Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Rapporti Internazionali
Titolo: ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL'OSCE VISITA IN ARMENIA Yerevan, 23 ' 25 aprile 2010 DOCUMENTAZIONE
Serie: Delegazioni presso le Assemblee parlamentari internazionali    Numero: 69
Data: 20/04/2010
Descrittori:
ARMENIA   ORGANIZZAZIONE PER LA SICUREZZA E LA COOPERAZIONE IN EUROPA ( OSCE )
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SENATO DELLA REPUBBLICA

Servizio Affari internazionali

 

CAMERA DEI DEPUTATI

Servizio Rapporti internazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2006

ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL’OSCE

 

VISITA IN ARMENIA

Yerevan, 23 – 25 aprile 2010

 

DOCUMENTAZIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N. 69 –  aprile 2010


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAMERA DEI DEPUTATI
Servizio Rapporti internazionali
Ufficio Delegazioni parlamentari
Segreteria Delegazione italiana presso l’Assemblea OSCE

Consigliere Capo Servizio
Consigliere Capo Ufficio
Consigliere

Mirella Cassarino (06 6760 9330)
Valeria Galardini (06 6760 3021)
Giuseppe Maggio (06 6760 9883)

Documentaristi

Pia Califano (06 6760 4143)
Annalisa Scaglione (06 6760 4591)
Giuseppe Trezza (06 6706 3478)

Segretaria

Rosalba Bove (06 6760 3452)


INDICE

 

 

Programma provvisorio..........................................................................    Pag.   1

Notizie utili................................................................................................       "       3

 

Armenia

Scheda (a cura del Ministero degli Affari esteri)................................        “       5

Rapporti parlamentari.............................................................................        “    31

ISPI Policy Brief – I protocolli armeno turchi e il nodo dell’Alto Karabakh            “35

 

 

L’Ufficio OSCE a Yerevan

Scheda ....................................................................................................        “    43

 

 

Biografie

Hovik ABRAHAMYAN, Presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Armenia....................................................................................................        “    47

Arsen AVAGYAN, Presidente del Gruppo di amicizia Italia-Armenia dell’Assemblea nazionale di Armenia..............................................................................        “    48

Artur BAGHDASARYAN, Segretario del Consiglio di sicurezza nazionale di Armenia   “................................................................................................................. 49    

Edward NALBANDIAN, Ministro degli Affari esteri della Repubblica di Armenia   “51

Aram SAFARYAN, Presidente della delegazione armena all’Assemblea parlamentare dell’OSCE........................................................................        “    52

Gagik TSARUKYAN, Capo del Gruppo "Prospera Armenia" Faction dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Armenia.....................        “    53

 


 


 

draft

 

BOZZA DI P R O G R A M M A

 

della visita nella Repubblica di Armenia dell’on. Riccardo Migliori,

Capo della Delegazione italiana all’Assemblea OSCE,

Relatore della Commissione generale dell’Assemblea per gli Affari politici e la sicurezza

 

(22-25 aprile 2010, Yerevan)

 

 

Giovedì, 22 aprile

 

Ore 20: 30 Arrivo a Yerevan con volo U8 118 proveniente da Zurigo

 

Trasferimento al Golden Palace Hotel

Azatutyan Ave 2/2,

Yerevan 375037, Armenia

Tel: +374 10 21 99 99,

Fax: +374 10 21 99 21

 

 

Venerdì, 23 aprile

 

Colazione in albergo

 

09:30

Partenza per l’Assemblea nazionale della Repubblica di Armenia

09:45-10:30

Incontro con i componenti della Delegazione armena all’Assemblea parlamentare dell’OSCE

10:35-11:25

Incontro con i rappresentanti della coalizione di maggioranza dell’Assemblea nazionale

11:30-11:55

Incontro con i rappresentanti della Fazione “Federazione armena rivoluzionaria” dell’Assemblea nazionale

12:00-12:25

Incontro con i rappresentanti della Fazione “Heritage” dell’Assemblea nazionale

12:30-13:15

Incontro con Mr. Hovik Abrahamyan, Presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Armenia

13:30-15:00

Colazione con l’Ambasciatore d’Italia in Armenia, S.E. Bruno Scapini

15:05

Trasferimento all’Ufficio del Consiglio di sicurezza nazionale di Armenia

15:15-16:00

Incontro con Mr. Artur Baghdasaryan, Segretario del Consiglio di sicurezza nazionale di Armenia

16:05

Partenza per Garni

17:00

Visita del Tempio di Garni e del Monastero di Geghard

20:00

Pranzo offerto dalla Delegazione armena  all’Assemblea parlamentare dell’OSCE

 

 

Sabato, 24 aprile

 

Colazione in albergo

 

10:00-11:00

Visita al Memoriale di Tsitsernakaberd (dedicato alle vittime del Genocidio armeno del 1915)

11:05   

Partenza per St. Echmiadzin

11:30-12:30

Visita della Cattedrale di St. Echmiadzin e del suo museo

12:35

Ritorno a Yerevan

13:00-14:30

Colazione

14:40-15:45

Visita al Matendaran, il Museo degli antichi manoscritti e al Museo Ervand Kochar

15:50

Trasferimento al Ministero degli Affari esteri della Repubblica di Armenia

16:00-16:45

Incontro con Mr. Edward Nalbandian, Ministro degli Affari esteri della Repubblica di Armenia

19:00

Pranzo offerto da Mr. Arsen Avagyan, Presidente del Gruppo di amicizia Italia-Armenia dell’Assemblea nazionale di Armenia

 

 

Domenica, 25 aprile

 

08:45        Trasferimento al’aeroporto internazionale Zvartnots

Volo U8 121 delle ore 10:00 per Roma (arrivo ore 11:10)


VISITA IN ARMENIA
 (Yerevan, Armenia, 16 aprile 2010)

 

 

NOTIZIE UTILI

(aggiornato al 14 aprile 2010)

 

 

ALBERGO A JEREVAN

Golden Palace Hotel

Azatutyan Ave 2/2,

Yerevan 375037, Armenia

Tel: +374 10 21 99 99,

Fax: +374 10 21 99 21

 

AMBASCIATA D’ITALIA A JEREVAN (Armenia)

Ambasciatore Bruno SCAPINI

5 Italia Street - 0010 Yerevan

Tel. : 0037410542335

Tel. : 0037410542336

Fax: 0037410 542341

 

Consigliere Paolo Bonissone cell. +374 779 19 220

 

 

TEMPERATURE

massima +21°; minima +9°

 

 

VALUTA

Nome Moneta: Dram

1 Euro = 539.2520 Dram

1 Dram = 0.0019 Euro

 

 

FUSO ORARIO

+ 3 ore rispetto all’Italia

 

 

TELEFONIA

Prefisso per l'Italia: +39; 

Prefisso dall'Italia:  +374

 

 

CONTATTI

Dott.a Pia CALIFANO +39 335 5999281

 



 

REPUBBLICA DI ARMENIA

(ultimo aggiornamento: aprile 2010)

 

 

 

 


Dati generali[1]

Superficie

29.800 kmq (circa un decimo del territorio italiano)

Capitale

Yerevan (1.300.000 abitanti)

Abitanti

2,967,004 (stima luglio 2009)[2]

Tasso di crescita della popolazione

-0,03% (stima luglio 2009)

Aspettativa di vita

72,6 anni (stima luglio 2009)

Lingue

Armeno (ufficiale) (97,7%), Yazidi (1%), russo (0,9%), altro (0,4%)

Composizione etnica

Armeni (97,9%), Yazidi-Curdi (1,3%), Russi (0,5%), altri (0,3%)

Religione praticata

Armena apostolica (94,7%), altri cristiani (4%), Yazidi (1,3%)

 

 

Cariche dello Stato

Presidente della Repubblica

Serzh SARGSIAN
(Partito Repubblicano, dal 9 aprile 2008)

Primo Ministro

Tigran SARGSIAN (dal 9 aprile 2008)

Presidente dell’Assemblea Nazionale

Hovik ABRAHAMYAN
(dal 29 settembre 2008)[3]

Ministro degli Esteri

Eduard NALBANDIAN

 

 


SCADENZE ELETTORALI

 


Prossime elezioni politiche (Assemblea Nazionale)

Primavera 2012

- durata del mandato: 5 anni
- ultime elezioni: 12 maggio 2007

 

Prossime elezioni presidenziali

Febbraio 2013
- durata del mandato: 5 anni

- ultime elezioni: 19 febbraio 2008

 

 


 

SINTESI STORICA

La sede storica di insediamento del popolo armeno si situava alle fonti del Tigri e dell’Eufrate, in un territorio costituito da un vasto altopiano tra i 1000-2000 metri, dominato da alte montagne a Sud della catena del Grande Caucaso, nel punto nodale di collegamento tra Asia ed Europa.

L’Armenia si oggi trova collocata in un’area invero assai ristretta rispetto alle sue configurazioni storiche iniziali. Da Impero in epoca pre-cristiana, divenne Regno Armeno di Cilicia a partire dal IX sec. d.C., subendo successivamente le invasioni dei Turchi Selgiuchidi e degli Ottomani. Con la caduta di Costantinopoli (1453), gli Armeni vennero assorbiti dal sistema ottomano fino all’occupazione da parte dell’Impero zarista.

Varie vicissitudini hanno innescato forme di intolleranza nei confronti degli Armeni nell’ambito dell’Impero ottomano – e successivamente anche nella nuova Turchia di Atatürk - subendo essi tra il 1895 ed il 1915 una cruenta persecuzione, passata alla storia come il “genocidio” armeno, il cui riconoscimento è divenuto “questione politica” internazionale.

 

Sviluppi storici più recenti

Entrata a far parte dell’Unione Sovietica 1936, l’Armenia riacquista l’indipendenza il  21 settembre 1991. Primo Presidente della neonata Repubblica viene eletto Levon Ter-Petrosian.

