Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||
---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Altri Autori: | Servizio Studi - Dipartimento bilancio , Servizio Rapporti Internazionali , Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||
Titolo: | Incontro con una delegazione della Commissione per gli affari europei del Parlamento finlandese | ||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 336 | ||
Data: | 27/03/2012 | ||
Descrittori: |
| ||
Nota: | Questo dossier contiene materiale protetto dalla legge sul diritto d'autore, pertanto la versione html è parziale. La versione integrale in formato pdf può essere consultata solo dalle postazioni della rete Intranet della Camera dei deputati (ad es. presso la Biblioteca) |
|
Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
|
|
|
Documentazione e ricerche |
Incontro con una delegazione della Commissione per gli affari europei del Parlamento finlandese
|
|
|
|
|
|
|
|
n. 336 |
|
|
|
27 marzo 2012 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Affari Esteri ( 066760-4939 – * st_affari_esteri@camera.it |
Hanno partecipato alla redazione del dossier i seguenti Servizi e Uffici:
Servizio Studi – Dipartimento Bilancio ( 066760-2233 – * st_bilancioi@camera.it |
Segreteria Generale – Ufficio Rapporti con l’Unione europea ( 066760-2145 – * cdrue@camera.it Servizio rapporti internazionali ( 066760-3948 – * cdrin1amera.it
|
|
|
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. |
File: Es1087 |
INDICE
Finlandia: scheda paese politico - parlamentare
La nuova governance economica europea (a cura dell’Ufficio rapporti con l’Unione Europea)
§ I sei assi della nuova governance
§ Le iniziative dell’UE in materia di crescita
le manovre di politica economica italiane (a cura del Servizio Studi – Dipartimento bilancio)
§ Premessa – Lo sforzo fiscale per il risanamento
§ I più recenti interventi di politica economica - Quadro di sintesi
§ Rapporti parlamentari con la Finlandia (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
Profili biografici (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
Finlandia: scheda paese politico - parlamentare
n. 45 – 28 marzo 2012
Finlandia
Il quadro istituzionale
La Finlandia è una
repubblica parlamentare fondata sulla Costituzione del 1919, modificata nel marzo
2000. Il Presidente della Repubblica viene eletto con voto popolare diretto per
un mandato di sei anni (è previsto un ballottaggio tra i primi due candidati
qualora nessun candidato ottenga la maggioranza assoluta). Il Capo dello Stato
nomina il Primo Ministro e il Vice Primo Ministro scegliendo dalla coalizione o
dal partito di maggioranza nelle elezioni, con successiva conferma del
Parlamento. Il Parlamento (l’Eduskunta/Riksdag) è monocamerale e si compone di
duecento rappresentanti, eletti per quattro anni con un sistema proporzionale
(metodo D’Hondt) in 15 circoscrizioni plurinominali. Nel caso in cui il numero
di candidati designati dalle sezioni locali dei partiti sia superiore al numero
dei posti in lista, la legge elettorale impone il ricorso alle elezioni
primarie.
Ai sensi della Costituzione, il Presidente nomina il primo ministro che deve essere confermato dal Parlamento. Il governo è responsabile per gli affari domestici ed europei, assieme al Presidente competente per la politica estera “ in cooperazione con il Governo”. In base ad una modifica costituzionale approvata lo scorso novembre, però, è il primo ministro a rappresentare la Finlandia in seno all’Unione europea e gli eventuali conflitti tra Governo e Presidente in materia europea saranno risolti dal Parlamento.
Per “Freedom House”, la Finlandia è uno Stato “libero” in possesso dello status di democrazia elettorale, mentre il Democracy Index 2011 dell’Economist Intelligence Unit la classifica come “democrazia piena” (cfr. infra “Indicatori internazionali sul Paese”).
La situazione politica
Dopo secoli di dominazione prima svedese e poi russa, la Finlandia ha ottenuto l’indipendenza nel 1917. Il paese è entrato a far parte dell’UE nel 1995, ed è il solo paese nordico ad aver adottato l’euro.
Presidente della Repubblica dal marzo 2012 è Sauli Niinisto del Raggruppamento conservatore (al Parlamento europeo nel gruppo del Partito popolare europeo). Il primo ministro è Jyrki Katainen, appartenente al Raggruppamento conservatore (KOK) al quale è andata la maggioranza dei voti nelle elezioni parlamentari dell’aprile 2011 (vedi sotto tabella risultati). Nel giugno 2011 Katainen ha formato una grande coalizione di governo composta anche dal partito socialdemocratico, dall’Alleanza di sinistra, dai verdi, dal partito del popolo svedese e dai cristiano democratici. Tra le forze di opposizione si segnala il partito di orientamento populista dei “veri finlandesi”, guidato da Tino Soini, che ha ottenuto una significativa affermazione alle elezioni del 2011.
La Finlandia e il Fondo europeo salva-Stati
Uno dei temi che occupano maggiormente l’agenda politica finlandese in questo momento è quello europeo. I due maggiori partiti della coalizione di governo sono fra loro in disaccordo riguardo il progetto di introdurre un nuovo sistema di votazione per il Meccanismo permanente europeo di stabilità – ESM (cosiddetto “fondo salva stati”), che da metà 2012 dovrebbe sostituire l’attuale fondo temporaneo, l’EFSF.
Il Consiglio europeo del 9 dicembre ha prospettato, tra le altre cose, che il nuovo fondo (della consistenza di 500 miliardi di euro) possa prendere decisioni in merito all’erogazione di aiuti in situazioni di emergenza con la maggioranza dell’85% (come proposto da Francia e Germania), e non all’unanimità (come avrebbero voluto alcuni stati più piccoli). La Finlandia ha dato il proprio assenso alla proposta, subordinandolo alla verifica della costituzionalità nell’ordinamento interno e comunque garantendo il superamento di eventuali profili problematici di costituzionalità entro l’entrata in vigore del Fondo permanente. Vi è in effetti un problema di compatibilità della previsione della maggioranza qualificata con la previsione costituzionale finlandese che subordina l’utilizzo di fondi pubblici ad un’esplicita approvazione parlamentare. Con il voto a maggioranza, invece, il Meccanismo europeo permanente di stabilità potrebbe disporre di risorse fornite dalla Finlandia, nonostante il suo voto contrario. Nella coalizione di governo, il partito socialdemocratico ha sostenuto l’assoluta incostituzionalità della misura, chiedendo di verificare la possibilità dell’inserimento di una clausola di opting-out per la Finlandia. Il Raggruppamento conservatore, invece, ritiene di poter raggiungere un accordo con gli altri Stati membri dell’eurozona prima del lancio del Fondo il prossimo luglio. In particolare, da un lato, si prospetta la possibilità di una modifica costituzionale in Finlandia (che però appare di complessa realizzabilità, richiedendo una maggioranza dei due terzi in Parlamento). Dall’altro, si prefigura la possibilità di negoziare effettivamente l’adozione di una clausola di opting-out per la Finlandia in caso di utilizzo delle risorse del Fondo permanente salva-Stati con decisione a maggioranza e senza l’assenso della Finlandia. A fronte di queste obiezioni le autorità dell’Unione europea avrebbero rassicurato la Finlandia che il ricorso alla maggioranza qualificata unicamente in situazioni di emergenza ed in via transitoria.
Peraltro la non partecipazione della Finlandia al Fondo permanente Salva-Stati potrebbe avere delle conseguenze anche sulle misure di salvataggio in corso nei confronti della Grecia, a valere, in questo, caso, sulle risorse del Fondo temporaneo salva-Stati. Infatti, nel novembre scorso, è stato raggiunto un accordo in sede UE per il riconoscimento di garanzie collaterali alla Finlandia sui prestiti erogati, attraverso il Fondo temporaneo alla Grecia. Le garanzie collaterali erano state fortemente richieste durante la campagna elettorale dal partito socialdemocratico che a questo aveva poi subordinato la sua partecipazione alla coalizione di governo. L’accordo sulle garanzie raggiunto a novembre è molto meno generoso rispetto ad un precedente accordo bilaterale tra Finlandia e Grecia, poi abbandonato per le pressioni degli altri Stati membri dell’Unione europea, e prevede che il collaterale si applichi solo al quaranta per cento del contributo finlandese al Fondo e venga “spalmato” fino a trenta anni dopo l’eventuale fallimento della Grecia. L’accordo subordina anche l’erogazione del collaterale alla partecipazione della Finlandia al Fondo permanente. Quindi una mancata partecipazione della Finlandia a quest’ultimo farebbe venire meno sia l’accordo sul collaterale, sia, probabilmente, la partecipazione della Finlandia al versamento delle ulteriori tranche del prestito a sostegno della Grecia.
In Finlandia si registra una forte opposizione popolare a fornire ulteriori aiuti ai paesi vulnerabili dell’area Euro, come testimoniato dal successo elettorale del partito dei veri finlandesi.
Risultati elezioni 2011
Partiti |
Seggi 2011 |
Seggi 2007 |
Raggruppamento conservatore (KOK) |
44 |
50 |
Socialdemocratici (SDP) |
42 |
45 |
Veri Finlandesi |
39 |
5 |
Partito di Centro (KESK) |
35 |
51 |
Alleanza di Sinistra (VAS) |
14 |
17 |
Verdi (VIHR) |
10 |
15 |
Partito del popolo svedese in Finlandia (SFP) |
9 |
9 |
Partito Cristiano Democratico (SKL) |
6 |
7 |
Indicatori internazionali sul paese1:
Libertà politiche e civili: Stato “libero” (Freedom House); democrazia piena (2011: 9 su 167 - Economist)
Indice della libertà di stampa: 10 su 178
Libertà di religione: generale rispetto nella pratica (USA); assenza di eventi significativi (ACS – Rapporto 2010)
Libertà economica: 17 su 179
Indice di corruzione percepita: 2 su 182 nel 2011; 4 su 178 nel 2010
Variazione PIL: 2011: + 2,5 per cento
Fonti: IFES, Freedom House, Statesman’s Yearbook 2011, Economist Intelligence Unit ViewsWire
1 Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); la condizione della libertà economica come riportata dalla fondazione Heritage la condizione della libertà di Internet come riportata da OpenNet Initiative; il tasso di crescita del PIL come riportato dal Fondo monetario internazionale; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alle note esplicative presenti nel dossier dossier Analisi dei rischi globali. Indicatori internazionali e quadri previsionali (documentazione e ricerche 29 luglio 2011) e nella nota Le elezioni programmate nel periodo settembre-dicembre 2011 (9 settembre 2011).
