Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Conferenza dei Presidenti delle Commissioni competenti in materia di affari sociali - Nicosia, 16-17 dicembre 2012
Serie: Documentazione per le Commissioni - Riunioni interparlamentari    Numero: 114
Data: 11/12/2012
Descrittori:
COMMISSIONI PERMANENTI   SICUREZZA SOCIALE
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Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

 

 

 

 

Documentazione per le Commissioni

riunioni interparlamentari

 

 

 

 

 

 

Conferenza dei Presidenti delle Commissioni competenti in materia di affari sociali

 

Nicosia, 16-17 dicembre 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 114

 

11 dicembre 2012


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il dossier è stato curato dall’Ufficio rapporti con l’Unione europea
(' 066760.2145 - * cdrue@camera.it)

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I N D I C E

 

Scheda di lettura   1

·         Priorità della Presidenza Cipriota in materia di affari sociali3

·         Priorità della Commissione europea - Programma di lavoro per il 2013  3

·         Iniziative nell’ambito della strategia Europa 2020  4

·         Le priorità della Commissione europea nell’ambito del Semestre europeo 2013  5

·         Iniziative della Commissione europea per l’occupazione  6

·         Il programma per il cambiamento e l'innovazione sociale  8

·         Risoluzione del Parlamento europeo sul patto per gli investimenti sociali10

·         Invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni11

Allegati15

·         Tassi di disoccupazione giovanile (15-25 anni) e mutamenti su base annua, al settembre 2012  17

·         Spesa per la protezione sociale in percentuale del prodotto interno lordo  e secondo settori beneficiari19

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Scheda di lettura


 

Priorità della Presidenza Cipriota in materia di affari sociali

Il programma della Presidenza cipriota del Consiglio dell’UE (1° luglio - 31 dicembre 2012) indica le seguenti priorità in materia di affari sociali:

·         lottare contro la disoccupazione, in particolare quella giovanile, promuovendo azioni volte alla formazione professionale, al miglioramento delle condizioni di lavoro e ad una migliore corrispondenza tra le qualificazioni e le aspettative dei giovani lavoratori e le esigenze del mondo imprenditoriale;

·         concentrarsi sulle sfide poste dall’andamento demografico e dall’obiettivo solidarietà tra diverse generazioni;

·         dedicare particolare attenzione all’inclusione sociale dei soggetti più vulnerabili, come i bambini e gli anziani.

 

Priorità della Commissione europea - Programma di lavoro per il 2013

Nel programma di lavoro per il 2013, la Commissione europea prevede che uno dei principali obiettivi in materia di affari sociali sarà preparare la nuova generazione di programmi del Fondo sociale europeo, con l’obiettivo di sostenere nel modo più rapido ed efficace la modernizzazione delle politiche riguardanti il mercato del lavoro e l’inclusione sociale.

Si ricorda, in particolare, che il 6 ottobre 2011 la Commissione europea - nell’ambito delle proposte relative al prossimo Quadro finanziario pluriennale 2014/2020, attualmente in corso di negoziato a livello europeo - ha presentato una proposta di regolamento relativa al Fondo sociale europeo per il periodo 2014-2020 (COM(2011) 607).

In particolare, la Commissione europea prevede di rafforzare il ruolo dell'FSE sulla base delle seguenti proposte:

La proposta della Commissione europea prevede per il fondo sociale europeo uno stanziamento di 84 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.

La proposta è attualmente ancora all’esame del Consiglio dell’UE e del Parlamento europeo che si deve ancora esprimere in prima lettura.

 

Iniziative nell’ambito della strategia Europa 2020 

La strategia Europa 2020, avviata dal Consiglio europeo nel 2010 prevede cinque obiettivi da raggiungere entro il 2020 per rilanciare l'economia dell'UE:

Occupazione: innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni);  Ricerca e sviluppo: aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL dell'UE; Cambiamenti climatici /energia: riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990; 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili; aumento del 20% dell'efficienza energetica; Istruzione: riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del 10%; aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria; Povertà/ emarginazione: una riduzione di almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione.