Già dal 1988, tuttavia, l’Armenia si trovava in conflitto con la (allora) Repubblica Sovietica dell’Azerbaijan per il controllo del Nagorno Karabakh, enclave a maggioranza etnica armena e di religione cristiana in territorio azero, che nel 1921 era stata posta dall'URSS sotto l’autorità dell’Azerbaijan, in conformità al trattato firmato in proposito quello stesso anno con la Turchia e nonostante la ferma opposizione dell’Armenia.

Il conflitto armato fra Armenia e Azerbaijan (1988-1994) si conclude con la stipula di un armistizio. Da allora, le due parti cercano una soluzione negoziata con la mediazione del “Gruppo di Minsk”, costituito in seno all’OSCE.

Principalmente legata proprio al conflitto per il Nagorno Karabakh è la prima crisi politica attraversata dall’Armenia, nel 1998, a seguito della quale Ter-Petrosian è costretto alle dimissioni, sostituito dal suo Primo Ministro Robert Kocharyan, il quale nelle successive elezioni presidenziali, svoltesi il 30 marzo 1998, prevale sullo storico ex Segretario del Partito Comunista armeno, Karen Demirchyan.

Quest’ultimo, in coalizione con il Primo Ministro Vazgen Sargsyan, ottiene la maggioranza parlamentare alle elezioni legislative dell’aprile 1999. Entrambi vengono però assassinati sei mesi più tardi (il 27 ottobre), durante una sessione parlamentare. Il gravissimo episodio getta il Paese in una prolungata fase di instabilità, che si risolve solo nel 2003, con la conferma di Robert Kocharyan alla Presidenza della Repubblica (lo sconfitto questa volta fu Stepan Demirchyan, figlio dell’assassinato Karen).

Le successive elezioni presidenziali del 19 febbraio 2008 vedono la contestata vittoria al primo turno del Primo Ministro Serzh Sargsyan, candidato del Partito Repubblicano trionfatore alle legislative del maggio 2007. Il candidato sconfitto, Levon Ter-Petrosian (riaffacciatosi alla ribalta politica per l’occasione), denuncia gravi irregolarità nelle procedure di voto, rifiuta di accettarne i risultati e si autoproclama “Presidente eletto”, chiamando a raccolta i propri sostenitori. La grave crisi che segue si risolve nella violenza: le operazioni di sgombero dei manifestanti l’1 marzo 2008 lasciano sul terreno dieci morti (otto civili e due agenti di polizia). Il 9 aprile 2008 il Presidente Serzh Sargsyan avvia la procedura per la formazione del nuovo Governo mentre lo sconfitto Levon Ter-Petrosian da' vita all’“Armenian National Congress”, movimento politico inteso a riunire tutte le forze di opposizione extra-parlamentare.




 

QUADRO ISTITUZIONALE

 

L’Armenia è una Repubblica presidenziale. La Costituzione del 1995, che aveva esteso ulteriormente i già vasti poteri dell’esecutivo[4], soprattutto a spese dell’ordine giudiziario e delle amministrazioni locali, è stata sottoposta a revisione con un referendum sostenuto dal Consiglio d’Europa e tenutosi il 27 novembre 2005. Una schiacciante maggioranza (93,3%) ha votato le proposte del Consiglio d’Europa volte a limitare i poteri presidenziali a favore del Parlamento.

 

Il Presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale per 5 anni. Può essere rieletto una sola volta. Egli assicura la rispondenza alla Costituzione delle politiche del Governo (di cui nomina il Presidente ed i Ministri), godendo di ampi poteri in ambito legislativo, esecutivo e giudiziario. E’ il responsabile della politica estera.

Dalle ultime elezioni presidenziali (19 febbraio 2008) è uscito vincitore il Serzh SARGASIAN.

Questi i risultati:

 

Serzh SARGASIAN

52,9%

Levon TER-PETROSSIAN

21,5%

Artur BAGHDASARIAN

16,7%

 

Le elezioni presidenziali sono state sottoposte a monitoraggio da parte di centinaia di osservatori internazionali. Per l’Italia era presente l’on. Andrea Rigoni (PD), componente della delegazione del Consiglio d’Europa.

 

Il Parlamento

Il sistema parlamentare armeno è di tipo monocamerale: l'Assemblea Nazionale è composta di 131 parlamentari, eletti per quattro anni.

Il potere politico presso l’Assemblea Nazionale è organizzato in Fazioni e Gruppi cui non corrispondono necessariamente partiti politici. La consistenza delle Fazioni è soggetta spesso a mutamenti.

Quadro riassuntivo del sistema elettorale politico:

 

Collegi

·      41 uninominali

·      1 collegio nazionale (90 seggi)

 

Voto

Sistema misto:

·      41 seggi sono assegnati con sistema maggioritario

·      90 seggi sono assegnati con sistema proporzionale a liste di partito a partiti o blocchi politici che ottengano almeno il 5% dei voti a livello nazionale

 

Elettorato attivo

·      18 anni

·      cittadinanza armena

 

Elettorato passivo

·      25 anni

·      cittadinanza armena

·      residenza nel paese nei 5 anni  precedenti alle elezioni

 

 

 

Composizione dell’Assemblea Nazionale:

 

PARTITI

Seggi

Partito Repubblicano (conservatore, centro-destra)
[Serzh SARGSYAN]

65

Armenia Prospera (conservatore) [Gagik TSARUKYAN]

25

Partito dello Stato di diritto (centrista) [Artur BAGHDASARYAN]

9

Federazione Armena Rivoluzionaria (socialista, rappresentante la diaspora)[Hrant MARKARIAN]

16

Partito del Patrimonio (liberale) [Raffi HOVHANNISYAN]

7

Partito dell’Alleanza

1

Indipendenti

8

TOTALE

131

 

 

Nel Parlamento armeno siedono 12 donne, pari ad una percentuale del 9.16%.

 Le elezioni del maggio 2007 sono state oggetto di un’ampia missione internazionale di osservazione elettorale. Per l’Italia erano presenti l’on. Gianni Farina (Ulivo), componente della delegazione OSCE, e l’on. Andrea Rigoni (Ulivo), componente della delegazione del Consiglio d’Europa.

 

 


COMPOSIZIONE DEL GOVERNO

 

 

Partiti di coalizione governativa

Partito Repubblicano

Armenia Prospera

Orinats Yerkir

 

 

 

Membri del Governo

(composizione aggiornata al 25 agosto 2009)

 

1

Tigran Sargsyan

Primo Ministro

2

Armen Gevorgyan

Vice Primo Ministro e

Ministro dell’Amministrazione Territoriale

3

Eduard Nalbandian

Ministro degli Affari Esteri

4

Seyran Ohanian

Ministro della Difesa

5

Gerasim Alaverdian

Ministro dell’Agricoltura

6

Aram Harutyunyan

Ministro dell’Ambiente

7

Nerses Yeritsyan

Ministro dell’Economia

8

Hasmik Poghosyan

Ministro della Cultura

9

Armen Ashotian

Ministro dell’Educazione e Scienza

10

Armen Movsisyan

Ministro dell’Energia e Risorse Naturali

11

Tigran Davtyan

Ministro delle Finanze

12

Harutyn Kushkian

Ministro della Salute

13

Gevorg Danielian

Ministro della Giustizia

14

Mkhitar Mnataskanyan (dal 22/11/09)

Ministro del Lavoro ed Affari Sociali

15

Vardan Vardanyan

Ministro della Pianificazione Urbana

16

Arthur Petrosian (dal 29/01/2010)

Ministro dello Sport ed Affari Giovanili

17

Manuk Vardanyan (dal 16/03/2010)

Ministro dei Trasporti e Comunicazioni

18

Ahrmen Yeritsyan (dal 16/03/2010)

Ministro delle Situazioni di Emergenza

19

Hranush Hakobyan

Ministro degli Affari della Diaspora

 

 


POLITICA INTERNA

Il Governo di Tigran Sargsyan si regge su una maggioranza parlamentare garantita dal Partito Repubblicano, in coalizione con “Armenia Prospera” ed “Orinats Yerkir”. All’opposizione il Partito “Dashnak” e il Partito “Heritage” di Raffi Hovhannisyan.

La principale forza di opposizione è tuttavia “extraparlamentare” ed è costituita dall’ “Armenian National Congress” (ANC) il cui leader è l’ex presidente Ter-Petrosian. L’ANC manifesta un’inequivocabile dissociazione dai partiti di maggioranza sul piano della politica interna. Sembrerebbe invece trovare con essi una linea di convergenza in materia di politica estera.

Tigran Sargsyan ha inteso dare al suo Governo una linea “tecnica”, concentrandosi in particolare sull’ambito economico, con l’elaborazione di un programma di riforme liberiste c.d. “di seconda generazione”, peraltro di non semplice realizzazione, in un sistema in cui spesso i magnati dell’economia costituiscono la base del potere politico, e di ancora più complicata attuazione in un momento di grave crisi economica quale quella che il Paese ha attraversato nel 2009 (cui il Governo ha inteso far fronte attraverso l’elaborazione di un “piano anti-crisi” di stampo decisamente interventista).

L’azione di politica interna del Presidente Serzh Sargsyan si è anche concentrata sul tentativo di superare il trauma delle tragiche violenze di piazza dell’1 marzo 2008, azione che – incoraggiata dalla pressione della comunità internazionale – ha condotto alla proclamazione di un’amnistia (intervenuta il 19 giugno 2009) di cui ha beneficiato la gran maggioranza dei “prigionieri politici” (decisione fortemente sollecitata anche dal Consiglio d’Europa)[5]. Le forze d’opposizione riferiscono di limiti all’esercizio della libertà di informazione nonché all’indipendenza della magistratura.

