Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento difesa
Titolo: Disposizioni concernenti le associazioni di interesse delle Forze armate - A.C. 3442
Riferimenti:
AC N. 3442/XVI     
Serie: Progetti di legge    Numero: 402
Data: 16/11/2010
Descrittori:
EX COMBATTENTI   FORZE ARMATE
Organi della Camera: IV-Difesa

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Progetti di legge

Disposizioni concernenti le associazioni di interesse delle Forze armate

A.C. 3442

 

 

 

 

 

 

 

n. 402

 

 

 

16 novembre 2010

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Difesa

( 066760-4172 – * st_difesa@camera.it

 

 

 

 

 

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File: DI0285.doc

 


INDICE

Schede di lettura

La proposta di legge A.C. 3442  3

§      Quadro normativo  3

§      Contenuto  7

§      Relazioni allegate  11

§      Necessità dell’intervento con legge  11

§      Impatto sui destinatari delle norme  11

Attività parlamentare

Atto del Governo n. 37

§      IV Commissione (Difesa)17

§      Sede consultiva su Atti del Governo

Seduta del 15 ottobre 2008  17

Seduta del 21 ottobre 2008  21

Discussione di risoluzioni

Seduta del 26 marzo 2009  27

§      Risoluzione 7-00129  31

§      Risoluzione 7-00135  33

§      Risoluzione 7-00136  35

Atto del Governo n. 115

§      IV Commissione (Difesa)39

§      Sede consultiva su Atti del Governo

Seduta del 7 ottobre 2009  39

Seduta del 14 ottobre 2009  45

Seduta del 20 ottobre 2009  47

Atto del Governo n. 259

§      IV Commissione (Difesa)51

§      Sede consultiva su Atti del Governo

Seduta del 13 ottobre 2010  51

Seduta del 19 ottobre 2010  55

Riferimenti normativi

§      L. 11 luglio 1978, n. 382 Norme di principio sulla disciplina militare (art. 8)63

§      D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917 Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi (art. 150)64

§      L. 31 gennaio 1994, n. 93 Norme per la concessione di contributi alle associazioni combattentistiche  65

§      L. 28 dicembre 1995, n. 549 Misure di razionalizzazione della finanza pubblica (art. 1, commi 40-44)67

§      L. 28 dicembre 2001, n. 448 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002) (art. 32)69

§      L. 20 febbraio 2006, n. 92 Norme per la concessione di contributi statali alle associazioni combattentistiche  71

§      D.L. 22 dicembre 2008, n. 200 Misure urgenti in materia di semplificazione normativa, convertito con modificazioni dalla L. 18 febbraio 2009, n. 9 (art. 2)72

§      D.L. 30 dicembre 2008, n. 207 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti, convertito con modificazioni dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14 (art. 14)73

 

 


SIWEB

Schede di lettura

 


La proposta di legge A.C. 3442

Quadro normativo

La legge n. 549/1995[1] (articolo 1, commi 40-44), ha realizzato un intervento di delegificazione in materia di contributi a carico del bilancio statale in favore di enti e organismi ritenuti meritevoli del sostegno economico dello Stato per le loro particolari finalità. In particolare, è stato disposto che i contributi erogati ad enti, istituti, associazioni e fondazioni ai sensi dei provvedimenti sostanziali di spesa elencati nella apposita Tabella A allegata allalegge, siano iscritti in un unico capitolo dello stato di previsione di ciascun ministero interessato.

Il relativo riparto fra i singoli enti è effettuato annualmente con decreto del ministro competente, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, alle quali, peraltro, sono trasmessi i rendiconti annuali dell'attività svolta dagli enti stessi, entro trenta giorni dall'approvazione della legge di bilancio.

In seguito è intervenuta la legge n. 448/2001, la quale all’articolo 32, comma 2, ha previsto che i contributi a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, indicati alla tabella 1[2] allegata alla legge, siano iscritti in un'unica unità previsionale di base nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato e che il relativo riparto sia annualmente effettuato entro il 31 gennaio da ciascun Ministro, con proprio decreto adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari.

I criteri di riparto individuati dall’articolo 1, comma 41, della citata legge n. 549/1995 fanno riferimento alla finalità di assicurare prioritariamente il buon funzionamento delle istituzioni culturali e sociali di particolare rilievo nazionale e internazionale.

Ai sensi del successivo comma 42 sono esclusi dal finanziamento gli enti che non abbiano fatto pervenire, alla data del 15 luglio di ciascun anno, il conto consuntivo dell'anno precedente, da allegare allo stato di previsione dei singoli ministeri interessati.

Il comma 43 prevede che la dotazione dei capitoli allocati nei vari stati di previsione dei ministeri interessati sia quantificata annualmente dalla Tabella C della legge finanziaria (ora legge di stabilità).

In applicazione di questa nuova disciplina, a partire dal 1996, gli stanziamenti destinati ai contributi da erogarsi agli enti sottoposti alla vigilanza del Ministero della difesa sono confluiti in un apposito capitolo dello stato di previsione del ministero (ora cap. 1352).

Nel corso degli anni lo stanziamento è stato oggetto di rimodulazioni effettuate sia attraverso la legge finanziaria annuale, sia attraverso specifici provvedimenti legislativi.

In particolare:

Ø      La legge n. 448/2001 (finanziaria 2002) ha disposto una riduzione del 10,43 per cento di tale dotazione per gli anni 2002, 2003 e 2004.

Ø      La legge n. 267/2002 ha istituito, per ciascuno degli anni 2002, 2003 e 2004, uno specifico finanziamento di 4.394.000 euro a favore dell’INSEAN e di 68.000 euro per l'IHO, escludendoli pertanto dall’elenco di quelli che beneficiano della ripartizione annua dei contributi ad enti e associazioni vigilate dal Ministero della difesa. A decorrere dall’anno 2005 è previsto che l’ammontare dei contributi annui in favore di tali organismi sia indicato nella tabella C della legge finanziaria.

Ø      La legge n. 350/2003 (finanziaria 2004) ha ridotto a 910.000 euro il contributo per il 2004, ulteriormente ridimensionato a 870.000 dal D.L. n. 168/2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 191/2004.

Ø      La legge n. 311/2004 (finanziaria 2005) ha stanziato 830.000 euro il 2003, ridotti a 820.000 dal D.L. n. 106/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 156/2005.

Ø      Il D.L. n. 7/2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 43/2005, ha disposto lo stanziamento, per il 2005, di 3.100.000 euro per le associazioni combattentistiche e partigiane erette in enti morali, costituitesi in confederazione nel 1979[3], per l’organizzazione delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di liberazione.

Ø      La legge n. 266/2005 (finanziaria 2006), ha indicato in 784.000 euro lo stanziamento annuo per gli esercizi finanziari 2006, 2007 e 2008.

Ø      La legge n. 296/2006 (finanziaria 2007) ha ulteriormente ridimensionato il finanziamento per il 2007, portandolo a 679.446 euro per l’esercizio finanziario 2007.

Ø      La legge n. 92/2006 ha provveduto alla concessione, da parte del Ministero della difesa, di un contributo di 2.220.000 per il triennio 2006-2008, alle associazioni combattentistiche, sottoposte alla propria vigilanza, da ripartire attraverso il decreto annuale relativo al contributo agli enti vigilati. Tali Associazioni coincidono con quelle sopra richiamate che aderiscono alla Confederazione italiana fra le associazioni combattentistiche e partigiane.

Ø      Il D.L. n. 207/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14/2009, ha successivamente autorizzato un contributo di 1.500.000 euro annui per il triennio 2009-2011, destinato alle medesime associazioni combattentistiche vigilate dal Ministro della difesa e da ripartire con il medesimo decreto annuale.

Ø      Il D.L. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122/2010, ha ridotto di un ulteriore 50 per cento, a decorrere dal 2010, il contributo a tutti gli enti, istituti e fondazioni vigilati dallo Stato.

Ø      Il D.L. n. 125/2010 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 163/2010 opera una riduzione lineare di talune dotazioni finanziarie di parte corrente di ciascun Ministero; secondo la relazione illustrativa allegata allo schema di decreto in esame, tale disposizione produce un’ulteriore riduzione dell’1,8 per cento del contributo agli enti vigilati dalla Difesa.

La seguente tabella offre il quadro degli effetti della normativa sopracitata sugli stanziamenti annuali destinati agli enti, agli istituti, alle associazioni ed alle fondazioni vigilate dal Ministero della difesa:

 

Stanziamenti ordinari

Finanziamenti aggiuntivi

1996

15,207 miliardi di lire

 

1997

10miliardi di lire

 

1998

10miliardi di lire

8 miliardi di lire per associazioni combattentistiche (legge n. 205/1998)

1999

10miliardi di lire

4 miliardi di lire per associazioni combattentistiche (legge n. 205/1998)

2000

10miliardi di lire

4 miliardi di lire per associazioni combattentistiche (legge n. 205/1998)

2001

14miliardi di lire

4 miliardi di lire per associazioni combattentistiche (legge n. 61/2001)

2002

2.002.167 euro

1.859.418 euro per associazioni combattentistiche (legge n. 61/2001)

Non ripartiti i 4.462.000 euro per INSEAN e IHO (legge n. 267/2002)

2003

915.789 euro

846.037 euro per associazioni combattentistiche (legge n. 61/2001)

4.462.000 euro per INSEAN e IHO (legge n. 267/2002)

2004

870.000 euro

4.462.000 euro per INSEAN e IHO (legge n. 267/2002)

2005

817.668 euro

3.100.000 euro le associazioni combattentistiche e partigiane[4] (D.L. n. 7/2005)

2006

784.000 euro

2.220.000 euro per associazioni combattentistiche (legge n. 92/2006)

2007

679.446 euro

2.220.000 euro per associazioni combattentistiche (legge n. 92/2006)

2008

588.990 euro

1.867.686 euro per associazioni combattentistiche (legge n. 92/2006)

2009

503.949 euro

1.500.000 euro per associazioni combattentistiche (D.L. n. 2072008)

2010

248.695 euro

736.500 euro per associazioni combattentistiche (D.L. n. 2072008)

 

Contenuto

La proposta di legge A.C. 3442 è finalizzata a riordinare la disciplina concernente l’individuazione, attuata attraverso la fissazione di alcuni criteri generali, degli organismi qualificabili di interesse delle Forze armate, prevedendo puntuali disposizioni per il riconoscimento della loro personalità giuridica, nonché agevolazioni analoghe a quelle già esistenti per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS).

La relazione contenuta nella proposta di legge in ’esame, ricorda che le norme del provvedimento sono conformi a quanto raccomandato dalla Commissione difesa della Camera dei deputati in sede consultiva contestualmente al parere espresso, il 20 ottobre 2009, sullo schema di decreto del Ministro della difesa in tema di riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero della difesa per il 2009, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (atto del Governo n. 115), nella parte in cui vengono raccomandate: «iniziative, anche di carattere normativo, per consentire una maggiore flessibilità nell'individuazione delle associazioni combattentistiche beneficiarie dei contributi, e più in generale, per favorire forme di aggregazione tra gli enti beneficiari».

 

A tal fine il comma 1 dell’articolo 1 della proposta di legge in esame stabilisce in primo luogo i requisiti che le associazioni, le fondazioni, i comitati ed altri organismi con personalità giuridica anche di diritto privato, devono possedere al fine di acquisire la qualifica di associazioni di interesse delle Forze armate, sottoposte alla vigilanza del Ministero della difesa, nonché di divenire, potenzialmente, destinatarie di contributi erogati dal medesimo Ministero. In secondo luogo è posto l’obbligo per i citati organismi di prevedere nei loro atti costitutivi o statuti, da redigersi nella forma dell'atto pubblico, alcuni requisiti così individuati:

Ø      l'apoliticità, l'apartiticità e l'assenza di finalità sindacali;

Ø      il perseguimento di fini di utilità sociale di rilevante interesse nel campo della difesa e della sicurezza nazionale;

Ø      la durata minima di tre anni per i programmi realizzati dalle associazioni medesime in ordine allo svolgimento delle loro attività;

Ø      la disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative, al fine di garantire l'effettività di tale rapporto, nonché altre garanzie quali: la sovranità dell'organo assembleare, unitamente alla previsione di specifici criteri e forme di pubblicità per le sue convocazioni, il principio del voto singolo, precisi criteri di ammissione ed esclusione degli associati, nonché idonee procedure per l'eleggibilità dei suoi organi amministrativi;

Ø      l’obbligo di redigere il bilancio o il rendiconto annuale, di destinare gli eventuali utili gestionali alla realizzazione delle attività istituzionali dell’associazione, nonché di devolvere il proprio patrimonio ad altri organismi che perseguono fini analoghi, previo parere del Ministero della difesa, nel caso in cui si l’associazione pervenga al suo scioglimento;

Il medesimo comma, oltre a disporre esplicitamente che tali associazioni non devono avere fini di lucro prevede che le associazioni debbano perseguire una o più delle seguenti finalità, connotate da un elevato valore morale: mantenere vivi i sentimenti di appartenenza o vicinanza all'istituzione militare, incrementando altresì i rapporti tra Forze armate e società civile; la diffusione dell'amore per la patria, dei valori costituzionali e democratici delle Forze armate; la custodia della memoria dei caduti, dei luoghi, degli ideali e delle tradizioni delle Forze armate inclusa la storia militare; concorrere a tutelare e a valorizzare gli istituti e i luoghi della memoriamilitare; concorrere alle attività di volontariato e di protezione civile di interesse del Ministero della difesa.

Il successivo comma 2 del medesimo articolo stabilisce inoltre che tali associazioni siano individuate, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, con decreto del Ministro della difesa.

In relazione alla disposizione in esame si osserva che la normativa attualmente vigente non contempla l’espressione del parere parlamentare nel procedimento di individuazione degli enti e degli organismi ritenuti meritevoli del sostegno economico dello Stato per le loro specifiche finalità. Tale parere è invece previsto sullo schema di decreto che ripartisce i contributi  fra i singoli enti.

Un ulteriore decreto del medesimo dicastero disciplina, infine, l'ordine di precedenza delle medesime in occasione di partecipazione a cerimonie militari ed altre manifestazioni pubbliche.

Il comma 1 dell’articolo 2 distingue tre diversi tipi di associazioni: combattentistiche, d'arma e di categoria.

L’articolo precisa, inoltre, che:

Ø      le associazioni combattentistiche sono costituite da ex combattenti, reduci di guerra o di prigionia, nonché da persone che desiderino contribuire alla realizzazione degli scopi dell’associazione condividendone il patrimonio ideale, i valori e le finalità (comma 2);

Ø      le associazioni d'arma possono costituirsi fra coloro i quali, in congedo o in servizio, appartengono ad un'arma o ad un corpo delle Forze armate, nonché fra coloro che hanno frequentato i corsi volontari di formazione atletico-militare svolti nelle Forze armate ed abbiano ottenuto il relativo attestato finale di frequentazione (comma 3);

Ø      le associazioni di categoria sono costituite fra appartenenti a ruoli specifici dei militari di ogni grado, inclusi i volontari in ferma breve e prefissata, sia in congedo che in servizio (comma 4).

 

Il successivo articolo 3 concerne il riconoscimento della personalità giuridica e le modifiche dell'atto costitutivo o dello statuto delle associazioni, disponendo che in tali casi sia applicata la normativa vigente in materia, previo parere conforme del Ministro della difesa, anche per le associazioni con personalità giuridica di diritto privato (comma 1); il medesimo articolo, al fine di ottimizzare l'impiego delle risorse, prevede altresì, di incentivare forme di aggregazione tra associazioni che perseguono finalità omogenee (comma 2).

