Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||||
---|---|---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento difesa | ||||
Titolo: | Partecipazione dell'Italia alle missioni militari internazionali | ||||
Serie: | Quaderni Numero: 1 | ||||
Data: | 10/06/2008 | ||||
Descrittori: |
| ||||
Organi della Camera: |
III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa |
Camera dei deputati
XVI LEGISLATURA
SERVIZIO STUDI
Quaderni
Partecipazione dell’Italia
alle missioni militari internazionali
n. 1
10 giugno 2008
Dipartimento difesa
SIWEB
I dossier
dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di
documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei
parlamentari.
File: DI0004.doc
INDICE
TOC \n 8-9 \f \h \z \b SIINTERNET \* MERGEFORMAT \t "Occhiello;8;occhiello2;9;Titolo 1;2;Titolo 1 (sintesi);2;Titolo 2;3;Titolo 2(articolo);3; Leggi_titolo;3" Nota introduttiva
1. La partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali: quadro normativo nazionale.
2. Lo strumento militare nel contesto internazionale
§ 2.1. Il sistema delle Nazioni Unite
§ 2.2. Le operazioni per il mantenimento della pace
§ 2.3. Il sistema dell’Alleanza Atlantica
§ 2.4. Il contributo dell'Unione europea nella gestione delle crisi internazionali
§ 2.5. Il quadro delle missioni militari dell’Italia dal secondo dopoguerra ad oggi
3. La partecipazione del Parlamento al processo decisionale sull’uso dello strumento militare
§ Oneri annuali delle missioni indicati da interventi legislativi
§ Figura 1: Missioni in corso dal Dopoguerra ad oggi
§ Figura 2: Oneri annuali delle missioni indicati da interventi legislativi
§ Figura 3: Mappa dell’attuale presenza militare italiana all’estero
§ Althea
§ DIE
§ EUPM
§ ISAF
§ KFOR
§ MFO
§ MIATM
§ MINURSO
§ MINUSTAH
§ MSU
§ NTM-I
§ TIPH II
§ UNFICYP
§ UNIFIL
§ UNMIK
§ UNMOGIP
§ UNTSO
Missioni deliberate dal Parlamento ma non ancora iniziate
§ Missione in Libia contro la tratta degli esseri umani
§ UNAMID
§ AFOR
§ ALBA
§ Albit
§ Artemis
§ Cessate il fuoco sui Monti Nuba
§ COMMZW
§ DIATM
§ Entebbe
§ EUMM
§ EUPAT
§ Golfo 2
§ IFOR
§ Indus
§ INTERFET
§ IPTF
§ KVM
§ Libano I
§ Mandato fiduciario ONU in Somalia
§ MAPE
§ Maritime Guard (poi Sharp Guard)
§ MIF
§ MINUGUA
§ Missione europea di sostegno ad AMIS II
§ Missione europea di sostegno ad AMISOM
§ MONUC
§ ONUSAL
§ Protezione delle navi mercantili nel Golfo Persico
§ Proxima
§ SFOR
§ Sharp Fence (poi Sharp Guard)
§ TIPH I
§ UNEF
§ UNIIMOG
§ UNIKOM
§ UNMEE
§ UNMIL
§ UNMIS
§ UNOC
§ UNOCA
§ UNOGIL
§ UNOMOZ
§ UNOSGI
§ UNOWA
§ UNSCOM
§ UNSMA
§ UNTAC
§ UNTAG
§ UNYOM
§ UPFM
§ WEUDAM
Nel corso degli ultimi anni la partecipazione delle forze armate italiane a missioni militari all’estero ha assunto una considerevole importanza, sia in considerazione del notevole incremento delle operazioni che hanno visto impegnati contingenti militari italiani, sia sotto il profilo del maggior impiego di uomini e di mezzi, connesso alla più complessa articolazione degli interventi ai quali l’Italia ha partecipato.
Al riguardo, va, infatti, rilevato che nel corso degli ultimi decenni si è passati da semplici operazioni di ingerenza umanitaria, attraverso l'invio di osservatori internazionali, a missioni di mantenimento della pace (peace keeping), di formazione della pace e prevenzione dei conflitti (peace making), di costruzione della pace (peace building), fino ad arrivare a missioni di imposizione della pace (peace enforcement).
Sotto il profilo della loro durata, si tratta di operazioni di portata assai variabile in quanto si passa da missioni esauritesi nel breve lasso di tempo di qualche mese, ad altre, invece, che arrivano a coprire un notevole arco temporale, quasi ad assumere il carattere della permanenza.
Da un punto di vista normativo, nel nostro ordinamento giuridico non esiste una legge ad hoc che disciplini organicamente la materia delle missioni all’estero, con la conseguenza che le citate operazioni sono di volta in volta regolate da specifici provvedimenti.
Per quanto riguarda, invece, l'inquadramento di queste operazioni nell'ordinamento costituzionale, la legittimità delle operazioni militari per mantenere o imporre la pace è stata finora individuata sulla base del parametro contenuto nella seconda parte dell’articolo 11 della Costituzione secondo il quale “l’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni”.
In questo contesto si colloca la legge 14 novembre 2000, n.331 la quale, dopo aver ricordato che il compito delle Forze armate italiane è la difesa dello Stato, aggiunge che queste possono essere impiegate all’estero al fine della realizzazione della pace e della sicurezza, ma sempre in conformità delle regole del diritto internazionale e alle determinazioni delle organizzazioni internazionali di cui l’Italia sia membro[1].
Per quanto riguarda, poi, le procedure interne al nostro ordinamento in forza delle quali è possibile pervenire all’adozione della decisione riguardante il coinvolgimento delle truppe italiane nell’ambito delle missioni militari oltreconfine, va rilevato che l’assenza di una disciplina costituzionale degli stati di crisi diversi dalla guerra intesa in senso classico e di una disciplina costituzionale dell’uso della forza militare in forma circoscritta e con obiettivi limitati, come avviene nelle missioni di pace all’estero, ha posto il problema relativo all’applicabilità alle missioni internazionali del procedimento previsto dagli articoli 78 e 87 della Costituzione[2].
Le due disposizioni, alle quali non si è mai fatto ricorso dopo l’entrata in vigore della Costituzione, implicano una deliberazione delle Camere e il conferimento al Governo dei poteri necessari (art. 78). Spetta invece al Presidente della Repubblica, che ha il comando delle Forze armate, dichiarare lo stato di guerra deliberato dalle Camere (art. 87, 9° comma).
La questione è emersa, in particolare, nel corso dei primi anni novanta, quando successivamente allo scoppio della c.d. “guerra del Golfo”, si è verificata la crisi internazionale che ha costretto il nostro paese a misurarsi con le tematiche della legittimità costituzionale dei procedimenti di deliberazione delle decisioni connesse all’invio all’estero di contingenti militari italiani[3].
Peraltro, nella prassi, la conclusione del dibattito parlamentare relativo ai vari interventi militari è avvenuta generalmente mediante l’approvazione di mozioni (partecipazione italiana alla missione internazionale nel 1987 per la protezione di navi mercantili nel Golfo persico, durante il conflitto Iran-Iraq), o risoluzioni in Assemblea (invio nel 1991 di una forza multinazionale per il ristabilimento dello status quo in Kuwait dopo l’invasione irachena), o risoluzioni in Commissione (partecipazione italiana alla missione navale nel Golfo persico del 1990-91 per il controllo dell’embargo ONU e per lo sminamento del Golfo).
In altri casi il Governo è ricorso allo strumento del decreto legge, soprattutto ai fini del finanziamento delle missioni militari, ma anche in modo da sollecitare la decisione parlamentare e, nello stesso tempo, la formulazione di un indirizzo politico sull’operazione.
Va, comunque, rilevato che a partire dalla XI legislatura la gestione degli stati di crisi è stata oggetto di varie proposte di legge le quali, pur nella loro diversità, sostanzialmente miravano ad un rafforzamento del ruolo del Governo e, al suo interno, del Presidente del Consiglio e, nello stesso tempo, ad un incremento dei poteri di controllo e di garanzia del Parlamento, cui veniva riservata la definizione della politica generale della difesa, indipendentemente dal verificarsi delle varie emergenze interne ed internazionali.
In questo contesto la legge 18 febbraio 1997, n. 25[4] si è proposta di dare una risposta, sul piano organizzativo-procedimentale, alle diverse esigenze di difesa alle quali lo Stato è tenuto a fare fronte[5] .
A tal fine, nella citata legge al Governo sono riservate le deliberazioni in materia di sicurezza e difesa, le quali sono prima sottoposte al Consiglio supremo di difesa, poi approvate dal Parlamento ed infine attuate dal Ministro della difesa; al Ministro della difesa sono, invece, riservate le direttive nell’ambito della politica militare[6].
In
relazione alla citata normativa occorre evidenziare che
deliberazione governativa in ordine alla partecipazione alla missione di pace all’estero e conseguente informativa alle Camere;
approvazione parlamentare (anche da parte di una sola Camera o delle Commissioni permanenti competenti) della deliberazione governativa;
presentazione di un disegno di legge o emanazione di un decreto-legge contenente la copertura finanziaria della missione;
adozione delle disposizioni attuative da parte della amministrazione militare.
1.1. Le regole di ingaggio (ROE)
Secondo la definizione fornita dal testo militare United Kingdom Glossary of Joint Multinational Terms and Definitions, le Rules of Engagement (ROE) sono “quelle direttive diramate dalle competenti autorità militari che specificano le circostanze ed i limiti entro cui le forze possono iniziare e/o continuare il combattimento con le forze contrapposte”.
Più specificatamente, le regole d’ingaggio consistono in talune istruzioni predefinite e dettagliate che stabiliscono il comportamento tattico di una unità per l’assolvimento della missione assegnata, consentendo, limitando o negando, a seconda delle situazioni, determinate azioni in modo da permettere il pieno raggiungimento degli obiettivi militari necessari per il conseguimento degli obiettivi politici.
Naturalmente, sotto il profilo giuridico le regole d’ingaggio devono essere conformi sia all’ordinamento interno dello Stato che dispone l’invio del contingente all’estero, sia al diritto internazionale. Sotto il primo profilo vengono in considerazione specialmente le regole costituzionali, nel nostro caso l’art. 11 della Costituzione; per quanto riguarda, invece, il secondo profilo, occorre tenere conto del diritto internazionale umanitario in vigore, tanto di quello convenzionale (in particolare le Convenzioni di Ginevra del 1949 e i due Protocolli aggiuntivi del 1977), nonché dello Statuto della Corte penale internazionale[7].
La formulazione delle regole d’ingaggio spetta
allo Stato nazionale del contingente, ma per le operazioni multinazionali
le regole sono emanante dall’organizzazione sotto il cui comando
In particolare, i singoli paesi partecipanti possono inserire restrizioni nazionali, i cosiddetti caveat, che sono delle vere e proprie riserve.
I caveat sono importanti poiché consentono di partecipare ad un’operazione multinazionale, senza derogare alle regole di condotta dettate dalla legislazione nazionale o stabilite dal potere politico. Sono ad esempio note le diverse posizioni esistenti tra alleati in relazione alle modalità di partecipazione alla missione ISAF, a guida Nato, in Afghanistan, tra chi chiede una partecipazione più incisiva alle ostilità e chi invece è ancorato ad una visione strettamente difensiva dell’operazione.
Il valore giuridico delle regole d’ingaggio dipende dal singolo ordinamento interno. In quello italiano, tali regole non possono essere considerate come cause di giustificazione aggiuntive a quelle previste dai codici penali militari, ma semplicemente come una modalità applicativa di un impiego della forza armata consentito dal diritto internazionale e non proibito dalle norme interne al nostro ordinamento giuridico.
Nel sistema delineato dalla Carta delle Nazioni Unite, al Consiglio di Sicurezza è attribuita (articolo 24) la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, da esercitarsi mediante l’esercizio dei poteri attribuiti dai capitoli VI, VII, VIII e XII della Carta medesima.
Il capitolo VI della Carta, dedicato alla soluzione pacifica delle controversie internazionali, disciplina quella che può essere definita, in senso lato, la funzione conciliativa del Consiglio di Sicurezza.
Il capitolo VII attribuisce al Consiglio di Sicurezza la competenza a reagire alle situazioni di minaccia alla pace, violazione della pace ed aggressione (articolo 39), in primo luogo attraverso misure non implicanti l'uso della forza, quali le sanzioni economiche e l'interruzione delle relazioni diplomatiche (articolo 41) e, successivamente, in caso di inadeguatezza di queste, mediante "azioni di polizia internazionale" implicanti l'uso della forza per il ristabilimento della pace (articolo 42). Per le azioni previste dall'articolo 42 il Consiglio può intraprendere, con forze aeree, navali o terrestri, ogni azione necessaria per ristabilire la pace e la sicurezza internazionale. A tal fine gli articoli 43e47 prevedono l'impegno degli Stati membri di mettere a disposizione del Consiglio – in conformità ad un accordo o ad accordi speciali - le forze armate, l’assistenza e le facilitazioni necessarie.
L’articolo 48, comma 2, prevede poi che le decisioni del Consiglio di Sicurezza per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale sono eseguite dagli Stati membri dell’ONU direttamente o mediante la loro azione nelle organizzazioni internazionali competenti di cui siano membri.
L’articolo 51 della Carta riconosce altresì, nel caso di attacco armato contro uno Stato membro dell’ONU, il diritto di autotutela individuale o collettiva, fino a quando il Consiglio di Sicurezza non abbia adottato le misure necessarie per il mantenimento della pace. Le misure prese nell’esercizio di tale diritto devono essere immediatamente comunicate al Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano i suoi poteri in ordine alle azioni per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.
Il contrasto tra i due blocchi in cui si divise il mondo dopo la fine della seconda guerra mondiale, con la conseguente mancanza di unanimità all'interno del Consiglio di Sicurezza, rese di fatto inutilizzabile il capitolo VII della Carta, con la sua previsione di dotare l’ONU di una specifica Forza armata. A questa situazione l’ONU ha reagito attraverso una prassi di intervento che ha visto il Consiglio di Sicurezza decidere l’utilizzo di forze militari appartenenti agli Stati membri al fine di contribuire al mantenimento della pace, o, più raramente, per agire coercitivamente nei confronti di uno Stato membro reo di aver violato norme di diritto internazionale consuetudinario e/o obblighi derivanti dal Trattato.
In sostanza, e in prima approssimazione, si possono enucleare due tipologie d'intervento adottate dal Consiglio di sicurezza:
a) creazione di Forze delle Nazioni Unite incaricate, con compiti per lo più limitati, di operare per il mantenimento della pace, con delega di poteri al Segretario Generale che, a sua volta, conclude gli accordi con gli Stati membri per il reperimento dei contingenti armati (caschi blu) e assume il comando delle operazioni che si svolgono direttamente sotto l'egida dell'ONU;
b) autorizzazione ad uno o più Stati membri o ad Organizzazioni regionali ad usare la forza per il ripristino della pace. Tale seconda tipologia, che consiste in una delega a questi Paesi ed Organizzazioni dell'esercizio del diritto di usare la forza proprio del Consiglio di Sicurezza, viene adottata in quei casi in cui la complessità e l'ampiezza dei compiti operativi sconsiglia l'impegno diretto delle strutture dell'ONU.
Le operazioni per il mantenimento della pacesono state caratterizzate nel corso degli anni da una rilevante evoluzione qualitativa e quantitativa. Si possono individuare sinteticamente differenti tipologie di operazioni di pace, pur nella consapevolezza sia della relatività delle classificazioni, sia della compresenza di differenti tipologie all'interno delle operazioni realizzate:
a) operazioni di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making): sono utilizzate in presenza di una controversia che determina un conflitto. Si tratta, perciò, di attività volte prevalentemente alla soluzione pacifica delle controversie attraverso il ricorso ai mezzi diplomatici tipici del diritto internazionale per la soluzione dei conflitti;
b) operazioni di peace-keeping: si tratta di operazioni militari volte a prevenire, limitare od eliminare situazioni di conflitto tra Stati o all'interno di Stati, al fine di mantenere o ristabilire la pace. In particolare, le funzioni cui assolvono tali operazioni hanno un contenuto variabile che va dai compiti di osservazione e verifica (che comprendono il controllo del cessate il fuoco, della liberazione del territorio e del conseguente ritiro delle forze di occupazione) a quelli di interposizione (che comporta l'assunzione di un ruolo di mera presenza tra le due parti in conflitto, allo scopo di ridurre la tensione tra le stesse e di prevenire gli scontri) e a quelli di mantenimento dell'ordine e del rispetto del diritto;
c) operazioni di imposizione della pace (peace-enforcing): si tratta di operazioni militari volte ad imporre con la forza alle parti in conflitto o al soggetto individuato come aggressore, l'attuazione delle misure di controllo e riduzione della situazione di conflittualità decise dall'organizzazione internazionale che invia o autorizza l'operazione. Ciò implica la possibilità di vere e proprie azioni di combattimento;
d) operazioni di assistenza internazionale: si tratta di attività volte a realizzare le condizioni per una pace duratura poste in essere al termine di un conflitto o di una guerra civile, al fine di evitare che sorgano nuove controversie e si determinino altre situazioni di conflittualità. Rientrano in tale categoria tutte le attività che consentono la ripresa delle condizioni di vita ordinaria e comprendono programmi di aiuto e ricostruzione economica, sociale, sanitaria, soprattutto nella fase successiva alla cessazione delle operazioni militari.
Nel sistema dell’Alleanza Atlantica sono centrali gli articoli 4, 5 e 6 del Trattato Nord-atlantico, fatto a Washington il 4 aprile 1949 e ratificato dall’Italia con la legge 1° agosto 1949, n. 465.
L’articolo 4 prevede che le parti si consultino ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una di esse siano minacciate. Si tratta, quindi, di una disposizione procedurale relativa ai casi in cui nessuna delle parti abbia ritenuto di aver subito un attacco armato.
L’articolo 5 costituisce invece la chiave di volta dell’Alleanza militare prevedendo infatti l’impegno reciproco delle parti a considerare un attacco armato contro una o più di esse come un attacco diretto contro tutte. Ciascuna delle parti, nell’esercizio del diritto di legittima difesa individuale o collettiva riconosciuto del citato articolo 51 dello Statuto dell’ONU assisterà la parte o le parti attaccate, intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che riterrà necessaria, compreso l’impiego della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale. La norma in esame prosegue disponendo che ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente segnalati al Consiglio di sicurezza (delle Nazioni Unite) e che tali misure saranno sospese quando il Consiglio di sicurezza avrà adottato le disposizioni necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.
Le disposizioni dell’articolo 5 hanno peraltro subìto un’evoluzione interpretativa a seguito delle determinazioni assunte dai Capi di Stato e di Governo all’incontro del Consiglio del Nord Atlantico di Washington del 23 e 24 aprile 1999 che hanno definito le linee di sviluppo dell’Alleanza atlantica per il XXI secolo, mediante l’approvazione di un nuovo concetto strategico[8].
In estrema sintesi il nuovo concetto strategico individua nuovi rischi per la sicurezza, tra i quali: la diffusione globale di una tecnologia che può essere impiegata nella introduzione di armi; la circostanza che avversari, siano o meno Stati, possano sfruttare l’utilizzazione di strumenti informatici; il terrorismo internazionale; il sabotaggio e la criminalità organizzata.
Il nuovo concetto strategico ha ampliato il novero degli aggressori ex articolo 5: il punto 24 del concetto strategico dell’Alleanza Atlantica come sopra approvato dichiara, infatti, che “Ogni attacco armato sul territorio di Alleati, proveniente da qualsiasi direzione, darà luogo all’applicazione degli articoli 5 e 6 del Trattato di Washington”. Inoltre, il punto 42 del comunicato del Summit del citato Consiglio del Nord-Atlantico espressamente prevede che il terrorismo costituisce una seria minaccia alla pace, alla sicurezza e alla stabilità, che può minacciare l’integrità territoriale degli Stati.
L’articolo
L’articolo 6 del Trattato individua, invece, la direzione dell’attacco armato suscettibile di rendere applicabile l’articolo 5 appena commentato. La norma, infatti, precisa che per attacco armato contro una o più parti si intende un attacco armato contro il territorio di una di esse in Europa o nell’America settentrionale, contro il territorio della Turchia o contro le isole situate sotto la giurisdizione di una delle parti nella regione dell’Atlantico settentrionale a nord del Tropico del Cancro. E’ altresì attacco armato quello rivolto contro le navi o gli aereomobili di una delle parti che si trovino su detti territori o in qualsiasi altra regione d’Europa nella quale, alla data di entrata in vigore del trattato siano stazionate forze di occupazione di una delle parti, o che si trovino nel mare Mediterraneo o nella zona dell’Atlantico a nord del Tropico del Cancro, o al di sopra di essi.
Il progetto di dar vita ad una Difesa Comune Europea risale agli anni ’50, ma solo di recente ha ricevuto un rinnovato impulso anche alla luce della necessità di assicurare all’Unione europea di più articolati ed efficienti strumenti per la gestione delle operazioni di crisi.
Questo processo ha portato a
tracciare, in modo sempre più chiaro, l’identità Europea di Sicurezza e Difesa
con l’effetto di ridefinire i rapporti con
A sancire l’adozione di
questo nuovo approccio, è stato redatto nel 2003 dall’Alto Rappresentante della
PESC, Javier Solana, il documento intitolato “A secure Europe in a better World”.
In esso si evidenzia che, “alla luce delle nuove minacce e dell’evoluzione dei
concetti classici di difesa in nuove forme di lotta preventiva e di contrasto
su vasta scala alla criminalità organizzata,
La conferma più evidente dei progressi compiuti nella PESC, è data dall’implementazione dell’Headline Goal e dalla crescente partecipazione all’intera gamma delle missioni di Petersberg. Le operazioni condotte, infatti, rappresentano l’esempio più concreto e quantificabile dei cambiamenti apportati nella strategia di sicurezza e difesa.
Nello specifico, a partire
dai primi mesi del
L'Unione ha inoltre rilevato
Nel giugno del
A partire dal dicembre 2004, l’UE è subentrata alla NATO in Bosnia, con la missione Althea che svolge i compiti della missione SFOR.
Dall’inizio del 2005, una nuova missione è stata infine realizzata nella Repubblica democratica del Congo (EUPOL Kinshasa), mentre, dal luglio dello stesso anno, è in corso una missione UE che supporta la missione dell’Unione africana AMIS II in Darfur (Sudan).
L’UE ha inoltre intrapreso una missione per l'assistenza nell'istituzione di un controllo doganale internazionale sul settore transdnestriano del confine tra Moldova e Ucraina.
La missione EU BAM (European Union Border Assistance Mission) Moldova e Ucraina è stata istituita con l’Azione comune 2005/776/PESC del 7 novembre 2005 del Consiglio dell’Unione europea.
Nel novembre 2005, il Consiglio europeo ha autorizzato l’istituzione di due missioni nei territori palestinesi.
Con l’azione comune 2005/797/PESC del Consiglio del 14 novembre 2005, l’Unione ha istituito la missione EUPOL COPPS (European Union Police Mission for the Palestinian Territories) nei territori palestinesi, con lo scopo di contribuire all’istituzione di una struttura di polizia sotto la direzione palestinese.
Con la successiva Azione comune del Consiglio del 25 novembre 2005, l’Unione ha autorizzato la costituzione di una missione il valico di Rafah, al confine fra la striscia di Gaza e l'Egitto, denominata EU BAM Rafah (European Union Border Assistance Mission on the Gaza-Egypt Border-Crossing). Tale nuovo impegno è volto ad assistere le Autorità Palestinesi nella gestione del valico di Rafah (Rafah Crossing Point – RCP) con l’Egitto, chiuso all’atto del disimpegno israeliano dall’area.
Successivamente è stata costituita una nuova missione europea nella Repubblica democratica del Congo. Dopo che il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha autorizzato, con la risoluzione 1671 del 25 aprile 2006, l’Unione europea a schierare forze nella Repubblica democratica del Congo a sostegno della mission MONUC, il Consiglio europeo ha disposto, con l’azione comune 2006/319/PESC del 27 aprile 2006 la costituzione della missione EUFOR RD Congo.
Una ennesima missione, denominata EUPT (European Union Planing Team), è infine in via di costituzione da parte dell’Unione europea in Kosovo, disposta dal Consiglio con l’azione comune 2006/304/PESC del 10 aprile 2006. Essa ha lo scopo di avviare la pianificazione di un operazione che garantisca la transizione fra determinati compiti di UNMIK e una possibile operazione dell’Unione europea di gestione delle crisi.
Successivamente, è stata disposta la missione europea di sostegno ad AMISOM (in Somalia) mentre a giugno 2007 è stata avviata una missione di polizia in Afghanistan (EUPOL Afghanistan) e sono state previste missioni in Chad e nella Repubblica Centrafricana insieme all'ONU per il 2008.
Dal secondo dopoguerra ad oggi l’Italia ha partecipato a 114 missioni militari fuori dai confini nazionali[9] e, di queste, 31 sono tuttora in corso. 2 missioni sono state autorizzate dal Parlamento ma non hanno avuto ancora inizio[10].
La prima missione ha riguardato la presenza di contingenti italiani in Somalia nell’ambito dell’esercizio del mandato fiduciario conferito all’Italia dall’ONU nel 1950, e si è conclusa nel 1960 con l’indipendenza di quel Paese.
Nel corso dell’ultimo decennio si è assistito ad un netto incremento del numero delle missioni militari internazionali cui l’Italia ha preso parte. Fino alla fine degli anni Ottanta tali operazioni hanno comportato l’impiego di una ridotta quantità di uomini (se si eccettuano le operazioni di pace in Libano tra il 1982 e il 1984), anche in considerazione del fatto che la media delle missioni in corso nei singoli anni è stata costantemente inferiore a 4; nella seconda metà degli anni Ottanta la media delle missioni in corso ha raggiunto progressivamente quota 9-10.
Negli anni Novanta, la presenza internazionale italiana è cresciuta in particolare attraverso la partecipazione alle operazioni conseguenti alla crisi del Golfo Persico (1990-1991) e alle vicende dei Balcani (in particolare nel 1995 e nel 1999) ed il numero di missioni svolte in ciascun anno ha superato mediamente le 20, raggiungendo quota 30 nel 1999. Dal 2000 il numero delle missioni si è mantenuto prossimo alle 30.
Per una ricostruzione grafica dell’andamento sopra descritto si veda la
figura
Delle 114 missioni a cui hanno preso parte contingenti italiani, quelle condotte dalle Organizzazioni internazionali alle quali l’Italia appartiene sono 83, così ripartite:
ONU |
33 |
NATO |
24 |
UE |
19 |
UEO |
3 |
NATO e UEO |
2 |
OSCE |
1 |
UE e UEO |
1 |
![]() |
Le missioni cui l’Italia ha partecipato e che non sono condotte dalle Organizzazioni internazionali cui appartiene sono, invece, 31: di queste, 9 sono state svolte in attuazione di risoluzioni ONU o sono comunque ad esse collegate.
![]() |
Sotto il profilo della tipologia, le missioni si possono suddividere secondo il seguente prospetto:
operazioni di mantenimento della pace (peace-keeping) |
46 |
operazioni di assistenza internazionale |
37 |
operazioni di imposizione della pace (peace-enforcing) |
22 |
operazioni di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making) |
9 |
![]() |
Delle 22 missioni di peace enforcing 4 sono consistite in attività sostanzialmente riconducibile a quella bellica.
Le 37 missioni di assistenza internazionale possono essere così ulteriormente suddivise:
operazioni con mandato fiduciario ONU |
1 |
operazioni di polizia locale |
10 |
operazioni di assistenza tecnica e di addestramento |
15 |
operazioni di assistenza umanitaria |
11 |
Per quanto
riguarda le 31 missioni in corso, la
metà si sta svolgendo in Europa (
Le missioni vedono attualmente impegnato il nostro Paese con 8.620 uomini così ripartiti tra Forze armate e Corpi di polizia:
![]() |
![]() |
Paesi del Medio oriente |
3.027 |
Paesi europei non comunitari di cui 7.426 nei Balcani |
2.858 |
Paesi dell'Asia centrale e meridionale |
2.574 |
Paesi del Nord Africa |
110 |
Paesi dell’Unione europea |
41 |
Paesi dell'Africa Subsahariana |
5 |
Paesi dell’America latina |
5 |
Dall’analisi degli oneri derivanti dalle missioni, osservati a partire dagli anni Ottanta - decennio in cui si registra un consistente aumento del loro numero - emerge un costante incremento delle spese, soprattutto a partire dagli anni Novanta.
In particolare, rilevanti aumenti della spesa si sono registrati in
occasione della crisi libanese del 1983 e dell’intervento per lo sminamento del
Mar Rosso nel
La tabella II a pagina 38 ed
il grafico
Nell’ambito dei principi costituzionali concernenti la partecipazione alle missioni militari internazionali, il Parlamento svolge un ruolo rilevante nella procedura di decisione dell’intervento, in linea con il rapporto fiduciario con il Governo. Questo ruolo si estrinseca attraverso strumenti e procedure diverse, che vanno dall’esame di disegni di legge di conversione di decreti-legge o di disegni di legge ordinaria allo svolgimento di attività di indirizzo, controllo e informazione, in una o in entrambe le Camere
In base ai dati rilevati, il coinvolgimento del Parlamento nel processo decisionale sulla partecipazione a missioni militari internazionali si è verificato in 85 casi.
L’intervento parlamentare è stato in 44 casi precedente all’inizio della missione, in 10 casi contemporaneo e negli altri 31 successivo. A tal fine si è preso in considerazione solo il primo intervento parlamentare in ordine cronologico, fermo restando che, il più delle volte, le Camere sono ripetutamente intervenute, a diverso titolo, in merito alla stessa missione. Per 29 missioni non vi è stato alcun intervento diretto delle Camere.
Per quanto riguarda la forma, il primo intervento da parte del Parlamento si è realizzato attraverso gli strumenti o nelle sedi indicate nella tabella seguente:
Legge in 5 casi la presentazione del disegno di legge è stata precedente all’inizio della missione in 1 caso contemporanea |
6 |
Decreto-legge in 21 casi precedente all’inizio della missione in 2 casi contemporaneo in 18 casi successivo |
41 |
Approvazione di mozioni in entrambi i casi le sedute sono state precedenti all’inizio della missione |
2 |
Approvazione di risoluzioni in 6 casi l’approvazione è stata precedente all’inizio della missione in 2 casi contemporanea in 3 casi successiva |
11 |
Approvazione di un ordine del giorno approvato successivamente all’inizio della missione |
1 |
Sindacato ispettivo in 1 caso la seduta è stata precedente in 1 caso contemporanea in 2 casi successiva all’inizio della missione |
4 |
Procedure informative in 9 casi precedenti all’inizio della missione in 4 casi contemporanee in 7 casi successive |
20 |
Per quanto riguarda le leggi originate da disegni di legge governativi, ai fini della determinazione del momento dell’intervento parlamentare, si è scelto di far coincidere quest’ultimo con la data della loro presentazione alle Camere.
Nell’ambito di 76 missioni sono stati comunque adottati uno o più provvedimenti legislativi:
× in 27 casi è stato utilizzato esclusivamente il decreto-legge, successivamente convertito;
× in 3 casi è stata approvata una legge ordinaria di iniziativa del Governo (prevalentemente ratifiche di accordi internazionali relativi alla missione);
× in 46 casi nel corso della missione si è registrata sia l’adozione di decreti-legge, poi convertiti, sia l’approvazione di leggi ordinarie (in taluni casi contenenti la sanatoria dei decreti-legge decaduti, in altri casi contenenti disposizioni integrative).
In caso di operazioni condotte dalle Organizzazioni internazionali cui l’Italia appartiene, la prassi che si è registrata dal dopoguerra ad oggi, mostra 28 casi di intervento parlamentare precedente all’inizio delle missioni, 6 di intervento contemporaneo e 27 di intervento successivo, mentre in 22 casi non si è avuto alcun intervento del Parlamento.
In questi casi si riscontra generalmente un’iniziativa volta ad aprire un dibattito in Parlamento, che si conclude, secondo la prassi che si è instaurata, con un atto di indirizzo politico.
La prassi in ordine a questo passaggio parlamentare non è tuttavia costante: non si è verificata, infatti, nei casi in cui si è ritenuto che la partecipazione alla missione godesse di ampio e unanime supporto delle Camere; oppure, in caso di modesta entità della missione stessa, il Governo si è limitato ad informare le Commissioni parlamentari competenti (Esteri e Difesa).
In alcuni casi, infine, il Governo ha portato a conoscenza del Parlamento la propria decisione direttamente con la presentazione del disegno di legge relativo alla copertura finanziaria dell'operazione, ovvero con la presentazione del decreto-legge, qualora la necessità e l'urgenza di partecipare alla missione impongano l'adozione di tale strumento normativo (talvolta emanato dopo che la missione è già iniziata).
Nello schema che segue si segnalano alcuni dei casi più rilevanti, rinviando per i dati di dettaglio alle rispettive schede.
Schema n. 1 – Alcuni esempi di intervento delle Camere nel caso di partecipazione dell’Italia ad operazioni condotte dalle Organizzazioni internazionali cui appartiene
Intervento precedente l’inizio della missione |
Per la partecipazione alla missione IFOR nella ex Jugoslavia, nel
dicembre 1995, realizzata in ambito NATO, alle missioni ONU INTERFET, del
settembre |
Intervento contemporaneo all’inizio della missione |
Nel caso della missione di pace UNMEE, in Etiopia ed Eritrea,
l’intervento parlamentare sulla missione ONU (iniziata nel novembre 2000) si
sono svolte, congiuntamente all’inizio della missione stessa (il 15
novembre), comunicazioni del Governo presso |
Intervento successivo all’inizio della missione |
Nel caso della missione umanitaria NATO AFOR (o Allied Harbour) svoltasi in Albania dall’8 aprile 1999, contestualmente alle operazioni di guerra nel Kosovo l’intervento parlamentare si è svolto successivamente all’inizio della missione attraverso l’approvazione di risoluzioni. In altri casi il Governo si è limitato ad informare le Commissioni parlamentari competenti (come nell’operazione militare Deliberate Force realizzata dalla NATO in territorio bosniaco nel 1995). Per le recenti missioni dell’UE, in Congo e in Darfur, (2005) e per la missione NATO in Iraq (2004), il Parlamento si è pronunciato durante la discussione del D.L. relativo al finanziamento, comunque emanato dopo l’inizio delle missioni. |
Nessun intervento |
A questa tipologia appartengono missioni quali UNMOGIP (gennaio 1959) in India e Pakistan, UNIIMOG (agosto 1988) in Iran e Iraq, UNIFIL (luglio 1979) in Libano, UNTAC (luglio 1992) in Cambogia, MINUGUA (luglio 1995) in Guatemala, fino alle più recenti missioni MONUC (dicembre 1999) in Congo, UNMIL (ottobre 2003) in Liberia e Distinguished Games (luglio 2004) in Grecia. Si tratta prevalentemente di missioni svolte per adempiere agli obblighi derivanti dall’adesione alle organizzazioni internazionali. |
Per quanto attiene, invece, alla partecipazione dell’Italia alle operazioni che non sono condotte dalle Organizzazioni internazionali cui appartiene, si sono registrati 16 casi di intervento parlamentare precedente all’inizio delle missioni, 4 di intervento contemporaneo e 4 di intervento successivo, mentre in 7 casi non si è avuto alcun intervento del Parlamento.
Sotto il profilo dell’ordinamento interno la prassi registra sia il caso in cui il Governo decide di inserire nel disegno di legge di autorizzazione alla ratifica le norme relative al reperimento della copertura finanziaria, sia il caso, più frequente, in cui i due momenti sono separati e la copertura finanziaria viene assicurata tramite un disegno di legge ordinaria o, in caso di necessità ed urgenza, con un decreto-legge. Vi sono tuttavia anche casi in cui il Governo non ha presentato alle Camere il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, emanando invece unicamente il decreto-legge contenente la disciplina economico-giuridica della missione e la sua “autorizzazione”.
Anche in relazione a queste ipotesi segnaliamo nello schema che segue i casi più rilevanti, rinviando per i dati di dettaglio alle rispettive schede.