Il 10 gennaio 2010 si sono svolte le elezioni parlamentari suppletive (1 posto) che hanno fatto registrare la sconfitta del candidato dell’ANC Nikol Pashinyan, l'editore capo del giornale di opposizione "Haykakan Zhamanak", detenuto in carcere per il reato di organizzazione di disordini di massa, in relazione ai fatti del 1 marzo 2008. Qualche giorno dopo, Pashinyan è stato condannato in primo grado a sette anni di carcere e non potrà beneficiare dell’amnistia. Egli avrebbe potuto evitare la prigione soltanto se eletto, ma neanche questa eventualità è servita a mobilitare l’elettorato in suo favore e anzi le elezioni si sono caratterizzate per il forte astensionismo.


POLITICA ESTERA

1. Linee strategiche di politica estera

L’Armenia si colloca geograficamente tra Georgia a Nord, Turchia ad Ovest, Azerbaijan (con Nagorno Karabakh) ad Est – con la sua exclave Nakhchivan ad Ovest – ed Iran a Sud, e non dispone di sbocchi sul mare. La sua politica estera, finora fortemente condizionata dal conflitto con l’Azerbaijan e dai difficili rapporti con la Turchia, si è caratterizzata sulle seguenti direttrici:

- alleanza strategica con Mosca, largamente motivata dalle conflittualità esistenti con Azerbaijan e Turchia;

- relazioni ambivalenti con la Georgia. Da un lato, l’Armenia dipende infatti dalla Georgia per lo sbocco sul Mar Nero e per il transito delle merci ed alla quale aveva anche offerto la propria mediazione per pervenire ad una soluzione, nel più generale negoziato tra Tbilisi e Mosca, riguardo l’apertura dell’ “Upper Lars checkpoint” (avvenuta poi l’1 marzo u.s.). Dall’altro, permangono motivi di frizioni connessi al trattamento della minoranza armena in Georgia (nella regione di Javakheti), allo scarso “feeling” tra le due chiese nazionali ed alla diversa scelta strategica di campo;

- amicizia con l’Iran, per l’approvvigionamento di fonti energetiche e per garantirsi uno sbocco commerciale esterno alternativo a quello settentrionale;

- apertura verso l’Occidente (Unione Europea e Stati Uniti), alimentata dalla potente lobby della diaspora.

Nelle sue relazioni esterne, comunque, l’Armenia mantiene un prudente equilibrio, preferendo raramente schierarsi in ossequio ad una politica ufficiale che il precedente Ministro degli Esteri Oskanian definì di “complementarietà”.

 

2. Politica di “normalizzazione” dei rapporti con la Turchia

La guerra in Georgia, oltre ad aver mostrato la fragilità di questo Paese dal punto di vista dei rifornimenti energetici ed alimentari, ha anche reso la dirigenza armena, e la stessa opinione pubblica, maggiormente coscienti della necessità di rompere l’isolamento del Paese e quindi di normalizzare i rapporti con la Turchia e riaprire le frontiere fra i due Paesi. Questa svolta storica della politica estera armena, costruita attraverso una serie di incontri al massimo livello fra i leader dei due Paesi – con la mediazione svizzera - e nonostante le pressioni in senso contrario esercitate dall’Azerbaijan, ha portato alla sottoscrizione, il 10 ottobre 2009, di due Protocolli, l’uno per lo stabilimento delle relazioni diplomatiche, e l’altro per lo sviluppo delle relazioni bilaterali.

Questo positivo esito – in merito al quale rivendicano un ruolo anche Stati Uniti e Russia - è stato tuttavia accolto in maniera non unanime, con reazioni critiche da parte della “diaspora”, ma anche all’interno della stessa maggioranza governativa, motivate dal fatto che l’intesa sarebbe stata accettata senza dirette contropartite né sul tema genocidio né sul dossier Nagorno Karabakh. Analoghe preoccupazioni sussistono anche sul versante turco, dove sono manifeste le pressioni affinché si proceda con l’attuazione degli accordi solo dopo una svolta nel negoziato sul Nagorno Karabakh. L’Armenia, interessata all’attuazione delle intese ma nello stesso tempo non ancora in grado di accettare le proposte azere per un avanzamento del negoziato sul N/K, vorrebbe che i due dossier restassero separati, mentre è Baku a pretendere tale collegamento, facendo forti pressioni su Ankara affinché questa non dia seguito all’intesa – soprattutto nella parte che prevede la riapertura delle frontiere che furono chiuse allo scoppio del conflitto per il Nagorno Karabakh – prima di una soluzione del conflitto. Le pressioni azere hanno avuto crescente impatto in Turchia e a complicare il quadro si è aggiunta la sentenza  della Corte Costituzionale armena la quale, nel dare via libera alla ratifica dei protocolli da parte del Parlamento di Jerevan, ha tuttavia sancito che le intese armeno-turche non possono essere interpretate nel senso di far venir meno l’impegno costituzionale per il riconoscimento internazionale del genocidio, e inoltre che esse hanno carattere bilaterale e quindi non possono essere collegate al negoziato sul N/K. La Turchia ha reagito molto criticamente a questa decisione della Corte Costituzionale e la possibilità di una ratifica dei protocolli da parte turca si va facendo più remota.

La data del prossimo 24 aprile (giornata della memoria per l’Armenia), e la possibilità che in tale circostanza il Presidente Obama menzioni esplicitamente il “genocidio” pone una scadenza critica per questo processo di riavvicinamento turco-armeno, di cui sta emergendo in maniera sempre più preoccupante l’intrinseca fragilità. Fragilità che potrebbe essere stata acuita dall’approvazione a marzo da parte della Commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti USA e del Parlamento svedese di risoluzioni di condanna del “genocidio armeno”. Eventi che hanno suscitato una profonda emozione in Armenia ed la dura reazione del Premier turco Erdogan, che è arrivato a minacciare in futuro il rimpatrio dei circa 100mila “clandestini” armeni presenti in Turchia.  

L’Armenia, da parte sua, ha comunque dato avvio al processo parlamentare di ratifica il 12  febbraio u.s. pur approvando poco dopo emendamenti alla normativa interna in materia di Trattati internazionali in virtù dei quali l’Esecutivo (ed in particolare la Presidenza della Repubblica) potrà sospendere e/o annullare l'iter parlamentare di ratifica di Accordi internazionali già sottoscritti ma, evidentemente, non ancora entrati in vigore. Lo stesso Sargsyan ha di recente manifestato forte scetticismo sul possibile progresso del “rapprochement”.

 

3. Il “Conflitto congelato” con l’Azerbaijan per il Nagorno Karabakh

Da oltre un decennio le relazioni armeno-azere sono condizionate dall’irrisolto conflitto per il Nagorno-Karabakh, la regione a maggioranza cristiano-armena che, ancor prima dello scioglimento dell’URSS, scelse la secessione dall’Azerbaijan per riunirsi all’Armenia (1989), portando allo scoppio di un conflitto armato, costato nel complesso 30.000 vite ed un milione di profughi. Nonostante il continuo verificarsi di provocazioni da ambo le parti e scontri a fuoco con vittime, il cessate-il-fuoco” del 1994 è sostanzialmente rispettato.

I negoziati per la risoluzione del conflitto, affidati fin dal 1994 in sede OSCE al Gruppo di Minsk e portati avanti poi dalla co-Presidenza del Gruppo, formata da Francia, Russia e Stati Uniti, seguono da anni vicende alterne, ma a tutt’oggi, nonostante i ripetuti incontri al vertice, non è ancora stato possibile avviare un concreto percorso di pace.  

L’ultimo – in ordine di tempo – tentativo di mediazione, avvenuto in gennaio 2010 a Sochi sotto l’egida del Ministro Lavrov non ha prodotto risultati apprezzabili, salvo permettere all’Azerbaijan di dichiarare accettabile – almeno in via di principio - la nuova versione dei c.d. Principi di Madrid (elaborati dai co-presidenti del Gruppo di Minsk nel 2007): un decalogo di punti di riferimento cui ancorare il successivo processo di pace (di tali “principi aggiornati” si era discusso anche a margine del G8 de l’Aquila). L’Armenia, dal canto suo, ha reputato inaccettabile la nuova versione dei Principi. Evidente dimostrazione della delicata fase attraversata dal processo negoziale.

In tale quadro si è inserita la svolta nei rapporti fra Jerevan e Ankara, sebbene sia ancora difficile valutare se essa stia facilitando o invece complicando i negoziati, con l’Armenia preoccupata di subire una pressione dalla Turchia – che tenderebbe a condizionare la ratifica dei Protocolli al raggiungimento di un’intesa con Baku – e l’Azerbaijan che a sua volta teme che il riavvicinamento con Jerevan faccia venire meno il sostegno turco.

I nodi da risolvere sono ancora importanti. Da parte armena si vorrebbe uno status interinale da conferire al Nagorno-Karabakh prima della tenuta del previsto referendum sullo status finale, tale da assicurare l’autogoverno alla popolazione locale; da parte azera non si è disposti ad accordare alcuna cessione di sovranità con riferimento al corridoio di Lachin che unisce Armenia e Karabakh. Rimane ancora da definire, inoltre, la questione dei rifugiati azeri. Infine, l’Armenia accusa l’Azerbaijan di violazioni del cessate il fuoco (di cui è stato vittima, ai primi di marzo, un soldato armeno).

Nel complesso, la controversia resta in bilico fra una soluzione negoziata e la ricorrente allusione al rischio di una ripresa delle ostilità.