Servizio Studi – Dipartimento affari esteri |
( 06 6760-4939 – *st_affari_esteri@camera.it |
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. |
File: es1094paese.doc
Il nuovo sistema di governance economica dell’UE si articola in un complesso di misure, di natura legislativa e non legislativa, intese, per un verso, a rafforzare i vincoli di finanza pubblica introdotti sin dalla creazione, nel 1993, dell’Unione economica e monetaria e, per altro verso, ad introdurre una cornice comune anche per le politiche economiche degli Stati membri ed, in particolare, per le misure finalizzate alla crescita e all’occupazione.
Nell’ambito del nuovo sistema di governance si possono individuare sei principali assi di intervento, già operativi, ai quali si sovrapporrà, per alcuni aspetti e una volta in vigore il nuovo Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell’Unione economica e monetaria” (cd. fiscal compact).
In occasione delle riunioni del Consiglio europeo di gennaio e marzo 2012 è stato inoltre (soprattutto su impulso di Italia, Regno Unito e Paesi Bassi), prospettato, a completamento del nuovo sistema di governance economica, un intervento più incisivo ed organico dell’UE a sostegno della crescita, mediante il ricorso a procedure e strumenti già previsti dai Trattati.
In base agli strumenti legislativi o agli accordi stipulati tra gli Stati membri dell’UE o dell’eurozona, la governance economica può essere articolata nei seguenti sei assi:
1) Il semestre europeo per il coordinamento ex ante delle politiche economiche, che si articola secondo la seguente scansione temporale:
· gennaio: presentazione da parte della Commissione dell’indagine annuale sulla crescita (per il 2012, su richiesta del Consigli europeo, la presentazione è stata anticipata a fine novembre 2012);
· febbraio/marzo: il Consiglio europeo elabora le linee guida di politica economica e di bilancio a livello UE e a livello di Stati membri;
· metà aprile: gli Stati membri sottopongono contestualmente i Piani nazionali di riforma (PNR, elaborati nell’ambito della nuova Strategia per la crescita e l’occupazione UE 2020) ed i Piani di stabilità e convergenza (PSC, elaborati nell’ambito del Patto di stabilità e crescita), tenendo conto delle linee guida dettate dal Consiglio europeo;
· inizio giugno: sulla base dei PNR e dei PSC, la Commissione europea elabora le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati membri;
· giugno: il Consiglio ECOFIN e, per la parte che gli compete, il Consiglio Occupazione e affari sociali, approvano le raccomandazioni della Commissione europea, anche sulla base degli orientamenti espressi dal Consiglio europeo di giugno;
· seconda metà dell’anno: gli Stati membri approvano le rispettive leggi di bilancio, tenendo conto delle raccomandazioni ricevute. Nell’indagine annuale sulla crescita dell’anno successivo, la Commissione dà conto dei progressi conseguiti dai Paesi membri nell’attuazione delle raccomandazioni stesse.
2) una più rigorosa applicazione del Patto di stabilità e crescita, per effetto di tre regolamenti approvati in via definitiva nel novembre 2011 (nell’ambito di un pacchetto complessivo di sei atti legislativi, il c.d. six pack[1]). In particolare, si stabilisce:
- l’obbligo per gli Stati membri di convergere verso l’obiettivo il pareggio di bilancio con un miglioramento annuale dei saldi pari ad almeno lo 0,5%;
- l’obbligo per i Paesi il cui debito supera il 60% del PIL di adottare misure per ridurlo ad un ritmo soddisfacente, nella misura di almeno 1/20 della eccedenza rispetto alla soglia del 60%, calcolata nel corso degli ultimi tre anni;
- un semi-automatismo delle procedure per l’irrogazione delle sanzioni per i Paesi che violano le regole del Patto. Le sanzioni sono infatti sono raccomandate dalla Commissione e si considerano approvate dal Consiglio a meno che esso non la respinga con voto a maggioranza qualificata (“maggioranza inversa”) degli Stati dell’area euro (non si tiene conto del voto dello Stato interessato);
3) l’introduzione, mediante appositi regolamenti, di una sorveglianza sugli squilibri macroeconomici (definiti come ogni tendenza che possa determinare sviluppi negativi sul corretto funzionamento dell'economia di uno Stato, dell'Unione economica e monetaria o dell'intera Unione) che include anch’essa meccanismi di allerta e di sanzione;
4) la fissazione di requisiti comuni per i quadri nazionali di bilancio. In particolare ogni Stato dovrà: introdurre regole di bilancio e parametri numerici che recepiscano i valori di riferimento previsti a livello europeo e una pianificazione di bilancio pluriennale (almeno triennale), assegnando chiaramente le responsabilità di bilancio tra i diversi livelli di governo e stabilendo adeguate procedure di controllo;
La materia disciplinata dalla direttiva in oggetto costituisce oggetto di ulteriore intervento legislativo dell’UE prospettato dalla proposta di regolamento recante disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei progetti di bilancio e per assicurare la correzione dei disavanzi eccessivi degli Stati membri nell’eurozona (COM(2011)821). In base alla proposta, gli Stati dell’eurozona dovrebbero annualmente:
· pubblicare i propri programmi di bilancio a medio-termine, basati su previsioni macroeconomiche fornite da un organismo indipendente;
· presentare entro il 15 ottobre il progetto di bilancio per l’anno successivo:
· approvare la legge di bilancio annuale non più tardi del 31 dicembre;
· istituire un ente di controllo del bilancio indipendente per il monitoraggio degli andamenti di bilancio.
La Commissione, qualora ritenesse il progetto di bilancio di uno Stato membro non conforme agli obblighi imposti dal Patto di stabilità e crescita, potrebbe chiedere, entro due settimane dalla ricezione del progetto, la presentazione di un progetto di bilancio rivisto. Al termine dell’esame del progetto di bilancio, al più tardi entro il 30 novembre di ogni anno, la Commissione adotterebbe, se necessario, un parere sul progetto stesso, da sottoporre alla valutazione dell’Eurogruppo.
5) il Patto “europlus”, approvato dal Capi di Stato o di governo della zona euro nella riunione dell’11 marzo 2011, che impegna gli Stati membri dell’area euro e alcuni altri Stati aderenti a porre in essere ulteriori interventi in materia di politica economica, quali:
- assicurare un'evoluzione dei costi in linea con la produttività, riesaminando gli accordi salariali e laddove necessario, il grado di accentramento del processo negoziale e i meccanismi d'indicizzazione;
- incrementare la produttività, mediante l'ulteriore apertura dei servizi professionali e del commercio al dettaglio, il miglioramento dei sistemi di istruzione e la promozione della ricerca e dello sviluppo, l'innovazione e le infrastrutture, l’eliminazione degli oneri amministrativi e il miglioramento del quadro normativo per le PMI;
- riforme del mercato del lavoro per promuovere la "flessicurezza", ridurre il lavoro sommerso e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e l’apprendimento permanente e la riduzione dell'imposizione sul lavoro;
- la sostenibilità di pensioni, assistenza sanitaria e prestazioni sociali, ad esempio allineando l'età pensionabile all’effettiva alla speranza di vita, limitando i regimi di pensionamento anticipato e ricorrendo ad incentivi mirati per assumere lavoratori anziani (fascia superiore ai 55 anni);
- il recepimento nelle Costituzioni o nella legislazione nazionale delle regole del Patto di stabilità e crescita;
- il coordinamento delle politiche fiscali nazionali, anche nel settore delle imposte dirette, in particolare sulle società.
6) l’istituzione di un fondo per la stabilizzazione dell’area euro, per il triennio 2010-2012, concordato dai Capi di Stato e di Governo dell’area euro nel maggio 2010 e oggetto di numerose modifiche (cfr. l’apposito capitolo del presente dossier).
Il trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell’Unione economica e monetaria” (cd. fiscal compact) è stato firmato in occasione del Consiglio europeo dell’1-2 marzo 2012 da tutti gli Stati membri dell’UE ad eccezione di Regno Unito e Repubblica ceca.
Il Trattato incorpora ed integra in una cornice unitaria alcune delle regole di finanza pubblica e delle procedure per il coordinamento delle politiche economiche in gran parte già introdotte o in via di introduzione in via legislativa.
Tra i punti principali della bozza di trattato si segnalano:
· l’impegno delle parti contraenti ad applicare e ad introdurre, entro un anno dall’entrata in vigore del trattato, con norme costituzionali o di rango equivalente, la “regola aurea” per cui il bilancio dello Stato deve essere in pareggio o in attivo.
