Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Rapporti Internazionali
Titolo: MONTENEGRO - Assemblea parlamentare dell'OSCE - Missione di osservazione delle elezioni parlamentari nell'ex Repubblica Iugoslava di Macedonia - Skopjie, 1° giugno 2008
Serie: Delegazioni presso le Assemblee parlamentari internazionali    Numero: 3
Data: 20/05/2008
Descrittori:
MONTENEGRO   POLITICA ESTERA

 

 

REPUBBLICA DEL MONTENEGRO

 

Map of Montenegro

 

 

CENNI STORICI

 

Per diversi secoli il Montenegro fu di fatto un principato indipendente al capo del quale si avvicendarono numerose dinastie e numerosi governanti. Durante il Congresso di Berlino, il paese ottenne un riconoscimento internazionale della sua indipendenza, a seguito della crisi dell'Est (1875-1878). Il 28 agosto 1910, il principe Petar Petrovic Njegos di Montenegro si autoproclamò re. Nel 1918 il Montenegro perse la sua indipendenza ed entrò a far parte del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. Dal 1945 fece parte della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia.

Nel referendum del 1992 con il 95,96% dei voti, la popolazione montenegrina decise di rimanere nella Federazione Jugoslava in cui era rimasta solo con la Serbia, sebbene l'affluenza alle urne fosse stata del 66% a causa del boicottaggio dell'etnia musulmana, delle minoranze cattoliche e degli indipendentisti. Questi sostenevano che la votazione fosse stata organizzata in condizioni non democratiche.

Nel 1996, il governo di Milo Djukanovic attenuò il legame tra Montenegro e Serbia. Le tensioni tra i due stati permanevano nonostante il cambio di politica di Belgrado. Il Montenegro adottò una sua politica economica ed introdusse il marco tedesco come moneta corrente. Attualmente utilizza l’euro, sebbene non faccia parte dell’Eurozona, non essendo usato il dinaro serbo.

Lo Stato federale di Serbia e Montenegro fu istituito sulla base di un accordo sottoscritto a Belgrado nel marzo del 2002 che prevedeva esplicitamente l’opzione di una consultazione referendaria per l’indipendenza del Montenegro entro una scadenza prestabilita. Lo stesso accordo, che era stato propiziato dall’Alto Rappresentante Solana, diede vita ad uno Stato dotato di competenze particolarmente limitate, sostanzialmente circoscritte agli affari esteri ed alla difesa, munito di una serie di distorsioni funzionali che ne hanno compromesso l’attività amministrativa. Ciò ha determinato l’esigenza nella stessa Bruxelles di avviare negoziati distinti per il processo di avvicinamento alla Unione Europea con la Serbia e con il Montenegro (c.d. twin track).

Il 21 maggio 2006 si è svolta una consultazione referendaria per decidere tra l’indipendenza del Montenegro e la conferma dello Stato federale serbo-montenegrino. Il referendum è stato convocato a seguito di un impegnativo negoziato tra lo schieramento indipendentista guidato dalla formazione di Governo, ed in particolare dal suo leader Djukanovic, e le opposizioni montenegrine, favorevoli alla conferma del vincolo con Belgrado. Un Inviato Speciale dell’Unione Europea, l’Ambasciatore slovacco Lajcak, ha offerto i propri buoni uffici nella ricerca di una intesa sulle modalità di svolgimento del referendum.

Il negoziato svolto da Lajcak si è concluso con l’adozione di una formula che fissava la maggioranza del 55% dei votanti quale quorum necessario per approvare la scelta secessionista.

A seguito del successo conseguito dal fronte secessionista nel referendum del 21 maggio (il 55,4% dei votanti si è espresso a favore dell’indipendenza del Montenegro), il Parlamento di Podgorica ha proclamato l’indipendenza del Montenegro il 3 giugno 2006.

Nello spirito della dichiarazione sul riconoscimento della Repubblica del Montenegro contenuta nelle conclusioni adottate dal Consiglio Affari Generali dell’Unione Europea, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri D'Alema ha formalizzato il 14 giugno 2006 con una lettera al suo omologo Vlahovic il riconoscimento del Montenegro da parte dell'Italia. Nella sua lettera il Ministro degli Esteri ha annunciato inoltre l'intenzione italiana di stabilire pieni rapporti diplomatici tra Roma e Podgorica. A partire dal 1 gennaio 2007 e’ stata istituita la sede dell’Ambasciata d’Italia a Podgorica, in sostituzione del preesistente Consolato Generale.Nel dicembre 2006 e’ stato accreditato l’Ambasciatore del Montenegro in Italia, Darko Uskokovic.

Il Parlamento Costituzionale, nella sessione del 19 ottobre 2007, ha adottato la nuova Costituzione; in base all’art. 1 della stessa, il nome ufficiale dello Stato è Montenegro (Crna Gora), escludendo la parola “Repubblica”.