Schema n. 2 - Alcuni esempi di intervento delle Camere nel caso di partecipazione dell’Italia ad operazioni che non sono condotte dalle Organizzazioni internazionali cui appartiene
Intervento precedente l’inizio della missione |
E’ il caso più frequente tra le missioni svolte fuori dall’ambito delle organizzazioni internazionali. In questi casi l’esecutivo ha proceduto sia sulla base di intese internazionali, che sulla scorta di atti di indirizzo parlamentare. E’ il caso, ad esempio, della prima missione in Libano (agosto 1982), delle missioni umanitarie Pellicano (settembre 1991) e Alba (aprile 1997) in Albania e della missione Antica Babilonia (2003) |
Intervento contemporaneo all’inizio della missione |
Tra i casi di intervento parlamentare contestuale all’inizio della missione si possono ricordare: la seconda missione di pace in Libano (settembre 1982) e l’operazione Restore hope (dicembre 1992) in Somalia. |
Intervento successivo all’inizio della missione |
Il coinvolgimento parlamentare in queste fase risulta meno frequente. A titolo di esempio si possono: citare l’operazione MFO (marzo 1982) per il pattugliamento dello stretto di Tiran nel Sinai tra Egitto e Israele e la missione umanitaria Provide comfort I (aprile 1991) per il soccorso alle popolazioni curde in Iraq. |
Nessun intervento |
In altre occasioni, il Parlamento non è stato coinvolto, come, ad esempio, nella missione MIF (settembre 1995) per il rispetto dell’embargo verso l’Iraq o la missione Ippocampo Rwanda (aprile 1994) per il recupero e l'evacuazione dei cittadini stranieri durante in conflitto tra etnie in Rwanda. |
|
Missione |
|
|
|
Primo intervento parlamentare |
||
|
|
|
Data di inizio |
|
P |
C |
S |
1 |
Mandato fiduciario ONU in Somalia |
ONU |
2 febbraio 1950 |
conclusa |
|
ü |
|
2 |
UNEF |
ONU |
21 novembre 1956 |
conclusa |
|
ü |
|
3 |
UNTSO |
ONU |
5 giugno 1958 |
in corso |
|
|
|
4 |
UNOGIL |
ONU |
19 giugno 1958 |
conclusa |
|
|
|
5 |
UNMOGIP |
ONU |
3 gennaio 1959 |
in corso |
|
|
|
6 |
Laos 1959 |
ONU |
7 ottobre 1959 |
conclusa |
|
|
|
7 |
UNOC |
ONU |
11 luglio 1960 |
conclusa |
|
|
|
8 |
UNYOM |
ONU |
20 dicembre 1963 |
conclusa |
|
|
|
9 |
DIATM |
------- |
3 settembre 1969 |
conclusa |
|
|
|
10 |
UNIFIL |
ONU |
3 luglio 1979 |
in corso |
|
|
|
|
Missione |
|
|
|
Primo intervento parlamentare |
|
||||||||||
|
|
|
Data di inizio |
|
P |
C |
S |
|
||||||||
|
11 |
MFO |
------- |
10 marzo 1982 |
in corso |
|
|
ü |
||||||||
|
12 |
Libano I |
------- |
21 agosto 1982 |
conclusa |
ü |
|
|
||||||||
|
13 |
Libano II |
------- |
23 settembre 1982 |
conclusa |
|
ü |
|
||||||||
|
14 |
Mine nel Mar Rosso |
------- |
22 agosto 1984 |
conclusa |
|
ü |
|
||||||||
|
15 |
------- |
15 settembre 1987 |
conclusa |
ü |
|
|
|||||||||
|
16 |
MIATM |
------- |
14 luglio 1988 |
in corso |
|
||||||||||
|
17 |
UNIIMOG |
ONU |
15 agosto 1988 |
conclusa |
|
||||||||||
|
18 |
UNTAG |
ONU |
13 marzo 1989 |
conclusa |
|
|
ü |
||||||||
|
19 |
UNOCA |
ONU |
30 marzo 1989 |
conclusa |
|
|
|
||||||||
|
20 |
Golfo 2 |
------- |
16 agosto 1990 |
conclusa |
ü |
|
|
||||||||
|
21 |
Operazione Locusta |
------- |
25 settembre 1990 |
conclusa |
ü |
|
|
||||||||
P= precedente all’inizio della missione
C=contemporaneo all’inizio della missione
S= successivo all’inizio della missione
|
|
Missione |
|
|
|
Primo intervento parlamentare |
|||||||||||||||||||
|
|
|
|
Data di inizio |
|
P |
C |
S |
|||||||||||||||||
|
22 |
UNOSGI |
ONU |
1° marzo 1991 |
conclusa |
|
|
|
|
||||||||||||||||
|
23 |
UNIKOM |
ONU |
18 aprile 1991 |
conclusa |
|
|
|
|
||||||||||||||||
|
24 |
Provide comfort I |
------- |
20 aprile 1991 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
25 |
UNSCOM |
ONU |
23 giugno 1991 |
conclusa |
|
|
||||||||||||||||||
|
26 |
Provide comfort II |
------- |
15 luglio 1991 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
27 |
EUMM |
UE |
20 luglio 1991 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
28 |
ONUSAL |
ONU |
26 luglio 1991 |
conclusa |
|
|
||||||||||||||||||
|
29 |
Pellicano |
------- |
16 settembre 1991 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
30 |
MINURSO |
ONU |
27 settembre 1991 |
in corso |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
31 |
Sharp Fence (poi Sharp Guard) |
NATO e UEO |
10 luglio 1992 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
32 |
Maritime Guard (poi Sharp Guard) |
NATO e UEO |
10 luglio 1992 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
33 |
UNTAC |
ONU |
23 luglio 1992 |
conclusa |
|
|
|||||||||||||||||||
34 |
Restore hope |
------- |
11 dicembre 1992 |
conclusa |
|
ü |
|
|
|||||||||||||||||
35 |
UNOMOZ |
ONU |
22 febbraio 1993 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
36 |
Deny flight |
NATO |
12 aprile 1993 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
37 |
UNOSOM II |
ONU |
4 maggio 1993 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
38 |
Operazione Danubio |
UEO |
26 maggio 1993 |
conclusa |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
39 |
Ippocampo Rwanda |
------- |
10 aprile 1994 |
conclusa |
|
|
|||||||||||||||||||
40 |
TIPH I |
------- |
8 maggio 1994 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
41 |
Entebbe |
------- |
3 giugno 1994 |
conclusa |
|
|
|||||||||||||||||||
42 |
United Shield |
------- |
10 gennaio 1995 |
conclusa |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
43 |
UPFM |
UEO |
8 marzo 1995 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
44 |
MINUGUA |
ONU |
17 luglio 1995 |
conclusa |
|
|
|||||||||||||||||||
45 |
UNAVEM III |
ONU |
24 agosto 1995 |
conclusa |
|
|
|||||||||||||||||||
46 |
Deliberate Force |
NATO |
4 settembre 1995 |
conclusa |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
47 |
MIF |
------- |
14 settembre 1995 |
conclusa |
|
|
|||||||||||||||||||
|
48 |
IFOR |
NATO |
28 dicembre 1995 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
49 |
SFOR |
NATO |
20 dicembre 1996 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
50 |
TIPH II |
------- |
29 gennaio 1997 |
in corso |
|
ü |
|
|
||||||||||||||||
|
51 |
ALBA |
------- |
13 aprile 1997 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
P= precedente all’inizio della missione
C= contemporaneo all’inizio della missione
S= successivo all’inizio della missione
|
|
Missione |
|
|
|
Primo intervento parlamentare |
|||||||||||||||||||
|
|
|
|
Data di inizio |
|
P |
C |
S |
|||||||||||||||||
52 |
Albania 2 |
------- |
15 aprile 1997 |
in corso |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
53 |
MAPE |
UEO |
12 maggio 1997 |
conclusa |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
54 |
IPTF |
ONU |
27 maggio 1997 |
conclusa |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
55 |
DIE |
------- |
11 ottobre 1997 |
in corso |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
56 |
Bilaterale Interni |
------- |
16 ottobre 1997 |
in corso |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
|
57 |
Determined Falcon |
NATO |
15 giugno 1998 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
58 |
UNSMA |
ONU |
18 luglio 1998 |
conclusa |
|
|
||||||||||||||||||
|
59 |
MSU |
NATO |
1 agosto 1998 |
in corso |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
60 |
KVM |
OSCE |
20 ottobre 1998 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
61 |
Eagle Eye |
NATO |
27 novembre 1998 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
62 |
Joint Guarantor |
NATO |
9 dicembre 1998 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
63 |
Allied Force |
NATO |
24 marzo 1999 |
conclusa |
|
ü |
|
|
||||||||||||||||
|
64 |
AFOR |
NATO |
8 aprile 1999 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
65 |
WEUDAM |
UE e UEO |
10 maggio 1999 |
conclusa |
|
|
|
|
||||||||||||||||
|
66 |
Allied Harvest |
NATO |
17 maggio 1999 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
67 |
KFOR |
NATO |
13 giugno 1999 |
in corso |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
68 |
UNMIK |
ONU |
30 giugno 1999 |
in corso |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
69 |
COMMZW |
NATO |
1 settembre 1999 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
70 |
INTERFET |
ONU |
20 settembre 1999 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
71 |
MONUC |
ONU |
15 dicembre 1999 |
conclusa |
|
|
||||||||||||||||||
|
72 |
Albit |
------- |
6 aprile 2000 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
73 |
UNMEE |
ONU |
15 novembre 2000 |
conclusa |
|
ü |
|
|
||||||||||||||||
P= precedente all’inizio della missione
C= contemporaneo all’inizio della missione
S= successivo all’inizio della missione
|
|
Missione |
|
|
|
Primo intervento parlamentare |
|||||||||||||||||||
|
|
|
|
Data di inizio |
|
P |
C |
S |
|||||||||||||||||
|
74 |
Essential Harvest |
NATO |
27 agosto 2001 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||||||||||
|
75 |
Amber Fox |
NATO |
23 settembre 2001 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||||||||||
|
76 |
Active Endeavour |
NATO |
9 ottobre 2001 |
in corso |
|
ü |
|
|
||||||||||||||||
77 |
Enduring Freedom |
------- |
18 novembre 2001 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
78 |
ISAF (a) |
NATO |
10 gennaio 2002 |
in corso |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
79 |
NATO HQ Skopje |
NATO |
17 giugno 2002 |
in corso |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
80 |
NATO HQ Tirana |
NATO |
17 giugno 2002 |
in corso |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
81 |
Coherent Behaviour |
------- |
4 ottobre 2002 |
conclusa |
|
|
|
|
|||||||||||||||||
82 |
Allied Harmony |
NATO |
16 dicembre 2002 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
83 |
EUPM |
UE |
1 gennaio 2003 |
in corso |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
84 |
Operazione Concordia |
UE |
31 marzo 2003 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
85 |
Processo di pace in Sudan |
------- |
3 aprile 2003 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
86 |
Cessate il fuoco sui Monti Nuba |
------- |
3 aprile 2003 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
87 |
Antica Babilonia |
------- |
9 maggio 2003 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
88 |
Processo di pace in Somalia |
------- |
20 maggio 2003 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
89 |
Artemis |
UE |
12 giugno 2003 |
conclusa |
|
|
|
|
|||||||||||||||||
90 |
UNMIL |
ONU |
30 ottobre 2003 |
conclusa |
|
|
|
|
|||||||||||||||||
91 |
Proxima |
UE |
1° maggio 2004 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
92 |
Distinguished Games |
NATO |
29 luglio 2004 |
conclusa |
|
|
|
|
|||||||||||||||||
93 |
NTM-I |
NATO |
14 agosto 2004 |
in corso |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
94 |
UNOWA |
ONU |
1 novembre 2004 |
conclusa |
|
|
|
|
|||||||||||||||||
95 |
Althea |
UE |
2 dicembre 2004 |
in corso |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
96 |
NATO HQ Sarajevo |
NATO |
2 dicembre 2004 |
in corso |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
97 |
EUPOL Kinshasa |
UE |
30 aprile 2005 |
conclusa |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
98 |
UNMIS |
ONU |
17 giugno 2005 |
conclusa |
ü |
|
|
|
|||||||||||||||||
99 |
Missione sostegno AMIS II |
UE |
18 luglio 2005 |
conclusa |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
100 |
UNFICYP |
ONU |
20 luglio 2005 |
in corso |
|
|
|
|
|||||||||||||||||
101 |
Mare sicuro 2005 |
------ |
15 agosto 2005 |
conclusa |
|
|
|
|
|||||||||||||||||
102 |
Indus |
NATO |
18 ottobre 2005 |
conclusa |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
103 |
EU BAM Rafah |
UE |
25 novembre 2005 |
in corso |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
104 |
EU BAM Moldova e Ucraina |
UE |
1° dicembre 2005 |
in corso |
|
|
ü |
|
|||||||||||||||||
(a)
|
|
Missione |
|
|
|
Primo intervento parlamentare |
||||||||||
|
|
|
|
Data di inizio |
|
P |
C |
S |
||||||||
105 |
EUPAT |
UE |
15 dicembre 2005 |
conclusa |
|
|
ü |
|
||||||||
106 |
EUPOL COPPS |
UE |
1 luglio 2006 |
in corso |
|
ü |
|
|
||||||||
107 |
EUFOR RD Congo |
UE |
17 luglio 2006 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||
108 |
EUPT Kosovo |
UE |
14 settembre 2006 |
in corso |
ü |
|
|
|
||||||||
109 |
EUSEC Congo |
UE |
17 maggio 2007 |
in corso |
|
|
ü |
|
||||||||
110 |
EUPOL Afghanistan |
UE |
15 giugno 2007 |
in corso |
|
|
ü |
|
||||||||
111 |
Missione europea di sostegno ad AMISOM |
UE |
1° luglio 2007 |
conclusa |
ü |
|
|
|
||||||||
112 |
EUPOL RD Congo |
UE |
1° luglio 2007 |
in corso |
ü |
|
|
|
||||||||
113 |
EUFOR Tchad |
UE |
1° marzo 2008 |
in corso |
ü |
|
|
|
||||||||
114 |
MINUSTAH |
ONU |
15 marzo 2008 |
in corso |
ü |
|
|
|
||||||||
Anno |
Miliardi di lire* |
Milioni di euro* |
1982 |
18,654 |
9,634 |
1983 |
413,666 |
213,641 |
1984 |
0,000 |
0,000 |
1985 |
2,702 |
1,395 |
1986 |
0,000 |
0,000 |
1987 |
103,443 |
53,424 |
1988 |
349,801 |
180,657 |
1989 |
0,000 |
0,000 |
1990 |
85,425 |
44,118 |
1991 |
970,621 |
501,284 |
1992 |
47,067 |
24,308 |
1993 |
304,993 |
157,516 |
1994 |
447,331 |
231,027 |
1995 |
130,680 |
67,491 |
1996 |
351,378 |
181,471 |
1997 |
373,683 |
192,991 |
1998 |
238,767 |
123,313 |
1999 |
988,182 |
510,354 |
2000 |
1.298,100 |
670,413 |
2001 |
1.465,052 |
756,636 |
2002 |
2.002,796 |
1.034,358 |
2003 |
2.146,307 |
1.108,475 |
2004 |
2.437,214 |
1.258,716 |
2005 |
2.465,168 |
1.273,153 |
2006 |
2.304,108 |
1.189,972 |
2007 |
1.864,049 |
962,701 |
2008 |
1.724,018 |
890,381 |
*In valori reali (coefficienti ISTAT aprile 2008)
Missione Active Endeavour (In corso)
Rischieramento della flotta NATO nel Mediterraneo orientale nell'ambito dell'operazione Enduring Freedom
Partecipazione italiana dal 9 ottobre 2001
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Il dispiegamento nel Mediterraneo orientale,
a partire dal 9 ottobre 2001, della Forza Navale Permanente della NATO nel
Mediterraneo (STANAVFORMED) è stato effettuato a seguito della decisione del
Consiglio del Nord Atlantico del 3 ottobre 2001, relativa all’applicazione
dell’articolo 5 del Trattato di Washington, in conseguenza degli avvenimenti
dell’11 settembre. Compito della missione è quello di monitorare il flusso del
traffico delle merci via mare nella regione, stabilendo contatti con le navi
mercantili che vi transitano (oltre
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
105 unitàdi cui:
Marina 105
Riferimenti normativi
Decreto-legge 1° dicembre 2001, n.421, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 gennaio 2002, n. 6, recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione multinazionale denominata "Enduring Freedom"
Il D.L. 421/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
9 ottobre 2001 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio e Ministro della difesa) sui più recenti sviluppi della situazione internazionale ed approvazione delle risoluzioni Schifani ed altri 6-00008 e Angius ed altri 6-00009
9 ottobre 2001 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro degli esteri) sui più recenti sviluppi della situazione internazionale ed approvazione delle risoluzioni Vito ed altri 6-00004 e Rutelli ed altri 6-00006
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneAlbania 2 (In corso)
Sorveglianza nelle acque territoriali ed interne albanesi per prevenire l'immigrazione illegale
Partecipazione italiana dal 15 aprile 1997
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
L’operazione consiste nello svolgimento di un'attività di sorveglianza nelle acque territoriali e interne albanesi, in collegamento con i competenti organismi locali, al fine di prevenire e contenere il fenomeno dell’emigrazione illegale dall’Albania verso l’Italia.
Tale attività è prevista, nell’ambito
dell’accordo italo-albanese del 13 ottobre 1995 sulla cooperazione nel campo
della difesa, cui sono seguiti specifici protocolli d'intesa, rinnovati da
ultimo il 22 maggio
Inizialmente l’attività era svolta dal 28° Gruppo navale, la cui dislocazione era articolata in un Campo Base nel porto di Durazzo e in un Distaccamento presso il porto S. Nicolò nella Base Navale dell’isola di Saseno.
Il Gruppo conduceva, unitamente alla Marina albanese, attività di pattugliamento nelle aree maggiormente interessate dalle partenze di imbarcazioni verso le coste italiane, come la baia di Valona, Capo Pali e Capo Laghi. La sorveglianza veniva inoltre assicurata mediante l'utilizzo di una postazione radar nell'isola di Saseno. Il Gruppo comprendeva: motovedette della Guardia Costiera, unità navali del tipo Moto Trasporto Costiero, un rimorchiatore costiero, due nuclei di sicurezza, costituiti dal personale del Reggimento San Marco, un nucleo Operazioni , un settore logistico-amministrativo-sanitario per le esigenze di funzionamento del Comando. Nel basso Adriatico era inoltre previsto l'impiego, non attivo dal novembre 2002, di un dispositivo, cosiddetto "d’altura", composto da unità maggiori, del tipo fregata o pattugliatore di squadra. A tali dispositivi è inoltre collegato il dispositivo costiero nazionale anti-immigrazione che opera nelle acque territoriali con mezzi aeronavali delle Forze di Polizia.
Dal febbraio 2004 la sede del comando è stata trasferita da Durazzo a Valona. Nel secondo semestre del 2005, è stato avviato uno studio rivolto ad una riconsiderazione delle attività del Gruppo, con una migrazione dei compiti verso le attività di “cooperazione/addestramento”, piuttosto che attività di natura “operativa” e con un conseguente ridimensionamento numerico del personale.
La nuova configurazione, operativa dal 5
dicembre
Consistenza del contingente italiano 29/2/2008
40 unitàdi cui:
Marina 40
Riferimenti normativi
Legge 21
maggio 1998, n. 170, recante ratifica ed esecuzione del trattato di amicizia e
collaborazione tra
La legge 170/1998 ha ratificato il trattato da cui derivano i vari accordi di collaborazione in materia di difesa e forze di polizia
Decreto-legge 13 gennaio 1998, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 1998, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di cooperazione tra Italia e Albania nel settore della difesa, nonché proroga della permanenza di contingenti militari italiani in Bosnia-Erzegovina. Proroga della partecipazione italiana al gruppo di osservatori temporanei ad Hebron
Il D.L. 1/1998 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 gennaio 1998
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha integrato il trattamento economico dei militari impiegati
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
1 aprile 1997 Senato Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sui recenti sviluppi della situazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
Missione Althea (In corso)
Missione di pace dell'UE che ha rilevato la missione NATO SFOR per il rispetto degli Accordi di Dayton e per il consolidamento della pace in Bosnia
Partecipazione italiana dal 2 dicembre 2004
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
L’operazione Althea, che ha avuto inizio il
2 dicembre
Dopo che, il vertice NATO di Istanbul del giugno 2004 aveva preso atto della disponibilità dell’UE a rilevare i compiti della SFOR ed aveva contestualmente deciso la conclusione della medesima missione entro la fine del 2004, il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha approvato tale passaggio di consegne, con la risoluzione 1551 del 9 luglio 2004. Successivamente, con la risoluzione 1575 del 22 novembre 2004, il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha autorizzato la nuova missione.
Nella fase iniziale la componente militare (EUFOR) è rimasta invariata rispetto a quella di SFOR. Il Quartier Generale è stato fissato a Camp Butmir, a Sarajevo, già sede del comando operativo di SFOR.
Il Consiglio Affari generali e relazioni esterne dell’UE ha adottato, il 12 luglio 2004, l’azione comune 2004/570/PESC, con cui, nel definire la nuova missione a guida europea “una missione generale PESD”, ne ha precisato le caratteristiche seguenti:
• l'operazione si svolge avvalendosi di mezzi e capacità comuni della NATO;
• il compito della missione è quello di assicurare il rispetto degli aspetti militari dell’accordo GFAP (General Framework Agreement for Peace) di Dayton; di esercitare un ruolo deterrente nei confronti delle Forze Armate delle parti e degli altri gruppi armati; di contribuire a un ambiente sicuro e di impedire l’eventuale insorgere di episodi di violenza e/o di tentativi di ostacolare il processo di pace;
• l’operazione, il cui comando operativo UE ha sede presso il Quartier Generale di SHAPE (Belgio), è guidata dal vice comandante delle Forze NATO in Europa (D-SACEUR);
• il controllo politico dell'operazione è assegnato al Comitato politico e di sicurezza (COPS) dell'UE, che ne assicura la direzione strategica, sotto la responsabilità del Consiglio. Le competenze decisionali riguardanti gli obiettivi e la conclusione dell'operazione militare restano attribuite al Consiglio, assistito dal Segretario Generale/Alto Rappresentante;
• il comandante generale della forza UE tiene inoltre conto del parere politico a livello locale dello speciale rappresentante dell’UE in Bosnia Erzegovina (EUSR) e prende in considerazione, nei limiti del suo mandato, le richieste proveniente dallo stesso.
Su queste basi il COPS ha costituito, con
decisione del 29 settembre 2004, il comitato dei contributori, definendone la
composizione, la presidenza e le modalità di funzionamento. Fanno parte del
Comitato, oltre ai Paesi dell’Unione europea (esclusa
Nell'ambito della missione Althea opera forze di polizia ad ordinamento militare EUROGENDFOR (European Gendarmerie Force), destinate al contrasto alle organizzazioni criminali ed alla sicurezza della Comunità internazionale. L’Arma dei carabinieri costituisce una componente di tali forze, denominata IPU (Integrated Police Unit), con sede a Sarajevo.
Dal 6 dicembre 2005 al 5 dicembre 2006 la missione è stata posta sotto il comando italiano.
La missione Althea è stata da ultimo prorogata per ulteriori dodici mesi con la risoluzione 1785 del 21 novembre 2007 del Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Il 28 febbraio 2007 il Consiglio europeo ha deciso, in seguito al miglioramento della situazione relativa alla sicurezza in Bosnia Erzegovina, una progressiva riduzione degli assetti operanti nel teatro bosniaco. Il 26 aprile 2007 è avvenuta infatti la chiusura della MNTFs (Multinational Task Force South East), a guida italiana,che gestiva una delle tre aree di competenza territoriale in cui era suddivisa Althea.
Il 17 novembre
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
300 unitàdi cui:
Carabinieri 102
Esercito 198
Riferimenti normativi
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge autorizza la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2004.
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2007.
Decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria
L'articolo 9 del D.L. 81/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 127/2007, ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
Missione Bilaterale Interni (In corso)
Missione finalizzata all'opera di addestramento delle Forze di polizia albanesi
Partecipazione italiana dal 16 ottobre 1997
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
Il protocollo d'intesa firmato a Roma il 17 settembre 1997 dai Ministri degli interni italiano e albanese, prevede l'impegno italiano ad affiancare i vertici delle amministrazioni albanesi con esperti delle Forze di polizia nazionali, per cooperare nella riorganizzazione delle strutture di polizia albanesi. Il compito è affidato ad una missione, composta da nuclei distinti: uno centrale, uno di frontiera marittima, e da nuclei territoriali. Le aree di intervento sono state individuate nelle province di Tirana, Durazzo, e Valona, con possibilità di successiva estensione ad altre zone. La durata della missione era fissata in 180 giorni, salva la possibilità di un prolungamento, deciso in relazione allo stato di attuazione del Protocollo. La collaborazione è proseguita in base ai protocolli bilaterali siglati nel 1998 e il 5 luglio 2000 e prorogata al 31 dicembre 2001 dal protocollo d'intesa sottoscritto il 13 febbraio 2001. Il 12 novembre 2002 è stato sottoscritto il settimo Protocollo d'Intesa con il quale, oltre a confermare i principi espressi nei Protocolli precedenti, si è provveduto ad aggiornare il dispositivo funzionante lungo le coste dell'Albania. In particolare, si è previsto: un più diretto coinvolgimento della Polizia di confine albanese nel controllo delle proprie coste e l'assistenza, fino al 31 dicembre 2003, di unità navali delle Forze di polizia italiane; il perfezionamento delle modalità tecnico-operative per il contrasto dei traffici illeciti tra l'Italia e l'Albania; il coordinamento, da parte albanese, di tali attività con quelle previste dagli accordi bilaterali e multilaterali riguardanti il controllo dei propri confini terrestri e marittimi.
Il D.L. 451/2001 ha istituito un ufficio di collegamento interforze in Albani ed ha previsto la presentazione di una relazione annuale al Parlamento,da parte del Ministro dell'interno, che dia conto della realizzazione degli obiettivi fissati, dei risultati raggiunti e dell'efficacia degli interventi effettuati.
Consistenza del contingente italiano 1/2/2008
87 unitàdi cui:
Carabinieri 9
Guardia di Finanza 38
Polizia di Stato 40
Riferimenti normativi
Decreto-legge 27 ottobre 1997, n. 362, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1997, n. 437, recante finanziamento della missione italiana in Albania per riorganizzare le Forze di polizia albanesi e dell'assistenza ai profughi della ex Jugoslavia
Il D.L. 362/1997 ha autorizzato la missione in base all'apposito protocollo d'intesa Italia-Albania senza fissare un termine di durata
Legge 3 agosto 1998, n. 300, recante finanziamento dei progetti di intervento coordinati dal commissario straordinario del Governo per la prosecuzione del processo di ricostruzione dell'Albania (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 28 aprile 1998)
La legge 300/1998 ha integrato il trattamento economico del personale impiegato
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 28 agosto 2000, n. 239, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2000, n. 305, recante disposizioni urgenti in materia di finanziamenti per lo sviluppo ed il completamento dei programmi italiani a sostegno delle Forze di polizia albanesi
Il D.L. 239/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2004.
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 31 dicembre 2005
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
MissioneDIE (In corso)
Delegazione italiana di esperti che collaborano con i militari albanesi per la riorganizzazione delle loro Forze armate
Partecipazione italiana dall’ 11 ottobre 1997
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
Attualmente sono in corso 5 progetti di carattere generale, 2 per le forze terrestri, 3 per le forze navali; 5 per le forze aeree. La cooperazione si è basata sulla cessione di beni (nella maggioranza dei casi di materiali fuori ciclo logistico o esuberanti alle esigenze delle Forze Armate italiane), nella prestazione di servizi e nella conduzione di corsi di addestramento e di specializzazione e lavori di gruppo a vario genere.
Nell’ambito delle attività promosse dalla DIE, si segnala, infine, la ristrutturazione della Scuola di Volo a Valona, che costituisce l’oggetto della missione Albit svolta dall’Aeronautica Militare tra l’aprile 2000 e il febbraio 2004.
Il 9 febbraio 1998, il sottotenente Lorenzo Lazzareschi ha perso la vita durante un'immersione nelle acque del porto di San Nicolò, a causa di un malore. L'ufficiale lavorava al ripristino delle strutture portuali dell'isola di Saseno, affidato alla Marina militare italiana. Il 20 giugno 2004 perdeva la vita il sergente Daniele D’Amicis.
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
23 unitàdi cui:
Carabinieri 2
Esercito 21
Riferimenti normativi
Legge 21
maggio 1998, n. 170, recante ratifica ed esecuzione del trattato di amicizia e
collaborazione tra
La legge 170/1998 ha ratificato il trattato da cui derivano i vari accordi di collaborazione in materia di difesa e forze di polizia
Decreto-legge 13 gennaio 1998, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 1998, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di cooperazione tra Italia e Albania nel settore della difesa, nonché proroga della permanenza di contingenti militari italiani in Bosnia-Erzegovina. Proroga della partecipazione italiana al gruppo di osservatori temporanei ad Hebron
Il D.L. 1/1998 ha costituito
Decreto-legge 17 giugno 1999, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 1999, n. 269, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali nei territori della ex Jugoslavia, in Albania e ad Hebron, nonché autorizzazione all'invio di un ulteriore contingente di militari dislocati in Macedonia per le operazioni di pace nel Kosovo
Il D.L. 180/1999 ha disposto la cooperazione con il Dipartimento della protezione civile
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha finanziato ulteriormente il programma della missione
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha finanziato ulteriormente il programma della missione
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha finanziato ulteriormente il programma della missioneLa legge ha finanziato ulteriormente il programma della missione
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha finanziato ulteriormente il programma della missione al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e al finanziamento si è successivamente provveduto con la legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha finanziato ulteriormente il programma della missione fino al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha finanziato ulteriormente il programma della missione al 31 dicembre 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004 ha finanziato ulteriormente il programma della missione al 31 dicembre 2004.
Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e al finanziamento si è successivamente provveduto con la legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha finanziato ulteriormente il programma della missione fino al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione EU BAM Moldova e Ucraina (In corso)
Missione dell'Unione europea per l'assistenza nell'istituzione di un controllo doganale internazionale sul settore transdnestriano del confine tra Moldova e Ucraina
Partecipazione italiana dal 1° dicembre 2005
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
La missione EU BAM (European Union Border
Assistance Mission) Moldova e Ucraina è stata istituita con l’Azione comune 2005/776/PESC
del 7 novembre 2005 del Consiglio dell’Unione europea, che modifica la
precedente Azione comune 205/265/PESC, relativa alla nomina di un
rappresentante speciale dell’UE per
Essa ha il compito di svolgere assistenza
presso il confine tra Moldova e Ucraina per la prevenzione dei traffici
illeciti, del contrabbando e delle frodi doganali, attraverso l’addestramento e
del personale dei due Paesi addetto ai servizi doganali. La missione lavora in
stretto contatto con il team del rappresentante speciale dell’UE per
La missione, inizialmente autorizzata con un mandato biennale, a decorrere dal 1° dicembre 2005, è stata successivamente prorogata al 30 novembre 2009. Dal quartiere generale stabilito a Odessa dipendono cinque sedi distaccate. L’Italia partecipa alla missione con unità della Polizia di Stato.
Consistenza del contingente italiano 1/2/2008
4 unitàdi cui:
Polizia di Stato 4
Riferimenti normativi
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2008.
Missione EU BAM Rafah (In corso)
Missione dell'Unione europea presso il valico di Rafah, al confine fra la striscia di Gaza e l'Egitto
Partecipazione italiana dal 25 novembre 2005
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
La missione EU BAM Rafah (European Union Border Assistance Mission on the Gaza-Egypt Border-Crossing) è stata istituita con l’Azione comune del Consiglio del 25 novembre 2005.
Tale nuovo impegno europeo scaturisce da
un'intesa siglata il 15 novembre 2005 tra l'Autorità Palestinese ed Israele,
che comprende due accordi denominati "Agreement on Movement and
Access" e "Agreed Principles for Rafaj Crossing", al momento
applicabile solo al confine Gaza-Egitto, ma suscettibile in futuro di applicazione
a tutti gli accessi alla Striscia e da e per
La missione è volta ad assistere le Autorità Palestinesi nella gestione del valico di Rafah (Rafah Crossing Point – RCP) con l’Egitto, riaperto il 25 novembre 2005, dopo essere stato chiuso all’atto del disimpegno israeliano dall’area. Il contingente ha compiti di monitoraggio e assistenza presso il valico, nonché di istruzione della polizia locale destinata al controllo, al fine di garantire il rispetto degli accordi e lo sviluppo progressivo della Road Map.
La missione, di cui è stata inizialmente prevista una durata di un anno, è stata successivamente prorogata al 24 maggio 2008. E' previsto che il contingente, non armato, sia composto complessivamente da circa 70 unità provenienti da Paesi dell'UE e che risieda nella vicina città di Askelon, in Israele.
Dal 14 marzo 2006, il Comandante della missione europea in Gaza attuava, per motivi di sicurezza e su disposizione delle autorità israeliane, la temporanea sospensione dell’attività di controllo del valico di Rafah, limitazioni (imposte da Israele) al movimento dei monitors ed il trasferimento del personale presso Ashkelon (Israele). Il valico veniva riaperto il 25 agosto 2006, mentre il 9 maggio 2007 veniva decisa la sospensione delle attività di monitoraggio del valico. Dal 13 giugno 2007 il valico è stato nuovamente chiuso.
Da quella data circa 40 osservatori si trovano ad Ashqelon e mantengono una piena capacità operativa che consentirebbe la riattivazione della propria attività qualora si decidesse la riapertura del valico.
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
7 unitàdi cui:
Carabinieri 5
Guardia di finanza 2
Riferimenti normativi
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria
L'articolo 9 del D.L. 81/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 127/2007, ha autorizzato la partecipazione di ulteriori unità fino al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneEUFOR Tchad (In corso)
Missione dell’Unione europea per la protezione dei profughi del Darfur in Ciad e in Centroafrica.
Partecipazione italiana dal 1° marzo 2008
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
La missione EUFOR TCHAD/RCA (European Union
Force in Tchad and in Central African Republic) è stata costituita a seguito
della risoluzione 1778 del 25 settembre 2007 del Consiglio di sicurezza dell
ONU, che ha approvato il dispiegamento della missione ONU MINURCAT ed
autorizzato
Il Consiglio dell’Unione europea, con l’approvazione dell’azione comune 2007/677/PESC, ha definito l’organizzazione ed i compiti della misisonea in Ciad e nella Repubblica Centroafricana, che é finalizzata alla protezione dei profughi del Darfur.
La missione ha tre principali obiettivi: contribuire alla protezione dei civili in pericolo, soprattutto i rifugiati e gli sfollati; favorire gli aiuti umanitari e il libero movimento degli operatori umanitari, garantendo maggiori livelli di sicurezza nelle aree delle operazioni; contribuire alla protezione del personale e delle strutture delle Nazioni Unite in ogni loro movimento. Si tratta di una operazione militare di transizione che opera in stretto coordinamento con la presenza multidimensionale delle Nazioni Unite nella zona est del Tchad e nel nord-est della Repubblica Centrafricana al fine di migliorare la sicurezza in tali regioni.
L’Italia partecipa alla missione con una struttura ospedaliera da campo dell’Esercito, di tipo Role 2, installata nell'area dell'aeroporto di Abeche, ai confini con il Sudan; l'ospedale militare è anche dotato di un pronto soccorso e di un laboratorio di analisi. In un primo momento gli interventi saranno riservati al personale militare di Eufor, ma l'obiettivo è di estendere l'assistenza anche ai civili.
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
105 unitàdi cui:
Carabinieri 4
Esercito 101
Riferimenti normativi
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 30 settembre 2008.
Missione EUPM (In corso)
Missione dell'Unione europea di assistenza e riorganizzazione delle Forze di Polizia della Bosnia-Erzegovina operante a Brcko
Partecipazione italiana dal 1 gennaio 2003
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
La missione EUPM (European Union Police Mission), iniziata il 1° gennaio 2003, prosegue le attività condotte dalla missione IPTF, operante nell'ambito della missione ONU UNMIBH, in Bosnia-Erzegovina, con il compito di fornire sostegno alla Polizia locale tramite attività addestrativa e cooperazione investigativa ed informativa.
L'EUPM è stata istituita con una decisione del Consiglio dell'11 marzo 2002. La missione è stata approvata sia dal Comitato direttivo del Consiglio per l'attuazione della pace (PIC) che dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU (Risoluzione 1396/2002). Alla missione partecipano circa 500 funzionari di polizia provenienti dai 15 Paesi dell'UE e da altri 18 Paesi.
La missione è stata successivamente prorogata fino al 31 dicembre 2009 dall’Azione comune 2007/749/PESC del Consiglio del 19 novembre 2007.
L’Italia ha assunto il comando di EUPM a partire dal 1° gennaio 2006.
Il 20 novembre
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
19 unità di cui:
Polizia di Stato 7
Carabinieri 12
Riferimenti normativi
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha finanziato ulteriormente il programma della missione al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e al finanziamento si è successivamente provveduto con la legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha finanziato ulteriormente il programma della missione
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004.
Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
19 maggio 2002 Senato Commissione Difesa
Seguito del dibattito sulle comunicazioni del Ministro della difesa, rese nella seduta del 17 aprile 2002, sui programmi di sviluppo e di organizzazione del dicastero alla luce della recente presentazione del "Libro bianco della Difesa 2002", nonché sui recenti sviluppi della situazione politica internazionale
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneEUPOL Afghanistan (In corso)
Missione dell'Unione europea per contribuire alla messa in opera di accordi di polizia civile da parte e sotto il controllo degli afghani
Partecipazione italiana dal 15 giugno 2007
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
Nel quadro del processo di riforma della polizia afgana, il Consiglio dell’Unione europea ha predisposto, con l’azione comune 2007/369/PESC del 30 maggio 2007, un’attività di pianificazione connessa alla iniziativa PESD denominata European Police Afghanistan (EUPOL AFGHANISTAN).
La missione ha il compito di favorire lo sviluppo di una struttura di sicurezza afgana sostenibile ed efficace, in conformità agli standard internazionali. Tale iniziativa è finalizzata allo svolgimento delle attività di monitoring, training, advising e mentoring a favore del personale afgano destinato alle unità dell’Afghan National Police (ANP), e dell’Afghan Border Police (ABP). Essa prevede, per l’Italia, lo schieramento di uomini dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Attualmente sono presenti 12 carabinieri e 4 unità della Guardia di finanza.
La missione ha sede a Kabul (organismo di direzione) ed è previsto che operi a livello sia regionale (presso i 5 Comandi regionali della Polizia nazionale afgana) sia provinciale (presso i PRT).
Nel corso della riunione del Consiglio UE
affari generali e relazioni esterne, tenutasi a Bruxelles il 26 maggio 2008, i
ministri degli Esteri dei ventisette Paesi hanno deciso di raddoppiare da
Consistenza del contingente italiano al 01/02/2008
17 unità di cui:
Carabinieri 13
Guardia di Finanza 4
Riferimenti normativi
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria
L'articolo 9 del D.L. 81/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 127/2007, ha autorizzato la partecipazione di ulteriori unità fino al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
MissioneEUPOL COPPS (In corso)
Missione di Polizia dell'Unione europea nei Territori Palestinesi
Partecipazione italiana dal 1° luglio 2006
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
La missione EUPOL COPPS (European Union Police Mission for the Palestinian Territories), è stata istituita dal Consiglio europeo con l’azione comune 2005/797/PESC del 14 novembre 2005. La missione ha una durata prevista di tre anni.
Lo scopo della missione è quello di contribuire all’istituzione di una struttura di polizia sotto la direzione palestinese. A tal fine EUPOL COPPS assiste la polizia civile palestinese nell’attuazione del programma di sviluppo e fornisce ad essa assistenza e sostegno; coordina e agevola l’assistenza dell’UE e degli Stati membri; fornisce consulenza su elementi di giustizia penale collegati alla polizia..
Consistenza del contingente italiano 1/2/2008
1 unitàdi cui:
Polizia di Stato 1
Riferimenti normativi
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
MissioneEUPOL RD Congo (In corso)
Missione dell'Unione europea per l'assistenza alla Repubblica democratica del Congo nella riforma del settore della sicurezza Partecipazione italiana dal 1° luglio 2007
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
La missione EUPOL RD Congo è stata istituita dal Consiglio dell'Unione europea con l'Azione comune 2007/405/PESC del 12 giugno 2007. La missione, condotta nell’ambito della PESD, ha rilevato la precedente missione EUPOL Kinshasa. L'EUPOL RD CONGO sostiene la riforma del settore della sicurezza, nel campo della polizia e delle sue relazioni con la giustizia, con un’azione di controllo, di guida e di consulenza, senza poteri esecutivi; la missione contribuisce alla riforma ed alla ristrutturazione della polizia nazionale congolese , contribuisce a migliorare l’interazione tra la polizia ed il sistema giudiziario penale, ad assicurare la coerenza nell’insieme degli sforzi intrapresi in materia di sicurezza ed agisce in stretta collaborazione con EUSEC RD CONGO ed altri progetti nel settore della riforma della polizia e della giustizia penale.
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
4 unitàdi cui:
Carabinieri 4
Riferimenti normativi
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
L'articolo 9 del D.L. 81/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 127/2007, ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n. 45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneEUPT Kosovo (In corso)
Missione dell'Unione europea per la pianificazione di una possibile operazione UE di gestione delle crisi in Kosovo
Partecipazione italiana dal 14 settembre 2006
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
La missione EUPT (European Union Planing Team) è stata istituita con l’Azione comune 2006/304/PESC del 10 aprile 2006 del Consiglio europeo. Il mandato della missione è stato da ultimo prorogato al 14 giugno 2008 dall’azione comune 6819/08/PESC.
Essa ha lo scopo di avviare la pianificazione di un operazione che garantisca la transizione fra determinati compiti di UNMIK e una possibile operazione dell’Unione europea di gestione delle crisi nel settore dello stato di diritto e in altri settori individuati dal Consiglio europeo nel quadro del processo di status. Un ulteriore obiettivo è quello di fornire, ove richiesto, una consulenza tecnica per consentire all’UE di contribuire, sostenere e mantenere il dialogo con UNMIK.