 

L’articolo 4 reca disposizioni in tema di rilevazioni a carattere statistico, di disciplina tributaria e di sede, prevedendo che tali rilevazioni siano richieste alle associazioni, dalle amministrazioni competenti tramite il Ministero della difesa (comma 1). Dispone altresì che per le attività di tali associazioni che risultano direttamente connesse alle finalità statutarie, si applichi la normativa di cui all'articolo 150 del Testo unico delle imposte sui redditi (DPR n. 917 del 1986), concernente le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), in cui si prevede che lo svolgimento delle loro attività istituzionali, eccettuate le società cooperative, indirizzate ad esclusive finalità di solidarietà sociale, non costituisce esercizio di attività commerciale; nonché, che i proventi derivanti dall'esercizio di tali attività non concorrono alla formazione del reddito imponibile (comma 2). Il medesimo articolo, infine, contempla la possibilità che il Ministero della difesa possa consentire a tali associazioni l'uso gratuito temporaneo di locali, commisurati strettamente alle esigenze di funzionamento ed ove disponibili, appartenenti ad immobili in uso a comandi, reparti ed enti della Difesa (comma 3).

Il successivo articolo 5, stabilisce che alle associazioni di interesse delle Forze armate, per le loro finalità statutarie, attività assistenziali e promozionali effettivamente svolte, nonché per i progetti di recupero e tutela di siti museali e sacrari militari, siano erogati i contributi previsti dalla normativa vigente ed in particolare quelli stabiliti dall’articolo 1, commi 40, 42 e 43, della legge n. 549 del 1995 (comma 1).

La legge  28 dicembre 1995, n. 549 (articolo 1, commi 40-44), ha realizzato un intervento di delegificazione in materia di contributi a carico del bilancio statale in favore di enti e organismi ritenuti meritevoli del sostegno economico dello Stato per le loro specifiche finalità. In particolare, è stato disposto che i contributi erogati ad enti, istituti, associazioni e fondazioni ai sensi dei provvedimenti sostanziali di spesa elencati nella apposita Tabella A allegata alla legge, siano iscritti in un unico capitolo dello stato di previsione di ciascun ministero interessato.

Il relativo riparto fra i singoli enti è effettuato annualmente con decreto del ministro competente, di concerto con il Ministro del tesoro, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, alle quali, peraltro, sono trasmessi i rendiconti annuali dell'attività svolta dagli enti stessi, entro trenta giorni dall'approvazione della legge di bilancio.

Il medesimo articolo 5 (comma 2), in relazione al raggiungimento delle finalità statutarie di cui al precedente comma 1, dispone che concorrano le risorse previste dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008[5], convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 2009, il quale prevede la concessione di contributi statali alle associazioni combattentistiche vigilate dal Ministro della difesa per il sostegno delle loro attività di promozione sociale e di tutela degli associati.

La legge n. 92/2006 aveva provveduto alla concessione, da parte del Ministero della difesa, di un contributo di 2.220.000 per il triennio 2006-2008, alle associazioni combattentistiche, sottoposte alla propria vigilanza, da ripartire attraverso il decreto annuale relativo al contributo agli enti vigilati. Tali Associazioni coincidono con quelle che aderiscono alla Confederazione italiana fra le associazioni combattentistiche e partigiane. Il D.L. n. 207/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14/2009, ha successivamente autorizzato un contributo di 1.500.000 euro annui per il triennio 2009-2011, destinato alle medesime associazioni combattentistiche vigilate dal Ministro della difesa e da ripartire con il medesimo decreto annuale.

In relazione alle finalità, alle attività e ai progetti delle associazioni previste dal comma 1 dell’articolo in esame, il successivo comma 3 prevede che annualmente il Ministro della difesa emani un decreto di ripartizione dei relativi contributi posti a carico del bilancio dello Stato.

In relazione alla disposizione in esame si osserva che la medesima, da un lato, non prevede l’acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari sullo schema di decreto di riparto dei contributi, dall’altro lato, stabilisce che il citato decreto venga adottato dal Ministro della Difesa sentito il Ministro dell’economia e delle finanze. Al riguardo, si osserva che tale procedura si discosta dall’attuale normativa generale prevista dalla legge n. 549 del 1995 secondo la quale il relativo riparto fra i singoli enti è effettuato annualmente con decreto del ministro competente, di concerto con il Ministro del tesoro, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti.

Sull’utilizzo dei contributi erogati, anche al fine di verificarne la ratio e l'utilizzo concreto, nonché in relazione alle erogazioni successive, si stabilisce infine che il Ministro della difesa debba effettuare un controllo successivo, anche in relazione a quanto disposto dall'articolo 2, comma 1-bis del decreto-legge n. 200 del 2008, convertito con modificazioni, dalla legge n. 9 del 2009, secondo il quale il Ministro per la semplificazione normativa, oltre a verificare la natura e le finalità dei soggetti che ricevono finanziamenti a carico del bilancio dello Stato, può altresì chiedere ai singoli soggetti indicazioni puntuali sull'utilizzo dei fondi (comma 4).

Il D.L. n. 200/2008, (Misure urgenti in materia di semplificazione normativa), convertito in legge, con modificazioni, dalla legge n. 9/2009, prevede, all’articolo 2, comma 1-bis che ai fini dell'adozione dei decreti legislativi di cui all'articolo 14, comma 14, della legge 28 novembre 2005, n. 246, il Ministro per la semplificazione normativa, sentito il Ministro dell'economia e delle finanze, verifica la natura e le finalità dei soggetti che ricevono finanziamenti a carico del bilancio dello Stato. Ai fini di tale verifica, il Ministro per la semplificazione normativa può chiedere ai singoli soggetti indicazioni puntuali circa l'utilizzo di tali fondi.

Relazioni allegate

Le proposte di legge, di iniziativa parlamentare, è corredata unicamente dalla relazione illustrativa.

Necessità dell’intervento con legge

Come precisato nella relazione illustrativa allegata alla proposta di legge in esame, il provvedimento interviene su una materia attualmente regolata da una pluralità di fonti normative anche di carattere primario.

L’intervento con atto di normazione primaria appare, pertanto, necessario.

Impatto sui destinatari delle norme

La proposta di legge  A.C. 3442 stabilisce i criteri generali per l'individuazione degli organismi qualificabili di interesse delle Forze armate, regolandone il riconoscimento della personalità giuridica e le relative misure di agevolazione. Il provvedimento in esame è pertanto destinato a produrre effetti su tutte quelle associazioni che, come si legge nella relazione illustrativa, in vario modo “mantengono vivi e alimentano l'esempio e la memoria dei caduti in difesa della patria, diffondono nella società civile i valori costituzionali e democratici delle Forze armate, incrementano i rapporti tra esse e la società civile e comprendono spesso fra le proprie finalità statutarie anche lo svolgimento di attività di volontariato e di protezione civile”.


Attività parlamentare

 


Atto del Governo n. 37

 


IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 15 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2008, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.

Atto n. 37.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Giovanna PETRENGA (PdL), relatore, ricorda che il Ministro della difesa ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2008 e destinato all'erogazione di contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. La richiesta è stata quindi assegnata, in data 1 ottobre 2008, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il proprio parere entro il 21 ottobre 2008.

In relazione al provvedimento in esame ricorda che la legge n. 549 del 1995, all'articolo 1, comma 40, ha disposto che gli importi dei contributi erogati ad enti, istituti, associazioni e fondazioni ai sensi dei provvedimenti sostanziali di spesa elencati nella apposita Tabella A allegata alla legge, devono essere iscritti in un unico capitolo dello stato di previsione di ciascun ministero interessato. Il relativo riparto fra i singoli enti è effettuato annualmente con decreto del ministro competente, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti.

Per quanto concerne gli enti vigilati dal Ministero della difesa, i soggetti beneficiari dei contributi indicati nella tabella A allegata alla citata legge n. 549 del 1995 sono:

le Associazioni combattentistiche riconosciute giuridicamente e vigilate dal ministero, beneficiarie di contributi fissati in base alla legge n. 93 del 1994;

gli Enti o le associazioni che svolgono attività culturali, scientifiche, tecniche, assistenziali di interesse per le Forze armate, nonché associazioni di militari in congedo e di arma, beneficiari di contributi secondo i principi della legge n. 612 del 1956;

l'Organizzazione idrografica internazionale del Principato di Monaco, cui è assegnato un contributo in base ad accordi internazionali.

Ciò premesso, in via generale, rileva che l'entità del contributo da ripartire nell'anno 2008 è pari a 2.456.676 euro con una riduzione del 15,27 per cento rispetto ai contributi stabiliti per il 2007.

Osserva, inoltre, che lo stanziamento indicato nella tabella C della legge finanziaria 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244) ammontava complessivamente a 2.950.000 euro. Tale stanziamento ha però subito una decurtazione pari a 493.324 euro (il 16,73 per cento) per effetto dell'accantonamento disposto dal comma 507 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007).

Oltre a tale contributo, il presente schema di decreto provvede al riparto del contributo di euro 2.220.000 previsto dall'articolo 1, comma 1, della legge n. 92 del 2006 da destinare alle 16 associazioni combattentistiche vigilate dal Ministero della difesa, indicate dalla Tabella A allegata alla legge 31 gennaio 1994, n. 93.

In particolare, rileva che lo stanziamento di 2.220.000 euro, riservato a 17 associazioni combattentistiche, è stato ridotto complessivamente, ed in misura lineare per ciascuna associazione, del 15,87 per cento rispetto all'esercizio precedente, passando a 1.867.686 euro; il residuo finanziamento, destinato ai soggetti vigilati dal Ministero della difesa, che nel 2007 corrispondeva a 679.446 euro, è stato quantificato, nel 2008, in 588.990 euro, con una riduzione del 13,31 per cento.

Tra i 38 soggetti vigilati dal Ministero della difesa cui è destinato il contributo, è stato confermato, per le 20 associazioni d'arma, il finanziamento complessivo di 182.000 euro ripartito nella stessa misura dell'anno precedente.

Per i restanti enti, istituti, fondazioni ed altri organismi che beneficiano del contributo per l'anno 2008, è stato applicato un decremento pari al 17,50 per cento per ciascun soggetto rispetto al finanziamento 2007.

Formula quindi l'auspicio che in futuro si provveda ad un incremento dei citati fondi in considerazione del valore morale storico e patriottico di cui sono portatrici le associazioni in questione, e in considerazione, altresì, dell'importanza dell'attività da loro svolta con spirito di servizio e volontariato. La relazione illustrativa dello schema di decreto segnala che, anche per il 2008, l'Unione Nazionale Italiana Reduci dalla Russia (UNIRR) è stata ammessa al contributo ministeriale, mentre l'Unione italiana di tiro a segno (UITS) ha rinunciato al contributo per il 2008.

L'Associazione Nazionale Medaglia d'Oro Mauriziana «Nastro Verde» è stata infine riammessa alla ripartizione del contributo in quanto, come riferisce la relazione illustrativa, «nel corso dell'anno ha programmato una serie di iniziative meritevoli di sostegno».

In conclusione, nel ricordare che il parere della Commissione Difesa non concerne la consistenza complessiva dei finanziamenti da corrispondere alle associazioni ed enti, bensì la ripartizione delle somme disponibili tra i potenziali beneficiari, e nell'esprimere una valutazione complessivamente positiva sul provvedimento in oggetto, si riserva comunque di formulare una proposta di parere, anche alla luce degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso del dibattito.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, nel concordare con le osservazioni del relatore, auspica che per il futuro, anche con il concorso del Parlamento, vengano fissati precisi parametri per la ripartizione delle risorse, le quali vengono attualmente distribuite sulla base della spesa storica e dei tagli che via via sono stati apportati agli stanziamenti di bilancio, per effetto delle misure di contenimento della spesa.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda come la Camera dei deputati, in occasione dell'esame, in sede legislativa, della proposta di legge n. 6277, recante concessione di contributi alle associazioni combattentistiche, nel corso della XIV legislatura, approvò un apposito ordine del giorno tendente a stabilire i criteri di riparto dei citati stanziamenti a cui avrebbe dovuto attenersi il Ministero della difesa. Tra tali criteri venivano correttamente individuati quelli concernenti le finalità perseguite dalle singole associazioni e il numero degli iscritti, privilegiando quelle a carattere umanitario. Di tali criteri, tuttavia, non vi è traccia nella relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto di riparto presentato dal Governo.

Pier Fausto RECCHIA (PD), nel concordare con le osservazioni del relatore, sottolinea come le finalità sociali perseguite dalle singole associazioni debbano essere adeguatamente valorizzate, escludendo quindi l'applicazione di criteri automatici fondati esclusivamente sulla spesa storica e sui tagli lineari apportati a quest'ultima.

Gregorio FONTANA (PdL) sottolinea come da molti anni, ormai, la Commissione stia riproponendo al Ministero della difesa lo stesso problema concernente l'adozione di specifici criteri di riparto, trovandosi di fronte a un vero e proprio «muro di gomma» eretto dalla burocrazia ministeriale. Ciò premesso, ritiene pertanto che la Commissione non sia nelle condizioni di poter esprimere un parere favorevole sullo schema di decreto in oggetto, se preliminarmente non viene fatta chiarezza su tale aspetto.

Roberto SPECIALE (PdL) ritiene che, se in futuro continueranno ad essere applicati gli stessi criteri, fondati prevalentemente sulla spesa storica, si perpetuerà l'erogazione di contributi a pioggia del tutto slegati, sia dalle attività istituzionali svolte, sia dal numero degli iscritti delle singole associazioni, impedendo così l'attribuzione delle risorse in base al peso specifico di ciascuna di esse.

Franco GIDONI (LNP), nel concordare con le osservazioni del presidente, ravvisa la necessità che il Governo specifichi i criteri adottati per il riparto delle risorse, integrando la relazione illustrativa allo schema di decreto. Ritiene pertanto necessario, al fine di consentire al Governo di predisporre gli elementi di chiarimento concernenti le questioni emerse nel corso del dibattito, aggiornare l'esame del provvedimento ad una prossima seduta.

Americo PORFIDIA (IdV), nel concordare con le valutazioni emerse nei precedenti interventi, sottolinea la rilevanza delle associazioni combattentistiche che rappresentano una risorsa per il patrimonio culturale del nostro Paese. Ciò premesso, ritiene necessario che il Governo chiarisca le attività svolte dalle singole associazioni nello scorso anno e il numero dei relativi iscritti, al fine di porre la Commissione in condizioni di esprimere il parere di competenza.

Francesco BOSI (UdC) evidenzia come vi sia una situazione di imbarazzo da parte della Commissione ad affrontare un tema che è stato più volte posto all'attenzione del Ministero della difesa nelle ultime legislature, a prescindere dalla maggioranza di Governo. Ritiene pertanto necessario porre mano al più presto a una nuova disciplina della materia, che tenda a privilegiare quelle associazioni che si sono distinte nello svolgimento di attività di particolare utilità sociale, come ad  esempio quelle che svolgono attività di informazione sulla cultura militare.

Salvatore CICU (PdL), associandosi alle osservazioni emerse nel corso del dibattito, sottolinea come le questioni concernenti l'adozione di criteri di riparto trasparenti e la razionalizzazione delle risorse disponibili, siano ormai questioni annose che vanno risolte al più presto nel rispetto della funzione svolta da tutte le associazioni, depositarie di una insostituibile memoria storica. Ritiene pertanto necessario che tali temi siano adeguatamente approfonditi in sede ministeriale e che gli esiti di tale approfondimento siano comunicati al più presto alla Commissione. A suo avviso, infatti, vi è la necessità che le indicazioni emerse a più riprese in sede parlamentare non rimangano inascoltate, perché altrimenti la Commissione si vedrebbe costretta ad esprimere un parere contrario.