 


Dati generali 2007 [1]

Superficie

14.026 kmq

Capitale

Podgorica

Abitanti

684,736

Tasso di crescita popolazione

-1 %

Composizione etnica

Montenegrini 43%, Serbi 32%, Bosniaci 8%, Albanesi 5%, altri (Musulmani, Croati, Rom) 12%

Religioni praticate

ortodossa, musulmana, cattolica

Lingue

Montenegrino (ufficiale), serbo, bosniaco, albanese, croato

 

 

Principali CARICHE DELLO STATO

Presidente della Repubblica

Filip VUJANOVIC
(dall’11 maggio 2003 e riconfermato il 6 aprile 2008)

Primo Ministro

Milo DJUKANOVIC
(dal 29 febbraio 2008)  (Partito Democratico dei Socialisti PDS)

Presidente del Parlamento

Ranko KRIVOKAPIC (Partito Socialdemocratico PSD)

Vice Primo Ministro per l’integrazione europea

Gordana DJUROVIC

Vice Primo Ministro
per la politica economica

Vujica LAZOVIĆ

Ministro degli Affari esteri

Milan ROCEN

Ministro della Difesa

Boro VUCINIC

 

 

 

 

 

SCADENZE ELETTORALI

Elezioni politiche

2010

Elezioni presidenziali

2013

 

 

Ambasciatore d’Italia a Podgorica Gabriele Meucci

 

 

Ambasciatore del Montenegro a Roma DARKO USKOKOVIC(dal 15 dicembre 2006)

 

 

 

 

QUADRO POLITICO

 

 

 

Governo in carica

 

Il 29 febbraio 2008 il Parlamento ha varato il nuovo governo guidato da Milo Djukanovic (paladino dell'integrazione euroatlantica del Montenegro, ma pure attento ai rapporti con la Russia), confermando i precedenti ministri. Infatti il 31 gennaio del 2008 l’allora Premier Zeljko Sturanovic, aveva annunciato le dimissioni dall'incarico per motivi di salute; si trattava peraltro di una decisione attesa da tempo.

Va ricordato che il 21 maggio 2007 Milo Djukanovic è stato rieletto leader del Partito Democratico dei Socialisti (PDS). L'opposizione lo ha accusato in varie occasioni di essere coinvolto in casi di corruzione e in affari criminali. Djukanovic, inoltre è stato posto sotto inchiesta dagli inquirenti italiani per un presunto coinvolgimento in un affare di contrabbando di sigarette multimilionario attraverso l'Adriatico.

L'ex premier è, infatti, ritenuto il promotore dell'associazione di stampo camorristico-mafioso alla quale avrebbero preso parte esponenti di primo piano della mafia pugliese e insospettabili uomini d'affari svizzeri. Milo Djukanovic ha sempre respinto tali accuse ed  ha chiesto allo stesso tempo al Governo montenegrino di intervenire in sua difesa. Secondo Djukanovic il commercio di sigarette era perfettamente legale, secondo la legislazione vigente allora in Serbia e Montenegro, e la responsabilità di eventuali violazioni ricadrebbe per intero nell’Italia che avrebbe dovuto prevenire il contrabbando di sigarette attraverso l'Adriatico.

 

Sulla recente questione del riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, il Primo Ministro Djukanovic ha affermato che il suo Paese sarà "prudente" sulla questione del riconoscimento dell'indipendenza unilaterale del Kosovo e rispetterà la "dinamica europea" su questo problema.

Tale prudenza è giustificata dal fatto che le relazioni del Montenegro con la Serbia sono particolari a causa dell’indipendenza, soluzione che Belgrado non ha completamente accettato. Inoltre, il Montenegro é abitato da una popolazione multietnica con un 30% di serbi un 7/8% di albanesi e anche gruppi di bosniak (musulmani di Bosnia) e di croati.

 

 

Composizione del Parlamento

 

Nelle elezioni del 10 settembre 2006 si sono presentati 747 candidati e 12 partiti politici. Il Partito Democratico dei Socialisti di Djukanovic, ha vinto le elezioni dopo aver formato la Coalizione per un Montenegro europeo con il Partito Socialdemocratico (PSD), chiedendo per il paese l’integrazione nell’UE e nella NATO. Tale coalizione ha ottenuto la maggioranza assoluta con 41 seggi su 81.

La partecipazione al voto è stata del 72% circa.

Il giudizio dell’OSCE sulle elezioni è stato positivo, giudicandole “largamente in linea con gli standard internazionali”, con alcune note riguardo alcuni arresti ed interrogatori di candidati alla vigilia del voto.

 

Partito

seggi

Coalizione per un Montenegro europeo(Partito Social Democratico PSD- Partito Democratico dei Socialisti PDS)

41

Lista serba

12

Coalizione SNP-NS-DSS

11

Movimento per il cambiamento

11

Coalizione Partito liberale - Partito bosniaco

3

Unione democratica degli albanesi

1

Coalizione Lega democratica Albanese – Partito della prosperità democratica

1

Alternativa albanese

1

Totale

81

 

Donne  8,64 %

 

 

 

 

 

 

QUADRO istituzionale

 

 

Sistema politico

 

Il Montenegro è una Repubblica parlamentare. La Costituzione in vigore è stata adottata nell’ottobre 2007.