Camera e Senato hanno già approvato in prima lettura una proposta di legge costituzionale (A.S. 3047) volta a introdurre nella Costituzione, nel rispetto dei vincoli sul pareggio di bilancio derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea. La proposta mira a modificare gli artt. 81, 97, 117 e 119 della Costituzione, incidendo sulla disciplina di bilancio dell'intero aggregato delle pubbliche amministrazioni, compresi pertanto gli enti territoriali (regioni, province, comuni e città metropolitane);
· qualora il rapporto debito pubblico/Pil superi la misura del 60%, le parti contraenti si impegnano a ridurlo mediamente di 1/20 all’anno per la parte eccedente tale misura. Il ritmo di riduzione, tuttavia, dovrà tener conto di alcuni fattori rilevanti, quali la sostenibilità dei sistemi pensionistici e il livello di indebitamento del settore privato;
Nel caso dell’Italia, che ha un rapporto debito/PIL di poco più del 120%, l’applicazione della nuova regola richiederà una riduzione annua del debito di circa il 3% del PIL (circa 46 miliardi di euro).
· le parti contraenti si impegnano a coordinare meglio la collocazione dei titoli di debito pubblico, riferendo preventivamente alla Commissione e al Consiglio sui piani di emissione dei titoli di debito;
· qualsiasi parte contraente che consideri un’altra parte contraente inadempiente rispetto agli obblighi stabiliti dal patto di bilancio potrebbe adire la Corte di giustizia dell’UE, anche in assenza di un rapporto di valutazione della Commissione europea;
· le parti contraenti possono a fare ricorso, alle cooperazioni rafforzate nei settori che sono essenziali per il buon funzionamento dell’eurozona, senza tuttavia recare pregiudizio al mercato interno;
· i Capi di Stato e di governo delle parti contraenti la cui moneta è l’euro si riuniscono informalmente in un Euro Summit, insieme con il Presidente della Commissione europea;
· il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali delle parti contraenti, come previsto dal Titolo II del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti nazionali allegato al Trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE), determineranno insieme l’organizzazione e la promozione di una conferenza dei presidenti delle Commissioni competenti dei parlamenti nazionali e delle competenti Commissioni del PE, al fine di dibattere le questioni connesse al ordinamento delle politiche economiche;
Il Consiglio europeo del 30 gennaio 2012 ha adottato, facendo seguito ad un’iniziativa del Governo italiano sostenuta dal Regno Unito una “dichiarazione sulla crescita” che impegnava gli Stati membri e l’UE a promuovere politiche e misure normative, a livello europeo e nazionale, orientate alla ripresa dell’economia europea.
Successivamente, il 20 febbraio 2012 i Primi ministri di Italia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Finlandia, Estonia, Lettonia, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia e Polonia hanno inviato al Presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy, e al Presidente della Commissione europea, Barroso, una lettera recante un “Piano per la crescita in Europa”, volta a meglio precisare e sviluppare le indicazioni contenute nella dichiarazione del 30 gennaio.
I contenuti della dichiarazione e della lettera sono in ampia misura confluiti nelle conclusioni del Consiglio europeo dell’1-2 marzo, che anche sulla base delle indicazioni formulate dalla Commissione nella analisi annuale della crescita presentata nel novembre 2011[2], ha stabilito cinque grandi priorità per l’UE e gli Strati membri nell’ambito della procedura del semestre europeo 2012 per il coordinamento delle politiche economiche (avviata per la seconda volta dopo il lancio nel 2011):
· portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita;
· ripristinare la normale erogazione del credito all'economia;
· promuovere la crescita e la competitività;
· lottare contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi;
· modernizzare la pubblica amministrazione.
Il Consiglio europeo ha invitato gli Stati membri a:
1. combinare il risanamento di bilancio, differenziato in funzione della situazione degli Stati membri, con investimenti nei settori della ricerca istruzione, ricerca e innovazione.
2. riesaminare ove opportuno i rispettivi sistemi tributari al fine di renderli più efficaci ed efficienti, eliminare le esenzioni ingiustificate, ampliare la base imponibile, spostare l'onere fiscale dal lavoro, migliorare l'efficienza della riscossione delle imposte e combattere l'evasione fiscale. Il Consiglio dell’UE e la Commissione sono invitati a elaborare rapidamente soluzioni concrete per combattere meglio frode ed evasione fiscali, anche in relazione ai Paesi terzi, e a riferire entro giugno 2012.
3. modernizzare le politiche del lavoro, nel rispetto del ruolo delle parti sociali e dei sistemi nazionali di formazione dei salari, provvedendo a:
- moltiplicare gli sforzi per rendere le assunzioni più agevoli per i datori di lavoro, se necessario attraverso il miglioramento dei meccanismi di determinazione dei salari;
- eliminare gli ostacoli alla creazione di nuovi posti di lavoro;
- attuare politiche attive del mercato del lavoro, segnatamente nell'intento di rafforzare la partecipazione dei giovani, delle donne e dei lavoratori anziani.
o progredire nel rafforzamento del riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali, ridurre il numero delle professioni regolamentate ed eliminare gli ostacoli regolamentari ingiustificati.
Il Consiglio europeo chiede che gli Stati membri attuino appieno queste priorità attraverso impegni più precisi, operativi e misurabili nei rispettivi programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità o convergenza.
Il Consiglio europeo invita a proseguire gli sforzi volti a:
· rafforzare la governance e migliorare l'attuazione del mercato unico;
· completare il mercato unico digitale entro il 2015;
· ridurre gli oneri amministrativi e normativi a livello UE e nazionale, soprattutto per le microimprese;
· eliminare gli ostacoli agli scambi, nonché migliorare l'accesso al mercato e promuovere le condizioni di investimento.
Al fine di promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, il Consiglio europeo chiede che:
- si raggiunga un accordo in merito alla direttiva sull'efficienza energetica entro giugno 2012
- siano compiuti rapidi progressi sulla strategia di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2050.
- sia completato il mercato interno dell'energia entro il 2014, realizzando l'interconnessione transfrontaliera delle reti.
Nell’ambito dell’innovazione e della ricerca, il Consiglio ha convenuto che occorre intensificare gli sforzi al fine di:
· completare lo Spazio europeo della ricerca entro il 2014;
· migliorare la mobilità e le prospettive di carriera dei ricercatori;
· creare uno strumento per la valorizzazione dei diritti di proprietà intellettuale a livello europeo;
· far sì che gli Stati membri partecipanti raggiungano entro giugno 2012 un accordo definitivo sulle proposte relative al brevetto europeo e al regime di traduzione ad esso applicabile;
· creare a livello dell'UE un efficace regime per il capitale di rischio, comprendente un regime di finanziamento a sostegno delle PMI innovative;
· prendere in esame un "fondo di fondi" per fornire capitale di rischio transfrontaliero e fare un uso più efficace degli appalti pubblici a sostegno delle imprese innovative e ad alta tecnologia.
Nell’ambito della fiscalità, dovrebbero essere portati avanti i lavori sulle proposte della Commissione riguardanti la tassazione dell'energia, la base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, la tassa sulle transazioni finanziarie e la revisione della direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio. Dovrebbero inoltre essere celermente adottate le direttive di negoziato per gli accordi sulla tassazione dei redditi da risparmio con Paesi terzi (in primo luogo con la Svizzera).
Il Consiglio europeo annette particolare importanza anche al completamento della riforma della regolamentazione del settore finanziario. In particolare, le proposte relative ai requisiti patrimoniali delle banche (Basilea III) e ai mercati degli strumenti finanziari dovrebbero essere approvate, rispettivamente entro giugno e dicembre 2012.
Considerata la necessità di stimolare il finanziamento privato dei principali progetti infrastrutturali, il Consiglio ritiene opportuno intensificare i lavori relativi alla fase pilota dell'iniziativa "Prestiti obbligazionari Europa 2020 per il finanziamento di progetti" (cd. project bond), al fine di raggiungere un accordo entro giugno 2012.
I Capi di Stato e di Governo dell’area euro hanno concordato, con una dichiarazione approvata in occasione del Consiglio europeo dell’8-9 dicembre 2011, alcune misure per rafforzare i meccanismi di stabilizzazione dell’area euro al fine di rispondere energicamente alle tensioni sui mercati.
In particolare, la dichiarazione prevede le seguenti innovazioni:
1) il potenziamento del Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) mediante le due opzioni già approvate dall'Eurogruppo il 29 novembre:
- il ricorso a certificati di protezione parziale che forniscono una protezione dal 20 al 30 per cento del valore capitale di una nuova obbligazione emessa dagli Stati membri beneficiari;
- la costituzione fondi di coinvestimento - con combinazione di finanziamenti pubblici e privati - per acquistare obbligazioni degli Stati membri beneficiari sui mercati primari e/o secondari.
In tale quadro, la dichiarazione ha accolto con favore la disponibilità della BCE a fungere da agente per il FESF nelle sue operazioni di mercato (dato che, a causa dell’opposizione della Germania, il FESF non avrà licenza bancaria);
2) il FESF (la cui scadenza era prevista al 31 dicembre 2011) resterà attivo per finanziare i pro-grammi avviati (a beneficio di Grecia, Irlanda e Portogallo) fino a metà 2013;
3) l'accelerazione dell'entrata in vigore del trattato che istituisce il meccanismo europeo di stabilità (MES). Il trattato entrerà in vigore non appena gli Stati membri che rappresentano il 90% degli impegni di capitale lo avranno ratificato (l'obiettivo è che entri in vigore nel luglio 2012 anziché il 1° gennaio 2013 come precedentemente concordato). Per quanto riguarda l’Italia il Governo ha presentato presso il Senato (A.S. 2914) un ddl di ratifica della modifica all’articolo 136 del TFUE su cui si fonda il Trattato istitutivo del MES; non risulta invece presentato il ddl di ratifica di tale ultimo trattato;
4) l'adeguatezza del massimale globale del FESF/MES verrà portata dagli attuali 440 miliardi a 500 miliardi di euro. La decisione operativa al riguardo è stata rimessa alle valutazioni dell’Eurogruppo informale che si riunirà a Copenaghen il 30-31 marzo 2012. L’ipotesi principale allo studio potrebbe essere quella di sommare le risorse residue del FESF (al netto di quelle già impiegate per i programmi di aiuto a beneficio di Grecia, Irlanda e Portogallo) quelle del MES, per un ammontare complessivo di circa 750 miliardi di euro.