In materia di occupazione, affari sociali e integrazione, la strategia Europa 2020 prevede  alcune iniziative prioritarie:

·         "Youth on the move", che mira ad aumentare le opportunità di lavoro dei giovani, aiutando studenti e apprendisti ad acquisire un'esperienza professionale in altri paesi e migliorando la qualità e attrattiva dell'istruzione e della formazione in Europa;

·         “Youth Opportunities Initiative” volta a promuovere l’apprendistato e i tirocini per i giovani e ad aiutare coloro che hanno abbandonato la scuola o un percorso formativo senza aver conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore a riprendere gli studi o una formazione professionale che diano loro le competenze necessarie per trovare un lavoro;

·         un'agenda per nuove competenze e per l'occupazione, che intende dare nuovo impulso alle riforme del mercato del lavoro, per aiutare le persone ad acquisire le competenze necessarie per le future professioni, creare nuovi posti di lavoro e rivedere il diritto del lavoro europeo;

·         la piattaforma europea contro la povertà e l'emarginazione: si tratta di un'iniziativa per stimolare a tutti i livelli gli sforzi per conseguire l'obiettivo, convenuto dall'UE, di liberare almeno 20 milioni di persone dalla povertà e dall'emarginazione entro il 2020.

Gli interventi prioritari previsti sono: il miglioramento dell'accesso al lavoro, alla sicurezza sociale, ai servizi essenziali e all'istruzione; l'uso dei fondi europei per sostenere l'integrazione e combattere le discriminazioni; l’individuazione di soluzioni innovative per individuare forme più efficaci ed efficienti di sostegno sociale; la ricerca di nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato.

 

Le priorità della Commissione europea nell’ambito del Semestre europeo 2013

Nell’ambito dell’avvio della procedura per il semestre europeo 2013, la Commissione europea ha presentato, il 28 novembre 2012, l’analisi annuale della crescita per il 2013.

Il semestre europeo per il coordinamento ex ante delle politiche economiche si articola secondo una serrata scansione temporale volta a garantire la coerenza delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri, da approvare nella seconda metà dell’anno, con le raccomandazioni approvate dalle istituzioni dell’UE nella prima metà dell’anno.

La Commissione europea nell’analisi annuale della crescita per il 2013, per quanto riguarda in particolare la lotta contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi, indica le seguenti priorità:

Ø      Promuovere la ripresa dell’occupazione

        ridurre l’onere fiscale sull’occupazione, in particolare per le persone con basse retribuzioni;

        continuare a modernizzare i mercati del lavoro semplificando la normativa sull’occupazione e sviluppando l’organizzazione flessibile del lavoro, compresi regimi di riduzione dell’orario lavorativo e ambienti di lavoro che permettano di prolungare la vita attiva;

        valutare l’incidenza dei sistemi di fissazione dei salari, in particolare i meccanismi di indicizzazione, modificandoli se necessario, nel rispetto delle prassi di consultazione nazionali, perché rispecchino meglio l’andamento della produttività e favoriscano la creazione di posti di lavoro;

        sfruttare il potenziale dei settori in espansione, come l’economia verde, la sanità e le tecnologie dell’informazione.

Ø      Occupazione giovanile

        potenziare i servizi di collocamento pubblici e le misure attive per il mercato del lavoro;

        lottare contro l’abbandono scolastico e facilitare il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro sviluppando tirocini, apprendistati e sistemi di apprendimento duale di qualità (istruzione classica più esperienza pratica sul posto di lavoro);

        sviluppare e attuare regimi di garanzie per i giovani che assicurino a tutti i giovani di meno di 25 anni un’offerta di lavoro, formazione continua, apprendistato o tirocinio entro quattro mesi dal termine dell’istruzione formale o dall’inizio della disoccupazione;

        agevolare la partecipazione al mercato del lavoro e l’accesso all’occupazione per le persone che costituiscono la seconda fonte di reddito familiare attraverso incentivi fiscali e l’offerta di strutture per l’infanzia accessibili e di qualità;

        agevolare l’accesso ai sistemi di formazione permanente, anche per i lavoratori più anziani;

        favorire la mobilità professionale transfrontaliera eliminando gli ostacoli giuridici e agevolando il riconoscimento delle qualifiche e dell’esperienza professionale.