Filippo ASCIERTO (PdL), nel concordare pienamente con le osservazioni del deputato Cicu, evidenzia come la Commissione Difesa espresse puntuali rilievi sui criteri di riparto già quattro anni or sono. Ciononostante, a suo avviso, nulla è cambiato, come dimostra il fatto che la ripartizione adottata continua a privilegiare soprattutto le associazioni combattentistiche. Ritiene pertanto necessario che il Governo modifichi lo schema di decreto presentato alla Commissione.

Luciano ROSSI (PdL) invita il Governo a costituire, nell'ambito del Ministero della difesa, un apposito gruppo di lavoro con il compito di stabilire nuovi criteri di riparto, che consentano di superare l'attuale distribuzione delle risorse, che appare ormai datata. Ritiene quindi indispensabile che la Commissione continui ad incalzare il Governo su questo terreno, sollecitando, pertanto, ulteriori elementi di valutazione.

Giuseppe MOLES (PdL) sottolinea come il dibattito che si è sviluppato sul provvedimento in oggetto, dimostri come la Commissione sappia svolgere adeguatamente il suo lavoro. Si tratta di un lavoro avviato nella XIV legislatura che, a suo avviso, ha avuto una battuta d'arresto nella scorsa legislatura, quando l'allora sottosegretario Casula, con riferimento al riparto dei contributi relativi all'anno 2006, affermò che il Governo aveva adottato quale criterio generale quello di una ripartizione proporzionale rispetto alle assegnazioni consolidatesi nel tempo e accettate dalle associazioni. Pertanto accoglie favorevolmente l'invito del sottosegretario Crosetto per una collaborazione tra Governo e Parlamento volta ad individuare nuovi criteri di ripartizione.

Il sottosegretario Guido CROSETTO sottolinea come ormai da diversi anni si cerchi, sia a livello parlamentare, sia in ambito governativo, di venire a capo del problema del riparto delle risorse, che dovrebbe risultare apparentemente semplice. Segnala tuttavia come talvolta lo spostamento, anche di cifre a prima vista irrisorie tra i diversi enti possa generare effetti sull'attività degli enti stessi.

Edmondo CIRIELLI, presidente, considerati gli esiti dell'odierno dibattito, chiede al rappresentante del Governo di integrare la relazione illustrativa allo schema di decreto ministeriale in oggetto, esplicitando dettagliatamente i criteri di riparto adottati, anche al fine di prospettare una eventuale ridefinizione della ripartizione adottata. Non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.


 

 

 


IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 21 ottobre 2008. - Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 13.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2008, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.

Atto n. 37.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo, rinviato nella seduta del 15 ottobre 2008.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che nella seduta precedente era emerso un orientamento condiviso dai gruppi di maggioranza e di opposizione circa la necessità di ulteriori chiarimenti da parte del rappresentante del Governo sui criteri adottati nella ripartizione delle risorse, disposta con lo schema di decreto in esame.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, in risposta alle sollecitazioni pervenute in tale senso nel corso della scorsa seduta, segnala che per quanto concerne le risorse pari a 1.867.686 euro, di cui all'articolo 1, comma 1, della legge n. 92 del 2006, i criteri di ripartizione sono stabiliti dalla legge e non vi è dunque margine per una valutazione discrezionale nell'ambito dell'esercizio della funzione di indirizzo politico. Peraltro, nell'ambito della ripartizione del contributo annuo, rileva che alle associazioni combattentistiche è stata lasciata autonomia circa la definizione delle concrete modalità di distribuzione dei fondi all'interno della relativa Confederazione. Per quanto concerne gli altri soggetti, enti o associazioni, beneficiari, sottolinea che nei loro confronti è possibile svolgere considerazioni di merito e precisa che per il contributo previsto per le associazioni d'arma, pari a 182.000 euro, sarebbe possibile individuare una diversa e  maggiore quantificazione, provvedendo a ridurre in modo corrispondente altre voci. Segnala che a partire dal prossimo anno le associazioni di sottoufficiali saranno ridotte ad un'unica associazione.

Nel precisare di avere inteso in tal modo fornire chiarimenti sui criteri concretamente impiegati nella ripartizione dei fondi, esprime la piena disponibilità del Governo a considerare una diversa impostazione delle singole destinazioni sulla base di quanto i commissari riterranno di indicare nel prosieguo dell'esame.

Giovanna PETRENGA (PdL), relatore, alla luce della disponibilità testé espressa dal sottosegretario Crosetto, ritiene opportuno che la Commissione disponga di un tempo di esame ulteriore per la individuazione di possibile proposte da formulare al Governo.

Salvatore CICU (PdL) esprime, a nome del suo gruppo, apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore e per la disponibilità manifestata dal Governo. Ritiene che l'esame da parte della Commissione rappresenti la sede ottimale per condurre una riflessione di ordine generale, rivolta alla definizione dei criteri da adottare nella impostazione di provvedimenti analoghi a quello in titolo. A suo avviso, è prioritario che nella sede parlamentare si fissino i criteri relativi alla individuazione delle finalità di tipo assistenziale, alla verifica del numero di iscritti e del tipo di attività svolta, anche al fine di stabilire la prevalenza di criteri di merito su requisiti di carattere meramente formale.

Roberto SPECIALE (PdL) rileva il numero eccessivo di soggetti beneficiari delle risorse erogate e l'assenza, per taluni soggetti, di finalità meritevoli di considerazione. Osserva che, rispetto a talune tipologie di associati, l'elenco presenta evidenti duplicazioni che non hanno alcuna ragione di esistere. Preannuncia, quindi, l'espressione di un voto di astensione sulla proposta di parere favorevole eventualmente presentata dal relatore nel prosieguo dell'esame, qualora non siano formulate osservazioni sulla necessità di provvedere ad uno snellimento dell'elenco dei beneficiari.

Franco GIDONI (LNP), richiamando le indicazioni fornite dal sottosegretario Crosetto, rileva la incongruità di un procedimento in cui siano gli stessi beneficiari delle risorse a stabilire i criteri di ripartizione, dandone informativa successiva al Governo. Ritiene altresì incongruo che la Commissione sia chiamata ad esprimere un parere «a scatola chiusa» e che, in linea con quanto osservato dai colleghi Cicu e Speciale, sia opportuno provvedere ad una revisione della prassi invalsa che vede i beneficiari passare dal ruolo di soggetti controllati a quello di controllanti. Considera che diverse destinazioni delle singole voci di finanziamento, da elaborare sulla base della disponibilità manifestata dal rappresentante del Governo, sarebbero guidate da criteri ugualmente personali e opinabili. Propone pertanto che la Commissione concentri il proprio lavoro sulla definizione di criteri di carattere generale.

Il sottosegretario Guido CROSETTO condivide quanto finora emerso dal dibattito e sottopone alla valutazione della Commissione la questione dei tempi, considerato che il provvedimento in titolo, per diverse ragioni, rischia di produrre effetti alla conclusione dell'anno in corso. Ribadisce la disponibilità del Governo a valutare le eventuali proposte della Commissione per una diversa ripartizione delle risorse sulla base di criteri di tipo politico, fissati dal Parlamento.

Giovanna PETRENGA (PdL), relatore, concorda con le considerazioni svolte dal collega Gidoni e preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole con un'osservazione, volta ad individuare criteri di carattere generale per la ripartizione delle risorse a partire dal prossimo anno.

Salvatore CICU (PdL), condividendo la necessità di non procrastinare ulteriormente la erogazione delle risorse, essenziali  allo svolgimento delle attività istituzionali da parte dei soggetti beneficiari, ritiene che i criteri di carattere generale siano già individuati sulla base dell'ordine del giorno in Commissione n. 0/6277/1/04, accolto dal Governo nel corso della XIV Legislatura.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, condivide la valutazione del collega Cicu relativa alla opportunità che la Commissione si esprima sulla questione della definizione dei criteri piuttosto che su proposte per una diversa ripartizione dei fondi tra i beneficiari.

Giuseppe MOLES (PdL) ribadisce la necessità di procedere ad un celere esame dello schema in titolo provvedendo ad integrare la proposta di parere del relatore con indicazioni relative ai criteri.

Giovanna PETRENGA (PdL), relatore, alla luce delle considerazioni svolte dai colleghi di maggioranza e di opposizione, presenta una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato), di cui dà lettura.

Roberto SPECIALE (PdL), condividendo la proposta di parere testé illustrata dal relatore, preannuncia il proprio voto favorevole. Rappresenta quindi l'intenzione di assumere iniziative presso la Commissione, finalizzate a ribadire l'impegno già assunto dal Governo nel corso della precedente legislatura, anche ai fini di una riconsiderazione complessiva della materia e dei soggetti beneficiari.

Salvatore CICU (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere predisposta dal relatore.

Marco BELTRANDI (PD) esprime, a nome del suo gruppo, il consenso sulla proposta di parere favorevole con un'osservazione, formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi con voto unanime la proposta di parere favorevole con un'osservazione formulata dal relatore.

La seduta termina alle 13.30.




ALLEGATO

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2008, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n. 37).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La IV Commissione (Difesa),

esaminato lo schema di decreto ministeriale n. 37, concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2008, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi;

preso atto che, anche alla luce dei contenuti della relazione illustrativa, i parametri attualmente applicati in via di prassi nella ripartizione delle risorse tra i destinatari aventi titolo consistono nella distribuzione proporzionale dei fondi, risultanti dagli stanziamenti effettivi, nella valutazione della spesa storica e delle specifiche esigenze dei soggetti beneficiari;

segnalato che l'ordine del giorno n. 0/6277/1/04, presentato nel corso dell'esame in sede legislativa della proposta di legge n. 6277 e accolto dal Governo nel corso della XIV Legislatura, ha impegnato il Governo ad assumere, come criteri generali nella ripartizione dei contributi di cui all'articolo 1, commi 40-44, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, in primo luogo, le finalità sociali delle associazioni, con particolare riguardo a quelle assistenziali e, in secondo luogo, il numero degli iscritti, attribuendo priorità agli enti per i quali il contributo statale costituisca la risorsa unica o prevalente, nonché ad attenersi nella ripartizione dei contributi assegnati alle associazioni combattentistiche alla medesima proporzione di riparto risultante dalla Tabella A allegata alla legge 31 gennaio 1994, n. 93, salvo il caso in cui la citata proporzione risulti incoerente con i predetti criteri generali; infine a garantire comunque alle associazioni d'arma non beneficiate contributi atti a consentire lo svolgimento della loro attività istituzionale;

osservato che le finalità sociali perseguite dai singoli soggetti beneficiari devono essere valorizzate con priorità su criteri e automatismi, quali quelli fondati sulla spesa storica e sui tagli lineari apportati, anche al fine di scongiurare l'erogazione di contributi a pioggia, slegati dalle attività istituzionali svolte, dal numero degli iscritti e da criteri di merito;

rilevato che lo schema di decreto ministeriale in esame non esprime una riconsiderazione dei criteri di ripartizione delle risorse in risposta alle sollecitazioni emerse in tale senso nella sede parlamentare, confermando peraltro la tendenza consolidata a privilegiare le associazioni combattentistiche;

ribadita l'esigenza di una riforma complessiva della materia che proceda nella direzione stabilita con il citato ordine del giorno; 

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:

a) appare opportuno che il Governo, nella predisposizione nei futuri schemi di decreto di riparto dei fondi, assuma come criteri generali di riparto le finalità sociali delle associazioni, il numero degli iscritti e le attività svolte, in linea con quanto già previsto nell'ordine del giorno in Commissione 0/6277/1/04, accolto dal Governo nella XIV legislatura.


 


Discussione di risoluzioni

 


IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)

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RISOLUZIONI

Giovedì 26 marzo 2009. - Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 8.35.

7-00129 Ascierto: Sui contributi da destinare alle Associazioni d'arma.

7-00135 Villecco Calipari: Sui contributi da destinare alle Associazioni d'arma.

7-00136 Di Stanislao: Sui contributi da destinare alle Associazioni d'arma.

(Seguito della discussione ed approvazione delle risoluzioni nn. 7-00129, 8-00038 e 7-00136).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione 7-00129 Ascierto, rinviata nella seduta del 18 marzo 2009.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che sono state assegnate alla Commissione le risoluzioni n. 7-00135 Villecco Calipari e n. 7-00136 Di Stanislao e che, se non vi sono obiezioni, tali risoluzioni, vertendo su materia analoga, saranno discusse congiuntamente alla risoluzione n. 7-00129 Ascierto. Avverte altresì che l'onorevole Barba ha aggiunto la propria firma alla risoluzione n. 7-00129 Ascierto.

La Commissione concorda.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), nel procedere all'illustrazione della risoluzione in titolo, di cui è prima firmataria, ricorda come la Tabella C, allegata alla  legge finanziaria per il 2009, ha assegnato, per il citato anno finanziario, la somma di euro 521 mila per contributi agli enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi vigilati dalla Difesa. Ritiene che il Governo debba tenere conto della diversa natura che contraddistingue le associazioni d'arma da quelle combattentistiche che, negli anni, hanno ricoperto un ruolo volto alla tutela della memoria storica del nostro Paese.

Nel precisare che il finanziamento di 1,5 milioni di euro annui per il triennio 2009-2011 - previsto dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008 per le associazioni combattentistiche e favorito da un apposito emendamento presentato dal centrosinistra - deve assolutamente essere mantenuto, fa presente che la quota parte spettante alle associazioni d'arma si è ridotta per l'anno 2008 a soli 182 mila euro. A tal fine, impegna il Governo ad un migliore utilizzo delle risorse disponibili attraverso la concessione di beni strumentali in comodato gratuito, anche al fine di favorire forme d'integrazione tra le associazioni medesime.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, in attesa che l'onorevole De Stanislao sopraggiunga per prendere parte ai lavori della Commissione, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 8.45, riprende alle 9.

Augusto DI STANISLAO (IdV) procede all'illustrazione della risoluzione 7-00136, di cui è primo firmatario.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, pur manifestando il suo apprezzamento nei confronti delle risoluzioni presentate dagli onorevoli Villecco Calipari e Di Stanislao, fa notare come la risoluzione 7-00135 Villecco Calipari non possa essere accolta limitatamente all'impegno al Governo che prevede, sia nel caso delle associazioni combattentistiche sia nel caso delle associazioni d'arma, la concessione in comodato gratuito o con forme equivalenti, di beni strumentali utili alla loro attività. Ritiene, infatti, che la competenza in materia spetti all'Agenzia del Demanio e che, pertanto, la soluzione proposta dall'onorevole Villecco Calipari non sia tecnicamente possibile. Di conseguenza, invita la presentatrice della risoluzione 7-00135 a riformularla nel senso di espungere dal testo del dispositivo ogni riferimento legato al comodato gratuito. Fa infine presente di condividere la formulazione della risoluzione 7-00136 Di Stanislao sia per quanto riguarda le premesse che per il dispositivo.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) si limita a far osservare che per beni strumentali non sono solo da intendersi i beni immobili, ma anche i beni mobili e che alcune associazioni caratterizzate da un numero esiguo di aderenti potrebbero addivenire ad una loro condivisione. Ad ogni modo, manifesta la sua piena disponibilità a riformulare la risoluzione 7-00135 nel senso auspicato dal sottosegretario Cossiga.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, prende atto della disponibilità manifestata dall'onorevole Villecco Calipari alla modifica della sua risoluzione.

Filippo ASCIERTO (PdL) fa osservare che le associazioni d'Arma si sono viste riconosciute finanziamenti davvero esigui se paragonati a quelli concessi alle associazioni combattentistiche a fronte di un numero decisamente inferiore di iscritti. Sottolinea che la risoluzione che reca come prima firma quella della collega Villecco Calipari non persegue la finalità di riequilibrare questa situazione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00129 Ascierto, la risoluzione 7-00135 Villecco Calipari, come riformulata e che pertanto assume il numero 8-00038 (vedi allegato 1), nonché la risoluzione 7-00136 Di Stanislao.

