia improntati da entrambe le parti a particolare cautela, specie nell’attuale contesto segnato dalla tematica relativa allo status del Kossovo.

Da parte del nuovo Governo albanese di Sali Berisha si registra peraltro una rinnovata attenzione nei confronti del dossier kossovaro. In particolare, l’Esecutivo albanese non fa mistero di sostenere la soluzione dell’ indipendenza tout cour, ovvero accompagnata dal mantenimento di una presenza internazionale sul territorio del Kossovo a garanzia dei diritti delle minoranze e della stabilità dei confini, soluzione invisa a Belgrado che rimane su posizioni di ferma rivendicazione della propria sovranità. In tale quadro, peraltro, il Parlamento albanese aveva approvato il 23 novembre 2005 una risoluzione congiunta in cui esprimeva il proprio sostegno alla “libera volontà del popolo del Kossovo, che si è già dichiarato per l’indipendenza”, auspicando inoltre “che dal processo dei negoziati esca un risultato stabile che rifletta le aspirazioni e la libera volontà dei cittadini del Kossovo per uno Stato indipendente, democratico, europeo".

 

Anche i rapporti con Skopje hanno registrato in questi anni un sensibile miglioramento, in virtù delle numerose misure intraprese dal Governo macedone a tutela della minoranza albanese presente sul proprio territorio (da ultimo va registrata l’approvazione da parte del Parlamento lo scorso luglio del progetto di “Legge sui simboli nazionali”, che permette a livello locale l’esposizione sugli edifici pubblici della bandiera rappresentativa dell’etnia maggioritaria -in molti comuni quella albanese-, accanto al vessillo nazionale macedone).

 

 

 


 

QUADRO ECONOMICO

(in collaborazione con il MAE)

 

 

Quadro economico

Secondo le ultime stime  E.I.U. (Economist Intelligence Unit), nel 2007 il tasso di crescita dell’economia albanese si è attestato intorno al 5%. Tra i fattori che hanno determinato tale risultato, che rispecchia sostanzialmente quello dell’anno precedente, figurano l’espansione della domanda interna, le favorevoli condizioni monetarie nonché l’aumento delle esportazioni. Le previsioni EIU relative al biennio2008-2009 confermano il buon andamento dell’economia albanese, con un tasso di crescita che dovrebbe salire al 6%, grazie all’aumento della domanda interna e ad una crescita degli investimenti. Giova ricordare che il maggior fattore di sostegno all’economia albanese è costituito dalle rimesse dall’estero, provenienti principalmente dalla Grecia e dall’Italia. Occorre rilevare che il Governo albanese, nell’ottica di migliorare la stabilità macroeconomica del Paese, ha avviato in questi anni un ampio programma riforme e introdotto nuove misure fiscali.

Nell’agosto 2007 l’inflazione è salita al 4,2% contro il 2,1% del mese di luglio. A far lievitare i prezzi sono stati soprattutto i generi alimentari e i prodotti petroliferi. Incrementi significativi si sono riscontrati anche nel settore degli alcolici e dei tabacchi, nonché nel comparto turistico. L’inflazione media su base annua si è attestata al 3%.

Membro dell’OMC dalsettembre 2000, l’Albania ha firmato il 12 giugno 2006 l’Accordo di stabilizzazione e associazione tra UE e Albania (ratificato nell’agosto successivo) ed il nuovo Accordo CEFTA (Central European Free Trade Agreement), lo scorso 19 dicembre 2006, insieme a Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Moldova, Montenegro, Serbia e Unmik/Kossovo.

Secondo le statistiche fornite dalla Banca Centrale Albanese, l’interscambio commerciale albanese nel 2006 ha subito un incremento del 15,6%, toccando i 3.023 milioni di Euro. In particolare, le importazioni sono aumentate del 15,2%e le esportazioni del 17,5%. Il deficit commerciale ha raggiunto i 1.777 milioni di Euro, con un incremento del 14,4%. L’attività commerciale dell’Albania rimane orientata principalmente verso i Paesi dell’Unione Europea. I principali partner commerciali dell’Albania sono: l’Italia, la Grecia, la Turchia, la Germania, la Cina e la Macedonia.

Le importazioni albanesi hanno riguardato soprattutto macchinari ed attrezzature (20% del totale); alimentari e bevande (17,9%), materiali edili (16,%) tessili e calzature (11,7%). Le esportazioni albanesi sono essenzialmente prodotti tessili e calzature (lavorazioni à façon) con il 54,7%, materiali da costruzione e metalli (16,7%) e alimentari, bevande e tabacco (7,9%).

Secondo il rapporto della Banca Mondiale il debito estero albanese complessivo, a fine 2004, ammontava a circa USD 1,55 miliardi (20,8% del PIL); nei confronti dell’Italia ammonta a circa USD 168,83 milioni.

 

 

 

 

 

PRINCIPALI INDICATORI MACRO-ECONOMICO*

 

 

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI

 

PIL

19,76 miliardi di dollari

Composizione per settore

Agricoltura 21,7%; industria 20,3%; servizi 58%

Crescita PIL (%)

5 %

PIL pro capite, a parità di potere di acquisto

5.500 dollari

Inflazione (%)

3%

Tasso di disoccupazione

13%

Debito estero

1,55 miliardi di dollari

Fonti: The Cia Worldfactbook, aggiornato al 24 gennaio 2008

 

 

 



[1]The CIA World FactBook 2008.