Si ricorda che fino al 2 giugno 2006 la Repubblica del Montenegro è stata unita alla Repubblica di Serbia con il nome di Serbia e Montenegro. Dal 3 giugno 2006 il Montenegro è uno Stato indipendente, proclamato a seguito del referendum sull'indipendenza del 21 maggio 2006.

 

 

Parlamento

 

Il potere legislativo è esercitato da un Parlamento monocamerale (Skupstina), che si compone di 81 membri che durano in carica 4 anni, eletti con sistema proporzionale in due diverse circoscrizioni: una elegge 76 seggi mentre l’altra ne elegge cinque che sono riservati alla minoranza albanese. I partiti presentano un’unica lista di candidati, che è valida in entrambe le circoscrizioni. È previsto uno sbarramento del 3% in ogni singola circoscrizione per ottenere un seggio, ma se una lista non lo supera in una circoscrizione i voti riportati sono aggiunti a quelli ottenuti nell’altra.

Il voto non è obbligatorio.

Spetta al Parlamento eleggere e dimissionare  il Primo Ministro e i membri del governo. E’ previsto lo scioglimento del Parlamento se non riesce ad eleggere un governo entro 90 giorni dalla proposta di nomina del Primo Ministro da parte del Presidente della Repubblica. Il Governo, sentito il Presidente del Parlamento, può dimissionare il parlamento nel caso in cui non adempia ai doveri previsti dalla legge.

 

Presidente della Repubblica

 

Il Capo dello Stato è il Presidente della Repubblica, eletto per 5 anni a suffragio universale diretto. Può essere rieletto una seconda volta. Propone la nomina del Primo Ministro che deve essere accettata dal Parlamento.

Nomina inoltre i Ministri che fanno parte del Governo, su indicazione del Primo Ministro.

Il 6 aprile 2008 Filip Vujanovic è stato rieletto per un secondo mandato quinquennale alla presidenza della Repubblica. Tale vittoria è interpretata come un segnale di continuità in chiave europeista.

 

 

 

Governo

 

E’ formato dal Primo Ministro e dai ministri le cui candidature sono avanzate dal Presidente della Repubblica e sottoposte al voto del Parlamento a cui il Premier in pectore presenta il programma.

Il governo cessa dal mandato in caso di nuove elezioni politiche, di dimissioni, a seguito di un voto di sfiducia e in caso di mancata presentazione della legge di bilancio entro i termini previsti.

 

 

 

Focus di politica interna

(a cura del MAE)

 

Acquisita l’indipendenza a seguito del referendum del 21 maggio 2006, il Montenegro ha votato il 10 settembre 2006 per la formazione del primo Parlamento nazionale dello Stato indipendente. La coalizione DPS-SDP, guidata dal Primo Ministro Djukanovic, con il 48,6% dei voti ha ottenuto la maggioranza assoluta nel parlamento unicamerale (41 seggi su un totale di 81), grazie al premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale. L’OSCE-OHDIR e Consiglio d’Europa hanno dichiarato che le elezioni si sono svolte in linea con gli standard internazionali. A seguito delle dimissioni per motivi di salute del Primo Ministro Sturanovic, il 22 febbraio 2008 il Parlamento montenegrino ha accordato la fiducia al nuovo Governo Djukanovic ( coalizione DPS-SDP). Con l’eccezione di due nuovi Ministri (Cultura e Educazione) la compagine governativa rimane immutata. Djucanovic torna a gestire gli affari politici come Capo del Governo dopo un’assenza formale dalla scena politica che durava dal novembre 2006. In tutto questo periodo egli ha sempre continuato di fatto a gestire l’economia e la finanza del Paese tramite i suoi fiduciari.

Il nuovo Governo si propone tre obiettivi principali: proseguimento del cammino di integrazione euro-atlantica; crescita economica; lotta al crimine e alla corruzione.

Il 6 aprile 2008 si sono svolte le elezioni presidenziali: con il 51,89% dei voti è stato riconfermato il Presidente uscente Filip Vujanovic(DPS).

L’opposizione continua ad essere frammentata ed incapace di organizzarsi e coordinarsi per attrarre consensi.

Il Parlamento Costituzionale, nella sessione del 19 ottobre 2007, ha adottato la nuova Costituzione, che recepisce molti dei suggerimenti forniti dalla Commissione di Venezia per allinearla agli standard europei ed internazionali.

 

 

 

 

 

 

Focus di politica estera

(a cura del MAE)

 

Priorità di politica estera

 

Sul piano internazionale, l’obiettivo del Montenegro è il progressivo avvicinamento alle strutture europee ed euro-atlantiche.

