Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Le elezioni presidenziali e parlamentari in Guatemala ' i risultati (6 novembre 2011)
Serie: Note elezioni nel mondo    Numero: 116
Data: 14/11/2011
Descrittori:
ELEZIONI POLITICHE   GUATEMALA
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

Casella di testo: Elezioni parlamentari e presidenziali nel mondon. 116 – 14  novembre 2011

 


Le elezioni presidenziali e parlamentari
in Guatemala – i risultati
(6 novembre 2011)

 

L’11 settembre e il 6 novembre 2011 si sono svolte le elezioni presidenziali e parlamentari in Guatemala. 

Hanno avuto accesso al secondo turno di ballottaggio svoltosi il 6 novembre l’ex generale Otto Peréz Molina, candidato del partito di destra, Partito Patriota (PP), con il 36,9% di voti e Manuel Baldizòn, leader del movimento populista di Libertà Democratica Rinnovata  (LIDER) con il 23,72% di voti.

I dati ufficiali del secondo turno hanno visto come vincitore Otto Peréz Molina con il 54% di voti, mentre al secondo posto si è classificato Manuel Baldizòn con il 46% di suffragi.

 

 

Si ricordi che il Guatemala, classificato come “Stato parzialmente libero” da Freedom House, è una repubblica presidenziale.

In base alla costituzione entrata in vigore il 14 gennaio del 1986, il potere legislativo è affidato a un Parlamento unicamerale, il Congresso della Repubblica, composto da 158 membri eletti in parte dai collegi elettorali ed in parte tramite sistema proporzionale per una durata di quattro anni.

Il Presidente e il vice Presidente sono eletti con suffragio universale per un periodo di quattro anni (con la possibilità di un secondo turno se nessun candidato si assicuri il 50% dei voti al primo turno). Il Gabinetto è guidato e nominato dal Presidente. L’attuale Presidente e capo del governo è Álvaro Colom, leader del partito di centro-sinistra di Unità Nazionale della Speranza (UNE), che rimarrà in carica fino al 14 gennaio 2012.

 

Secondo i dati dell’IFES i votanti registrati sono 5,990,031 ( dati aggiornati a luglio 2007).

Per quanto riguarda la partecipazione elettorale, l’affluenza alle urne è stata pari al 60,82%per cento degli aventi diritto.

 

Con questa vittoriaOtto Peréz Molina, candidatosi già nel 2007, è diventato il primo ufficiale militare in pensione a essere eletto come presidente in un paese con una lunga storia di colpi di stato. Durante la sua campagna elettorale, Peréz Molina ha presentato un programma caratterizzato dal 'pugno duro' contro il narcotraffico e la sicurezza, che insieme alla povertà e il sottosviluppo sono i principali problemi del Guatemala.

Secondo i dati dell’ ufficio dell’ONU in materia di droga e crimini il tasso degli omicidi in Guatemala è uno dei peggiori in America: nel 2010 essa si posizionava al quarto posto in termini pro capite in America centrale, e al settimo come peggior tasso in tutta l’ America Latina. Il tasso di omicidi risulta peraltro raddoppiato nell’ultimo decennio: negli ultimi anni, infatti, in Guatemala si è verificata una significativa penetrazione dei cartelli della droga messicani. Questi ultimi hanno sostituito alla fine degli anni novanta i cartelli della droga colombiani, oggetto di una dura repressione, nel controllo del traffico di droga dal Sud America verso gli USA. In Guatemala la droga arriva per via aerea dall’America latina per poi proseguire via terra, attraverso il Messico, verso gli USA.

 

Per quanto riguarda le elezioni parlamentari dell’11 settembre il partito di Peréz Molina ha ottenuto 56 seggi, un aumento significativo rispetto ai 29 seggi ottenuti alle elezioni del 2007, mentre il partito di Manuel Baldizòn si è assicurato soltanto 14 seggi.

La coalizione formata dal partito di governo uscente, Unità Nazionale della Speranza (UNE), di centro-sinistra, e la Grande Alleanza Nazionale (GANA), di centro-destra, hanno ottenuto 48 seggi nonostante non avessero un candidato alla presidenza.

I 40 seggi rimasti sono stati divisi tra otto partiti. Nonostante la vittoria di Peréz Molina, il nuovo governo non avrà una maggioranza nel Congresso, perciò il Partito Patriota dovrà trovare alcuni alleati.  Per questo ruolo sono indicati o il partito libertario Compromesso,Rinnovamento e Ordine (CREO),  movimento libertario, che alle elezioni ha conquistato dodici seggi, o altri piccoli movimenti collegati ad organizzazioni di interessi economici, che pure hanno ottenuto seggi alle elezioni.

 

 

Indicatori internazionali sul paese[1]:

Libertà politiche e civili: Stato “parzialmente libero” (Freedom House); democrazia difettosa (51 su 167 Economist)

Libertà di stampa: 77 su 178

Libertà di Internet: -

Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS); generale rispetto nella pratica  (USA)

Libertà economica: Stato “parzialmente libero” (79su 179)

Corruzione percepita: 92 su 178

Variazione PIL 2009: + 0,5 per cento; 2010: + 2,7 per cento

 

 

 

Fonti: IFES, www.affarinternazionali.it, Economist Intelligence Unit ViewsWire, International Crisis Grouop, Agenzie di stampa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

Servizio Studi – Analisi dei temi di politica estera nell’ambito dell’Osservatorio di Politica Internazionale

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File: Es0953ele.doc



[1]    Gli indicatori internazionali sul paese, ripresi da autorevoli centri di ricerca, descrivono in particolare: la condizione delle libertà politiche e civili secondo le classificazioni di Freedom House e dell’Economist Intelligence Unit; la posizione del paese secondo l’indice della corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di minore corruzione percepita) e secondo l’indice della libertà di stampa predisposto da Reporters sans Frontières (la posizione più alta nell’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); il tasso di crescita del PIL come riportato dall’Economist Intelligence Unit; la presenza di situazioni di conflitto armato secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni sulle fonti e i criteri adottati si rinvia alla nota esplicativa presente in Le elezioni programmate nel periodo febbraio-aprile 2011 (documentazione e ricerche n. 85, 9 febbraio 2011).