Consistenza del contingente italiano 9/5/2008
2 unitàdi cui:
Carabinieri 2
Riferimenti normativi
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria
L'articolo 9 del D.L. 81/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 127/2007, ha autorizzato la partecipazione di ulteriori unità fino al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
MissioneEUSEC Congo (In corso)
Missione dell’Unione europea per l’assistenza nel campo delle riforme nel settore della sicurezza
Partecipazione italiana dal 17 maggio 2007
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
Il Consiglio dell'Unione europea (UE) ha istituito, con l’azione comune 2005/355/PESC adottata il 2 maggio 2005, una missione di consulenza e di assistenza per la riforma del settore della sicurezza (SSR) nella Repubblica democratica del Congo (RDC), denominata EUSEC RD Congo, al fine di contribuire alla riuscita dell'integrazione delle varie fazioni armate nella RDC e di aiutare il paese nei suoi sforzi di ristrutturazione e di ricostruzione dell'esercito congolese.
La missione, iniziata l’8 giugno
Il sostegno riguardante l’integrazione dell’Esercito congolese ed il buon governo in materia di sicurezza, comprende i vari aspetti relativi al controllo sulla gestione finanziaria e di bilancio, di status della funzione militare, di formazione, di aggiudicazione degli appalti pubblici e di contabilità, nonché di sorveglianza finanziaria tramite l’istituzione di un progetto di assistenza tecnica relativo al miglioramento della catena dei pagamenti del Ministero della Difesa nella RDC.
La missione EUSEC ha sede a Kinshasa, dove opera il Capo della Missione ed il personale di staff, e svolge le sue funzioni attraverso un gruppo di esperti dell’UE assegnati, con differenti funzioni, nei posti chiave dell’Amministrazione congolese.
Consistenza del contingente italiano 29/2/2008
1 unitàdi cui:
Aeronautica 1
Riferimenti normativi
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione ISAF (In corso)
Missione multinazionale di assistenza all'Autorità afghana ad interim
Partecipazione italiana dal 10 gennaio 2002
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
L'ISAF (International Security Assistance Force) è stata costituita a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU n. 1386 del 20 dicembre 2001 che, come previsto dall'Accordo di Bonn, ha autorizzato la predisposizione di una forza di intervento internazionale con il compito di garantire, nell'area di Kabul, un ambiente sicuro a tutela dell'Autorità provvisoria afghana, guidata da Hamid Karzai, che si è insediata il 22 dicembre 2001 e del personale delle Nazioni Unite presente nel Paese.
La missione è iniziata nel gennaio 2002 ed è stata inizialmente svolta dai contingenti di 19 Paesi sotto la guida inglese.
Il 13 giugno 2002
Successivamente il vertice NATO di Praga del
novembre
La risoluzione ONU n. 1510 del 13 ottobre 2003, oltre a prevedere l’ulteriore proroga del mandato di ISAF, ha, altresì, autorizzato l'espansione delle attività della missione anche al di fuori dell'area di Kabul.
La guida politica dell’operazione è esercitata dal NAC, in stretto coordinamento con i Paesi non NATO che contribuiscono all’operazione. Secondo il memorandum sottoscritto fra i Paesi partecipanti e l'Autorità provvisoria afghana il 4 gennaio 2002, mentre le “Coalition Forces, sono quegli elementi militari nazionali della Coalizione guidati dagli Stati Uniti che conducono la guerra al terrorismo in Afghanistan […] ISAF non è parte delle Forze della Coalizione" e rimane pertanto distinta da Enduring Freedom, mantenendo le due missioni differenti mandati e rispondendo a catene di Comando differenti, l'una facente capo al Comando Supremo Alleato della NATO ed al Consiglio Atlantico, l'altra al Central Command statunitense di Tampa (Florida). Le due missioni rimangono però in costante coordinamento operativo, attraverso il Deputy Chief of Staff Operations di ISAF, statunitense, responsabile del raccordo con le Forze di Enduring Freedom.
Lo svolgimento della missione ISAF è articolato in cinque fasi:
§ la prima fase ha riguardato l’attività di analisi e preparazione;
§ la seconda fase ha avuto l’obiettivo di realizzare l’espansione sull’intero territorio afgano, in 4 distinti stages che hanno riguardato in senso antiorario le aree Nord, Ovest, Sud e d Est;
§ la terza fase è volta a realizzare la stabilizzazione del Paese;
§ la quarta fase riguarda il periodo di transizione;
§ la quinta fase prevede il rischieramento dei contingenti.
I quattro stages della seconda fase sono stati realizzati progressivamente con la sostituzione degli Stati Uniti, da parte della NATO, nella guida delle operazioni di stabilizzazione nelle diverse aree del Paese. La fase di espansione è stata completata nell’ottobre 2006 con l’assunzione del controllo ISAF anche sulla regione orientale del paese.
La fase dell’espansione è stata realizzata attraverso la costituzione in ogni area di una FSB (Forward Support Base), ovvero una installazione militare aeroportuale avanzata necessaria innanzitutto per fornire supporto operativo e logistico ai PRT (Provincial Reconstruction Team) presenti nella stessa regione. In alcune regioni (tra le quali Herat) i PRT erano già stati istituiti nell’ambito dell’operazione Enduring Freedom.
Il PRT è una struttura mista composta da unità militari e civili con il compito di assicurare il supporto alle attività di ricostruzione condotte dalle organizzazioni nazionali ed internazionali operanti nella regione. Ogni PRT é strutturato in base al rischio, alla posizione geografica ed alle condizioni socio economiche della regione in cui opera.
L’attività di stabilizzazione sta incontrando crescenti difficoltà, in particolare nell’area meridionale del Paese, per la resistenza talebana che sembra essersi rafforzata, anche in ragione di una preoccupante alleanza tra i Talebani e alcuni dei cosiddetti “signori della guerra” che detengono il controllo politico ed economico – in particolare sulla coltivazione di oppio – di numerose aree del paese. Accanto alle attività militari, ISAF continua a svolgere il compito di assicurare la fornitura di beni di necessità alla popolazione e promuovere la ricostruzione delle principali infrastrutture economiche; a tal fine, la missione intrattiene relazioni con numerose organizzazioni internazionali e non-governative e collabora in modo stretto con l’Assistance Mission delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA).
ISAF comprende attualmente circa 47.000 militari appartenenti a contingenti di 40 Paesi. Il contributo maggiore è fornito dagli Stati Uniti (19.000 unità), seguiti dal Regno Unito (7.750), dalla Germania (3.490), dal Canada (2.500) dall’Italia (2.360), dall’Olanda (1.730) e dalla Francia (con 1.430 unità).
La partecipazione italiana, iniziata il 10 gennaio 2002, è inizialmente consistita in un contingente di 450 unità, di cui 400 militari dell’Esercito a Kabul e 50 unità dell’Aeronautica, con compiti di supporto, di stanza ad Abu Dhabi (negli Emirati Arabi).
L’Italia ha assunto, dal giugno 2005, il
compito di coordinare
§ un contingente, la cui componente principale è costituita dalla Brigata alpina "Taurinense", presente a Kabul, in quanto il Comando regionale della capitale afgana è posto sotto il comando italiano dal dicembre 2007;
§ un contingente di stanza nella regione di Herat (anche questa posta sotto il comando italiano dal giugno 2005) che coordina le attività del FSB e dei PRT della regione.
Il 2 aprile 2007 il Consiglio supremo di difesa ha fornito concrete indicazioni per un rafforzamento in uomini e mezzi del contingente militare italiano in Afghanistan, quale attuazione dell’impegno assunto dall’Esecutivo in Parlamento, senza mutamenti nel carattere della missione, ma in previsione di una sua durata non breve e di maggiori pericoli potenziali. L’operazione è stata completata nel giugno successivo, con l’arrivo di due velivoli UAV Predator, di cinque elicotteri da combattimento A-129 Mangusta e due plotoni di bersaglieri con otto cingolati Dardo.
Il Ministro della difesa ha precisato, riferendo al Parlamento il 13 novembre 2007, che “tali nuovi mezzi non sono […] la risposta ad un cambiamento nel profilo della nostra missione, né ad un aumento del nostro profilo di impegno politico di fronte alla comunità internazionale. Sono invece la doverosa risposta tecnico-militare all’evolversi delle condizioni sul terreno”.
Durante la missione ISAF hanno perso la vita
undici militari italiani, di cui
Il 3 ottobre
Il 3 febbraio 2005 è deceduto in un incidente aereo il Capitano di vascello Bruno Pianini.
L’11 ottobre
II 5 maggio 2006 hanno perso la vita in un attentato ad una pattuglia del contingente, il Tenente Manuel Fiorito e il Maresciallo Luca Polsinelli.
Il 2 luglio 2006, è deceduto a causa di un malore il Tenente Colonnello Carlo Liguori (Capo del settore Cimic del Cdo RC-W).
Il 20 settembre
Il 26 settembre
Il 24 novembre
Il 13 febbraio 2008 è deceduto in uno scontro a fuoco con elementi ostili, il Maresciallo Giovanni Pezzullo.
Consistenza del contingente italiano 18/05/2008
2.350 unitàdi cui:
Carabinieri 47
Aeronautica 150
Esercito 2.153
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria
L'articolo 9 del D.L. 81/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 127/2007, ha autorizzato la partecipazione di ulteriori unità fino al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 dicembre 2001 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo sugli sviluppi della crisi internazionale (Ministro della difesa)
19 marzo 2002 Camera Commissione difesa
Audizione del ministro della difesa sulla situazione della politica di difesa
17 aprile 2002 Senato Commissione difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sui programmi di sviluppo e di organizzazione del Dicastero alla luce della recente presentazione del "Libro bianco della Difesa 2002", nonché sui recenti sviluppi della situazione politica internazionale
9 luglio 2002 Camera Commissione Difesa
Audizione del Ministro della difesa sulle principali problematiche di settore
25 marzo 2003 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi delle operazioni dei contingenti militari in Afghanistan
26 marzo 2003 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi delle operazioni dei contingenti militari italiani in Afghanistan
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
17 novembre 2005 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interpellanza urgente Deiana e altri 2-01657 sull'ipotesi di un comando unificato delle missioni ISAF ed Enduring Freedom
21 dicembre 2005 Camera Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (sottosegretario per la difesa) sul recente attentato al contingente militare italiano in Afghanistan
14 giugno 2006 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Esteri
Audizione del ministro degli affari esteri sulle linee programmatiche del suo dicastero
4 luglio 2006 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Audizione del ministro degli affari esteri sulle linee programmatiche del suo dicastero (proseguita nelle sedute del 5 e dell’11 luglio)
29 novembre 2006 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione a risposta immediata Borghesi e altri 3-00426: intendimenti del Governo circa l’impegno delle truppe italiane nelle missioni internazionali di pace, con particolare riferimento alla presenza italiana in Afghanistan
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
15 febbraio 2007 Camera Esteri e Difesa
Audizione dell'ambasciatore italiano a Kabul sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
15 maggio 2007 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa sulle dotazioni del contingente militare italiano impegnato nella missione ISAF
25 luglio 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro degli affari esteri sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
20 novembre 2007 Senato Commissione difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretario per la difesa) sul grave attentato subito da un convoglio del contingente militare italiano nei pressi di Delaram e sulle condizioni di sicurezza in Afghanistan
14 febbraio 2008 Camera Esteri e Difesa
Audizione del Direttore generale del Ministero degli affari esteri per la cooperazione allo sviluppo sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
18 febbraio 2008 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretario per la difesa) sul recente attentato al contingente italiano in Afghanistan
Missione KFOR (In corso)
Missione NATO per il rispetto degli accordi di cessate il fuoco tra Macedonia, Serbia e Albania
Partecipazione italiana dal 13 giugno 1999
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Al termine dell’operazione “Allied Force" (guerra del Kosovo), il Consiglio atlantico della NATO ha deliberato, il 9 giugno 1999, la costituzione della KFOR (Kosovo Force) per ristabilire e mantenere la sicurezza nel Kosovo.
La missione è stata predisposta sulla base di un Accordo tecnico-militare tra i comandanti della NATO e quelli jugoslavi, ed ha avuto avvio il 12 giugno 1999, dopo che l’autorizzazione del Consiglio di sicurezza dell'ONU, avvenuto con la risoluzione n. 1244. Contestualmente sono stati sospesi i raid aerei da parte della NATO mentre l’esercito serbo procedeva al ritiro dal Kosovo (20 giugno).
L’operazione ha comportato un dispiegamento,
nella fase iniziale, di circa 43.000 militari sia della NATO, che di Paesi non appartenenti all’Alleanza,
compresa
L'obiettivo della missione è stato inizialmente quello di attuare e, se necessario, far rispettare gli accordi del cessate il fuoco o dell’"Interim Agreement”, allo scopo di fornire assistenza umanitaria e supporto per il ristabilimento delle istituzioni civili, agevolando il processo di pace e stabilità.
Collegata all’operazione “Joint Guardian” è stata
la missione NATO COMMZ-W (Communication Zone West) che, dal giugno 2002, è
stata rilevata dalla missione NHQ Tirana, con il compito di contribuire al
coordinamento tra le Autorità albanesi,
Il compito attuale della missione, che è costituita da circa 16.000 militari, è quello di svolgere un’azione di presenza e deterrenza che mantenga un ambiente sicuro e che impedisca il ricorso alla violenza.
I militari della KFOR effettuano il controllo dei
confini internazionali tra il Kosovo e
Le attività di gestione dell'ordine pubblico sono affidate alla missione MSU (Multinational Specialized Unit), con sede a Pristina, posta alle dirette dipendenze del comandante di KFOR e composta da personale dell'Arma dei Carabinieri, affiancati dalla Gendarmeria francese.
Nell’ambito del processo di ricostituzione delle
forze a guida NATO nei Balcani, il 12 novembre 2002, sono state accorpate le
brigate multinazionali Nord e Ovest ed è stata costituita
Alla fine del
L’Italia ha retto il Comando di KFOR dal 1° settembre 2005 al 1° settembre 2006.
Nel maggio 2006, al fine di accrescere la flessibilità di impiego e la capacità di risposta a fronte di crisi improvvise, è stata decisa una ulteriore trasformazione della struttura di KFOR, completata nell’estate 2007, che, senza prevedere riduzioni numeriche dei contingenti, ha visto il passaggio dalla precedente articolazione su quattro Brigate multinazionali aventi ognuna la propria area di competenza, a cinque Task Forces, dotate di particolare flessibilità operativa, più una Forza di Reazione Rapida (Quick Reaction Force).
Le 5 Task Force sono basate a Mitrovica (Nord), Pristina (Centro), Gnjlane (Est), Prizren (Sud) e Belo Polje - PEC (Ovest).
Sono cinque i militari che hanno perso la vita
nel corso della missione KFOR: il caporal maggiore Pasquale Dragano,
appartenente al Corpo dei Bersaglieri, morto il 24 giugno
Consistenza del contingente italiano 18/05/2008
2.044 unitàdi cui:
Carabinieri 39
Aeronautica 150
Esercito 1.855
Riferimenti normativi
Decreto-legge 17 giugno 1999, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 1999, n. 269, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali nei territori della ex Jugoslavia, in Albania e ad Hebron, nonché autorizzazione all'invio di un ulteriore contingente di militari dislocati in Macedonia per le operazioni di pace nel Kosovo
Il D.L. 180/1999 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 30 settembre 1999
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace.
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003.
Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
26 marzo 1999 Senato Assemblea
Discussione di mozioni sulla crisi del Kosovo e approvazione delle mozioni Salvi ed altri n. 1-00378 e Meluzzi ed altri n. 1-00379
26 marzo 1999 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio), e discussione di mozioni sulla crisi in Kosovo e approvazione delle risoluzioni Mussi ed altri 6-00078, Sbarbati ed altri 6-00079 e Volonté ed altri 6-00081
13 aprile 1999 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio dei ministri) ed approvazione delle risoluzioni Mussi ed altri 6-00083 e Pisanu ed altri 6-00082 sugli sviluppi della crisi nei Balcani
13 aprile 1999 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio dei ministri) sulla crisi balcanica e approvazione della risoluzione Salvi ed altri 6-00037
24 marzo 2004 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro degli esteri) sulla situazione in Kosovo
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
11 dicembre 2007 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretari agli Esteri e alla difesa) sugli ultimi sviluppi della situazione nei Balcani con particolare riferimento al Kossovo
MissioneMFO (In corso)
Forza multinazionale di interposizione che pattuglia lo stretto di Tiran nel Sinai tra Egitto e Israele
Partecipazione italiana dal 10 marzo 1982
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'MFO (Multinational Force and Observer) è
un'organizzazione internazionale indipendente per il mantenimento della pace
tra
Il contingente navale che effettua la missione è composto da tre dragamine e può impiegare fino a 90 unità di personale. Lo Scambio di Note, effettuato a Roma il 6 e il 25 marzo 2002, proroga la partecipazione italiana ad MFO fino al 25 marzo 2007.
Consistenza del contingente italiano al 18/5/2008
80 unità di cui:
Marina 80
Riferimenti normativi
Legge 29 dicembre 1982, n. 968,
recante ratifica ed esecuzione dell'accordo di sede tra il Governo della
Repubblica italiana e
La legge 968/1982 ha ratificato l'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO per lo stabilimento in Italia del Quartier generale
Legge 29 dicembre 1982, n. 967 recante ratifica ed esecuzione dell'accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il direttore generale della Forza multinazionale e di osservatori, effettuato con scambio di lettere, con due allegati, a Roma, il 16 marzo 1982, per la partecipazione dell'Italia alla Forza multinazionale e di osservatori nel Sinai (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 23 settembre 1982)
La legge 967/1982 ha ratificato l'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO che fissa il termine della partecipazione italiana al 25 marzo 1984
Legge 28 novembre 1985, n. 721
recante ratifica ed esecuzione dello scambio di lettere tra l'Italia e
La legge 721/1985 ha ratificato l'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO che fissa il termine della partecipazione italiana al 25 marzo 1986
Legge 25 marzo 1988, n. 102
recante ratifica ed esecuzione dello scambio di note tra l'Italia e
La legge 102/1988 ha ratificato l'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO che fissa il termine della partecipazione italiana al 25 marzo 1988
Legge 1 dicembre 1989, n. 397
recante ratifica ed esecuzione dello scambio di lettere tra il Governo della
Repubblica italiana e
La legge 397/1989 ha ratificato il rinnovo dell'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO che fissa il termine della partecipazione italiana al 25 marzo 1990
Legge 5 ottobre 1991, n. 328
recante ratifica ed esecuzione dell'accordo, effettuato mediante scambio di
lettere, tra il Governo della Repubblica italiana e
La legge 328/1991 ha ratificato l'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO che fissa il termine della partecipazione italiana al 25 marzo 1992
Legge 2 gennaio 1995, n.12 recante ratifica ed esecuzione dello scambio di note relativo all'estensione della partecipazione italiana alla Forza multinazionale e osservatori (MFO), con allegato addendum, effettuato a Roma il 17 e 24 marzo 1992 (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 6 luglio 1994)
La legge 12/1995 ha ratificato l'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO che fissa il termine della partecipazione italiana al 25 marzo 1997
Legge 23 aprile 1998, n. 132 recante ratifica ed esecuzione dello scambio di note relativo al rinnovo dell'accordo per la partecipazione italiana alla Forza multinazionale ed osservatori (FMO), effettuato a Roma il 16 dicembre 1996 e il 21 marzo 1997 (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 31 ottobre 1997)
La legge 132/1998 ha ratificato il rinnovo dell'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO che fissa il termine della partecipazione italiana al 25 marzo 2002
Legge 19 agosto 2003, n. 249 recante ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note relativo al rinnovo dell'accordo per la partecipazione italiana alla Forza multinazionale ed osservatori (MFO), effettuato a Roma il 6 ed il 25 marzo 2002 (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 15 gennaio 2003)
La legge 249/2003 ha ratificato il rinnovo dell'Accordo tra l'Italia e il direttore della MFO che fissa il termine della partecipazione italiana al 25 marzo 2007
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
19 marzo 1982 Camera Commissioni riunite esteri e difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla partecipazione dell'Italia alla Forza multinazionale del Sinai: viene sostenuta da una dichiarazione di un rappresentante della maggioranza, di contenuto analogo alla risoluzione votata dal Senato
19 marzo 1982 Senato Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla partecipazione dell'Italia alla Forza multinazionale del Sinai ed approvazione della risoluzione Orlando
20 gennaio 2005Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione MIATM (In corso)
Missione italiana di assistenza tecnico militare a Malta
Partecipazione italiana dal 14 luglio 1988
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
Il 14 luglio del 1988 è stato firmato un Memorandum
di intesa tra il Ministero della difesa italiano ed il Ministero degli esteri
maltese in seguito al quale è stata istituita
Consistenza del contingente italiano al 18/5/2008
37 unitàdi cui:
Esercito 21
Aeronautica 12
Marina 4
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneMINURSO (In corso)
Missione delle Nazioni Unite per il referendum sull’autodeterminazione del popolo Sahrawi (Sahara occidentale)
Partecipazione italiana dal 27 settembre 1991
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
MINURSO (Mission des Nations Unies pour le
Referendoum dans le Sahara Occidentale) è stata costituita con risoluzione
dell'ONU n. 690 del 29 aprile
Scopo principale della missione era quello di controllare lo svolgimento del referendum, programmato entro il termine di 29 settimane dall’entrata in vigore dell’accordo sul cessate il fuoco, sottoscritto il 6 settembre 1991. Il referendum doveva decidere sull’indipendenza della ex colonia spagnola annessa di fatto dal Marocco nel 1975. Tuttavia, a causa della divergenza tra le parti su alcuni degli elementi chiave del progetto di accordo, in particolare per quanto concerneva i criteri necessari ad ottenere il diritto di voto, non è stato possibile attuare il piano, anche se le scadenze previste sono state ripetutamente modificate. La principale funzione di MINURSO nel suo attuale limitato spiegamento è pertanto ristretta a completare il processo di identificazione, a verificare il cessate il fuoco e l'interruzione delle ostilità, a vigilare sulla polizia locale e a garantire sicurezza e ordine negli uffici per l'identificazione e la registrazione nelle liste elettorali.
Il mandato di MINURSO è stato da ultimo prorogato fino al 30 aprile 2009 dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza n. 1813/2008.
Consistenza del contingente italiano al 18/5/2008
5 unitàdi cui:
Esercito 5
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
21 novembre 1991 Camera Commissione Esteri
Discussione e approvazione all'unanimità della risoluzione Crippa 7-00482, concernente il piano di pace ONU per il Sahara occidentale
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneMINUSTAH (In corso)
Missione ONU per la stabilizzazione di Haiti
Partecipazione italiana da 15 marzo 2008
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
MINUSTAH (United Nations Stabilization Mission in Haiti) è stata costituita con la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 1529 del 29 febbraio 2004 che gli ha affidato il compito di sostenere il Governo di transizione per assicurare condizioni di stabilità che favoriscano un processo di democratizzazione. In quest’ottica la missione ha altresì il compito di assistere il Governo nella ricostruzione di una forza di polizia nazionale, attraverso il monitoraggio, la ristrutturazione e la riforma della Polizia locale secondo standard democratici.
L’Italia ha avviato la sua partecipazione, nella seconda metà di marzo 2008, con 5 unità della Guardia di Finanza, che collaborano alla riforma del Dipartimento marittimo, aereo, frontaliero e migratorio della Polizia locale.
La missione è stata da ultimo prorogata al 15 ottobre 2008 dal Consiglio di sicurezza dell’ONU con la risoluzione 1780 del 15 ottobre 2007.
Consistenza del contingente italiano al 15/3/2008
5 unitàdi cui:
Guardia di finanza 5
Riferimenti normativi
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2008.
Missione MSU (In corso)
Missione militare di mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica a supporto delle operazioni di pace nei Balcani
Partecipazione italiana dal 1 agosto 1998
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
L'istituzione della Multinational Specialized Unit (MSU), è stata decisa dai Ministri degli affari esteri del Gruppo di contatto allargato all'Italia che fanno parte del Consiglio Direttivo per l'Attuazione della Pace (Steering Board of the Peace Implementation), nella riunione tenutasi a Lussemburgo il 9 giugno 1998.
Tale dichiarazione è stata fatta propria
dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU n. 1174 del 15 giugno
1998, che ha dato il consenso alla creazione dell'Unità specializzata.
Un primo contingente della MSU è stato rischierato a Sarajevo, alle dipendenze del comandante della missione SFOR in Bosnia. Successivamente, un contingente della MSU è stato dislocato in Kosovo, a Pristina, nell’ambito dell’operazione “Joint Guardian” e posto sotto il comando della Forza multinazionale KFOR, istituita nel giugno 1999 dal Consiglio Atlantico della NATO.
Dopo la conclusione della missione SFOR, con il trasferimento di autorità dalla NATO alla UE, opera unicamente il contingente della MSU nell’ambito di KFOR, con sede a Pristina.
Alla fine del 2004 le autorità NATO hanno deciso di raggruppare tutte le operazioni condotte nei Balcani in un unico contesto, dando origine all’operazione “Joint Enterprise” che comprende le attività di KFOR, MSU, l’interazione NATO-UE, e i NATO HQ di Skopje, Tirana e Sarajevo.
Il 3 giugno 1999 hanno perso la vita in un incidente stradale il Maresciallo Marcello Joseph Galloni ed il Carabiniere Angelo Foccià.
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
261 unitàdi cui:
Carabinieri 261
Riferimenti normativi
Decreto-legge 30 giugno 1998, n. 200, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 270/1998)
Il D.L. 200/1998 (poi decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 26 dicembre
Legge 3 agosto 1998, n. 270, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 30 giugno 1998)
La legge 270/1998 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 24 giugno 1999
Decreto-legge 17 giugno 1999, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 1999, n. 269, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali nei territori della ex Jugoslavia, in Albania e ad Hebron, nonché autorizzazione all'invio di un ulteriore contingente di militari dislocati in Macedonia per le operazioni di pace nel Kosovo
Il D.L. 180/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 settembre 1999
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
11 dicembre 2007 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretari agli Esteri e alla difesa) sugli ultimi sviluppi della situazione nei Balcani con particolare riferimento al Kossovo
MissioneNATO HQ Sarajevo (In corso)
Missione NATO per l'assistenza alla Bosnia per conseguire i requisiti per
Partecipazione italiana dal 2 dicembre 2004
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Dopo la conclusione della missione SFOR ed
il passaggio delle sue competenze alla missione Althea dell’UE,
Alla fine del
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
7 unitàdi cui:
Esercito 7
Riferimenti normativi
Legge 30 luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2004.
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
Commissione
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
11 dicembre 2007 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretari agli Esteri e alla difesa) sugli ultimi sviluppi della situazione nei Balcani con particolare riferimento al Kossovo
MissioneNATO HQ Skopje (In corso)
NATO Headquarters Skopje per il coordinamento delle attività in Macedonia
Partecipazione italiana dal 17 giugno 2002
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
NATO Headquarters Skopje è stato costituito il 17 giugno 2002 nell'ambito della riconfigurazione della presenza dell'Alleanza Atlantica nei Balcani. NHQS ha la responsabilità delle attività NATO in Fyrom ed ha assunto i compiti in precedenza assegnati a KFOR REAR, NCCC (NATO Co-operation and Coordination Centre), Senior Military Representative (SMR) e del Comando di Amber Fox (conclusa nel dicembre 2002 e sostituita da Allied Harmony, a sua volta conclusa nel marzo 2003). L'impegno principale assunto dalla NATO in Macedonia è quello di rendere le strutture di quel paese pienamente integrate in quelle euroatlantiche.
La missione ha il compito di condurre attività di sostegno e di consulenza per contribuire al conseguimento degli obiettivi della comunità internazionale finalizzati alla stabilità del Paese e, più in generale, dell'area balcanica. Il Comandante del NHQS svolge le funzioni di NATO SMR (Senior Military Representative), coordinando tutte le attività della NATO in FYROM.
Alla fine del
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
1 unitàdi cui:
Esercito 1
Riferimenti normativi
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha disposto la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
11 dicembre 2007 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretari agli Esteri e alla difesa) sugli ultimi sviluppi della situazione nei Balcani con particolare riferimento al Kossovo
Missione NATO HQ Tirana (In corso)
NATO Headquarters Tirana per il coordinamento tra Autorità albanesi, NATO e Organizzazioni Internazionali ed il supporto di KFOR e delle missioni in Fyrom
Partecipazione italiana dal 17 giugno 2002
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
NATO Headquarters Tirana è stato costituito
il 17 giugno 2002 nell'ambito della riconfigurazione della presenza
dell'Alleanza Atlantica nei Balcani. NHQT, a guida italiana, ha rilevato i
compiti di COMMZ-W ed è comandato da un Senior Military Representative (SMR) in
Tirana, che dipende dal CINCSOUTH (Commander-in-Chief Allied Forces Southern
Europe). Compito del SMR è quello di facilitare il coordinamento tra il governo
albanese, la comunità internazionale e
Il NHQT si compone di un Comando MN, un gruppo tattico su un reggimento di manovra, supporti tattici, fra cui assetti elicotteri, ed unità logistiche.
Alla fine del
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
3 unitàdi cui:
Esercito 3
Riferimenti normativi
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha disposto la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
11 dicembre 2007 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretari agli Esteri e alla difesa) sugli ultimi sviluppi della situazione nei Balcani con particolare riferimento al Kossovo
Missione NTM-I (In corso)
Missione NATO di assitenza e sostegno alle Forze di sicurezza irachene
Partecipazione italiana dal 14 agosto 2004
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
In risposta alla richiesta avanzata dal
Primo Ministro del Governo Interinale iracheno
Il 30 luglio 2004 il Consiglio Atlantico (NAC), facendo seguito alle decisioni assunte nel Vertice di Istanbul, ha definito le modalità per l'istituzione della missione NTIM-I (NATO Training Implementation Mission in Iraq).
Tra l’agosto e il settembre 2004 sono state predisposte le linee guida della missione, il Concetto operativo e le Regole di Ingaggio (ROE).
Gli obiettivi iniziali della missione erano
quelli di stabilire collegamenti con il Governo Interinale e con
Un team di ufficiali NATO, presente in Iraq
dall’agosto
Il 9 dicembre 2004,
Lo scopo della missione riguarda esclusivamente gli aspetti addestrativi, di equipaggiamento e di assistenza tecnica.
La fase attualmente in corso prevede la transizione delle responsabilità formative e addestrative alle Autorità irachene competenti, riducendo gradualmente la presenza NATO; successivamente, quando tali capacità saranno completamente assunte dalle forze irachene o da altre organizzazioni, verrà progressivamente disposto il ritiro delle forze NATO dalla NTM-I.
NTM-I è posta sotto il controllo politico
del NAC ed opera separatamente rispetto alla Forza Multinazionale, ma in
stretto coordinamento con la stessa.
A seguito dell'approvazione del Consiglio atlantico del 12 giugno 2007 del progetto di addestramento della Iraqi National Police (INP), l'Arma dei Carabinieri ha iniziato a Bagdad l’attivtà formativa dell'unità di addestramento della forza di polizia irachena denominato Carabinieri Training Unit (CCTU) che opera sotto la direzione della Gendarmerie Training Department.
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
84 unitàdi cui:
Esercito 42
Carabinieri 42
Riferimenti normativi
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005 ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 112, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 158, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alla missione internazionale in Iraq
Il D.L. 112/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n. 9, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alla missione internazionale in Iraq (decaduto)
Il D.L. 9/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies bis del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all’esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
19 gennaio 2006 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sul piano di permanenza del contingente militare in Iraq
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneTIPH II (In corso)
Missione di monitoraggio svolta in base all'Accordo israelo-palestinese del 15 gennaio 1997 (Hebron)
Partecipazione italiana dal 29 gennaio 1997
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Il protocollo del 15 gennaio 1997 sottoscritto da Israele e Autorità palestinese, concernente il ritiro di Israele dalla zona di Hebron, prevede, all'art. 17, la costituzione della Temporary International Presence in Hebron (TIPH 2), forza multilaterale costituita da contingenti di Italia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Svizzera e Turchia, con il compito di contribuire alla sicurezza del territorio, mediante un'opera di monitoraggio e osservazione.
All’accordo, sottoscritto tra le due parti
il 21 gennaio
Nel periodo febbraio-giugno
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
12 unitàdi cui:
Carabinieri 12
Riferimenti normativi
Decreto-legge 31 gennaio 1997, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla leggge 25 marzo 1997, n. 72, recante partecipazione italiana alla missione di pace nella città di Hebron. Proroga della partecipazione italiana alla missione in Bosnia-Erzegovina
Il D.L. 12/1997 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 1° agosto 1997
Legge 18 dicembre 1997, n. 439, recante proroga di termini relativi ad impegni internazionali del Ministero degli affari esteri e norme in materia di personale militare impegnato in missioni all'estero (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 31 luglio 1997)
La legge 439/1997 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 gennaio 1998
Decreto-legge 29 settembre 1997, n.327, recante proroga di termini relativi ad impegni internazionali del Ministero degli affari esteri (decaduto - sanati effetti L. 439/1997)
Il D.L. 327/1997 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 gennaio 1998
Decreto-legge 13 gennaio 1998, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 1998, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di cooperazione tra Italia e Albania nel settore della difesa, nonché proroga della permanenza di contingenti militari italiani in Bosnia-Erzegovina. Proroga della partecipazione italiana al gruppo di osservatori temporanei ad Hebron
Il D.L. 1/1998 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 luglio 1998
Legge 3 agosto 1998, n. 270, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 30 giugno 1998)
La legge 270/1998 ha prorogato la partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Decreto-legge 30 giugno 1998, n. 200, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 270/1998)
Il D.L. 200/1998 (poi decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 24 giugno 1999
Decreto-legge 17 giugno 1999, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 1999, n. 269, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali nei territori della ex Jugoslavia, in Albania e ad Hebron, nonché autorizzazione all'invio di un ulteriore contingente di militari dislocati in Macedonia per le operazioni di pace nel Kosovo
Il D.L. 180/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 settembre 1999
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneUNFICYP (In corso)
Missione ONU per il mantenimento della pace e per il controllo del cessate il fuoco a Cipro
Partecipazione italiana dal 20 luglio 2005
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L’indipendenza di Cipro fu concessa dall’Inghilterra nel 1960 sulla base di una Costituzione che garantiva gli interessi sia della comunità greca che di quella turco-cipriota. Questo equilibrio si ruppe nel dicembre 1963 e, a seguito dei disordini e delle tensioni fra le due comunità, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU decise, con la risoluzione 186/1964, di costituire l’UNFICYP (United Nations Peacekeeping Force in Cyprus), una forza di mantenimento della pace con il compito di prevenire gli scontri e di contribuire al ristabilimento dell’ordine e della legalità nell’isola.
A seguito del colpo di stato del luglio 1974 e del successivo intervento militare della Turchia, le cui truppe hanno ottenuto il controllo della parte settentrionale dell’isola, il mandato di UNFICYP è stato ulteriormente rafforzato per consentire alla Forza di espletare nuovi compiti, tra i quali il controllo del cessate il fuoco in vigore “de facto” dall’agosto 1974. La mancanza di un accordo di pace ha reso ancora più difficile lo svolgimento di questo compito, dato che la missione è stata costretta a fronteggiare ogni anno centinaia di incidenti.
Attualmente UNFICYP: investiga e interviene sulle violazioni del cessate il fuoco e dello status quo, vigila sulla inviolabilità della zona cuscinetto; coopera con le polizie cipriota e turco-cipriota; si adopera per il ristabilimento della normalità nella zona cuscinetto; svolge attività umanitarie; assiste le due comunità su questioni quali la fornitura di elettricità e di acqua; fornisce assistenza medica di emergenza; consegna la posta e i messaggi della Croce Rossa attraverso le due linee.
UNFICYP ha sede a Nicosia. Il mandato, esteso di sei mesi in sei mesi, è stato da ultimo prorogato fino al 15 giugno 2008 dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza n. 1789 del 14 dicembre 2007.
L’Italia partecipa alla missione dal luglio 2005 con 4 carabinieri nelle mansioni di ufficiali di polizia.
Consistenza del contingente italiano 18/5/2008
4 unitàdi cui:
Carabinieri 4
Riferimenti normativi
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione UNIFIL (In corso)
Forza Temporanea delle Nazioni Unite in Libano
Partecipazione italiana dal 3 luglio 1979
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
In risposta all’aggressione di Il 14 marzo 1978, dopo un nuovo attacco in territorio israeliano ad opera di un commando palestinese, le forze armate di Israele invasero il Libano, occupandone la parte meridionale dove si trovavano le postazioni da cui partivano gli attacchi. Il successivo 19 marzo, il Consiglio di sicurezza dell’ONU, in seguito alle proteste del Governo libanese, approvava le risoluzioni 425 e 426, con le quali invitava Israele alla cessazione delle azioni militari ed al ritiro delle truppe e deliberava contemporaneamente l’immediata costituzione di una forza di interposizione nel Libano meridionale, al confine con Israele.
Fu pertanto costituita la missione UNIFIL (United Nations Interim Force In Lebanon) con il compito di verificare il ritiro delle truppe israeliane, di ristabilire la pace e la sicurezza internazionale, nonché di assistere il Governo del Libano a ripristinare la sua effettiva autorità nella zona.
La partecipazione italiana alla missione iniziò nel luglio 1979, con uno squadrone di elicotteri dell’Esercito, dotato di 4 velivoli e costituito da circa 50 militari, con compiti di ricognizione, ricerca e soccorso, trasporto sanitario e collegamento. Tale squadrone, dislocato presso Naquora, continua tuttora la sua attività di volo.
Dopo la nuova invasione israeliana del Libano, nel giugno 1982, che giunse quasi fino a Beirut, le attività di UNIFIL rimasero relegate dietro le linee israeliane, limitandosi a fornire protezione e assistenza umanitaria alla popolazione locale. Nel 1985, Israele ha proceduto ad un parziale ritiro, mantenendo, con la collaborazione dei miliziani dell’Esercito del Libano del Sud, il controllo del Libano meridionale.
Nei quindici anni successivi proseguirono le ostilità tra Israele e le forze ausiliarie da un lato e le milizie sciite filosiriane di Hezbollah, mentre UNIFIL continuò a svolgere, anche se parzialmente, il proprio compito, adoperandosi per limitare il conflitto e per proteggere la popolazione dell’area. Il mandato della missione rimase infatti invariato, attraverso i rinnovi semestrali decisi dal Consiglio di sicurezza ONU.
A seguito del ritiro totale delle truppe israeliane, avvenuto tra maggio e giugno del 2000, UNIFIL ha svolto un importante ruolo nella fase di transizione, per il pattugliamento (insieme alle forze armate libanesi) e lo sminamento dell’area liberata, per la definizione della linea di confine (linea blu) e per l’assistenza ai libanesi che avevano fatto parte delle milizie filoisraeliane.
Tra il 2000 e il 2002 il Libano meridionale è stato teatro di una sostanziale occupazione di Hezbollah insidiata da ripetute violazioni della linea di confine da parte israeliana. In questa condizione è proseguito lo sforzo di UNIFIL per il rischieramento dei militari libanesi nell’area di confine. La missione ha operato avvalendosi anche dell’assistenza degli osservatori militari della missione UNTSO (United Nations Truce Supervision Organization), incaricati di monitorare il rispetto della tregua stabilita nel 1949 tra Israele e i Paesi arabi confinanti.