 

4. Rapporti con UE e NATO

L’Armenia è attualmente legata all’UE da un Accordo di Partenariato e Cooperazione in vigore dal 1999. Con l’Unione Europea è stato approvato nel novembre del 2006 un apposito Piano di Azione nel quadro della Politica Europea di Vicinato, che prevede, fra l’altro, che ogni anno la Commissione sia chiamata ad approntare un “implementation tool” nel quale dovranno essere poste in evidenza le priorità di intervento per il completamento della transizione politica ed economica armena. Nonostante le alterne vicende registratesi nell’applicazione di tale piano, e soprattutto della sua componente politico-istituzionale, l’Armenia continua a dichiararsi appartenente alla “famiglia europea”. Obiettivi prioritari di Jerevan sono la conclusione di un nuovo Accordo di Associazione, comprensivo di un’area di libero scambio approfondita (DCFTA) - l’avvio del cui negoziato dovrebbe iniziare prima dell’estate - e l’ottenimento di facilitazioni in materia di visti d’ingresso in Europa per i propri cittadini. Per quanto concerne il DCFTA, l’UE ha di recente ribadito l’importanza che l’Armenia agisca con maggiore decisione nelle aree della proprietà intellettuale e delle barriere tecniche al commercio.

L’Armenia partecipa anche all’iniziativa europea del Partenariato Orientale. Da ricordare, poi, il progetto denominato European Advisory Group”, in base al quale esperti europei sono stati recentemente distaccati presso varie Istituzioni armene per offrire la propria expertise.

Grazie all’assistenza fornita principalmente attraverso lo Strumento finanziario comunitario di Vicinato e Partenariato (ENPI), l’Armenia riceve e riceverà supporto (pari a circa 158 milioni per il periodo 2011-2013) rivolto soprattutto al sostegno della good-governance, agli scambi commerciali, investimenti e riavvicinamento normativo, ed alla riforma socio-economica.

Per quanto concerne i rapporti con la NATO, l’adesione all’Organizzazione, che metterebbe in discussione il partenariato strategico con la Russia, non è invece un fine della politica estera armena, anche se frequenti e fruttuosi sono i contatti con il Patto Atlantico nel quadro del vigente IPAP (da ultimo, la missione a Jerevan del Vice Segretario Generale Amb. Bisogniero dell’aprile 2009). A dicembre 2009, il Parlamento ha approvato l’invio di un contingente militare di 40 unità in Afghanistan nel contesto operativo ISAF.

 

5. Rapporti politici bilaterali e cooperazione allo sviluppo

Il dialogo politico fra Italia e Armenia è costante, sia a livello bilaterale che nel quadro della Politica Europea di Vicinato. L’immagine di cui gode l’Italia in quel Paese è molto positiva, sentimento che deriva, tra l’altro, dalle molte affinità e dai legami storici fra i due popoli, dal grande interesse della popolazione locale per l’arte e la cultura italiana e dalla gratitudine per gli ingenti e tempestivi aiuti del nostro Paese dopo il disastroso terremoto del 1988. Inoltre, l’Italia ha sempre sostenuto l’aspirazione armena ad una maggiore integrazione nelle strutture europee: fu infatti durante la presidenza italiana, nel gennaio 2001, che l’Armenia divenne membro del Consiglio d’Europa.  

Le relazioni bilaterali hanno conosciuto un salto di qualita’ nel gennaio 2005, con la visita ufficiale a Roma dell’allora Presidente della Repubblica Robert Kocharian, cui hanno fatto seguito nell’autunno dello stesso anno, a Jerevan, le “Giornate dell’Amicizia Italo-Armena”, evento culturale patrocinato dai due Capi dello Stato e inaugurato per parte italiana dal Vice Ministro per il Commercio Estero Urso, che presiedette nell’occasione un “business forum” per imprenditori italiani. La “Country Presentation” a Roma del novembre 2008 e la visita a Jerevan del Sottosegretario Sen. Mantica del marzo 2009 hanno rappresentato ulteriori occasioni di approfondimento delle relazioni bilaterali. Il 23 novembre 2009 si è tenuto un incontro a Roma tra l’On. Ministro Frattini ed il Ministro degli Esteri armeno Nalbandian. Nella stessa data Nalbandian si è recato al Senato dove è stato ricevuto dal Sen. Dini.  

Le priorità della nostra politicaverso l’Armenia possono essere così sintetizzate:

-sostegno, a livello bilaterale e nelle istanze multilaterali, agli sforzi dell’Armenia  nel suo  cammino verso una compiuta democrazia, il rispetto dei diritti umani, lo stato di diritto, il  pluralismo dell’informazione,  le riforme, una più serena dialettica tra governo ed opposizione, l’integrazione nelle strutture europee;

-soluzione negoziata della crisi del Nagorno Karabakh, da perseguirsi nel quadro del Gruppo di Minsk dell’OSCE;

-normalizzazione dei rapporti con la Turchia;

-rafforzamento delle relazioni economico-commerciali e culturali bilaterali.

Infine, nel settore della cooperazione allo sviluppo si sta assistendo a un forte incremento dei nostri rapporti con Jerevan, anche in applicazione delle priorità previste dal Piano di Azione UE-Armenia. Sono stati così approvati tre progetti, tutti a valere sul canale multi-bi-laterale. In particolare, uno, in collaborazione con la FAO, per la lotta contro la brucellosi bovina (contributo italiano di 770.000 USD); ed altri due tramite l'UNDP (che beneficiano entrambi di nostri contributi pari a 500.000 euro). Di questi, uno si iscrive nel “Rural Poverty Eradication Program” del Governo armeno, e comporta un intervento infrastrutturale di sviluppo rurale nella depressa zona di frontiera con l’Azerbaigian (villaggio di Lusadzor); l'altro, agisce nel settore della valorizzazione dei beni culturali e prevede la riabilitazione di un edificio storico a Gyumri, seconda città del Paese. A novembre 2009, è stato inoltre inaugurato un programma di lotta alle migrazioni illegali dal Caucaso meridionale finanziato dalla DGCS per 318.000 e che sarà eseguito dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

Un ulteriore intervento italiano, a valere questa volta sul canale bilaterale per un valore di 900mila euro ed approvato il 15 marzo u.s., prevede l’istituzione del primo centro di formazione dell’Armenia in materia di restauro.

Vanno poi citati i progetti che l’Italia finanzia ogni anno tramite i fondi della Legge 180/92: iniziative di impegno economico più limitato, ma molto significative sul piano del cammino di questo Paese verso una più compiuta democrazia. Per il 2009 è prevista l'assistenza italiana alla locale Protezione Civile, in vista della realizzazione di una “emergency room”.

È infine da citare il progetto in via di conclusione della Regione Toscana, per lo sviluppo delle regioni di Ararat e Vayots Dzor, che beneficia dei finanziamenti del programma Tacis della Commissione Europea. A questo vanno aggiunti il progetto di riqualificazione della rete idrica della municipalità di Aygabac (finanziato dalla Commissione nel quadro dell’iniziativa “Local Authorities in Development” e che vede come esecutore il Comune di Bagno a Ripoli) e quello gestito dall’ong CISP diretto a rafforzare le opportunità di formazione per i minori della regione di Lori.

L’Armenia ha una posizione distante dalla nostra in materia di riforma del CdS, avendo a più riprese espresso il proprio sostegno all’attribuzione di un seggio permanente a India, Germania e Giappone. Tuttavia, in tempi più recenti, pur ribadendo il favore all’aumento delle due categorie di membri, Jerevan ha espresso preoccupazione per soluzioni che dividano la membership, auspicando soluzioni che godano di un sostegno maggiore dei 2/3 degli Stati membri.


ECONOMIA

1. Quadro generale

Dopo 7 anni di crescita, di cui 6 a doppia cifra, il 2009 e' stato per l’economia armena un anno di grave crisi con il PIL in riduzione del 14,4 % - ciò anche a causa del calo delle rimesse provenienti dalla diaspora (concentrata in particolare in Russia, Stati Uniti e Francia), che nel periodo gennaio-agosto del 2009 sono ammontate a circa 672 milioni USD, in calo annuale del 35.1%. Le stime per il 2010 prevedono il PIL in leggera ripresa: +1,5%. Il 2009 ha segnato anche una diminuzione rilevante degli investimenti diretti esteri (aumentati in maniera esponenziale dal 2002), soprattutto per le difficoltà economiche registrate nei paesi investitori (particolarmente evidente il calo degli IDE russi: -7,2%). Se, infatti, gli IDE erano ammontati a circa 670 mln USD nel 2007 ed a 1.14 mld USD nel 2008, nel primo trimestre del 2009 questi sono calati bruscamente per poi registrare un leggero aumento nel secondo trimestre portandosi a 68.3 milioni.  La Federazione Russa è il principale paese investitore. I settori che attraggono i maggiori investimenti sono: energia, telecomunicazioni e trasporto, metallurgia, aviazione civile, distribuzione del gas. 

Secondo i dati del FMI, nel 2009 il tasso di inflazione è risultato pari al 3,4% e quello di disoccupazione del 6,9 %. Quanto al tasso di povertà, questo ha raggiunto il 28 %, con quasi il 4% della popolazione versante in stato di estrema povertà.

Ad aver risentito più pesantemente della crisi sono stati i settori tradizionalmente trainanti l’economia armena, ed in particolare le costruzioni, il comparto industriale e la produzione elettrica. Meno marcate invece le contrazioni di servizi ed agricoltura.

Nel complesso, tuttavia, il Paese è riuscito ad evitare tagli alla spesa sociale il potendo far fronte alla negativa contingenza in virtù dei tempestivi aiuti internazionali ammontati a più di 1,3 mld USD (Banca Mondiale 545 mln USD, FMI – Stand-by Arrangement da 823 mln USD, BERS – 150 mln USD di finanziamenti nel 2009, Banca di Sviluppo Asiatica, Stati Uniti, Russia, Commissione UE – 100 mln EURO per il 2010- e singoli Paesi europei).

Le previsioni l’anno in corso sono improntate ad un cauto ottimismo, con il PIL stimato in crescita del 2%. A gennaio, il PIL è cresciuto del 2,4% su base annua, trainato in particolare dai settori industriale ed agricolo (rispettivamente +6,5% e +3,1%), e la disoccupazione è calata dello 0,5%.