Ø      Inclusione sociale e lotta contro la povertà

        elaborare strategie di inclusione attiva, comprendenti un sostegno efficiente e adeguato al reddito, misure di lotta alla povertà, anche infantile, e un ampio accesso a servizi economicamente accessibili e di qualità, come i servizi sociali e sanitari, le strutture per l’infanzia, gli alloggi e l’approvvigionamento energetico;

        rafforzare l’assistenza sociale attraverso servizi più personalizzati.

 

Iniziative della Commissione europea per l’occupazione

Il pacchetto occupazione della Commissione europea

La Commissione europea ha presentato il 18 aprile 2012 una comunicazione intitolata “Verso una ripresa fonte di occupazione” (COM (2012) 173) nella quale delinea una strategia complessiva volta a rilanciare l’occupazione in Europea attraverso un serie di azioni basate su tre assi:

·         promuovere la creazione di posti di lavoro;

·         riformare i mercati del lavoro;

·         migliorare la governance dell’UE nel settore dell’occupazione.

Iniziative in materia di politica del lavoro sono condotte a livello europeo nel contesto della richiamata Strategia per la crescita e l’occupazione Europa 2020, che delinea gli obiettivi e gli strumenti dell’Unione europea e degli Stati membri in materia di crescita e occupazione per il decennio 2011-2020.

 

Le iniziative della Commissione europea per l’occupazione giovanile

La Commissione europea ha presentato il 6 dicembre 2012 un pacchetto di iniziative destinate a fronteggiare la disoccupazione giovanile.

Il pacchetto è composto da:

·         una comunicazione sulla promozione dell’occupazione dei giovani (COM(2012)727), nella quale si esamina lo stato dell’occupazione giovanile in Europa; 

La Commissione rileva come iL tasso medio di disoccupazione giovanile sia più del doppio di quello degli adulti (22,7% contro il 9,2%); sono ulteriormente diminuite le possibilità per i giovani di trovare un impiego; gli impieghi per i giovani tendono ad essere di natura temporanea o part-time; i giovani che abbandono la scuola precocemente sono la categoria a più alto rischi di disoccupazione; è in aumento il livello di rinuncia alla ricerca di un impiego da parte dei giovani disoccupati; si registrano discrepanze tra domanda ed offerta nel mondo del lavoro dovute a mancanza dei requisiti professionali richiesti dal mondo delle imprese.

·         una proposta di raccomandazione del Consiglio dell’UE sull’introduzione di una “Garanzia per i giovani” che assicuri che tutti i giovani di età fino a 25 anni ricevano - entro 4 mesi dal termine di un ciclo d’istruzione formale o dall’inizio di un periodo di disoccupazione - un’offerta di lavoro, di prosecuzione dell’istruzione scolastica, di apprendistato o di tirocinio di qualità elevata (COM(2012) 729);

In particolare, la proposta di raccomandazione invita gli Stati membri a: promuovere con le parti interessate l’istituzione dello strumento “Garanzia per la gioventù”; promuovere il tempestivo coinvolgimento dei servizi di collocamento e altri partner interessati; utilizzare il Fondo sociale europeo e altri fondi strutturali; a valutare e a migliorare costantemente lo strumento della Garanzia per la gioventù e ad attuarne rapidamente i vari elementi. La Commissione chiede al Consiglio dell’UE di adottare la proposta di raccomandazione quanto prima e agli Stati membri di attivare tale garanzia entro il 2013. La definizione del quadro istituzionale entro il quale dovrà essere istituita la Garanzia per i giovani sarà lasciato ai singoli Stati membri, nel rispetto dei rispettivi ordinamenti nazionali. La Commissione ritiene che i costi di tale iniziativa saranno compensati dai risparmi ottenibili a lungo termine sulle spese di disoccupazione, inattività e perdita di produttività (secondo dati riportati dalla Commissione, il costo annuo in europea per i giovani non occupati, né iscritti ad un ciclo di istruzione o formazione corrisponde a 1,2 del Pil a livello europeo, pari a circa 153 miliardi di euro[1]);

·         una comunicazione relativa all’avvio di una consultazione su un quadro di qualità per tirocini (COM(2012) 728).