In relazione l progressivo aumento del capitale versato, i Governi si impegnano anche ad accelerare i relativi versamenti allo scopo di mantenere una proporzione minima del 15% tra il capitale versato e l'importo in essere delle emissioni del MES e a garantire una capacità di prestito effettiva congiunta di 500 miliardi di euro;
5) per ciò che concerne il trattato istitutivo del MES:
- con riferimento al coinvolgimento del settore privato, sono stati esplicitati nel preambolo le prassi e i principi del FMI. In tal modo si intende ribadire che il coinvolgimento del settore privato previsto per la soluzione della crisi greca (mediante uno scambio di titoli su base volontaria con uno sconto nominale del 50% sul debito greco virtuale detenuto da investitori privati) è un'evenienza unica ed eccezionale; saranno inoltre incluse clausole di azione collettiva standardizzate e identiche tra le modalità e condizioni di emissione di tutte le nuove obbligazioni di Stato della zona euro, in modo da preservare la liquidità dei mercati;
- al fine di garantire efficacia al sistema decisionale del MES, la regola del comune accordo sarà sostituita da una maggioranza qualificata dell'85% qualora la Commissione e la BCE decidano che occorrono decisioni urgenti in materia di assistenza finanziaria in caso di minaccia per la stabilità finanziaria ed economica della zona euro .
Nella dichiarazione dell’8-9 dicembre si precisava che gli Stati membri avrebbero esaminato, e confermato entro dieci giorni, la messa a disposizione di risorse supplementari per l'FMI fino a 200 miliardi di euro, sotto forma di prestiti bilaterali, allo scopo di dotare l'FMI di risorse adeguate per affrontare la crisi.
A tale riguardo, si segnala che nel corso di una riunione in teleconferenza tra i ministri delle Finanze dell’ECOFIN del 19 dicembre 2011 è stato deciso di destinare al FMI 150 miliardi di euro. L’obiettivo dei 200 miliardi, fissato nella dichiarazione, non è stato raggiunto a causa dell’opposizione della Gran Bretagna. Nel corso della riunione, infatti, il ministro inglese delle Finanze, George Osborne, avrebbe ribadito il proprio dissenso alla richiesta europea di contribuire al finanziamento con 30 miliardi di euro. Per quanto concerna gli altri Stati membri la Germania si è impegnata a versare 41,5 miliardi di euro, la Francia 31,4 miliardi, l’Italia 23,48 miliardi, la Spagna 14,86 miliardi, i Paesi Bassi 13,61 miliardi, il Belgio 9,99 miliardi.
A questi fondi dovrebbero aggiungersi quelli della Repubblica Ceca, della Danimarca, della Polonia e della Svezia, che nel corso della teleconferenza hanno indicato "la loro volontà di partecipare al processo di rafforzamento delle risorse del Fondo". Tale decisione, per i Paesi sopra indicati, dovrà prima passare per il vaglio dei rispettivi Parlamenti nazionali.
Nel corso del 2011 l’Italia ha compiuto un eccezionale sforzo di risanamento dei conti, contemperando l’esigenza di consolidamento della finanza pubblica con interventi a favore della crescita economica e dell’equità.
L’insieme delle manovre adottate nel corso dell’anno con i decreti-legge n.98/2011, n.138/2011, n.201/2011 e con la legge di stabilità 2012-2014, ha determinato un effetto di correzione dell’indebitamento netto, pari, in termini cumulati, a 81,3 miliardi di euro al 2014, che consente di raggiungere, nonostante l’avvenuto deterioramento del quadro macroeconomico, il pareggio di bilancio già nell’anno 2013.
Il progressivo miglioramento del saldo strutturale e la creazione di un consistente avanzo primario, consentirà al contempo la riattivazione del percorso di discesa del debito pubblico in rapporto al Pil.
Tavola 1. Effetti cumulati delle manovre 2001 sull’indebitamento netto
(dati in milioni di euro)
|
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
D.L. n. 98/2011 |
2.108 |
5.578 |
24.406 |
47.973 |
D.L. n. 138/2011 |
732 |
22.700 |
29.861 |
11.824 |
L. Stabilità 2012 |
0 |
391 |
162 |
102 |
D.L. n. 201/2011 |
0 |
20.246 |
21.321 |
21.431 |
Totale manovre 2011 |
2.840 |
48.914 |
75.749 |
81.329 |
Fonte: elaborazioni e stime RGS su dati contenuti nei riepiloghi degli effetti finanziari dei provvedimenti (le quantificazioni tengono conto della definizione dei tagli ai Ministeri prevista con i decreti-legge n. 98 e 138 del 2011 e operata con la legge di stabilità 2012). Tabella tratta da Ministero dell’economia, Note brevi – Le manovre di finanza pubblica del 2011 (gennaio 2012)
Gli interventi adottati hanno inciso in modo pervasivo sulle dinamiche di spesa di tutti i settori della PA – amministrazioni centrali, locali ed enti di previdenza -, introducendo al contempo incentivi fiscali, misure strutturali di carattere ordinamentale (su pensioni e pubblico impiego) e di natura regolatoria (in termini di liberalizzazioni, semplificazioni, utilizzo dei fondi strutturali UE, ecc.), volti a promuovere la competitività e favorire la crescita del prodotto.
Nel complesso, la politica economica dell’Italia, proseguita nel corso del 2012 con le misure adottate dal Governo Monti, ha inteso porre le premesse per superare gli squilibri macroeconomici accumulati nel passato: quelli interni, e in particolare l’elevato stock di debito pubblico, e quelli esterni, segnatamente la bassa produttività e la perdita di competitività, che si è riflessa nell’accumulo di deficit delle partite correnti, nel peggioramento della posizione finanziaria sull’estero e nella perdita di quote di mercato, accompagnati da tassi di crescita del PIL più contenuti.
L'Italia presenta, com’è noto, il quarto debito pubblico del mondo in termini assoluti (dopo quello statunitense, giapponese e tedesco) – di cui, nel giugno 2011, circa il 39,2 % era detenuto da non residenti (cfr. grafico successivo) - e ha dunque la necessità di mantenere la sua presenza sul mercato per consentire il finanziamento dello Stato a condizioni di costo che ne assicurino la sostenibilità.
Al fine di fronteggiare le più recenti tensioni sul debito sovrano, la strategia di emissione, configurata nelle Linee guida sulla gestione del debito pubblico italiano per il 2012, si fonda sull'esigenza di mantenere maggiori spazi di flessibilità, anche attraverso un maggior ricorso nella prima parte dell’anno a titoli a più breve termine, ferma restando una linea di continuità con il passato, che ha visto il Tesoro costantemente impegnato a perseguire due obiettivi principali: il contenimento del costo del debito e la riduzione dei rischi di mercato, in particolar modo il rischio di rifinanziamento e il rischio di tasso.
Per quanto concerne, in particolare, il rischio di rifinanziamento, le modalità di gestione del debito sono state indirizzate a favorire la diluizione nel tempo del rimborso dei titoli di Stato e, quindi, ad allungare la durata dei titoli, allo scopo di non esercitare quella continua pressione sul mercato che mette a rischio la capacità di assorbimento delle emissioni. La necessità di allungare la vita media del debito è stata perseguita a partire dalla metà degli anni '80, dopo che agli inizi del decennio, in un contesto di elevata inflazione, la durata delle emissioni si ridusse al punto che la vita del debito era di un anno o poco più; alla fine del 2011, nonostante il riacuirsi delle turbolenze sui mercati finanziari, la vita media del debito si è attestata a circa 7 anni. Tra le innovazioni previste per l’anno in corso, si segnala l’emissione di un nuovo titolo destinato al risparmiatore privato italiano, che è stato recentemente collocato direttamente on line sulla piattaforma MOT della Borsa Italiana (c.d. BTP ITALIA).
Le tensioni sul mercato dei titoli di Stato, iniziate nell’estate scorsa, si sono acutizzate nel corso dell'autunno, con i differenziali di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani (BTP-10A) e tedeschi (BUND-10A) che hanno toccato il massimo assoluto a quota 551 il 9 novembre, per poi oscillare tra i 450 e i 500 punti base fino al 2 dicembre, e registrare un progresso a partire dal 5 al 7 dicembre (con oscillazioni tra i 366 e i 388 p.b.) e, infine, gradualmente ridursi fino a circa 300 punti base a marzo 2012.
Il grafico che segue mostra l’andamento dello “spread” Italia-Germania sui titoli di Stato decennali nel corso dell’ultimo anno.
Differenziale di interesse tra titoli di Stato decennali italiani e corrispondente titolo tedesco
Fonte: Bloomberg
A fronte dell’elevato peso del debito pubblico, occorre comunque evidenziare come l’Italia presenti, nella comparazione con gli altri paesi della UE, alcuni punti di forza, quali, in primis, un livello di indebitamento del settore privato relativamente contenuto e ascrivibile soprattutto alla più solida posizione finanziaria delle famiglie[3].
Negli ultimi mesi, a fronte del peggioramento del quadro congiunturale e delle tensioni emerse sul debito sovrano, il Governo italiano ha introdotto un pacchetto di interventi legislativi, volti a:
· assicurare la stabilità finanziaria, rafforzando il processo di consolidamento dei conti pubblici al fine di conseguire, nel 2013, l’obiettivo del pareggio di bilancio;
· promuovere l’equità, sia nell’imposizione fiscale - attraverso la lotta all’evasione e all’elusione fiscale, la tassazione dei beni di lusso e il passaggio del peso del prelievo dall’imposizione diretta a quella indiretta -, sia nei rapporti tra imprese, cittadini e pubblica amministrazione, attraverso misure di semplificazione e snellimento burocratico;
· favorire lo sviluppo e la competitività del sistema economico, attraverso interventi di apertura e liberalizzazione dei mercati, incentivi fiscali selettivi a favore delle imprese e il rilancio delle opere infrastrutturali.