I punti di forza dell’economia armena sono la gestione accorta del debito pubblico (inferiore al 50% del PIL), un’attenta vigilanza della Banca centrale sul sistema bancario e una gestione della fase congiunturale attraverso misure a sostegno dell’economia ma allo stesso tempo rispettose degli equilibri macroeconomici. Tra i fattori di debolezza sono da annoverare la presenza di importanti fenomeni monopolistici, se non “oligarchici”, e le inefficienze nel sistema fiscale e giudiziario nonché del quadro infrastrutturale. Sono inoltre evidenti accentuati squilibri di sviluppo tra un centro (la Capitale) e resto del Paese, e una diffusa corruzione, che frena la transizione dalla precedente economia pianificata a quella di mercato. 

 

Dati1

Unità

2006

2007

2008

20092

 

PIL nominale

mld US$

6

9

12

8,7*

 

Variazione reale del PIL

%

13,3

13,8

6,8

-14,4*

 

PIL pro-capite

US$

2,073

2,998

3,873

3,040

 

Avanzo/disavanzo di bilancio

% PIL

-1,5

-0,8

-1,2

-7.4*

 

Debito pubblico

% PIL

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

 

Inflazione (variazione media annua)

%

2,9

4,4

9.0

3,4

 

Disoccupazione

 

n.d.

n.d.

6,3

6,9

 


Investimenti diretti esteri³

mln US$

453

661

1132

n.d.

 

 

1 Dati Economist Intelligence Unit (novembre 2009), salvo ove diversamente specificato

2 Stime dell’Economist Intelligence Unit

³ Dati Unctad

* Dati preliminari Servizio Nazionale di Statistica

n.d. = dato non disponibile

 

Dati BERS

Unità

2005

2006

2007

2008

2009

Privatizzazioni

 

 

 

 

 

 

Quota del settore privato sul PIL

%

75

75

75

75

75

Quota del settore privato sull’occupazione

%

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

Infrastrutture

 

 

 

 

 

 

Diffusione di Internet su 100 abitanti

 

5,3

5,6

5,6

5,6

n.d

Settore finanziario

 

 

 

 

 

 

Banche

 

21

21

22

22

n.d.

Banche estere

 

9

10

12

12

n.d.

Fonte: BERS

 

2. Descrizione settori economici predominanti

In prospettiva, a prescindere dall’andamento congiunturale legato alla crisi economica globale, alcuni settori sembrano presentare potenzialità di sviluppo più favorevoli: il comparto delle costruzioni (vero motore del “boom” economico armeno – pari a 36,4% del PIL nel 2008) di cui è lecito prevedere una prossima ripresa, il comparto turistico (per via del notevole interesse annesso da parte delle Autorità), quello delle telecomunicazioni (per la conversione alla digitalizzazione), quello estrattivo, in particolare del rame (che rappresenta quasi la metà delle esportazioni) il settore energetico (con particolare riguardo alla produzione di energia eolica e nucleare – in vista della prossima sostituzione del reattore di Metsamor che verrà effettuata da un consorzio russo-armeno), e quello chimico. Quasinulla (-0,1%) la contrazione del settore agricolo. Particolarmente promettente anche appare il settore delle infrastrutture di trasporto, il cui sviluppo resta connesso ad un piano di programmazione nazionale (vedi punto 4 ). A questi vanno aggiunti tutti i settori ad alto contenuto tecnologico. Già in epoca sovietica, il Paese era infatti uno dei poli tecnologici dell’URSS; tale caratteristica è stata ulteriormente rafforzata dalla chiusura dei confini con Azerbaijan e Turchia che hanno costretto il Paese a sviluppare quelle industrie meno dipendenti dal commercio terrestre, appunto quelle ad alto contenuto tecnologico.

 

3. Commercio Estero

L’Armenia è entrata a fare parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio nel febbraio del 2003 dopo 10 anni di negoziati.

Il volume dell’interscambio del Paese con l’estero nel 2009 si e’ fermato a 4 miliardi USD, in calo del 27% rispetto al 2008. Le esportazioni sono ammontate a 700 milioni USD (in calo del 34%) e le importazioni hanno totalizzato il valore di 3,3 miliardi USD -25,3%). Tale processo ha portato lo strutturale deficit commerciale a raggiungere dimensioni imponenti (2,6 miliardi USD, pari a circa il 30% del PIL).

 

A livello di mercati regionali, il volume dell'interscambio commerciale armeno con i Paesi dell'UE nel 2009 (1,21 miliardi USD, in calo del 38,3%) e' risultato superiore a quello con gli Stati CSI (1,18 miliardi USD, -22,7%). Al contrario, il deficit commerciale armeno con i Paesi CSI (905 milioni USD) ha superato quello con i Paesi europei (591 milioni USD).

 

A livello di singoli Paesi, la Russia si e' confermata nettamente il primo partner commerciale dell'Armenia (totalizzando oltre il 24% delle esportazioni del Paese ed il 15,4% delle importazioni). Gli altri principali importatori di prodotti armeni sono stati la Germania (16,5%), gli USA (9,6%), la Bulgaria (8,6%), Olanda (7,5%), Belgio (6,7%), Canada (4,9%) e Cina (2,6%).

 

Oltre alla Russia, gli Stati da cui proviene la maggior parte delle importazioni armene sono Cina (8.7%), Ucraina (6.1%), Germania (5.4%), Turchia (5.4%), Iran (4.1%), Svizzera (3.7%), USA (3.7%), Italia (3,4%) e Bulgaria (2.6%).

 

4. Prospettive economiche

Le Autorità armene perseguono dichiaratamente ambiziosi obiettivi di sviluppo dell'economia nazionale a medio e lungo termine (per i quali, va detto, allo stato attuale non si intravvede un'adeguata programmazione di copertura finanziaria).

Nello specifico, sono priorità del Governo: la riabilitazione e lo sviluppo della rete autostradale e ferroviaria (al momento soprattutto nella direzione meridionale verso l’Iran); la realizzazione di “zone economiche speciali”, sia a livello rurale che industriale; la promozione della formazione professionale, industriale e tecnologica; la creazione di “business centers”; lo sviluppo infine di alcuni settori fondamentali quali il turismo, la sanita` ed il campo “assicurativo”.

In tale ottica, particolare importanza viene annessa alla realizzazione del c.d. “Techno Park” in Gyumri, seconda citta` per importanza dell’Armenia.  Il “Techno Park” dovrebbe consentire la realizzazione di un vero e proprio centro multifunzionale che, avvalendosi di strutture informatiche e multimediali, verrebbe ad offrire servizi di natura commerciale a dimensione internazionale.

 

5. Rapporti economici bilaterali

La congiunturale riduzione dell'interscambio commerciale bilaterale registratasi nel 2009 (quando il volume totale è risultato pari a circa 84 milioni USD, con un saldo positivo per l'Italia di 72 milioni USD ma nell’ambito di un calo complessivo nel volume delle transazioni pari al 28%), rappresenta pur sempre una parentesi nel più ampio processo di significativo aumento dei rapporti commerciali tra i due Paesi, in costante ascesa dal 1999 (circa 33 milioni USD) al 2008 (circa 116 milioni)[6].

In termini di interscambio totale con l’Armenia, nel 2009 l’Italia si e’ posizionata all'undicesimo posto (terzo tra i Paesi UE, dopo Germania e Bulgaria). Secondo i dati forniti dal Servizio Nazionale di Statistica, l’Italia si e’ classificata decima tra i Paesi esportatori (confermando il dato del 2008), mentre e’ risultata il quindicesimo importatore di prodotti armeni (era nona nel 2008).

Permane al di sotto delle potenzialità il volume degli investimenti diretti italiani: la presenza imprenditoriale del nostro Paese in Armenia si limita infatti agli investimenti della Renco SpA di Pesaro, da anni operante in questo mercato nel settore delle costruzioni ed alberghiero, e della Litokol SpA, operante nel settore dei materiali per l’edilizia, che nel maggio 2009 ha aperto uno stabilimento in Jerevan

È utile poi ricordare che un’impresa italiana, la GIERRET, ha avviato una joint venture nel Paese e nella veste di “Arenergy” opera nella regione di Shirak in vista della realizzazione di campi per la produzione di energia eolica. Inoltre, uno studio di fattibilità, finanziato dall'UE nell’ambito del programma Tacis, è stato avviato nell'ottobre 2008 dalla Lattanzio e Associati, in consorzio con altre due società italiane ed una ucraina, per la riabilitazione della ferrovia Jerevan-Tbilisi. La GEMMO è infine presente (come subcontractor) nel settore aeroportuale. E’ recente l’assegnazione di un progetto di fattibilità nel settore della riabilitazione della rete stradale alla IRG Engineering.

Per quanto concerne le categorie merceologiche, le principali esportazioni italiane riguardano tradizionalmente macchinari e attrezzature, metalli non preziosi e derivati, prodotti tessili e prodotti chimici; mentre la stragrande maggioranza delle importazioni riguarda i prodotti tessili, seguiti a distanza dai prodotti in plastica.

Non vi sono banche italiane attive in Armenia mentre è in fase di formazione l’”Armenian-Italian Business Association” al quale dovrebbero  aderire sin dalla prima fase di attività circa 50 aziende locali.

Il 25-27 gennaio il Vice Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha svolto a Jerevan una missione esplorativa sulle opportunità di cooperazione bilaterale. L’Italia ha proposto il suo know-how per la realizzazione della digitalizzazione radio-televisiva (chiesta dalla controparte) e manifestato interesse per la futura autostrada nord-sud (sulla direttrice strategica che collegherà i traffici commerciali dalla Russia, via Georgia, all’Iran), per il Techno Park e per la costruzione della ferrovia armeno-iraniana. Sono in fase di analisi business plan da parte italiana.

Il fine ultimo, certamente molto ambizioso, di tali iniziative sarebbe quello di realizzare in Armenia un “Forum globale” “for doing business”, avvalendosi della centralita` della collocazione geografica del Paese.