La seduta termina alle 9.15.


 

 

 



ALLEGATO 1

Risoluzione n. 7-00135 Villecco Calipari: Sui contributi da destinare alle Associazioni d'arma.

NUOVA FORMULAZIONE

La IV Commissione,

premesso che:

l'articolo 1, commi 40-44, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica, ha delegificato la materia dei contributi a carico del bilancio dello Stato a favore degli enti e degli organismi meritevoli del sostegno pubblico, prevedendo che tali contributi siano iscritti in un capitolo di spesa unico dello stato di previsione di ciascun Ministero interessato e attribuendone il riparto ad un decreto annuale del ministro competente, da adottare di concerto con il ministro del tesoro, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti;

gli enti beneficiati sono elencati nella tabella A, allegata alla citata legge 28 dicembre 1995, n. 549, in modo generico, lasciando a ciascun Ministero la responsabilità di una adeguata ripartizione delle risorse fermi restando i vincoli legislativi disposti per ciascun accantonamento;

il comma 43 della citata legge prevede, in particolare, che la dotazione dei capitoli allocati nei vari stati di previsione dei ministeri interessati è quantificata annualmente dalla Tabella C della legge finanziaria;

per quanto riguarda il Ministero della difesa, è possibile osservare che la Tabella «C» allegata alla legge finanziaria per il 2009 ha assegnato, per il citato anno finanziario, la somma di euro 521.000 per contributi agli enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi vigilati dalla difesa;

al riguardo, si osserva che le Associazioni d'Arma, in base alla normativa vigente, possono essere destinatarie solo dei limitati contributi tratti dalle disponibilità previste nella indicata Tabella «C», da ripartire con numerosi altri soggetti vigilati dalla difesa e che la quota parte spettante di tali contributi si è ridotta per l'anno 2008 a soli 182 mila euro, mettendo diverse associazioni a rischio di non poter proseguire pienamente la loro attività;

per quanto riguarda le Associazioni combattentistiche, l'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008, n. 207, raccogliendo i contenuti di un emendamento proposto dal centro-sinistra, ha autorizzato in loro favore uno specifico ed esclusivo contributo di 1.500.000 euro annui per il triennio 2009-2011;

appare assolutamente doveroso rispettare il valore del ruolo e degli impegni assunti dalle varie associazioni combattentistiche nei diversi momenti del nostro Paese, tenendo conto che dare seguito all'attività di tali associazioni assume anche il significato di continuare a far vivere la memoria storica di cui sono testimonianza;

appare anche opportuno valorizzare le finalità sociali svolte dalle associazioni d'arma, tenendo conto della loro  attività, del numero degli iscritti e delle risorse economiche e finanziarie di cui possono disporre nel complesso,

impegna il Governo:

a promuovere ogni possibile iniziativa volta a favorire l'attività delle associazioni combattentistiche al fine di assicurare un più funzionale utilizzo delle risorse previste dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008, n. 207, che sono state e restano, stanziate e ripartibili a loro esclusivo vantaggio;

ad avviare ogni iniziativa di propria competenza affinché siano incrementati contributi da destinare alle associazioni d'arma anche al fine di favorire forme d'integrazione tra le associazioni medesime.

(8-00038)

«Villecco Calipari, Garofani, La Forgia, Laganà Fortugno, Recchia, Rosato, Rugghia».


 


Atto Camera

 

Risoluzione in Commissione 7-00129

presentata da

FILIPPO ASCIERTO

lunedì 9 marzo 2009, seduta n. 142

 

La IV Commissione,

 

premesso che:

 

l'articolo 1, commi 40-44, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, recante Misure di razionalizzazione della finanza pubblica, ha delegificato la materia dei contributi a carico del bilancio dello Stato a favore degli enti e degli organismi meritevoli del sostegno pubblico, prevedendo che tali contributi siano iscritti in un capitolo di spesa unico dello stato di previsione di ciascun Ministero interessato e attribuendone il riparto ad un decreto annuale del ministro competente, da adottare di concerto con il ministro del tesoro, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Gli enti beneficiati sono elencati nella tabella A, allegata alla citata legge 28 dicembre 1995, n. 549, in modo generico, lasciando una notevole discrezionalità ai Ministeri interessati;

 

il comma 43 della citata legge prevede, in particolare, che la dotazione dei capitoli allocati nei vari stati di previsione dei ministeri interessati è quantificata annualmente dalla Tabella C della legge finanziaria;

 

per quanto riguarda il Ministero della Difesa, è possibile osservare che la Tabella «C» allegata alla legge finanziaria per il 2009 ha assegnato, per il citato anno finanziario, la somma di euro 521.000 per contributi agli enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi vigilati dalla Difesa;

 

al riguardo, si osserva che le Associazioni d'Arma, in base alla normativa vigente, possono essere destinatarie solo dei limitati contributi tratti dalle disponibilità previste nella indicata Tabella «C», da ripartire con numerosi altri soggetti vigilati dalla difesa, mentre per quanto riguarda le Associazioni combattentistiche, l'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008, n. 207, ha autorizzato in loro favore uno specifico ed esclusivo contributo di 1.500.000 euro annui per il triennio 2009-2011;

 

utilizzando a tal fine e in misure corrispondenti lo stanziamento del Fondo speciale di parte corrente (Tab. A - Ministero dell'economia e delle finanze) della legge n. 203 del 2008. A questo proposito, al fine di assicurare maggiore omogeneità tra i contributi assegnati ai diversi soggetti vigilati dal Ministero della difesa e dal Ministero dell'interno, appare opportuno che quanto prima il Governo adotti gli opportuni provvedimenti di propria competenza al fine di incrementare le risorse assegnate alle Associazioni d'Arma, da tempo beneficiariedi un contributo inferiore rispetto a quello previsto in favore delle Associazioni combattentistiche;

 

né il citato articolo 14, comma 7-bis, né l'articolo 1, commi 40-44, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 specificano i criteri di riparto dei contributi complessivamente assegnati e risulta quindi necessario stabilire precisi criteri direttivi,

impegna il Governo:

ad assegnare con assoluta priorità i contributi di cui alla Tabella «C» per l'anno 2009 alle Associazioni d'Arma, al fine di consentire lo svolgimento delle relative attività d'istituto ed in linea con i criteri generali di riparto previsti dal dicastero;

 

ad assumere come criteri generali nella ripartizione dei contributi di cui all'articolo 1, commi 40-44, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, in primo luogo, le finalità sociali delle associazioni combattentistiche ed assimilate, con particolare riguardo a quelle assistenziali, anche valutando eventuali specifiche iniziative proposte ed il numero degli iscritti, ed attribuendo comunque priorità agli enti per i quali il contributo statale costituisca la risorsa unica o prevalente, sulla base della valutazione dello stato economico-finanziario dei soggetti in parola nei tre anni precedenti a quello interessato all'erogazione dei contributi;

 

a promuovere ogni possibile iniziativa volta a favorire forme d'integrazione tra le associazioni che abbiano finalità analoghe al fine di assicurare un più funzionale utilizzo delle risorse previste dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008, n. 207;

 

ad avviare ogni iniziativa di propria competenza affinché, quanto prima, siano incrementati i contributi da destinare alle Associazioni d'arma.

 

(7-00129)

«Ascierto, Cicu, Fallica, Moles, Speciale, Giulio Marini, Holzmann, De Angelis, Mazzoni, Luciano Rossi, Gregorio Fontana».


 


 


Atto Camera

 

Risoluzione in Commissione 7-00135

presentata da

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI

lunedì 23 marzo 2009, seduta n.150

 

La IV Commissione,

 

premesso che:

 

l'articolo 1, commi 40-44, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica, ha delegificato la materia dei contributi a carico del bilancio dello Stato a favore degli enti e degli organismi meritevoli del sostegno pubblico, prevedendo che tali contributi siano iscritti in un capitolo di spesa unico dello stato di previsione di ciascun Ministero interessato e attribuendone il riparto ad un decreto annuale del ministro competente, da adottare di concerto con il ministro del tesoro, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti;

 

gli enti beneficiati sono elencati nella tabella A, allegata alla citata legge 28 dicembre 1995, n. 549, in modo generico, lasciando a ciascun Ministero la responsabilità di una adeguata ripartizione delle risorse fermi restando i vincoli legislativi disposti per ciascun accantonamento;

 

il comma 43 della citata legge prevede, in particolare, che la dotazione dei capitoli allocati nei vari stati di previsione dei ministeri interessati è quantificata annualmente dalla Tabella C della legge finanziaria;

 

per quanto riguarda il Ministero della difesa, è possibile osservare che la Tabella «C» allegata alla legge finanziaria per il 2009 ha assegnato, per il citato anno finanziario, la somma di euro 521.000 per contributi agli enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi vigilati dalla difesa;

 

al riguardo, si osserva che le Associazioni d'Arma, in base alla normativa vigente, possono essere destinatarie solo dei limitati contributi tratti dalle disponibilità previste nella indicata Tabella «C», da ripartire con numerosi altri soggetti vigilati dalla difesa e che la quota parte spettante di tali contributi si è ridotta per l'anno 2008 a soli 182 mila euro, mettendo diverse associazioni a rischio di non poter proseguire pienamente la loro attività;

 

per quanto riguarda le Associazioni combattentistiche, l'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008, n. 207, raccogliendo i contenuti di un emendamento proposto dal centro-sinistra, ha autorizzato in loro favore uno specifico ed esclusivo contributo di 1.500.000 euro annui per il triennio 2009-2011;

 

appare assolutamente doveroso rispettare il valore del ruolo e degli impegni assunti dalle varie associazioni combattentistiche nei diversi momenti del nostro Paese, tenendo conto che dare seguito all'attività di tali associazioni assume anche il significato di continuare a far vivere la memoria storica di cui sono testimonianza;

 

appare anche opportuno valorizzare le finalità sociali svolte dalle associazioni d'arma, tenendo conto della loro attività, del numero degli iscritti e delle risorse economiche e finanziarie di cui possono disporre nel complesso,

impegna il Governo:

a promuovere ogni possibile iniziativa volta a favorire l'attività delle associazioni combattentistiche, anche mediante la concessione, in comodato gratuito o con forme equivalenti, di beni strumentali al fine di assicurare un più funzionale utilizzo delle risorse previste dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008, n. 207, che sono state e restano, stanziate e ripartibili a loro esclusivo vantaggio;

 

ad avviare ogni iniziativa di propria competenza affinché, siano incrementati contributi da destinare alle associazioni d'arma prevedendo anche in questo caso la concessione in comodato gratuito o con forme equivalenti, di beni strumentali utili alla loro attività, anche al fine di favorire forme d'integrazione tra le associazioni medesime.

 

(7-00135)

«Villecco Calipari, Garofani, La Forgia, Laganà Fortugno, Recchia, Rosato, Rugghia».



 


Atto Camera

 

Risoluzione in Commissione 7-00136

presentata da

AUGUSTO DI STANISLAO

mercoledì 25 marzo 2009, seduta n.152

 

La IV Commissione,

 

premesso che:

 

l'articolo 1, commi 40-44, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, recante «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica», ha delegificato la materia dei contributi a carico del bilancio dello Stato a favore degli enti e degli organismi meritevoli del sostegno pubblico, prevedendo che tali contributi siano iscritti in un capitolo di spesa unico dello stato di previsione di ciascun Ministero interessato e attribuendone il riparto ad un decreto annuale del ministro competente, da adottare di concerto con il Ministro del Tesoro, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti;

 

gli enti beneficiati sono elencati nella tabella A, allegata alla citata legge 28 dicembre 1995, n. 549, in modo generico, lasciando grande discrezionalità a ciascun Ministero nella ripartizione delle risorse fermi restando i vincoli legislativi necessari per gli accantonamenti;

 

il comma 43 della citata legge prevede, in particolare, che la dotazione dei capitoli allocati nei vari stati di previsione dei ministeri interessati è quantificata annualmente dalla Tabella «C» della legge finanziaria;

 

per quanto riguarda il Ministero della Difesa, è possibile osservare che la Tabella «C» allegata alla legge finanziaria per il 2009 ha assegnato, per il citato anno finanziario, la somma di euro 521.000 per contributi agli enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi vigilati dalla Difesa;

 

al riguardo, si osserva che le Associazioni d'Arma, in base alla normativa vigente, possono essere destinatarie solo dei limitati contributi tratti dalle disponibilità previste nella indicata Tabella «C», da ripartire con un altro gran numero di soggetti vigilati dalla difesa e che la quota da ridistribuire in termini di contributi sia ridotta per l'anno 2008 a poco più di 180.000 euro, creando grandi difficoltà di sopravvivenza alle associazioni per quanto riguarda le loro attività;

 

per quanto riguarda le Associazioni combattentistiche, l'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008, n. 207, ha autorizzato in loro favore uno specifico ed esclusivo contributo di 1.500.000 euro annui per il triennio 2009-2011;

 

nel rispetto degli impegni programmati e programmabili dalle diverse associazioni combattentistiche è doveroso sostenerle sistematicamente con le dovute risorse, significando che il sostegno a tale attività significa continuare a far vivere non solo la memoria storica del nostro Paese ma anche un presente e un futuro che hanno bisogno di alimentarsi di questi valori;

 

nel rispetto anche del valore e del ruolo che hanno assunto le Associazioni d'arma è necessario valorizzarne finalità progetti e programmi tenendo conto del numero degli iscritti ed anche delle risorse di cui possono disporre con certezza,

impegna il Governo:

 

a promuovere e garantire ogni forma di iniziativa tesa a dare sostegno alle Associazioni combattentistiche, attraverso l'utilizzo realmente funzionale delle risorse previste dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2008, n. 207 che sono state e restano stanziate e ripartibili al loro esclusivo appannaggio;

 

a determinare ogni tipo di iniziativa affinché si sviluppino forme di integrazione tra le associazioni in maniera coordinata e continuativa;

 

ad incrementare i contributi da destinare alle associazioni d'arma da ripartire in maniera oggettiva sulla base tanto del numero degli iscritti quanto sulla base di una effettiva attività sul territorio.

 

(7-00136) «Di Stanislao».



Atto del Governo n. 115

 


IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)
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Mercoledì 7 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2009, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.

Atto n. 115.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

 

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

 

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, nell'introdurre il provvedimento ricorda che, secondo l'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995, gli importi dei contributi erogati ad enti, istituti, associazioni e fondazioni ai sensi dei provvedimenti sostanziali di spesa elencati nella apposita tabella A allegata alla legge stessa, debbono essere iscritti in un unico capitolo di spesa dello stato di previsione di ciascun ministero interessato, il cui ammontare, secondo il successivo comma 43, è quantificato dalla Tabella C della legge finanziaria. Il relativo riparto fra i singoli enti è effettuato annualmente con decreto del ministro competente, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, entro trenta giorni dall'approvazione della legge di bilancio. L'articolo 32, comma 2, la legge 28 dicembre 2001, n. 448 (finanziaria per il 2002), parzialmente innovando rispetto alle disposizioni del citato articolo 1, comma 40, prevede inoltre che gli importi dei contributi di Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla tabella 1 allegata alla medesima legge - che sostanzialmente conferma il contenuto della predetta tabella A - siano iscritti in un'unica unità previsionale di base nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato. Segnala, inoltre, che alcuni enti, in quanto destinatari di specifiche autorizzazioni di spesa, ancorché vigilati dal Ministero della difesa, ricevono contributi non compresi nell'ambito del citato stanziamento complessivo. Si tratta, in particolare, dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell'Istituto nazionale per studi ed esperienze dell'architettura navale (INSEAN) - che sono assegnatari del contributo di cui all'articolo 1, comma 3, della legge n. 267 del 2002 come rideterminato dalla Tabella C della legge finanziaria - e delle associazioni combattentistiche finanziate, per il triennio 2009-2011, dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008, che ha rifinanziato lo stanziamento previsto per il triennio 2006-2008 dalla legge n. 92 del 2006. Ai sensi dell'articolo 1, della citata legge n. 92, il contributo assegnato alle associazioni combattentistiche vigilate dal Ministro della difesa è ripartito con le stesse modalità previste dalla legge n. 549 del 1995. Il decreto ministeriale in esame, quindi, provvede non solo al riparto del contributo a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla legge n. 549 del 1995, ma anche al riparto di quello destinato alle associazioni combattentistiche.