Per realizzare i suddetti obiettivi sono stati adottati, nell’ordine, i seguenti provvedimenti d’urgenza:
§ Decreto-legge 6 dicembre 2011, n.201, recante disposizioni per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici (c.d. “Salva Italia”, convertito dalla legge n.214/2011);
§ Decreto legge 24 gennaio 2012, n.1, in materia di concorrenza, sviluppo delle infrastrutture e competitività (c.d. “Cresci Italia”, la cui conversione è stata approvata in via definitiva dalla Camera nella seduta del 22 marzo 2012);
§ Decreto legge n. 9 febbraio 2012, in materia di semplificazione e di sviluppo, all’esame del Senato in seconda lettura;
§ Decreto legge 2 marzo 21012, n.16, in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento, all’esame del Senato in prima lettura.
A questi decreti, si aggiungono le misure contenute nel decreto-legge c.d. “mille proroghe”[4], nonché quelle prospettate in ordine alle imminenti riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali e del sistema tributario, quest’ultima oggetto di un disegno di legge delega governativo in corso di definizione.
Va, infine, richiamato il disegno di legge costituzionale recante l’introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta Costituzionale, già approvato in prima deliberazione da entrambe le Camere e in seconda lettura dalla Camera dei deputati lo scorso 6 marzo.
Con il decreto legge n. 201/2011[5] sono stati introdotti ulteriori interventi correttivi pari circa all’1,3 per cento del PIL al 2014, equivalenti a circa 20 miliardi di euro per il triennio 2012-2014 annui di manovra fiscale netta.
La correzione lorda ammonta, invece, a circa 30 miliardi di euro, in quanto alle misure di risparmio si aggiungono un insieme di misure volte a favorire la crescita e sostenere il lavoro e il sistema produttivo per un valore di oltre 10 miliardi di euro.
Dal lato della spesa, le principali misure di contenimento riguardano le pensioni e i trasferimenti agli enti territoriali, cui si aggiungono interventi di riduzione dei costi di funzionamento degli enti pubblici e degli apparati istituzionali.
Nel settore previdenziale, le principali economie derivano da una serie di interventi, quali:
a) il congelamento dell’indicizzazione delle pensioni superiori a 3 volte il trattamento minimo INPS nel 2012 e nel 2013;
b) una revisione complessiva dei requisiti e dei criteri per l’accesso al pensionamento, con riguardo, tra l'altro, alla soppressione delle "quote" per l'accesso alla pensione di vecchiaia,
c) l’incremento delle aliquote contributive a carico dei lavoratori autonomi.
Inoltre, si prevede, dal 2012, l’estensione alla generalità dei lavoratori del metodo di calcolo contributivo della pensione su base pro-rata.
Quanto alle pensioni di vecchiaia, viene accelerato l’allineamento del requisito anagrafico per le lavoratrici del settore privato, che dal 2018 sarà pari a 66 anni per tutti i lavoratori.
In ordine alle pensioni di anzianità, viene abolito il sistema delle quote e innalzata la soglia di contribuzione per l’accesso al pensionamento, che sarà pari, nel 2012, a 41 anni e un mese per le donne e 42 anni e un mese per gli uomini; si dispone, inoltre, una penalizzazione per i pensionamenti prima dei 62 anni.
Inoltre, dal 2019, l’adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi all’evoluzione della longevità e il ricalcolo dei coefficienti di trasformazione utilizzati nel sistema contributivo per trasformare il montante in rendita saranno effettuati con cadenza biennale, anziché triennale.
Sempre nell’ambito delle riduzioni di spesa, risparmi sono attesi:
Significativi margini di risparmi potranno, inoltre, derivare dal processo di revisione della spesa pubblica, la c.d. spending review, condotta da un comitato guidato dal Ministero per i Rapporti con il Parlamento, a cui partecipano i ministeri per la Pubblica amministrazione e l’Economia. Oltre all’operazione di riordino della spesa in corso alla Presidenza del Consiglio, l’attività di analisi e riqualificazione della spesa interessa ad oggi i ministeri degli Interni, dell’Istruzione e degli Affari Regionali; le prossime amministrazioni coinvolte saranno Giustizia, Difesa ed Esteri.
La spending review è considerata uno dei pilastri portanti dell'attività del Governo, finalizzato anche a consentire il superare il meccanismo dei tagli lineari. Entro il mese di aprile sarà presentata al Consiglio dei Ministri una valutazione delle criticità rilevata sul complesso dei programmi di spesa di ciascun dicastero.
Le risorse reperite dal lato delle entrate compongono circa i due terzi della manovra correttiva.
Esse originano, in larga parte, da:
Nel decreto-legge n.1/2012 sulle liberalizzazioni è stato altresì previsto che, dal 2013, l’esenzione dall’IMU per gli immobili di enti non commerciali adibiti a specifiche attività sarà applicabile solo nel caso in cui queste siano svolte con modalità non commerciali.
Ai fini del contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, si interviene:
· ampliando gli obblighi di comunicazione degli operatori finanziari all’anagrafe tributaria delle movimentazioni dei rapporti intrattenuti con la clientela, al fine di favorire la selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo fiscale;
· riducendo il limite per la tracciabilità dei pagamenti e l’utilizzo del contante fino a 1.000 euro e prevedendo l’obbligo per la PA di pagamenti telematici;
· sanzionando come reati le dichiarazioni mendaci e la trasmissione di documenti falsi all’amministrazione finanziaria;
· introducendo un regime tributario premiale, volto a favorire la l’emersione di base imponibile, a favore dei soggetti che instaurino rapporti trasparenti con il fisco e siano in linea con gli studi di settore.
Parte delle risorse reperite con i risparmi di spesa e le maggiori entrate sono state destinate al finanziamento di interventi a favore della crescita, delle imprese e dell’occupazione.
Sono stati, inoltre, previsti interventi, in larga parte di carattere ordinamentale, in materia di liberalizzazioni, semplificazioni e infrastrutture e giustizia volti a rimuovere taluni vincoli che comprimono il potenziale di crescita dell’economia italiana.
In particolare, le misure adottate prevedono incentivi e sgravi fiscali in favore delle imprese e per il lavoro, quali:
· l’introduzione di un meccanismo fiscale, denominato ACE, finalizzato a favorire una maggiore capitalizzazione delle imprese attraverso la deducibilità del nuovo capitale proprio;
· la deducibilità integrale dall’IRES e dall’IRPEF dell’IRAP relativa alla quota imponibile riferita al costo del lavoro;
· l’incremento delle deduzioni IRAP per favorire l’assunzione a tempo indeterminato di donne e giovani di età inferiore a 35 anni;
· l’estensione della possibilità per gli istituti creditizi e finanziari di trasformare le attività iscritte in bilancio per imposte anticipate (Deferred Tax Asset, DTA) in crediti di imposta, al fine di rendere computabili queste attività nel patrimonio di vigilanza delle banche allentando conseguentemente i vincoli di patrimonializzazione imposti su queste ultime dal nuovo accordo di Basilea (c.d. “Basilea III”) e favorire per questa via l’offerta di credito alle imprese;
· la previsione, a favore degli under 35, della possibilità di attivare la “società semplificata a responsabilità limitata”, avente un regime agevolato sia per quanto riguarda l’ammontare del capitale (minimo di un euro), che le formalità di costituzione;
Nel pacchetto di misure fiscali per la crescita si provvede altresì a stabilizzare nel tempo gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per il risparmio energetico, estendendoli alle aree colpite da calamità naturali.
Ai fini del rafforzamento del sistema finanziario e per la stabilità del sistema creditizio, vengono introdotte misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria, in base alle quali il Ministro dell'economia, fino al 30 giugno 2012, è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane.
Sul versante della spesa, si prevedono, tra l’altro:
· il rifinanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, al fine di attivare un volano di credito per le imprese pari a circa 20 miliardi di euro;
· misure di sostegno all’innovazione, con interventi sulla disciplina del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca. E’ stato inoltre attivato, a favore delle PMI, un nuovo Fondo Nazionale per l’Innovazione, diretto ad agevolare il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni e modelli.
· interventi a favore delle PMI impegnate nella lotta all’inquinamento ambientale, attraverso il “fondo Kyoto”, che con una dotazione di 600 milioni di euro consente di finanziare a tasso agevolato finanziare progetti destinati al miglioramento dell’efficienza energetica.
Infine, assumono altresì rilievo per il sistema delle imprese, oltre alle misure in materia di liberalizzazioni, infrastrutture e semplificazioni (cfr. oltre), gli interventi volti a:
· rafforzare le strutture di supporto alle aziende italiane attive nei mercati internazionali, al cui fine è stata costituita la nuova Agenzia per la Promozione all’ estero (ACDE);
· accelerare l’utilizzo dei fondi strutturali dell’Unione europea. A tal fine sono stati previsti target di spesa vincolanti, al cui mancato raggiungimento si attivano meccanismi di disimpegno automatico. Inoltre, per favorire il Piano di Azione Coesione nel Mezzogiorno, le Regioni, in deroga al patto di stabilità interno, potranno disporre di liquidità nel limite di 1 miliardo di euro l'anno per ciascuno degli anni 2012, 2013, 2014, attraverso la quale co-finanziare i fondi strutturali europei disponibili, che altrimenti rischierebbero di essere persi. Gli investimenti saranno concentrati in settori ad alto impatto socioeconomico (scuola, ferrovie e agenda digitale) volti anche a sostenere l'occupazione dei lavoratori svantaggiati;
· promuovere l’estinzione dei debiti pregressi dei Ministeri per l’acquisizione di servizi e forniture, entro l'importo complessivo di 4,7 miliardi di euro e con la previsione della possibilità di estinzione dei debiti anche mediante assegnazione di titoli di Stato.