La Commissione europea aveva già avviato una consultazione sulle principali problematiche connesse ai tirocini nell’ambito delle iniziative avviate con la presentazione del pacchetto per l’occupazione del 18 aprile 2012. Con questa ulteriore consultazione la Commissione intende acquisire l’avviso delle parti sociali sulla possibilità di sottoporre una eventuale proposta di raccomandazione del Consiglio agli Stati membri dell’UE[2] volta ad instaurare una cornice di qualità per i tirocini in Europa che dovrebbe contenere i seguenti elementi: il contratto di tirocinio; trasparenza ed informazione; durata, contenuto ed obiettivi del tirocinio; disposizioni per la protezione sociale (assicurazione malattia ed incidenti sul luogo di lavoro); remunerazione ed altre forme di compensazione. Opzioni ulteriori ed alternative rispetto alla raccomandazione del Consiglio potrebbero essere la creazione di un marchio di qualità per i tirocini oppure un sito internet per l’informazione sui differenti tirocini disponibili negli Stati membri dell’UE.

 

Oltre alle sopracitate iniziative, la Commissione europea ha annunciato chenel corso del 2013 intende promuovere: a) una iniziativa volta ad istituire una Alleanza europea per l’apprendistato, per migliorare la qualità degli apprendistati offerti e promuovere la cooperazione in tale settore tra gli Stati membri. L’Alleanza riunirà le parti interessate a livello di autorità, imprese, parti sociali, ricercatori e professionisti del settore IFP e rappresentanti delle organizzazioni giovanili; b) una consultazione sulle modalità con le quali sviluppare, nell’ambito del programma di lavoro per il cambiamento e l’innovazione sociale(vedi paragrafo successivo), le azioni previste dal programma EURES, volto a promuovere la mobilità lavorativa dei giovani in Europa.

 

Il programma per il cambiamento e l'innovazione sociale

Il 6 ottobre 2011 la Commissione ha presentato – nell’ambito delle proposte collegate al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 - la proposta relativa a un programma per il cambiamento e l'innovazione sociale (COM(2011) 609), che sarà operativo per il periodo 2014-2020 e sarà diretto a fornire sostegno finanziario alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione in materia di occupazione, politica sociale e inclusione.

Essodovrebbe riunire in un unico strumento le azioni attualmente condotte sulla base dei programmi già esistenti PROGRESS (Programma per l'occupazione e la solidarietà sociale), EURES (servizi europei dell'occupazione) e PROGRESS MICROFINANCE (strumento europeo di micro finanza).

La Commissione europea ha previsto una dotazione finanziaria di 958,19 milioni di euro per il periodo 2014-2020 così suddivisa:

·      il 60% all'asse "Progress", di cui almeno il 17% per la promozione della sperimentazione sociale come metodo per mettere alla prova e valutare soluzioni innovative in vista di una loro utilizzazione su più ampia scala;

·      il 15% all'asse "EURES";

·      il 20% all'asse "Microfinanza e imprenditoria sociale".

Il restante 5% è ripartito annualmente tra gli assi in funzione delle priorità politiche.

Il programma PROGRESS è uno strumento finanziario che sostiene lo sviluppo e il coordinamento delle politiche dell'UE nei seguenti settori: occupazione; integrazione e protezione sociale; condizioni di lavoro; lotta alle discriminazioni; parità uomo-donna.