Al termine di questa fase la consistenza del contingente impegnato era ridotta a circa 2.000 unità (giugno 2006).
A seguito di una offensiva missilistica di Hezbollah in territorio israeliano e dell’uccisione di alcuni soldati israeliani e la cattura di altri, nel luglio 2006, si è aperta una nuova fase del conflitto, durata 34 giorni, durante la quale Israele ha lanciato un’offensiva in territorio libanese ed ha imposto il blocco aeronavale sul Paese, mentre Hezbollah ha risposto con una intensa attività di guerriglia e con il lancio di razzi che hanno raggiunto anche città ritenute sicure come Nazareth, Haifa e Tiberiade. Le forze militari libanesi non sono intervenute nel conflitto.
L’11 agosto 2006 il Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite, ha approvato, all’unanimità, la risoluzione n. 1701, che,
tra l’altro, ha invitato alla completa cessazione delle ostilità (sia di ogni
attacco da parte di Hezbollah che di tutte le operazioni militari offensive da
parte di Israele) ed ha previsto, a tregua avvenuta, il dispiegamento congiunto
delle forze libanesi e di UNIFIL (il cui contingente è stato incrementato fino
a un massimo di 15.000 unità) nel Libano meridionale, nonché il contestuale
ritiro di Israele dalla regione. Il nuovo dispiegamento di UNIFIL, cui hanno
contribuito in modo consistente e determinante l’Italia e
La risoluzione ha ridefinito i compiti di UNIFIL ed ha previsto la costruzione di una fascia di sicurezza a sud del fiume Litani, nella quale la missione, insieme all’esercito libanese, esercita una azione "cuscinetto" per prevenire la ripresa delle ostilità. La risoluzione impegna il Governo libanese “a sorvegliare i propri confini in modo da impedire l’ingresso illegale in Libano di armamenti e materiali connessi”, e tutti gli Stati ad adoperarsi affinché armamenti, materiali bellici e assistenza tecnico-militare siano forniti “solo su autorizzazione del Governo libanese o dell’UNIFIL”.
Tra i nuovi compiti di UNIFIL vi sono anche quelli di monitorare l’effettiva cessazione delle ostilità, di “mettere in atto i provvedimenti che impongono il disarmo dei gruppi armati in Libano”, nonché di prestare la propria assistenza per contribuire ad assicurare l’accesso umanitario alle popolazioni civili e il volontario e sicuro ritorno delle persone sfollate. UNIFIL è inoltre autorizzata a resistere a tentativi volti ad impedire ad essa con la forza l’esecuzione dei suoi compiti, e a proteggere il personale, i locali, le installazioni e il materiale delle Nazioni Unite, nonché gli operatori umanitari e i civili “esposti a una minaccia imminente di violenza fisica”.
Dal 2 febbraio 2007, il Generale di divisione Claudio Graziano ha assunto il comando della missione, sostituendo anticipatamente il responsabile francese.
Per quanto riguarda le regole di ingaggio, il Ministro della difesa, il 4 ottobre 2006 – pur mantenendo il riserbo sui dettagli, in quanto la loro “conoscenza da parte di elementi ostili può costituire un grave elemento di svantaggio a livello tattico, quindi di pericolo per le nostre truppe” - ha chiarito che i militari in Libano dovranno esercitare l’autodifesa - secondo le modalità di volta in volta decise dal comandante sul terreno – “proteggendosi adeguatamente ed utilizzando la forza in modo proporzionato alle circostanze, in caso di attacco o anche nel caso di imminente attacco”.
Le regole adottate prevedono che sia “consentito l’uso della forza contro chiunque tenti di impedire a UNIFIL di espletare i propri compiti o tenti di limitarne la libertà di spostamento”, come anche “nel caso in cui sia messa in pericolo l’incolumità della popolazione civile”.
Il Ministro ha precisato che qualsiasi incontro tra pattuglie di UNIFIL e personale armato non facente parte delle forze regolari libanesi, prevede “le fasi di identificazione, di intimazione a deporre le armi e a sottoporsi agli accertamenti necessari, di sequestro di tutti gli armamenti indebitamente detenuti e l’eventuale detenzione del personale coinvolto”. In tutte queste fasi è però “determinante il ruolo svolto dagli Ufficiali di collegamento libanesi”, in quanto tale attività di disarmo “è svolta non autonomamente [da UNIFIL], ma in supporto alle forze libanesi”. Pertanto, anche se “la difficoltà nel controllare il proprio territorio è emersa come uno degli elementi di maggiore criticità per la sicurezza interna e regionale”, è necessario “sempre ricordare che il Libano è uno stato sovrano”, e che “ciò non […] consente di sostituire il governo libanese e le sue forze regolari nell’esercizio della sovranità”. I militari italiani assegnati ad UNIFIL operano pertanto “a favore delle forze regolari libanesi, sostenendole affinché possano riacquisire il controllo del territorio e riaffermare la piena autorità dello Stato”.
Attualmente le attività operative di UNIFIL consistono: nell’osservazione dei posti fissi; nella condotta di pattuglie diurne e notturne e nella realizzazione di check-points; nel collegamento con le forze armate libanesi; nel pattugliamento marittimo (la componente navale è guidata, dal 29 febbraio 2008, dall’Italia, che contribuisce con una fregata e un pattugliatore nell’ambito della forza europea EUROMARFOR).
Il contingente della missione è attualmente composto da 12.300 unità; il maggiore contributo è fornito dall’Italia (2.800), dalla Francia (1.600), dalla Spagna (1.170), dal Ghana, dall’India, dall’Indonesia, e dal Nepal (con 860 unità per ciascun Paese). Il mandato dell’UNIFIL è stato prorogato, da ultimo, al 31 agosto 2008 dalla risoluzione 1773 del Consiglio di sicurezza.
Nel corso dei 30 anni di attività hanno perso la vita 261 militari della missione, di cui 4 italiani. Il 6 agosto 1997 un elicottero AB205 dell’UNIFIL è infatti precipitato vicino Naqoura, a causa dell'improvviso peggioramento delle condizioni meteorologiche causando la morte dell'equipaggio composto dai Capitani Antonino Sgrò e Giuseppe Parisi, dal Maresciallo Capo Massimo Gatti e dall'Appuntato dei Carabinieri Daniel Forner.
Consistenza del contingente italiano al 1/2/2008
2.743 unitàdi cui:
Esercito 2.438
Marina 285
Carabinieri 13
Aeronautica 7
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 agosto 2006, n. 253, recante disposizioni concernenti l'intervento di cooperazione allo sviluppo in Libano e il rafforzamento del contingente militare italiano nella missione UNIFIL, ridefinita dalla citata risoluzione 1701 (2006) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
Il D.L. 253/2006 ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
18 agosto 2006 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli affari esteri e della difesa) sugli sviluppi della situazione in Medio Oriente e sul seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n. 1701 dell'11 agosto 2006
18 agosto 2006 Camera Esteri e Difesa
Discussione della risoluzione Ranieri e Pinotti 7-00048 sulla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n. 1701 dell'11 agosto 2006 e approvazione del testo riformulato 8-00009
18 agosto 2006 Senato Esteri e Difesa
Esame dell'affare relativo alla partecipazione di un contingente nazionale alla missione Onu in Sudan e approvazione di una risoluzione (Doc. XXIV, n. 2)
13 settembre 2006 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (vice ministro degli affari esteri Intini e sottosegretario di Stato per la difesa Forcieri) sugli sviluppi della situazione in Medio Oriente.
22 novembre 2006 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (vice ministro degli affari esteri Intini e sottosegretario di Stato per la difesa Forcieri), nelle sedute del 22 e del 29 novembre, sugli ultimi sviluppi della situazione in Libano e Medio Oriente.
29 gennaio 2007 Camera Assemblea
Informativa urgente del Governo sugli sviluppi della situazione in Libano (Viceministro degli affari esteri)
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
27 giugno 2007 Camera Esteri - Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sulla situazione in Libano a dieci mesi dall'avvio della missione UNIFIL 2, anche in relazione all'attentato al contingente spagnolo del 24 giugno 2007
25 luglio 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro degli affari esteri sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione UNMIK (In corso)
Forza di polizia civile internazionale dell'Onu delegata all'amministrazione civile del Kosovo
Partecipazione italiana dal 30 giugno 1999
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
UNMIK (United Nations Mission In Kosovo) è stata costituita con la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 1244 del 10 giugno 1999 che ha autorizzato la costituzione di una amministrazione civile provvisoria guidata dalle Nazioni unite per favorire un progressivo recupero di autonomia nella provincia del Kosovo, devastata dalla guerra. La missione, che lavora a stretto contatto con i leader politici locali e con la popolazione, svolge un ruolo molto ampio, coprendo settori che vanno dalla sanità all’istruzione, dalle banche e finanza alle poste e telecomunicazioni.
L'Italia partecipa alla missione con un
contingente composto da unità dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della
Guardia di Finanza di stanza a Pristina. In seno alla missione è costituita
un'unità di "intelligence" contro la criminalità (Criminal Intelligence
Unit-C.I.U.), a guida inglese, di supporto alla Amministrazione Provvisoria,
anche per quanto riguarda i conflitti interetnici.
Consistenza del contingente italiano al 29/2/2008
44 unitàdi cui:
Polizia di Stato 21
Guardia di Finanza 20
Carabinieri 3
Riferimenti normativi
Decreto-legge 17 giugno 1999, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 1999, n. 269, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali nei territori della ex Jugoslavia, in Albania e ad Hebron, nonché autorizzazione all'invio di un ulteriore contingente di militari dislocati in Macedonia per le operazioni di pace nel Kosovo
Il D.L. 180/1999 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 30 settembre 1999
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n.219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n. 9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68,recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n. 160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria
L'articolo 9 del D.L. 81/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 127/2007, ha autorizzato la partecipazione di ulteriore personale fino al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
26 marzo 2004 Camera Commissioni riunite esteri e difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro degli esteri) sulla situazione in Kosovo
20 gennaio 2005Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione UNMOGIP (In corso)
Missione costituita per supervisionare il cessate il fuoco tra India e Pakistan nello Stato di Jammu e Kashmir a seguito dell'accordo India-Pakistan del 1972
Partecipazione italiana dal 3 gennaio 1959
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'UNMOGIP (United Nations Military Observer Group
in India and Pakistan) è stato costituito nel luglio
I compiti affidati all'UNMOGIP consistono nel vigilare e riferire alle Nazioni Unite sull'osservanza del mantenimento dello "status quo" lungo la linea del cessate il fuoco, chiamata dal 1971 linea di controllo, del rispetto delle clausole del trattato di Karachi.
A seguito dell'accordo India-Pakistan del 1972, che stabiliva una frontiera nel Kashmir, l'India ha assunto una posizione in base alla quale il mandato dell'UNMOGlP sarebbe caduto in prescrizione. Il Pakistan, tuttavia, non accettò questa posizione e, data l'esistenza di tale disaccordo, la posizione del Segretario Generale è stata quella di decidere che la missione dell'UNMOGlP possa terminare solo a seguito di una decisione del Consiglio di Sicurezza. Non essendo stata presa tale deliberazione, l'UNMOGIP è stata mantenuta in vita, con il medesimo mandato e le stesse funzioni del passato. La missione ha il suo Quartier Generale per sei mesi l'anno nella città di Rawalpindi in Pakistan e per gli altri sei nella città di Srinagar in India. La missione è stata guidata da un generale italiano dal 30 agosto 2004 al 13 settembre 2005.
Consistenza del contingente italiano al 18/5/2008
7 unitàdi cui:
Esercito 7
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione UNTSO (In corso)
Assistenza del Mediatore e della Commissione per il Controllo della Tregua per il rispetto dell'armistizio in Palestina
Partecipazione italiana dal 5 giugno 1958
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Alla costituzione dello Stato di Israele,
proclamata il 14 maggio 1948, fece seguito immediatamente lo scoppio di feroci
scontri tra la comunità israeliana e quella araba cui si erano unite truppe
regolari provenienti dai vicini Stati arabi. I combattimenti, che durarono
molte settimane, furono interrotti da una tregua decisa dal Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite il 29 maggio, ma diventata effettiva solo l’11
giugno. L'UNTSO (United Nations Truce Supervision Organization) è stata
costituita con la risoluzione 50/1948 del Consiglio di sicurezza dell'ONU allo
scopo di assistere il Mediatore e
L'Italia, il cui contingente è costituito da sette unità, partecipa alla missione dal 1958. Gli osservatori italiani sono normalmente distribuiti negli Out Stations del Libano, Israele e Siria. A seguito della crisi del 2006 tra Libano ed Israele, tutto il personale di UNTSO è stato ritirato dalle 4 Patrol Bases e, in particolare il personale italiano è tutto concentrato presso Naqoura.
Nel 1973 uno degli osservatori italiani nella zona di Suez ha perso la vita a causa di una mina. Il 23 luglio 2006 è stato ferito da un colpo di granata il capitano Roberto Punzo.
Consistenza del contingente italiano al 18/5/2008
7 unitàdi cui:
Esercito 7
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
13 febbraio 2007 Camera Esteri - Difesa
Audizione del capo di Stato maggiore della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
14 febbraio 2007 Camera Esteri e Difesa
Audizione del Direttore generale del Ministero degli affari esteri per i paesi dell'Europa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, in relazione all'esame in sede referente del disegno di legge C. 2193 (Conversione D.L. proroga missioni)
26 luglio 2007 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del ministro della difesa, nelle sedute del 26 luglio, del 26 settembre e del 13 novembre 2007, sugli sviluppi relativi alla partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione in Libia contro
tratta degli esseri umani
Missione di cooperazione italo-libica per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina
Partecipazione italiana non ancora inizata
La
missione ha il compito di rendere esecutivo l'Accordo sottoscritto a Tripoli il
29 dicembre 2007, dal ministro dell'Interno italiano e dal ministro degli
Esteri libico. Il Protocollo è finalizzato a realizzare una cooperazione tra
l'Italia e
Le due parti intensificheranno la collaborazione nella lotta contro le organizzazioni criminali dedite al traffico degli esseri umani e allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina.
L'accordo
prevede, in particolare, l'organizzazione di pattugliamenti marittimi congiunti
davanti alle coste libiche.Il Governo italiano si impegna, inoltre, a sostenere
con l'Unione europea i programmi di cooperazione con
L'accordo
firmato a Tripoli prevede che l'Italia e
L'Italia - secondo l'accordo - si impegna a cooperare con l'Ue per la fornitura (con finanziamento a carico del bilancio comunitario) di un sistema di controllo per le frontiere terrestri e marittime libiche, al fine di fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, da realizzare secondo le esigenze rappresentate dalla parte libica alla delegazione della missione Frontex.
Per garantire, poi, una efficace direzione e il coordinamento delle attività addestrative ed operative di pattugliamento marittimo, Italia e Libia convengono di istituire, presso una idonea struttura che sara individuata a cura della Libia, per l'intera durata del Protocollo di Cooperazione, un Comando operativo interforze, con il compito di: ''disporre l'attuazione quotidiana delle crociere addestrative e di pattugliamento; individuare, nell'area di pattugliamento, zone di specifico approfondimento, sulla base degli elementi informativi nel frattempo acquisiti; raccogliere le informazioni operative acquisite dalle unità operative; impartire le direttive di servizio necessarie in caso di avvistamento e/o fermo di natanti con clandestini a bordo; svolgere compiti di punto di contatto con le omologhe strutture italiane''. In questo senso, il Comando interforze ha la facoltà di richiedere l'intervento e/o l'ausilio delle unità navali italiane ordinariamente rischierate presso l'isola di Lampedusa per le attività anti-immigrazione''.
Responsabile del Comando operativo interforze é un ''qualificato rappresentante'' designato dalle autorità libiche, che si avvale di un vice comandante, designato dal Governo italiano (e cui sarà assegnato personale italiano di staff), anche con compiti di consulenza in favore del comandate del Comando operativo interforze, oltre che di raccordo con le competenti strutture italiane.
Riferimenti normativi
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2008.
Missione UNAMID (Non iniziata)
Missione dell’ONU e dell’Unione africana in Darfur
Partecipazione italiana non ancora iniziata
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
La missione UNAMID (United Nations-African Union Mission in Darfur) è stata istituita dal Consiglio di sicurezza dell’ONU con la risoluzione n. 1769 del 31 luglio 2007, con il compito di intraprendere le azioni necessarie per sostenere una tempestiva applicazione dell’Accordo di pace nel Darfur sottoscritto nel 2004, impedire attacchi armati e proteggere i civili.
I compiti iniziali di UNAMID consistono innanzitutto nel reinstaurare la sicurezza al fine di permettere la continuazione dell'assistenza umanitaria, nel proteggere i civili, nel monitorare l'andamento dell'accordo e nell’aiutare la sua della implementazione.
La
risoluzione 1769 fissa inoltre degli obiettivi di lungo periodo, tra i quali:
quello di fornire ONU un ambiente sicuro per la ricostruzione, lo sviluppo e il
ritorno di profughi e dei rifugiati, quello di promuovere i diritti umani e le
libertà basilari, nonché lo stato di diritto, quello di monitorare la sicurezza
al confine con il Ciad e
Nel febbraio scorso il governo del Sudan e il responsabile politico della missioneUNAMID hanno firmato un accordo, noto come Sofa (Status of Forces Agreement), che riguarda gli aspetti concreti della presenza delle forze internazionali.
La missione assorbe sostanzialmente il contingente ed i poteri della missione AMIS II dell’Unione africana, ma il suo dispiegamento della forza in Darfur sta incontrando notevoli difficoltà e procede a rilento: é previsto che la missione, che attualmente ha una forza militare di circa 9.200 unità, raggiunga una consistenza pari almeno a 26.000 unità.
La partecipazione italiana dovrebbe comprendere 80 militari.
Riferimenti normativi
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Missione AFOR (Conclusa)
Missione NATO di solidarietà e assistenza umanitaria in Albania
Partecipazione italiana dal 8 aprile 1999
La missione è durata cinque mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
La forza multinazionale denominata Albanian Force (AFOR), che operava nell'ambito dell'operazione “Allied Harbour”, è stata costituita dal Consiglio Atlantico con prevalenti compiti di soccorso umanitario, durante lo svolgimento dell’operazione “Determined Force” (guerra del Kosovo). Essa ha visto l'impiego in Albania di circa 8.000 uomini di 25 diverse nazionalità. L'Italia, che stava già assistendo il Governo albanese con personale e mezzi della Missione Arcobaleno, ha fornito un contributo, basato essenzialmente sulle unità della Brigata Alpina Taurinense, alle quali si sono aggiunti i fanti del Reggimento San Marco e un contingente di Carabinieri. Tale contributo è stato il più consistente tra quelli forniti dagli alleati ed ha permesso all'Italia di avere un ruolo di rilievo nella struttura di Comando di AFOR con l'assegnazione, in particolare, dell'incarico di Deputy COMAFOR. Il dispiegamento delle Forze NATO in Kosovo, con il successivo e conseguente rientro dei profughi Kosovari-Albanesi, ha determinato la fine della missione "Allied Harbour" il 31 agosto 1999 e la contemporanea costituzione del Comando della Zona delle Comunicazioni WEST (COMMZ W) nell'ambito dell'Operazione “Joint Guardian”.
Consistenza del contingente italiano al 21/04/99
2.500 unitàdi cui:
Carabinieri 150
Esercito 2.350
Riferimenti normativi
Decreto-legge 21 aprile 1999, n. 110, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 giugno 1999, n. 186, recante autorizzazione all’invio in Albania ed in Macedonia di contingenti italiani nell’ambito della missione NATO per compiti umanitari e di protezione militare, nonché rifinanziamento del programma italiano di aiuti all’Albania e di assistenza ai profughi
Il D.L. 110/1999 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
13 aprile 1999 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio dei ministri) ed approvazione delle risoluzioni Mussi ed altri 6-00083 e Pisanu ed altri 6-00082 sugli sviluppi della crisi nei Balcani
13 aprile 1999 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio dei ministri) sulla crisi balcanica e approvazione della risoluzione Salvi ed altri 6-00037
Missione ALBA (Conclusa)
Missione per la distribuzione di aiuti umanitari in Albania
Partecipazione italiana dal 13 aprile 1997
La missione è durata quattro mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
La missione è stata avviata a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 1101/1997, adottata su sollecitazione dell’OSCE, che autorizzava la partecipazione di un contingente militare italiano alla Forza multinazionale di protezione (FMP) in Albania. In seguito, la risoluzione 1114 del 19 giugno 1997 ne ha autorizzato l'ulteriore prosecuzione. “Alba” è stata la prima forma di intervento multinazionale promossa e guidata dall'Italia, ed ha avuto, al di là del compito ufficiale di consentire la distribuzione di aiuti umanitari, l’obiettivo di impedire la guerra civile e consentire di avviare a soluzione la crisi politica albanese.
Durante la missione, che ha visto la partecipazione di 7.000 uomini di 11 Paesi, sono state effettuate circa 1.700 azioni operative, in massima parte per la scorta a convogli, che hanno consentito alle Organizzazioni umanitarie di distribuire oltre 5.700 tonnellate di viveri, medicinali, sementi e vestiario.
L'Esercito italiano ha contribuito con circa 2.800 uomini, dei quali circa 1.800 di truppa (in massima parte volontari in ferma breve, affiancati da 400 giovani in servizio di leva che hanno espresso la propria disponibilità a partecipare alla missione ed ai quali sono stati affidati in prevalenza compiti tecnico-logistici), schierati a Tirana, Durazzo, Valona e Fier.
Il 9 luglio 1997 il militare Diego Vaira ha perso la vita a Valona a seguito di un’esplosione accidentale di un ordigno.
Consistenza del contingente italiano al 24/04/97
2.710 unitàdi cui:
Carabinieri 112
Aeronautica 120
Marina 375
Esercito 2.103
Riferimenti normativi
Decreto-legge 24 aprile 1997, n. 108, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 giugno 1997, n. 174, recante partecipazione italiana alle iniziative internazionali in favore dell'Albania
Il D.L. 108/1997 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 10 luglio 1997
Decreto-legge 14 luglio 1997, n. 214, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 1997, n. 260, recante prosecuzione della partecipazione italiana alle iniziative internazionali in favore dell'Albania.
Il D.L. 214/1997 ha prorogato la partecipazione italiana al 12 agosto 1997
Legge 24 febbraio 1999, n. 49, recante ratifica ed esecuzione dell'accordo tra il Governo della Repubblica di Albania ed i Governi delle Nazioni facenti parte della Forza multinazionale di protezione relativo allo status di detta Forza, fatto a Roma il 21 aprile 1997 (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 21 novembre 1997)
La legge 24/1999 ha ratificato l'Accordo italo-albanese per la costituzione della FMP
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
8 aprile 1997 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio) sulla questione albanese e approvazione della risoluzione Salvi ed altri 6-00014
9 aprile 1997 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio), discussione delle mozioni sulla missione multinazionale di pace in Albania e approvazione della risoluzione Mussi ed altri 6-00017
Missione Albit (Conclusa)
Cooperazione con l'Aeronautica albanese per la ristrutturazione della scuola di volo di Valona
Partecipazione italiana dal 6 aprile 2000
La missione è durata tre anni e undici mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
La missione Albit ha avuto il compito di
ristrutturare
La missione è stata promossa dagli accordi
bilaterali sottoscritti il 28 agosto 1997 dai Ministri della Difesa italiano e
albanese (nel cui ambito è stata, tra l’altro, costituita
Consistenza del contingente italiano al 25/02/04
50 unità di cui:
Aeronautica 50
Riferimenti normativi
Legge 21 maggio 1998, n. 170,
recante ratifica ed esecuzione del trattato di amicizia e collaborazione tra
La legge 170/1998 ha ratificato il trattato da cui derivano i vari accordi di collaborazione in materia di difesa e forze di polizia
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n.219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n. 9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68,recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
MissioneAllied Force (Conclusa)
Operazioni militari per il ristabilimento della pace in Kosovo
Partecipazione italiana dal 24 marzo 1999
La missione è durata tre mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di polizia internazionale a sostegno delle operazioni di ristabilimento della pace (peace-enforcing)
In seguito all’acuirsi, all’interno della Federazione della Repubblica Yugoslava (FRY), del conflitto tra gli insorti dell’UCK che rivendicavano l’indipendenza del Kosovo e la polizia serba supportata dall'Esercito, il Consiglio di sicurezza dell’ONU, con le risoluzioni 1160 del 31 marzo 1998 e 1199 del 23 settembre 1998, si era espresso per una risoluzione pacifica del problema Kosovo che tenesse conto sia dell'integrità della FRY, sia delle aspettative di larga autonomia ed autodeterminazione della regione, imponendo la cessazione delle ostilità ed il rientro dei profughi kosovari nel loro territorio.
A seguito del perdurare di continui e violenti
combattimenti e visti gli inutili tentativi di risolvere politicamente la
crisi,
Nonostante il 3 giugno 1999 Belgrado avesse
accettato ufficialmente il piano di pace dei G8,
L'Italia ha partecipato sin dall'inizio all'operazione con 42 velivoli, passati successivamente a 54 (Tornado, F-104, AMX, B-707/T dell'Aeronautica Militare, oltre a 4 Harrier II AV-8B della Marina Militare, imbarcati sull'incrociatore "Giuseppe Garibaldi").
Nell'ambito delle operazioni militari l’Italia ha avviato altresì l'operazione Dinak, per la difesa nazionale inerente la guerra del Kosovo.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
24 marzo 1999 Camera Assemblea
Informativa urgente del Governo (Vice Presidente del Consiglio) sull'intervento della NATO in Kosovo
24 marzo 1999 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Vice Presidente del Consiglio), nelle sedute dell'Assemblea del 24 e 25 marzo 1999, sugli ultimi sviluppi della crisi nel Kosovo
26 marzo 1999 Senato Assemblea
Discussione di mozioni sulla crisi del Kosovo e approvazione delle mozioni Salvi ed altri n. 1-00378 e Meluzzi ed altri n. 1-00379
26 marzo 1999 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio), e discussione di mozioni sulla crisi in Kosovo e approvazione delle risoluzioni Mussi ed altri 6-00078, Sbarbati ed altri 6-00079 e Volonté ed altri 6-00081
Missione Allied Harmony (Conclusa)
Supporto agli osservatori internazionali e assistenza al Governo per garantire le sicurezza nel Paese
Partecipazione italiana dal 16 dicembre 2002
La missione è durata tre mesi e mezzo
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'operazione Allied Harmony è stata decisa dal Consiglio Nord Atlantico sulla base della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 1371 del 26 settembre 2001, per garantire la continuità della presenza internazionale in Macedonia - che faceva seguito ad una richiesta del Presidente Trajkovski - al fine di minimizzare i rischi di destabilizzazione. Allied Harmony ha avuto compiti operativi di sostegno agli osservatori dell'OSCE e dell'UE, nonché compiti di assistenza al governo in materia di sicurezza; ha condotto altresì operazioni di collegamento e monitoraggio nelle FCA (Former Crisis Areas), mantenendo collegamenti con le Forze locali, la popolazione e le organizzazioni delle comunità internazionale.
L'operazione Allied Harmony è stata sostituita, il 31 marzo 2003, da "Concordia", la prima operazione militare dell'Unione europea.
Consistenza del contingente italiano al 23/03/03
30 unitàdi cui:
Esercito 30
Riferimenti normativi
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
MissioneAllied Harvest (Conclusa)
Bonifica delle "jettisons areas" in Adriatico (ordigni inesplosi)
Partecipazione italiana dal 17 maggio 1999
La missione è durata tre mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L’operazione “Allied Harvest” per la bonifica
dell’Adriatico, è stata avviata il 12 giugno
Nei 73 giorni di durata della missione, sono
state ritrovate 93, coprendo
Consistenza del contingente italiano al 30/06/99
550 unitàdi cui:
Marina 550
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 maggio 1999 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interpellanza urgente Vito 2-01804 sulle misure relative agli ordigni sganciati in Adriatico da aerei della NATO
Missione Amber Fox (Conclusa)
Missione per contribuire alla protezione degli osservatori internazionali incaricati di vigilare sulla realizzazione del piano di pace in Macedonia
Partecipazione italiana dal 23 settembre 2001
La missione è durata quattordici mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Dopo la conclusione, il 22 settembre 2001, della
missione “Essential Harvest” incaricata della raccolta delle armi dei ribelli albanesi
in Macedonia, ed in seguito alla risoluzione del Consiglio di sicurezza
dell'ONU 1371 del 26 settembre 2001 che ha appoggiato l'invio di una forza
multinazionale per la tutela degli osservatori presenti sul territorio, una
parte dei contingenti già impegnati nell'operazione "Essential
Harvest" è rimasta in Macedonia nell’ambito dell’operazione “Amber
Fox". La missione era finalizzata a garantire la sicurezza dei 120
osservatori dell’OSCE e dell’UE presenti nell’area con il compito di vigilare
sulla realizzazione del piano di pace. La missione, la cui durata era
inizialmente prevista per tre mesi, è stata più volte prorogata; il termine da
ultimo fissato, su richiesta del Presidente macedone, era il 15 dicembre 2002.
Il 17 giugno 2002 è stato costituito, nell'ambito della riconfigurazione della
presenza dell'Alleanza Atlantica nei Balcani, il NATO Headquarters Skopje che,
tra l'altro, assumerà le responsabilità ed i compiti di Amber Fox. Nel corso
della missione Amber Fox, l'8 maggio
Consistenza del contingente italiano al 15/12/02
140 unitàdi cui:
Esercito 140
Riferimenti normativi
Decreto-legge 18 settembre 2001, n. 348, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 406, recante disposizioni urgenti per la partecipazione militare italiana alla missione internazionale di pace in Macedonia
La legge 406/2001, modificando in sede di conversione il D.L. 348/2001, ha autorizzato la partecipazione italiana alla missione fino al 31 dicembre 2001. Il D.L. autorizzava inizialmente la partecipazione a Essential Harvest fino al 30 settembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
4 ottobre 2001 Commissioni congiunte Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri, della Difesa e per i rapporti con il Parlamento) sui più recenti sviluppi della situazione internazionale
20 dicembre 2001 Commissioni congiunte Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo sugli sviluppi della crisi internazionale (Ministro della difesa)
19 marzo 2002 Camera Commissione difesa
Audizione del ministro della difesa sulla situazione della politica di difesa
17 aprile 2002 Senato Commissione difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sui programmi di sviluppo e di organizzazione del Dicastero alla luce della recente presentazione del "Libro bianco della Difesa 2002", nonché sui recenti sviluppi della situazione politica internazionale
MissioneAntica Babilonia (Conclusa)
Missione per garantire la sicurezza degli interventi umanitari in Iraq
Partecipazione italiana dal 9 maggio 2003
La missione è durata trenni e sei mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
L'operazione "Antica Babilonia" si inquadrava nella Forza di stabilizzazione internazionale costituita da più di venti Paesi dopo la conclusione del conflitto in Iraq.
I compiti e l'organizzazione della Forza di stabilizzazione internazionale sono stati definiti in un incontro tra i Ministri della difesa dei Paesi partecipanti, svoltosi a Londra il 15 aprile e in una successiva riunione tecnica dell'8 maggio.
Il 22 maggio 2003, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato la risoluzione 1483, che, tra l’altro, faceva “appello agli Stati membri (...) affinché assistano il popolo iracheno nello sforzo per riformare le proprie istituzioni e ricostruire il proprio Paese e perché contribuiscano alle condizioni di stabilità e di sicurezza in Iraq”.
Successivamente il Consiglio di Sicurezza ha approvato, il 16 ottobre 2003, la risoluzione 1511, che autorizzava “una forza multinazionale sotto comando unificato a prendere tutte le necessarie misure per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq" e faceva “urgenza agli Stati membri perché forniscano assistenza, ivi comprese forze militari, nell'ambito del mandato delle Nazioni Unite," a tale forza multinazionale, richiedendo agli Stati Uniti di riferire al Consiglio di Sicurezza, quando opportuno ed almeno ogni sei mesi, circa gli sforzi ed i progressi da essa compiuti.
Con la successiva risoluzione 1546 dell’8 giugno 2004, il Consiglio di sicurezza, nel definire le procedure e i tempi per il passaggio dei poteri ad un Governo sovrano ad interim dell’Iraq, ha ribadito l'autorizzazione alla presenza di una forza multinazionale ed ha stabilito che tale forza “avrà l'autorità di prendere tutte le misure necessarie per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq, conformemente alle lettere” del nuovo premier iracheno e del segretario di Stato statunitense, allegate alla risoluzione, in cui veniva espressa, fra l’altro, “la richiesta irachena che continui la presenza della forza multinazionale e ne vengono esposti i compiti, compresi la prevenzione e la dissuasione dal terrorismo”.
Il Consiglio di sicurezza richiedeva altresì “agli Stati membri e alle organizzazioni regionali e internazionali di contribuire all'assistenza della forza multinazionale, comprese le forze militari, come stabilito in accordo con il governo dell'Iraq, per andare incontro ai bisogni della popolazione irachena di sicurezza e di stabilità, di assistenza umanitaria e per la ricostruzione, e di appoggiare gli sforzi dell'UNAMI, la missione ONU di assistenza all'Iraq”.
La presenza italiana ha avuto il compito di garantire la cornice di sicurezza essenziale per consentire l’arrivo degli aiuti ed a contribuire con capacità specifiche alle attività di intervento più urgente nel ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali. Tra i compiti del contingente militare vi sono stati: la creazione e il mantenimento di un ambiente sicuro; il concorso al mantenimento dell’ordine pubblico; funzioni di polizia militare; il supporto alle attività di sminamento; le rilevazioni biologiche e chimiche; l'assistenza sanitaria; la gestione aeroportuale; il supporto alle attività dell’ORHA (Office of Riabilitation and Humanitarian Assistance).
Dal 15 luglio 2003, il contingente militare italiano, assegnato alla regione meridionale dell'Iraq, posta sotto il comando britannico, ha operato sul territorio iracheno nella provincia di Dhi Qar (area di Nassirya). Esso era formato da unità e reparti appartenenti alle forze armate ed all’Arma dei carabinieri.
Nell'ambito della missione ha operato, dal 9 maggio all'8 ottobre 2003, un contingente di circa 30 carabinieri, con il compito di fornire il supporto di sicurezza all'ospedale da campo inviato a Baghdad dalla CRI. Un nucleo di unità del Corpo Militare e delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, hanno contribuito all’operazione con assetti sanitari di varia natura inseriti, tra l'altro, all’interno di un ospedale da campo dell’Esercito installato a Nasiriyah.
Ha inoltre operato un Nucleo di Carabinieri
appartenenti al Comando per
L'impiego delle forze militari italiane è stato strettamente connesso alla realizzazione del piano operativo di emergenza messo a punto dalla Task Force coordinata dal Ministero degli esteri, con l'apporto del Ministero della difesa e di altri dicasteri. Gli interventi hanno riguardato la fornitura di aiuti di prima necessità alla popolazione irachena, l'assistenza tecnica per la realizzazione delle opere urgenti di ripristino delle infrastrutture e dei servizi.
Il 12 novembre 2003, un attentato terroristico alla base dei Carabinieri di Nasiriyah ha provocato 19 morti e 21 feriti. Hanno perso la vita: 12 carabinieri: Enzo Fregosi, Giovanni Cavallaro, Alfonso Trincone, Alfio Ragazzi, Massimiliano Bruno, Daniele Ghione, Filippo Merlino, Giuseppe Coletta, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Horatio Maiorana, Andrea Filippa; 5 soldati dell'Esercito: Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Emanuele Ferraro, Alessandro Carrisi, Pietro Petrucci, e 2 civili: Stefano Rolla e Marco Beci.
Nel periodo tra marzo e maggio 2004 sono rimasti feriti, durante aggressioni o incidenti accaduti a Nasiriyah, 20 militari del contingente italiano.
Il 17 maggio
Il 5 luglio
Il 21 gennaio
Il 15 marzo
Il 31 maggio
Il 14 luglio
Il 27 aprile 2006 hanno perso la vita in un attentato ad una pattuglia del contingente italiano a Nasiriyah, quattro militari italiani: il capitano Nicola Ciardelli e i marescialli Enrico Frassanito, Franco Lattanzio e Carlo De Trizio. Nell'attentato è rimasto ucciso anche il graduato della Polizia Militare rumena Bogdan Hancu, facente parte del contingente rumeno che opera nell'ambito della missione italiana.
Il 5 giugno
Il 21 settembre
La partecipazione italiana è cessata il 30 novembre 2006.
Consistenza del contingente italiano 23/10/2006
1.677 unitàdi cui:
Aeronautica 220
Carabinieri 384
Marina 5
Esercito 1.068
Riferimenti normativi
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003 ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004.