I rapporti con l’Unione Europea si inquadrano nel Processo di Stabilizzazione ed Associazione (PSA). La firma dell’Accordo di Associazione e di Stabilizzazione (ASA) con l’UE è avvenuta a margine del CAGRE nell’ottobre 2007. Sul versante NATO, a seguito del Vertice di Riga del novembre 2006, il Montenegro (assieme a Bosnia-Erzegovina e Serbia) partecipa alla PfP. Il vertice di Bucarest (2-4 Aprile 2008) ha concesso al Montenegro (insieme alla Bosnia–Erzegovina) il Dialogo Intensificato.

 

Relazioni con le principali Organizzazioni Internazionali

 

ONU

Il Montenegro è diventato il 192° Paese membro delle Nazioni Unite il 28 giugno 2006. Podgorica ha dato il proprio sostegno alla candidatura dell’Italia alle elezioni dei membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2007-2008.

 

Consiglio d’Europa

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha approvato il 17 aprile 2007 una raccomandazione che esprime parere favorevole all’ingresso del Montenegro nell’organizzazione, indicando anche un vero e proprio scadenzario comprensivo degli obblighi che il Montenegro dovrà adempiere, sia in termini di ratifica delle Convenzioni del Consiglio d’Europa, sia in termini di inclusione di alcuni principi minimi nella nuova Costituzione, sia in materia di ordine giuridico interno e di diritti dell’uomo.  L’accettazione formale di tali adempimenti da parte delle Autorità montenegrine ha consentito l’adozione di una  decisione finale da parte del Comitato dei Ministri e la conseguente ufficiale formalizzazione dell’adesione del Montenegro in qualità di 47simo membro in occasione della Sessione Ministeriale dell’10-11 maggio 2007.

 

OSCE

Il Montenegro è divenuto il 56° Paese membro dell’Organizzazione il 21 giugno 2006. Il 29 giugno l’OSCE ha aperto una missione a Podgorica.

 

NATO

In occasione del  Vertice di Riga del 27 novembre 2006 il Montenegro ha ricevuto l’invito a partecipare al programma “Partership for Peace” (PfP).

Il vertice NATO di Bucarest (2-4 Aprile 2008) ha concesso al Montenegro  (insieme alla Bosnia - Erzegovina) il Dialogo Intensificato.

 

WTO

Il Montenegro ha presentato domanda di adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel dicembre 2004, in qualità di territorio doganale separato dalla Serbia. Il Consiglio generale del WTO nel febbraio 2005 ha accettato le domande separate di Serbia e Montenegro ed ha costituito due Gruppi di Lavoro per esaminarle. Nell’ottobre 2005 si è tenuta la prima riunione del Gruppo di Lavoro sul Montenegro, con lo scopo di esaminare la documentazione sul regime commerciale fornita da quest’ultimo e di avviare dunque le consultazioni bilaterali.  Il secondo incontro del Gruppo di Lavoro si è avuto nel luglio 2006, ad indipendenza avvenuta. Il 28 febbraio 2008 si è svolto a Ginevra il quinto incontro del Gruppo di Lavoro per l’Accessione del Montenegro all’OMC. L’incontro è stato positivo, con unanime apprezzamento per il buon lavoro svolto dal Governo montenegrino per portare a termine il processo di accessione.

 

RELAZIONI CON L’UNIONE EUROPEA

 

Alla luce di un contesto politico-istituzionale generalmente positivo e stabile a più di un anno dall’indipendenza, l’UE continua a sostenere le aspirazioni europee del Montenegro, incoraggiandone i processi di democratizzazione, di consolidamento dello stato di diritto e le riforme socio-economiche.

Il Montenegro è stato il quarto Paese dei Balcani occidentali a negoziare un Accordo di Stabilizzazione e di Associazione (ASA) con l’UE. L’ASA è stato parafato il 15 marzo 2007, mentre la firma è avvenuta a margine del Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne del 15-16 ottobre 2007. In tale contesto è stata adottata una dichiarazione che prende atto dell’adozione unilaterale dell’euro da parte delle autorità montenegrine, chiarendo che non si tratta di una situazione equiparabile allo status di membro della zona Euro.

Nel quadro del processo di riforme interne, ulteriori progressi sono necessari per raggiungere gli standard europei ed internazionali, in particolare per quanto concerne l’indipendenza del sistema giudiziario, la tutela dei diritti umani, l’inclusione di misure anti-discriminatorie. Molto resta ancora da fare per l’adozione di un quadro legislativo ed amministrativo adeguato per la piena attuazione dell’ASA, il rafforzamento dell’amministrazione pubblica, la lotta alla corruzione ed al crimine organizzato. Podgorica dovrà infine continuare ad assicurare la piena cooperazione con il TPIJ.

Nell’ambito delle misure volte a rendere più concreta la prospettiva europea pei i Balcani occidentali, la Commissione ha avviato un dialogo in materia di liberalizzazione dei visti di ingresso. Il 1° gennaio 2008 è entrato in vigore l’Accordo in materia di riammissione e facilitazione nel rilascio dei visti (firmato il 18 settembre 2007); è stato inoltre lanciato ufficialmente il dialogo sulla liberalizzazione dei visti con il Montenegro (insieme a FYROM, Serbia e Albania).