L'importo complessivo da ripartire è pari a 2.003.949 euro, di cui 503.949 euro destinato al citati enti ed associazioni, e 1.500.000 di euro devoluto alle associazioni combattentistiche. In particolare, l'importo destinato agli enti ed associazioni è pari allo stanziamento risultante per l'anno 2009 dalla Tabella C della legge finanziaria, al netto delle riduzioni lineari ad esso apportate ai sensi degli articoli 30, comma 5-quater, del decreto-legge n. 185 del 2008, 23, comma 1-quater, e 41-bis, comma 7, del decreto-legge n. 207 del 2008 e 11, comma 9, della legge n. 15 del 2009, ai fini della copertura degli specifici oneri derivanti dalle predette leggi.

Secondo quanto riportato nella relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto in esame, per quanto riguarda le associazioni combattentistiche, il cui elenco è indicato nella tabella A annessa alla legge n. 93 del 1994, la ripartizione dei contributi è stata effettuata, in base a tre parametri, volti ad attuare quanto previsto dalle risoluzioni nn. 7-00129 Ascierto, 8-00038 Villecco Calipari, 7-00136 Di Stanislao, approvate dalla Commissione Difesa della Camera dei deputati nella seduta del 26 marzo 2009. Il primo parametro consiste «nella copertura dei costi fissi per il funzionamento delle strutture sociali, distribuendo le associazioni in fasce, sulla base del numero dei soci ordinari, alle quali è stata abbinata una misura predeterminata di importo crescente in funzione del numero dei soci ordinari. Ove le citate misure, invece, siano risultate superiori alle richieste formulate dalle singole associazioni per finalità di funzionamento si è proceduto per contro ad assegnare loro quanto effettivamente richiesto». Il secondo parametro prevede, invece, «il totale riconoscimento delle risorse richieste dalle singole associazioni per l'espletamento di attività assistenziali». Il terzo parametro consiste, infine, nella determinazione di «un'adeguata corresponsione per finalità promozionali e progetti associativi, basata sulle richieste delle singole associazioni, tenendo conto della media delle percentuali di contributo statale sul totale dei bilanci comunicati dalle associazioni nel triennio 2006-2008». Con riferimento a tali parametri, ricorda che la risoluzione n. 7-00129 Ascierto prevedeva di assumere quale criterio generale di ripartizione: «in primo luogo, le finalità sociali delle associazioni combattentistiche ed assimilate, con particolare riguardo a quelle assistenziali, anche valutando eventuali specifiche iniziative proposte ed il numero degli iscritti, ed attribuendo comunque priorità agli enti per i quali il contributo statale costituisca la risorsa unica o prevalente, sulla base della valutazione dello stato economico-finanziario dei soggetti in parola nei tre anni precedenti a quello interessato all'erogazione dei contributi».

La relazione illustrativa inoltre precisa che, al fine di non creare vistose situazioni di discontinuità di finanziamento rispetto al passato, è stata rivista l'entità delle risorse assegnate ad alcuni sodalizi, i quali, in applicazione dei suddetti parametri, risultavano destinatari di rilevanti decurtazioni, in maniera da contenere le riduzioni entro un'aliquota massima del 30 per cento dei contributi erogati nell'esercizio finanziario 2008. Allo scopo di rispettare comunque il limite di spesa fissato per le associazioni combattentistiche dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008, si è provveduto a ridurre l'assegnazione spettante alle rimanenti associazioni di un'aliquota pari al 10 per cento.

Per quanto riguarda, invece, gli enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla legge n. 549 del 1995, destinatari, come detto, di contributi pari a 503.949 euro, la relazione illustrativa, innanzitutto fa presente di aver adottato gli stessi parametri utilizzati per le associazioni combattentistiche con riferimento all'Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia (UNIRR), che, pur essendo un'associazione combattentistica, non aderisce alla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane - e non è pertanto inserita nella citata tabella A annessa alla legge n. 93 del 1994 - ma è inclusa tra le associazioni militari riconosciute con decreto del Ministro della difesa del 29 aprile 2008.

Per quanto riguarda, invece, le rimanenti associazioni beneficiarie dei predetti contributi nonostante l'ammontare delle risorse disponibili a legislazione vigente abbia subito una contrazione pari al 14,4 per cento rispetto a quello stanziato nel 2008, sono stati garantiti alle associazioni d'arma congrui aumenti rispetto al precedente anno, in aderenza a quanto stabilito dalle citate risoluzioni, che stabilivano «una gravitazione» delle risorse a favore delle associazioni d'arma. Di conseguenza, per i restanti enti, si è reso necessario apportare delle decurtazioni variabili tra il 21 per cento e il 28 per cento rispetto alle assegnazioni per l'anno 2008, fatta eccezione per le associazioni di categoria (l'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, il Gruppo decorati ordine militare d'Italia; l'Unione Nazionale Sottufficiali Italiani in congedo, l'Associazione Nazionale Sottufficiali d'Italia, l'Associazione Nazionale Ufficiali di Marina Provenienti dal Servizio Effettivo e l'Associazione Nazionale Nastro Verde), nell'ottica di salvaguardare i sodalizi che perseguono finalità di maggiore interesse per la difesa, in quanto si prefiggono attività volte a mantenere vivo il sentimento di solidarietà tra gli ex appartenenti alle Forze armate. In proposito, ricorda che la risoluzione n. 7-00129 Ascierto impegnava il Governo «ad assegnare con assoluta priorità i contributi di cui alla Tabella C per l'anno 2009 alle associazioni d'arma, al fine di consentire lo svolgimento delle relative attività d'istituto ed in linea con i criteri generali di riparto previsti dal dicastero»; la risoluzione 8-00038 Villecco Calipari prevedeva un impegno per il Governo «ad incrementare i contributi da destinare alle associazioni d'arma, anche al fine di favorire forme di integrazione tra le associazioni medesime» e, infine, la risoluzione n. 7-00136 Di Stanislao impegnava il Governo «ad incrementare i contributi da destinare alle associazioni d'arma da ripartire in maniera oggettiva sulla base tanto del numero degli iscritti quanto sulla base di un'effettiva attività sul territorio».

In conclusione, nel rilevare come i criteri di riparto enunciati dalla relazione illustrativa, appaiano sostanzialmente conformi a quelli indicati negli atti di indirizzo approvati dalla Commissione Difesa, sottolinea che la citata relazione non fornisce in modo dettagliato i parametri assunti come base di calcolo (numero degli iscritti, costi fissi da ripartire, finanziamenti ricevuti dalle associazioni nell'ultimo triennio eccetera). Si tratta di informazioni che appaiono necessarie ove si consideri che alcune affermazioni contenute nella relazione illustrativa non trovano rispondenza nello schema di riparto. Ad esempio la relazione illustrativa afferma, per quanto riguarda il riparto degli stanziamenti indicati nella Tabella C, che le decurtazioni apportate agli enti diversi dalle associazioni d'arma variano tra il 21 e il 28 per cento rispetto alle assegnazioni per l'anno 2008, mentre, in realtà, la Lega Navale Italiana e l'Aero Club d'Italia hanno subito decurtazioni superiori al 38 per cento; inoltre, il contributo destinato all'Associazione Nazionale Ufficiali di Marina Provenienti dal Servizio Effettivo (ANUMPSE) registra un incremento pari all'1,29 per cento, anziché una diminuzione del 10 per cento come riportato nella stessa relazione. Tali informazioni, per altro, consentirebbero di chiarire se le risorse destinate alle associazioni d'arma siano state ripartite anche in funzione del numero degli iscritti, come previsto dalla risoluzione n. 7-00136 Di Stanislao, nonché di appurare per quali ragioni siano stati espunti dall'elenco degli enti beneficiari dei contributi di cui alla Tabella C, la Casa Militare «Umberto I» e l'Istituto Nazionale di beneficenza «Vittorio Emanuele III».

In considerazione delle osservazioni sopra evidenziate si riserva, pertanto, di formulare una proposta di parere sulla base degli ulteriori elementi di informazione che dovessero emergere nel corso del dibattito e dei chiarimenti che saranno forniti dal Governo.

 

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel rispondere alle richieste di chiarimento del relatore, rileva che le decurtazioni variabili apportate ai contributi agli enti diversi dalle associazioni d'arma di cui alla lettera d) della relazione illustrativa, sono state indicate, per mero errore materiale, nella misura del 21 e del 28 per cento, anziché del 21 e del 38 per cento.

 

Per quanto riguarda i due enti diversi dalle associazioni combattentistiche espressamente citati dal relatore che sono stati espunti dall'elenco dei beneficiari, nel riservarsi di svolgere un approfondimento al riguardo, segnala come presumibilmente essi rientrino nel novero di quelli che non hanno presentato richiesta di finanziamento o che sono stati recentemente soppressi. Nell'illustrare i criteri di riparto adottati, sottolinea come essi siano finalizzati ad assicurare priorità agli enti non dotati di un'autonoma capacità di finanziamento o che perseguano finalità assistenziali e, in quanto tali, considerati meritevoli di maggiore tutela.

 

Edmondo CIRIELLI, presidente, chiede chiarimenti al rappresentante del Governo in ordine all'ammontare dei finanziamenti destinati alle associazioni combattentistiche.

 

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA sottolinea come le citate associazioni vigilate dal Ministero della difesa siano destinatarie di un apposito contributo definito da ultimo dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008, che viene ripartito dal presente decreto unitamente a quello devoluto ad altri enti ed associazioni, tra cui le associazioni d'arma, quale risultante dalla Tabella C della legge finanziaria.

 

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), nel ringraziare preliminarmente il relatore per l'ottima relazione svolta e il Governo per aver fornito elementi di chiarimento, segnala come tuttavia rimangano ancora alcuni aspetti che meritano di essere approfonditi. Innanzitutto, ritiene che i criteri di riparto adottati dal Governo tengano conto soprattutto degli indirizzi della risoluzione Ascierto, che chiedeva di incrementare le risorse destinate alle associazioni d'arma, mentre non risulta data attuazione all'indirizzo della risoluzione a sua firma che prevedeva di favorire forme di integrazione tra le associazioni d'arma. Infine, chiede al rappresentante del Governo di chiarire per quale ragione l'associazione nazionale partigiani cristiani sia stata esclusa dal novero delle associazioni combattentistiche beneficiarie del contributo, pur avendo questa presentato un'apposita richiesta di finanziamento.

 

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel rispondere alle richieste di chiarimento della deputata Villecco Calipari, fa presente, da un lato, che il Governo intende mantenere fermi tutti gli impegni assunti con le risoluzioni approvate in materia dalla Commissione Difesa e, dall'altro, che non è stato previsto un contributo in favore dell'associazione nazionale partigiani cristiani, in quanto tale associazione non risulta compresa nella Tabella A della legge n. 93 del 1994, come invece richiesto dalle disposizioni legislative che autorizzano il contributo in favore delle associazioni combattentistiche.

 

Salvatore CICU (PdL), pur apprezzando lo sforzo del Governo per l'adozione di nuovi criteri di riparto che tendono ad ottemperare agli atti di indirizzo adottati dalla Commissione Difesa, ritiene tuttavia che, come indicato dal relatore nella sua relazione illustrativa, debbano essere forniti in modo dettagliato i parametri assunti come base di calcolo per il riparto dei fondi, quali il numero degli iscritti alle diverse associazioni, i costi fissi, i finanziamenti ricevuti dalle associazioni nell'ultimo triennio, eccetera.

 

Augusto DI STANISLAO (IdV), nell'associarsi alle considerazioni emerse nel corso del dibattito, ritiene altresì indispensabile acquisire informazioni dettagliate sui rendiconti delle singole associazioni beneficiarie, fermo restando che dai criteri di riparto adottati dal Governo, quali risultanti dalla relazione illustrativa e dalle dichiarazioni del sottosegretario, emergono elementi di forte discrezionalità, come ad esempio la selezione effettuata in base alle finalità perseguite dalle associazioni stesse.

 

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nell'assicurare che il Governo farà tutto ilpossibile per fornire nella prossima seduta le informazioni richieste dalla Commissione, fa presente che, poiché alcune associazioni non redigono il rendiconto, il Governo non dispone di dati contabili ad esse riferibili.

 

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, nel ringraziare il rappresentante del Governo, si riserva di presentare una proposta di parere sulla base dei più dettagliati elementi di informazione che saranno forniti nella prossima seduta.

4

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

 

La seduta termina alle 15.10.

 

 

 

 


IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 14 ottobre 2009 - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.35.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2009, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 115.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 7 ottobre 2009.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel depositare agli atti della Commissione una documentazione da cui risultano analiticamente i criteri di riparto adottati dallo schema ministeriale in oggetto (vedi allegato 1), fa presente che, in una prospettiva di lungo termine, il Governo ha interpretato il concetto di vigilanza come attività di indirizzo e controllo in ordine a quelle attività svolte dalle associazioni beneficiarie dei contributi che reputa di particolare interesse, riservandosi di controllare a consuntivo ciò che è stato effettivamente realizzato. Ritiene peraltro che per il prossimo futuro debba essere valutata l'opportunità di un intervento legislativo che possa correggere alcune rigidità della vigente disciplina legislativa determinate sia dal fatto che le associazioni combattentistiche beneficiarie sono individuate ai sensi di un elenco fissato per legge che non tiene conto delle trasformazioni che le associazioni stesse hanno subìto nel corso del tempo, sia dal fatto che possono risultare beneficiarie di contributi anche associazioni che non sono tenute alla redazione di un bilancio di esercizio, con conseguente difficoltà per il Ministero vigilante di ottenere le informazioni necessarie al fine del riparto dei fondi. Infine, fa presente che per il prossimo anno il Ministero della difesa intende ulteriormente affinare i criteri di riparto come risultanti dalla documentazione depositata adottati nell'anno 2009. In particolare, risulterebbero di particolare valenza ed interesse per la Difesa progetti e proposte finalizzati ad interventi nel settore dei siti museali e dei sacrari militari (interventi di recupero, gestione, sorveglianza, ecc.) svolti anche sinergicamente dai vari sodalizi delle associazioni combattentistiche e dalle associazioni d'arma di intesa con gli organismi memorialistici del dicastero preposti in materia. Pertanto, i predetti enti sono invitate a far pervenire entro il 15 dicembre 2009 sia la previsione delle spese per l'esercizio finanziario 2010, precisando quale attività essi intendano sviluppare nel corso del medesimo anno 2010 e specificando, per ciascuna di tali attività, il presumibile onere da sostenere con i contributi richiesti al dicastero, sia il riepilogo degli impegni finanziari assunti nel triennio 2007-2008-2009, indicando le attività e il relativo importo impiegato.

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, si riserva di formulare nella prossima seduta una proposta di parere sulla base di chiarimenti testè forniti dal Governo.

La seduta termina alle 14.50.

 

 


IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 20 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 12.35.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2009, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 115.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo, rinviato nella seduta del 14 ottobre 2009.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che nella scorsa seduta il relatore si era riservato di presentare una proposta di parere sullo schema di decreto in oggetto alla luce della documentazione depositata agli atti della Commissione dal rappresentante del Governo.

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole, che illustra (vedi allegato 3).