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 112, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 158, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alla missione internazionale in Iraq
Il D.L. 112/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n. 9, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alla missione internazionale in Iraq (decaduto)
Il D.L. 9/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies bis del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all’esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha autorizzato la spesa per il rientro del contingente italiano entro l'autunno 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha autorizzato la spesa per il rientro del contingente italiano entro l'autunno 2006.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
15 aprile 2003 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro degli esteri) in merito ad un intervento di emergenza umanitaria in Iraq e approvazione delle risoluzioni Arrighi ed altri 6-00060, Grignaffini ed altri 6-00061, Violante ed altri 6-00063, Colasio ed altri 6-00064 e Vito ed altri 6-00065
15 aprile 2003 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro degli esteri) sulla crisi internazionale e connesse mozioni nelle sedute del 9 e del 15 aprile e approvazione delle risoluzioni Andreotti ed altri 6-00045 e Schifani ed altri 6-00046
8 maggio 2003 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione Deiana ed altri 3-02283 (Question time ministri) sull'invio in Iraq di una delegazione della Croce rossa scortata dai carabinieri
8 maggio 2003 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interpellanza urgente Deiana ed altri 2-00735 sui compiti operativi e regole di ingaggio del contingente militare italiano che sarà inviato in Iraq
14 maggio 2003 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'impiego di un contingente militare italiano nell'ambito dell'intervento umanitario in Iraq
19 giugno 2003 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interpellanza urgente Deiana ed altri 2-00804 sull'evoluzione della situazione in Iraq
5 novembre 2003 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione Bulgarelli 3-02830 (Question time ministri) sul ruolo del contingente italiano in Iraq
12 novembre 2003 Camera Assemblea
Informativa urgente del Governo (Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro della difesa) sull'attentato al contingente militare italiano di stanza a Nassiriya in Iraq
12 novembre 2003 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro della difesa) sull'attentato al contingente militare italiano in Iraq
17 dicembre 2003 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'aggiornamento delle missioni internazionali
17 dicembre 2003 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'aggiornamento delle missioni internazionali in corso
22 gennaio 2004 Senato Assemblea
Svolgimento dell’interpellanza Malabarba ed altri 2-00477, con procedimento abbreviato ai sensi dell’articolo 156-bis del Regolamento, sulla presenza del contingente militare italiano in Iraq
7 aprile 2004 Camera Assemblea
Informativa urgente del Governo (Ministro degli Esteri) sull'attuale situazione in Iraq
7 aprile 2004 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della Difesa) sui più recenti eventi della missione militare nazionale in Iraq
14 aprile 2004 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Audizione del Ministro degli esteri sulla situazione in Iraq
21 aprile 2004 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione Deiana 3-03274 (Question time ministri) sulla natura della missione italiana in Iraq
18 maggio 2004 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della Difesa) sui più recenti eventi militari a Nassiriya
20 maggio 2004 Senato Assemblea
Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri sui più recenti sviluppi della situazione in Iraq e conseguente discussione con le connesse mozioni ed approvazione, con modificazioni, della mozione Andreotti ed altri 1-00276, e della risoluzione Schifani ed altri 6-00062
20 maggio 2004 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio dei Ministri) sulla situazione in Iraq ed approvazione della risoluzione Vito ed altri 6-00095
17 giugno 2004 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interpellanza urgente Stradiotto ed altri 2-01203 sull'organizzazione sanitaria dei militari italiani in Iraq
27 agosto 2004 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (ministro degli affari esteri e sottosegretario alla difesa) sugli sviluppi della situazione in Iraq
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
25 gennaio 2005 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretario per la difesa), nelle sedute del 25 e 27 gennaio 2005, sul decesso di un sottufficiale avvenuto in Iraq
25 gennaio 2005 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretario per la difesa), nelle sedute del 25 e 27 gennaio 2005, sul decesso di un sottufficiale avvenuto in Iraq
5 luglio 2005 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Presidente sulla missione di una delegazione delle commissioni affari esteri e difesa in Iraq
13 luglio 2005 Senato Commissione Difesa
Sulla missione di una delegazione delle commissioni affari esteri e difesa in Iraq
19 gennaio 2006 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sul piano di permanenza del contingente militare in Iraq
7 giugno 2006 Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo sul grave attentato subito da una pattuglia del contingente militare italiano a Nassiriya
14 giugno 2006 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Esteri
Audizione del ministro degli affari esteri sulle linee programmatiche del suo dicastero
Missione Artemis (Conclusa)
Missione di stabilizzazione in Bumia (Repubblica democratica del Congo)
Partecipazione italiana dal 12 giugno 2003
La missione è durata tre mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Con la risoluzione 1484/2003 del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU, è stato autorizzato lo schieramento di una forza di
emergenza interinale in Bunia (regione di Ituri nella parte settentrionale
della Repubblica democratica del Congo) fino al 1° settembre 2003. I compiti
della missione, che si è svolta in stretto coordinamento con la missione MONUC,
erano: a) migliorare la situazione umanitaria in Bunia; b) contribuire alla
stabilizzazione delle condizioni di sicurezza; c) assicurare la protezione nei
campi-profughi; d) garantire la sicurezza dell'aeroporto. La risoluzione del
Consiglio di sicurezza dell’ONU n.1501 del 26 agosto
L'Unione europea, rispondendo alle sollecitazioni dell'ONU, ha avviato, con la decisione comune adottata dal Consiglio della UE il 5 giugno 2003, la missione Artemis.
Il comando della missione, iniziata il 12 giugno, è stato affidato alla Francia, che ha agito in qualità di "Nazione quadro" (Framework Nation) per l'operazione, cui hanno partecipato, oltre a unità della Legione Straniera, anche reparti britannici, svedesi, belgi, tedeschi, irlandesi, italiani (ufficiali di staff), canadesi, sudaficani, senegalesi, nigeriani e pakistani.
Consistenza del contingente italiano al 31/08/03
1 unitàdi cui:
Esercito 1
MissioneCessate il fuoco sui Monti Nuba(Conclusa)
Monitoraggio sul cessate il fuoco sui Monti Nuba
Partecipazione italiana dal 3 aprile 2003
La missione è durata due anni e quattro mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making)
Dal 1985 è iniziata, sulle montagne Nuba, in Sudan, una sanguinosa guerra che contrappone le milizie nazionali sudanesi all'esercito del Sudan People’s Liberation Movement/Nuba (SPLM/Nuba).
I Nuba, popolo africano in prevalenza di religione islamica moderata, abitano una delle aree agricole più fertili del Sudan, nella zona settentrionale. La politica di discriminazione del Governo di Karthoum verso queste popolazioni, per costringerle ad abbandonare le loro terre, si è intensificata, a partire dal 1983, con l'imposizione della legge islamica all'intero Paese.
Il 19 gennaio 2002 è stato firmato sul Bürgenstock (Svizzera) l’accordo di cessate il fuoco nella regione dei Monti Nuba, negoziato fra il Governo centrale e il SPLM/Nuba con la mediazione congiunta degli Stati Uniti e della Svizzera.
L’accordo prevede anche un importante disimpiego militare per facilitare il ritorno e il ristabilimento della popolazione e la ripresa dell’attività agricola nelle regioni fertili dei Monti Nuba. Il mantenimento del cessate il fuoco consente inoltre la realizzazione di iniziative umanitarie, tra le quali l’invio dell’aiuto d’urgenza, lo sminamento della regione ed il ripristino delle infrastrutture.
L'accordo istituisce altresì una Commissione per la supervisione del cessate il fuoco “Joint Military Commission” (JMC) che riunisce rappresentanti delle due Parti nel conflitto e osservatori internazionali.
Questi ultimi, a loro volta, sono riuniti in seno a una Missione congiunta di supervisione “Joint Monitoring Mission” (JMM). Gli osservatori internazionali sono stati messi a disposizione da alcuni Paesi appartenenti a un gruppo informale di “Paesi amici dei Monti Nuba” (Norvegia, Stati Uniti, Svizzera, Svezia, Francia, Italia, Regno Unito e Paesi Bassi).
Il cessate il fuoco nei Monti Nuba ha rivestito una grande importanza per il processo di pace nazionale nel Sudan.
Il 26 maggio 2004, nell’ambito dei protocolli di pace firmati tra le parti, a Naivasha (Kenia), è stato raggiunto un accordo sullo statuto speciale per la provincia dei Monti Nuba. Il 9 gennaio 2005 è stato firmato a Nairobi l’accordo di pace tra il Governo di Khartoum e il Sudan People's Liberation Army (SPLA). L’Accordo ha recepito i sei protocolli siglati nei due anni e mezzo di trattative, compreso l’Accordo del maggio 2004 sull’amministrazione della regione dei Monti Nuba.
La partecipazione italiana alle attività relative al processo di pace in Sudan si è conclusa il 19 luglio 2005. L’Osservatore militare della JMC (Joint Monitoring Commission) è stato integrato nella missione UNMIS dell’ONU.
Consistenza del contingente italiano 06/09/2005
1 unitàdi cui:
Esercito 1
Riferimenti normativi
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42,
Il D.L. 4/2003 ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha finanziato ulteriormente il programma della missione al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e al finanziamento si è successivamente provveduto con la legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha finanziato ulteriormente il programma della missione
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
8 maggio 2003 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione Volontè ed altri 3-02284 (Question time ministri) sulle iniziative volte a favorire il processo di pace in Sudan
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
Missione Coherent Behaviour (Conclusa)
Missione di EUROMARFOR per la sorveglianza e monitorizzazione del traffico mercantile al fine di prevenire attività illegali in alto mare
Partecipazione italiana dal 4 ottobre 2002
La missione è durata due mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Il 1° ottobre 2002, nella base navale di Taranto, è stato attivato il Gruppo Navale EUROMARFOR, composto dal cacciatorpediniere italiano Francesco Mimbelli, da un cacciatorpediniere francese ed una corvetta spagnola, per l'impiego della Forza nell'operazione "Coherent Behaviour" nel Mar Mediterraneo Orientale. L'operazione "Coherent Behaviour", a guida italiana, ha rappresentato il primo impiego di EUROMARFOR in attività operative da quando è stata creata, inquadrandosi nell'insieme delle iniziative intraprese dopo l'11 settembre 2001 per contribuire alla lotta contro il terrorismo internazionale. E' stata la prima missione promossa da una coalizione formata unicamente da Paesi europei.
Il Gruppo Navale è stato impiegato in operazioni di sorveglianza e monitorizzazione del traffico mercantile tese a prevenire attività illegali in alto mare, ed ha cooperato con le Forze Navali Statunitensi e della NATO impegnate in simili attività nel Mediterraneo Orientale.
L'EUROMARFOR (EMF) è una Forza Navale creata nel 1995 dai quattro Paesi membri - Francia, Italia, Portogallo e Spagna - per l'assolvimento di tutte quelle missioni, dette di Supporto alla Pace, che vanno al di fuori del concetto dell'autodifesa collettiva. Questa Forza Navale, che riunisce sotto la stessa bandiera circa 700 uomini e donne, è posta a rotazione sotto i Comandanti Navali dei quattro Paesi della EMF ed opera attualmente sotto il controllo operativo italiano.
L'operazione si è conclusa il 30 novembre 2002.
Consistenza del contingente italiano al 02/12/02
400 unitàdi cui:
Marina 400
MissioneCOMMZW (Conclusa)
Missione NATO per garantire le vie di accesso per i rifornimenti logistici alle truppe della KFOR presenti in Kosovo
Partecipazione italiana dal 1 settembre 1999
La missione è durata due anni e nove mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
La missione NATO COMMZ W (Communication Zone West) ha avuto inizio il 1° settembre 1999, con il compito di assicurare le vie di comunicazione per i rifornimenti logistici a KFOR e mantenere i necessari contatti con le organizzazioni internazionali presenti.
L’Italia ha partecipato all’operazione, di cui ha assunto il comando, con un contingente che comprendeva, oltre a circa 1000 uomini dell’Esercito, un ospedale da campo, una componente elicotteristica dell’Esercito su AB-205, 40 Carabinieri come Polizia Militare e 30 uomini del 72° stormo AMI su elicotteri NH-500 idonei anche per soddisfare esigenze sanitarie. La missione ha avuto sede a Durazzo, Tirana, Ure e Puke. Nell’ambito della riconfigurazione della presenza NATO nei Balcani, il 17 giugno 2002 sono stati costituiti il NATO Headquarters in Tirana (NHQT) ed il NATO Headquarters in Skopje (NHQS). NHQT ha assunto le funzioni svolte da COMMZ-W. Di conseguenza, il Comandante di COMMZ-W è diventato NATO Senior Military Representative (SMR) in Tirana.
Consistenza del contingente italiano al 09/06/02
1.080 unitàdi cui:
Carabinieri 40
Esercito 1.040
Riferimenti normativi
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Missione Deliberate Force (Conclusa)
Attacchi NATO ai serbo-bosniaci
Partecipazione italiana dal 4 settembre 1995
La missione è durata dieci giorni
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di polizia internazionale a sostegno delle operazioni di ristabilimento della pace (peace-enforcing)
In seguito al bombardamento di Sarajevo avvenuto
il 29 agosto 1995 ad opera dei serbo-bosniaci, che provocò più di trenta morti,
L’intervento era basato principalmente sulle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU 816 e la 836 del 1993. La prima vieta i voli militari nel cielo della Bosnia-Erzegovina, mentre la seconda autorizza l’uso della forza a difesa delle sei “zone protette” musulmane in Bosnia: Sarajevo, Srbrenica, Goradze, Tuzla, Bihac e Zepa. La risoluzione 836 prevede tra l'altro: l’estensione del mandato della Forza di protezione delle Nazioni Unite (Unprofor) per consentirle, nelle zone di sicurezza, di dissuadere gli attacchi, controllare il cessate il fuoco e favorire il ritiro delle unità non bosniache. Le operazioni, iniziate il 30 agosto 1995, si sono svolte con l’assenso del rappresentante del Segretario generale dell’ONU. Nella fase iniziale l’Italia ha messo a disposizione le 12 basi militari dalle quali sono decollati gli aerei che hanno condotto i raid in territorio bosniaco. Successivamente si è registrata la partecipazione di velivoli italiani alle operazioni militari.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
30 agosto 1995 Senato Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sull'evoluzione della crisi nella ex Iugoslavia
13 settembre 1995 Camera Commissione Esteri
Comunicazioni del Governo (Ministro degli Esteri) sullo sviluppo della situazione nella ex Iugoslavia
14 settembre 1995 Camera Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della Difesa) sulla partecipazione italiana alle operazioni NATO in Bosnia Erzegovina
21 settembre 1995 Senato Commissione Esteri
Comunicazioni del Governo (Ministro degli Esteri) sugli sviluppi della situazione nella ex Iugoslavia
Missione Deny flight (Conclusa)
Pattugliamento NATO della zona no fly in Bosnia decretata dall'ONU
Partecipazione italiana dal 12 aprile 1993
La missione è durata due anni e otto mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
L’operazione Deny Flight è stata avviata dalla
NATO per far rispettare la zona di interdizione al volo sopra
L’Italia, che non ha partecipato con propri velivoli in quanto paese limitrofo alla ex Yugoslavia, ha però messo a disposizione le basi aeree sul proprio territorio il 2 aprile 1993, fornendo il supporto necessario all’effettuazione delle operazioni.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
9 marzo 1993 Camera Commissione Difesa
Svolgimento delle interrogazioni Ingrao 5-00757 e Calzolaio 5-00797, concernenti il rafforzamento della presenza militare nell’Adriatico e le richieste dell’uso di basi aere italiane in relazione alla crisi in Bosnia
13 ottobre 1993 Camera Commissione Difesa
Svolgimento dell’interrogazione Fragassi 5-01141, concernente i rischi del preponderante ruolo delle truppe USA nell’operazione “Deny Flight” nella ex Jugoslavia
Missione Determined Falcon (Conclusa)
Manovre aeree NATO al confine tra Albania e Macedonia per dissuadere le iniziative serbe nel Kosovo
Partecipazione italiana dal 15 giugno 1998
La missione è durata un giorno
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making)
Le manovre aeree, decise dai vertici NATO, svolte nella giornata del 15 giugno 1998, avevano lo scopo di dissuadere le iniziative serbe nel Kosovo, dimostrando le capacità dell’Alleanza di organizzare rapidi attacchi aerei nei Balcani.
Nella missione sono stati impegnati 85 aerei di tredici nazioni, di cui 68 caccia e cacciabombardieri e 17 i velivoli di supporto (aerei radar e per rifornimento in volo) che hanno sorvolato i cieli albanesi e macedoni parallelamente al confine aereo del Kosovo.
L’Italia ha partecipato con 6 aerei: 2 Tornado, 2 AMX e 2 F3.
La maggior parte dei velivoli impiegati nelle manovre sono decollati dalle basi italiane di Aviano, Istrana, Ghedi, Villafranca, Piacenza, Gioia del Colle e Trapani. 4 Harrier Usa si sono levati dalla portaelicotteri “Wasp” trasferita in Adriatico dalla Turchia, mentre altri caccia sono giunti dalla Francia, dalla Grecia, dall’Olanda, dalla Gran Bretagna e dalla Germania.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
17 giugno 1998 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione Ranieri 3-02511 (Premier question time) sulla situazione in Kosovo
Missione DIATM (Conclusa)
Delegazione italiana di assistenza tecnico militare in Marocco
Partecipazione italiana dal 3 settembre 1969
La missione è durata trenta anni e quattro mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
La cooperazione tecnico-militare tra l'Italia ed il Regno del Marocco ha avuto inizio il 3 settembre 1969.
Il compito era quello di assistere il personale militare marocchino sia in campo tecnico che addestrativo, per mantenere efficienti ed operativi gli elicotteri venduti dall'Italia alle Forze armate di quel paese.
Successivamente, un Accordo firmato il 10 gennaio
Consistenza del contingente italiano al 31/12/00
5 unitàdi cui:
Esercito 5
Missione Distinguished Games (Conclusa)
Assistenza al Governo greco per concorrere alla sicurezza di Giochi Olimpici 2004
Partecipazione italiana dal 29 luglio 2004
La missione è durata due mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
La missione Distinguished Games è stata avviata dalla NATO in occasione dei Giochi Olimpici 2004 che si sono svolti in Grecia.
Il principale compito della missione è consistito nell’assistere il Governo greco per concorrere alla sicurezza dei Giochi, attraverso: a) la sorveglianza aerea con l'impiego di velivoli AWACS; b) la sorveglianza marittima tramite le unità impegnate nell'operazione “Active Endeavour"; c) il rischieramento di una task force tratta dal Battaglione NATO Multinazionale per la difesa CBRN (Chemical Biological Radiological Nuclear) - NATO MN CBRN Defense Battalion; d) la condivisione di informazioni.
L'Italia ha partecipato con 21 uomini del 7° Reggimento NBC "Cremona" e con personale dell'Aeronautica facente parte della componente AWACS NATO. L’operazione si è conclusa il 30 settembre 2004.
Consistenza del contingente italiano 27/09/2004
21 unità di cui:
Esercito 21
Missione Eagle Eye (Conclusa)
Missione della NATO per il controllo aereo del Kosovo
Partecipazione italiana dal 27 novembre 1998
La missione è durata quattro mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L’operazione “Eagle Eye” è consistita nel controllo aereo della NATO nel Kosovo, accettato dalla Repubblica federale jugoslava con un accordo siglato a Belgrado il 15 ottobre 1998. Sull'operazione, che ha supportato la missione KVM di verifica del cessate il fuoco nel Kosovo ed è stata diretta dal comandante in capo delle forze alleate del Sud Europa, è intervenuta anche la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 1203 del 24 ottobre 1998 .
A "Eagle Eye" hanno preso parte aerei NATO da ricognizione non armati e velivoli da ricognizione teleguidati, con il compito di verificare il rispetto della risoluzione 1199/1998 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, che chiedeva la cessazione delle ostilità tra le parti.
L’Italia ha partecipato con 2 Breguet Atlantique ed un G222 per attività di sorveglianza elettronica.
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Missione Enduring Freedom (Conclusa)
Missione di sostegno alle operazioni militari degli Stati Uniti in Afghanistan
Partecipazione italiana dal 18 novembre 2001
La missione è durata cinque anni
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 che hanno colpito gli Stati Uniti, è stata avviata l’operazione Enduring Freedom (Libertà duratura), in Afghanistan, con l'obiettivo di combattere il terrorismo internazionale ed i regimi nazionali che lo sostengono.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il giorno successivo agli eventi, ha adottato la risoluzione n. 1368, nel cui preambolo si riconosceva il diritto di legittima difesa individuale e collettiva degli Stati Uniti. Va aggiunto che il paragrafo 1 definiva gli attacchi terroristici “una minaccia alla pace” e nel paragrafo 5 si affermava che il Consiglio era “pronto ad adottare tutte le misure necessarie per rispondere agli attacchi terroristici”.
Lo stesso 12 settembre 2001, il Consiglio atlantico ha adottato una determinazione in cui si affermava che, qualora fosse stato accertata l’origine esterna degli attacchi terroristici, avrebbe trovato applicazione l’articolo 5 del Trattato NATO, ai sensi del quale un attacco armato contro un membro dell’Alleanza deve essere considerato come un attacco contro tutti i membri dell’Alleanza stessa. Il Consiglio ha riconosciuto, il successivo 3 ottobre, per la prima volta nella storia dell'Alleanza, l’esistenza delle condizioni per l'applicazione dell’articolo 5 del Trattato.
Una coalizione di Stati a guida statunitense, di cui favevano parte sia Paesi dell'Alleanza Atlantica che Paesi non facenti parte della NATO, ha quindi autonomamente avviato l’operazione Enduring Freedom contro obiettivi militari e basi terroristiche in territorio afgano, con l’obiettivo, in particolare, di colpire le cellule dell’organizzazione terroristica Al Qaeda presenti nel Paese.
Le operazioni militari, iniziate il 7 ottobre con una serie di attacchi aerei contro obiettivi militari e basi terroristiche in territorio afgano, sono proseguite nei due mesi successivi provocando la caduta del regime talebano e la costituzione, a seguito della Conferenza di Bonn del 5 dicembre, svoltasi sotto il patrocinio dell'ONU, di un governo ad interim, con il compito di governare il paese per i primi sei mesi del 2002.
L’operazione ha progressivamente sviluppato una diversa configurazione e si è proposta di realizzare la definitiva pacificazione e stabilizzazione del Paese, oltre che con lo svolgimento di attività militari di contrasto degli insorti e delle formazioni terroriste, anche attraverso un supporto alle operazioni umanitarie.
L’Italia ha partecipato all’operazione dal
18 novembre 2001 con compiti di sorveglianza, interdizione marittima, nonché di
monitoraggio di eventuali traffici illeciti. Tali attività sono state svolte
inizialmente da un Gruppo navale d'altura guidato dalla portaeromobili
Garibaldi. Successivamente la partecipazione è stata limitata all’impiego di
una fregata. Dal 15 marzo al 15 settembre 2003 è stata operativa in Afghanistan
Dal gennaio 2003 al dicembre 2004 la componente navale italiana ha operato nell’ambito della forza marittima europea EUROMARFOR, con l’operazione “Resolute Behaviour”, che si è svolta nella zona del Corno d’Africa e del Golfo Arabico, con compiti di interdizione e contrasto navale, controllo del traffico marittimo, scorta di unità della coalizione.
Durante lo svolgimento della missione 8 militari italiani hanno operato presso il Comando USA di Tampa (Florida), dove ha sede il Quartier Generale del Comando Centrale statunitense, che esercita la responsabilità operativa delle forze in campo.
La partecipazione italiana alla missione è terminata il 3 dicembre 2006.
Consistenza del contingente italiano 23/10/2006
380 unitàdi cui:
Esercito 8
Marina 372
Riferimenti normativi
Decreto-legge 1° dicembre 2001, n.421, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 gennaio 2002, n. 6, recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione multinazionale denominata "Enduring Freedom"
Il D.L. 421/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
9 ottobre 2001 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro degli esteri) sui più recenti sviluppi della situazione internazionale ed approvazione delle risoluzioni Vito ed altri 6-00004 e Rutelli ed altri 6-00006
9 ottobre 2001 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio e Ministro della difesa) sui più recenti sviluppi della situazione internazionale ed approvazione delle risoluzioni Schifani ed altri 6-00008 e Angius ed altri 6-00009
23 ottobre 2001 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi della crisi internazionale
7 novembre 2001 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'impiego di contingenti militari italiani all'estero in relazione alla crisi internazionale in atto e approvazione delle risoluzioni Vito ed altri 6-00009 e Rutelli ed altri 6-00010
7 novembre 2001 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio e Ministro della difesa) sull'impiego di contingenti militari italiani all'estero in relazione alla crisi internazionale in atto e approvazione delle risoluzioni Schifani ed altri 6-00011 e Angius ed altri 6-00012
29 novembre 2001 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro degli affari esteri) sugli sviluppi della crisi internazionale
20 dicembre 2001 Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo sugli sviluppi della crisi internazionale (Ministro della difesa)
19 marzo 2002Camera Commissione difesa
Audizione del ministro della difesa sulla situazione della politica di difesa
17 aprile 2002 Senato Commissione difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sui programmi di sviluppo e di organizzazione del Dicastero alla luce della recente presentazione del "Libro bianco della Difesa 2002", nonché sui recenti sviluppi della situazione politica internazionale
9 luglio 2002 Camera Commissione Difesa
Audizione del Ministro della difesa sulle principali problematiche di settore
3 ottobre 2002 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'impegno italiano in Afghanistan nelle sedute del 2 e del 3 ottobre 2002 e approvazione delle risoluzioni Contestabile ed altri 6-00021, Fabris ed altri 6-00024 e Bordon ed altri 6-00026
3 ottobre 2002 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'impegno italiano in Afghanistan nelle sedute del 2 e del 3 ottobre 2002 e approvazione delle risoluzioni Ramponi ed altri 6-00033, Pisicchio ed altri 6-00035 e Castagnetti ed altri 6-00037
17 dicembre 2002 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'aggiornamento degli impegni internazionali della difesa
15 gennaio 2003 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione a risposta immediata Deiana 3-01793 sull'invio di un contingente di alpini in Afghanistan
25 marzo 2003 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi delle operazioni dei contingenti militari in Afghanistan
26 marzo 2003 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi delle operazioni dei contingenti militari italiani in Afghanistan
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
17 novembre 2005 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interpellanza urgente Deiana e altri 2-01657 sull'ipotesi di un comando unificato delle missioni ISAF ed Enduring Freedom
MissioneEntebbe (Conclusa)
Missione di soccorso alle popolazioni del Rwanda
Partecipazione italiana dal 3 giugno 1994
La missione è durata sette giorni
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
E' stata la seconda missione di soccorso alle popolazioni del Rwanda avviata dal Governo italiano, dopo la missione "Ippocampo Rwanda". La missione è consistita nell'effettuare il trasporto sanitario d'emergenza in Italia di cento profughi ruandesi, per la maggior parte bambini, raccolti nei campi profughi dall’organizzazione 'Insieme per la pace' e trasportati all’aeroporto di Entebbe (Uganda).
Per il trasporto in Italia sono stati impiegati tre velivoli C.130 ed un G.222 della 46/ma Brigata aerea. E' stato inoltre assicurato il trasporto dall'Italia di generi di prima necessità e la realizzazione a Entebbe di un posto di primo soccorso per assistere i bambini in precarie condizioni di salute.
Il comando dell'operazione è stato affidato a un ufficiale dell'Aeronautica Militare, mentre il contingente interforze era costituito da 18 elementi della brigata "Folgore", incaricati della protezione della componente sanitaria composta da 6 medici (4 dell'Esercito e due della Marina Militare), 3 sottufficiali e 6 infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana. Un centinaio di profughi ruandesi, in prevalenza bambini, giunti via terra a Entebbe su convogli dell'UNAMIR, della Croce Rossa Internazionale e dell'UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), sono stati successivamente imbarcati sugli aerei per l'Italia.
Consistenza del contingente italiano al 03/06/94
24 unitàdi cui:
Marina 2
Esercito 22
MissioneEssential Harvest (Conclusa)
Missione per la raccolta delle armi dei guerriglieri dell'UCK in Macedonia
Partecipazione italiana dal 27 agosto 2001
La missione è durata un mese
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
In seguito alla richiesta del Presidente della
Repubblica macedone, formulata il 14 giugno 2001, e all’accordo che metteva
fine ai combattimenti interetnici durati circa sei mesi, firmato a Skopje il
successivo 13 agosto dai principali leader macedoni e albanesi ed accettato
anche dai guerriglieri esclusi dai negoziati, il Consiglio atlantico, il 22
agosto
Consistenza del contingente italiano al 27/08/01
740 unitàdi cui:
Esercito 708
Carabinieri 32
Riferimenti normativi
Decreto-legge 18 settembre 2001, n. 348, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 406, recante disposizioni urgenti per la partecipazione militare italiana alla missione internazionale di pace in Macedonia
Il D.L. 348/2001 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
1 agosto 2001 Camera Commissione Difesa
Audizione del sottosegretario di Stato per la difesa sull'eventuale impiego di militari italiani nell'ambito di possibili iniziative connesse alla situazione in Macedonia
21 agosto 2001 Commissioni congiunte Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) in ordine alla partecipazione di un contingente militare italiano alla missione NATO Essential Harvest in Macedonia
EUFOR RD Congo (Conclusa)
Missione dell'Unione europea a sostegno della missione MONUC dell’ONU
Partecipazione italiana dal 17 luglio 2006
La missione è durata cinque mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Il
Consiglio di sicurezza dell’ONU, con la risoluzione 1671 del 25 aprile
Il Consiglio dell’Unione europea ha successivamente costituito, con l’azione comune 2006/319/PESC del Consiglio del 27 aprile 2006, la missione EUFOR RD Congo, della quale era prevista una durata non superiore ai quattro mesi dopo lo svolgimento della prima tornata elettorale.
Tale operazione intendeva garantire il regolare svolgimento delle operazioni elettorali e delle fasi immediatamente successive alla proclamazione dei risultati. I principali compiti assegnati a EUFOR erano:
§ il supporto a MONUC nello stabilizzare la situazione in caso di difficoltà ad operare con i mezzi a sua disposizione;
§ la protezione dei civili sotto la minaccia di violenze in tutta l’area di impiego;
§ il contributo alla protezione dell’aeroporto di Kinshasa;
§ l’assicurare la sicurezza e la libertà dei movimenti del personale e l’esecuzione di operazioni di portata limitata per l’estrazione del personale in pericolo.
Il contributo italiano era costituito da un velivolo da trasporto C-130J dell’Aeronautica Militare garantiva alla missione un supporto strategico in termini di movimentazione e sostentamento di uomini, materiali e mezzi. Il velivolo poteva essere anche utilizzato per evacuazioni mediche urgenti. 65 militari dell’Aeronautica Militare, dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri erano presenti nell’Operational Headquarters di Potsdam e nel Force Headquarters di Kinshasa.
Le prime elezioni si sono svolte il 30 luglio 2006 e, a seguito del mancato conseguimento del quorum del 50% da parte dei candidati presidenziali, ad esse è seguito un turno di ballottaggio che si è tenuto il 29 ottobre successivo.
La missione si è conclusa il 15 dicembre 2006.
Consistenza del contingente italiano 23/10/2006
65 unitàdi cui:
Aeronautica 50
Esercito 10
Carabinieri 5
Riferimenti normativi
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Missione EUMM (Conclusa)
Missione dell'Unione europea di monitoraggio nella ex Jugoslavia
Partecipazione italiana dal 20 luglio 1991
La missione è durata quindici anni e tre mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
La missione, originariamente denominata ECMM
(European Community Monitor Mission), ha ricevuto l'autorizzazione ad operare
nel territorio della ex Yugoslavia a seguito degli accordi di Brioni del 7
luglio 1991. Successivi accordi con le Parti interessate hanno esteso
l'attività di osservazione della missione. Attualmente
La missione ha quali compiti principali la
monitorizzazione degli sviluppi relativi alla sicurezza, all'economia, agli
aspetti umanitari e a quelli politici, per consentire all'Unione europea
di formulare una politica comune verso i
Balcani. Attualmente il funzionamento della missione EUMM è disciplinato
dall’Accordo tra l’UE e
Il 7 gennaio 1992 quattro militari italiani - il tenente colonnello Enzo Venturini e i sottufficiali Marco Matta, Fiorenzo Ramacci e Silvano Natale - e un ufficiale francese, hanno perso la vita per l'abbattimento in volo dell'elicottero a bordo del quale viaggiavano.
Dal 1° gennaio 2001, la missione è stata denominata EUMM (European Union Monitoring Mission) ed ha rappresentato lo strumento di Politica Estera e di Sicurezza dell’Unione europea nei Balcani. La missione aveva sede a Sarajevo ed è stata, da ultimo, prorogata fino al 31 dicembre 2006 dall'Azione comune del Consiglio del 21 novembre 2005 che, al contempo, ne ha modificato il mandato: EUMM, pertanto, ha continuato a vigilare sugli sviluppi politici e di sicurezza nella zona di sua competenza, concentrandosi in particolare su Kosovo, Serbia e Montenegro.
Il 18 ottobre 2006, con la chiusura degli Uffici a Sarajevo e il previsto rientro del personale, si è conclusa la partecipazione italiana.
Consistenza del contingente italiano 22/9/2006
7 unità di cui:
Esercito 7
Riferimenti normativi
Decreto-legge 2 gennaio 1996, n. 2, recante differimento dei termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 426)
Il D.L. 2/1996 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1996
Decreto-legge 2 gennaio 1996, n. 1, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 1/1996 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato
Decreto-legge 1° marzo 1996, n. 99, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 99/1996 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato
Decreto-legge 1° marzo 1996, n. 100, recante differimento dei termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri e norme relative ad impegni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 426)
Il D.L. 100/1996 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1996
Decreto-legge 29 aprile 1996, n. 236, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 236/1996 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato
Decreto-legge 29 aprile 1996, n. 237, recante differimento dei termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri e norme relative ad impegni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 426)
Il D.L. 237/1996 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1996
Decreto-legge 1° luglio 1996, n. 346, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 428, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia
Il D.L. 346/1996 ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato
Decreto-legge 1° luglio 1996, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 426, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri e norme relative ad impegni internazionali ed alla cooperazione allo sviluppo
Il D.L. 347/1996 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1996
Legge 31 dicembre 1996, n. 667, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri e norme relative ad impegni internazionali (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 28 ottobre 1996)
La legge 667/1996 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1998
Legge 26 maggio 2000, n. 147, recante proroga dell'efficacia di talune disposizioni connesse ad impegni internazionali e misure riguardanti l'organizzazione del Ministero degli affari esteri (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 19 novembre 1998)
La legge 147/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003.
Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
Missione EUPAT (Conclusa)
Missione di polizia dell'Unione europea nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia
Partecipazione italiana dal 1 gennaio 2003
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
La missione EUPAT (European Union Police Advisory Team) La missione EUPAT (European Union Police Advisory Team) è stata istituita con l'Azione Comune del Consiglio dell'Unione europea del Consiglio del 24 novembre 2005, al termine dell'Operazione Proxima, che a sua volta era succeduta all'operazione militare Concordia.
Essa si svolge in ottemperanza dell'Accordo di Ohrid, firmato il 13 agosto 2001, dai rappresentanti dei partiti macedoni e quelli della minoranza albanese, con la mediazione degli Stati Uniti e dell’Unione europea.
Nell'ambito degli impegni assunti dalla UE in FYROM, la missione assicura il coordinamento e la complementarità con i programmi di istitution-building dell'OSCE e persegue l’obiettivo di rafforzare ulteriormente le strutture della polizia locale, con compiti di monitoraggio, di supervisione e di consulenza.
I principali compiti della missione sono: il consolidamento dell'ordine pubblico, inclusa la lotta alla criminalità organizzata; l'attuazione concreta della riforma globale del ministero degli interni, compresa la polizia; l'operativa transizione verso una polizia di frontiera e la creazione della stessa come parte dell'impegno più generale dell'UE destinato a promuovere la gestione integrata delle frontiere; la polizia locale nell'opera di rafforzamento della fiducia tra la popolazione; il rafforzamento della cooperazione con gli Stati limitrofi nel settore della polizia.
La missione si è conclusa il 14 giugno 2006.
Consistenza del contingente italiano 20/6/2006
9 unità di cui:
Polizia di Stato 7
Carabinieri 2
Riferimenti normativi
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
MissioneEUPOL Kinshasa (Conclusa)
Missione dell'Unione europea per l'assistenza alla Repubblica democratica del Congo nel rafforzamento dell'apparato di sicurezza interna
Partecipazione italiana dal 30 aprile 2005
La missione è durata sei mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU, con la risoluzione 1592/2005, ha sollecitato il governo di unità nazionale e di transizione della Repubblica democratica del Congo, a portare a buon fine la riforma nel settore della sicurezza. Successivamente il Governo della RDC ha richiesto all’Unione europea un intervento in tal senso, in considerazione del fatto che il deteriorarsi della condizione di sicurezza di quel Paese, potrebbe avere ripercussioni potenzialmente gravi sul processo di consolidamento della democrazia, dello Stato di diritto e della sicurezza internazionale e regionale.
Il 9 dicembre 2004 il Consiglio dell’Unione europea ha adottato l’azione comune 2004/847/PESC, che ha istituito una missione di polizia denominata EUPOL Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo, a partire dall’inizio del 2005. La missione, svolta nell’ambito PESD, aveva funzioni di controllo, guida e consulenza nella creazione e nell’avviamento di una unità integrata di polizia (IPU) congolese, per contribuire ad assicurare la protezione delle istituzioni statali e a rafforzare l’apparato di sicurezza interna.
Il perseguimento di tali obiettivi serviva ad accrescere le capacità di gestione dei compiti di mantenimento dell’ordine, in supporto al Governo di transizione della Repubblica Democratica del Congo durante il processo di transizione fino alla data delle elezioni (luglio 2006) e per i successivi cinque mesi. Nella settimana dal 10 al 15 maggio 2007 si sono svolte regolarmente le consultazioni per eleggere il presidente ed il relativo ufficio della direzione della Camera Alta del Parlamento (Senato). Il neo Presidente eletto del Senato rimarrà in carica per i prossimi quattro anni della legislatura in corso.
Il termine della missione, inizialmente
previsto dopo un anno, è stato prorogato al 30 giugno
Consistenza del contingente italiano 23/10/2006
4 unitàdi cui:
Carabinieri 4
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
MissioneGolfo 2 (Conclusa)
Missione militare navale nel Golfo Persico
Partecipazione italiana dal 16 agosto 1990
La missione è durata un anno
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di polizia internazionale a sostegno delle operazioni di ristabilimento della pace (peace-enforcing)
In seguito all'invasione irachena del Kuwait avvenuta il 2 agosto 1990, il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha adottato le risoluzioni 660 con la quale esigeva il ritiro immediato di tutte le forze irachene, e 661 con cui varava sanzioni economiche e imponeva l’embargo verso l’Iraq. A queste seguiva un’ennesima risoluzione che autorizzava l’uso della forza per garantire il rispetto dell’embargo. Il 16 agosto 1990 tre unità navali della Marina Militare sono state inviate nel Golfo Persico, nell’ambito dell’operazione Golfo 2, istituita per garantire l’applicazione dell’embargo. Si tattava di 2 corvette, cui si sono successivamente aggiunte 2 fregate e una nave appoggio.
L’operazione è avvenuta nell’ambito del collegamento operativo deciso dai Paesi UEO, impegnati, in collaborazione con gli Stati Uniti e altri Paesi dell’area mediorientale, nella predisposizione di una Forza multinazionale per imporre all’Iraq il rispetto delle risoluzioni ONU.
Inoltre, dal 25 settembre, dopo la decisione del Consiglio di sicurezza di varare l’embargo aereo verso l’Iraq, sono stati schierati presso la base militare di Al Dahfra, negli Emirati Arabi Uniti, 8 Tornado dell’Aeronautica Militare italiana, all’interno dell’operazione Locusta.
In applicazione della risoluzione del Consiglio
di sicurezza dell'ONU 678/1990, che ha autorizzato
Successivamente, il 16 febbraio, ha avuto inizio l’offensiva terrestre che si è conclusa il 28 febbraio con la liberazione del Kuwait e l’accettazione da parte dell’Iraq di tutte le risoluzioni ONU.
Le unità navali della forza multinazionale continuano il pattugliamento nel Golfo e il controllo dell’applicazione dell’embargo.
Nei mesi di marzo e aprile 1991 il gruppo navale italiano ha assunto la nuova configurazione operativa idonea per le operazioni di bonifica dalle numerose mine presenti nel Golfo. I cacciamine sono stati supportati da una nave appoggio e protetti da una fregata. Nell'agosto 1991 il 20° Gruppo Navale, dopo aver ultimato il compito affidatogli, è rientrato in Italia.