 

 

 

QUADRO ECONOMICO (a cura del MAE)

 

 

Andamento congiunturale

 

L’economia del Montenegro è in crescita; lo sviluppo del Paese è in questa fase fortemente legato al processo di privatizzazione.

Secondo i dati dell’Ente di Statistica locale (MONSTAT) nel 2006 il PIL ha raggiunto il valore di 1,8 miliardi euro, pari a 2790 euro pro capite, con una crescita reale del 6,5% (in linea con i dati EIU). La crescita è guidata essenzialmente dai servizi, in particolare dal settore del turismo, delle telecomunicazioni e dei servizi finanziari. La produzione industriale nel 2006 ha registrato una crescita dell’1% circa (+1,5% secondo i dati EIU), rispetto al tasso negativo di -1,9% nel 2005, trainata dal settore dei metalli (acciaio, alluminio), minerario (bauxite) e energetico. Il tasso di inflazione nel 2006 si e’ attestato al 2,5% (2,1% secondo i dati EIU), il piu’ basso della regione balcanica, in linea con la media europea ed in tendenziale diminuzione rispetto ai livelli degli anni precedenti. Il tasso di disoccupazione del 14,6% nel 2006 (pari a circa 43 mila persone, nel 2003 i disoccupati erano 69.000) rimane elevato. Si rileva che il mercato del lavoro del Paese è legato ad un modello occupazionale stagionale e si concentra nella zona costiera; i salari medi mensili sono  in crescita (+12% circa su base mensile), raggiungendo a fine 2006 i 376 euro lordi, pari a circa 280 euro netti.

In questo contesto, il FMI ha raccomandato una maggiore flessibilità nell’economia per sostenere il livello di crescita del PIL e ridurre la disoccupazione. Il Fondo ha chiesto al Governo montenegrino di adottare misure che incoraggino l’assunzione di nuovi impiegati, quali la riduzione dei costi relativi al licenziamento (attualmente pari a sei stipendi medi), la diminuzione degli oneri sociali ed una maggiore flessibilità nei contratti di lavoro. In proposito, il Governo ha recentemente introdotto nuove agevolazioni fiscali a favore dell’assunzione di alcune categorie di disoccupati.

L’indebitamento estero del paese e’ pari al 27,6% circa del PIL.

Nel 2007, secondo stime, la crescita reale del PIL è stata intorno al 6%, il tasso d’inflazione non sarebbe stato superiore al 3% e la disoccupazione avrebbe registrato una diminuzione. Il programma del Governo, come raccomandato dal FMI, ha riguardato il completamento del processo di privatizzazione nel settore finanziario e del turismo e la ristrutturazione del settore energetico.

Per la realizzazione di lavori pubblici il Governo ha indicato una spesa di 7,5 milioni di euro: 5,6 milioni di euro sono destinati alle infrastrutture e 2 milioni alla costruzione di edifici scolastici, sanitari ed amministrativi.

L’Agenzia “Standard and Poor” ha rivisto nel 2005 il credit rating del Paese, alzandolo da BB a BB+. Il rischio Paese rimane elevato: la SACE, analogamente alle altre assimilabili agenzie europee, colloca il Montenegro nella settima categoria di rischio.

 

Investimenti esteri (IDE)

Secondo l’Agenzia Montenegrina per la Promozione degli Investimenti (MIPA) la capacità del paese di attrarre investimenti stranieri e’ in continua crescita. Il Montenegro si colloca al terzo posto tra i Paesi europei emergenti, dopo la Repubblica Ceca e l’Estonia, ed al primo posto tra i paesi non-UE dell’area.

Secondo dati preliminari della Banca Centrale del Montenegro, nel 2007 gli investimenti esteri diretti hanno superato il miliardo di euro. Il totale IDE nel 2006 ha raggiunto i 505 milioni (pari ad un aumento del 31% rispetto al 2005, anno in cui il valore degli IDE ha raggiunto i 382,8 milioni di euro). La maggior parte del flusso di investimenti degli ultimi anni è legato al processo di privatizzazione, in particolare nel settore bancario e delle telecomunicazioni. Gli investimenti “greenfield” hanno rappresentato nel 2005 il 47,55% del totale IDE. Più di recente, grazie alla riduzione del rischio paese e ad una migliore tutela del diritto di proprietà, si e’ registrata una crescita di IDE nel settore immobiliare. In generale, il 74% degli IDE nel periodo 2000-2005 ha riguardato il settore dei servizi. Vi sono interessanti opportunità di investimento anche nei settori dello sfruttamento delle risorse naturali (soprattutto legno e minerali, energia idroelettrica), delle industrie di base e delle infrastrutture (materiali da costruzione, strade).

I principali Paesi investitori in Montenegro nel periodo 2001-2005 sono stati Ungheria (27%), Austria (12,6%), Regno Unito (13,3%), Slovenia (10,7%), Germania (7,9%), Svizzera (5,8%), Russia (2,9%), quest’ultima in crescita (al terzo posto nel 2006). L’Italia si posiziona al 14simo posto, con circa 6 milioni di euro (1,1%).