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel concordare con la proposta di parere favorevole, ringrazia il relatore e s'impegna, a nome del Governo, ad attuare nel prossimo futuro quanto in essa indicato.

Edmondo CIRIELLI, presidente, pur ringraziando il Governo per lo sforzo compiuto nella definizione dei nuovi criteri di riparto e il relatore per l'articolata proposta di parere presentata, ritiene di non poter esprimere un voto favorevole in merito al citato parere, in quanto, a suo avviso, nel riparto adottato con lo schema di decreto in oggetto vi sono alcune gravi incongruenze di cui non è possibile dare una spiegazione logica. Cita in particolare, il fatto che alcune associazioni combattentistiche, quali ad esempio l'Associazione Italiana combattenti antifascisti in Spagna e l'Associazione Nazionale veterani reduci garibaldini, risultino beneficiarie di consistenti finanziamenti, pari rispettivamente a 22 mila e 24 mila euro, mentre un'Associazione d'Arma come l'Associazione Nazionale Carabinieri, che vanta un notevole numero di iscritti, sia destinataria di un contributo di soli 13 mila euro. In realtà, a suo avviso, il problema che in qualche modo dovrebbe essere risolto è quello della riunificazione in un unico stanziamento delle risorse destinate alle associazioni combattentistiche con quelle erogate agli altri enti e associazioni.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), nel ribadire quanto già espresso nella precedente seduta, evidenzia la necessità di eliminare alcune duplicazioni esistenti tra diverse associazioni, incentivandone opportune forme di aggregazione e prevedendo la possibilità per tali associazioni di ricorrere al comodato d'uso. Nel preannunciare quindi la presentazione da parte del proprio gruppo di un'apposita proposta di legge in tal senso, concorda con la proposta di parere del relatore, che, peraltro, a suo avviso, potrebbe meglio specificare, laddove richiama la necessità di favorire forme di aggregazione tra gli enti beneficiari, che tale esigenza si pone con riguardo a tutti gli enti che concorrono al riparto dei fondi di cui al presente schema di decreto.

Augusto DI STANISLAO (IdV), pur esprimendo apprezzamento per la proposta di parere del relatore, che ben sintetizza gli elementi emersi nel corso del dibattito, ritiene tuttavia necessario trovare un punto di convergenza tra tutti i membri della Commissione prima di procedere alla votazione del parere. Propone, pertanto, di rinviare l'esame dello schema di decreto ad altra seduta in modo da superare i profili problematici evidenziati dal presidente nel corso del dibattito.

Giuseppe MOLES (PdL), nel ritenere la proposta di parere del relatore ben argomentata, si dichiara contrario a rinviare ad altra seduta la votazione della proposta di parere.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, dopo aver respinto la proposta del deputato Di Stanislao, approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 12.55.

 

 

 


Atto del Governo n. 259

 


IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 13 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 9.55.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 259.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in titolo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda che il decreto ministeriale in esame provvede al riparto del contributo iscritto nel capitolo 1352 dello stato di previsione del Ministero della difesa da destinare ai seguenti soggetti vigilati: enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi di cui alla legge n. 549 del 1995 (associazioni d'arma; associazioni di categoria, enti, istituti culturali, scientifici e tecnici); associazioni combattentistiche, di cui alla tabella A annessa alla legge n. 92 del 1994, finanziate, per il triennio 2009-2011, ai sensi dell'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008.
Ricorda altresì che l'importo oggetto di riparto, originariamente pari a euro 2.030.000 - di cui euro 1.500.000 destinati alle associazioni combattentistiche ed euro 530.000 assegnati agli altri enti di cui alla citata legge n. 549 del 1995 - è stato ridotto, per effetto delle misure di contenimento della spesa recate dai decreti-legge nn. 78 e 125 del 2010, ad euro 985.195 da destinare quanto a euro 736.500 alle associazioni combattentistiche e quanto a euro 248.695 agli altri enti.
La relazione illustrativa precisa che la ripartizione del contributo è stata effettuata attraverso l'individuazione di cinque fasce, contrassegnate dalle lettere da A a

 

E, in cui sono stati suddivisi i diversi organismi, con l'applicazione di specifici criteri per ciascuna fascia.
Nella fascia A sono state incluse le 16 associazioni combattentistiche aderenti alla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane destinatarie del citato finanziamento di euro 736.500, e l'UNIRR (Unione Nazionale Italiana Reduci dalla Russia), beneficiaria di un contributo pari a euro 4.750. Entrambi i contributi sono stati ridotti del 52,5 per cento rispetto al 2009, in applicazione delle predette misure di contenimento della spesa, prevedendo comunque l'applicazione dei parametri prescritti dalle risoluzioni nn. 7-00129 Ascierto, 8-00038 Villecco Calipari e 7-00136 Di Stanislao, approvate dalla Commissione Difesa della Camera il 26 marzo 2009. A tale fine, la relazione afferma che sono stati garantiti: un contributo fisso per il funzionamento, il totale riconoscimento delle richieste delle associazioni per l'espletamento di attività assistenziali, un'adeguata corresponsione, pari a circa il 36,7 per cento delle risorse stanziate nel 2009, per finalità promozionali e progetti associativi.
Nella fascia B sono state inserite le associazioni d'arma, il cui contributo - nell'ambito del complessivo stanziamento relativo agli enti diversi dalle associazioni combattentistiche, pari a euro 248.695 - è stato quantificato in euro 145.945, con una riduzione del 40,7 per cento rispetto al 2009. La relazione precisa che all'interno di tale fascia si è proceduto all'individuazione di sette «sottofasce», secondo un criterio che consente di tenere conto del numero dei soci effettivi appartenenti a ciascun sodalizio, fissando per ogni fascia un contributo predeterminato commisurato al volume complessivo delle risorse previste in tabella C, come rideterminate dai predetti decreti-legge, ed avendo cura di non creare squilibri nell'ambito di tale comparto a favore dei sodalizi di maggiore entità.
Nelle fasce C, D ed E sono stati ricompresi le associazioni di categoria, gli enti, gli istituti culturali, scientifici e tecnici a cui è stato assegnato un contributo complessivo pari a 98.000 euro, con una riduzione del 57,5 per cento rispetto al 2009. La relazione specifica che, nella ripartizione dei contributi per tali fasce, si è preso atto della rinuncia ai contributi da parte di alcuni sodalizi rispetto all'anno passato (Eurodefense Italia, Unione italiana tiro a segno, Casa militare Umberto I e Istituto nazionale di beneficenza «Vittorio Emanuele III»). La ripartizione, prosegue la relazione, è stata fatta secondo i seguenti criteri:
la conferma dei contributi stanziati nel 2009 ridotti del 50 per cento in favore delle associazioni di categoria (UNUCI, Gruppo decorati «Ordine Militare d'Italia», UNSI, ANSI, ANUMPSE e Associazione Nazionale «Nastro Verde»), nell'ottica della salvaguardia dei sodalizi che perseguono finalità di maggiore interesse per la Difesa, assimilabili ai fini perseguiti dalle associazioni d'arma;
la conferma, sostanzialmente, dei contributi erogati nel 2009 ridotti del 50 per cento per l'ACI-SMOM, la Società italiana di storia militare e la Società geografica italiana, il cui volume complessivo di contributi (euro 4.150) incide marginalmente sul totale delle risorse da ripartire;
la salvaguardia, per quanto possibile, dei fondi erogati ad enti di natura privata con finalità assistenziali, quali l'ANAFIM e l'Associazione nazionale famiglie caduti e mutilati dell'Aeronautica, confermando sostanzialmente gli stessi contributi erogati nel 2009 ridotti al 50 per cento.

La relazione precisa, altresì, che in tale quadro si è ritenuto necessario recuperare risorse da alcuni sodalizi, escludendo totalmente il contributo all'Aeroclub d'Italia, ente vigilato dal Ministero delle infrastrutture e trasporti e covigilato dalla Difesa, che dispone di un bilancio già rilevante di per sé, ed operando una consistente decurtazione, dell'ordine del 36 per cento, alla Lega navale italiana e all'ONFA che, riordinati a partire dal 1o gennaio 2010 in enti di natura pubblica, dispongono già di un rilevante bilancio.
In conclusione, nel rilevare come i criteri di riparto enunciati dalla relazione illustrativa appaiano sostanzialmente conformi a quelli indicati negli atti di indirizzo approvati dalla Commissione Difesa, ritiene tuttavia necessario che il Governo fornisca chiarimenti in ordine ai seguenti profili: alla mancata assegnazione di contributi per spese di funzionamento e per finalità assistenziali ad alcune associazioni combattentistiche, come evidenziato dall'annesso 2 della relazione illustrativa. In particolare, dovrebbe essere chiarito se ciò sia stato determinato dalla mancata presentazione di specifiche richieste di finanziamento riferite a tali finalità da parte delle associazioni interessate. Inoltre, andrebbero chiarite le ragioni del sensibile incremento, rispetto all'anno 2009, del contributo complessivamente destinato alle spese di funzionamento delle associazioni combattentistiche, che aumenta da euro 185.231 ad euro 227.979; all'incongruenza rilevabile tra l'annesso 3, che suddivide in otto fasce, in base al numero dei soci, le associazioni d'arma, e quanto risulta invece dal prospetto di riparto relativo alle medesime associazioni (annesso 4) che espone una distribuzione articolata su 7 fasce, per altro non corrispondenti alle prime 7 fasce del citato annesso 3; all'incremento, rispetto a quanto assegnato nell'anno 2009, del contributo relativo a due associazioni d'arma (l'Associazione nazionale del fante e l'Associazione nazionale carabinieri), per altro non giustificabile con la variazione del numero degli iscritti, in controtendenza rispetto alla riduzione generalizzata dei contributi assegnati alle altre associazioni.
Tutto ciò premesso, si riserva, quindi, di formulare una proposta di parere sulla base degli ulteriori elementi di informazione che dovessero emergere nel corso del dibattito e dei chiarimenti che saranno forniti dal Governo.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA sottolinea come le risorse destinate al finanziamento degli enti vigilati dal Dicastero della difesa non siano state tagliate in modo «lineare», ma seguendo i criteri di priorità dettati dalle linee guida indicate nelle risoluzioni approvate in questa legislatura dalla Commissione Difesa della Camera. Fa presente che, poiché l'attuazione delle predette linee guida si trova ancora in una fase sperimentale, i diversi enti beneficiari stanno pian piano calibrando le proprie richieste in funzione dei criteri di ripartizione adottati dal Ministero, in modo da poter massimizzare i contributi ad essi destinati. Da qui nascono alcune difformità rispetto alle risorse erogate nel precedente esercizio finanziario, fermo restando che la mancata assegnazione di tali risorse ad alcune associazioni per determinate finalità è dovuta alla mancata presentazione di richieste in tal senso. Infine, nel sottolineare come la fissazione di precisi criteri di riparto abbia indotto i diversi enti a prestare maggiore attenzione nel formulare le loro richieste di finanziamento, si riserva di svolgere un approfondimento in merito alle discrasie evidenziate dal relatore riguardo alla suddivisione in fasce delle associazioni d'arma, anche al fine di verificare se da tale discrasia sia derivata una non corretta ripartizione dei fondi.

Augusto DI STANISLAO (IdV) ritiene che la Commissione possa formulare una proposta di parere fondata su elementi obiettivi solo nell'ipotesi in cui il Governo presenti, a corredo della relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto in esame, il necessario supporto documentale da cui emergano le richieste formulate dai singoli enti e le motivazioni che le sostengono.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA ritiene che il Governo abbia fornito nella relazione illustrativa tutti gli elementi necessari affinché le Camere possano svolgere il loro ruolo di indirizzo e di controllo, fermo restando che la responsabilità ultima in ordine all'assegnazione delle risorse fa capo all'Esecutivo e non al Parlamento.

Augusto DI STANISLAO (IdV) ribadisce, invece, la necessità che il Governo fornisca la citata documentazione, al fine di consentire alla Commissione di svolgere in maniera adeguata il proprio controllo sull'erogazione di risorse pubbliche.

Antonio RUGGHIA (PD), nel sottolineare preliminarmente come il proprio gruppo guardi con favore all'assegnazione delle risorse attraverso un'oculata opera di selezione dei beneficiari e delle loro iniziative, esorta tuttavia il Governo a compiere tale selezione con la massima attenzione, per evitare di arrecare danni ad alcuni enti, fornendo tutte le informazioni necessarie affinché la Commissione possa svolgere il proprio ruolo di indirizzo e di controllo.

Franco GIDONI (LNP), nel concordare con le osservazioni del sottosegretario Cossiga in ordine alla responsabilità ultima del Governo in merito all'erogazione delle risorse, evidenzia tuttavia come dal presente schema di decreto emerga un ampio divario tra i limitati contributi assegnati agli enti di carattere scientifico rispetto a quelli attribuiti a numerose associazioni combattentistiche.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nel ricordare come il parere espresso dalle Commissioni sugli atti del Governo abbia carattere obbligatorio ma non vincolante, sottolinea come il riparto previsto dal presente schema di decreto debba comunque attenersi, per quanto riguarda le associazioni combattentistiche, a precisi vincoli legislativi. Riguardo alle richieste di approfondimento emerse nel corso del dibattito, fa presente come potrebbe risultare utile svolgere un'indagine conoscitiva al riguardo, anche al fine di formulare una proposta di legge che preveda normativamente i criteri di riparto.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, pur riconoscendo che le sue considerazioni in merito al ruolo del Parlamento riguardo all'esame degli atti del Governo rispondano ad una visione «governalista» peraltro da lui sostenuta anche in passato quando non ricopriva incarichi governativi, ribadisce che la responsabilità ultima dell'erogazione delle risorse appartiene al Governo e che l'unico caso in cui l'assegnazione di fondi è rimessa ad un atto di indirizzo parlamentare è contemplato nella famosa «legge mancia».

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.20.

 

 

 


IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 19 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 259.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo rinviato nella seduta del 13 ottobre 2010.

Augusto DI STANISLAO (IdV) ribadisce l'esigenza, già segnalata nella precedente seduta, di svolgere ulteriori approfondimenti, anche attraverso audizioni di rappresentanti delle associazioni ed enti interessati, per verificare la correttezza dei criteri attraverso i quali il Governo intende procedere al riparto dei fondi, in modo da evitare che la Commissione si limiti a svolgere una funzione di mera ratifica.

Antonio RUGGHIA (PD), nel concordare con le osservazioni del deputato Di Stanislao, manifesta la più ampia disponibilità del proprio gruppo a svolgere una discussione approfondita sui criteri di riparto. Ciò premesso, esprime tuttavia contrarietà sui criteri adottati dal presente schema di decreto che, a suo avviso, penalizzano pesantemente alcune associazioni combattentistiche che risultano assegnatarie di contributi anche inferiori al 50 per cento rispetto a quelli ottenuti nel 2009. Peraltro, nell'ambito di tali contributi, risulta sensibilmente decurtata la parte destinata alle attività promozionali ossia quelle attività volte principalmente alla diffusione della memoria storica della Resistenza e di rilevanti valori costituzionali. Inoltre, nel segnalare la drastica diminuzione delle risorse erogate alle associazioni d'arma, che passano da 246 mila a 145.925 euro, contesta quanto riportato nella relazione illustrativa secondo cui anche quest'anno sono stati applicati i medesimi criteri risultanti dalle risoluzioni approvate dalla Commissione Difesa della Camera dei deputati il 26 marzo 2009. In realtà, a suo avviso, tali criteri, invece, soprattutto con riferimento alla risoluzione 8-00038 Villecco Calipari, non sono stati rispettati. Infatti, nonostante essa prevedesse l'adozione di iniziative volte alla concessione in comodato gratuito di alcune strutture alle associazioni nonché a facilitare la loro integrazione, nel presente schema di decreto non vi è traccia di tutto ciò. In conclusione, nel ribadire la propria contrarietà al riparto contenuto nello schema di decreto in titolo, manifesta la disponibilità del proprio gruppo a successivi approfondimenti riguardo alla fissazione di più puntuali criteri di riparto.