Consistenza del contingente italiano al 15/09/90
760 unitàdi cui:
Marina 760
Consistenza del contingente italiano al 15/04/91
418 unitàdi cui:
Marina 418
Riferimenti normativi
Decreto-legge 23 agosto 1990, n. 247, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 ottobre 1990, n. 298, recante provvedimenti urgenti in ordine alla situazione determinatasi nel Golfo Persico
Il D.L. 247/1990 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1990
Decreto-legge 19 gennaio 1991, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 1991, n. 88, recante ulteriori provvedimenti urgenti in ordine alla situazione determinatasi nell'area del Golfo Persico
Il D.L. 17/1991 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 1991
Decreto-legge 31 gennaio 1992, n. 45, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 45/1992 (decaduto) ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 26 marzo 1992, n. 243, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 243/1992 (decaduto) ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 26 maggio 1992, n. 297, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 297/1992 (decaduto) ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 24 luglio 1992, n. 347, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 347/1992 ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 29 settembre 1992, n. 392, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 392/1992 ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 4 dicembre 1992, n. 469, convertito dalla legge 2 febbraio 1993, n.23, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico
Il D.L. 469/1992 ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
11 agosto 1990 Commissioni congiunte Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla situazione nel Golfo Persico
22 agosto 1990 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla crisi del Golfo Persico e approvazione della risoluzione Mancino ed altri 6-00033
23 agosto 1990 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla crisi del Golfo Persico e approvazione della risoluzione Scotti ed altri 6-00143
16 gennaio 1991 Camera Assemblea
Discussione di mozioni e approvazione della risoluzione Gava ed altri 6-00151
17 gennaio 1991 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio) sulla crisi del Golfo Persico, nelle sedute del 16 e 17 gennaio 1991, e approvazione della risoluzione Mancino ed altri 6-00043
22 febbraio 1991 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio) sulla crisi del Golfo Persico, nelle sedute del 21 e 22 febbraio 1991, e approvazione della risoluzione Gava ed altri 6-00165
Missione IFOR (Conclusa)
Missione militare internazionale di pace per il rispetto degli Accordi di Dayton (Bosnia)
Partecipazione italiana dal 28 dicembre 1995
La missione è durata un anno
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Dopo la firma degli Accordi di Dayton, avvenuta a Parigi il 14 dicembre 1995, il Consiglio di sicurezza dell'ONU, con la risoluzione 1031 del 15 dicembre, ha autorizzato la costituzione dell’IFOR (Implementation Force), con il compito di garantire il rispetto degli Accordi di pace, la libera circolazione di tutte le etnie nella zona assegnata e la cooperazione con la popolazione per aiuti sociali.
L’attività dell’IFOR è stata avviata il 20 dicembre 1995, con l’operazione “Joint Endeavour”, condotta dalla NATO nei territori della Bosnia-Erzegovina.
Il 24 gennaio 1996 il caporalmaggiore Gerardo Antonucci e due soldati portoghesi hanno perso la vita in un'esplosione accidentale avvenuta all'interno di una camerata nell'ex ospedale pediatrico di Sarajevo che ospitava il contingente italiano e quello portoghese. Nell'esplosione sono rimasti feriti altri sei militari italiani.
Consistenza del contingente italiano al 01/07/96
2.566 unitàdi cui:
Esercito 2.566
Riferimenti normativi
Decreto-legge 2 gennaio 1996, n. 1, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 1/1996 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1996
Decreto-legge 1° marzo 1996, n. 99, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 99/1996 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1996
Decreto-legge 29 aprile 1996, n. 236, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 236/1996 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1996
Decreto-legge 1° luglio 1996, n. 346, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 428, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia
Il D.L. 346/1996 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1996
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
16 novembre 1995 Camera Commissione Difesa
Discussione e approvazione della risoluzione conclusiva Bampo 8-00011 sulla disponibilità alla partecipazione italiana ad un iniziativa internazionale di mantenimento della pace nell'ex Jugoslavia
16 novembre 1995 Camera Commissione Esteri
Discussione e approvazione della risoluzione Tremaglia 7-00501 sulla disponibilità alla partecipazione italiana ad un iniziativa internazionale di mantenimento della pace nell'ex Jugoslavia
15 dicembre 1995 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo all'Assemblea nelle sedute del 14 e 15 dicembre 1995, con approvazione della risoluzione Tremaglia ed altri 6-00038 (nuovo testo)
Missione Indus (Conclusa)
Missione umanitaria della NATO per l'assistenza e soccorso alle popolazioni pakistane colpite dal sisma dell'8 ottobre 2005
Partecipazione italiana dal 20 settembre 1999
La missione è durata tre mesi e mezzo
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
La missione denominata “Operazione Indus” (dal nome del maggiore fiume pakistano: l’Indo) si inserisce nel quadro degli aiuti forniti dall’Alleanza Atlantica alle popolazioni del Pakistan, colpite dal violento sisma che ha interessato il sud-est asiatico l’8 ottobre 2005.
In tale contesto è stato anche istituito, in Pakistan, un Comando facente parte della Forza di Risposta NATO (NRF - NATO Response Force), coordinato dal Joint Command NATO di Lisbona.
I
militari italiani, il cui rischiaramento è stato completato il 2 dicembre 2005,
operano nell’ambito dell’operazione con il compito di contribuire all’attività
di soccorso umanitario, al ripristino delle funzioni della rete viaria, allo
sgombero delle macerie, all’approntamento di campi per i senza tetto, al
ripristino della rete idrica. Il contingente italiano opera nell’area di Bagh,
città di 100.000 abitanti completamente rasa al suolo dal sisma e situata a
circa
Dal 18 ottobre al 22 novemrbe 2005, due velivoli C-130J rischierati sull’aeroporto di Incirlik (Turchia), hanno partecipato al ponte aereo umanitario NATO. La missione si è conclusa il 1° febbraio 2006.
Consistenza del contingente italiano al 2/1/2006
248 unitàdi cui:
Esercito 248
Riferimenti normativi
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha autorizzato la partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Missione INTERFET (Conclusa)
Missione per il ristabilimento della pace e della sicurezza a Timor Est
Partecipazione italiana dal 20 settembre 1999
La missione è durata cinque mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
A
seguito dell'accordo fra Portogallo e Indonesia, sanzionato dal Segretario
Generale ONU (5 maggio 1999), in Timor Est è stato indetto un referendum al fine
di stabilire la volontà popolare circa l'indipendenza della regione dalla
Repubblica di Indonesia. Per verificare il regolare svolgimento del referendum
e la validità dei risultati, è stata costituita (in ottemperanza a quanto
previsto dalle risoluzioni 1246 e 1257) una missione ONU denominata UNAMET
(United Nation Mission in East-Timor). Il referendum, tenutosi il 30 agosto
Alla missione ha partecipato un contingente italiano, nell’ambito dell’operazione Stabilise, costituito da unità della Marina militare, dell’Esercito e dell'Aeronautica, nonché dell'Arma dei carabinieri.
Consistenza del contingente italiano al 01/01/01
600 unitàdi cui:
Carabinieri 33
Aeronautica 42
Esercito 267
Marina 258
Riferimenti normativi
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2000
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
15 settembre 1999 Senato Assemblea
Discussione di mozioni sugli sviluppi della situazione a Timor Est nelle sedute dell'Assemblea del 14 e 15 settembre 1999 e approvazione delle mozioni 1-00432, 1-00433, 1-00434, 1-00436, 1-00438.
23 settembre 1999 Camera Assemblea
Informativa urgente del Governo (Vicepresidente del Consiglio dei ministri) sugli sviluppi della situazione a Timor Est
29 settembre 1999 Camera Assemblea
Discussione di mozioni sugli sviluppi della situazione a Timor Est e approvazione delle mozioni Mussi 1-00391; Bertinotti 1-00392; Soro 1-00398; Manzione 1-00399; Pagliarini 1-00400 e Danieli 1-00401.
Missione Ippocampo Rwanda (Conclusa)
Missione svolta nell'ambito dell'operazione "Silver back" per il recupero e l'evacuazione dei cittadini stranieri residenti nel Rwanda
Partecipazione italiana dal 10 aprile 1994
La missione è durata sette giorni
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
Quando nella primavera del 1994 il dilagare del conflitto tra le due maggiori etnie del Rwanda (Tutsi e Hutu) rischiava di coinvolgere anche i cittadini stranieri residenti nel Paese, dopo una serie di consultazioni a livello internazionale, è stata varata l'operazione "Silver Back", volta al loro recupero e rimpatrio. All'operazione ha partecipato anche l'Italia con un contingente formato da 112 uomini della Brigata "Folgore", 65 uomini del Comando Subacquei Incursori "Teseo Tesei" della Marina e 3 velivoli da trasporto della 46^ Brigata Aerea. Le forze italiane hanno operato congiuntamente con i reparti francesi, americani e belgi e con le forze dell'UNAMIR già presenti in Rwanda. Durante l'operazione, denominata "Ippocampo Rwanda", il contingente italiano ha provveduto al recupero e al rimpatrio di 279 cittadini.
Consistenza del contingente italiano al 10/03/94
255 unitàdi cui:
Aeronautica 78
Marina 65
Esercito 112
Missione IPTF (Conclusa)
Missione ONU di assistenza e riorganizzazione delle Forze di Polizia della Bosnia-Erzegovina (UNMIBH) operante a Brcko
Partecipazione italiana dal 27 maggio 1997
La missione è durata cinque anni e sette mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
La missione IPTF (Task Force Internazionale di
Polizia delle Nazioni Unite) è stata costituita il 21 dicembre 1995, con la
risoluzione 1035 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in conformità
con quanto stabilito nell'Accordo di pace sottoscritto a Dayton il 14 dicembre
1995 dai leader di Bosnia-Erzegovina, Croazia, e della Repubblica Federale di
Yugoslavia (Serbia e Montenegro). I compiti dell'lPTF consistono nel
ristrutturare e riformare la polizia locale per creare una Forza che sia multi-etnica,
efficace, trasparente e imparziale, all'altezza degli standard internazionali,
nonché nel facilitare il ritorno dei rifugiati. Con il mandato conferito dalla
risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1088/1996,
Tale operazione costituisce, insieme al JSAP
(Judical System Assessment Program) e ad una serie di Uffici civili ed
amministrativi, uno dei principali componenti dell’UNMIBH (United Nations
Mission in Bosnia and Herzegovina) che ha il compito di contribuire alla
creazione di norme di legge in Bosnia Erzegovina assistendo alla
riorganizzazione e ristrutturazione della polizia locale. UNMIBH coopera con
Consistenza del contingente italiano al 15/12/02
13 unitàdi cui:
Carabinieri 13
Riferimenti normativi
Decreto-legge 5 giugno 1997, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla L. 25 luglio 1997, n. 239, recante autorizzazione alla partecipazione di un contingente dell'Arma dei carabinieri alla Forza di polizia internazionale (IPTF) in Bosnia
Il D.L. 144/1997 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 23 novembre 1997
Decreto-legge 13 gennaio 1998, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 1998, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di cooperazione tra Italia e Albania nel settore della difesa, nonché proroga della permanenza di contingenti militari italiani in Bosnia-Erzegovina. Proroga della partecipazione italiana al gruppo di osservatori temporanei ad Hebron
Il D.L. 1/1998 ha prorogato la partecipazione italiana al 19 maggio 1998
Decreto-legge 30 giugno 1998, n. 200, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 270/1998)
Il D.L. 200/1998 (poi decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Legge 3 agosto 1998, n. 270, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 30 giugno 1998)
La legge 270/1998 ha prorogato la partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 24 giugno 1999
Decreto-legge 17 giugno 1999, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 1999, n. 269, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali nei territori della ex Jugoslavia, in Albania e ad Hebron, nonché autorizzazione all'invio di un ulteriore contingente di militari dislocati in Macedonia per le operazioni di pace nel Kosovo
Il D.L. 180/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 settembre 1999
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
MissioneJoint Guarantor (Conclusa)
Missione NATO a sostegno degli osservatori OSCE in Kosovo
Partecipazione italiana dal 9 dicembre 1998
La missione è durata tre mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Il Consiglio del Nord Atlantico aveva autorizzato il 4 dicembre l’esecuzione dell’operazione “Joint Guarantor", che prevedeva la costituzione della “Extraction Force”, con lo scopo di provvedere all'eventuale evacuazione dal Kosovo degli ispettori dell’OSCE, impegnati nella regione con l'incarico, tra l'altro, di verificare l'attuazione della risoluzione 1199/1998.
La forza di intervento della NATO a sostegno
della missione di verifica per il Kosovo, è stata attivata il 10 dicembre
II 20 marzo
Consistenza del contingente italiano al 28/01/99
250 unitàdi cui:
Esercito 250
Consistenza del contingente italiano al 21/04/99
1.050 unitàdi cui:
Carabinieri 7
Esercito 1.043
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 21 aprile 1999, n. 110, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 giugno 1999, n. 186, recante autorizzazione all’invio in Albania ed in Macedonia di contingenti italiani nell’ambito della missione NATO per compiti umanitari e di protezione militare, nonché rifinanziamento del programma italiano di aiuti all’Albania e di assistenza ai profughi
Il D.L. 110/1999 ha integrato il contingente italiano confermando il termine al 31 dicembre 1999
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
14 gennaio 1999 Senato Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni dei Ministri degli affari esteri e della difesa sulla situazione nel Kossovo e sulla partecipazione italiana alla "extraction force" in territorio macedone
MissioneKVM (Conclusa)
Missione OSCE per la verifica del cessate il fuoco e la promozione dei diritti umani
Partecipazione italiana dal 20 ottobre 1998
La missione è durata nove mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali OSCE
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
In seguito all'Accordo, stipulato il 16 ottobre
1998, tra
Ai 2000 “verificatori” è stato affidato il compito di controllare l'attuazione della risoluzione 1199/1998 - che chiedeva la cessazione delle ostilità tra le parti e il rispetto del cessate il fuoco- di osservare il ritiro delle forze speciali serbe dal Kosovo, il rientro dei profughi e il corretto svolgimento entro l'autunno del 1999 di elezioni locali.
La missione è stata coadiuvata da voli di ricognizione da parte della NATO (Operazione "Eagle Eye). Alle fasi del ritiro degli uomini impegnati nella missione ha provveduto la "Extraction Force" della NATO costituita, nell'ambito dell'operazione "Joint Guarantor", a sostegno della missione OSCE.
Consistenza del contingente italiano al 28/01/99
150 unitàdi cui:
Carabinieri 17
Esercito 133
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
MissioneLaos 1959 (Conclusa)
Missione di osservatori in merito all'infiltrazione di guerriglieri nel Laos
Partecipazione italiana dal 7 ottobre 1959
La missione è durata quaranta giorni
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making)
Missione svolta nell'ambito della costituzione di
una sottocommissione d'indagine prevista dalla risoluzione del Consiglio di
sicurezza dell'ONU n. 132 del 7 settembre 1959, di cui hanno fatto parte, oltre
all'Italia, l'Argentina, il Giappone e
MissioneLibano I (Conclusa)
Forza multinazionale di pace per garantire il ritiro da Beirut delle forze palestinesi
Partecipazione italiana dal 21 agosto 1982
La missione è durata un mese
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
La forza multinazionale di pace con il dispiegamento di contingenti militari a Beirut è stata costituita in seguito alla richiesta del Governo libanese a Italia, Francia e Stati Uniti.
Gli accordi bilaterali tra il Libano ed i tre Paesi hanno reso possibile il dispiegamento dei contingenti multinazionali sulla linea del cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi a Beirut ovest e l’attuazione del piano di Philip Habib, il mediatore americano, che prevedeva l'evacuazione dalla capitale libanese di oltre 7000 tra “fedayin” e dirigenti dell’OLP, nonché la tutela dell’incolumità degli abitanti della regione ed il ristabilimento della sovranità e delle autorità del Governo libanese.
La missione è stata affidata al 2° battaglione bersaglieri “Governolo”, composto da 1 Compagnia Comando, 2 Compagnie meccanizzate, 1 plotone genio e 1 plotone carabinieri, per un totale di 519 uomini (40 Ufficiali, 81 Sottufficiali e 389 militari di truppa) con al seguito circa 200 mezzi tra ruotati e cingolati. La missione è stata effettuata senza alcun incidente ed è terminata l’11 settembre 1982.
Consistenza del contingente italiano al 31/08/82
1.217 unitàdi cui:
Marina 708
Esercito 479
Carabinieri 40
Riferimenti normativi
Legge 29 dicembre 1982, n. 969 recante ratifica ed esecuzione dell'accordo effettuato mediante scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica libanese per la partecipazione dell'Italia alla Forza multinazionale di pace a Beirut (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 4 settembre 1982)
La legge 969/1982 ha ratificato lo scambio di lettere italo-libanese che fissa il termine della partecipazione italiana entro il 26 settembre 1982
Decreto-legge 27 settembre 1982, n. 686, convertito dalla legge 8 novembre 1982, n. 820, recante norme in materia di trattamento economico del personale facente parte della forza militare italiana impiegata in Libano.
La legge 686/1982 ha finanziato la missione per il 1982
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
7 luglio 1982 Camera Assemblea
Discussione e approvazione della mozione Bonalumi 1-00208 che impegna il Governo ad operare per il disimpegno militare delle forze in campo e la neutralizzazione di Beirut ovest garantita dall'esercito libanese e da contingenti di caschi blu dell'ONU
4 agosto 1982 Senato Commissione Esteri
Svolgimento delle interrogazioni Bufalini 3-02108 e Pozzo 3-02113: durante la seduta il Governo ha manifestato disponibilità a partecipare ad una forza multinazionale
5 agosto 1982 Camera Commissione Esteri
Discussione e approvazione della risoluzione Bianco 7-00222
Missione Libano II (Conclusa)
Forza multinazionale di interposizione per la tutela della popolazione della zona di Beirut
Partecipazione italiana dal 23 settembre 1982
La missione è durata un anno e sei mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
A seguito dei tragici avvenimenti accaduti il 18
settembre 1982 nei campi palestinesi di Sabra e Chatila, alla periferia ovest
di Beirut, ed alle consultazioni tra il Governo libanese ed il Segretario
Generale delle Nazioni Unite, in applicazione della risoluzione 521/1982 del
Consiglio di Sicurezza dell'ONU, il Governo libanese ha chiesto a Italia,
Francia e Stati Uniti di ripristinare una Forza multinazionale di pace (come
già avvenuto il mese precedente con l'operazione Libano I) da interporre in località
concordate della città di Beirut. Alla Forza multinazionale sono stati
assegnati i compiti di presidiare il territorio, di proteggere le popolazioni e
innanzitutto i campi palestinesi, di garantire alcuni punti strategici (in
particolare il porto e l’aeroporto), di facilitare il processo di affermazione
e rafforzamento dell’autorità del governo libanese. La forza media del
contingente italiano è stata di circa 2.300 uomini di cui 1.550 destinati alle
attività operative e
Consistenza del contingente italiano al 31/12/83
5.662 unitàdi cui:
Marina 3.344
Esercito 2.044
Carabinieri 274
Decreto-legge 27 settembre 1982, n. 686, convertito dalla legge 8 novembre 1982, n. 820, recante norme in materia di trattamento economico del personale facente parte della forza militare italiana impiegata in Libano.
La legge 686/1982 ha finanziato la missione per il 1982
Legge 29 dicembre 1982, n. 970 recante ratifica ed esecuzione dell'accordo effettuato mediante scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica libanese per la partecipazione dell'Italia alla nuova Forza multinazionale di pace per Beirut, firmato a Beirut il 29 settembre 1982 (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 16 ottobre 1982)
La legge 970/1982 ha ratificato lo scambio di lettere italo-libanese che non fissa il termine della partecipazione italiana
Legge 20 febbraio 1984, n. 11 recante copertura finanziaria delle spese relative alla forza militare italiana impiegata in Libano (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 14 ottobre 1983)
La legge 11/1984 ha finanziato la missione per il 1983 e 1984
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
22 settembre 1982 Senato Commissione Esteri
Svolgimento di interrogazioni sulla situazione in Libano e sul ritiro anticipato dalla zona di Beirut della forza di pace e del contingente italiano
23 settembre 1982 Camera Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla situazione in Libano
MissioneMandato fiduciario ONU in Somalia (Conclusa)
Corpo di sicurezza in Somalia con l'incarico di svolgere il mandato fiduciario affidato all'Italia dall'ONU
Partecipazione italiana dal 2 febbraio 1950
La missione è durata dieci anni e quattro mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di assistenza internazionale (mandato fiduciario ONU)
Nel
I contingenti italiani lasciarono
Nel corso della missione, il 1° agosto
Consistenza del contingente italiano al 02/04/50
5.819 unitàdi cui:
Guardia di Finanza 35
Aeronautica 581
Marina 155
Esercito 4.534
Carabinieri 514
Riferimenti normativi
Legge 8 febbraio 1950, n. 12, recante provvedimenti per l'assunzione dell'Amministrazione fiduciaria in Somalia (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 2 febbraio 1950)
Legge 17 novembre 1950, n. 921 recante autorizzazione della spesa di lire 4.380.000.000 per il funzionamento dell'Amministrazione fiduciaria della Somalia (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 8 luglio 1950)
Legge 4 novembre 1951, n. 1301 recante ratifica ed esecuzione dell'Accordo di tutela per il territorio della Somalia sotto amministrazione italiana, concluso a Ginevra con il Consiglio per l'Amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite il 27 gennaio 1950 ed approvato dall'Assemblea generale delle Nazioni unite il 2 dicembre 1950 (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 15 giugno 1951)
Legge 9 dicembre 1952, n. 2461, recante autorizzazione della spesa di lire 7.800.000.000 per il funzionamento dell'Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia per l'esercizio finanziario 1950-51 (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 9 ottobre 1951)
Legge 29 aprile 1953, n. 430, recante soppressione del Ministero dell'Africa Italiana (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 15 febbraio 1952)
Legge 30 giugno 1954, n. 677, recante approvazione ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo italiano ed il Governo del Regno Unito di Gran Bretagna e d’Irlanda del Nord sulle disposizioni di carattere finanziario ed economico riferentesi alla consegna della Somalia all'Italia e conseguente alla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la quale l'Italia è stata invitata ad accettare l’Amministrazione fiduciaria della Somalia, concluso a Londra, mediante scambio di Note, il 20 marzo 1950 (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 14 ottobre 1953)
Legge 28 giugno 1960, n. 643, recante cessazione dell'Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 4 giugno 1960)
Missione MAPE (Conclusa)
Missione UEO per la riorganizzazione delle forze di polizia albanesi
Partecipazione italiana dal 12 maggio 1997
La missione è durata quattro anni e un mese
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali UEO
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
All’inizio del
Consistenza del contingente italiano al 31/12/00
17 unitàdi cui:
Carabinieri 17
Riferimenti normativi
Decreto-legge 30 giugno 1998, n. 200, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 270/1998)
Il D.L. 200/1998 (poi decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Legge 3 agosto 1998, n. 270, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 30 giugno 1998)
La legge 270/1998 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 24 giugno 1999
Decreto-legge 17 giugno 1999, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 1999, n. 269, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali nei territori della ex Jugoslavia, in Albania e ad Hebron, nonché autorizzazione all'invio di un ulteriore contingente di militari dislocati in Macedonia per le operazioni di pace nel Kosovo
Il D.L. 180/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 settembre 1999
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
10 luglio 1997 Senato Commissione Esteri
Comunicazioni del Ministro degli affari esteri sulla situazione in Albania, con particolare riferimento alle recenti elezioni
10 luglio 1997 Senato Commissione Esteri
Svolgimento dell'interrogazione Squarcialupi 3-01164 relativa all'attività dell'UEO per la riorganizzazione della Polizia albanese
MissioneMare sicuro 2005 (Conclusa)
Attività navale a protezione nel Corno d'Africa del traffico mercantile marittimo nazionale da atti di pirateria
Partecipazione italiana dal 15 agosto 2005
La missione è durata tre mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
La missione è stata disposta a seguito di tentativi di attacco armato ai danni di navi mercantili italiane al largo della Somalia, verificatisi nel luglio 2005, nel quadro di una generale recrudescenza della pirateria navale nell’Oceano Indiano.
L’unità navale, che opera nell’area del Corno d’Africa, ha compiti di sorveglianza, dissuasione e, eventualmente, scorta dei mercantili nazionali in transito nelle acque internazionali a maggiore rischio di attacchi pirateschi. Attualmente è impegnato nell’area il pattugliatore di squadra “Granatiere”, integrato nel sistema informativo della coalizione multinazionale già operante nell’ambito dell’operazione Enduring Freedom, contro il terrorismo internazionale via mare.
Consistenza del contingente italiano 15/11/2005
185 unitàdi cui:
Marina 185
Missione Maritime Guard (poi Sharp Guard) (Conclusa)
Missione congiunta UEO-NATO per il controllo dell’embargo sull’Adriatico
Partecipazione italiana dal 10 luglio 1992
La missione è durata tre anni e undici mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO e UEO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
L'operazione Sharp Fence è stata avviata per attuare l’embargo imposto dall’ONU alla federazione Serbo-Montenegrina con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza n. 713 del 25 settembre 1991 e n. 757 del 30 maggio 1992.
L'embargo riguardava tutti gli armamenti ed equipaggiamenti destinati in Yugoslavia (quindi in tutti gli Stati che facevano parte dell'ex Repubblica Yugoslava) e l’importazione e l’esportazione di qualsiasi genere, ad eccezione dei beni necessari a scopi umanitari, nella Serbia e nel Montenegro.
L’operazione Maritime Guard ha impegnato le navi della Stanavformed (Forza Navale Permanente del Mediterraneo) della NATO nel pattugliamento dell'area del basso Adriatico. L’Italia ha partecipato con una unità (una fregata o un cacciatorpediniere) e ha inoltre provveduto al supporto logistico rendendo disponibili le proprie basi navali, porti, aeroporti, arsenali marittimi più vicine alle zone di operazione.
Il gruppo navale ha inizialmente operato in stretto coordinamento con quello impiegato nell’operazione Sharp Fence, impegnato nel basso Adriatico. Successivamente, dal 15 giugno 1993, le operazioni Maritime Guard e Sharp Fence sono state unificate con la costituzione dell'operazione Sharp Guard, coordinata dall’Italia, cui ha preso parte anche l’incrociatore portaelicotteri “Garibaldi”.
L’operazione è stata sospesa il 19 giugno 1996, all’indomani della revoca dell'embargo Onu con la risoluzione 1074/1996 del Consiglio di sicurezza.
Il 16 dicembre 1992 il capo incursore Nicola Fele, imbarcato sulla nave ''Audace'', ha perso la vita in mare, nel corso di una immersione, effettuata insieme ad un altro incursore, per un controllo della carena dell'unità.
Consistenza del contingente italiano al 01/09/92
230 unitàdi cui:
Marina 230
Riferimenti normativi
Decreto-legge 15 maggio 1993, n.144 , convertito, con modificazioni, dalla legge 16 luglio 1993, n. 230, recante embargo nei confronti degli Stati della ex Jugoslavia
Il D.L. 144/1993 ha definito le modalità di applicazione dell'embargo
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
9 giugno 1993 Camera Assemblea
Discussione ed approvazione della mozione Fracanzani 1-00182
MissioneMIF (Conclusa)
Forza di intercettazione multinazionale per l'applicazione dell'embargo all'Iraq
Partecipazione italiana dal 14 settembre 1995
La missione è durata tre mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
L’operazione è posta sotto il comando degli Stati Uniti e vi partecipano, a turno, unità navali di diversi Paesi.
L'Italia ha partecipato alla missione con la fregata "Grecale", che ha cooperato con le unità statunitensi, inglesi, francesi e canadesi.
Consistenza del contingente italiano al 30/09/95
224 unitàdi cui:
Marina 224
Missione Mine nel Mar Rosso (Conclusa)
Missione navale multinazionale di sminamento nel Mar Rosso e nel Canale di Suez
Partecipazione italiana dal 22 agosto 1984
La missione è durata due mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Nell’agosto
Consistenza del contingente italiano al 01/09/84
305 unitàdi cui:
Marina 305
Riferimenti normativi
Legge 10 giugno 1985, n. 303,
recante ratifica ed esecuzione dello scambio di lettere tra
La legge 303/1985 ha ratificato lo scambio di lettere italo-egiziano che non fissa il termine della partecipazione italiana
Legge 5 dicembre 1985, n. 726, recante norme in materia di trattamento economico del personale impiegato per le operazioni di sminamento delle acque del Mar Rosso e del Canale di Suez (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 12 gennaio 1985)
La legge 726/1985 ha finanziato la prosecuzione della missione per il 1985
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
21 agosto 1984 Senato Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa)
21 agosto 1984 Camera Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa)
MissioneMINUGUA (Conclusa)
Missione di osservazione sui diritti umani e di verifica degli accordi del marzo 1994 tra Governo del Guatemala e movimento UNRG
Partecipazione italiana dal 17 luglio 1995
La missione è durata sei anni e un mese
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
MINUGUA (Missione di verifica internazionale
delle Nazioni Unite per il Guatemala) è stata costituita il 19 settembre 1994
con la risoluzione dell'Assemblea Generale dell'ONU 48/267, allo scopo di
verificare il rispetto dell’Accordo globale sui diritti umani firmato tra governo
e Unità Rivoluzionaria Nazionale Guatemala (URNG) il 29 marzo
Dal novembre 1994 sono operativi 250 osservatori ed esperti facenti parte di MINUGUA, cui sono attribuite, tra l'altro, le seguenti funzioni: ricevere, vagliare e dare seguito alle denunce di violazioni dei diritti umani; sorvegliare che gli organismi nazionali competenti effettuino le investigazioni necessarie; pronunciarsi sullo stato dei diritti umani nel paese; promuovere iniziative per assicurare la piena osservanza dei diritti umani e l'applicazione integrale del Accordo Globale.
Con la risoluzione del Consiglio di sicurezza 1094 del 20 gennaio 1997, il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha costituito, all’interno dell’operazione MINUGUA, una missione per la verifica dell’Accordo di cessate il fuoco, firmato Oslo il 4 dicembre 1996, tra il Governo del Guatemala e l’URNG (Unidad Revolucionaria Nacional Guatemalteca). Tale missione, denominata anch’essa MINUGUA, si è conclusa il 27 maggio 1997.
La presenza militare italiana si è conclusa il 30 agosto 2001.
Consistenza del contingente italiano al 30/08/01
1 unitàdi cui:
Carabinieri 1
Missione europea di sostegno (Conclusa)
ad AMIS II
Missione dell'Unione europea di sostegno alla missione AMIS II dell'Unione Africana in Sudan
Partecipazione italiana dal 18 luglio 2005
La missione è duratadue anni e sei mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
L’Unione Africana (UA) ha avviato, nell’estate 2004, una missione di osservatori nel Darfur (area occidentale del Sudan), dopo l’aggravarsi del conflitto interetnico, che ha determinato una grave crisi umanitaria e la conseguente fuga di centinaia di migliaia di profughi nelle regioni circostanti, l’Unione africana ha disposto, con il sostengo dell’ONU (risoluzione 1564/2004 del Consiglio di sicurezza) la costituzione nell’area di una forza di protezione denominata AMIS II (African Union Mission in Sudan costituita da circa 7.000 militari.
Il Consiglio europeo ha definito, con l’azione comune 2005/557/PESC del 18 luglio 2005, l’impegno dell'Unione europea per il sostegno civile-militare alla missione AMIS II dell’Unione africana nel Darfur.
Tale azione di sostegno, condotta del quadro della politica europea in materia di sicurezza e di difesa, mirava ad assicurare un'assistenza efficace e tempestiva dell'UE per il rafforzamento di AMIS II. La missione europea includeva una componente civile ed una militare.
I compiti della componente militare hanno riguardato: la prestazione di assistenza tecnica e in materia di pianificazione a tutti i livelli di comando di AMIS II; la messa a disposizione di osservatori militari; l'addestramento di truppe ed osservatori africani; il trasporto strategico e tattico; la ricognizione aerea, se richiesta dall'UA.
La componente di polizia civile forniva sostegno: alla catena di comando di polizia di AMIS II, con l’utilizzo di consulenti; alla formazione del personale della CIVPOL; allo sviluppo di un'unità di polizia all'interno del Segretariato dell'UA.
Nel quadro dell'azione comune, l'UE ha
mantenuto il coordinamento stretto ed efficace con tutti i donatori
istituzionali e bilaterali impegnati nel sostegno ad AMIS II. L'UE ha continuato
ad operare in stretto coordinamento con l'ONU e, per quanto riguarda la
componente militare, con
L’Unione Africana (UA) ha avviato, nell’estate 2004, una missione di osservatori nel Darfur (area occidentale del Sudan), dove, dal 2003, è in corso il massacro delle popolazioni locali nere, cristiane e animiste, da parte di gruppi miliziani arabi filogovernativi (i “janjaweed”).
Dopo l’aggravarsi della situazione, che ha determinato una grave crisi umanitaria e la conseguente fuga di centinaia di migliaia di profughi nelle regioni circostanti, l’Unione africana ha disposto, con il sostengo dell’ONU (risoluzione 1564/2004 del Consiglio di sicurezza) la costituzione nell’area di una forza di protezione denominata AMIS II (African Union Mission in Sudan) che è attualmente costituita da circa 7.000 militari.
Il Consiglio europeo ha definito, con l’azione comune 2005/557/PESC del 18 luglio 2005, l’impegno dell'Unione europea per il sostegno civile-militare alla missione AMIS II dell’Unione africana nel Darfur.
Tale azione di sostegno, condotta del quadro della politica europea in materia di sicurezza e di difesa, mira ad assicurare un'assistenza efficace e tempestiva dell'UE per il rafforzamento di AMIS II. La missione europea include una componente civile ed una militare.
I compiti della componente militare riguardano: la prestazione di assistenza tecnica e in materia di pianificazione a tutti i livelli di comando di AMIS II; la messa a disposizione di osservatori militari; l'addestramento di truppe ed osservatori africani; il trasporto strategico e tattico; la ricognizione aerea, se richiesta dall'UA.
La componente di polizia civile fornisce sostegno: alla catena di comando di polizia di AMIS II, con l’utilizzo di consulenti; alla formazione del personale della CIVPOL; allo sviluppo di un'unità di polizia all'interno del Segretariato dell'UA.
Nel quadro dell'azione comune, l'UE mantiene
il coordinamento stretto ed efficace con tutti i donatori istituzionali e
bilaterali impegnati nel sostegno ad AMIS II. L'UE ha continuato ad operare in
stretto coordinamento con l'ONU e, per quanto riguarda la componente militare,
con
Alla missione europea di sostegno ad AMIS II, l’Italia ha partecipato con 4 unità.
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha deciso, con la risoluzione n. 1769 del 31 luglio 2007, di costituire una nuova missione denominata UNAMID che incorpora la missione AMIS II e ne assume i poteri. Il passaggio di consegne tra le due missioni è avvenuto il 31 dicembre 2007, quando la missione dell’Unione africana ha avuto termine.
Consistenza del contingente italiano al 23/10/2006
4 unitàdi cui:
Esercito 4
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha autorizzato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Decreto-legge 5 luglio 2006, n. 224, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 224/2006, non convertito, ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006. La legge 247/2006 riproduce le disposizioni dello stesso D.L.
Legge 4 agosto 2006, n. 247, recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (originata da un disegno di legge governativo presentato il 5 luglio 2006)
La legge 247/2006 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2006.
Legge 27 dicembre 2006, n. 296 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Il comma 1241 dell'articolo 1 della legge 296/2006 ha prorogato al 31 gennaio 2007 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 2007, n. 38, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
Il D.L. 4/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 38/2007, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2007.
Decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria
Il D.L. 248/2007 convertito, con modificazioni, dalla legge 31/2008, ha prorogato al 31 gennaio 2008 il termine per l'autorizzazione di spesa per la continuazione della missione.
Decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n.45, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche' relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali
Il D.L. 8/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2008, ha prorogato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2008.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
12 aprile 2005 Senato Commissione Difesa
Esame dell'affare relativo alla partecipazione di un contingente nazionale alla missione Onu in Sudan e approvazione di una risoluzione (Doc. XXIV, n. 17)
12 aprile 2005 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretario per la difesa), sulla partecipazione di un contingente militare nazionale alla missione ONU in Sudan
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
Missione europea di sostegno
ad AMISOM (Conclusa)
Missione dell’Unione europea alla missione AMISOM dell'Unione Africana in Somalia per sostenere il dialogo ed il processo di riconciliazione
Partecipazione italiana dal 1° luglio 2007
La missione è durata sei mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
La missione AMISOM (African Union Mission in Somalia) è stata autorizzata con la risoluzione 1744 del 21 febbraio 2007 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Essa ha il compito di sostenere il dialogo ed il processo di riconciliazione in Somalia, di fornire protezione alle Istituzioni federali di transizione, di contribuire alle necessarie condizioni di sicurezza per gli aiuti umanitari.
Il consiglio dell’Unione europea, con l’azione
comune 2007/245/PESC del 23 aprile
La partecipazione italiana, che si è conclusa nel dicembre 2007, è consistita nell’impegno di 2 uomini impiegati ad Addis Abeba (Etiopia) nell’ambito di SHIRBRIG.
Consistenza del contingente italiano al 15/10/2007
2 unitàdi cui:
Guardia di finanza 2
Riferimenti normativi
Decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria
L'articolo 9 del D.L. 81/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 127/2007, ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2007.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
12 settembre 2007 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Ministro della difesa sulla partecipazione italiana a missioni umanitarie e Internazionali
MissioneMONUC (Conclusa)
Missione di osservatori ONU in Congo
Partecipazione italiana dal 15 dicembre 1999
La missione è durata tre anni e nove mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
A partire dall'agosto 1998, nella Repubblica Democratica del Congo si è sviluppata una insurrezione armata appoggiata da Rwanda, Uganda e Burundi, mentre il governo di Kinshasa, aiutato da Angola, Namibia, Zimbabwe e Ciad tentava di riprendere il controllo della situazione. Il 10 luglio 1999 veniva siglato l'accordo di Lusaka sul cessate il fuoco firmato da Congo, Namibia, Rwanda, Uganda, Zambia, Zimbabwe e uno dei due movimenti ribelli congolesi. Le parti si erano così accordate per l’avvio di un processo di pace che prevedeva: lo schieramento di una forza internazionale; il ritiro delle forze straniere; il disarmo delle formazioni dell’opposizione; la promulgazione di una nuova costituzione.
A seguito della risoluzione 1258/1999 del Consiglio di sicurezza, l'ONU ha inviato 90 osservatori militari, in preparazione di un più largo impegno e per partecipare alla Joint Military Commission, l’organismo per la supervisione della tregua con sede a Lusaka (Zambia). Con la risoluzione 1279 del 30 novembre 1999 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, è stata costituita la missione MONUC (Mission de l´Organisation des Nations Unies en Republique Democratique du Congo), la cui consistenza è stata ampliata, nel febbraio 2000, dal Consiglio di sicurezza con la risoluzione 1291/2000. La risoluzione 1493/2003 ha prorogato il mandato fino al 30 luglio 2004.
MONUC, che conta 500 osservatori militari protetti da una forza di oltre 5.500 uomini, ha, tra l'altro, i compiti di vigilare sull'osservazione dell'accordo, di mantenere contatti con gli Stati maggiori dei Paesi coinvolti e di effettuare operazioni di assistenza umanitaria.
Dal giugno al settembre
La partecipazione italiana alla missione è cessata nel settembre 2003.
Consistenza del contingente italiano al 14/09/03
2 unitàdi cui:
Esercito 2
MissioneONUSAL (Conclusa)
Forza di pace ONU per porre fine alla guerra civile in El Salvador
Partecipazione italiana dal 26 luglio 1991
La missione è durata quattro anni e tre mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'ONUSAL (United Nations Observer Mission in El
Salvador) è stata costituita con la risoluzione del Consiglio di sicurezza
dell'ONU 693/1991 per verificare l'attuazione di tutti gli accordi tra il
Governo di El Salvador ed il Frente Farabundo Marti para
Consistenza del contingente italiano al 26/07/91
3 unitàdi cui:
Carabinieri 3
Missione Operazione Concordia (Conclusa)
Supporto agli osservatori internazionali e assistenza al Governo per garantire le sicurezza nel Paese
Partecipazione italiana dal 31 marzo 2003
La missione è durata otto mesi e mezzo
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Il 31 marzo
Anche l’operazione Concordia, come le precedenti missioni in Macedonia, ha fatto seguito a una richiesta del Presidente Trajkovski Ed è stata conseguente alla risoluzione 1371/2001 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il 21 luglio il Consiglio dell’Unione ha convenuto di prorogare la durata dell’operazione, inizialmente prevista per sei mesi, fino al 15 dicembre 2003, secondo la richiesta del governo della FYROM.