 

 


DATI STATISTICI BILATERALI

 

1. Interscambio commerciale

 

2. Principali esportazioni ed importazioni italiane 2009

Esportazioni

Importazioni

1. meccanica (29%)

1. abbigliamento (87%)

2. abbigliamento e maglieria (28%)

2. Sale e zolfo (5%)

3. Cacao (5%)

3. Pesci e crostacei (3%)

4. metalli preziosi (4%)

4. Tappeti e tessuti (2%)

5. Mobili (3%)

5.Strumenti ottici e di precisione (2%)

Fonte: ISTAT


3. Posizione dell’Italia nell’Import-Export armeno

riferita al periodo gennaio-giugno 2009

 

Mercati di esportazione per i prodotti armeni

Paesi

Valore

(migliaia USD)

% sul totale

Tutti i Paesi

281359,6

100,0

Germania

48231,5

17,1

Federazione Russa

41012,0

14,6

Georgia

30399,5

10,8

Stati Uniti

29336,2

10,4

Paesi Bassi

21799,5

7,7

Bulgaria

21565,6

7,7

Canada

15199,0

5,4

Belgio

14868,4

5,3

Ucraina

6335,8

2,3

Cina

6130,3

2,2

Iran

5600,4

2,0

Italia

4983,2

1,8

Mercati di provenienza delle importazioni armene

Paesi

Valore

(migliaia USD)

% sul totale

Tutti i Paesi

1378569,8

100,0

Federazione Russa

352037,9

25,5

Cina

114762,4

8,3

Ucraina

80059,7

5,8

Germania

77406,1

5,6

Turchia

68715,0

5,0

Stati Uniti

55418,8

4,0

Iran

51492,1

3,7

Italia

50631,6

3,7

 

Fonte: Servizio Nazionale di Statistica della Repubblica di Armenia


RAPPORTI CULTURALI BILATERALI

Negli ultimi anni sono state presentate a Jerevan  varie e qualificate iniziative in ambito artistico, musicale e universitario che hanno contribuito a migliorare la cooperazione tra i due Paesi nei settori dell’istruzione, della cultura, della scienza e della tecnologia.

Le relazioni in tali settori sono regolate dall’Accordo di Cooperazione Culturale e Scientifica bilaterale firmato a Jerevan il 15 aprile 2003.

Tra le manifestazioni in programma nel prossimo futuro, va segnalata la cooperazione nel settore operistico (con la prevista messa in scena nel 2010 al Teatro dell’Opera di Jerevan dell’”Aida” di Verdi per la regia del Maestro Mario Corradi).

Eccellente è poi la cooperazione nel settore archeologico e del restauro. A tale riguardo si segnalano, in particolare, due progetti: il “Progetto Pilota” del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Milano, volto al restauro delle architetture e degli affreschi del complesso monastico di Kobayr e il Progetto di ricognizione archeologica dei siti urartei nei pressi del lago di Sevan a cura dell’Istituto di Studi sulle Civilta’ dell’Egeo e del Vicino Oriente di Roma.

Si ricorda altresì il progetto intitolato al “Sostegno alle Istituzioni locali armene per la tutela e conservazione del patrimonio culturale” in via di definizione tra il Ministero degli Affari Esteri italiano e il Ministero della Cultura armeno, nell’ambito della nostra Cooperazione allo Sviluppo.

In ambito accademico intensa è l’attività di cooperazione interuniversitaria, nel cui ambito vale la pena menzionare la convenzione per la cooperazione nei settori dell’educazione, delle scienze e della cultura tra la Università Statale di Jerevan e l’Università Ca’ Foscari. Come pure rilevanti sono gli accordi di collaborazione culturale e scientifica dell’Università Statale Linguistica “Brusov” di Jerevan con l’Universita’ per Stranieri di Perugia e con l’Università degli Studi di Verona. In ambito tecnologico l’Università Statale di Ingegneria dell’Armenia ha siglato un accordo generale di cooperazione con il Politecnico di Torino e ha stipulato una convenzione con l’Università degli Studi di Genova.

Altrettanto intensa è l’attività di diffusione della lingua italiana con un sensibile incremento degli studenti iscritti sia all’Università Statale, dove per altro opera un lettore inviato dal MAE, che alla Statale Linguistica “Brusov”. Entrambe le università sono da qualche anno sedi ufficiali di certificazione linguistica.

Si segnala inoltre il progetto di collaborazione che dovrebbe essere a breve siglato tra l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Osservatorio Astrofisico di Byurakan per l’utilizzo da parte dell’ente italiano del telescopio installato in quest’ultimo. 

Infine, nel quadro della cooperazione interuniversitaria, per l’anno accademico 2010/2011 il Ministero degli Esteri finanzierà quaranta mensilità di borse di studio a favore di cittadini armeni.

SCAMBI DI VISITE

 

24-26 marzo 1999,  Roma: Visita del Presidente della Repubblica Robert Kocharian; 

10 aprile 1999, Jerevan: Visita del Sottosegretario agli Esteri Martelli; 

7 agosto 1999, Jerevan: Visita del Ministro dei Trasporti Treu;  

30-31 ottobre 1999, Jerevan: Visita del Sottosegretario Ranieri in occasione dei funrali di Stato per le vittime dell'attentato terroristico al Parlamento;

13 giugno 2000, Jerevan: Visita del Sottosegretario agli Esteri On. Ranieri nel contesto della presidenza italiana di turno del Consiglio d'Europa;  

14 giugno 2002, Roma: Visita del Ministro degli Esteri Oskanian;  

17-18 luglio 2002, Jerevan: Visita del Sottosegretario agli Esteri Boniver;

7-10 luglio 2003, Jerevan: Visita Troika UE guidata dal Sottosegretario agli Esteri Boniver nel contesto del semestre di presidenza italiano dell'Unione;

18 22 ottobre 2004, Roma-Venezia: visita del Ministro degli Esteri Oskanian;

28-29 ottobre 2004, Jerevan: visita del Sottosegretario per le Politiche Agricole e Forestali Dozzo;

22-24 novembre 2004, Jerevan: visita dell'On. Sottosegretario Boniver;

27-30 gennaio 2005, Roma: visita ufficiale del Presidente Kocharian. Segue parte privata a Venezia; 

17-19 maggio 2005, Jerevan: Visita del Ministero per gli Affari Regionali La Loggia.

5-6 ottobre 2005: visita del Vice Ministro per le Attivita' Produttive Urso;

12-13 ottobre 2006, Jerevan: visita dell'On. Sottosegretario Sen. Alberto Maritati e partecipazione alla 27ema conferenza dei ministri della Giustizia del Consiglio d'Europa;

17-18 ottobre 2006, Jerevan: missione in Armenia dell'On. Sottosegretario del Ministero degli Esteri on. Famiano Crucianelli.

18-19 settembre 2007, Jerevan:  visita in Armenia di una delegazione della Commissione Esteri della Camera dei Deputati guidata dal Presidente Umberto Ranieri. Partecipano anche gli On. Margherita Boniver, Leoluca Orlando, La Malfa e Raffaello De Brasi;

9-11 Ottobre 2007, Roma: visita di lavoro del vice Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Armenia Armen Baibourtian;

30 gennaio 2008 Jerevan: visita dell’On. Margherita Boniver;

15 novembre 2008, Udine: partecipazione del Ministro della Cultura armeno, Sig.ra Hasmik Poghossian, alla cerimonia di inaugurazione di un monumento nel Parco degli Armeni.

23-26 febbraio 2009, Roma: missione del Segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale armeno, Artur Baghdasaryan.

5-7 marzo 2009, Jerevan: visita del Sottosegretario agli Affari Esteri, Sen. Alfredo Mantica.

15-18 aprile 2009, Jerevan: missione di una delegazione del Ministero dell'Interno italiano guidata dai Consiglieri del Signor Ministro, Avv. Sassi e Dott. Peruzzotti. Partecipazione alla Giornata della Polizia armena del 16 aprile.

 

23 novembre 2009, Roma: Incontro dell’On. Ministro Frattini con il Ministro degli Esteri Nalbandian. Incontro del Ministro degli Esteri Nalbandian con il Presidente della Commissione Esteri del Senato, Sen. Dini.

27 novembre 2009, Roma: Incontro del Min. della Cultura Bondi con l’omologa Asmik Poghosyan.

27 gennaio 2010, Jerevan: Incontro del Vice Ministro alle Comunicazioni Paolo Romani con il Primo Ministro Tigran Sargsyan e il Ministro dell’Economia Nerses Yeritsyan.