Nell’ambito delle principali misure adottate per snellire gli oneri amministrativi e rafforzare la concorrenza nei mercati dei prodotti e dei servizi, s’introduce, in primo luogo, una nuova procedura per l’abrogazione delle norme che pongono limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta preventivi o atti di assenso, per l’avvio di un’attività economica, non giustificati da un interesse generale, costituzionalmente rilevante, prevedendo che gli enti locali si adeguino a tali principi di libertà economica.
A favore delle imprese si dispone, inoltre, la semplificazione e razionalizzazione delle procedure amministrative per l’avvio e la gestione delle attività; il potenziamento delle banche dati consultabili tramite i siti degli sportelli unici comunali e il prolungamento la validità di alcune autorizzazioni. Al contempo, si prevede l’eliminazione di alcune autorizzazioni ritenute non più necessarie a salvaguardare esigenze di sicurezza, la razionalizzazione del sistema dei controlli sulle imprese - al fine di garantirne la semplicità e la proporzionalità -, e la soppressione dell’obbligo di chiusura domenicale e festiva.
In materia di energia, per creare nuove possibilità di investimento e maggiore concorrenza – con conseguenti benefici per i consumatori sul livello dei prezzi dei prodotti energetici - è stata avviata una procedura di separazione tra gli operatori del servizio e i proprietari delle infrastrutture. In tale prospettiva, s’intende assicurare la piena terzietà della società SNAM S.p.A. - che gestisce i servizi regolati di trasporto, di stoccaggio, di rigassificazione e di distribuzione del gas - nei confronti della maggiore impresa di produzione e vendita di gas (ENI), nonché dalle imprese verticalmente integrate di produzione e fornitura di gas naturale e di energia elettrica.
Per contrastare la tendenza alla crescita dei prezzi, si attribuisce al Ministro per lo sviluppo economico il compito di definire un atto di indirizzo per una revisione complessiva della disciplina di riferimento per il mercato elettrico.
Si punta, inoltre, ad accelerare i tempi di approvazione del Piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale predisposto annualmente da Terna S.p.A..
Viene, infine, regolata la distribuzione dei carburanti, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di operatori indipendenti ed impianti multimarca, agendo anche sulla diversificazione delle tipologie contrattuali che legano produttori e distributori di carburanti, nonché di favorire una più generale liberalizzazione delle attività svolte dai gestori di impianti di distribuzione carburanti.
In questo ambito, sono introdotte importanti disposizioni in materia di contratti pubblici, tra le quali si segnalano:
· la disciplina delle emissioni di obbligazioni da parte delle società di progetto (project bond) e del contratto di disponibilità;
· la previsione del project financing per la realizzazione delle infrastrutture e ulteriori innovazioni concernenti le concessioni.
In particolare, nell’ambito della finanza di progetto per le infrastrutture strategiche si stabilisce il diritto di prelazione, per incentivare gli investitori privati ad assumere il ruolo di promotore in grandi opere. Per quanto attiene alle opere da affidare in concessione, bandi e piani economico-finanziari dovranno essere definiti in modo da assicurare adeguati livelli di bancabilità delle opere.
Per quanto attiene al finanziamento, ammontano a circa 12,5 miliardi di euro, di cui 2,2 di fondi privati, le risorse complessive sbloccate dal CIPE per accelerare il completamento di opere che riguardano principalmente le metropolitane delle grandi città (Napoli, Bologna, Milano, Roma), le reti idriche del Mezzogiorno (Sardegna, Molise, Basilicata, Puglia, Sicilia), e altre opere nel settore ferroviario e autostradale.
Nel solco degli interventi volti al potenziamento delle infrastrutture, si ricordano, inoltre, le agevolazioni fiscali per la realizzazione di nuove opere di infrastrutturazione ferroviaria metropolitana, di sviluppo e ampliamento dei porti e dei collegamenti stradali e ferroviari inerenti ai porti nazionali appartenenti alla rete transeuropea di trasporto essenziale (Core Ten-T Network), altresì estese anche alla realizzazione di infrastrutture stradali e di infrastrutture stradali e autostradali di carattere regionale; in tale ambito, si consente, tra l'altro, di compensare l’ammontare dovuto a titolo di specifiche imposte, in via totale o parziale, con le somme da versare al concessionario a titolo di contributo pubblico a fondo perduto per la realizzazione dell’infrastruttura, mediante riduzione o azzeramento di quest’ultimo.
Nel settore dei trasporti è prevista l’istituzione dell’Autorità di regolazione dei trasporti, autorità indipendente alla quale viene attribuita la competenza nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture e ai servizi accessori. L’Autorità dovrà anche analizzare l’efficienza delle diverse modalità di separazione tra infrastruttura e impresa ferroviaria, riferendone al Parlamento.
Infine, in materia di appalti pubblici, si prevede:
I profili della disciplina generale dei servizi pubblici locali sono modificati, rafforzando gli elementi volti ad introdurre la concorrenza nel mercato dei relativi servizi. Le novità principali sono:
Entro la fine del mese di marzo dovrebbe essere definito il decreto attuativo sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, con particolare riguardo al trasporto pubblico locale e alla gestione e trattamento dei rifiuti.
Si segnala, infine, che sono stati stabiliti nuovi criteri per l’apertura e l’assegnazione delle farmacie, aumentandone il numero; disciplinati gli obblighi del medico e del farmacista nella prescrizione e vendita dei farmaci; estesa la vendita dei farmaci nelle parafarmacie.
In materia di servizi bancari:
· si prescrive la gratuità delle spese dei conti destinati all'accredito e al prelievo di pensioni ammontanti fino a 1.500 euro mensili;
· si semplificano le procedure per estinguere le ipoteche iscritte a garanzia di mutui e si consente al cliente di scegliere la polizza vita più conveniente, qualora l'erogazione di un mutuo sia condizionata alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita;
· si introducono, infine, tra i casi incompatibilità con l’esercizio di funzioni apicali nelle fondazioni bancarie, l’esercizio di funzioni apicali in società concorrenti della banca conferitaria o di società del gruppo, vietando quindi gli incroci personali tra gruppi bancari concorrenti.
Nel settore assicurativo, al fine di incentivare il controllo dei costi dei risarcimenti e l’individuazione delle frodi si interviene sul sistema del risarcimento diretto, sulla dematerializzazione dei contrassegni, sulle sanzioni previste per la falsa attestazione di uno stato di invalidità derivante da incidente stradale, nonché sul sistema di accertamento e liquidazione dei danni derivanti dalla circolazione dei veicoli.
Sono quindi disciplinati l’ispezione del veicolo e la “scatola nera” che consentono una riduzione delle tariffe. Si introduce, inoltre, l'obbligo per gli intermediari che offrono servizi e prodotti R.C. Auto e natanti di informare il cliente sulla tariffa e sulle altre condizioni contrattuali proposte da almeno tre compagnie assicurative non appartenenti ai medesimi gruppi.
Riguardo alle professioni regolamentate, si prevede l’abrogazione del sistema tariffario delle professioni ordinistiche, stabilendo l’obbligo di rendere noto al cliente la misura del compenso professionale al momento del conferimento dell’incarico con un preventivo di massima; il professionista deve altresì indicare al cliente i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività.
Viene poi modificata la disciplina del tirocinio per l'accesso alle professioni (escluse quelle sanitarie) prevedendone una durata non superiore a diciotto mesi. Si modifica, inoltre, la disciplina sulle società tra professionisti, richiedendo che l’eventuale presenza di soci di capitale sia minoritaria rispetto ai soci professionisti.
E’ infine incrementato di 500 unità l’organico dei notai, consentendo l’esercizio della professione nell’intero distretto di Corte d’appello nel quale è situata la sede notarile.
Per quanto concerne le tutele legali, si prevede l'istituzione del "Tribunale delle imprese", ampliando in misura significativa la sfera di competenza delle attuali sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale.
Le sezioni specializzate in materia d’impresa, se non già previste, sono – con specifiche eccezioni - istituite presso tutti i tribunali e corti d’appello con sede nel capoluogo di ogni regione.
S’interviene, inoltre, sulla disciplina relativa all’azione di classe a tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti, definendo in particolare l’ambito della tutela giudiziale attuabile attraverso l’azione di classe, prevedendo la necessaria omogeneità dei diritti che si intendono far valere e la legittimazione ad agire anche delle associazioni dei consumatori.
Si segnala, infine, la presentazione da parte del Governo di un provvedimento volto alla revisione e all’accorpamento delle circoscrizioni giudiziarie il cui carico di lavoro non giustifica la previsione in organico delle unità di personale assegnato.
Rapporti
parlamentari con la Finlandia
|
Presidente del Parlamento monocamerale (Eduskunta) |
Eero HEINÄLUOMA, elettoil 23 giugno 2011 |
Rappresentanze diplomatiche |
|
Ambasciatore finlandese a Roma |
S.E. Petri Tuomas TUOMI-NIKULA, dal 30 novembre 2010 |
Ambasciatore italiano ad Helsinki |
S.E. Giorgio VISETTI, dal 31 marzo 2011 |
XVI LEGISLATURA
Incontri del Presidente
Nella XVI legislatura non si registrano incontri del Presidente.