Alla missione, in cui sono stati impegnati complessivamente circa 350 militari, hanno partecipato 14 paesi non UE a fianco di 13 Stati membri dell'Unione. A copertura dei costi comuni dell'operazione è stato fatto ricorso con uno stanziamento di 6,2 milioni di euro, gestito mediante un meccanismo di finanziamento specifico, mentre gli altri costi sono stati sostenuti direttamente dai paesi partecipanti. Su esplicita richiesta del governo dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la finalità fondamentale dell'operazione è stata quella di apportare un ulteriore contributo alla creazione di un contesto di stabilità e sicurezza che consentisse al governo della FYROM di attuare l'accordo quadro di Ohrid dell'agosto 2001.
Il personale e i mezzi italiani sono stati in gran parte gli stessi già impegnati nell’operazione “Allied Harmony”. L’Italia ha ricoperto, nell’ambito dell’European Force Headquarters, di stanza a Skopjie, l’incarico di Chief of Staff (COS).
Consistenza del contingente italiano al 8/12/03
50 unitàdi cui:
Esercito 50
Riferimenti normativi
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n.219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2003
Missione Operazione Danubio (Conclusa)
Missione internazionale, in collaborazione con
Partecipazione italiana dal 26 maggio 1993
La missione è durata tre anni e un mese
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali UEO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Il 5 aprile 1993 l’UEO ha approvato l’operazione Danubio, con compiti di “polizia doganale", per l'attuazione dell’embargo contro la federazione Serbo-Montenegrina deciso dall’ONU con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza n. 787 del 16 novembre 1992, al fine di impedire l’arrivo nella Serbia di parte del petrolio e delle armi che alimentavano il conflitto che durava già da un anno nel territorio bosniaco. Le operazioni di embargo furono sospese il 19 giugno 1996, all’indomani della revoca da parte dell'ONU, deliberata con la risoluzione 1074/1996 del Consiglio di sicurezza.
L’operazione prevedeva il pattugliamento del fiume Danubio, effettuato da un contingente di 250 uomini imbarcato su sette motovedette. Il comando dell’operazione è stato affidato all’Italia.
Consistenza del contingente italiano al 30/06/93
416 unitàdi cui:
Guardia di Finanza 416
Riferimenti normativi
Decreto-legge 1° giugno 1993, n. 167, convertito dalla legge 30 luglio 1993, n. 261, recante partecipazione dell'Italia all'embargo sul Danubio nei confronti dei Paesi della ex Jugoslavia
Il D.L. 167/1993 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1993
Decreto-legge 28 dicembre 1993, n.542, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 542/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1994
Decreto-legge 26 febbraio 1994, n.134, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 134/1994 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1994
Decreto-legge 29 aprile 1994, n. 257, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 257/1994 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1994
Decreto-legge 27 giugno 1994, n.414, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 414/1994 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1994
Decreto-legge 27 agosto 1994, n.514, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 514/1994 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1994
Decreto-legge 28 ottobre 1994, n.601, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 601/1994 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1994
Legge 13 luglio 1995, n. 295, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative in materia di affari esteri e di difesa (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 19 dicembre 1994)
La legge 295/1995 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1995
Decreto-legge 28 dicembre 1994, n.723, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 723/1994 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1995
Decreto-legge 25 febbraio 1995, n.55, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 55/1995 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1995
Decreto-legge 29 aprile 1995, n.142, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative in materia di rapporti internazionali (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 142/1995 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1995
Decreto-legge 28 giugno 1995, n.258, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative in materia di rapporti internazionali (decaduto - sanati effetti L. 437/1995)
Il D.L. 258/1995 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1995
Decreto-legge 28 agosto 1995, n. 361, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 1995, n. 437, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative in materia di interventi concernenti la pubblica amministrazione
Il D.L. 361/1995 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1995
Decreto-legge 2 gennaio 1996, n. 2, recante differimento dei termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 426)
Il D.L. 2/1996 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1996
Decreto-legge 1° marzo 1996, n. 100, recante differimento dei termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri e norme relative ad impegni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 426)
Il D.L. 100/1996 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1996
Decreto-legge 29 aprile 1996, n. 237, recante differimento dei termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri e norme relative ad impegni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 426)
Il D.L. 237/1996 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1996
Decreto-legge 1° luglio 1996, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 426, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri e norme relative ad impegni internazionali ed alla cooperazione allo sviluppo
Il D.L. 347/1996 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1996
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
9 giugno 1993 Camera Assemblea
Discussione ed approvazione della mozione Fracanzani 1-00182
MissioneOperazione Locusta (Conclusa)
Forza multinazionale per il ristabilimento dello status quo ante dopo l’invasione irachena del Kuwait (poi Desert Storm)
Partecipazione italiana dal 25 settembre 1990
La missione è durata sei mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di polizia internazionale a sostegno delle operazioni di ristabilimento della pace (peace-enforcing)
In seguito all'invasione irachena del Kuwait del 2 agosto 1990, il Consiglio di sicurezza dell’ONU adottava le risoluzioni 660 con la quale esigeva il ritiro immediato di tutte le forze irachene, e 661 con cui varava sanzioni economiche e quindi imponeva l’embargo verso l’Iraq. A queste seguiva un’ennesima risoluzione che autorizzava l’uso della forza per garantire il rispetto dell’embargo. Il 16 agosto 1990 tre unità navali della Marina Militare sono state inviate nel Golfo Persico, nell’ambito dell’operazione Golfo 2, per garantire l’applicazione dell’embargo. L’operazione è avvenuta nell’ambito del collegamento operativo deciso dai Paesi UEO, impegnati, in collaborazione con gli Stati Uniti e altri Paesi dell’area mediorientale, nella predisposizione di una Forza multinazionale per imporre all’Iraq il rispetto delle risoluzioni ONU.
Inoltre, dal 25 settembre, dopo la decisione del Consiglio di sicurezza di varare l’embargo aereo verso l’Iraq, sono stati schierati presso la base militare di Al Dahfra, negli Emirati Arabi Uniti, 8 Tornado dell’Aeronautica Militare italiana, all'interno dell’operazione Locusta.
In applicazione della risoluzione del Consiglio
di sicurezza dell'ONU 678/1990, che ha autorizzato
Successivamente, il 16 febbraio, ha avuto inizio l’offensiva terrestre che si è conclusa il 28 febbraio con la liberazione del Kuwait e l’accettazione da parte dell’Iraq di tutte le risoluzioni ONU.
Il 13 febbraio
Consistenza del contingente italiano al 18/01/91
314 unitàdi cui:
Carabinieri 12
Aeronautica 302
Riferimenti normativi
Decreto-legge 23 agosto 1990, n. 247, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 ottobre 1990, n. 298, recante provvedimenti urgenti in ordine alla situazione determinatasi nel Golfo Persico
Il D.L. 247/1990 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1990
Decreto-legge 19 gennaio 1991, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 1991, n. 88, recante ulteriori provvedimenti urgenti in ordine alla situazione determinatasi nell'area del Golfo Persico
Il D.L. 17/1991 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 1991
Decreto-legge 31 gennaio 1992, n. 45, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 45/1992 (decaduto) ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 26 marzo 1992, n. 243, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 243/1992 (decaduto) ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 26 maggio 1992, n. 297, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 297/1992 (decaduto) ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 24 luglio 1992, n. 347, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 347/1992 ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 29 settembre 1992, n. 392, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 392/1992 ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 4 dicembre 1992, n. 469, convertito dalla legge 2 febbraio 1993, n.23, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico
Il D.L. 469/1992 ha ulteriormente finanziato gli oneri della missione
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
11 agosto 1990 Commissioni congiunte Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla situazione nel Golfo Persico
22 agosto 1990 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla crisi del Golfo Persico e approvazione della risoluzione Mancino ed altri 6-00033
23 agosto 1990 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla crisi del Golfo Persico e approvazione della risoluzione Scotti ed altri 6-00143
16 gennaio 1991 Camera Assemblea
Discussione di mozioni e approvazione della risoluzione Gava ed altri 6-00151
17 gennaio 1991 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio) sulla crisi del Golfo Persico, nelle sedute del 16 e 17 gennaio 1991, e approvazione della risoluzione Mancino ed altri 6-00043
22 febbraio 1991 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio) sulla crisi del Golfo Persico, nelle sedute del 21 e 22 febbraio 1991, e approvazione della risoluzione Gava ed altri 6-00165
Missione Pellicano (Conclusa)
Distribuzione viveri, assistenza sanitaria e controllo delle coste in Albania
Partecipazione italiana dal 16 settembre 1991
La missione è durata due anni e due mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
Le grandi difficoltà economiche e sociali che attraversavano l'Albania, diedero il via ad un esodo che, nel 1991 rischiava di assumere gravissime proporzioni. La minaccia di un ulteriore esodo di grandi masse verso le coste italiane, spinse il Governo italiano ad attuare una serie di provvedimenti. Tra di essi, il Memorandum d’intesa con il governo albanese firmato a Tirana il 26 agosto 1991 per la sorveglianza delle acque albanesi e per la distribuzione di aiuti umanitari. Sulla base di tale Memorandum è stata avviata l’operazione “Pellicano” con i compiti di: scoraggiare l'immigrazione e rimpatriare quanti illegalmente avevano raggiunto le coste italiane; distribuire ai magazzini di Stato albanesi gli aiuti di emergenza inviati dall'Italia ai porti di Durazzo e di Valona; assicurare l'assistenza sanitaria generica nonché la distribuzione di farmaci alla popolazione albanese delle due città.
Nella prima fase di svolgimento (settembre 1991- marzo 1992), i mezzi dell'operazione “Pellicano” hanno assicurato il trasporto di 90.659 tonnellate di generi vari inviati dall'Italia.
La seconda fase della missione è consistita nella distribuzione di aiuti inviati dalla Comunità Economica Europea (marzo-settembre 1993), seguiti da una ulteriore tranche di aiuti italiani (Pellicano 3 settembre - 3 dicembre 1993).
In conformità ad una specifica clausola del MoU, il personale militare italiano ha operato disarmato. La sicurezza veniva garantita dalla polizia locale e da un reparto di polizia militare costituito da Carabinieri. A fianco dell'operazione Pellicano ha operato il 22° Gruppo navale con la nave Pantelleria e 4 motovedette.
Consistenza del contingente italiano al 31/12/91
940 unitàdi cui:
Marina 125
Esercito 770
Carabinieri 45
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
11 settembre 1991 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull’impiego di militari italiani in Albania in attuazione dei recenti accordi intercorsi tra i due paesi
30 gennaio 1992 Camera Commissione Difesa
Discussione e
approvazione della risoluzione
Missione Processo di pace in Somalia (Conclusa)
Partecipazione di ufficiali delle Forze armate ai negoziati per la pace in Somalia
Partecipazione italiana dal 20 maggio 2003
La missione è durata diciannove mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making)
Dopo undici anni di guerra tra le diverse fazioni somale, sono iniziati il 15 ottobre 2002 ad Eldoret (Kenya), i lavori della Conferenza di riconciliazione nazionale, con la mediazione dell’Intergovernmental Authority on Development (IGAD) e sotto l'impulso di Italia e Stati Uniti.
Alla Conferenza di Eldoret hanno preso parte circa 300 delegati, in rappresentanza delle Parti in conflitto e dei Paesi coinvolti. Oltre ai presidenti del Kenya, del Sudan e dell'Uganda, erano presenti il segretario generale della Lega Araba, il presidente ad interim della Commissione dell'Unione Africana e i rappresentanti delle etnie. L'Italia era l'unico Paese occidentale presente con un suo rappresentante politico. Era assente il Governo nazionale di transizione somalo di Mogadiscio.
I negoziati hanno portato, il 27 ottobre 2002, alla firma dell’intesa per la cessazione delle ostilità e dell’accordo sui principi del processo nazionale di riconciliazione.
Dopo un’interruzione delle trattative e la ripresa delle ostilità, i colloqui di pace sono stati riaperti a Nairobi, il 25 febbraio 2003, con la partecipazione, questa volta, anche dei rappresentanti del Governo nazionale di transizione somalo di Mogadiscio e dei capi delle principali fazioni di opposizione.
Ai lavori della Conferenza hanno preso parte, per
l’Italia, oltre al Delegato speciale per
Nel 2004 il processo di pacificazione in Somalia sembrava avviarsi ad una conclusione; in questo senso vennero eletti dalla IGAD (Intergovernmental Authority on Development, l'organizzazione politico-commerciale formata dai paesi del Corno d'Africa) un parlamento federale e furono nominati un Presidente “ad interim” ed un Governo, il Governo Federale di Transizione. Queste deboli istituzioni tuttavia non riuscirono a rendere effettivo il loro potere e a governare davvero il Paese, anche a causa della presenza dei "warlords" di Mogadiscio, contrari alla formazione di un governo di transizione.
La missione ha avuto termine il 31 dicembre 2004.
Consistenza del contingente italiano 21/12/2004
2 unitàdi cui:
Esercito 2
Riferimenti normativi
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha finanziato ulteriormente il programma della missione al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e al finanziamento si è successivamente provveduto con la legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha finanziato ulteriormente il programma della missione
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
MissioneProcesso di pace in Sudan (Conclusa)
Partecipazione di ufficiali delle Forze armate ai negoziati per la pace in Sudan e monitoraggio sul cessate il fuoco sui Monti Nuba
Partecipazione italiana dal 3 aprile 2003
La missione è durata due anni e quattro mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making)
La sanguinosa guerra civile che si è riacutizzata
in Sudan, dal
Una prima fase dei negoziati di pace tra il Governo di Karthoum e il Movimento di liberazione si è svolta a Machakos (in Kenya) sotto gli auspici dell’Intergovernmental Authority on Development (IGAD), nel luglio 2002 e si è conclusa con la firma di un primo accordo (Protocollo di Machakos) sul diritto all’autodeterminazione per le popolazioni del Sud e sui rapporti tra Stato e religione.
L’Italia è stata ammessa, come osservatore, alle trattative di pace, insieme agli Stati Uniti, al Regno Unito e alla Norvegia.
Successivamente nell’ottobre 2002, sono stati firmati due Memorandum d’intesa sulla cessazione delle ostilità e sulle strutture di governo nel periodo interinale. Il 4 febbraio 2003 le Parti hanno convenuto di costituire un Comitato per il monitoraggio della tregua militare decisa nell’ottobre del 2002, denominato VMT (Verification and Monitoring Team), di cui hanno fatto parte i rappresentanti del gruppo dei quattro Paesi osservatori (Stati Uniti, Regno Unito, Norvegia e Italia).
Il 9 gennaio 2005 è stato firmato, a Nairobi, l’accordo di pace, che ha recepito i sei protocolli siglati nei due anni e mezzo di trattative ed ha posto le basi per la fine del conflitto interno in Sudan.
La partecipazione italiana alle attività relative al processo di pace in Sudan si è conclusa nell’agosto 2005.
Consistenza del contingente italiano 06/09/2005
2 unitàdi cui:
Esercito 2
Riferimenti normativi
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha autorizzato la partecipazione italiana fino al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha finanziato ulteriormente il programma della missione al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e al finanziamento si è successivamente provveduto con la legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha finanziato ulteriormente il programma della missione
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
8 maggio 2003 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione Volontè ed altri 3-02284 (Question time ministri) sulle iniziative volte a favorire il processo di pace in Sudan
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
Missione Protezione delle navi mercantili nel Golfo Persico (Conclusa)
Missione internazionale coordinata in parte dall'UEO per la protezione di navi mercantili e lo sminamento del Golfo Persico in seguito alla guerra Iran-Iraq
Partecipazione italiana dal 15 settembre 1987
La missione è durata un anno e tre mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
Durante la guerra Iran-Iraq si verificarono continui e crescenti attacchi, nella regione del Golfo Persico, contro navi mercantili di paesi non coinvolti nel conflitto, da parte di entrambi i Paesi in conflitto. Dopo il cannoneggiamento della nave mercantile italiana "Jolly rubino", il Governo italiano decise di fare scortare i convogli di navi mercantili italiane da unità della Marina militare, che provvedevano altresì allo sminamento dell'area. Furono impiegate 3 fregate, 3 cacciamine, una unità logistica e una nave appoggio.
L’iniziativa veniva assunta in sintonia con le
decisioni degli altri Paesi dell’UEO che, escluso il Lussemburgo (che non ha
sbocchi sul mare) e
Consistenza del contingente italiano al 30/09/87
1.010 unitàdi cui:
Marina 1.010
Riferimenti normativi
Decreto-legge 21 settembre 1987, n. 388, recante norme in materia di copertura finanziaria delle spese relative alle operazioni di tutela del naviglio di bandiera e di sminamento nelle acque del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 74/1988)
Il D.L. 388/1987 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1987
Decreto-legge 20 novembre 1987, n. 473, recante copertura degli oneri finanziari conseguenti alla missione navale nel Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 74/1988)
Il D.L 473/1987 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1987
Decreto-legge 22 gennaio 1988, n. 13, convertito dalla legge 11 marzo 1988, n. 74, recante copertura degli oneri finanziari conseguenti alla missione navale nel Golfo Persico
Il D.L 13/1988 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 1988
Decreto-legge 28 giugno 1988, n. 238, convertito dalla legge 5 agosto 1988, n. 332, recante copertura degli oneri finanziari conseguenti alla missione navale nel Golfo Persico
Il D.L. 238/1988 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1988
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
9 settembre 1987 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa), nelle sedute dell'8 e 9 settembre 1987, sulla situazione nel Golfo persico e approvazione della risoluzione Mancino ed altri 6-00006, previa posizione della fiducia, a favore dell’invio della flotta nel Golfo Persico
12 settembre 1987 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa), nelle sedute dell'11 e 12 settembre 1987, sulla situazione nel Golfo Persico e approvazione della mozione Martinazzoli 1-00021, previa posizione di fiducia, a favore dell’invio della flotta nel Golfo Persico
8 ottobre 1987 Camera Assemblea
Discussione di mozioni e approvazione della risoluzione Martinazzoli ed altri 6-00004 che esprime solidarietà ai partecipanti alla missione nel Golfo Persico
Missione Provide Comfort I (Conclusa)
Soccorso alle popolazioni curde rifugiatesi in Turchia per sottrarsi alla repressione irachena
Partecipazione italiana dal 20 aprile 1991
La missione è durata tre mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
L'operazione Provide comfort I è stata avviata in seguito alla risoluzione n. 688 del 5 aprile 1991 con la quale il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva intimato all’Iraq di cessare la repressione in atto verso i curdi e di agevolare gli interventi di organizzazioni umanitarie internazionali ovunque necessario.
La missione, di carattere umanitario, è consistita inizialmente nel paracadutare viveri, farmaci e coperte alle masse di curdi in fuga e vi hanno partecipato 4 velivoli G222. Ha fatto poi seguito l’ingresso di truppe nel territorio nord-occidentale dell’Iraq al fine di creare una cornice di sicurezza che consentisse il rientro dei profughi.
Il contingente italiano, denominato Airone, è stato strutturato nelle tre componenti: sicurezza, realizzazione delle tendopoli, assistenza sanitaria. Sono state montate 646 tende, mentre il Reparto di Sanità ha effettuato complessivamente 22.700 visite e cure, 235 ricoveri e oltre 150 interventi chirurgici. I Nuclei mobili di paracadutisti con medico e ambulanza hanno effettuato interventi sanitari nei villaggi della zona di responsabilità che è stata assegnata ad Airone, in un territorio ampio fino a 1.400 kmq. A partire dal 9 luglio, con la costituzione in Turchia di una forza di rapido intervento alleata e con il completamento della zona di sicurezza per i curdi nel Nord dell'Iraq, è iniziato il disimpegno delle unità. Gli italiani hanno ceduto materiali ed attrezzature dell’ospedale da campo all'ospedale civile di Zakho e, il 17 luglio l’ultima aliquota del contingente Airone ha lasciato l’Iraq.
Consistenza del contingente italiano al 30/06/91
1.121 unitàdi cui:
Carabinieri 14
Aeronautica 43
Esercito 1.064
Decreto-legge 31 gennaio 1992, n. 45, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 45/1992 (decaduto) ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 26 marzo 1992, n. 243, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 243/1992 (decaduto) ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 26 maggio 1992, n. 297, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 297/1992 (decaduto) ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 24 luglio 1992, n. 347, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 347/1992 ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 29 settembre 1992, n. 392, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 392/1992 ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 4 dicembre 1992, n. 469, convertito dalla legge 2 febbraio 1993, n.23, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico
Il D.L. 469/1992 ha finanziato gli oneri della missione
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
24 aprile 1991 Camera Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla situazione della popolazione curda e sugli assetti dell'area medio-orientale dopo la crisi
2 maggio 1991 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sulla questione dei curdi e sull’aiuto umanitario che le forze armate italiane si apprestano a fornire al popolo curdo e approvazione all’unanimità della risoluzione Achilli ed altri 6-00045
Missione Provide Comfort II (Conclusa)
Soccorso alle popolazioni curde rifugiatesi in Turchia per sottrarsi alla repressione irachena
Partecipazione italiana dal 15 luglio 1991
La missione è durata tre mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
Dopo la conclusione della missione Provide
Comfort I, nel luglio
Consistenza del contingente italiano al 31/07/91
213 unitàdi cui:
Carabinieri 13
Esercito 200
Riferimenti normativi
Decreto-legge 31 gennaio 1992, n. 45, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 45/1992 (decaduto) ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 26 marzo 1992, n. 243, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 243/1992 (decaduto) ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 26 maggio 1992, n. 297, recante norme in materia di trattamento economico e di potenziamento dei mezzi delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 297/1992 (decaduto) ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 24 luglio 1992, n. 347, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 347/1992 ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 29 settembre 1992, n. 392, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico (decaduto - sanati effetti L. 2 febbraio 1993, n.23)
Il D.L. 392/1992 ha finanziato gli oneri della missione
Decreto-legge 4 dicembre 1992, n. 469, convertito dalla legge 2 febbraio 1993, n.23, recante norme in materia di trattamento economico dei sottufficiali delle Forze armate, nonché di spese connesse alla crisi del Golfo Persico
Il D.L. 469/1992 ha finanziato gli oneri della missione
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
24 aprile 1991 Camera Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sulla situazione della popolazione curda e sugli assetti dell'area medio-orientale dopo la crisi
2 maggio 1991 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sulla questione dei curdi e sull’aiuto umanitario che le forze armate italiane si apprestano a fornire al popolo curdo e approvazione all’unanimità della risoluzione Achilli ed altri 6-00045
Missione Proxima (Conclusa)
Missione di polizia dell'Unione europea nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia
Partecipazione italiana dal 1 maggio 2004
La missione è durata un anno e sette mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea
Operazione di assistenza internazionale (polizia locale)
La missione Proxima è stata istituita con l'Azione Comune del Consiglio dell'Unione europea del 29 settembre 2003, dopo la richiesta del Primo Ministro della FYROM, all'Unione europea, di assumersi la responsabilità di rafforzare il suo ruolo nelle attività di polizia, anche attraverso il dispiegamento di una missione di polizia.
L'operazione si svolge in ottemperanza dell'Accordo di Ohrid, firmato il 13 agosto 2001, dai rappresentanti dei partiti macedoni e quelli della minoranza albanese, con la mediazione degli Stati Uniti e dell’Unione europea, che prevedeva una serie di riforme miranti ad affrontare il problema della discriminazione contro la minoranza albanese, in cambio della consegna delle armi da parte dei guerriglieri dell'UCK (con l’assistenza di una forza della Nato denominata Essential Harvest).
Gli obiettivi della missione sono: il consolidamento dell'ordine pubblico, inclusa la lotta alla criminalità organizzata; l'attuazione concreta della riforma globale del ministero degli interni, compresa la polizia; l'operativa transizione verso una polizia di frontiera e la creazione della stessa come parte dell'impegno più generale dell'UE destinato a promuovere la gestione integrata delle frontiere; la polizia locale nell'opera di rafforzamento della fiducia tra la popolazione; il rafforzamento della cooperazione con gli Stati limitrofi nel settore della polizia.
La missione, che è stata avviata il 15 dicembre 2003, al termine dell'Operazione Concordia, è stata prorogata al 14 dicembre 2005 dall'Azione comune n. 789 del Consiglio del 22 novembre 2004 . Essa è stata guidata da un Commissario Capo belga, e si è svolta in stretto coordinamento con le autorità locali e con l'OSCE. Vi hanno partecipato circa 200 unità tra personale di polizia e personale civile, provenienti dagli Stati membri dell'UE e da altri Paesi, dispiegati a Skopje, Tetovo, Kumanovo, Gostivar e Ohrid.
Consistenza del contingente italiano 11/10/2005
10 unitàdi cui:
Polizia di Stato 7
Carabinieri 3
Riferimenti normativi
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 gennaio 2005 Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
Missione Restore Hope (Conclusa)
Missione multinazionale in Somalia (poi UNOSOM II)
Partecipazione italiana dal 11 dicembre 1992
La missione è durata cinque mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Dopo aver disposto nel marzo
Il contingente interforze italiano, denominato
"ITALFOR-IBIS", era costituito dalla Brigata Paracadutisti
"Folgore" e comprendeva anche personale della Marina e
dell'Aeronautica. A partire dal 4 maggio 1993, la missione multinazionale
"Restore Hope" ha assunto la fisionomia di missione ONU e le forze
schierate sono state poste sotto il controllo operativo del Comando UNOSOM II.
Il 6 settembre 1993,
Consistenza del contingente italiano al 31/12/92
3.890 unitàdi cui:
Carabinieri 66
Aeronautica 92
Marina 1.490
Esercito 2.242
Riferimenti normativi
Decreto-legge 1 febbraio 1993, n.21, recante provvedimenti urgenti in ordine alla situazione determinatasi in Somalia e Mozambico (respinto - cessa gli effetti il 24 febbraio 1993)
Il D.L. 21/1993 (respinto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 1993
Decreto-legge 10 marzo 1993, n. 56, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 56/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1993
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
10 dicembre 1992 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sull'invio di Forze armate italiane in Somalia e approvazione della risoluzione Gava ed altri 6-00007
10 dicembre 1992 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministri degli Esteri e della Difesa) sull'invio di Forze armate italiane in Somalia e approvazione delle risoluzioni Rutelli ed altri 6-00010, D'Alema ed altri 6-00011, Bonino ed altri 6-00012 e Bianco ed altri 6-00013
MissioneSFOR (Conclusa)
Prosecuzione della missione militare internazionale di pace IFOR per il rispetto degli Accordi di Dayton e per il consolidamento della pace in Bosnia
Partecipazione italiana dal 20 dicembre 1996
La missione è durata otto anni
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
La missione affidata alla SFOR (Stabilization Force), nell'ambito dell'operazione "Joint Guard" condotta dalla NATO nei territori della Bosnia-Erzegovina, è stata avviata in attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU n. 1088, del 12 dicembre 1996.
Essa ha costituito la prosecuzione della precedente missione IFOR, realizzata in ambito NATO per garantire l'attuazione degli accordi di Dayton del novembre 1995 fra Serbia, Bosnia-Erzegovina e Croazia. Tale missione persegue obiettivi di consolidamento della pace, di sostegno delle attività civili e di rafforzamento delle istituzioni democratiche, oltre che quella di garantire la libera circolazione di tutte le etnie nella zona assegnata e di cooperare con la popolazione per aiuti sociali.
Alla scadenza del mandato di diciotto mesi stabilito per l’operazione "Joint Guard", è stata avviata, dal 20 giugno 1998, la nuova operazione denominata "Joint Forge", che non prevede mutamenti di sostanza rispetto ai compiti della precedente, salvo il fatto che il mandato della nuova Forza di pace non ha scadenza temporale.
Nel quadro della revisione delle forze NATO dislocate nei Balcani, il contingente italiano (Italian Battle Group) fu unificato, nel novembre 2002, con le unità tedesche presenti in Sarajevo; formando un raggruppamento denominato German-Italian Battle Group. Il reggimento, composto da due battaglioni, uno tedesco ed uno italiano, ha proseguito, tra l’altro, l’impegno nel "Programma Harvest" (svolto dal 1998 al 2003) per la consegna spontanea alla SFOR di armi e munizioni da parte della popolazione della Bosnia-Erzegovina.
Dal 21 maggio 2004, il contingente italiano ha operato nell’ambito della Task Force South East (TF-SE), costituita il nell'ambito del processo di riconfigurazione di SFOR e composta da Albania, Francia, Germania, Italia, Marocco, Spagna.
Il 4 marzo 1997, il caporalmaggiore Carmine Cerza, ha perso la vita mentre si trovava alla guida di un camion militare che trasportava viveri di una associazione umanitaria, precipitato in una scarpata.
Alla missione SFOR hanno contribuito più di
40 Paesi, di cui quasi la metà non appartenenti alla NATO. La sua consistenza
iniziale di 32.000 unità si è progressivamente ridotta, nel corso degli anni, a
19.000 nel
Il 28 giugno 2004, il Vertice NATO di
Istanbul ha deciso la conclusione della missione SFOR alla fine dell’anno in
corso, prendendo contemporaneamente atto della disponibilità dell’Unione
europea a intraprendere, dal dicembre 2004, una nuova missione militare in
Bosnia basata sugli Accordi "Berlin Plus" in vigore tra l'Alleanza e
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU, su sollecitazione dell’Unione europea, ha consentito sul passaggio di consegne tra la missione SFOR della NATO e la nuova missione dell’UE, con la risoluzione 1551 del Consiglio di sicurezza dell'ONU del 9 luglio 2004. Il Consiglio affari generali dell’UE ha quindi adottato, il 12 luglio 2004, un’azione comune con cui ha definito la struttura e i compiti della nuova missione a guida europea, denominata “Althea”.
Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha, da ultimo, autorizzato, con la risoluzione 1575/2004, la missione di stabilizzazione multinazionale dell'Unione europea a succedere legalmente alla missione SFOR per un periodo iniziale di dodici mesi.
Il 2 dicembre 2004 si è conclusa la missione SFOR, con il trasferimento di autorità dalla NATO all’UE.
Consistenza del contingente italiano 09/11/2004
810 unitàdi cui:
Esercito 810
Riferimenti normativi
Decreto-legge 31 gennaio 1997, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla leggge 25 marzo 1997, n. 72, recante partecipazione italiana alla missione di pace nella città di Hebron. Proroga della partecipazione italiana alla missione in Bosnia-Erzegovina
Il D.L. 12/1997 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1997
Decreto-legge 28 febbraio 1997, n. 33, recante prosecuzione della partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti D.L. 12/1997)
Il D.L. 33/1997 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 1997
Decreto-legge 13 gennaio 1998, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 1998, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di cooperazione tra Italia e Albania nel settore della difesa, nonché proroga della permanenza di contingenti militari italiani in Bosnia-Erzegovina. Proroga della partecipazione italiana al gruppo di osservatori temporanei ad Hebron
Il D.L. 1/1998 ha prorogato la partecipazione italiana al 29 giugno 1998
Legge 3 agosto 1998, n. 270, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 30 giugno 1998)
La legge 270/1998 ha prorogato la partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Decreto-legge 30 giugno 1998, n. 200, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione militare italiana a missioni internazionali (decaduto - sanati effetti L. 270/1998)
Il D.L. 200/1998 (poi decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 26 dicembre 1998
Decreto-legge 28 gennaio 1999, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 77, recante disposizioni urgenti relative a missioni internazionali di pace
Il D.L. 12/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 24 giugno 1999
Decreto-legge 17 giugno 1999, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 1999, n. 269, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali nei territori della ex Jugoslavia, in Albania e ad Hebron, nonché autorizzazione all'invio di un ulteriore contingente di militari dislocati in Macedonia per le operazioni di pace nel Kosovo
Il D.L. 180/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 settembre 1999
Decreto-legge 25 ottobre 1999, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1999, n. 487, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché autorizzazione all'invio di un contingente di militari in Indonesia ed in Australia per la missione internazionale di pace a Timor Est
Il D.L. 371/1999 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1999
Decreto-legge 7 gennaio 2000, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 2000, n. 44, recante disposizioni urgenti per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 1/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2000
Decreto-legge 19 giugno 2000, n. 163, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2000, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace
Il D.L. 163/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2000
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004 proroga la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
18 settembre 1996 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Sottosegretario agli Esteri) sulla situazione in Bosnia
15 ottobre 1996 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interpellanza Pezzoni 2-00153 sulla situazione in Bosnia
9 luglio 2002 Camera Commissione Difesa
Audizione del Ministro della difesa sulle principali problematiche di settore
Missione Sharp Fence (poi Sharp Guard) (Conclusa)
Missione congiunta UEO-NATO per il controllo dell’embargo sull’Adriatico
Partecipazione italiana dal 10 luglio 1992
La missione è durata tre anni e undici mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali NATO e UEO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
L'operazione Sharp Fence è stata avviata per attuare l’embargo imposto dall’ONU alla federazione Serbo-Montenegrina con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza n. 713 del 25 settembre 1991 e n. 757 del 30 maggio 1992.
L'embargo riguardava tutti gli armamenti ed equipaggiamenti destinati in Yugoslavia (quindi in tutti gli Stati che facevano parte dell'ex Repubblica Yugoslava) e l’importazione e l’esportazione qualsiasi genere, ad eccezione dei beni necessari a scopi umanitari, nella Serbia e nel Montenegro.
La missione, guidata dall’Italia, ha visto impegnate in stretto coordinamento unità navali UEO e NATO, ed è consistita nel pattugliamento del canale di Otranto. Sono state ispezionate tutte le navi in entrata e in uscita dalle acque territoriali della ex Yugoslavia per verificare il carico e la destinazione. Il contingente italiano era costituito da una fregata ed una corvetta. L'Italia ha inoltre provveduto al supporto logistico, a tal fine rendendo disponibili le proprie basi navali, porti, aeroporti, arsenali marittimi più vicine alle zone di operazione.
Il gruppo navale ha inizialmente operato in stretto coordinamento con quello impiegato nell’operazione Maritime Guard, impegnato nel basso Adriatico. Successivamente, dal 15 giugno 1993, le operazioni Maritime Guard e Sharp Fence sono state unificate con la costituzione dell'operazione Sharp Guard, coordinata dall’Italia, cui ha preso parte anche l’incrociatore portaelicotteri “Garibaldi”.
L’operazione è stata sospesa il 19 giugno 1996, all’indomani della revoca dell'embargo Onu con la risoluzione 1074/1996 del Consiglio di sicurezza.
Consistenza del contingente italiano al 01/09/92
355 unitàdi cui:
Marina 355
Decreto-legge 15 maggio 1993, n.144 , convertito, con modificazioni, dalla legge 16 luglio 1993, n. 230, recante embargo nei confronti degli Stati della ex Jugoslavia
Il D.L. 144/1993 ha definito le modalità di applicazione dell'embargo
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
9 giugno 1993 Camera Assemblea
Discussione ed approvazione della mozione Fracanzani 1-00182
Missione TIPH I (Conclusa)
Presenza internazionale temporanea a Hebron per il passaggio della città ad amministrazione palestinese
Partecipazione italiana dal 8 maggio 1994
La missione è durata tre mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
In seguito all’accordo firmato il 31 marzo 1994 al Cairo dalle delegazioni israeliana e palestinese, è stato costituito un contingente di osservatori, denominato TIPH (Temporary International Presence in Hebron), composto da effettivi forniti da Norvegia, Italia e Danimarca.
Tale “Presenza temporanea internazionale” è stata dispiegata nella citta' di Hebron, nella Cisgiordania occupata, con il compito di fornire assistenza nel processo di ristabilizzazione e di ripristino della normalità.
Consistenza del contingente italiano al 10/05/94
33 unitàdi cui:
Carabinieri 33
Decreto legge 14 aprile 1994, n. 238, recante partecipazione italiana alla missione di pace nella città di Hebron (decaduto - sanati effetti L. 3 agosto 1994, n. 482)
Il D.L. 238/1994 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 7 agosto 1994
Decreto-legge 20 giugno 1994, n. 397, convertito dalla legge 3 agosto 1994, n. 482, recante partecipazione italiana alla missione di pace nella città di Hebron
Il D.L. 238/1994 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 7 agosto 1994
Missione UNAVEM III (Conclusa)
Terza Missione di Verifica delle Nazioni Unite in Angola
Partecipazione italiana dal 24 agosto 1995
La missione è durata un anno e quattro mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
UNAVEM III (United Nations Angola Verification Mission) è stata costituita per assistere il Governo angolano e l'UNITA (Uniao Nacional para a Independencia Total de Angola) a ristabilire la pace ed a raggiungere la riconciliazione nazionale sulla base degli “Accordos de Paz” sottoscritti il 31 Maqgio 1991, del Protocollo di Lusaka ratificato il 20 Novembre 1994 e della risoluzione 976/1995 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. I principali compiti affidati all’UNAVEM III sono stati quelli di: supervisionare, controllare e verificare il disimpegno delle forze; monitorare il cessate il fuoco; verificare il ritiro, l'acquartieramento, la smobilitazione e il disarmo delle forze dell'UNITA; coordinare, facilitare e sostenere le attività umanitarie direttamente collegate al Processo di pace, come pure la partecipazione alle attività di sminamento.
Missione UNEF (Conclusa)
Forza di emergenza ONU per assicurare e sovrintendere alla cessazione delle ostilità e per fungere da cuscinetto tra le forze egiziane ed israeliane
Partecipazione italiana dal 21 novembre 1956
La missione è durata un anno e cinque mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'UNEF I (First United Nations Emergency Force) è
stata costituita con la risoluzione 1000/1956 dell'Assemblea generale dell'ONU,
a seguito del conflitto tra Israele ed Egitto originato, in una situazione già
incandescente, dalla nazionalizzazione del canale di Suez, avvenuta nel luglio
1956. E’ stata la prima missione di peace-keeping delle Nazioni Unite ed ha
avuto il compito di assicurare e soprintendere alla cessazione delle ostilità,
incluso il ritiro delle forze armate francesi, israeliane e britanniche dal
territorio egiziano e, dopo il loro ritiro, di fungere da cuscinetto tra le
forze egiziane ed israeliane. Nel maggio
Nell’ambito dell’UNEF l’Italia ha realizzato, dal 21 novembre 1956 al 3 maggio 1958, il ponte aereo Capodichino-Abu Sueir (Egitto) per il trasferimento del personale ONU impiegato nella missione. Successivamente, dall’11 al 31 ottobre 1964, l’Italia ha partecipato all’organizzazione di un ponte aereo da Stoccolma per il trasferimento di personale della UNEF a Cipro.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
29 novembre 1956 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo sugli avvenimenti in Ungheria ed Egitto, nelle sedute del 27, 28 e 29 novembre, ed approvazione dell'ordine del giorno Ceschi di sostegno alle dichiarazioni del Governo
Missione UNIIMOG (Conclusa)
Missione ONU di verifica e supervisione del cessate il fuoco Iran-Iraq
Partecipazione italiana dal 15 agosto 1988
La missione è durata due anni e sette mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'UNIIMOG (United Nations Iran-Iraq Military Observer Group) è stata istituita a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 619 del 9 agosto 1988 al termine della guerra fra Iran ed Iraq, durata circa otto anni. Lo scopo della missione era quello di verificare, confermare e supervisionare il cessate il fuoco e il ritiro di tutte le forze entro i confini internazionalmente riconosciuti da un accordo generale.