Il Programma EURES (European Employment Services - Servizi europei per l'impiego) è una rete di cooperazione per facilitare la libera circolazione dei lavoratori all'interno dello Spazio economico europeo. Fra i partner della rete ci sono servizi pubblici per l'impiego, sindacati ed organizzazioni dei datori di lavoro. La rete è coordinata dalla Commissione europea, che il 26 novembre 2012 ha adottato una decisione volta a riformarla e migliorarla. Tale decisione consentirà di aumentare la mobilità dei lavoratori tra Stati membri e di porre le condizioni per un vero e proprio mercato del lavoro europeo. Il nuovo assetto sarà maggiormente orientato ai giovani  e darà risalto a forme di occupazione, quali i tirocini, che combinino lavoro e opportunità di apprendimento.

Lo "Strumento europeo Progress di microfinanza" (Progress Microfinance), istituito nel 2010, accresce la disponibilità di microcrediti - prestiti di importo inferiore a 25 000 euro - per la costituzione o lo sviluppo di piccole imprese. Lo Strumento dispone per il periodo dal 2010 al 2013 di risorse pari a 100 milioni di EURO. È attuato in stretta collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI), il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e le istituzioni finanziarie internazionali.

 

Si ricorda che sulla proposta della Commissione europea relativa allo strumento progress di microfinanza,  la Commissione XI Lavoro pubblico e privato ha approvato il 3 dicembre 2009 un documento finale che è stato trasmesso alle istituzioni dell’UE, insieme al parere della Commissione XIV Politiche dell’UE nell’ambito del cosiddetto “dialogo politico”.

Risoluzione del Parlamento europeo sul patto per gli investimenti sociali

Il Parlamento europeo ha approvato il 20 novembre 2012 una risoluzione sul Patto per gli investimenti sociali quale risposta alla crisi.

Nella risoluzione, in particolare, si propone:

·         che investimenti sociali mirati costituiscano una parte importante delle politiche economiche e occupazionali dell'UE e degli Stati membri;

·         di ripensare le politiche sociali nazionali e passare da uno stato sociale, che si limita principalmente a reagire ai danni causati dai fallimenti del mercato, a uno «stato sociale attivante », che investa nelle persone e fornisca strumenti e incentivi volti a creare un'occupazione e una crescita sostenibili e a prevenire le distorsioni sociali;

·         che gli Stati membri prendano in considerazione l'opportunità di siglare un «Patto per gli investimenti sociali», che stabilisca un elenco di interventi sotto forma di investimenti, da parte degli Stati membri ed entro tempi precisi, per conseguire gli obiettivi occupazionali, sociali e di istruzione per il conseguimento degli obiettivi di Europa 2020;

·         di aiutare i disoccupati a reinserirsi nel mondo del lavoro e  chi si affaccia sul mercato del lavoro, in particolare i giovani, con una più agevole transizione dall'istruzione e formazione professionale alla vita lavorativa, sviluppando partenariati fra scuole, centri di formazione e imprese locali o regionali e predisponendo programmi di formazione e tirocini di alta qualità, progetti professionali in cooperazione con le imprese nonché «patrocini» di dipendenti più anziani per assumere e formare i giovani nell'impresa;

·         di investire nell'istruzione e nella formazione per tutte le fasce d'età e lungo tutto l'arco della vita e nell'innovazione sostenendo la realizzazione di prodotti e servizi innovativi attinenti soprattutto al cambiamento climatico, all'efficienza energetica, alla sanità e all'invecchiamento demografico;

·         di eliminare le cause della segregazione di genere sul mercato del lavoro;

·         di migliorare il rapporto tra flessibilità e sicurezza dei contratti di lavoro al fine di produrre un impatto positivo sull'occupazione e contribuire a conciliare vita familiare e professionale;

·         di adattare i sistemi pensionistici al mutamento delle condizioni economiche e demografiche;

·         che gli Stati membri assicurino che il Quadro finanziario pluriennale 2014-2020 contenga adeguate risorse di bilancio per dare stimolo e sostegno agli investimenti sociali in Europa.

 

Invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni

2012, Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni

Con la decisione n. 940/2011/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2011, il 2012 è stato proclamato Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni.