Incontri delle Commissioni
Il 24 ottobre 2011 il Presidente della XIV Commissione (Politiche dell'Unione Europea), on. Mario Pescante, ha incontrato il Presidente della Grande Commissione per gli Affari Europei del Parlamento finlandese, sig.ra Miapetra Kumpula-Natri. Tra i temi oggetto del colloquio, la delicata fase attraversata dalle economie dell’Eurozona, la necessità di una politica estera comune dell’Europa, il Trattato di Lisbona e il ruolo dei Parlamenti nazionali.
Il 16 febbraio 2011 si è svolto un incontro delPresidente della Commissione Affari esteri, on. Stefano Stefani, con unadelegazionedelle Ambasciate dei Regni di Norvegia, Svezia, Danimarca e della Repubblica di Finlandia.
Dal 6 all’8 ottobre 2010 una delegazione della V Commissione (Bilancio), composta dal Presidente Giancarlo Giorgetti e dall'on. Amedeo Ciccanti, si è recata in missione ad Helsinki. Tra gli altri, i parlamentari italiani hanno incontrato una delegazione dell’omologa Commissione del Parlamento finlandese, guidata dal Presidente Hannes Manninen, la Commissione parlamentare per l’economia e il Gruppo parlamentare di amicizia con l’Italia.
Il 23 settembre 2008 il Presidente della I Commissione (Affari costituzionali), Donato Bruno, ha ricevuto i componenti della Commissione amministrativa del Parlamento finlandese.
Nel corso dell’incontro, si è trattato il tema delle misure per la lotta alla criminalità organizzata; delle iniziative di cooperazione internazionale e comunitario, delle recenti riforme del sistema amministrativo italiano, della regolamentazione dell’immigrazione legale e degli interventi di contrasto all’immigrazione clandestina.
Sedi multilaterali
La Finlandia prende parte alla cooperazione parlamentare nell'ambito dell'Unione Europea epartecipa alla cooperazione parlamentare nell'ambito del Partenariato Euromediterraneo, in particolare all’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo (AP-UpM), di cui il Parlamento italiano ha detenuto la Presidenza da marzo 2010 a marzo 2011.
L’ultima Sessione Plenaria si è svolta a Roma, presso la Camera dei deputati, il 3 e 4 marzo 2011. Per il Parlamento finlandese ha seguito i lavori il Ministro Consigliere d’Ambasciata, Ari Maki.
La Finlandia invia, inoltre, delegazioni alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa, dell'UEO, della NATO (come membro associato) e dell'OSCE.
Il Presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’OSCE, Riccardo Migliori, ha partecipato il 3 dicembre 2008, ad Helsinki, alla riunione dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea OSCE che si è tenuto a margine della Conferenza ministeriale OSCE (4-5 dicembre 2008). Il 18 dicembre 2008 il Presidente Migliori ha incontrato a Roma l'allora ambasciatore finlandese a Roma, S.E. Pauli Mäkelä.
La Finlandia nel 2008 ha presieduto il Consiglio Nordico, il forum di cooperazione dei Paesi nordici istituito nel 1952 e composto di 87 parlamentari provenienti dai Parlamenti di Islanda, Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Isole Fær Øer, Groenlandia e Isole Åland.
Dal 2 al 4 giugno 2010 l'Unione Interparlamentare, in collaborazione con il Parlamento Finlandese, ha organizzato a Helsinki il Meeting preparatorio del Forum 2010 sullo Sviluppo della Cooperazione Internazionale, coordinato e presieduto dal Sottosegretario delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali ECOSOC, Dr. Sha Zukang. Il Gruppo Italiano dell'UIP è stato rappresentato dalla sen. Barbara Contini.
Unione Interparlamentare
Nell'ambito dell'Unione Interparlamentare, opera la sezione bilaterale di amicizia Italia – Paesi nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia), presieduta dal sen. Francesco Amoruso e composta dagli onn. Giancarlo Giorgetti, Amedeo Ciccanti e Bruno Cesario e dal sen. Gianpiero D’Alia.
Il 7 ottobre 2009 il Presidente Amoruso ha incontrato l'allora ambasciatore finlandese a Roma, S.E. Pauli Mäkelä.
Attività legislativa
Non vi sono, allo stato attuale, disegni di legge di ratifica di trattati internazionali concernenti la Finlandia all’esame delle Camere.
XV LEGISLATURA
Il 1° giugno 2006 si sono aperte ad Helsinki le celebrazioni indette dal Parlamento finlandese per ricordare il 100° anniversario delle riforme parlamentari del 1906. Alla cerimonia d’apertura ha partecipato il Vice Presidente della Camera, on. Carlo Leoni. Le celebrazioni, dal titolo “Il diritto al voto, fiducia nella legge. Cento anni di democrazia finlandese”, sono state inaugurate da una sessione speciale del Parlamento e sono terminate nel 2007 con una cerimonia ufficiale per ricordare il 100° anniversario della prima sessione plenaria del Parlamento unicamerale.
Incontri bilaterali
Il 7 settembre 2006 il Vicepresidente della Camera, on. Carlo Leoni, ha ricevuto la visita del Presidente del Parlamento della Finlandia, on. Paavo Lipponen.
Il 27 giugno 2006 una delegazione del Consiglio e della Giunta della Regione di Versinais (Finlandia sud-occidentale), guidata dal Vice Presidente del Parlamento finlandese, Ilkka Kanerva, ha incontrato il Vice Presidente della Camera, on. Pierluigi Castagnetti. Il colloquio si è incentrato sull’assetto dei programmi comunitari INTERREG, soprattutto per quanto attiene ai Paesi mediterranei, ed alla loro capacità di avvicinare i cittadini e le economie, valorizzando i collegamenti, le reti di trasporto, gli interscambi. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i temi dell’attualità politica italiana ed internazionale e le questioni connesse alla Presidenza finlandese dell’Unione europea della seconda metà del 2006.
L’8 maggio 2006 una delegazione composta da deputati e funzionari del Parlamento finlandese si è recata in visita alla Camera. La delegazione faceva capo al gruppo di lavoro parlamentare "Visitor”, istituito in tale ambito per seguire le questioni connesse alle visite dei cittadini nelle sedi parlamentari ed i relativi profili della sicurezza.
La delegazione, guidata dall’On. Matti Ahde, Presidente del gruppo di lavoro, ha svolto incontri con il questore della Camera, on. Gabriele Albonetti, e con funzionari del Servizio per la sicurezza.
Incontri delle Commissioni
La Commissione Cultura ha effettuato una visita in Finlandia il 18 e 19 giugno 2007.
Il 27 giugno 2006 la delegazione del Consiglio della Regione di Versinais (si vedano gli incontri bilaterali) ha avuto anche un incontro con la Commissione Trasporti.
Sedi multilaterali
Ad Helsinki, dal 14 al 18 gennaio 2007, si è tenuta la V^ Assemblea Generale dell’IPAIT (International Parlamentarians Association for Information Technology)[6], cui ha preso parte, per la Camera dei deputati italiana, l’on. Marco Airaghi, membro del Comitato per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche (VAST).
Profili
biografici
(a cura del
Servizio Rapporti Internazionali)
On. Miapetra KUMPULA-NATRI
(Partito Socialdemocratico)
Presidente della Grande Commissione[7]
Miapetra Kumpula-Natri è nata a Vaasa (città finlandese di 58.117 abitanti, situata nella regione dell'Ostrobotnia) il 19 maggio 1972.
Dopo aver frequentato la scuola secondaria Kirkkopuisto di Vaasa, nel 1995 si è laureata in Ingegneria presso la Scuola Tecnica di Vaasa. Ha poi studiato Economia presso l’Università di Vaasa.
È coniugata dal 2005, e ha due figli, nati nel 2006 e nel 2008.
Carriera
Dal 1997 al 2000 è stata funzionario per l’informazione e, successivamente, Amministratore pro tempore del Movimento europeo in Finlandia. Nel 2000 è stata nominata Consigliere particolare del Primo Ministro (Segreteria del Parlamento) presso l’Ufficio del Primo Ministro, incarico che ha ricoperto fino al 2003.
Eletta in Parlamento nel marzo 2003, è attualmente Primo Vicepresidente del Gruppo parlamentare Socialdemocratico.
Dal 30 giugno 2011 fa parte dell’Ufficio del Portavoce, è Presidente della Grande Commissione e membro sostituto della rappresentanza finlandese presso il Consiglio Nordico. Attualmente è anche membro della Commissione Commercio e Presidente della Sottocommissione della Grande Commissione.
Ha fatto parte delle Commissioni Legge costituzionale (2003-2005), Affari esteri (2003), Amministrazione (2003), Commercio (2003-2009), Ambiente (2005-2007), Finanze (2007-2009) e Futuro (2009-2011), nonché delle Sottocommissioni per la Tassazione (2007-2009) e per l’occupazione e l’economia (2008-2009).
E’ stata altresì membro della delegazione finlandese presso l’Assemblea parlamentare dell’OSCE, dal 2003 al 2007, e presso il Consiglio Nordico, dal 2003 al 2011.