L'UNIIMOG ha avuto termine, nel febbraio 1991, dopo che Iran ed Iraq hanno completamente ritirato le proprie forze all'interno dei confini stabiliti. Successivamente sono stati aperti a Teheran e Baghdad dei piccoli uffici per portare a termine i compiti rimasti, di natura essenzialmente politica; alla fine del 1992 anche quegli uffici sono stati chiusi.
La missione era composta da osservatori militari provenienti da oltre venti Paesi.
Consistenza del contingente italiano al 30/08/88
12 unitàdi cui:
Esercito 12
Missione UNIKOM (Conclusa)
Controllo della zona smilitarizzata al confine tra Kuwait e Iraq dopo la fine della Guerra del Golfo
Partecipazione italiana dal 18 aprile 1991
La missione è durata dodici anni e sei mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'UNIKOM (United Nations Iraq-Kuwait Observation
Mission) è stata costituita con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza
dell’ONU n.689 del 9 aprile
Nel febbraio
I circa 300 osservatori appartenenti a 33 nazioni
svolgono attività quali il controllo e il ritiro di tutte le unità presenti
nella zona smilitarizzata che si estende lungo la frontiera dei due Stati per
una profondità di
Il Quartier Generale di UNIKOM è situato in UmmQasr, in territorio irakeno.
La missione UNIKOM è stata sospesa il 17 marzo 2003, per l'approssimarsi dell'attacco della coalizione anglo-americana nei confronti dell'Iraq e gli osservatori che ne facevano parte hanno abbandonato i territori.
Dopo la cessazione del conflitto, il Segretario Generale dell'ONU ha raccomandato al Consiglio di Sicurezza di autorizzare la ripresa della missione. Con la risoluzione 1490/2003 del Consiglio di Sicurezza, il mandato della missione UNIKOM è stato prorogato al 6 ottobre 2003, data in cui la missione si è definitivamente conclusa.
Consistenza del contingente italiano al 29/09/03
1 unitàdi cui:
Esercito 1
Missione United Shield (Conclusa)
Forza multinazionale costituita per garantire il rientro dei caschi blu dell'ONU impegnati in Somalia nell'operazione UNOSOM II
Partecipazione italiana dal 10 gennaio 1995
La missione è durata due mesi
Operazione non condotta da Organizzazioni internazionali
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L’operazione United Shield (Somalia 3) è stata avviata, nel gennaio 1995, per consentire il disimpegno dei caschi blu dell’ONU dalla Somalia. All’operazione, guidata dagli Stati Uniti, hanno preso parte sei Paesi, tra i quali l’Italia, il cui contingente era costituito da circa 2000 uomini.
Consistenza del contingente italiano al 28/02/95
2.106 unitàdi cui:
Marina 1.909
Esercito 197
Riferimenti normativi
Decreto-legge 17 gennaio 1995, n. 11, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione in Somalia (decaduto - sanati effetti L. 285/1995)
Il D.L. 11/1995 (decaduto) ha autorizzato e finanziato la missione senza fissarne un termine di durata
Decreto-legge 17 marzo 1995, n. 81 , recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione in Somalia (decaduto - sanati effetti L. 285/1995)
Il D.L. 81/1995 (decaduto) ha autorizzato e finanziato la missione senza fissarne un termine di durata
Decreto-legge 19 maggio 1995, n. 180, convertito dalla legge 13 luglio 1995, n. 285, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione in Somalia
Il D.L. 180/1995 ha autorizzato e finanziato la missione senza fissarne un termine di durata
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
17 gennaio 1995 Senato Commissioni riunite Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sul concorso delle forze armate italiane alle operazioni di ritiro della missione UNOSOM II dalla Somalia
Missione UNMEE (Conclusa)
Missione militare internazionale di pace in Etiopia ed Eritrea
Partecipazione italiana dal 15 novembre 2000
La missione è durata cinque anni e un mese
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
La crisi tra fra Etiopia ed Eritrea, scoppiata
nel maggio
Consistenza del contingente italiano all’11/10/05
3 unitàdi cui:
Carabinieri 2
Esercito 1
Riferimenti normativi
Decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2001, n. 27, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 393/2000 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2001
Decreto-legge 19 luglio 2001, n.294, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 agosto 2001, n. 339, recante proroga della partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace, nonché prosecuzione dei programmi delle Forze di polizia italiane in Albania
Il D.L. 294/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n.219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n. 9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68,recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n. 160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004. Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
15 novembre 2000 Camera Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo in ordine alla partecipazione militare italiana alla missione delle Nazioni Unite in Corno d'Africa, denominata UNMEE
28 novembre 2000 Senato Assemblea
Comunicazioni del Ministro della difesa sul contributo italiano alle iniziative dell'ONU per la risoluzione del conflitto Etiopia-Eritrea
29 novembre 2000 Camera Commissione Difesa
Approvazione della risoluzione Spini 7-01000 sulla partecipazione di un contingente militare italiano nel quadro della missione di pace ONU denominato UNMEE
20 gennaio 2005Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
MissioneUNMIL (Conclusa)
Missione per garantire il cessate il fuoco in Liberia e per favorire il processo di pace
Partecipazione italiana dal 30 ottobre 2003
La missione è durata cinquanta giorni
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Dopo le dimissioni e la partenza per l'esilio, l'11 agosto 2003, del Presidente della Liberia Charles Taylor, accusato di crimini di guerra e contro l'umanità, è stato firmato, il successivo 18 agosto, ad Accra (Ghana), un trattato di pace che dovrebbe porre termine a una guerra civile che affliggeva quel Paese da 14 anni. L'intesa prevede la formazione di un governo di transizione, entrato in carica il 14 ottobre sotto la guida di Gyude Bryant, con il principale compito di assicurare il difficile processo di pacificazione liberiano fino al gennaio 2006, quando erano fissate libere elezioni sotto la supervisione di osservatori internazionali.
L'accordo di pace contiene anche la richiesta formale alle Nazioni Unite dell'impiego di una forza multinazionale di stabilizzazione che, insieme ai circa 800 uomini dell'Ecomil, la forza di pace inviata dai paesi dell'Africa occidentale, dovrà mantenere la pace in Liberia.
Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha approvato, su richiesta del Segretario generale, la risoluzione 1509 del 19 settembre 2003, che, tra l'altro, istituisce la missione UNMIL (United Nations Mission in Liberia), con il compito di fornire supporto per l'attuazione dell'accordo per il cessate il fuoco e per il processo di pace; proteggere il personale e le strutture dell'ONU; fornire supporto all'assistenza umanitaria e all'assistenza per i diritti umani; fornire supporto per le riforme relative alla sicurezza.
La missione, autorizzata per 12 mesi, è iniziata il 1° ottobre. L'Italia ha partecipato con una unità tra l'ottobre e il dicembre 2003.
Consistenza del contingente italiano al 15/12/03
1 unitàdi cui:
Esercito 1
Missione UNMIS (Conclusa)
Missione ONU per il sostegno dell'attuazione degli accordi di pace nel Sudan e per il monitoraggio della situazione nel Darfur
Partecipazione italiana dal 17 giugno 2005
La missione è durata un anno
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
La missione UNMIS (United Nations Mission in
the Sudan) è stata costituita con
L'accordo di pace comprende sei protocolli, elaborati durante i due anni e mezzo di negoziati tra il Governo di Khartoum ed il Sudan People's Liberation Army (SPLA). Il processo di pace ha portato, il 9 luglio 2005 alla costituzione di un Governo di unità nazionale di cui il capo del Movimento di liberazione ha assunto la vicepresidenza.
Dopo la firma dell’Accordo di pace, si è aggravata la situazione nel Darfur (area occidentale del Paese) dove, dal 2003, è in corso il massacro delle popolazioni locali nere, cristiane ed animiste, da parte di gruppi miliziani arabi filogovernativi (i “janjaweed”). Questo ha determinato una grave crisi umanitaria e la conseguente fuga di centinaia di migliaia di profughi nelle regioni circostanti.
La missione UNMIS, composta da circa 10.000 unità, compresi 715 civili, affianca il contingente di circa 3.000 militari dell'Unione Africana che operano, nell'ambito della missione AMIS (African Union Mission in Sudan), in supporto ai 352 osservatori militari internazionali, inviati per verificare il rispetto degli accordi di pace.
Tra i principali compiti di UNMIS vi sono quelli di: a) monitorare e verificare l'implementazione degli accordi e indagare sulle violazioni; b) operare da collegamento con i donatori nella formazione delle nuove unità dell'esercito sudanese; c) osservare e monitorare il movimento dei gruppi armati ed il rischieramento delle forze; d) facilitare e coordinare il volontario ritorno dei rifugiati, aiutando anche a ristabilire le necessarie condizioni di sicurezza.
La partecipazione italiana, denominata in ambito nazionale “Operazione Nilo”, è consistita in un contingente di circa 220 unità impegnato a Khartoum, con i seguenti compiti: assicurare la difesa delle infrastrutture del quartier generale del comando della forza ONU e di altre aree sensibili; costituire una forza di reazione rapida per fronteggiare eventuali specifiche situazioni o minacce nell'area della capitale; assicurare la protezione ravvicinata a personale “chiave” delle Nazioni Unite.
Ha fatto inoltre parte di UNMIS l’Osservatore militare già impegnato nell’Operazione JMC (Joint Monitoring Commission), facente precedentemente parte della missione Processo di pace in Sudan, che si era conclusa il 19 luglio 2005. La partecipazione italiana si è conclusa il 5 luglio 2006.
Consistenza del contingente italiano 11/10/2005
213 unitàdi cui:
Carabinieri 4
Esercito 209
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, convertito dalla legge 31 Luglio 2005, n. 157, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Decreto-legge 17 gennaio 2006, n.10, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali (decaduto)
Il D.L. 10/2006, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. Le disposizioni del D.L. decaduto sono state inserite nell'articolo 39-vicies semel del D.L. 273/2005, convertito dalla legge 51/2006.
Decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all' esercizio di deleghe legislative.
Il D.L. 273/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 51/2006, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2006. La disposizione relativa alle missioni è stata introdotta durante l’esame parlamentare.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
12 aprile 2005 Senato Commissione Difesa
Esame dell'affare relativo alla partecipazione di un contingente nazionale alla missione Onu in Sudan e approvazione di una risoluzione (Doc. XXIV, n. 17)
12 aprile 2005 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Sottosegretario per la difesa), sulla partecipazione di un contingente militare nazionale alla missione ONU in Sudan
13 aprile 2005 Camera Esteri e Difesa
Discussione e approvazione della risoluzione Ramponi 7-00599 sull'invio di un contingente italiano in Sudan
Missione UNOC (Conclusa)
Missione Onu per mantenere l'integrità territoriale e l'indipendenza politica del Congo e per prevenire lo scoppio di una guerra civile
Partecipazione italiana dal 11 luglio 1960
La missione è durata tre anni e sei mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
UNOC (United Nations Operation in the Congo) è stata inizialmente costituita con la risoluzione 143/1960 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, per assicurare il ritiro delle forze belghe, assistere il Governo nel mantenimento della legge e dell'ordine e per fornire assistenza tecnica. Successivamente, con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza 161 e 169 del 1960, la sua funzione è stata modificata includendo nel suo mandato i seguenti compiti: mantenere l'integrità territoriale e l'indipendenza politica del Congo; prevenire lo scoppio di una guerra civile; assicurare l'allontanamento dal paese di tutto il personale militare, paramilitare e consultivo che non fosse sotto il comando delle Nazioni Unite, oltre che di tutti i mercenari.
L’Italia ha partecipato con un ospedale da campo della Croce rossa e un contingente di militari dell'Aeronautica. Tredici di essi sono stati barbaramente uccisi a Kindu l'11 novembre 1961 mentre portavano aiuti alimentari alla popolazione, e altri sette hanno perso la vita in due incidenti aerei.
MissioneUNOCA (Conclusa)
Missione di addestramento di istruttori e personale per lo sminamento in Afghanistan
Partecipazione italiana dal 30 marzo 1989
La missione è durata un anno e sei mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
Il programma di aiuti all'Afghanistan coordinato dallUNOCA (United Nations Office for Coordinating Relief in Afghanistan, "Operation Salaam") prevedeva, tra l'altro, la bonifica di quel territorio dalla presenza di circa cinquanta milioni di mine lasciate sul terreno in circa 10 anni di attività bellica.
Il 30 marzo
L'Italia ha partecipato a questa attività dal 30 marzo al 14 ottobre 1989. Una seconda missione è iniziata il 1° maggio 1990 e si è conclusa il 14 ottobre 1990 nel campo di addestramento di Quetta con le stesse finalità della prima ed era composta da quattro ufficiali e due sottufficiali del genio che hanno costituito due squadre di addestramento con lo status di "esperti dell'ONU quali consulenti civili in servizio temporaneo".
Le missioni italiane si sono inserite in un programma analogo a quello svolto da nuclei del genio degli eserciti di Australia, Canada, Francia, Gran Bretagna, Norvegia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Turchia.
Missione UNOGIL (Conclusa)
Missione di osservatori ONU in Libano per impedire l'infiltrazione illegale di persone, armamenti o di altri materiali attraverso i confini libanesi
Partecipazione italiana dal 19 giugno 1958
La missione è durata sei mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'UNOGIL (United Nations Observation Group In Lebanon) è stata costituita con la risoluzione 128/1958 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, per assicurare che non si verificasse alcuna infiltrazione illegale di persone, forniture di armamenti, o di altri materiali, attraverso i confini libanesi. Dopo che il conflitto si è concluso, le tensioni si sono placate e l'UNOGIL è stata ritirata.
MissioneUNOMOZ (Conclusa)
Missione per il ritorno alla normalità del Mozambico
Partecipazione italiana dal 22 febbraio 1993
La missione è durata un anno e dieci mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
UNOMOZ (United Nations Operation In Mozambico) è
stata costituita a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza
dell'ONU 797/1992 per facilitare l'attuazione dell'Accordo Generale di Pace
firmato il 4 ottobre
Il suo mandato consisteva, tra l'altro: nel facilitare l'attuazione dell'Accordo; nel controllare e verificare il rispetto del cessate il fuoco, lo stato di separazione e concentrazione delle forze la loro smobilitazione, oltre che la raccolta, lo stoccaggio e la distruzione degli armamenti; nel vigilare e constatare il completo ritiro delle forze straniere e garantire la sicurezza dei corridoi di trasporto; nel sorvegliare e accertare lo scioglimento dei gruppi armati privati ed irregolari; nel coordinare e verificare le operazioni di assistenza umanitaria.
l mandato dell'ONUMOZ è venuto formalmente a cessare alla mezzanotte del 9 dicembre 1994, dopo il successo delle elezioni presidenziali e legislative tenute nell'ottobre 1994, seguite dall'insediamento del nuovo Parlamento del Mozambico agli inizi di dicembre. La missione è ufficialmente terminata alla fine di gennaio 1995.
L'Italia ha contribuito alla missione sino all'aprile 1994 con un contingente (denominato Albatros) di 1.030 uomini, fornito prima dalla Brigata "Taurinense" prima e successivamente dalla "Julia". Il contingente italiano ha inizialmente assunto la responsabilità operativa del Corridoio di Beira, svolgendo il ruolo di "forza di riferimento" e di supporto logistico e sanitario a favore di tutte le Forze ONU presenti nella regione. Altri 21 ufficiali sono stati dislocati presso i comandi multinazionali ONU di Maputo e Beira.
Dal 2 maggio 1994, concluso il ripiegamento della maggior parte dei reparti, il contingente, forte di 230 uomini uomini e formato dal Reparto di Sanità e da un'Unità di sostegno, ha assunto il nome di "Albatros 2" ed è stato ridislocato a Beira con il compito di continuare ad assicurare il sostegno sanitario a favore del personale ONU operante nella Regione Centro nonchè delle popolazioni locali.
Il 25 novembre 1993 hanno perso la vita due piloti di un aereo militare italiano durante un volo di ricognizione.
Consistenza del contingente italiano al 28/02/93
1.053 unitàdi cui:
Carabinieri 5
Esercito 1.048
Consistenza del contingente italiano al 31/05/94
220 unitàdi cui:
Esercito 220
Decreto-legge 1 febbraio 1993, n.21, recante provvedimenti urgenti in ordine alla situazione determinatasi in Somalia e Mozambico (respinto - cessa gli effetti il 24 febbraio 1993)
Il D.L. 21/1993 (respinto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 31 marzo 1993
Decreto-legge 10 marzo 1993, n. 56, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 56/1993 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 1993
Decreto-legge 14 maggio 1993, n.141, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 141/1993 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 1993
Decreto-legge 13 luglio 1993, n.223, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e in Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 223/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 ottobre 1993
Decreto-legge 10 settembre 1993, n.354, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e in Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 354/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 ottobre 1993
Decreto-legge 12 novembre 1993, n.450, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e in Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 450/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1993
Decreto-legge 30 dicembre 1993, n. 551, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 1994, n. 125, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e Mozambico
Il D.L. 551/1993 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 aprile 1994
Decreto-legge 11 gennaio 1994, n.16, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 1994, n. 151, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e in Mozambico
Il D.L. 16/1994 ha finanziato la missione umanitaria in Somalia e Mozambico fino al 31 dicembre 1993
Decreto-legge 29 aprile 1994, n. 257, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 257/1994 (decaduto) ha finanziato la missione umanitaria in Mozambico fino al 31 maggio 1994
Decreto-legge 30 maggio 1994, n.324, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 1994, n. 472, recante attuazione dell'embargo deliberato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nei confronti della Libia, nonche' disposizioni procedurali in materia di embargo nei confronti degli Stati della ex Jugoslavia e per la missione umanitaria in Mozambico
Il D.L. 324/1994 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1994
Decreto-legge 27 giugno 1994, n.414, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 414/1994 (decaduto) ha finanziato la missione umanitaria in Somalia e Mozambico fino al 31 maggio 1994
Decreto-legge 30 giugno 1994, n.422 , recante disposizioni urgenti per l'impiego delle Forze armate in attività di controllo del territorio nazionale, nonché in missioni umanitarie all'estero (decaduto - sanati effetti L. 599/1994)
Il D.L. 422/1994 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 ottobre 1994
Decreto-legge 29 agosto 1994, n.521, convertito dalla legge 27 ottobre 1994, n. 599, recante disposizioni urgenti per l'impiego delle Forze armate in attività di controllo del territorio nazionale, nonché in missioni umanitarie all'estero
Il D.L. 521/1994 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1994
Legge 13 luglio 1995, n. 295, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative in materia di affari esteri e di difesa (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 19 dicembre 1994)
La legge 295/1995 ha sanato gli effetti dei D.L. decaduti che recavano norme relative alla missione
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
24 febbraio 1993 Camera Commissione Difesa
Audizione del Ministro della difesa sull'invio di reparti militari italiani in Mozambico in attuazione della risoluzione 797 delle Nazioni Unite
25 febbraio 1993 Camera Commissione Difesa
Seguito dell'audizione del Ministro della difesa sull'invio di reparti militari italiani in Mozambico in attuazione della risoluzione 797 delle Nazioni Unite (iniziata il 24 febbraio 1993)
24 marzo 1993 Camera Commissione Esteri
Discussione e approvazione della risoluzione Ciabarri 7-00171, concernente la situazione in Mozambico
Missione UNOSGI (Conclusa)
Ufficio della Segreteria generale dell’ONU in Iran
Partecipazione italiana dal 1 marzo 1991
La missione è durata dieci mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
Nel febbraio 1991 è stato istituito l’UNOSGI,
l’Ufficio della Segreteria generale dell’ONU costituito nel febbraio
Consistenza del contingente italiano al 30/06/91
1 unitàdi cui:
Esercito 1
Missione UNOSOM II (Conclusa)
Forza multinazionale per garantire le operazioni di assistenza umanitaria in Somalia
Partecipazione italiana dal 4 maggio 1993
La missione è durata un anno e dieci mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di assistenza internazionale (umanitaria)
UNOSOM II (United Nations Operation In Somalia II) è stata costituita a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 814/1993 per subentrare alla Task Force Unificata (UNITAF), una forza multinazionale organizzata e guidata dagli Stati Uniti che, nel dicembre 1992, era stata autorizzata dal Consiglio di Sicurezza ad usare "tutti i mezzi necessari" al fine di ricreare un ambiente sicuro per le operazioni di assistenza umanitaria in Somalia. Tale forza multinazionale aveva agito nell'ambito dell'operazione "Restore hope".
Il mandato di UNOSOM II consentiva di assumere le
iniziative appropriate, comprese misure costrittive, per stabilire in tutta
Ad UNOSOM II era anche affidato il compito di assistere la popolazione somala, di ristabilire la struttura istituzionale del paese, di raggiungere una riconciliazione politica nazionale, di ricreare uno Stato somalo basato su un governo democratico e ripristinare l'economia e le infrastrutture.
Nel febbraio 1994, dopo numerosi attacchi ai soldati delle Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza ha rivisto il mandato di UNOSOM II escludendo l'utilizzo di metodi coercitivi. UNOSOM II si è conclusa agli inizi di marzo 1995 ed il rientro dei contingenti è stato garantito con l'operazione "United Shield".
Numerosi sono stati i militari caduti nel corso della missione in Somalia. Il 2 luglio 1993 tre militari hanno perso la vita e altri 22 sono rimasti feriti a Mogadiscio a causa di uno scontro a fuoco, causato da cecchini somali, durante un’operazione di rastrellamento di un'area dove si presumeva fosse installato un deposito di armi. Il 3 agosto una raffica partita dal suo fucile mitragliatore ha causato la morte di un paracadutista di leva. Il 15 settembre anche due paracadutisti della Folgore hanno perso la vita a Mogadiscio, uccisi da cecchini somali nella zona del Porto Nuovo, durante la libera uscita, in una zona non interessata da combattimenti. Il 31 ottobre è morto a Roma un militare italiano che aveva contratto la malaria in Somalia. Vicino Balad, il 12 novembre, a seguito di un tentativo di rapinare di un autocarro da parte di banditi somali, è rimasto ucciso il maresciallo Li Causi che stava transitando su un veicolo militare italiano. Anche una crocerossina è rimasta uccisa da un somalo armato, entrato sparando all’impazzata in un ambulatorio vicino all'ambasciata italiana di Mogadiscio. Il 30 dicembre un altro militare italiano è morto a Mogadiscio in seguito al capovolgimento del mezzo blindato a bordo del quale si trovava con altri soldati italiani. Il 6 febbraio 1994 una colonna del contingente italiano diretta a Balad per caricarvi dei viveri, è stata fatta segno a colpi d'arma da fuoco in seguito ai quali è morto il tenente Giulio Ruzzi e un altro militare è rimasto ferito. Anche tre civili, due giornalisti e un operatore della Rai, Ilaria Alpi, Miran Hrovatin e Marcello Palmisano, sono caduti nella zona delle operazioni.
Consistenza del contingente italiano al 01/07/93
2.472 unitàdi cui:
Esercito 2.402
Carabinieri 40
Aeronautica 30
Decreto-legge 10 marzo 1993, n. 56, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 56/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1993
Decreto-legge 14 maggio 1993, n.141, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 141/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 1993
Decreto-legge 13 luglio 1993, n.223, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e in Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 141/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1993
Decreto-legge 10 settembre 1993, n.354, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e in Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 354/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1993
Decreto-legge 12 novembre 1993, n.450, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e in Mozambico (decaduto - sanati effetti L. 22 febbraio 1994, n. 151)
Il D.L. 450/1993 (decaduto) ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 1993
Decreto-legge 30 dicembre 1993, n. 551, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 1994, n. 125, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e Mozambico
Il D.L. 551/1993 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 aprile 1994
Decreto-legge 11 gennaio 1994, n.16, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 1994, n. 151, recante disposizioni urgenti relative allo svolgimento della missione umanitaria in Somalia e in Mozambico
Il D.L. 16/1994 ha finanziato la missione umanitaria in Somalia e Mozambico fino al 31 dicembre 1993
Decreto-legge 29 aprile 1994, n. 257, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 257/1994 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato nell'addestramento della polizia somala
Decreto-legge 27 giugno 1994, n.414, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 414/1994 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato nell'addestramento della polizia somala
Decreto-legge 27 agosto 1994, n.514, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 514/1994 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato nell'addestramento della polizia somala
Decreto-legge 28 ottobre 1994, n.601, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 601/1994 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato nell'addestramento della polizia somala
Legge 13 luglio 1995, n. 295, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative in materia di affari esteri e di difesa (originato da un disegno di legge governativo presentato in data 19 dicembre 1994)
La legge 295/1995 ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato nell'addestramento della polizia somala
Decreto-legge 28 dicembre 1994, n.723, recante disposizioni urgenti in materia di differimento di termini previsti da disposizioni legislative (decaduto - sanati effetti L. 13 luglio 1995, n. 295)
Il D.L. 723/1994 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato nell'addestramento della polizia somala
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
5 luglio 1993 Senato Assemblea
Svolgimento di interrogazioni sulla uccisione di militari italiani e sugli sviluppi della situazione in Somalia
5 luglio 1993 Camera Assemblea
Svolgimento di interrogazioni urgenti sugli sviluppi della situazione in Somalia e sull'uccisione di militari italiani
13 gennaio 1994 Camera Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sui problemi connessi al rimpatrio del nostro contingente dalla Somalia
MissioneUNOWA (Conclusa)
Missione ONU per la promozione nell’Africa occidentale di un approccio integrato sub-regionale per la prevenzione dei conflitti e per la promozione della pace, della sicurezza e dello sviluppo
Partecipazione italiana dal 1 novembre 2004
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making)
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite - d’accordo con il Consiglio di Sicurezza - ha istituito UNOWA (United Nations Office for West Africa), con l’intento di dare una risposta alle pressanti richieste dei leader degli ECOWAS (Economic Community of West African States) di fronte alle notevoli minacce alla pace ed alla sicurezza nell’area.
La missione UNOWA, che si è insediata a Dakar (Senegal) nel febbraio 2003, rappresenta un primo tentativo delle Nazioni Unite di decentralizzare le sue attività politiche regionali, e di avviare un’azione nel campo della prevenzione dei conflitti e della costruzione della pace, in modo più ravvicinato alle realtà ed alle esigenze locali. Essa ha lo scopo di sviluppare un approccio regionale integrato delle Nazioni Unite relativamente alla prevenzione e gestione dei conflitti, nonché per promuovere la pace, la sicurezza e lo sviluppo nell’Africa occidentale.
L’Italia partecipa alla missione dal novembre 2004 con un Ufficiale dell’Esercito che ricopre l’incarico di Deputy Military Advisor del Consigliere Militare del Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Consistenza del contingente italiano 11/10/2005
1 unitàdi cui:
Esercito 1
Missione UNSCOM (Conclusa)
Controllo sulla distruzione di armamenti iracheni dopo
Partecipazione italiana dal 23 giugno 1991
La missione è durata sette anni e cinque mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'UNSCOM (Commissione speciale delle Nazioni
Unite per il disarmo degli arsenali iracheni) è stata costituita in attuazione
della risoluzione 687/1991 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, per verificare
le condizioni del cessate il fuoco nella guerra del Golfo. Il mandato dell'UNSCOM,
ai sensi di tale risoluzione, prevedeva che l'Iraq fosse obbligato ad accettare
la distruzione o la rimozione delle armi nucleari, chimiche e biologiche e dei
missili balistici con gittata superiore ai
Consistenza del contingente italiano al 31/12/91
1 unitàdi cui:
Esercito 1
MissioneUNSMA (Conclusa)
Missione speciale ONU per favorire negoziati tra i Taleban e l’opposizione armata in Afghanistan
Partecipazione italiana dal 18 luglio 1998
La missione è durata un mese
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di formazione della pace e prevenzione del conflitto (peace-making)
L’UNSMA (United Nations Special Mission to Afghanistan) è stata costituita con la risoluzione dell’Assemblea generale dell’ONU 48/208 del 21 dicembre 1993, per facilitare il processo di riconciliazione nazionale in Afghanistan, promuovendo i negoziati tre le parti in conflitto.
L'ufficiale italiano incaricato della missione, ten. col. Carmine Calò, ha perso la vita il 22 agosto1998, in seguito alle ferite riportate in un agguato avvenuto il giorno precedente.
Consistenza del contingente italiano al 18/07/98
1 unitàdi cui:
Esercito 1
Missione UNTAC (Conclusa)
Autorità ONU per la favorire una soluzione politica del conflitto in Cambogia
Partecipazione italiana dal 23 luglio 1992
La missione è durata un anno
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'UNTAC (United Nations Transitional Authority In
Cambogia) è stata costituita con la risoluzione del Consiglio di sicurezza
dell'ONU 745/1992 per garantire la realizzazione degli Accordi sulla soluzione
politica complessiva del conflitto cambogiano, sottoscritti a Parigi il 23
ottobre
Il mandato rilasciato all'UNTAC comprendeva: aspetti relativi ai diritti umani; l'organizzazione e la gestione di elezioni generali libere ed eque; intese militari; amministrazione civile; difesa della legge e dell'ordine; rimpatrio e risistemazione dei rifugiati cambogiani e dei profughi; ripristino delle infrastrutture essenziali del paese da effettuarsi durante il periodo di transizione.
Il 15 marzo 1992, dopo essere divenuta operativa, l'UNTAC assorbiva l'UNAMIC, che era stata costituita immediatamente dopo la firma degli Accordi nell'ottobre 1991. Il mandato dell'UNTAC ha avuto termine nel settembre 1993 con la promulgazione della Costituzione per il Regno di Cambogia e la formazione del nuovo Governo.
Consistenza del contingente italiano al 23/07/92
76 unitàdi cui:
Carabinieri 76
MissioneUNTAG (Conclusa)
Missione ONU di assistenza per la transizione all’autonomia della Namibia
Partecipazione italiana dal 13 marzo 1989
La missione è durata un anno
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
L'UNTAG (United Nations Transition Assistance
Group) è stato costituito, in attuazione della risoluzione 435/1978 del
Consiglio di sicurezza dell'ONU, per assistere il Rappresentante Speciale del
Segretario Generale al fine di assicurare la prima fase dell'indipendenza della
Namibia attraverso libere elezioni svolte sotto la supervisione e il controllo
delle Nazioni Unite; obiettivo dell'UNTAG era anche quello di coadiuvare il
Rappresentante Speciale nei compiti di por fine a tutti gli atti ostili, nel
controllo del confino delle truppe nelle proprie basi e del ritiro definitivo
dei sudafricani dalla Namibia.
L'UNTAG, con un effettivo di 8.000 persone, aveva il Quartier Generale a Windhoek ed era suddivisa in tre componenti: militare, di polizia e civile. La missione ha avuto 19 caduti.
A seguito dell'attività dell'UNTAG, tutte le
leggi discriminatorie vennero abrogate, i prigionieri politici rilasciati, ai
namibiani rifugiati fu concesso di rientrare in patria, furono prevenute le
intimidazioni di qualunque genere e la legge e l'ordine vennero difesi in modo
imparziale.
Consistenza del contingente italiano al 30/04/89
120 unitàdi cui:
Carabinieri 8
Esercito 112
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
11 luglio 1990 Camera Commissione Difesa
Svolgimento dell’interrogazione Trabacchini 5-01513, concernente il contingente italiano inviato in Namibia
MissioneUNYOM (Conclusa)
Missione di Osservazione delle Nazioni Unite nello Yemen
Partecipazione italiana dal 20 dicembre 1963
La missione è durata tre mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali ONU
Operazione di mantenimento della pace (peace-keeping)
La missione UNYOM (United Nations Yemen
Observation Mission) è stata costituita a seguito della risoluzione 179/1963
del Consiglio di sicurezza dell'ONU per osservare e certificare il rispetto
dell'accordo di richiamo delle truppe stipulato fra l'Arabia Saudita e
Missione UPFM (Conclusa)
Addestramento della costituenda forza di polizia unificata croato-musulmana a Mostar
Partecipazione italiana dal 8 marzo 1995
La missione è durata un anno e otto mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali UEO
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
La missione UPFM (United Police Force of Mostar) è stata istituita a seguito di un “Memorandum d'intesa” firmato a Ginevra il 5 luglio 1994, che ha posto sotto l'amministrazione dell'Unione europea, per due anni, la città bosniaca di Mostar, teatro di un violento conflitto tra croati e musulmani durato circa un anno.
La missione, nota anche con il nome di Weupol, era coordinata dalla UEO che ha realizzato un programma per la creazione e l’addestramento di una forza di polizia unificata composta da croati e musulmani. Essa era composta da circa 150 ufficiali e sottufficiali appartenenti a forze di polizia di vari Paesi appartenenti alla UE prevalentemente a ''status'' militare. Il contingente italiano comprendeva tre ufficiali e 14 sottufficiali dell’Arma dei carabinieri.
Il 27 dicembre 1995 il maggiore Ermanno Fenoglietti, comandante del contingente, ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto a causa del maltempo mentre percorreva, a bordo della Land Rover in dotazione al contingente europeo, la strada che collega Mostar a Sarajevo.
Consistenza del contingente italiano al 08/03/95
20 unitàdi cui:
Carabinieri 20
Riferimenti normativi
Decreto-legge 8 febbraio 1995, n. 34, recante attuazione delle risoluzioni ONU numeri 942 e 944 del 1994, relative all'embargo nei confronti della Bosnia Erzegovina ed alla revoca dell'embargo nei confronti di Haiti, nonché autorizzazione alla partecipazione italiana alla missione di polizia civile della U.E.O a Mostar (decaduto - sanati effetti L. 222/1995)
Il D.L. 34/1995 (decaduto) ha fissato il termine della partecipazione italiana al 22 luglio 1996
Decreto-legge 7 aprile 1995, n. 107, convertito dalla legge 7 giugno 1995, n. 222, recante attuazione delle risoluzioni ONU numeri 942 e 944 del 1994, relative all'embargo nei confronti della Bosnia-Erzegovina ed alla revoca dell'embargo nei confronti di Haiti, nonché autorizzazione alla partecipazione italiana alla missione di polizia civile della U.E.O. a Mostar
Il D.L. 107/1995 ha fissato il termine della partecipazione italiana al 22 luglio 1996
Decreto-legge 2 gennaio 1996, n. 1, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 1/1996 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato
Decreto-legge 1° marzo 1996, n. 99, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 99/1996 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato
Decreto-legge 29 aprile 1996, n. 236, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia (decaduto - sanati effetti L. 8 agosto 1996, n. 428)
Il D.L. 236/1996 (decaduto) ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato
Decreto-legge 1° luglio 1996, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 426, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il Ministero degli affari esteri e norme relative ad impegni internazionali ed alla cooperazione allo sviluppo
Il D.L. 347/1996 ha prorogato la partecipazione italiana al 22 gennaio 1997
Decreto-legge 1° luglio 1996, n. 346, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 428, concernente partecipazione italiana alla missione di pace in Bosnia
Il D.L. 346/1996 ha disciplinato il trattamento economico del personale impiegato
Missione WEUDAM (Conclusa)
Missione UEO di assistenza allo sminamento in Croazia
Partecipazione italiana dal 10 maggio 1999
La missione è durata diciotto mesi
Operazione condotta da Organizzazioni internazionali Unione europea e UEO
Operazione di assistenza internazionale (tecnica e di addestramento)
Con la decisione del Consiglio 1998/628 del 9
novembre 1998, l’Unione europea ha demandato all’Unione dell’Europa Occidentale
l’attuazione dell’azione specifica decisa dall’Unione stessa nel settore
dell’assistenza allo sminamento in Croazia, fornendo i finanziamenti necessari.
L’azione consisteva nel coordinamento, nella supervisione e nella formazione di
esperti e di istruttori locali nel campo dello sminamento.
[1] La legge reca Norme per l'istituzione del servizio militare professionale.
[2] A questo proposito si ricorda che il progetto elaborato dalla Commissione bicamerale per le riforme costituzionali aveva adottato una disposizione secondo cui l’impiego delle Forze armate fuori dai confini nazionali doveva essere deliberato dalla Camera dei deputati su proposta del Governo.
[3] Su questa problematica la dottrina si è espressa in maniera differente. In particolare, Capotosti ha considerato necessaria l’adozione della procedura più “pesante”, mentre Motzo la qualifica come opportuna ma non necessaria. A sua volta De Vergottini non ritiene sussistere una correlazione necessaria tra la difesa di un alleato ai sensi del Trattato NATO e la delibera dello ‘stato di guerra in senso tecnico-formale, potendo l’esigenza dell’immediatezza dell’aiuto richiesto dall’Alleanza non consentire i tempi di attesa connessi alla procedura prevista dagli art. 78 e 87 della Costituzione.
[4] La legge reca Attribuzioni del Ministro della difesa, ristrutturazione dei vertici delle Forze armate e dell'Amministrazione della difesa.
[5] Cfr. De Vergottini, Guerra e costituzione. Nuovi conflitti e sfide alla democrazia, Bologna, 2004, p. 301-326.
[6] In particolare, ai sensi del comma 1 dell’articolo 1 della legge n. 25 del 1997, “il Ministro della difesa, preposto all'amministrazione militare e civile della difesa e massimo organo gerarchico e disciplinare, attua le deliberazioni in materia di difesa e sicurezza adottate dal Governo, sottoposte all'esame del Consiglio supremo di difesa e approvate dal Parlamento”.
[7] Cfr. G. Carlizzi, Profili di operatività delle regole di ingaggio nell’ordinamento italiano, in Difesa comune europea e spazio giudiziario penale, Roma, 2005, p. 163 ss.
[8] Da segnalare che il paragrafo 65 del Nuovo concetto strategico precisa (quarto periodo) che “il Concetto strategico regolerà la politica della sicurezza e della difesa dell’Alleanza, i suoi concetti operativi, il posizionamento delle forze convenzionali e nucleari e i suoi accordi collettivi di difesa, e sarà tenuto sotto osservazione nell’eventualità di mutamenti che avvengano nel contesto della sicurezza”.
[9] Oltre alle missioni elencate nei singoli allegati, si segnalano gli interventi operati dal Corpo militare della Croce rossa in Corea e in Congo. Il 16 ottobre 1951 fu inviato con le Forze delle Nazioni Unite in Corea l’Ospedale da campo n. 68, che vi è rimasto fino al 10 gennaio 1955, inquadrato nell'8a Armata U.S.A. Nel settembre 1960 l’Ospedale di emergenza n. 10, da 100 letti, venne inviato nel Katanga per l'assistenza sanitaria alle Forze dell’O.N.U. operanti nel Congo. Tale operazione fu affiancata da personale dell’Aeronautica utilizzato fino al giugno 1962 per operazioni di trasporto. Nel corso di questa missione tredici militari dell’Aeronautica della 46/a aerobrigata furono massacrati a Kindu.
[10] Si tratta della missione UNAMID dell’ONU in Darfur e della missione in collaborazione con la Libia per contrastare la tratta di esseri umani.