In generale il flusso degli IDE risente delle difficoltà generate dal quadro giuridico, che non offre ancora sufficienti garanzie. Il Governo è impegnato nella creazione di un ambiente favorevole all’attrazione degli investimenti esteri, mediante una progressiva eliminazione degli ostacoli burocratici (procedura di registrazione delle imprese, rilascio delle licenze per operare), la liberalizzazione delle dogane, gli incentivi fiscali (la tassa sul reddito d’impresa al 9% e’ la più bassa in Europa), finanziari ed istituzionali.

L’assenza di IDE italiani in Montenegro è dovuta in parte alla scarsa conoscenza della realtà locale, in parte ad una bassa propensione al rischio d’impresa.

 

Settore bancario:

- la Crnogorska Komercijalna Banka, principale banca del paese, e’ stata acquisita dal gruppo ungherese OTP;

- la Podgorica Banka e’ stata acquistata dal gruppo francese Societé Generale;

- la NBL Montenegro e’ in mano slovena;

- la Hipo Alpe Adria in mano austriaca;

- la Hipotekarna Banka è per l’80% in mano italiana (Banca del Salento e altre ditte italiane).

Il settore delle telecomunicazioni e’ diviso tra la Pro Monte, investimento greenfield della norvegese Telenor ASA, e la Telekom Crne Gore SC, ex statale acquisita dall’ungherese Matav (a sua volta in mano tedesca).

 

Settori con prospettive di espansione

Il turismo, i servizi finanziari, il settore delle costruzioni e quello energetico rappresentano le aree più promettenti per lo sviluppo economico del Paese.

 

Programma di privatizzazione

La creazione del quadro giuridico per l’avvio del processo di privatizzazione è iniziata nel 1996 con l’approvazione della Legge sulla privatizzazione, cui ha fatto seguito la Legge sulla partecipazione del settore privato nei servizi pubblici (2002), la Legge sugli investimenti stranieri, la Legge sulla concorrenza. Oltre l’80% del capitale statale è stato privatizzato; il sistema bancario è stato completamente privatizzato.

Nel 2007 le entrate derivanti dal processo di privatizzazione sono state pari a 61 milioni di euro. Tra le aziende privatizzate nel 2007 vi è la “HTC Boka”, una delle principali aziende del settore del turismo montenegrino e la “4 Novembar” di Mojkovac, azienda che si occupa della produzione di parti metalliche.

Le principali privatizzazioni, che hanno rappresentato anche i principali IDE negli ultimi anni, sono state: Telekom Podgorica (rilevata da una società ungherese a capitale tedesco), KAP Aluminium (rilevata dalla società russa Rusal), la Jugopetrol (rilevata dalla greca Hellenic Petroleum), Boxite Mine (rilevata da società russe). Con riferimento al settore bancario, la “Podgoricka Banka”, secondo Istituto bancario per importanza, e’ stata ceduta alla francese “Societe Generale”. Nel settore alberghiero i principali hotel della costa sono stati rilevati da sloveni, inglesi, austriaci; mentre i russi si stanno inserendo nel settore con importanti investimenti greenfield.  Si segnala che è in corso la vendita (mediante asta pubblica) del cantiere navale di Bijela.

Il Governo ha approvato il programma delle privatizzazioni per il 2008 che interesserà la vendita dell’azienda distributrice di energia elettrica “Elektroprivredna”, l’azienda statale produttrice di tabacco “Duvanski Kombinat Podgorica”, l’Istituto di medicina fisioterapica, riabilitazione e reumatologia “Simo Milosevic”, la “Elektroindustrija Obod (produzione di apparecchiature elettriche). E’ inoltre prevista la cessione del 30% delle azioni della compagnia aerea nazionale “Montenegro Airlines (MA); del produttore di vini ed alcolici “Plantaze”, dell’azienda ferroviaria “Zeljeznice Crne Gore” e del Porto di Bar.

 

2. Relazioni economiche e commerciali con i principali Paesi partner

Il totale delle esportazioni del Montenegro nel 2006 è stato pari a circa mille milioni di euro (più che raddoppiate rispetto al 2003), mentre le importazioni hanno raggiunto il valore di 1400 milioni di euro (il doppio rispetto al 2003), con un disavanzo commerciale (beni e servizi) di 360 milioni di euro. La Serbia e’ il primo partner commerciale del Montenegro. Nel 2006 i principali paesi fornitori sono stati Serbia, Germania e Italia; tra i principali acquirenti figurano Serbia, Italia e Ungheria.

Il Montenegro esporta principalmente macchinari e mezzi di trasporto, prodotti classificati, prodotti alimentari; le importazioni riguardano manifatture varie, mezzi di trasporto e macchine, prodotti alimentari.