 

 

PRINCIPALI ACCORDI BILATERALI

 

 

Denominazione

Data firma

In vigore

 

Memorandum d'intesa in materia di sanità e scienze mediche

02.04.97

25.04.00

 

Accordo per la promozione e la protezione degli investimenti

23.07.98

13.01.03

 

Accordo sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci

07.08.99

30.11.04

 

Convenzione per evitare le doppie imposizioni fiscali

14.06.02

05.05.08

 

Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica

15.04.03

10.02.05

Dichiarazione congiunta sulla cooperazione economica

23.11.04

02.03.05

 

Memorandum d'intesa sulle Piccole e Medie Imprese

27.01.05

22.12.05

 

MoU su consultazioni politiche ad alto livello

23.11.09

23.11.09

 

Protocollo per la cooperazione nella pubblica amministrazione

17.12.09

17.12.09

 

Principali accordi firmati, non ancora in vigore

 

Accordo sui servizi aerei

18.07.02

 

 

Accordo bilaterale sulla cooperazione e sulla mutua assistenza in materia doganale (procedure ratifica interne armene ultimate)

06.03.09

 

 

Accordo intergovernativo sulla cooperazione economica

23.11.09

 

 

Accordi in corso di negoziato

 

MoU bilaterale di cooperazione in materia di Polizia

 

 

 

MoU “Sostegno alle Istituzioni locali armene per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale”

 

 

 

MoU di cooperazione militare

 

 

 

Accordo bilaterale in materia di assistenza giudiziaria civile

 

 

 

 


 

Rapporti parlamentari

Italia – ARMENIA

 

Presidenza dell’Assemblea Nazionale

Hovik ABRAHAMYAN

 

 

Rappresentanze diplomatiche

 

Ambasciatore d’Italia a Yerevan

Bruno SCAPINI

Ambasciata dell’Armenia in Italia

Rouben KARAPETIAN

 

 

Incontri delle Commissioni

Il Presidente della Commissione Difesa, Edmondo Cirielli, ha ricevuto il 24 gennaio 2009 una delegazione armena, composta, tra gli altri, dal Segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Arthur Baghdasarian e dal Vice Ministro della Difesa, Ara Nazarian

 

Nel corso dell’incontro, Baghdasarian ha dichiarato che è intenzione dell’Armenia sviluppare le relazioni con l’Italia, soprattutto nel campo della difesa. La delegazione è inoltre in Italia per stringere dei patti di gemellaggio tra due città armene e le città italiane di Priverno e Città di Castello. Cirielli ha affermato che la regione del Caucaso è di fondamentale importanza per l’Italia ed ha ricordato le radici cristiane dell’Armenia. Pertanto, l’Italia intende appoggiare le aspirazioni dell’Armenia in tutti i fori internazionali, a partire dalla richiesta di associazione all’UE della Repubblica caucasica. Cirielli ha quindi elogiato l’atteggiamento fino ad oggi tenuto dall’Armenia rispetto alla questione del Nagorno-Karabah. Baghdasarian ha ricordato come l’Armenia abbia bisogno dell’Italia per perseguire il programma di riforme di carattere istituzionale di cui necessita ed ha auspicato una intensificazione delle relazioni parlamentari. Cirielli è stato invitato in Armenia dal 16 al 18 maggio 2009 per partecipare ad un seminario internazionale sulla sicurezza in Caucaso.

 

 

Corrispondenza

Si segnala che, il 13 ottobre 2008, il Presidente Fini ha inviato una lettera di congratulazioni al Presidente dell’Assemblea Nazionale armena, Hovik ABRAHAMYAN, in occasione della sua elezione a capo dell’Assemblea.

 

Il risposta il Presidente Abrahmyan ha invitato il Presidente Fini a vistare l’Armenia.

 

 

Sedi multilaterali

L'Armenia è membro dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE e del Consiglio d'Europa, mentre ha lo status di membro associato presso l'Assemblea parlamentare della NATO.

 

Dal 26 al 30 gennaio 2009 si è tenuta a Strasburgo la prima parte della Sessione ordinaria del 2009 dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE).Nella seduta antimeridiana di martedì 27 si è dibattuta la situazione in Armenia. Nonostante le persistenti preoccupazioni in merito agli eventi verificatesi in occasione delle elezioni politiche del marzo 2008, quando 10 persone rimasero uccise e 122 oppositori politici furono arrestati grazie ad un'interpretazione estensiva degli arti. 300 e 225 del codice penale armeno, l'Assemblea ha deciso di non sospendere il diritto di voto ai rappresentanti armeni. Sono state accolte positivamente le iniziative da parte armena, quale segnale della volontà di adempiere alla richieste contenute nelle risoluzioni 1609 (2008) e 1620 (2008). In particolare le 28 grazie concesse ai prigionieri politici, l'istituzione di un Gruppo di Lavoro in seno al Parlamento che, collaborando con la Commissione di Venezia e il Commissario dei diritti umani, dovrà studiare entro un mese le modifiche da apportare al codice penale, e i passi verso l'istituzione di un'inchiesta trasparente, indipendente e credibile. Sulla questione è stata adottata la risoluzione 1643 (2009), che prevede un riesame da parte dell'APCE in occasione della Sessione di aprile.

 

Il 15 gennaio 2009 il Presidente della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, on. Luigi Vitali (PdL), ha incontrato l'Incaricato d'affari dell'Ambasciata di Armenia in Italia, Tigran Samvelian.

Il 13 gennaio 2009 il Presidente della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'OSCE, on. Riccardo Migliori (PdL), ha incontrato l'Incaricato d'affari dell'Ambasciata di Armenia in Italia, Tigran Samvelian.

 

 

Cooperazione amministrativa

Il 2 dicembre 2009, si è svolto alla Camera la visita di una delegazione di diplomatici albanesi, armeni e kosovari nell'ambito del Master organizzato dalla SIOI.

Nell'ambito del Programma TAIEX, finanziato dalla Commissione europea, il 15 luglio 2008 una delegazione di funzionari del Parlamento armeno ha incontrato il Capo Servizio Studi della Camera dei deputati per una visita di studio dedicata all'esperienza italiana nelle politiche contro il fumo.

 

 

Osservazione delle elezioni

Il 19 febbraio 2008 si sono svolte le elezioni presidenziali. Alla missione di osservazione ha partecipato, per il Consiglio d'Europa, l'on. Andrea Rigoni (PD-Ulivo).

Alla missione di osservazione delle elezioni politiche del 12 maggio 2007 hanno partecipato l'on. Gianni Farina (Ulivo) per la delegazione OSCE e l'on. Andrea Rigoni (Ulivo), per la delegazione del Consiglio d'Europa.

 

 

Unione interparlamentare

Nell’ambito dell’Unione interparlamentare opera la sezione di amicizia Italia-Europa centro-orientale e Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (cui fa capo anche l’Armenia), presieduta dall’on. Federico Testa (PD)


 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ufficio OSCE a Yerevan



L’Ufficio OSCE a Yerevan

 

L’Ufficio OSCE a Yerevan è stata autorizzata la prima volta con decisione del Consiglio permanente nel luglio 1999. Da allora la missione è stata di volta in volta rinnovata, da ultimo nel novembre 2009 fino al 31 dicembre 2010.

L’Ufficio è guidato, dal 1° ottobre 2007, dall’Ambasciatore russo Sergey Kapinos.  

In base al mandato, è compito dell’Ufficio:

-         Promuovere l’attuazione dei principi e impegni OSCE nonché la cooperazione della Repubblica di Armenia in ambito OSCE, in tutte le sue dimensioni, inclusi gli aspetti umani, politici, economici e ambientali della sicurezza e della stabilità;

-         Facilitare i contatti, coordinare le attività e promuovere lo scambio di informazioni con la Presidenza in esercizio e le altre istituzioni OSCE, nonché cooperare con le organizzazioni e istituzioni internazionali;

-         Stabilire e mantenere contatti con le autorità locali, le università, le istituzioni di ricerca e le ONG ed assistere l’organizzazione di eventi OSCE;

-         Svolgere ogni altro incarico ritenuto appropriato dal Presidente in esercizio e dalle altre istituzioni OSCE e concordato tra la Repubblica di Armenia e l’OSCE.

L’Ufficio ha iniziato la sua attività il 16 febbraio 2000 a seguito della ratifica da parte dell’Assemblea nazionale armena del memorandum tra l’OSCE e la Repubblica di Armenia.

L’Ufficio è composto di sei funzionari internazionali, incluso il Capo dell’Ufficio, cui si è aggiunto nel 2003 un altro funzionario internazionale.

Il bilancio unificato dell’OSCE per il 2010, adottato il 22 dicembre 2009, stanzia a favore dell’Ufficio di Yerevan un bilancio 2.788.900 euro.

Tra le priorità dell’Ufficio si segnalano:

-         la riforma legislativa, come elezioni, libertà di assemblea, mezzi di informazione, etc.,

-         lotta alla corruzione,

-         formazione del personale dell’Assemblea nazionale

-         programma di assistenza alle forze di polizia

-         misure di contrasto al terrorismo

-         riforma delle forze armate

-         lotta al riciclaggio di danaro e al finanziamento del terrorismo

-         promozione dello sviluppo economico nelle regioni più remote dell’Armenia

-         rafforzamento del lavoro dell’Ombudsperson

-         diritti umani

-         libertà dei mezzi di informazione

-         misure per la lotta al traffico di esseri umani

-         parità di genere

-         migrazione per ragioni di lavoro


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Biografie


 

 

 

 

 

 

 


HOVIK ABRAHAMYAN

Presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Armenia

 

 

Hovik Abrahamyan è nato il 24 gennaio 1958 a Mkhchyan, nella regione di Ararat. Si è diplomato all’Istituto di Economia nazionale di Yerevan, quindi ha prestato servizio militare nell’esercito. È sposato; ha tre figli e quattro nipoti.

Nel 1990 è diventato Capo divisione nella fabbrica del Brandy Burastan. Nel 1991 è stato nominato Direttore dell’azienda vinicola e di Brandy Artshat.

Nel 1995 è stato eletto all’Assemblea nazionale. Lo stesso anno è stato eletto Presidente del Comitato esecutivo del Consiglio cittadino della città di Artashat. Nel 1996 è stato eletto Sindaco della città.

Dal 1998 al 2000 ha ricoperto la carica di Prefetto della regione di Ararat.

Nel 2000 ha assunto l’incarico di Ministro per il coordinamento amministrativo dell’Armenia e per la pianificazione edilizia cittadina.

Dal 2001 al 2002 è stato Ministro per l’amministrazione territoriale, quindi nel 2002 Ministro per il coordinamento dell’amministrazione territoriale e le infrastrutture. Dal 2005 al 2007 è nuovamente Ministro per l’Amministrazione territoriale. Dal 2007 al 2009 ha assunto anche la carica di Vice Primo Ministro.

Il 21 aprile 2008 è stato nominato Segretario generale dello staff presidenziale.

Nuovamente eletto all’Assemblea nazionale nell’agosto 2008, il 29 settembre 2008 è stato eletto Presidente dell’Assemblea nazionale.

Dal 2005 è membro del Consiglio di sicurezza della Repubblica di Armenia.