L'obiettivo generale dell'Anno europeo consiste nell'agevolare la creazione di una cultura dell'invecchiamento attivo in Europa, incoraggiando l'impegno degli Stati membri, delle autorità regionali e locali, delle parti sociali e del mondo imprenditoriale a promuovere l'invecchiamento attivo e ad adoperarsi maggiormente per mobilitare il potenziale degli ultracinquantenni. Ciò implica: la creazione di migliori opportunità, affinché donne e uomini anziani possano svolgere un ruolo sul mercato del lavoro; la lotta contro la povertà, in particolare femminile, e l'esclusione sociale; l’incentivazione del volontariato; la promozione della partecipazione attiva alla vita familiare e sociale e dell'invecchiamento sano e dignitoso.

L'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni ha posto i seguenti  obiettivi:

·         sensibilizzare l'opinione pubblica in merito all'importanza dell'invecchiamento attivo e garantire che ad esso sia accordata un posizione importante nell'agenda politica;

·         promuovere il dibattito, lo scambio d'informazioni e potenziare l'apprendimento reciproco tra Stati membri e parti in causa al fine di promuovere politiche sull'invecchiamento attivo, identificare e diffondere le buone prassi;

·         fornire un quadro favorevole per la definizione di soluzioni innovative per la gestione delle problematiche legate all'età per quanto riguarda l'occupazione e il lavoro;

·         promuovere attività che aiutino a lottare contro la discriminazione in base all'età, a superare stereotipi e a rimuovere le barriere.

 

Il Consiglio dell’UE ha adottato il 6 dicembre 2012 una dichiarazione sull’Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni nella quale si individuano le seguenti priorità per l’azione dell’UE:

·         rafforzamento della coesione, dell'inclusione e della partecipazione sociali per tutto l'arco della vita della persona, garantendo opportunità e accesso ai servizi e alle attività politiche, sociali, ricreative e culturali, anche attraverso il ruolo del volontariato;

·         partecipazione al mercato del lavoro, mediante iniziative volte a coinvolgere i giovani e gli anziani in attività di formazione e di apprendimento permanente, che agevolino il trasferimento intergenerazionale di conoscenze, nonché mediante iniziative per la conciliazione di lavoro e vita privata;

·         riconoscimento dei valori di tutti i gruppi di età e del loro contributo alla società e loro coinvolgimento nei processi decisionali (elaborazione e attuazione delle politiche);

·         promozione della ricerca e dell'innovazione al fine di migliorare la qualità della vita delle persone anziane; con particolare riferimento all'inclusione digitale e alla sanità elettronica, nonché di altre innovazioni tecnologiche e relative alle tecnologie dell’informazione;

·         promozione della salute, prevenzione delle malattie e diagnosi precoce in tutto il ciclo di vita, insieme alla riabilitazione, che conducano a un invecchiamento attivo e sano e a una vita indipendente;

·         l'adattamento dei sistemi di sicurezza sociale in modo che siano in grado di fornire pensioni sostenibili e adeguate.

Partenariato Europeo per l'Innovazione (PEI) sull'Invecchiamento Attivo e in buona Salute

La Commissione ha istituito  un partenariato Europeo per l'Innovazione (PEI) sull'Invecchiamento Attivo e in buona Salute.

Il partenariato europeo per l'innovazione (PEI) è un strumento di cooperazione multilivello varato dalla Commissione europea nell’ambito dell’iniziativa Unione dell’Innovazione della strategia Europa 2020. Esso riunisce soggetti di ambiti istituzionali, settoriali e di Paesi diversi al fine di scambiare migliori prassi, avviare iniziative e individuare possibili soluzioni o proposte. Ogni partenariato è guidato da un gruppo direttivo presieduto dal Commissario o dai Commissari europei responsabili del settore o delle aree interessate. A questi si aggiungono i rappresentanti degli Stati membri (ministri), i membri del Parlamento, industriali, ricercatori, la società civile e altre parti interessate.