Salvatore CICU (PdL) ritiene che il Governo, con l'adozione del presente schema di decreto, si stia muovendo nella giusta direzione ossia quella di privilegiare le associazioni che perseguono finalità volte alla tutela dei valori fondanti la difesa nazionale. Reputa perciò doveroso che la Commissione dia il proprio sostegno allo schema di decreto in oggetto, anche in considerazione del fatto che essa stessa ha contribuito, nel recente passato, a fissare i criteri di riparto che in esso sono contenuti.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, in ordine ai rilievi formulati dal relatore nella precedente seduta, fa presente che l'annesso 3 reca, per un mero errore materiale, una suddivisione in fasce delle associazioni d'arma non corrispondente a quella adottata ai fini del riparto dei contributi nel successivo annesso 4. Ciò premesso, nel replicare al deputato Di Stanislao, concorda sul fatto che la Commissione potrà successivamente svolgere tutti gli approfondimenti che riterrà opportuni, anche ascoltando i rappresentanti delle associazioni interessate, fermo restando che, comunque, si dovrà partire da un dato ineludibile ossia che le risorse disponibili sono assai limitate. Riguardo alle osservazioni del deputato Rugghia sottolinea come il Ministero della difesa si sia attenuto rigorosamente ai criteri risultanti dalle risoluzioni approvate dalla Commissione Difesa della Camera dei deputati lo scorso anno, dal momento che esse prevedevano la fissazione di criteri di riparto secondo il seguente ordine di priorità: spese di funzionamento, finalità assistenziali e attività promozionali. Da ciò ne è derivata la non linearità dei tagli adottati, che rappresenta, a suo avviso, l'aspetto più qualificante del presente schema di decreto.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nel ricordare preliminarmente che è stata assegnata alla Commissione Difesa, in sede referente, la proposta di legge n. 3442, recante disposizioni concernenti le associazioni di interesse delle Forze armate, a prima firma del deputato Gregorio Fontana, che potrebbe essere calendarizzata a breve unitamente ad altri progetti di legge che saranno eventualmente presentati sulla stessa materia, fa presente come, nell'ambito del citato esame potrebbe svolgersi un'attività conoscitiva con il coinvolgimento di tutte le associazioni interessate. Ciò premesso, nel ritenere che, in questo quadro, potrebbe essere affrontato il tema della definizione del novero delle associazioni da sottoporre alla vigilanza del Ministero della difesa, segnala che numerose associazioni attualmente vigilate dal Ministero stesso, potrebbero essere più opportunamente sottoposte alla vigilanza del Ministero dei beni e attività culturali in considerazione delle attività da esse svolte, in modo da poter ricondurre nell'alveo dei finanziamenti erogati dal Dicastero della difesa soltanto le associazioni d'arma che perseguono finalità direttamente attinenti alla difesa nazionale e ai valori della libertà e della democrazia.

Augusto DI STANISLAO (IdV) ritiene che dagli elementi emersi nel corso del dibattito, a prescindere dall'ammontare limitato delle risorse erogate, risulti di tutta evidenza l'esigenza di audire al più presto i rappresentanti delle associazioni interessate.

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole, che illustra (vedi allegato 1).

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA concorda con la proposta di parere del relatore.

Antonio RUGGHIA (PD) presenta una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere del deputato Rugghia.

La seduta termina alle 14.50.

 

 


ALLEGATO 1

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n. 259).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

 

La IV Commissione Difesa,
esaminato lo schema di decreto ministeriale n. 259, concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi;
premesso che:
lo schema di decreto ministeriale in esame provvede al riparto del contributo iscritto nel capitolo 1352 dello stato di previsione del Ministero della difesa da assegnare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi vigilati dal Ministero della difesa;
l'importo oggetto di riparto, al netto delle decurtazioni disposte dai decreti-legge nn. 78 e 125 del 2010, pari complessivamente ad euro 985.195, è destinato, quanto a euro 736.500, alle associazioni combattentistiche di cui alla Tabella A annessa alla legge n. 92 del 1994, ai sensi del decreto-legge n. 207 del 2008, e, quanto a euro 248.695, agli altri enti, ai sensi della legge n. 549 del 1995;
il medesimo schema di riparto, come risulta dalla relazione illustrativa che lo correda, tenendo conto delle due citate macrocategorie di destinatari, individua cinque fasce di beneficiari contrassegnate dalle lettere da A a E nell'ambito delle quali sono applicati specifici criteri di riparto ricavati dalle risoluzioni nn. 7-00129 Ascierto, 8-00038 Villecco Calipari e 7-00136 Di Stanislao, approvate dalla Commissione Difesa della Camera il 26 marzo 2009;
considerato che il sensibile divario esistente tra i contributi assegnati alle associazioni combattentistiche e quelli attribuiti agli altri enti deriva dalle due citate autorizzazioni di spesa che finanziano, rispettivamente, le predette macrocategorie di destinatari;
preso atto dei chiarimenti del rappresentante del Governo in ordine ai criteri di riparto adottati nell'ambito di ciascuna fascia di destinatari nonché riguardo all'errata indicazione, per un mero refuso, delle fasce in cui sono state suddivise le associazioni d'arma, quali risultanti dall'annesso 3 della relazione illustrativa, rispetto a quelle effettivamente adottate ai fini del riparto dei contributi nel successivo annesso 4;
ritenuto comunque che, anche in considerazione delle limitate risorse disponibili, risulti ormai necessario adottare apposite iniziative per introdurre in via legislativa puntuali criteri di riparto dei contributi erogati e di selezione degli enti beneficiari, a partire dall'avvio dell'esame in sede referente della proposta di legge Gregorio Fontana n. 3442, recante disposizioni concernenti le associazioni di interesse delle Forze armate,
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

 

ALLEGATO 2

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n. 259).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL DEPUTATO RUGGHIA

La IV Commissione Difesa,
esaminato lo schema di decreto ministeriale n. 259, concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi;
premesso che:
lo schema di decreto ministeriale in esame provvede al riparto del contributo iscritto nel capitolo 1352 dello stato di previsione del Ministero della difesa da assegnare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi vigilati dal Ministero della difesa;
ai sensi dell'articolo 7, comma 24, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010, gli stanziamenti concernenti i contributi oggetto di riparto sono stati ridotti del 50 per cento rispetto a quelli dell'anno 2009;
il presente schema di decreto, tuttavia, va ben oltre le citate riduzioni, diminuendo i contributi da assegnare ad alcune associazioni combattentistiche, quali ad esempio l'ANPI, la Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane e l'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, in misura sensibilmente superiore al 50 per cento;
rilevato che l'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008 aveva autorizzato uno specifico contributo di euro 1.500.000 annui per il triennio 2009-2011 da destinare alle associazioni combattentistiche, che è stato ridotto per l'anno 2010 a euro 736.000;
visti i criteri di riparto adottati dal citato schema di decreto (contributi per spese di funzionamento, per finalità assistenziali, per finalità promozionali e progetti associativi), che quantificano i contributi per spese di funzionamento, tenendo conto del numero di soci, riconoscono la totalità dei contributi per finalità assistenziali e assegnano le risorse residue a finalità promozionali e progetti associativi;
considerato che, sulla base dei citati criteri, viene drasticamente ridotto il contributo connesso alla funzione principale delle associazioni combattentistiche, ossia quella concernente le finalità promozionali e i progetti associativi, che è volta a coltivare la coscienza civile e la memoria storica della Resistenza e a svolgere una significativa funzione sociale educativa e culturale attinente a rilevanti valori costituzionali;
ritenuto pertanto che lo schema di decreto in oggetto risulti gravemente carente, soprattutto ove si consideri l'ormai prossima scadenza delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia;
ritenuto altresì che la sensibile riduzione del contributo complessivamente assegnato alle associazioni d'arma sia suscettibile di creare notevoli difficoltà allo svolgimento delle attività di tali associazioni;
rilevato che il riparto risultante dal presente schema di decreto adotta soltanto parzialmente i criteri previsti dalle risoluzioni nn. 7-00129 Ascierto, 8-00038 Villecco Calipari e 7-00136 Di Stanislao, approvate dalla Commissione Difesa della Camera il 26 marzo 2009, posto che non risulta ancora attuato quanto previsto dalla risoluzione Calipari che impegnava il Governo, a fronte di una riduzione generalizzata delle risorse finanziarie erogate alle associazioni, a compensare tale riduzione mediante la concessione di beni strumentali in comodato gratuito o forme equivalenti nonché ad assumere ogni tipo di iniziativa affinché si sviluppassero forme di integrazione tra le associazioni stesse;
considerata la rilevanza di quest'ultimo impegno che, ove puntualmente realizzato, porterebbe a unificare numerose associazioni, evitando inutili duplicazioni,
esprime

PARERE CONTRARIO.

 

 


Riferimenti normativi

 


L. 11 luglio 1978, n. 382
Norme di principio sulla disciplina militare
(art. 8)

 

 

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(1) Pubblicata nella Gazz. Uff. 21 luglio 1978, n. 203.

(2)  Per il regolamento, vedi il D.P.R. 4 novembre 1979, n. 691.

(3) Per l'abrogazione del presente provvedimento, vedi l'art. 2268, comma 1, n. 744, D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, con la decorrenza prevista dall'art. 2272, comma 1 del medesimo D.Lgs.

 

 (omissis)

 

(commento di giurisprudenza)

 

Art. 8. 

I militari non possono esercitare il diritto di sciopero, costituire associazioni professionali a carattere sindacale, aderire ad altre associazioni sindacali (13).

 

I militari in servizio di leva e quelli richiamati in temporaneo servizio, possono iscriversi o permanere associati ad organizzazioni sindacali di categoria, ma è fatto loro divieto di svolgere attività sindacale quando si trovano nelle condizioni previste dal terzo comma dell'articolo 5.

 

La costituzione di associazioni o circoli fra militari è subordinata al preventivo assenso del Ministro della difesa (14).

 

 

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(13)  La Corte costituzionale, con sentenza 13-17 dicembre 1999, n. 449 (Gazz. Uff. 22 dicembre 1999, n. 51, serie speciale), ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 8, primo comma, sollevata in riferimento agli artt. 3, 39 e 52, terzo comma, della Costituzione.

(14) Per l'abrogazione del presente provvedimento, vedi l'art. 2268, comma 1, n. 744, D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, con la decorrenza prevista dall'art. 2272, comma 1 del medesimo D.Lgs.

 

 


D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917
Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi
(art. 150)

 

 

Pubblicato nella Gazz. Uff. 31 dicembre 1986, n. 302, S.O.

 

 

Art. 150. [111-ter] 

Organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

1. Per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), ad eccezione delle società cooperative, non costituisce esercizio di attività commerciale lo svolgimento delle attività istituzionali nel perseguimento di esclusive finalità di solidarietà sociale.

 

2. I proventi derivanti dall'esercizio delle attività direttamente connesse non concorrono alla formazione del reddito imponibile (648).

 

 

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(648)  Articolo aggiunto come articolo 111-ter dall'art. 12, D.Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460 e poi così rinumerato dall'art. 1, D.Lgs. 12 dicembre 2003, n. 344 di riforma dell'imposizione sul reddito delle società (Ires) che, nel riordinare la materia, ha rinumerato gran parte degli articoli del presente testo unico. Gli articoli stessi sono quindi riportati con la nuova numerazione e con l'indicazione della precedente, ove possibile, tra parentesi quadre, mentre gli articoli o i commi non riproposti sono stati eliminati.


L. 31 gennaio 1994, n. 93
Norme per la concessione di contributi alle associazioni combattentistiche

 

(1) Pubblicata nella Gazz. Uff. 7 febbraio 1994, n. 30.

(2)  Vedi, anche, L. 11 giugno 1998, n. 205, la L. 7 marzo 2001, n. 61 e la L. 20 febbraio 2006, n. 92.

 

 

1.  1. Per ciascuno degli anni 1994, 1995 e 1996, in considerazione delle finalità istituzionali e delle attività di promozione sociale e di tutela degli associati, sono erogati contributi alle associazioni combattentistiche, di cui all'allegata tabella A e nella misura ivi indicata, particolarmente meritevoli del sostegno dello Stato ai sensi dell'articolo 115 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, come modificato dall'articolo 1-undecies del decreto-legge 18 agosto 1978, n. 481, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 ottobre 1978, n. 641.

 

 

2.  1. All'onere derivante dall'applicazione della presente legge valutato in lire 6 miliardi per ciascuno degli anni 1994, 1995 e 1996, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1994-1996, al capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1994, all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo alla rubrica «Presidenza del Consiglio dei Ministri».

2. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

 


Tabella A

 

                   CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI
                        COMBATTENTISTICHE

 

+----------------------------------------------------+---------+
|                                                                                   | Milioni |
|                   Denominazione                                          |   di      |
|                                                                                              |  lire    |
+----------------------------------------------------+---------+
|  Associazione italiana ciechi di guerra . . . . . .              |     90  |
|  Associazione italiana combattenti interalleati . .           |     60  |
|  Associazione nazionale combattenti della guerra di      |           |
|  liberazione inquadrati nei reparti regolari  delle  |           |
|  forze armate . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                                   |    100  |
|  Associazione nazionale combattenti e reduci. . . .        |    500  |
|  Associazione   nazionale   combattenti   volontari         |           |
|  antifascisti in Spagna . . . . . . . . . . . . . .                     |     50  |
|  Associazione nazionale  ex deportati  politici nei          |           |
|  campi nazisti  (3). . . . . . . . . . . . . . . .                                   |     80  |
|  Associazione nazionale ex internati. . . . . . . .             |    200  |
|  Associazione nazionale famiglie caduti  e dispersi        |           |
|  in guerra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                          |    950  |
|  Associazione  nazionale  famiglie   italiane   dei           |           |
|  martiri caduti per la libertà della patria . . . .                 |    200  |
|  Associazione  nazionale  mutilati  ed invalidi  di           |           |
|  guerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                           |  1.490 |
|  Associazione nazionale partigiani d'Italia  (ANPI)          |    600  |
|  Associazione   nazionale   perseguitati   politici           |            |
|  italiani antifascisti (ANPPIA)                                       |     90  |
|  Associazione nazionale reduci garibaldini. . . . .           |     50  |
|  Associazione  nazionale  reduci  dalla  prigionia,          |           |
|  dall'internamento e dalla  guerra  di  liberazione            |    160  |
|  Associazione   nazionale   vittime   civili     di               |           |
|  guerra  (4) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                          |    600  |
|  Federazione italiana delle associazioni partigiane         |    160  |
|  Federazione italiana volontari della libertà . . .              |    400  |
|  Gruppo  delle  medaglie  d'oro  al  valor militar  e          |           |
|  d'Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                             |     70  |
|  Istituto del nastro azzurro. . . . . . . . . . . .                    |    150  |

 

 

 

(3) Denominazione così corretta con avviso pubblicato nella Gazz. Uff. 19 marzo 1994, n. 65.

 

(4) Denominazione così corretta con avviso pubblicato nella Gazz. Uff. 23 febbraio 1994, n. 44.

 


L. 28 dicembre 1995, n. 549
Misure di razionalizzazione della finanza pubblica
(art. 1, commi 40-44)

 

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(1) Pubblicata nella Gazz. Uff. 29 dicembre 1995, n. 302, S.O.

 

Art. 1.

(omissis)

40. Gli importi dei contributi dello Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla tabella A allegata alla presente legge, sono iscritti in un unico capitolo nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato. Il relativo riparto è annualmente effettuato da ciascun Ministro, con proprio decreto, di concerto con il Ministro del tesoro, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, alle quali vengono altresì inviati i rendiconti annuali dell'attività svolta dai suddetti enti, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, intendendosi corrispondentemente rideterminate le relative autorizzazioni di spesa (24).