On. Annika LAPINTIE
(Alleanza di Sinistra)
Vice Presidente della Grande Commissione[8]
Parlamentare dal 24/3/1995
Data e luogo di nascita 18/3/1955, Turku (Finlandia)
Formazione 1984, master in diritto
1984, corso di formazione in affari internazionali presso il Ministero finlandese degli Affari esteri
1990, Avvocato con formazione di magistratura
Carriera/informazioni
Biografiche 1984-1988, direttore di filiale di banca presso la Suomen työväen säästöpankki
1988-1995, Avvocato presso l’ufficio per il lavoro di Turku
1989-1990, praticantato come giudice distrettuale, sostituto giudice distrettuale presso il Tribunale distrettuale di Parainen
Coniuge Sposata dal 1983 con Pyry Tapani Lapintie, esperto di scienze sociali
Figli Lari (del 1986), Taika (del 1988)
Collegio elettorale Varsinais (Finlandia)
Attività parlamentare
Attualmente membro dei seguenti organi:
dal 2011 ad oggi, Vice Presidente della Grande Commissione
dal 2011 ad oggi, Vice Presidente del Gruppo di lavoro della Grande Commissione
dal 2007 ad oggi, membro della Commissione Affari esteri
dal 2011 ad oggi, membro supplente della Conferenza parlamentare del Mar Baltico
Gruppi parlamentari dal 1995, Alleanza di Sinistra
Posizione ricoperta all’interno del gruppo parlamentare
2002 - 2006, 1° Vice Presidente dell’Alleanza di Sinistra
dal 2006 ad oggi, Presidente
dal 2011 ad oggi, Presidente della Commissione
On. Anne HOLMLUND
(Partito di Coalizione Nazionale)
Membro della Grande Commissione[9]
Parlamentare dal 4/2/2002
Luogo e data di nascita 18/4/1964, Pori (Finlandia)
Formazione 1983, conseguimento diploma presso la scuola media superiore Porin Lyseo,
1987, conseguimento qualifica professionale in gestione d’impresa presso l’istituto Porin kauppaoppilaitos
Carriera/Informazioni
Biografiche 1983-1986, segretaria addetta alle vendite presso la società Kauppahuone Ilmari Holmlund/Holmund Ky
dal 1997 ad oggi, segretaria d’azienda presso Automaalaamo Peltomaa Ky
dal 1987 ad oggi, investimenti immobiliari e attività di locazione a Pori (Finlandia)
Coniuge Sposata dal 1991 con Jarmo Peltomaa, imprenditore
Collegio elettorale Satakunta (Finlandia)
Attività parlamentare
Attualmente membro dei seguenti organi:
dal 2011 ad oggi, membro dell’Ufficio di Presidenza
dal 2011 ad oggi, membro supplente della Grande Commissione
2011, membro supplente del Comitato per l’Amministrazione
dal 2011 ad oggi, Presidente della Commissione Affari giuridici
dal 2011 ad oggi, membro del Forum per gli affari internazionali
Gruppo parlamentare dal 2002 ad oggi, Partito di Coalizione Nazionale
Posizione ricoperta all’interno del gruppo parlamentare
2007, Vice Presidente del Partito di Coalizione Nazionale
Membro del Governo
2007-2010, Ministro dell’interno (secondo governo Vanhanen)
2010-2011, Ministro dell’ interno (governo Kiviniemi)
On. Antti KAIKKONEN
(Partito Finlandese di Centro)
Membro della Grande Commissione[10]
Parlamentare dal 19/3/2003
Data e luogo di nascita 14/2/1974, Turku (Finlandia)
Formazione 1993, diploma presso la scuola media superiore Keravan lukio, studente di Scienze Politiche presso l’Università di Helsinki
Carriera/
informazioni biografiche 1993-1998, insegnante supplente presso le scuole medie superiori e inferiori
1996-1997, collaboratore presso la società EPPE
1997-2001, Presidente della Nuoren Keskustan Liitto (Alleanza dei Giovani di Centro)
2001-2002, assistente parlamentare
2002-2003, collaboratore presso la società Eurofacts
Collegio elettorale dal 2003 ad oggi, Uusimaa (Finlandia)
Attività parlamentare
Attualmente membro dei seguenti organi:
dal 2007 ad oggi, membro della Grande Commissione
dal 2007 ad oggi, Vice Presidente del Gruppo di lavoro della Grande Commissione
dal 2011 ad oggi, membro della Commissione Ambiente
dal 2004 ad oggi, membro della delegazione finlandese presso il Consiglio d’Europa
Gruppi parlamentari Partito Finlandese di Centro
On. Anni SINNEMÄKI
(Partito dei Verdi)
Membro della Grande Commissione[11]
Parlamentare dal 24/3/1999
Data e luogo di nascita 20/7/1973 Helsinki (Finlandia)
Formazione 1992 diploma
2001 laurea in scienze umanistiche
Carriera/Informazioni
Biografiche 1998, Segretaria di progetto, Ministero dell’ambiente,
1998, opinionista dell’inserto settimanale NYT del quotidiano finlandese Helsingin Sanomat,
1996 – 1999, autrice dei testi delle canzoni contenute nei seguenti album del gruppo musicale Ultra Bra: Vapaaherran elämää (1996), Kroketti (1997), Kalifornia (1999)
2000 – 2001, autrice dei testi delle canzoni contenute nell’album del gruppo musicale Ultra Bra intitolato Vesireittejä e Sinä päivänä kun synnyin,
2002 – 2005, autrice dei testi delle canzoni contenute nei seguenti album del musicista Kerkko Koskinen: Rakkaus viiltää (2002) e Lolita (2005)
Figli Siiri (del 1990)
Collegio elettorale Helsinki (Finlandia)
Attività parlamentare
Attualmente membro dei seguenti organi:
dal 2011 ad oggi, membro della Grande Commissione
dal 2011 ad oggi, membro del Gruppo di lavoro della Grande Commissione
dal 2011 ad oggi, membro della Commissione Ambiente
dal 2011 ad oggi, membro supplente della Conferenza parlamentare del Mar Baltico
Gruppi parlamentari dal 1999 ad oggi, Gruppo parlamentare dei Verdi
Posizione ricoperta all’interno del gruppo parlamentare
Gruppo parlamentare dei Verdi (2001 – 2003 secondo Vicepresidente, 2007 – 2009 Presidente)
Membro del governo
2007 – 2010, Ministro del lavoro (secondo governo Vanhanen)
2010 – 2011, Ministro del lavoro (governo Kiviniemi)
On. Anne LOUHELAINEN
(Partito dei Veri Finlandesi)
Membro della Grande Commissione[12]
Parlamentare dal 20/4/2011
Data e luogo di nascita 8/1/1965 Lahti (Finlandia)
Formazione 1984, diploma presso la scuola media superiore Lahti Coeducational School,
1986, conseguimento qualifica professionale in gestione d’impresa, corso per segretaria d’azienda presso l’istituto Lahden kauppaoppilaitos,
2001, laurea in legge presso il MJK Institute
Carriera/Informazioni
Biografiche 1986-1990, Kansallis-Osake-Pankki
1990-2009, Päijät-Hämeen Puhelin Plc & DNA,
dal 2009 ad oggi Empower Ltd
Coniuge Specialista di sistema presso la società Jarmo Kilkki
Figli Jenni (del 1993), Ville (del 1991)
Collegio elettorale Häme (Finlandia)
Attività parlamentare
Attualmente membro dei seguenti organi:
dal 2011 ad oggi, membro della Grande Commissione
dal 2011 ad oggi, membro supplente della Commissione Affari giuridici
dal 2011 ad oggi, membro supplente della Commissione per il futuro
dal 2011 ad oggi, membro della delegazione finlandese presso il Consiglio nordico
Gruppi parlamentari: dal 2011 ad oggi, Gruppo parlamentare dei Veri Finlandesi
[1] Si tratta di sei atti legislativi che, da un lato, rafforzano il Patto di stabilità e crescita, dall’altro rafforzano le norme relative ai quadri di bilancio nazionali e la sorveglianza in materia di squilibri macroeconomici. In particolare, il pacchetto comprende:
- Regolamento (UE) n. 1173/2011 relativo all’effettiva esecuzione della sorveglianza di bilancio nella zona euro;
- Regolamento (UE) n. 1174/2011 sulle misure esecutive per la correzione degli squilibri macroeconomici eccessivi nella zona euro;
- Regolamento (UE) n. 1175/2011 che modifica il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche;
- Regolamento (UE) n. 1176/2011 sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici;
- Regolamento (UE) n. 1177/2011 che modifica il regolamento (CE) n. 1467/97 per l’accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi;
- Direttiva 2011/85/UE relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri.
[2] La Commissione bilancio della Camera sta esaminando in fase ascendente l’analisi annuale della crescita, anche attraverso lo svolgimento di un’apposita attività conoscitiva con un’audizione di rappresentanti del Governo, delle parti sociali, del mondo accademico, etc.
[3] Secondo i dati diffusi da Banca d’Italia - Relazione annuale 2010 e Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 del 2011– il debito del settore privato italiano (famiglie e imprese non finanziarie), se si tiene conto delle passività costituite dalla somma di titoli e prestiti (escluse le azioni, le riserve tecniche e gli “altri conti”) è pari, in percentuale al PIL, a circa il 126,1% nel 2010 . Il relativamente basso valore di tale indicatore è dovuto in buona parte alla ridotta quota di debito detenuto dalle famiglie, pari nel 2010 al 45% del PIL, mentre, su valori superiori, pari all’81,1% del PIL si attesta, nello stesso anno, la quota di debito privato di spettanza delle imprese.
[4] D.L. 29 dicembre 2011, n. 216, recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”, convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 24 febbraio 2012, n. 14.
[5] - Il quale si aggiunge alle manovre di consolidamento dei conti operate in precedenza con il decreto-legge 6 luglio 2011, n.98 e il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138.
[6] L’IPAIT è una rete interparlamentare che si propone di intensificare lo scambio di conoscenze e di idee nel campo della tecnologia, di aumentare gli standard di informazione e comunicazione tecnologica tra i paesi membri, elevarne il grado di efficienza e diminuire il gap tecnologico tra i Paesi tecnologicamente avanzati e quelli in via di sviluppo.
[7] A cura del Ministero degli Affari esteri
[8] Fonte: Ambasciata finlandese a Roma.
[9] Fonte: Ambasciata finlandese a Roma.
[10] Fonte: Ambasciata finlandese a Roma.
[11] Fonte: Ambasciata finlandese a Roma.
[12] Fonte: Ambasciata finlandese a Roma.