Il partenariato prevede iniziative in alcuni settori come l’osservanza delle prescrizioni mediche, la prevenzione dalle cadute e degli incidenti domestici, la gestione delle malattie croniche e assistenza integrata attraverso tele monitoraggio; la promozione di forme di vita indipendenti ed autosufficienti, anche attraverso ambienti favorevoli agli anziani.

Il 6 novembre 2012 a Bruxelles si è svolta la prima Conferenza dei partecipanti al Partenariato Europeo per l'Innovazione (PEI) sull'Invecchiamento Attivo e in buona salute.

Risoluzione del Parlamento europeo sulla sfida demografica e la solidarietà tra le generazioni

Il Parlamento europeo nella

Commissione per l'occupazione e gli affari sociali

PE815.397

risoluzione dell'11 novembre 2010 sulla sfida demografica e la solidarietà tra le generazioni, aveva invitato la Commissione europea e gli Stati membri a promuovere una serie di azioni, tra cui in particolare l’istituzione di:

·         una "Garanzia europea per la gioventù", che permetta di offrire ai giovani, dopo un periodo di disoccupazione di non oltre quattro mesi, un posto di lavoro, di apprendistato, di formazione supplementare o una combinazione di lavoro e formazione, a condizione che gli interessati sostengano con sforzi propri il loro processo di inserimento (tale richiesta è stato poi accolta dalla Commissione europea, che ha presentato il 6 dicembre 2012 una proposta di raccomandazione in proposito, vedi supra);

·         una iniziativa denominata "Patto europeo 50 plus" in base alla qualegli Stati membri e la Commissione UE dovrebbero prevedere che entro il 2020, a corollario della strategia Europa 2020, siano raggiunti i seguenti obiettivi:

-      assicurare la piena occupazione fra la popolazione di oltre 50 anni di età, fino all’età legale di pensionamento e un tasso di occupazione minimo del 55%,

-      sopprimere gli incentivi finanziari, segnatamente al pensionamento anticipato, che nuoce ai sistemi di previdenza sociale, ripartisce gli oneri in modo disuguale e non è pertanto sostenibile,

-      lottare contro la discriminazione basata sull'età,

-      definire specificamente per ogni paese, per gruppo di età e genere, obiettivi di accesso alla formazione professionale e all’istruzione lungo tutto l’arco della vita per i lavoratori anziani, conseguendo in tal modo un aumento della percentuale di istruzione secondaria tra tutte le generazioni, agevolando l’accesso alla formazione professionale per i lavoratori anziani e introducendo incentivi/bonus dei datori di lavoro per i lavoratori anziani ultracinquantenni che decidono di proseguire la loro istruzione,

-      lottare contro la discriminazione basata sull’età sul posto di lavoro e formazione e maggiori incentivi ai lavoratori oltre i 60 anni perché rimangano sul mercato del lavoro, affinché possano trasmettere le loro conoscenze ed esperienze alle generazioni successive, cosa che richiederà agli Stati membri l’adozione di una normativa adeguata, volta a promuovere l’assunzione di queste persone da parte delle imprese,

-      aiutare alla (re)integrazione degli anziani disabili sulla base della riabilitazione complessa e tenendo conto in modo indifferenziato del nuovo concetto di ambiente fisico e biologico, invece di quello di invalidità.



Allegati


 

Tassi di disoccupazione giovanile (15-25 anni) e mutamenti su base annua, al settembre 2012 (tra parentesi la percentuale della variazione annuale)



Spesa per la protezione sociale in percentuale del prodotto interno lordo
e secondo settori beneficiari



[1] Cfr. Euro Cfr. Eurofound (2012), NEETs – Young people not in employment, education, or training: Characteristics, costs and policy responses in Europe, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, Lussemburgo.

[2] Ai sensi dell’articolo 154 del TFUE la Commissione consulta le parti sociali prima di presentare proposte legislative in materia di politica sociale. Tale consultazione è intesa a orientare l'azione dell’UE e, se la Commissione lo ritiene necessario, a valutare il contenuto della legislazione.