È Presidente dei Consigli di Amministrazione dell’Università statale di Economia dell’Armenia e dell’Università statale di Yerevan.

È componente del Comitato esecutivo e del Consiglio di Amministrazione del Partito repubblicano di Armenia.


ARSEN AVAGYAN

Presidente del Gruppo di amicizia Armenia-Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arsen Avagyan è nato il 10 marzo 1961 a Yerevan.

Nel 1997 si è diplomato al Collegio tecnico della città di Abovian. Nel 2007 si è laureato alla Facoltà di Legge di Yerevan. È avvocato.

Dal 1980 al 1982 ha servito nell’Esercito sovietico.

Dal 1982 al 1990 ha lavorato nelle Associazioni di catering della città di Abovian e nel distretto di Yerevan. Dal 1990 al 1993 ha svolto attività di trasporto merci per la cooperativa Astafian.

Nel maggio 2007 è stato eletto deputato nelle fila del Partito Prospera Armenia. È stato membro della Commissione Affari esteri. È componente della Commissione per la tutela dei diritti umani.

È sposato e ha due figli.

 


ARTHUR BAGHDASARYAN

Segretario del Consiglio della Sicurezza nazionale della
Repubblica di Armenia e Leader del partito “Stato di diritto”

 

 

Arthur Baghdasaryan è nato a Yerevan l’8 novembre 1968.

Nel 1992 si è laureato all’Università statale della capitale armena e, nel 1997, all’Accademia dell’Amministrazione pubblica della Federazione russa. Ha inoltre conseguito un Dottorato di ricerca in Diritto (1997). È autore di una serie di monografie ed ha pubblicato più di 100 articoli scientifici-analitici. È sposato e padre di due figli.

Dal 1989 al 1993 è stato Corrispondente del quotidiano “Avangard”, in seguito diventando Capo Reparto e Vice Redattore Capo.

Dal 1993 al 1995 ha ricoperto la carica di Vice Presidente del Consiglio Distrettuale di Šengavit a Yerevan.

Nel 1995 è stato eletto Presidente dell’Associazione Armena dei Giuristi e Politologi, incarico che ha ricoperto fino al 1998.

Nel 1995 è stato eletto al Parlamento; è membro della Commissione permanente per gli Affari Statali e legali di cui diventa Presidente, nel marzo 1998.

Rieletto nel 1999, è stato membro delle Commissioni permanenti “Affari statali e legali” e “Relazioni estere”, nonché leader del gruppo parlamentare “Stato di Diritto”.

Il 12 giugno 2003 viene eletto Presidente del Parlamento della Repubblica armena (seconda carica istituzionale dello Stato) con 92 voti su 103 (i 25 deputati del gruppo parlamentare “Giustizia” e del Partito dell’Unità nazionale non hanno partecipato alla votazione).

Nel dicembre 2005, nonostante il suo partito facesse parte della coalizione di diritto, denuncia brogli elettorali in riferimento al referendum costituzionale tenutosi nel novembre 2005.

Nel febbraio 2008 si presenta alle elezioni presidenziali ed ottiene il terzo posto con il 16,7% dei voti. Il 29 febbraio accetta la nomina a Segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale, entrando di entrare a far parte della coalizione di Governo.

 

 

 


EDWARD NALBANDYAN

Ministro degli Affari esteri della Repubblica di Armenia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Edward Nalbandyan è nato il 16 luglio 1956 a Yerevan. È sposato e ha una figlia.

È Ministro degli Affari esteri della Repubblica di Armenia dal 14 aprile 2008.

Nel 1978 si è laureato all’Istituto statale per le Relazioni internazionali di Mosca. Nel 1988 ha conseguito un PhD presso l’Istituto di Studi orientali dell’Accademia nazionale delle Scienze dell’Unione sovietica.

Dal 1978 al 1983 ha lavorato presso l’Ambasciata dell’Unione sovietica in Libano.

Dal 1983 al 1986 è stato al Ministero degli Affari esteri dell’Unione sovietica.

Nel 1986 è diventato Consigliere d’Ambasciata presso l’Ambasciata dell’URSS in Egitto, poi diventata Ambasciata della Federazione russa.

Dal 1992 al 1998 ha servito presso l’Ambasciata della Repubblica di Armenia in Egitto prima come Inviato straordinario e Ministro plenipotenziario, e poi come Ambasciatore dal 1994.

Dal 1999 al 2008 è stato Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Francia; ricoprendo anche la carica di Ambasciatore (con residenza a Parigi) presso lo Stato di Israele, presso il Vaticano e presso Andorra.

Nel 2006 è stato Rappresentante speciale del Presidente della Repubblica di Armenia presso l’Organizzazione internazionale della Francofonia.

Parla francese, inglese, russo e arabo.


ARAM SAFARYAN

Capo della delegazione armena all’Assemblea parlamentare dell’OSCE

Aram Safaryan è nato il 3 ottobre 1962 a Yerevan.

Nel 1984 si è laureato alla Facoltà di storia dell’Università statale di Yerevan, dove ha conseguito un dottorato nel 1987. Dal 1987 al 1992 è stato Vice Preside della Facoltà per studenti stranieri dell’Università statale di Yerevan, insegnando nel contempo storia.

Dal 1990 al 1992 ha lavorato come commentatore internazionale per il settimanale Hayk. Dal 1991 al 1992 è stato analista politico per la televisione statale armena.

Nel 1993 diventa addetto stampa del Ministro degli Affari esteri. Nel 1996 è nominato consigliere per l’informazione e la comunicazione culturale dell’Ambasciata armena in Iran. Nel 1997 diventa Direttore del Cerimoniale del Ministero degli Affari esteri.

Nel 1998 lavora come Direttore della testata giornalistica Lraber della Televisione nazionale armena.

Dal 1998 insegna Relazioni internazionali all’Università statale di Yerevan.

Dal 1999 al 2001 è stato a Capo del notiziario Lraber della Prometevs TV Company. Dal 2001 al 2006 è stato Vice Direttore dei programmi di informazione prima della  Prometevs, poi del Secondo canale televisivo armeno. Dal 2002 al 2006 è stato membro del Yerevan Press Club Council e dal 2003 al 2006 del Yerevan Press Club department. Dal 2003 è membro del Dipartimento del Centro nazionale per lo Studio e la Soluzione dei conflitti. Dal 2005 al 2006 è stato Direttore del dipartimento armeno dell’Istituto dei paesi della Comunità degli Stati indipendenti.

Nel maggio 2007 è stato eletto deputato all’Assemblea nazionale armena nelle fila del Partito Prospera Armenia. Fa parte del Comitato direttivo del Partito Prospera Armenia.

È sposato; ha due figli.

 

 


GAGIK TSARUKYAN

Capo del Gruppo parlamentare Prospera Armenia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gagik Tsarukyan è nato il 25 novembre 1956 a Arindj, nella regione di Abovyan.

Si è diplomato all’Istituto statale armeno di Educazione fisica. Ha vinto il Campionato mondiale ed europeo di braccio di ferro nel 1998. Dal 2004 è Presidente del Comitato Olimpico nazionale.

Dal 1989 al 1990 è stato ingegnere capo all’Istituto di Yerevan per l’allevamento e la cura di animali.

Dal 1990 al 1992 è stato Direttore esecutivo della Armenia Company. Nel 1992 ha dato vita al più grande allevamento di animali in Armenia e nel 1995 al primo stabilimento di produzione lattiero casearia privato. Nel 1996 ha assunto il controllo azionario dello stabilimento di produzione della birra Kotayk Abovyan; nel 1997 ha acquistato anche l’Impianto di Abovyan per le Attrezzature di misurazione e la Società chimico farmaceutica di Yerevan. Nel 1997 ha fondato la catena di negozi per la vendita di mobile Mek. Nel 1998 ha assunto il controllo azionario di Aviaservice, l’unica società privata di servizi ad aerei e passeggeri in Armenia. Ha fondato la Aviasnund, una società di servizi nell’aeroporto di Yerevan. Dal 1999 al 2002 ha creato la rete di distributori di benzina e gas Multi Leon. Nel 2000 ha fornato la Multi Group Financial and Industrial Complex, che nel 2002 ha inglobato anche la Multi Stone Processing Company e la società per la produzione di Brandy, vino e e vodka Yerevan Ararat.

Dal 2003 al 2007 è stato membro dell’Assemblea nazionale, componente delle Commissioni Difesa, Sicurezza nazionale e Affari interni. Non era membro di nessun gruppo o fazione politica dell’Assemblea.

È stato rieletto nel maggio 2007. È capo gruppo del Partito “Prospera Armenia”.

È sposato e ha sei figli.

 

 

 

 



[1] Fonte: CIA Worldfactbook, edizione 2009.

[2] Per densità di popolazione, l’Armenia è al secondo posto tra le ex Repubbliche sovietiche.

[3] Il precedente Presidente, Tigran TOROSSIAN, si era dimesso da Presidente dell’Assemblea Nazionale per contrasti politici.

[4] Il Presidente della Repubblica godeva di ampi poteri, fra i quali quello di nominare il Primo Ministro e di sciogliere l’Assemblea Nazionale.

[5] Secondo le forze d’opposizione parlamentare, vi sarebbero ancora tredici “prigionieri politici” (14 secondo l’ANC).

[6] Secondo dati statistici armeni, nel 2009 il volume delle transazioni commerciali bilaterali e’ invece risultato in calo del 34,6% rispetto al 2008, attestandosi a 120,9 milioni USD. Le esportazioni italiane sono state pari a 113,9 milioni USD (in diminuzione del 27,6% su base annua), mentre le importazioni dall’Armenia sono state equivalenti a 6,95 milioni USD (in diminuzione del 74,9%). La bilancia commerciale ha di conseguenza registrato un saldo positivo a favore dell’Italia di 107 milioni USD (nel 2008 il saldo positivo era stato di 130 milioni USD).