 

41. I Ministri effettuano il riparto secondo criteri diretti ad assicurare prioritariamente il buon funzionamento delle istituzioni culturali e sociali di particolare rilievo nazionale ed internazionale nonché degli enti nazionali per la gestione dei parchi (25).

 

42. Gli enti, cui lo Stato contribuisce in via ordinaria, che non abbiano fatto pervenire alla data del 15 luglio di ogni anno il conto consuntivo dell'anno precedente da allegare allo stato di previsione dei singoli Ministeri interessati, sono esclusi dal finanziamento per l'anno cui si riferisce lo stato di previsione stesso (26).

 

43. La dotazione dei capitoli di cui al comma 40 è quantificata annualmente ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468, come modificata dalla legge 23 agosto 1988, n. 362 (27).

 

44. Per gli anni 1996, 1997 e 1998 la dotazione di cui al comma 43 è ridotta del 20 per cento rispetto all'importo complessivamente risultante sulla base della legislazione vigente.

 

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(24)  Per una deroga a quanto previsto dal presente comma, con riferimento al riparto del contributo a favore della Lega italiana per la lotta contro i tumori, vedi il D.P.R. 3 settembre 1999, n. 353. Per la disapplicazione delle norme contenute nel presente comma, nei confronti dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell'INSEAN, vedi l'art. 1, L. 6 novembre 2002, n. 267.

(25)  Per la disapplicazione delle norme contenute nel presente comma, nei confronti dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell'INSEAN, vedi l'art. 1, L. 6 novembre 2002, n. 267.

(26)  Per la disapplicazione delle norme contenute nel presente comma, nei confronti dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell'INSEAN, vedi l'art. 1, L. 6 novembre 2002, n. 267.

(27)  Per la disapplicazione delle norme contenute nel presente comma, nei confronti dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell'INSEAN, vedi l'art. 1, L. 6 novembre 2002, n. 267.

 


L. 28 dicembre 2001, n. 448
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
(legge finanziaria 2002)

(art. 32)

 

(1) Pubblicata nella Gazz. Uff. 29 dicembre 2001, n. 301, S.O.

 

(omissis)

Art. 32

Contenimento e razionalizzazione delle spese.

 

1. Ai fini di cui al presente capo gli stanziamenti di bilancio destinati al funzionamento degli enti pubblici diversi da quelli di cui al comma 6 dell'articolo 24, non considerati nella tabella C della presente legge sono ridotti nella misura del 2 per cento, del 4 per cento e del 6 per cento, rispettivamente negli anni 2002, 2003 e 2004. [Tali enti, per l'acquisto di beni e per l'approvvigionamento di pubblici servizi caratterizzati dall'alta qualità dei servizi stessi e dalla bassa intensità di lavoro, aderiscono alle convenzioni stipulate ai sensi dell'articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e successive modificazioni, e dell'articolo 59 della legge 23 dicembre 2000, n. 388] (164). Essi, inoltre, devono promuovere azioni per esternalizzare i propri servizi al fine di realizzare economie di spesa e migliorare l'efficienza gestionale. Delle economie di gestione conseguibili si tiene conto in sede di definizione dei trasferimenti erariali (165).

 

1-bis. [L'individuazione delle tipologie di servizi di cui al comma 1 è operata con il decreto di cui all'articolo 24, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni] (166).

 

2. Gli importi dei contributi di Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla tabella 1 allegata alla presente legge, sono iscritti in un'unica unità previsionale di base nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato. Il relativo riparto è annualmente effettuato entro il 31 gennaio da ciascun Ministro, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, intendendosi corrispondentemente rideterminate le relative autorizzazioni di spesa (167).

 

3. La dotazione delle unità previsionali di base di cui al comma 2 è quantificata annualmente ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. Per gli anni 2002, 2003 e 2004, la dotazione è ridotta del 10,43 per cento rispetto all'importo complessivamente risultante sulla base della legislazione vigente (168).

 

(164)  Periodo soppresso dall'art. 3, comma 170, L. 24 dicembre 2003, n. 350.

 

(165)  Comma così modificato dall'art. 5, D.L. 24 giugno 2003, n. 143, come sostituito dalla relativa legge di conversione.

 

(166)  Comma aggiunto dall'art. 5, D.L. 24 giugno 2003, n. 143, come sostituito dalla relativa legge di conversione, e poi abrogato dall'art. 3, comma 166, L. 24 dicembre 2003, n. 350.

 

(167)  Per la disapplicazione delle norme contenute nel presente comma, nei confronti dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell'INSEAN, vedi l'art. 1, L. 6 novembre 2002, n. 267. Vedi, anche, l'art. 3, comma 162, L. 24 dicembre 2003, n. 350 e l'art. 2, comma 396, L. 24 dicembre 2007, n. 244.

 

(168)  Per la disapplicazione delle norme contenute nel presente comma, nei confronti dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell'INSEAN, vedi l'art. 1, L. 6 novembre 2002, n. 267. Vedi, anche, il comma 396 dell'art. 2, L. 24 dicembre 2007, n. 244.

 


L. 20 febbraio 2006, n. 92
Norme per la concessione di contributi statali
alle associazioni combattentistiche

 

(1) Pubblicata nella Gazz. Uff. 15 marzo 2006, n. 62.

 

 

1.  1. Il Ministro della difesa provvede al sostegno delle attività di promozione sociale e di tutela degli associati svolte dalle Associazioni combattentistiche di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 93, sottoposte alla propria vigilanza, per gli esercizi finanziari 2006, 2007 e 2008, mediante ripartizione, con proprio decreto, con le modalità di cui alla legge 28 dicembre 1995, n. 549, di contributi per un importo, per ciascun anno del triennio, di euro 2.220.000 (2) (3).

 

(2) Per la proroga dei contributi previsti dal presente comma vedi il comma 7-bis dell'art. 14, D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, aggiunto dalla relativa legge di conversione.

 

(3) Per l’abrogazione del presente articolo, vedi l'art. 2268, comma 1, n. 1054), D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, con la decorrenza prevista dall'art. 2272, comma 1 del medesimo D.Lgs. n. 66/2010.

 

 

 

2.  1. Il Ministro dell'interno provvede al sostegno delle attività di promozione sociale e di tutela degli associati svolte dalle Associazioni combattentistiche di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 93, sottoposte alla propria vigilanza, per gli esercizi finanziari 2006, 2007 e 2008, mediante ripartizione, con proprio decreto, con le modalità di cui alla legge 28 dicembre 1995, n. 549, di contributi per un importo, per ciascun anno del triennio, di euro 400.000.

 

 

 

3.  1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari ad euro 2.620.000 per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2006-2008, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2006, allo scopo parzialmente utilizzando, rispettivamente, per l'anno 2006 l'accantonamento relativo al Ministero dell'interno e per gli anni 2007 e 2008 l'accantonamento relativo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (4).

 

(4) Per l’abrogazione del presente articolo, vedi l'art. 2268, comma 1, n. 1054), D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, con la decorrenza prevista dall'art. 2272, comma 1 del medesimo D.Lgs. n. 66/2010.


D.L. 22 dicembre 2008, n. 200
Misure urgenti in materia di semplificazione normativa,
convertito con modificazioni dalla L. 18 febbraio 2009, n. 9
(art. 2)

 

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(1)           Pubblicato nella Gazz. Uff. 22 dicembre 2008, n. 298, S.O.

(2)           Convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, L. 18 febbraio 2009, n. 9.

 

 

Art. 2. 

Abrogazioni espresse

1.  A decorrere dal 16 dicembre 2009 sono o restano abrogate le disposizioni elencate nell'Allegato 1, salva l'applicazione dei commi 14 e 15 dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. (5) (9)

 

1-bis.  Ai fini dell'adozione dei decreti legislativi di cui all'articolo 14, comma 14, della legge 28 novembre 2005, n. 246, il Ministro per la semplificazione normativa, sentito il Ministro dell'economia e delle finanze, verifica la natura e le finalità dei soggetti che ricevono finanziamenti a carico del bilancio dello Stato. Ai fini di tale verifica, il Ministro per la semplificazione normativa può chiedere ai singoli soggetti indicazioni puntuali circa l'utilizzo di tali fondi. All'esito di tali verifiche, il Ministro per la semplificazione normativa, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, tiene conto di tali risultanze in sede di adozione dei decreti legislativi di cui al primo periodo. (6)

 

1-ter.  Entro il 30 giugno 2009, il Ministro per la semplificazione normativa trasmette alle Camere una relazione motivata concernente l'impatto delle abrogazioni previste dal comma 1 sull'ordinamento vigente, con riferimento ai diversi settori di competenza dei singoli Ministeri. (6)

 

2.  Il Governo individua, con atto ricognitivo, le disposizioni di rango regolamentare implicitamente abrogate in quanto connesse esclusivamente alla vigenza degli atti legislativi inseriti nell'Allegato 1. L'atto ricognitivo di cui al precedente periodo, da adottare entro il 16 dicembre 2009, è trasmesso alle Camere corredato di una relazione volta ad illustrare i criteri adottati nella ricognizione e i risultati della medesima con riferimento ai diversi settori di competenza dei singoli Ministeri. (7)

 

2-bis.  Al comma 1-bis dell'articolo 24 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «L'atto ricognitivo di cui al presente comma, da adottare entro il 16 dicembre 2009, è trasmesso alle Camere corredato di una relazione volta ad illustrare i criteri adottati nella ricognizione e i risultati della medesima con riferimento ai diversi settori di competenza dei singoli Ministeri». (8)

 

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(5) Comma così sostituito dalla legge di conversione 18 febbraio 2009, n. 9.

(6) Comma inserito dalla legge di conversione 18 febbraio 2009, n. 9.

(7) Comma così modificato dalla legge di conversione 18 febbraio 2009, n. 9.

(8) Comma aggiunto dalla legge di conversione 18 febbraio 2009, n. 9.

(9) Vedi, anche, il comma 2 dell'art. 1, D.Lgs. 1° dicembre 2009, n. 179.


D.L. 30 dicembre 2008, n. 207
Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e
disposizioni finanziarie urgenti
,
convertito con modificazioni dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14
(art. 14)

 

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(1)           Pubblicato nella Gazz. Uff. 31 dicembre 2008, n. 304.

(2)           Convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, L. 27 febbraio 2009, n. 14.

 

 

Art. 14. 

Proroga di termini per l'Amministrazione della difesa (19)

[1.  All'articolo 60-ter, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490, le parole: «fino all'anno 2009» sono sostituite dalle seguenti: «fino all'anno 2015».

 

 

2.  All'articolo 61 del decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490, sono apportate le seguenti modificazioni:

 

 

a)  al comma 3, le parole: «fino al 2009» sono sostituite dalle seguenti: «fino all'anno 2015»;

b)  al comma 4-bis, le parole: «fino all'anno 2009» sono sostituite dalle seguenti: «fino all'anno 2015»;

c)  al comma 5-bis, le parole: «fino all'anno 2009» sono sostituite dalle seguenti: «fino all'anno 2015».

 

2-bis.  Dopo il comma 1-bis dell’ articolo 60-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490, è aggiunto il seguente:

«1-ter. Fermo restando quanto previsto dall’ articolo 60, comma 3, a decorrere dal 1° gennaio 2009 e fino al 31 dicembre 2015, in deroga a quanto previsto dalla tabella 1, quadro III, colonna 9, il numero delle promozioni annuali al grado di colonnello del ruolo normale del Corpo degli ingegneri dell’Esercito è pari al 3 per cento dell’organico del grado di tenente colonnello del medesimo ruolo, ridotto all’unità». (18)

 

 

3.  Dall'applicazione dei commi 1, 2 e 8 non devono derivare maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

 

 

4.  All'articolo 26, comma 1, del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 298, le parole: «al 2008» sono sostituite dalle seguenti: «al 2009».

 

 

5.  Al comma 4 dell'articolo 2 del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, le parole: «31 dicembre 2009», sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2011».

 

 

6.  L'Agenzia industrie difesa, di cui all'articolo 22 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, è autorizzata a prorogare fino al 31 dicembre 2011 i contratti di lavoro stipulati ai sensi dell'articolo 13, comma 8, del decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 2000, n. 424.

 

 

7.  Per le strutture periferiche del Ministero della difesa, l'applicazione dell'articolo 3, comma 83, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è differita al 31 dicembre 2009.

 

 

7-bis.  Per le finalità di cui all’ articolo 1, comma 1, della legge 20 febbraio 2006, n. 92, il contributo alle associazioni combattentistiche vigilate dal Ministro della difesa è prorogato per l’importo di euro 1.500.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. All’onere derivante dall’attuazione della presente disposizione si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2009-2011, nell’ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, allo scopo utilizzando parzialmente l’accantonamento relativo al medesimo Ministero. (18)

 

 

8.  Il periodo transitorio di cui all'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 165, e successive modificazioni, è prorogato di 2 anni.

]

 

 

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(18) Comma inserito dalla legge di conversione 27 febbraio 2009, n. 14.

(19) Articolo abrogato dall'art. 2268, comma 1, n. 1075), D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, con la decorrenza prevista dall'art. 2272, comma 1 del medesimo D.Lgs. 66/2010.

 

 


 



[1]    Misure di razionalizzazione della finanza pubblica

[2]    Per quanto concerne gli enti vigilati dal Ministero della Difesa, i soggetti beneficiari dei contributi indicati nella tabella A allegata alla citata legge n. 549/1995 erano articolati come segue:

Ø     Associazioni combattentistiche riconosciute giuridicamente e vigilate dal ministero, beneficiarie di contributi fissati in base alla legge n. 93/1994;

Ø     Enti o associazioni che svolgono attività culturali, scientifiche, tecniche, assistenziali di interesse per le Forze Armate, nonché associazioni di militari in congedo e di arma, beneficiari di contributi secondo i principi della legge n. 612/1956;

Ø     Organizzazione idrografica internazionale del Principato di Monaco (IHO), cui è assegnato un contributo in base ad accordi internazionali (legge n. 925/1973) e l’Istituto Nazionale Studi ed Esperienze di Architettura Navale (INSEAN) per effetto della legge n. 208/1990.

[3]    Alla Confederazione italiana fra le associazioni combattentistiche e partigiane aderiscono le seguenti associazioni:

      Vigilate dal Ministero della difesa:

Ø     Gruppo delle medaglie d’oro al valor militare d’Italia

Ø     Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi di guerra

Ø     Istituto del nastro azzurro fra decorati al valor militare

Ø     Associazione nazionale combattenti e reduci

Ø     Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra

Ø     Associazione nazionale combattenti della guerra di liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate

Ø     Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento e dalla guerra di liberazione

Ø     Associazione nazionale partigiani d’Italia

Ø     Federazione italiana volontari della libertà

Ø     Federazione italiana associazioni partigiane

Ø     Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini

Ø     Associazione italiana combattenti interalleati

Ø     Associazione italiana combattenti volontari antifascisti in Spagna

Ø     Associazione nazionale ex internati

Ø     Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la libertà della patria

Ø     Associazione ciechi di guerra

      Vigilate dal Ministero dell’Interno:

Ø     Associazione nazionale vittime civili di guerra

Ø     Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti

Ø     Associazione nazionale perseguitati politici antifascisti

      Vigilate Presidenza del Consiglio:

Ø     Unione nazionale mutilati per servizio

[4]    Comprese quelle vigilate dal Ministero dell’Interno e dalla Presidenza del Consiglio.

[5]    Tale articolo è successivamente confluito nel codice dell’ordinamento militare di cui al D.Lgs. 15-3-2010 n. 66.