Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Bulgaria
Serie: Schede Paese politico-parlamentare    Numero: 52
Data: 12/03/2012
Descrittori:
BULGARIA     

SIWEB

n. 52 12 marzo 201Casella di testo: SCHEDA PAESE
politico-parlamentare

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Bulgaria                                   


 


Il quadro istituzionale

Dal punto di vista della forma di governo, la Bulgaria unisce alcuni tratti dei sistemi semipresidenziali ed alcuni tratti dei sistemi parlamentari. In particolare, il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale diretto per non più di due mandati di cinque anni con un sistema maggioritario a doppio turno. Il Presidente della Repubblica nomina primo ministro il leader del  gruppo parlamentare più ampio in Parlamento.

Il Parlamento è unicamerale: l’Assemblea Nazionale (Narodno Sabranie) è composta di 240 membri, eletti per quattro anni, in base alla nuova legge elettorale del 2009, con un sistema elettorale misto (31 membri sono eletti in altrettanti collegi uninominali; mentre i restanti 209 con un sistema proporzionale a liste bloccate e soglia di sbarramento al quattro per cento per i singoli partiti e all’otto per cento per le coalizioni). 

Per Freedom House la Bulgaria è uno “Stato libero” in possesso dello status di “democrazia elettorale” mentre il Democracy Index 2011 la definisce “democrazia difettosa” (cfr. infra “Indicatori internazionali del Paese”). Per quanto concerne le condizioni di effettivo esercizio delle libertà politiche e civili, appaiono effettivamente tutelate le principali libertà personali, quali la libertà di assemblea e di associazione e la libertà di stampa. I mezzi di comunicazione di massa, e in particolare la televisione di Stato, appaiono sensibili alle influenze politiche. Il governo non pone restrizioni all’accesso ad Internet, ma, sulla base di alcune fonti, una legislazione estremamente permissiva consente l’accesso da parte delle autorità di polizia a dati sensibili dei cittadini, anche in indagini per reati di lieve entità. Per quanto riguarda la libertà di religione, ufficialmente riconosciuta e garantita dalla Costituzione, si sono verificati episodi di intolleranza nei confronti di alcuni membri appartenenti a minoranze religiose. Le autorità, in alcune aree del Paese, hanno bloccato la costruzione di nuove moschee; inoltre, la Corte Europea dei Diritti Umani ha giudicato colpevole il governo bulgaro nel 2009, per il suo intervento nello scisma del 2002 della Chiesa Ortodossa Bulgara. La corruzione appare un problema significativo del Paese.

 

La situazione politica e sociale

 

L’attuale Presidente della Repubblica è Rosen Plevneliev, (del partito GERB cfr. infra) eletto a ottobre 2011, mentre il Primo Ministro è, dal 2009, Boyko Borisov (n.1959), leader del partito GERB (cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria, fondato nel 2007 e aderente al Parlamento europeo al gruppo del partito popolare europeo). Borisov, ex-guardia del corpo, già sindaco di Sofia dal 2005 al 2009 guida una coalizione di governo composta, oltre che dal GERB (116 seggi alle ultime elezioni), dal partito di destra Ataka (21 seggi), dal partito di centro-destra coalizione blu (15 seggi) e dal nuovo partito dell’ordine della legge e della giustizia (10 seggi). Le principali forze di opposizione sono il partito socialista bulgaro (BSP: 40 seggi) e il partito della minoranza turca (DPS: 38 seggi). Il programma del governo Borisov è fondato sulla responsabilità fiscale, sulla riduzione della dipendenza energetica dalla Russia e sulla lotta alla corruzione.

Al centro dell’agenda politica bulgara negli ultimi mesi risulta la politica giudiziaria e la lotta alla corruzione. Con riferimento a tale ultimo aspetto, ha suscitato scalpore, nel mese di febbraio, la vicenda della direttrice dell'agenzia governativa per la registrazione di atti pubblici, Violeta Nikolova, che si è auto-attribuita, a fine 2011 un premio di produttività di circa 40.000 euro (lo stipendio medio mensile in Bulgaria, il Paese più povero nell'Ue, si aggira intorno ai 350 euro). A seguito dello scoppiare del caso, il governo ha intimato agli alti dirigenti pubblici e ai ministri di restituire gli analoghi premi ricevuti negli ultimi tre anni, pena, in caso contrario, le dimissioni. In poco più di una settimana è stato restituito l’equivalente di 300.000 euro. Nel mese di febbraio è stato reso anche noto il rapporto della Commissione europea sull’adeguamento della Bulgaria agli standard di cooperazione nel settore giudiziario. La Commissione evidenzia alcuni progressi nella lotta alla criminalità organizzata ma ritiene che passi ulteriori, anche rispetto alla recente riforma dell’ordinamento giudiziario, debbano essere compiuti: in particolare viene espressa preoccupazione per le procedure di nomina dei magistrati e si richiede una riorganizzazione del consiglio dell’ordine giudiziario. Si richiede anche un rafforzamento dei poteri di indagine della polizia.

Per quanto concerne la situazione economica, si segnala che il Prodotto interno lordodella Bulgaria nel 2011 è cresciuto del 2,5 per cento.Il settore dell'industria ha creato il 31,2 per cento del valore economico aggiunto e ha registrato una crescita dell'1,7 rispetto al 2010. Il settore dei servizi e dell'agricoltura ha contribuito rispettivamente con il 63,2 per cento e 5,6 per cento del valore aggiunto complessivo.

Membro della NATO dal 2004 e dell’Unione europea dal 2007 la Bulgaria sta cercando di consolidare la sua integrazione nel sistema di alleanze occidentale, come testimonia, da ultimo, la sua adesione, pur non appartenendo ancora all’area dell’Euro, al Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'unione economica e monetaria, sottoscritto a Bruxelles agli inizi di marzo. Il governo bulgaro si è però detto contrario a contribuire, insieme agli altri Stati dell’Unione, al rafforzamento delle risorse del Fondo monetario internazionale da destinare ad interventi di sostegno a Stati in difficoltà di bilancio.


 

Indicatori internazionali sul paese[1]:

Libertà politiche e civili: Stato “libero” (Freedom House); democrazia difettosa  (Economist)

Indice della libertà di stampa: 81 su 178

Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS); generale rispetto nella pratica (USA)

Corruzione percepita: 86 su 178

Variazione PIL 2011: + 2,5 per cento

 

 

 


 

 

 

Fonti: The Statesman’s Yearbook 2011, Unione interparlamentare, Freedom House, Human Rights Watch, IFES-Election Guide, Fondazione Robert Schuman

 

 

 

 

Servizio Studi – Analisi dei temi di politica estera nell’ambito dell’Osservatorio di Politica internazionale

( 06 6760-4939 – *st_affari_esteri@camera.it

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File: Es1069paese

 



[1]    Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); il tasso di crescita del PIL come riportato dall’Economist Intelligence Unit; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alle note esplicative presenti nel dossier Analisi dei rischi globali. Indicatori internazionali e quadri previsionali (29 luglio 2011)e nella nota Le elezioni programmate nel periodo settembre-dicembre 2011 (9 settembre 2011).