 

Il 21 marzo 2007 il Montenegro ha ratificato l'Accordo centroeuropeo di libero scambio o CEFTA, (dall'acronimo inglese Central European Free Trade Agreement) di cui erano già membri Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Romania e Bulgaria e di cui sono recentemente entrati a far parte Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania e Moldavia.

 

 

MONTENEGRO - PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI

 

 

2003

2004

2005

 

2006

 

PIL (mln Euro)

1.433

1.535

1.644

1.778

Variazione reale del PIL%

2,3

3,7

4,1

6,5

Reddito pro-capite (Euro)

2.310

2.465

2.638

2.790

Disoccupazione

22,9%

22,4%

17%

15,5%

Inflazione %

6,7

4,3

1,8

2,5

Produzione industriale

(tasso di crescita)

2,4%

13,8%

-1,9%

0,9%

Valuta: Euro

 

 

 

 

Bilancia commerciale (mln Euro)

-247,7

-291

-314,9

 

-360

Esportazioni (mln Euro)

461,9

622,7

749

1.049,7

Importazioni (mln Euro)

709,6

913,7

1.063,8

1.409,7

Saldo partite correnti (mln Euro)

-101,9

-142,9

-140,7

-444,7

Deficit/PIL%

3,16

2,10

3,10

1,9

Principali Paesi fornitori

1.     Serbia

2.     Grecia

3.     Italia

1.      Serbia

2.      Italia

3.      Slovenia

1.      Serbia

2.      Italia

3.      Slovenia.

 

n.d.

Principali Paesi clienti

1.      Svizzera

2.      Serbia

3.      Italia

1.      Serbia

2.      Italia

3.      Grecia

  1. Serbia
  2. Italia
  3. Grecia.

 

n.d.

Fonte: Ente di Statistica del Montenegro/Agenzia montenegrina per la promozione degli investimenti (MIPA)/EIU

 

 

 

 

RAPPORTI BILATERALI

 

 

Principali obiettivi/interessi italiani

Sul piano internazionale, l’Italia sostiene la necessità di una concreta realizzazione della prospettiva di integrazione del Montenegro nelle strutture europee ed euro-atlantiche.

Sul piano bilaterale, l’Italia sostiene il processo di consolidamento istituzionale e conta di sviluppare relazioni sempre più intense con il Montenegro, affrontando con spirito dinamico e concreto dossier di interesse bilaterale, a partire dalla collaborazione nel settore della giustizia e degli affari interni, e dallo sviluppo di progetti di Cooperazione volti a stimolare la crescita economica montenegrina (infra sub Linea di Credito per le PMI montenegrine). In tale ottica, si inserisce la firma dell’Accordo di cooperazione in materia di lotta alla criminalità e di un Memorandum di collaborazione tra i Ministeri degli Esteri, quest’ultimo volto ad instaurare consultazioni periodiche riguardanti i vari aspetti dei rapporti bilaterali.

 

Relazioni economiche, finanziarie e commerciali

Le relazioni economico-commerciali bilaterali registrano un trend positivo: il nostro Paese rappresenta il principale partner commerciale del Montenegro dopo la Serbia. Secondo dati ISTAT, nel 2006 l’interscambio commerciale bilaterale è stato pari a 321 milioni di euro, con un saldo negativo per l’Italia di 37 milioni di euro (le esportazioni italiane sono state pari a 142 milioni di euro, le importazioni hanno raggiunto il valore di 179 milioni di euro). Nel 2007 l’interscambio commerciale bilaterale, pari a 310 milioni di euro, ha fatto registrare un saldo negativo per l’Italia di 8 milioni di euro. Le esportazioni italiane hanno raggiunto il valore di 151 milioni di euro (pari ad un aumento del 6,9% rispetto al 2006), le importazioni italiane sono state pari a 159 milioni di euro, pari ad una diminuzione del 10,5% sul 2006 (dati provvisori ISTAT).

Le esportazioni montenegrine si concentrano nel settore metallurgico (alluminio), estrattivo (miniere e cave), elettronico e del legno; le importazioni dall’Italia riguardano prodotti energetici raffinati, ICT (elettronica), industria alimentare, abbigliamento, vetro e ceramica e materiali per edilizia.

 

Investimenti italiani

Gli IDE provenienti dall’Italia nel periodo 2001-2005 sono stati pari a 6 milioni di Euro (14° posto), a fronte del flusso massiccio di capitali provenienti da Ungheria, Austria, Gran Bretagna, Slovenia, Germania e Russia. Tale assenza delle imprese italiane va in parte imputata alla scarsa conoscenza della realtà montenegrina e alla mancanza di un valido interlocutore istituzionale in loco (mancano un ufficio ICE e una camera di commercio italo-montenegrina).

Si registra, da ultimo, un’accelerazione dei contatti fra le imprese delle due sponde dell’adriatico, soprattutto tramite missioni in Montenegro di imprenditori italiani interessati ad investire nel settore turistico ed energetico (delegazioni commerciali di Unioncamere-Veneto, delle Regioni Puglia e Lazio, di Terna e di ACCOA Trieste)..

Relazioni culturali, scientifiche e tecnologiche

 

Accordi di Collaborazione e Protocolli Esecutivi

Non esiste al momento un Accordo bilaterale culturale e scientifico tra Italia e Montenegro.

Per quanto riguarda la cooperazione culturale, laddove le Autorità del Montenegro ritengano di mantenere l’Accordo con l’ex Unione di Serbia-Montenegro di collaborazione culturale, attualmente in vigore, si potrebbe procedere al negoziato per la stipula del relativo Programma Esecutivo.

 

Archeologia

Nel 2007 è stato assegnato un contributo  all’Università Ca’ Foscari di Venezia per una missione a Stari Bar diretta dal prof. Sauro Gelichi.

 

Collaborazione Interuniversitaria

Da un’indagine CONICS del 2005 risultano otto accordi tra l’Università del Montenegro e le Università italiane di Bari (tre accordi), Bari Politecnico, Chieti, Foggia, Teramo, Trieste SISSA. Tra questi si segnalano le collaborazioni finanziate dal MUR per il triennio 2004-06: con l’Università di Teramo,  per la realizzazione di un Master congiunto in InterAdriatic cooperation and Local Development, e con la SISSA di Trieste per un progetto congiunto di ricerca nel settore delle Scienze matematiche.

 

Diffusione della lingua italiana

E’attivo un lettorato d’italiano di ruolo presso l’Università di Montenegro a Niksic. Presso la cattedra di Italianistica della Facoltà di Filosofia dell’Università di Niksic all’inizio del ‘05 i laureati in italiano sono stati 25; gli iscritti al corso quadriennale di laurea in Lingua e Letteratura italiana sono stati ben 240 ai quali si aggiungono circa 170 allievi dei corsi d’italiano biennali o triennali di altre Facoltà e dunque ai vari corsi universitari d’italiano  risultano iscritti complessivamente circa 400 studenti.

A livello universitario corsi di italiano sono attivi  anche presso la Facoltà di Nautica e la Facoltà di Turismo di Cattaro. A Podgorica, presso la Facoltà di Economia, nell’ambito del programma “Tempus”, 25 studenti vengono selezionati ogni anno per frequentare un corso di italiano realizzato in collaborazione con l’Università di Udine.Sempre a Podgorica, presso i locali della cosiddetta “Antenna Culturale”, istituita originariamente dal ‘04  grazie all’interessamento del Sindaco di Podgorica e con il supporto dell’IIC di Belgrado, circa un centinaio di allievi seguono i corsi di lingua italiana.

Fra scuole primarie e secondarie gli studenti di italiano risultano almeno 7.500 sparsi su tutto il territorio montenegrino (Podgorica, Cattaro, Cettigne, Budva, Bar, Niksic, Tivat, Herceg Novi).

In Montenegro è presente a Cattaro un Comitato della Dante Alighieri.

 

Istituzioni Scolastiche Italiane

Non sono presenti istituzioni scolastiche italiane.

Il MAE per l’e.f. 2006 ha concesso un contributo di € 5.600 per corsi d’italiano a docenti locali dell’Unione Montenegrina (Dipartimento Italianistica di Podgorica).


 

 

DATI STATISTICI BILATERALI

 

 

PRINCIPALI ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI ITALIANE (2006)

ESPORTAZIONI

IMPORTAZIONI

Prodotti energetici raffinati

Prodotti delle miniere e delle cave

Prodotti dell’ICT, elettrotecnica, strum. precisione

Prod dell’ICT, elettrotecnica, strum.prec

Prodotti dell’industria alimentare, bevande

Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili)

Articoli di abbigliamento

 

Vetro, ceramica, materiali non metallici per edilizia

 

Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT

 

 

 

QUOTE DI MERCATO (2006)

PRINCIPALI FORNITORI

% su import

PRINCIPALI ACQUIRENTI

% su export

Serbia

28,5

Serbia

34,1

Germania

11,1

Italia

28,8

Italia

9,9

Ungheria

8,9

Grecia

4,3

Grecia

8,4

Fonte: MONSTAT (Istituto di Statistica montenegrino)

 

PRINCIPALI PAESI INVESTITORI IN MONTENEGRO NEL 2005

PAESE

TOTALE (mln Euro)

Ungheria

147,67

Austria

63,55

Regno Unito

36,09

Slovenia

22,9

Svizzera

14,6

Russia

14,02

Francia

11,75

Italia

6,34

Irlanda

3,9

Giappone

2,36

Fonte: Banca Centrale del Montenegro/Agenzia montenegrina per la promozione degli investimenti (MIPA)

 

INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN MONTENEGRO (mln Euro)

2002

2003

2004

2005

2006

2007

182,9

213,6

111,08

382,8

505

1 miliardo di Euro

Fonte: Banca Centrale del Montenegro/Agenzia montenegrina per la promozione degli investimenti (MIPA)

 

 

 

 



[1]Fonte: CIA The World factbook 2007.